WTA Open de France - Roland GarrosMP 1 giugno 2010 (n.d.r.)
Soderling spietato, Federer out!La risposta si spegne fuori, scostante e debole come molte altre sue palle gemelle nel match.
Soderling guarda e sente la folle del Centrale, quasi ridendo.
Sembra dire: “Volevate un torneo emozionante e con sorprese? Bene, eccovi serviti”. A dire il vero, non sembra proprio che lo scalpo di Federer abbia reso loro esattamente felici, ma tant’è. Il Re è caduto, evviva il Re.
A chi si lamentava di un Roland Garros lento, noioso, privo di sorprese, è stato non smentito, ma di più. E’ arrivato infatti il “pacco” più grande e sconvolgente di tutti, ovvero la sconfitta di Federer nei quarti di finale contro Robin Soderlig, in quattro set: 3-6 6-3 7-5 6-4 in quasi due ore e mezza di gioco.
Un risultato “drammatico”, tennisticamente parlando, per lo svizzero, e per molteplici ragioni: per lui niente semifinale consecutiva numero 24 negli slam (prima o poi doveva finire, va bene, ma ora che è finita diciamolo: si è trattato comunque di qualcosa di disumano), niente riconferma del titolo parigino dello scorso anno, e cosa più grave, adesso il numero 1 e il record di Sampras sono veramente, ma veramente in pericolo. Se Rafael Nadal, come è probabile, riuscisse a tornare Re di Francia, lo svizzero perderebbe di colpo il trono e la possibilità di raggiungere e superare le 286 settimane in vetta al ranking ATP di Pistol Pete.
Una beffa, un’atroce beffa, poco da dire. Ma la cosa che paradossalmente farà più male a Federer, alla fine della giostra, non saranno nemmeno tutte le cose citate sopra. No. Il punto, il nocciolo della questione è che oggi lo svizzero, pur giocando tutto sommato bene, è stato letteralmente preso a pallate da un Soderling assolutamente mostruoso dal secondo set in poi. Oggi non ha perso Federer, ma ha vinto Soderling. Questa è una realtà chiara, nitida, lampante. Perché è vero che nello sport solitamente il più forte vince, ma esistono anche i giorni, gli attimi, le sensazioni del momento. E il 1 giugno 2010 Soderling è stato più grande del più grande. Un anno fa, un giorno prima, il 31 maggio, lo svedese faceva fuori Nadal, ancora imbattuto a Parigi. Da oggi è l’unico giocatore che può vantarsi di aver battuto al Roland Garros i dominatori degli ultimi 6 anni.
Nella storia, Soderling ci entra definitivamente in maniera sontuosa. Vedendolo, viene in mente il più profondo e sincero significato dell’ingiocabilità. Se nel tennis esiste un qualcuno, o un qualcosa, di imbattibile, invincibile, perfetto, probabilmente sarebbe il Soderling di oggi. Ogni servizio era un colpo di cannone (ad un certo punto le secondo le tirava a più di 200 chilometri orari, e tutte sulla linea), il dritto un pugno di George Foreman dritto sullo stomaco, e tutto perfetto, tutto profondo, senza la minima sbavatura. La prima fila degli spettatori davanti a lui era costretta a indossare un casco di protezione, tanto era la pericolosità e la potenza dei suoi colpi (metafora, ovviamente). Federer, sua maestà, ridotto a semplice spettatore, in balia totale, tre metri dietro la linea, a remare, a subire quello che di solito infligge lui agli avversari. E stavolta, il vassallo che aveva perso contro di lui 12 volte, non vincendo mai, non ha abbassato la clava, infliggendo una punizione esemplare. Se c’è adesso uno che può regalare ancora una speranza di conservare il trono, però, è proprio Soderling, Perché se c’è uno che può battere Nadal, quello è lui.
Berdych permettendo ovviamente: anche il ceco è un uno stato assolutamente di grazie. Ha fatto fuori in tre set Misha Youznhy, spazzato via come fosse un fuscello. La semifinale sarà a colpi di clava. Niente ricami, niente corona. Datemi un pugno e vi solleverò il mondo.