Non sono mai stato un giocatore da servizio e rete; non era/è nelle mie corde; in compenso non mi tiro indietro se devo scendere per chiudere un punto in cui ho acquisito un vantaggio; eseguo discretamente le volée e direi bene lo smash.
Per quanto riguarda il servizio slice, nel mio piccolo, è sempre stato un mio punto di forza (soprattutto da sinistra, essendo mancino).
Dirò di più: a me non dispiace incontrare qualche vecchio interprete del serve & volley (parlo di terza bassetta); solitamente li impallino per benone, a meno che non siano falsi terza ed ex seconda o 3.1/3.2, ma ne conosco pochini, a parte mio fratello.
In generale, sono sempre stato affascinato dai grandi serve&volleyer, da McEnroe a Sampras, passando per Cash, Raftar, Henman, Becker, e ovviamente Stefanello. Fra le donne, al di là di Martina Navratilova, adoravo Ana Mandlikova, talendo ineguagliabile, e anche la povera Yana Novotna.
Credo che giocatori di altissimo livello che pratichino serve&volley puro non ne vedremo più (almeno in questo tennis); credo altresì che, tirando tutti fortissimo, le VARIAZIONI, tra cui, ovviamente, anche il serve&volley (ma non solo), saranno sempre più importanti e sempre più bagaglio di un tennista che voglia ambire ai massimi traguardi.
Piccolo aneddoto riguardo Stefanello: secondo turno del Roland Garros 1996; il vecchio angelo svedese, oramai avviato alla fine della sua gloriosa carriera, incontra un giovane rampante spagnolo, Carlos Moya, che di lì ad un paio d'anni vincerà il torneo; risultato finale: Edberg vs Moya 6-2 6-2 6-1; Carlos, sommerso da un tornado di serve & volley e attacchi in controtempo sul suo servizio, non ci capisce letteralmente un caxxo.
A fine partita, Gianni Clerici, l'immenso Scriba del tennis, se ne esce con una delle sue battute proverbiali:
"
Il povero Moya pensava che giocare in quel modo fosse vietato dal regolamento"...