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Promemoria primo messaggio :

Abbiamo più volte discusso della differenza tra open stance e neutral stance del diritto.
Ho però una curiosità.
Mi pare di aver capito che, al di là delle preferenze del giocatore, conviene giocare in neutral dal centro del campo, in open o semiopen quando si gioca dall'angolo dx per giocare incrociato, in neutral o addirittura in closed per giocare dall'angolo sx sul rovescio dell'avversario, in neutral quando si avanza.
Insomma il piede sx punta la direzione che si vuole dare alla palla.
Ho capito bene?
Grazie a chi mi darà una risposta.

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kingkongy ha scritto:
Il libro "La Leggenda di Bagger Vance" è enormemente più intenso del
film. Mi spiace Kennex, perché se tu leggessi libri, avresti potuto
trovare spunti avvincenti ed interessanti parallellismi tra golf e
tennis (entrambi usano lo stesso termine, swing, per definire un "mondo"
di tecnica, sensazioni e McCulloch - motoseghe mentali).

Pur essendo, io, un "semimistico dissacratore, ma sostanzialmente credente"
del Tennis... non riesco ancora a percepire quello che dici e come questo si concretizzi.
Mi spiace Kennex, lo dico quasi con affetto perché sei passato da una posizione di "aspirante guru" a "cazzons prospect"....
E io faccio sempre il tifo per chi combatte solitario.


mi dispiace che non riesci a percepire.. magari leggile con piu attenzione, "io penso che tu possa arrivarci", perchè non è molto immediata la cosa..

Il libro non l'ho letto, pero nel film ho percepito qual'era lo scopo di bagger infatti alla fine lo lascia solo perchè quando accidentalmente la palla gli si sposta, lui vuole dare la partita persa - cosa che non avrebbe mai fatto se fosse stato sveglio - perchè ha scoperto qualcosa di piu importante della vittoria, la bellezza , lo stare nel suo mondo giocando, la vittoria non conta piu adesso, sara una conseguenza di quello che sto vivendo, (ma lui non la pensa affatto, pensa solo a giocare) infatti i compagni che anche loro vivevano nel loro mondo lo lasciano continuare e juna dotato di un talento superiore a loro, nel suo mondo, vince. E Bagger Danza! troppo bella quella scena..

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Tra errori ortografici vari, teorie copernicane e motoseghe mentali McCulloch, mi sento di ringraziarvi per allietare la mia giornata.

Propongo di tenerla in considerazione come discussione dell'anno.

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chiros ha scritto:
Tra errori ortografici vari, teorie copernicane e motoseghe mentali McCulloch, mi sento di ringraziarvi per allietare la mia giornata.

Propongo di tenerla in considerazione come discussione dell'anno.


ero partito scettico, un po' annoiato e un po' insofferente a qualche narcisismo di troppo,da piu' parti, ma devo invece dire che ceercando di concentrarmi sulla sostanza sto trovando grandi spunti di crescita da tutti gli interventi. Non solamente dal punto di vista tecnico, ma anche umano e psicologico.

Saluti.

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Scusate ma non sono proprio d'accordo su quanto letto ( Ora, lo so, di Mattina sono a Scuola Sad ). Non è che se un giocatore spende tempo per lavorare su un colpo, ne va a discapito di altri. Anzi, da quanto ho letto, spesso, argomenti riguardanti specificatamente di Tennis, che il migliorare un colpo, porta beneficio a tutto il tuo gioco e leggendo da TWI qualche articolo, tutti i tuoi colpi avranno benefici, poiché, per esempio se migliori il colpo debole, allora giocherai più rilassato tutti colpi ed avranno effetti sicuramente migliori. Roddick via via è scemato di intensità a causa del tempo, della non più fame di vincere e cattiveria agonistica. Ma lavorando sul rovescio, non ha assolutamente peggiorato tecnicamente i suoi colpi ( dritto e servizio ). Non a caso sbalordendo tutti è tornato in finale a Wimbledon e ha seriamente sfiorato di vincere, nel 2009. Il fatto che ultimamente non spaccava più era perché tutto il suo gioco era calato di intensità, più prevedibile, gli avversari lo conoscevano. Anche da lato fisico, non era più esplosivo come ai tempi. Non perché la parte celebrale del suo dritto chissà che avesse fatto !

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Ovvio io ho solo espresso la mia piccola ed inutile opinione che so non interesserà e non piacerà a nessuno...

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Un po quello che è successo a Christopher McCandless, il protagonista del film Into the wild. Chris a 23 anni si stanca di essere sveglio, non ha piu bisogno della macchina, sente che quel posto per lui non significava piu niente. Si sente derubato di qualcosa che sa di appartenergli. Allora decide di partire, dentro di se sa dove si trova il suo mondo, nelle terre selvagge, è una spinta piu forte della sua ragione, è disposto a tutto, abbandonare la sorella, il padre la madre, per lui è piu importante sapere che ce un posto dove nessuno puo entrare, un posto dove prova delle sensazioni uniche che nessuna cosa , persona potra mai dargli. Vuole semplicemente entrare nel suo mondo. Nei suoi piani ce l'intenzione di tornare "sveglio" perchè sa che quando si stanchera di esserlo potra sempre sognare tornando nel suo mondo. Purtroppo chris non riesce a sopravvivere, pero dice la cosa piu giusta e che descrive cio che per lui ha significato quel "viaggio":

"E se io stessi sorridendo e stessi correndo tra le vostre braccia, riuscireste a vedere quello che vedo io ora?"

tradotto

Chris ha scoperto che aveva ragione, nonostante tutto è felice di aver fatto la sua scelta. Aver scoperto l'amore profondo che nessuna cosa potesse dargli lo rende capace anche di giustificare la scelta di aver abbandonato cio che lui considerava piu importante fino a pochi mesi prima: la famiglia. Quel sole che lui vede prima di morire, vale piu dell'abbraccio di sua madre e suo padre. Aver scoperto il suo mondo vale piu di qualsiasi altra cosa.

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Ci manca solo Il settimo sigillo di Bergmann e abbiamo fatto il cineforum.
Seguira' dibattito...... Very Happy Very Happy Very Happy

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Credo di essermi perso nel selvaggio West. Che c'entrano i Film romantici ora ?
kennex ha scritto:
Un po quello che è successo a Christopher McCandless, il protagonista del film Into the wild. Chris a 23 anni si stanca di essere sveglio, non ha piu bisogno della macchina, sente che quel posto per lui non significava piu niente. Si sente derubato di qualcosa che sa di appartenergli. Allora decide di partire, dentro di se sa dove si trova il suo mondo, nelle terre selvagge, è una spinta piu forte della sua ragione, è disposto a tutto, abbandonare la sorella, il padre la madre, per lui è piu importante sapere che ce un posto dove nessuno puo entrare, un posto dove prova delle sensazioni uniche che nessuna cosa , persona potra mai dargli. Vuole semplicemente entrare nel suo mondo. Nei suoi piani ce l'intenzione di tornare "sveglio" perchè sa che quando si stanchera di esserlo potra sempre sognare tornando nel suo mondo. Purtroppo chris non riesce a sopravvivere, pero dice la cosa piu giusta e che descrive cio che per lui ha significato quel "viaggio":

"E se io stessi sorridendo e stessi correndo tra le vostre braccia, riuscireste a vedere quello che vedo io ora?"

tradotto

Chris ha scoperto che aveva ragione, nonostante tutto è felice di aver fatto la sua scelta. Aver scoperto l'amore profondo che nessuna cosa potesse dargli lo rende capace anche di giustificare la scelta di aver abbandonato cio che lui considerava piu importante fino a pochi mesi prima: la famiglia. Quel sole che lui vede prima di morire, vale piu dell'abbraccio di sua madre e suo padre. Aver scoperto il suo mondo vale piu di qualsiasi altra cosa.

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kennex ha scritto:

E' sempre un discorso di distribuzione. Quando giochi il rovescio sei totalmente disconnesso con il dritto.
E' come se una parte del cervello si occupi del rovescio e un'altra parte del cervello si occupi del dritto.
Ora, questi due emisferi possono essere entrambi di capienza al 100 per cento?

.


sempre detto che MCENROE , e' il piu grande di tutti i tempi stance e posizione in campo - Pagina 8 953229

lui aveva il 3 emisfero che pensava alle volee , e che volee che faceva stance e posizione in campo - Pagina 8 953229 stance e posizione in campo - Pagina 8 953229


stance e posizione in campo - Pagina 8 97171 stance e posizione in campo - Pagina 8 97171

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Centrato ! Very Happy
Sinceramente questa cosa degli emisferi riguardanti colpi di Tennis non l'ho capita...

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pink floyd ha scritto:
kennex ha scritto:

E' sempre un discorso di distribuzione. Quando giochi il rovescio sei totalmente disconnesso con il dritto.
E' come se una parte del cervello si occupi del rovescio e un'altra parte del cervello si occupi del dritto.
Ora, questi due emisferi possono essere entrambi di capienza al 100 per cento?

.


sempre detto che MCENROE , e' il piu grande di tutti i tempi stance e posizione in campo - Pagina 8 953229

lui aveva il 3 emisfero che pensava alle volee , e che volee che faceva stance e posizione in campo - Pagina 8 953229 stance e posizione in campo - Pagina 8 953229


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certo ci sono emisferi anche per la volee, sempre separati(dritto e rovescio) e per il servizio, piu piccoli, che si occupano di diverse funzioni, quando ho spiegato il servizio infatti l'ho diviso in piu parti, ogni emisfero controlla ogni diversa singola parte. Nel servizio bisogna trovare le giuste dosi in modo da rendere il gesto tutto collegato..

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Ivan ha scritto:
Il mese scorso mi è capitato durante una partitella di ruotare il grip del rovescio più della normale Eastern con cui impugno con la mano dx. Era dovuto ad un aumento di velocità del gioco e pesantezza di palla e per colpire la palla prima e più avanti mi è venuto istintivo ruotare il grip. Questo forse non è del tutto corretto, forse va a discapito del proprio ritmo naturale dello swing, però un pò funziona. Anche se in modo empirico a seconda della pesantezza adesso mi capita di dare più gas o meno al grip del rovescio.

Che dite della cosa? Ci può stare?! Può essere di supporto alla teoria di Kennex?

Certo che poi la pratica per comprendere fino in fondo una sensazione e farla diventare un aiuto per giocare meglio ce ne passa però..

Vedremo gli sviluppi sunny


Ivan questa non l'avevo vista scusami. sei sulla strada giusta, le sensazioni sono quelle, continua cosi.!

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....cambia spacciatore....oppure smettila di prenderci in giro con queste boutade di bassa lega solo per stupire o provocare.

O ci fai o ci sei, in entrambi i casi non c'e' bisogno dell'ennesimo Dio sceso in terra che ci spiega il tennis secondo lui.

Ma alla fine la colpa non e' tua.....e' colpa nostra che ancora ti diamo corda e ti rispondiamo, facendoti solo un favore, alimentando il tuo ego.

Se invece sei qualcuno sotto mentite spoglie che si ta divertendo a provocare solo per animare il forum, trovo l-esercizio di pessimo gusto.



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kennex ha scritto:
pink floyd ha scritto:
kennex ha scritto:

E' sempre un discorso di distribuzione. Quando giochi il rovescio sei totalmente disconnesso con il dritto.
E' come se una parte del cervello si occupi del rovescio e un'altra parte del cervello si occupi del dritto.
Ora, questi due emisferi possono essere entrambi di capienza al 100 per cento?

.


sempre detto che MCENROE , e' il piu grande di tutti i tempi stance e posizione in campo - Pagina 8 953229

lui aveva il 3 emisfero che pensava alle volee , e che volee che faceva stance e posizione in campo - Pagina 8 953229 stance e posizione in campo - Pagina 8 953229


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certo ci sono emisferi anche per la volee, sempre separati(dritto e rovescio) e per il servizio, piu piccoli, che si occupano di diverse funzioni, quando ho spiegato il servizio infatti l'ho diviso in piu parti, ogni emisfero controlla ogni diversa singola parte. Nel servizio bisogna trovare le giuste dosi in modo da rendere il gesto tutto collegato..


Quanti emisferi che esistono! In testa abbiamo tante sfere oppure una ipersfera!

Ah ho capito: trattasi di sfere intime.

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Così per curiositá e per focalizzare: quanti anni hai kennex?

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Ma si alla fine si e' preso spunto per discutere di molte cose,anche se ci siamo fatti due emisferi giganti Very Happy Very Happy

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Io non so se ho capito bene il senso di quello che vuole esprimere
kennex,ma se egli intende che il talento si esprime anche nella
personalizzare della tecnica secondo attitudini e secondo la situazione
contingente allora mi sento di dargli ragione: non esiste UN solo modo
per fare le cose, soprattutto negli sport situazionali .

Sono un semi principiante nel tennis, ma ho fatto circa una ventina di anni
di judo,con discreti risultati e li considero due sport molto simili per
tanti aspetti: entrambi sono sport di opportunità,nel senso che il
colpo vincente ce lo si costruisce passo per passo o lo si prende al
volo quando se ne presenta ,appunto,l'opportunità.

Ma le varianti in gioco sono migliaia.
E queste migliaia di varianti situazionali ,almeno nel judo,influenzano
l'esecuzione dei colpi, al punto tale che per ogni tecnica fondamentale
ci sono almeno 4 o 5 varianti codificate, quindi riconosciute.

Certo è che bisogna vere una più che buona dimestichezza dei fondamentali per
permettersi di creare degli adattamenti o delle personalizzazioni, ma
ciò non significa imbastardire la tecnica ,anzi.

Del tennis non posso parlare, ma nel judo se ti fissi sui fondamentali e non adatti la
tecnica e la strategia on the fly alla situazione, lasciando che sia il
tuo spirito e il feedback dato delle sensazioni del tuo corpo a dirti
cosa devi fare, ti aprono il deretano ad alti livelli.

Questa cosa può però succedere solo quando hai interiorizzato le tecniche al
punto tale che nella tua testa non c'è più alcun pensiero che si occupa
dell'esecuzione della tecnica , ma solo di "sentire" te stesso , il tuo
avversario e le opportunità che si creano.

E' difficile da spiegare a parole se non lo si ha mai provato.

Detto questo non mi permetto di affermare nulla riguardo al tennis , ma so esattamente a cosa si riferisce Kennex quando parla di "sognare"

Ultima modifica di albs77 il Mer 9 Gen 2013 - 13:07 - modificato 1 volta.

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Veterano ha scritto:
Ma si alla fine si e' preso spunto per discutere di molte cose,anche se ci siamo fatti due emisferi giganti Very Happy Very Happy


Sicuro, tra emisciocchezze e altro, ho scoperto a livello teorico la tecnica di gioco (quando impari a 12 anni non è che ci studi troppo sopra !!!) e potuto valutare, verificare e modificare alcune cose del mio stile in un momento in cui sto riprendendo in mano la racchetta con continuità.

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albs77 ha scritto:
Io non so se ho capito bene il senso di quello che vuole esprimere
kennex,ma se egli intende che il talento si esprime anche nella
personalizzare della tecnica secondo attitudini e secondo la situazione
contingente allora mi sento di dargli ragione: non esiste UN solo modo
per fare le cose, soprattutto negli sport situazionali .

Sono un semi principiante nel tennis, ma ho fatto circa una ventina di anni
di judo,con discreti risultati e li considero due sport molto simili per
tanti aspetti: entrambi sono sport di opportunità,nel senso che il
colpo vincente ce lo si costruisce passo per passo o lo si prende al
volo quando se ne presenta ,appunto,l'opportunità.

Ma le varianti in gioco sono migliaia.
E queste migliaia di varianti situazionali ,almeno nel judo,influenzano
l'esecuzione dei colpi, al punto tale che per ogni tecnica fondamentale
ci sono almeno 4 o 5 varianti codificate, quindi riconosciute.

Certo è che bisogna vere una più che buona dimestichezza dei fondamentali per
permettersi di creare degli adattamenti o delle personalizzazioni, ma
ciò non significa imbastardire la tecnica ,anzi.

Del tennis non posso parlare, ma nel judo se ti fissi sui fondamentali e non adatti la
tecnica e la strategia on the fly alla situazione, lasciando che sia il
tuo spirito e il feedback dato delle sensazioni del tuo corpo a dirti
cosa devi fare, ti aprono il deretano ad alti livelli.

Questa cosa può però succedere solo quando hai interiorizzato le tecniche al
punto tale che nella tua testa non c'è più alcun pensiero che si occupa
dell'esecuzione della tecnica , ma solo di "sentire" te stesso , il tuo
avversario e le opportunità che si creano.

E' difficile da spiegare a parole se non lo si ha mai provato.

Detto questo non mi permetto di affermare nulla riguardo al tennis , ma so esattamente a cosa si riferisce Kennex quando parla di "sognare"


questa è musica...

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albs77 ha scritto:
Io non so se ho capito bene il senso di quello che vuole esprimere
kennex,ma se egli intende che il talento si esprime anche nella
personalizzare della tecnica secondo attitudini e secondo la situazione
contingente allora mi sento di dargli ragione: non esiste UN solo modo
per fare le cose, soprattutto negli sport situazionali .

Sono un semi principiante nel tennis, ma ho fatto circa una ventina di anni
di judo,con discreti risultati e li considero due sport molto simili per
tanti aspetti: entrambi sono sport di opportunità,nel senso che il
colpo vincente ce lo si costruisce passo per passo o lo si prende al
volo quando se ne presenta ,appunto,l'opportunità.

Ma le varianti in gioco sono migliaia.
E queste migliaia di varianti situazionali ,almeno nel judo,influenzano
l'esecuzione dei colpi, al punto tale che per ogni tecnica fondamentale
ci sono almeno 4 o 5 varianti codificate, quindi riconosciute.

Certo è che bisogna vere una più che buona dimestichezza dei fondamentali per
permettersi di creare degli adattamenti o delle personalizzazioni, ma
ciò non significa imbastardire la tecnica ,anzi.

Del tennis non posso parlare, ma nel judo se ti fissi sui fondamentali e non adatti la
tecnica e la strategia on the fly alla situazione, lasciando che sia il
tuo spirito e il feedback dato delle sensazioni del tuo corpo a dirti
cosa devi fare, ti aprono il deretano ad alti livelli.

Questa cosa può però succedere solo quando hai interiorizzato le tecniche al
punto tale che nella tua testa non c'è più alcun pensiero che si occupa
dell'esecuzione della tecnica , ma solo di "sentire" te stesso , il tuo
avversario e le opportunità che si creano.

E' difficile da spiegare a parole se non lo si ha mai provato.

Detto questo non mi permetto di affermare nulla riguardo al tennis , ma so esattamente a cosa si riferisce Kennex quando parla di "sognare"


No no, ti sei spiegato benissimo.

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Dai Alba per favore non caderci anche tu........IL ragionamento che fai tu e' piu che logico,il discorso di kennex non ha proprio un senso logico.In campo quando sei un giocatore costruito,non vai a pensare alla presa alla stance e agli emisferi.Il discorso dell entrare in una specie di trance e verificabile in tutti i giocatori che hanno fatto sport ad alto livello.
Ritornando ad un discorso serio il nostro kennex cade in troppe inesattezze tecniche che un professionista serio non si sognerebbe mai di dire......allora il discorso e' semplice,se mi dici che hai delle teorie che potrbbero funzionare ben venga,ma da li al dirmi che "voi" certe cose se non aspirqate a diventare professionisti non le capirete e proverete mai,ce una bella differenza.Ora qualcuno che ci ha provato seriamente in questo forum ce,ha avuto dei buoni allenatori,e continua a lavorare condei professionisti ex campioni che continuano a tirane fuori altri.........ma cosa mi vuoi raccontare..........con questo no voglio fare un vanto di quello che ho fatto e di quello che faccio,lavorando con questa gente mi sento proprio l'ultimo degli arrivati.......ce sempre da imparare ,ci mancherebbe,ma almeno che tu non sia un professionista nel settore e che dimostri di avere una preparazione adeguata in merito,mi spiace ma con me ce poca discussione,anche se sono disposto a d ascoltare qualsiasi fregnaccia.
Non e' la teoria che non va bene,e' il modo di proporla......

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kennex ha scritto:
albs77 ha scritto:
Io non so se ho capito bene il senso di quello che vuole esprimere
kennex,ma se egli intende che il talento si esprime anche nella
personalizzare della tecnica secondo attitudini e secondo la situazione
contingente allora mi sento di dargli ragione: non esiste UN solo modo
per fare le cose, soprattutto negli sport situazionali .

Sono un semi principiante nel tennis, ma ho fatto circa una ventina di anni
di judo,con discreti risultati e li considero due sport molto simili per
tanti aspetti: entrambi sono sport di opportunità,nel senso che il
colpo vincente ce lo si costruisce passo per passo o lo si prende al
volo quando se ne presenta ,appunto,l'opportunità.

Ma le varianti in gioco sono migliaia.
E queste migliaia di varianti situazionali ,almeno nel judo,influenzano
l'esecuzione dei colpi, al punto tale che per ogni tecnica fondamentale
ci sono almeno 4 o 5 varianti codificate, quindi riconosciute.

Certo è che bisogna vere una più che buona dimestichezza dei fondamentali per
permettersi di creare degli adattamenti o delle personalizzazioni, ma
ciò non significa imbastardire la tecnica ,anzi.

Del tennis non posso parlare, ma nel judo se ti fissi sui fondamentali e non adatti la
tecnica e la strategia on the fly alla situazione, lasciando che sia il
tuo spirito e il feedback dato delle sensazioni del tuo corpo a dirti
cosa devi fare, ti aprono il deretano ad alti livelli.

Questa cosa può però succedere solo quando hai interiorizzato le tecniche al
punto tale che nella tua testa non c'è più alcun pensiero che si occupa
dell'esecuzione della tecnica , ma solo di "sentire" te stesso , il tuo
avversario e le opportunità che si creano.

E' difficile da spiegare a parole se non lo si ha mai provato.

Detto questo non mi permetto di affermare nulla riguardo al tennis , ma so esattamente a cosa si riferisce Kennex quando parla di "sognare"


questa è musica...


Sarà anche musica (e anche secondo me è ben rappresentato) ma semplicemente è una cosa DIVERSA da quello che ci stai propinando tu! Almeno secondo il mio modesto e fallace parere sunny

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mi sono dimenticato di evidenziare in grassetto, quello che mi piace è dalla riga 18 alla 21. Io vi ho detto come arrivarci.

Quando mi fara postare qualche immagine mettero uno schema del cervello tennistico Cool

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Bianco e nero o a colori?

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Con il termine troll, nel gergo di Internet e in particolare delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi

Motivazioni dei troll

Secondo vari studi, sebbene comportamenti di disturbo siano riscontrabili anche nelle normali relazioni interpersonali, un ruolo chiave che spinge ad agire come troll nelle comunità virtuali è la sensazione di anonimato che molti utenti percepiscono durante la navigazione su internet.

Cosa spinga un utente ad agire come tale è oggetto di dibattito. Alcune motivazioni:


  • Ricerca di attenzione: dominare la discussione incitando l'astio e dirottando efficacemente l'attenzione verso di sé.
  • Divertimento o satira: irridere chi si infervora seriamente e perde tempo per le parole volutamente provocatorie di un totale sconosciuto, provocando grandi discussioni con poca fatica.
  • Disagio personale: reazione a situazioni di disagio familiare, scolastico, finanziario o relazionale; per esempio combattendo sentimenti di inferiorità attraverso l'esperienza di controllare un ambiente.
  • Modificare l'opinione: ostentare opinioni estreme per fare in modo che le proprie vere opinioni, poi, sembrino moderate, e convincere quindi un gruppo di utenti a seguirle.
  • Combattere il conformismo: rompere la chiusura e il conformismo del gruppo agendo con una "terapia d'urto".
  • Attaccare un utente o un gruppo: agire personalmente contro un soggetto o gruppo di soggetti per ripicca, gelosia, non condivisione di idee o altra ragione.



La soluzione più comune alle azioni del troll è ignorare le provocazioni, resistendo alla tentazione di rispondere. Quando un troll viene ignorato, solitamente inizia a produrre messaggi sempre più offensivi cercando di provocare una reazione, sovente scadendo anche nel grottesco, per poi abbandonare il gruppo.

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