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ATP Australian Open - 1° Grand Slam (06)

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Promemoria primo messaggio :

ATP  Australian  Open - 1° Grand Slam  (06) - Pagina 19 Aopen10 Melbourne, Australia

16 - 29 gennaio 2012

Name: Australian Open
Category: Grand Slam
Surface: Hard

Winner 2011: Novak Djokovic


ATP  Australian  Open - 1° Grand Slam  (06) - Pagina 19 Novak_12
( pic by AO off site)

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Cesare ha scritto:
5 ore e 53 minuti, nuovo record per una finale di slam

Cribbio!
Va bene che fanno pause, cambi campo etc ma hanno sicuramente entrambi il fisico per fare una vera maratona olimpica Shocked
Tanto di cappello per la preparazione atletica dei due giovanotti cheers cheers cheers

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archery57 ha scritto:

Djokovic ha però quella freddezza in più che a quasto livello fa indubbiamente la differenza.
Il modo in cui i due hanno affrontato le palle break negli ultimi giochi fino a qualla fatale che ha portato Djokovic a servire per il match penso riassumano chiaramente queto concetto Wink


infatti, non era rafa quello della "forza mentale"?
la forza mentale ti deriva se hai un margine tecnico o tattico sull'avversario, cose che a nadal mancano nei confronti di nole.
non si perdono 7 finali consecutive per caso.

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ATP  Australian  Open - 1° Grand Slam  (06) - Pagina 19 Aopen10 Melbourne - Australia



FINALE

Battaglia epica, alla fine vince Djokovic


ATP  Australian  Open - 1° Grand Slam  (06) - Pagina 19 Ca394910

Dopo quasi sei ore di spettacolo il serbo piega Rafael Nadal e conquista gli Australian Open. Partita bellissima, indimenticabile, che alla fine premia ancora una volta Novak Djokovic

DJOKOVIC – NADAL 5-7 6-4 6-2 6-7 7-5

Ci sono volute 5 ore e 53 minuti per decidere la finale dell’Australian Open 2012. Vince Novak Djokovic, al suo quinto sigillo in uno slam, il terzo consecutivo dopo Wilmbledon e US Open 2011, che incorona definitivamente il ragazzo di Belgrado a numero 1 al mondo e lo porta nella leggenda, insieme all’avversario di oggi Rafa Nadal, Rod Laver (a cui è dedicata l’area in cui hanno giocato) e Pete Sampras. Sono infatti questi tennisti gli unici ad aver conquistato consecutivamente 3 tornei del grande slam. E non poteva che essere una partita epica come quella vista oggi a portare Djokovic nella leggenda. Un Nole che nei match precedenti non era sembrato al massimo ma che, nel momento decisivo della settimana - la maratona impostagli oggi dall’altrettanto straordinario Rafael Nadal -, ha saputo reagire nel momento più difficile: quel 4-2 nel quinto set infatti sembrava inrimontabile, specialmente a livello psicologico visto che il serbo nel quarto set era stato a 2 punti dal match.

LA SORPRESA - E che Nadal avesse bisogno di qualcosa di diverso dal suo solito tennis era chiaro a tutti anche perchè, Novak Djokovic, nel 2011 l’aveva battuto 6 volte su 6. E su ogni superficie per giunta. Ecco perchè il servizio dello spagnolo, nel primo set, è la chiave di lettura principale. Sì perchè il 7-5 con cui chiude il primo set Nadal è principalmente frutto di una velocità e potenza del servizio che non si vedeva dallo US Open 2010 (che guadacaso l’aveva visto vincente proprio contro Djokovic) ed emblematico è il terzo set point, quello decisivo, che finisce con una risposta lunga del serbo dopo una violenta prima al corpo. Detto questo la battaglia c’è ed è evidente dalla durata del set: 1 ora e 20 minuti. La partenza e blanda ma tra il sesto e l’ottavo game i due si scatenano: Nadal breakka un Djokovic che concede troppi errori gratuiti con il dritto, il serbo ha la chance di rientrare nel game successivo ma il servizio, come detto, salva Nadal; il controbreak però è nell’aria e il mancino di Manacor commette l’errore fatale con un rovescio che fino lì invece aveva regalato solo soddisfazioni. Set diretto al tie-break? Macchè! Sul 5-5 Nadal gioca due splendidi dritti in lungolinea e, sull’unica palla break, approfitta dell’errore di Djokovic che spara lungo un rovescio da metà campo. Nel game successivo il servizio la fa da padrone. E’ la chiave di un primo set che il maiorchino non vinceva sul serbo da Miami 2010.

LA LEGGE DEL DOPPIO FALLO - Il servizio continua ad assistere Nadal anche nel secondo set, ma a salire clamorosamente è la risposta di Djokovic. Il serbo, consapevole di non potersi permettere una maratona da 2-0 contro Nadal, gioca un set perfetto alzando le percentuali di prime di servizio, le risposte ma soprattutto ritrovando quei vincenti di dritto vicino alle linee che lo hanno reso praticamente imbattibile nel 2011. Il ragazzo di Belgrado infatti non concede nemmeno una palla break fino a quando non va a servire per il set sul 5-3 ma qui succede l’imprevedibile: avanti 40-15 e con due set point, finisce col farsi riprendere da Nadal e farsi breakkare alla prima ed unica occasione. Come? Con un doppio fallo! Ma il tennis è uino sport strano e Nadal, carico e pronto a rientrare nel match, subisce lo stesso destino 5 minuti più tardi: Nole si guadagna un set point indovinando l’angolo di un attacco a rete dello spagnolo e infilandolo con un passante lungolinea. Ciò che combina poi Nadal poi è un film già visto: 6-4 Djokovic.

ALLUNGO FACILE - Cosa può succedere se una fonte di punti gratuiti come nel primo set scende e se le risposte e la fiducia dell’avversario continuano a salire di colpo in colpo? Semplice: un set che scappa via veloce con un 6-2 a favore di Djokovic. Nadal, come sottolineato, fatica tremendamente a tenere il proprio turno di battuta e, anche quando lo fa, è costretto ad arrivare ai vantaggi. Un po’ è demerito dello spagnolo che “umanamente” non riesce a mantenere le percentuali iniziali, l’altro è merito di un Djokovic che trova le contromisure alla prima al corpo dell’avversario e costringe “alla maratona” ogni singolo quindici. Insomma Nadal trova difficoltà, come nelle sfide del 2011, contro un giocatore che fa dell’arma che lo ha reso grande – l’agonismo – il più letale dei veleni a cui anche lui stesso non conosce antidoto.

IL DOMANI NON MUORE MAI - Ma le risposte ai grandi interrogativi della vita, secondo la filosofia zen, stanno dentro ognuno di noi e la religione del “non mollare mai” fondata da Nadal deve avere basi simili. Emblematico nel quarto – e clamoroso – set è l’ottavo game: Djokovic avanti 4-3 si costruisce, con un tennis fantastico, 3 palle per andare a servire per il match. Nadal qui tira fuori il meglio del suo repertorio e infila di seguito i seguenti colpi: dritto incrociato, servizio vincente, rovescio in lungolinea (contropiede Djokovic), ace e servizio vincente. Di Nuovo. Il game è per il maiorchino meglio di qualsiasi ricostituenete e la partita si prolunga fino al tie-break. Qui succede di tutto. Nadal serve solo prime ma va comunque sotto 5 punti a 4; Djokovic, su quel punto, si trova la comoda pallina che potrebbe consegnargli due match point ma la spara in rete. Nadal serve un ace e sale 6 punti a 5 ma a regalargli il quinto set è un dritto in corridoio del serbo.

DJOKOVIC EROE DI UNA STORIA INFINITA - La partita, diventata nel frattempo la finale più lunga della storia di questo torneo, come prevedibile cambia padrone. Nadal, che aveva avuto problemi a mantenere il proprio servizio dal secondo set in poi, inizia a portarsi a casa i giochi di servizio “a zero”. Djokovic invece fatica non poco a combattere, come gli chiede Nadal, su ogni pallina. Finisce che il sesto gioco è quello buono e Nadal scappa avanti 4-2. Ma a dare per vinto uno dei dei oggi è l’errore più grande che si possa commettere. Djokovic reagisce immediatamente e nel turno di battuta successivo strappa il servizio all’avversario e rientra in gara. Insomma, nessuno di questi due splendidi agonisti vuole alzare bandiera bianca ed emblematico, a supporto di questa tesi, è il quindici iniziale del nono game giocato dopo 5 ore 20 minuti di gara e conclusosi al 31esimo colpo. Una fine però, per natura delle cose, ci deve essere ed arriva sul 5-5. Nadal costringe al “tergicristallo” Djokovic ma questa volta non basta: il dritto d’attaco del serbo non è contenuto dal back difensivo dello spagnolo che cede così la battuta. Djokovic va a servire per il torneo ma, prima di scoppiare nell’urlo di gioia, è costretto ancora una volta a subire il rientro del gatto Nadal che da 0-30 si era recuperato una palla del controbreak. Una fine emblematica di un match già nella storia.

Yahoo/Eurosport (n.d.r.)


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archery57 ha scritto:
Djokovic ha però quella freddezza in più che a quasto livello fa indubbiamente la differenza.

Guarda, se Nadal è arrivato al quinto è stato solo grazie alla sua testa, è stato semplicemente MO-STRU-O-SO. Al quinto nessuno dei due ne aveva più e in quel caso secondo me è venuto fuori anche il gesto tecnico un po' più facile e pulito di Djokovic, Nadal non riusciva quasi più a tenere la palla oltre la metà campo. Durante la premiazione lo spagnolo non stava neanche in piedi, hanno portato una sedia ad entrambi perchè si era seduto sulla rete Smile

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Nostradamis ha scritto:
archery57 ha scritto:

Djokovic ha però quella freddezza in più che a quasto livello fa indubbiamente la differenza.
Guarda, se Nadal è arrivato al quinto è stato solo grazie alla sua testa, è stato semplicemente MO-STRU-O-SO. Al quinto nessuno dei due ne aveva più e in quel caso secondo me è venuto fuori anche il gesto tecnico un po' più facile e pulito di Djokovic, Nadal non riusciva quasi più a tenere la palla oltre la metà campo. Durante la premiazione lo spagnolo non stava neanche in piedi, hanno portato una sedia ad entrambi perchè si era seduto sulla rete Smile

Non sono esseri umani, quei due... affraid

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Partita sensazionale, bravissimi tutti e due, anche a Nadal che mi sta sui c...i Laughing

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ho notato che Nole non ama particolarmente il rovescio in back vero? Ne ha fatto qualcuno? Very Happy

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ATP  Australian  Open - 1° Grand Slam  (06) - Pagina 19 Aopen10 Melbourne - Australia


Pics of the day


Finale - AUSTRALIAN OPEN, Credits 2012: AP/Reuters/GettyImages

Finale - AUSTRALIAN OPEN, Credits 2012: AP/Reuters/GettyImages

Finale - AUSTRALIAN OPEN, Credits 2012: AP/Reuters/GettyImages

Finale - AUSTRALIAN OPEN, Credits 2012: AP/Reuters/GettyImages

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Agonismo puro. Una battaglia senza esclusione di colpi. Partita da leggenda. Sovrumani nella fatica entrambi. Peccato che sia Nole che Rafa avessero paura di scendere a rete anche quando l'occasione lo richiedeva: un limite tecnico e una riserva mentale che depotenzia il valore assoluto dell'incontro. Non è poi vero che la bellezza del tennis sia una cosa e l'agonismo un'altra. Prima dell'avvento di Federer e dopo l'abbandono di Mac Enroe, con poche eccezioni, il tennis è diventato una specie di ping pong su una superficie più grande. E' un momento di transizione con eroi superbi atleticamente e mentalmente, ma poveri sul piano estetico, che sono un po' lo specchio di questi anni che viviamo. Poco male, bisognerà avere solo un po' più di pazienza per ammirare daccapo il gesto tecnico, il gusto, l'eleganza. Poi, si può anche giocare così e vincere, nulla da dire. Da qui ad elevarlo ad esempio però, a mio modestissimo parere, ce ne vuole.

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Quando il tennis è pathos (e Arte)



C’è stato un momento in cui ho pensato che mi sarei trovato d’accordo non dico con i federasti - non esageriamo: è più facile che rida alle battute di Leonardo Manera – ma con gli eterni feticisti della nicchia: quelli che, di fronte all’ennesima Djokovic-Nadal, mettevano le mani avanti e dicevano che avremmo visto la solita sfida tra il chiagnefottista serbo e il mutandato incerottato spagnolo.

Quel momento ha coinciso con le tre palle break consecutive avute da Djokovic sul 4-3 quarto set: sarebbe andato a servire per il match. E avrebbe vinto in quattro set, come avevo (facilmente) previsto.

Perso il primo, Nole aveva accelerato e, in quell’ottavo game, portato tre uppercut che avrebbero ucciso chiunque. Tranne Rafa: il quale, con grinta quasi commovente, si issava miracolosamente sul 4-4. La pioggia interrompeva momentaneamente l’incontro. E a quel punto la partita, fin lì “normale”, virava verso l’epica. Un concentrato di Pathos e Arte (più il primo, ma anche la seconda) che ha reso le sei ore di battaglia uno dei match più belli degli ultimi dieci anni. Qualcosa che chiude per sempre la bocca ai vedovucci inconsolabili del Frigidaire Elvetico: se, dopo questo incontro, qualcuno vi dirà che “il tennis è solo Federer“, indicategli con simpatia la neuro.

Ha vinto Djokovic, non ha perso Nadal. Un trionfo indimenticabile del tennis. Nadal ha vinto il quarto set e, a un certo punto, sembrava poter fare sua la partita. In particolare quando, avanti 4-2 e servizio, ha fallito sul 30-15 un comodissimo passante di rovescio a campo aperto. Lì Djokovic è rientrato e, tra una sportellata e l’altra, ha chiuso 7-5.

Da non tifoso dell’uno e dell’altro, e pur sottolineando con un certo imbarazzo l’esultanza belluina del serbo a fine match, condita da fastidiosissimi segni della croce rivolti a Dio (se Dio c’è e ha il tempo di preoccuparsi delle partite di Nole, c’è di che essere atei); pur ribadendo e sottolineando tutto questo, questa finale ha fornito quantità industriali di colpi di scena, emozioni, sorprese, bellezza, stupori. Tutto quello che, per troppi anni, era mancato. Gli anni – terribili – delle finali Slam in cui Federer, per il plauso dei suoi centurioni, disponeva con agio – e sbadigli – dei Soderling e Gonzalez, Baghdatis e Philippoussis, Roddick e magari pure Ferrer al Masters: momenti terrificanti, che solo sadici – e corsivisti in cattiva fede – possono rimpiangere.

Non è stato, fino al secondo giovedì, un grande torneo. Tutt’altro. Le due semifinali, e più ancora la finale, ci hanno ampiamente riconciliato. Lode – pur senza iscrivermi ai loro fan club – a questi campioni autentici.

Continuerò inutilmente a sperare in una top ten che contempli gli Tsonga (c’è già) e i Gasquet (c’era), i Dolgopolov e gli Llodra, ma grazie. Musica per palati fini, spettacolo da ricordare. In breve: Tennis. Nella sua alta accezione.

Andrea Scanzi - Il Fatto Quotidiano


Ultima modifica di Nostradamis il Dom 29 Gen 2012 - 17:51 - modificato 1 volta.

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Zagreus60 ha scritto:
Agonismo puro. Una battaglia senza esclusione di colpi. Partita da leggenda. Sovrumani nella fatica entrambi. Peccato che sia Nole che Rafa avessero paura di scendere a rete anche quando l'occasione lo richiedeva: un limite tecnico e una riserva mentale che depotenzia il valore assoluto dell'incontro. Non è poi vero che la bellezza del tennis sia una cosa e l'agonismo un'altra. Prima dell'avvento di Federer e dopo l'abbandono di Mac Enroe, con poche eccezioni, il tennis è diventato una specie di ping pong su una superficie più grande. E' un momento di transizione con eroi superbi atleticamente e mentalmente, ma poveri sul piano estetico, che sono un po' lo specchio di questi anni che viviamo. Poco male, bisognerà avere solo un po' più di pazienza per ammirare daccapo il gesto tecnico, il gusto, l'eleganza. Poi, si può anche giocare così e vincere, nulla da dire. Da qui ad elevarlo ad esempio però, a mio modestissimo parere, ce ne vuole.

beh ti sei dimenticato sampras, un po' più di un'eccezione...

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a parte la bellezza fine a se stessa ma queste parole di zagreus60 rispecchiano al 101% il mio pensiero.

"Peccato che sia Nole che Rafa avessero paura di scendere a rete anche
quando l'occasione lo richiedeva: un limite tecnico e una riserva
mentale che depotenzia il valore assoluto dell'incontro."

vabbè che la rete non è il loro posto preferito ma diamine a volte sono ridicoli a rimanere a fondo...non dico di fare come llodra che sale a rete a priori anche quando non serve ma una sana via di mezzo, per quanto tendente alla difensiva, si potrebbe trovare...

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Ma Andrea Scanzi che diamine vuole? Colpa di Roger se fino al 2008 era il più forte di tutti? Mah... ._.'
Non capisco come faccia a dire che le finali come quella di oggi sono più belle delle finali in cui gioca Federer. No comment.
Io ripongo grandi speranze in Murray: non è e mai sarà Federer, ma ha più talento di Nadal e un gioco più vario di quello di Djokovic.

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@andrea91

l' opinione di Andrea Scanzi va presa come tale , e quindi puo' essere condivisibile ( e non) come qualsiasi altra Wink

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Classico articolo da quotidiano scritto da chi considera Arte due wrestler che corrono come dannati per raggiungere una piccola pallina gialla, limitandosi a buttarla di là il più forte possibile.Mi dispiace, ma il mio ideale di Arte è un'altra cosa...
Mi sembra che ciò che è stato scritto nelle ultime tre righe vada completamente in contrapposizione a quello scritto prima.
Si passa da "un" tennis a "il" tennis, uno che apprezza Nadal e Djokovic, non può apprezzare contemporaneamente Tsonga, Gasquet, Dolgopolov e Llodra, per questioni di principio ed etica personale secondo me.
Quelle sprezzanti parole nei confronti di Federer le trovo offensive nei confronti di una persona punto d'incontro tra due ere, quella un po' "snob" con le racchette di legno e quella "maratoneta" di questi ultimi anni.L' Arte più evoluta è Roger, quella più classica è un Llodra, quella moderna è un Dolgo.
Con la differenza che Federer non ha buttato in vacca il suo enorme talento, ma lo ha saputo coltivare faticando, diventando vincente.Ogni tanto è vero, pecca un po' di presunzione perchè pretende di giocare "da solo", senza fare i conti con chi c'è dall'altra parte del campo.Ma non si può di certo dire che il Suo Tennis sia "freddo" e senza anima.

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Andrea Scanzi si è laureato nel 2000 con una tesi sui cantautori, quindi anche prima di interessarsi di sport si interessava di contesti più o meno artistici. E' chiaro che l'idea della sfida all'ultimo sangue lo abbia (ma anche ci abbia, certo "ci", e chi lo mette in dubbio) indotto a celebrare la bellezza della guerra, di omerica memoria. Si legge un po' in controluce una certa antipatia, anche questa legittima come tutte le passioni, per l'aristocratico distacco con cui Federer umiliava il concorrente di turno alla vittoria finale. Tutto ci sta. La considerazione che sfugge forse a Scanzi è che la forza bruta la si può anche cantare poeticamente ma in sé rimane sempre nella sua sostanza il contrario del cantato. Insomma mentre la bellezza si autocelebra, la brutalità della battaglia richiede il cantore. A noi appassionati, e testimoni oculari dell'impresa, ciò che resta negli occhi però non sono le parole scritte dal cantore. Per farla breve, avrei preferito vedere giocare un po' meglio i due. Che poi sia stata una battaglia epica, non mi serve la testimonianza di Scanzi per saperlo.

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Io me la son vista tutta e tanto di cappello per l'agonismo e l'intensità, però di scambi spettacolari ce ne son stati pochi.

Comunque, volenti o nolenti Nole al momento ne sa di più; è lui che aveva quasi sempre in mano lo scambio con Rafa che giocava in difesa e di conseguenza spesso corto, con Nole che poteva così piazzare il vincente. Grossa differenza fra i due, sempre a vantaggio di Nole, il servizio ma soprattuto la risposta. Emblematico il fatto che Rafa rispondesse parechi metri dietro la riga, mentre Nole ci teneva i pidi sopra. Nadal si è trovato tante risposte sui piedi che ha fatto fatica a gestire.

Detto questo, Rafa al 5° ci stava quasi per saltare fuori visto il calo fisico di Nole. La palla cha a mio avviso ha deciso la partita è stata giocata a metà set, a rete, con Nadal che in vantaggio 30-15 ha mandato fuori un appoggio facile di rovescio. Nole ha ripreso coraggio e seppur spompato, alla fine ha vinto.

Ultima osservazione, io avevo pronosticato Nadal perchè l'avevo visto più tonico in semifinale; non so cosa abbia fatto Nole ma oggi aveva il turbo, rispetto alla partita con Murray.

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Ursus ha scritto:
Grossa differenza fra i due, sempre a vantaggio di Nole, il servizio ma soprattuto la risposta. Emblematico il fatto che Rafa rispondesse parechi metri dietro la riga, mentre Nole ci teneva i pidi sopra. Nadal si è trovato tante risposte sui piedi che ha fatto fatica a gestire.


troppo lenta la seconda palla di servizio di nadal che l'ha giocata a una media di 136 km/h (150 nole)
per dare un esempio, sia la azarenka che la sharapova in finale wta hanno servito la seconda sopra i 140 km/h.

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Che MOSTRI.
Ma davvero Federer a 30 anni suonati riesce a stargli dietro? ATP  Australian  Open - 1° Grand Slam  (06) - Pagina 19 97171

Mi fà un pò MJ quando tornò a 40 anni ; stupiva ancora per la purezza stilistica e il gioco ma ogni volta che incrociava un top 10 lo prendevano a sportellate.

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x Andrea91....

più di una volta hai scritto che il gioco di Nole è monotono e banale...ma scusami...la partite di Nole le segui con le fette di salame sugli occhi e le orecchie tappate? gioco poco vario? qual'è il colpo che Nole non fà? (il colpo sotto le gambe?)...è il giocatore più completo del circuito e se ascolti bene anche i commentatori lo dicono spesso..(ciò non toglie che roger a volte faccia qualche colpo di classe e accademia in più) ma adesso come adesso il serbo è più che giustamente il numero 1....senza rancore...buon tennis

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Nessuno nega che Djokovic sia meritatamente al primo posto, è chiaramente il più forte, ma altro non è che un Nadal con una miglior risposta al servizio (ed un miglior servizio). Come ho detto in precedenza, Djokovic è il nuovo Nadal, solo che è più forte dell'originale. E, come dici tu, più completo, ma completezza non è sinonimo di varietà, o sbaglio? A Djokovic non manca nessun colpo, è vero, ma guardare una sua partita è di una noia infinita. Oh, sia chiaro, neanche guardare una partita di Nadal è il non plus ultra del divertimento, lo spagnolo non è certo un esponente del tennis classico.
In ogni caso, sappi che io non sono accecato dal tifo: io seguo sì Nadal, ma, come ho già detto, non è un tifo da ultras; diciamo che tra gli esponenti del tennis moderno è quello che mi ha preso di più, anche grazie alla sua personalità e ai suoi atteggiamenti, tutto qui. Io sono uno sfrenato ammiratore di Federer e delle gestualità di un tempo, e spero che, in un futuro non troppo lontano, Murray possa portare una ventata di estetica al tennis attuale.

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anche io spero che Murray migliori un pò..chissa che lendl gli dia un pò di forza mentale e regolarità che a lui quando giocava di certo non mancavano..anche se penso che ci voglia parecchio tempo per superare i primi 3...

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archery57 ha scritto:
rafapaul ha scritto:
Se non vi piace questo tennis , guardate quello femminile o il padel oppure il beach tennis
Ce ne sono di alternative ma basta critiche fini a se stesse.

A parte che in italiano corretto si dice e si scrive "fine a se stesse" (fine è sostantivo non aggettivo), non vedo perché se sono un appassionato di tennis dovrei guardare dell'altro invece di esprimere il mio disappunto per ciò che, a mio modo di vedere, ha portato il nostro sport ad essere non molto dissimile da una lunghissima gara di resistenza fisica anziché un insieme di eleganza e fantasia.
Nulla da dire sulla prestazione maiuscola dei due finalisti, penso che siano i migliori interpreti del tennis "moderno" ma lasciami la libertà di dire che il tennis "moderno" non mi piace.


Non sono molto bravo in grammatica....... Meglio a tennis(spero).
L'evoluzione dello sport in generale porta ad un livello di fisicità esasperato.
Guarda il calcio , se devono scegliere in ragazzino non prendono quello ipertecnico ma quello forte fisicamente.
Certo poi c'è il Barcellona ( Federer ) , ma se mi piace guardare il calcio mi piace anche vedere le partite fisiche, dove si getta il cuore oltre l'ostacolo(nadal)trovo estremamente belle e interessanti anche queste sfide .

La cosa che non gradisco è la continua critica verso questi interpreti, se non vi piacciono amen , io li ho visti piú volte dal vivo e posso assicurare che sono uno spettacolo in tutti i sensi.
Certo le velocità di palla di 20/30 anni fa permettevano giocate più varie e fantasiose ma quei tempi che non torneranno piú visti gli attrezzi e gli atleti odierni.

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rafapaul ha scritto:
...La cosa che non gradisco è la continua critica verso questi interpreti, se non vi piacciono amen , io li ho visti piú volte dal vivo e posso assicurare che sono uno spettacolo in tutti i sensi...

rafapaul io non ho nulla contro la tua passione per questo tipo di spettacolo tennistico e mi guardo bene dal criticarlo.
Vorrei, per lo stesso motivo, che tu lasciassi a me la libertà di dire che questo stesso tipo di partite non mi piace e non mi appassiona.
E' solo una valutazione personale e in quanto tale può non essere condivisa, ma mi pare non ci sia motivo perché io non possa esprimerla Wink

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archery57 ha scritto:
rafapaul ha scritto:
...La cosa che non gradisco è la continua critica verso questi interpreti, se non vi piacciono amen , io li ho visti piú volte dal vivo e posso assicurare che sono uno spettacolo in tutti i sensi...

rafapaul io non ho nulla contro la tua passione per questo tipo di spettacolo tennistico e mi guardo bene dal criticarlo.
Vorrei, per lo stesso motivo, che tu lasciassi a me la libertà di dire che questo stesso tipo di partite non mi piace e non mi appassiona.
E' solo una valutazione personale e in quanto tale può non essere condivisa, ma mi pare non ci sia motivo perché io non possa esprimerla Wink


Ci mancherebbe è che faccio fatica a comprendere come non vi possa appassionare uno spettacolo del genere........tutto qui .
Mi piacerebbe che tutti lo apprezzassero come lo apprezzo io, ma mi rendo conto che la cosa non tutti siamo uguali e che ognuno è liberissimo di avere i propri gusti.

descriptionATP  Australian  Open - 1° Grand Slam  (06) - Pagina 19 EmptyRe: ATP Australian Open - 1° Grand Slam (06)

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vi ricordo che l' opinione di ciascuno va intesa come personale , e quindi puo' essere - o non essere - condivisa/condivisibile .
Il tutto nella massima liberta' di opinione.
Grazie
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