ATP Open de France - Roland GarrosUbiTennis (n.d.r.)
Rafa vs Robin...ci risiamoLa finale maschile del Roland Garros e' la riedizione degli ottavi dello scorso anno che misero momentaneamente fine al regno di Nadal a Parigi: Robin Soderling, dopo un anno, è ancora qui. Dopo aver battuto Federer, tenta l'impresa di vincere il Primo Slam. Rafa vuole riconquistare la Coppa dei Moschettieri e tornare numero 1. Era stata la sorpresa più grande degli ultimi anni, quella degli ottavi di finale lo scorso anno.
Robin Soderling, uno dei bad boys del tennis, dall’ evidente potenziale ma con la mentalità e le gambe non all’altezza del resto, estrometteva Rafa Nadal, re indiscusso della terra rossa, su un campo, il centrale di Parigi, sul quale non era mai stato battuto. Nemmeno in pericolo, in realtà, prima di allora.
Dodici mesi dopo si ritrovano l’uno di fronte all’altro, loro che non si sono mai amati e non lo hanno mai nascosto, in una finale che ha tutte le carte in regola per essere una partita vera.
Un anno dopo Nadal torna in finale al Roland Garros, un torneo che lo ha visto vincere tutti i set e non perderne nemmeno uno, sebbene la testa di serie più alta affrontata fin qui è la n.19, Almagro, che lo ha costretto due volte al Tie Break; una stagione su terra che lo ha visto inarrestabile da Montecarlo a Parigi, passando per Roma. Che lo vede proiettato verso la vetta mondiale, grazie all’uscita di scena di Federer, battuto proprio da Robin Soderling autore di una prova superba contro lo svizzero. In tanti si aspettavano Rafa ancora in finale, consci che quello dello scorso anno è stato un episodio che può capitare, ma le regole della terra rossa le scrive sempre lui.
In pochi, invece, si aspettavano Robin Soderling confermarsi e arrivare all’atto finale per due anni consecutivi: lo svedese ha raggiunto i massimi livelli la scorsa stagione e, malgrado qualche piccolo infortunio patito a inizio anno, non li ha più abbandonati. Saldamente nella top ten mondiale, l’autorità mostrata in queste due settimane ha lasciato spazio a pochi dubbi sulle sue qualità e sul fatto che potrebbe essere pronto a fare il balzo definitivo, vincendo finalmente uno Slam.
Ma dall’altra parte della rete troverà un avversario assetato di vendetta, che stavolta difficilmente si farà cogliere impreparato e che probabilmente giocherà per questo in maniera più aggressiva. Gli ultimi due confronti se li è aggiudicati lo svedese, che oltre ad aver sorpreso qui Nadal lo scorso anno si è ripetuto durante il Master con un sonoro doppio 6-4 (3-2 per Rafa l’head to head): un Nadal che in tre partite non vinse neanche un set.
Diverso il Rafa di adesso, che ha riacquistato forza e fiducia, che ha assorbito dalla terra rossa quella convinzione che gli mancava da un anno. L’impressione è che Soderling dovrà giocare un match perfetto per sperare di vincere: servire con estrema continuità, chiudere il punto prima possibile, rispondere in maniera aggressiva e possibilmente non angolata, spingere durante i punti importanti.
Dal canto suo, Nadal non può però permettersi di giocare un match d’attesa: Soderling ama comandare il gioco ed il punteggio, ci crede e questa non sarà la sua prima finale (nella quale l’emozione gli costò una partenza in sordina). Il Nadal visto all’opera a Parigi ha acquisito una disposizione più aggressiva, tira di più e commette anche molti errori in più, di conseguenza: 146 in sei partite, sul rosso, per Nadal, sono tanti. Per sua fortuna e bravura ci sono anche 179 vincenti.
Le condizioni di gioco dovrebbero essere umide: cielo coperto e possibilità di pioggia. Condizioni che dovrebbero dare una mano a Soderling che ha mostrato di patire il caldo nella semifinale contro Berdych; condizioni rallentate ma che favoriscono un rimbalzo basso, dunque anche i liftoni dello spagnolo dovrebbero essere più gestibili.
Ma certo, il match si giocherà anche sui nervi: se Nadal dovesse vincere il primo parziale, difficilmente per Soderling ci sarà margine. Al contrario, con una buona partenza lo svedese si garantirebbe una partita possibilmente più in discesa del previsto; e Nadal, che da un po’ di tempo a questa parte, malgrado la sua indiscussa superiorità sul rosso, inizia a giocar molto più corto e a servire peggio dopo le due ore di gioco, si troverebbe in difficoltà.
E’ difficile che qualcuno arresti la fame di Rafa. Ma certamente, se qualcuno lo ha fatto, qui a Parigi, è stato proprio Soderling, che per caratteristiche tecniche e livelli raggiunti pare essere proprio l’avversario peggiore per Nadal. Se lo spagnolo, come credo, gocherà al suo meglio, non ci sarà scampo per Robin. In caso contrario, potremmo assistere ad un match lottato ed intensissimo: solidità contro sfrontatezza, controllo contro potenza, lift contro colpi piattissimi.
Parigi attende.