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tattica contro i regolaristi

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descriptiontattica contro i regolaristi - Pagina 8 Emptytattica contro i regolaristi

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Promemoria primo messaggio :

ne avrete già parlato sicuramente in questo forum ma voglio reintrodurre l'argomento.

quale tattica va applicata secondo voi contro il cd "regolarista", ovvero colui che senza avere un colpo "fatale", possiede i fondamentali sicuri, ha in altri termini un gioco da fondocampo regolare, un'ottima tenuta atletica (oltre che di testa, ovviamente),commette pochi erroti gratuiti.

alcuni li chiamano pallettari.a me sembra offensivo (anche se a volte sul campo, in preda a rabbia agonistica, nella mia mente li chiamo proprio così!).fatto sta che, al mio livello (quarta), di regolaristi se ne incontrano tanti e sono anche gli avversari più temibili, perchè ti restituiscono sempre una palla non particolarmente potente ma che è anche difficile da spingere. io che personalmente fondo il mio gioco sulla profondità dei miei colpi nonchè sulla mia capacità a spostare di continuo l'avversario per poi chiudere nell'angolo opposto patisco molto questo tipo di giocatori.

in questi casi che cosa conviene fare: iniziare a remare anche noi ?(per me personalmente è una tattica suicida), cercare un vincente sin dalla risposta al servizio?fiondarsi a rete?

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Diciamo anche che questo disprezzare i pallettari è tipico di chi ci perde, mai visto un giocatore di terza parlarne male, lo fanno solo i quarta.

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malconcio ha scritto:
Diciamo anche che questo disprezzare i pallettari è tipico di chi ci perde, mai visto un giocatore di terza parlarne male, lo fanno solo i quarta.

Comincio a pensare che sei in malafede o che non leggi bene,,,,il mio amico è talmente realista, che ha smesso di pallettare ( visto anche che perdeva sempre ) ed è diventato un regolarista dal diritto micidiale e mi ha confidato che vuole imparare a scendere più spesso a rete ( e lo sta facendo )...
 Inoltre, questo tuo continuo riferimento alla terza categoria, è a dir poco fuori luogo...comunque io in terza ci sono arrivato, anche perchè i pallettari di quarta li battevo  quasi sempre, visto che attacco sempre come se non ci fosse un domani e che se gioco con uno che non prova a fare punti, mi tranquillizzo perchè potrò dettare io i tempi ed i ritmi del gioco....
Comunque adesso me ne vado a pescare in montagna e mi aspetta una camminata di 40 minuti in salita con tanto di stivaloni alla coscia, prima di arrivare al torrente...buona continuazione della discussione   Wink Wink

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Magari la prossima volta che un amante del bel gioco perde il primo set con un pallettaro, gli converrebbe giocare il secondo set da pallettaro. Secondo me è facile che perda anche il secondo.A questo punto per onestà dovrebbe ammettere che il pallettaro è più forte di lui. Altrimenti si cade nel radicale chic, ritenendo che cercare un tennis d'attacco, indossare un vestito di lino e leggere Proust in francese su un treno verso Foggia, ci renda migliore di chi palletta, veste in canottiera e calzoncini e legge la gazzetta. "Dio mio, che ovvove. Ieri ho visto un lanzichenecco in canotta al circolo tennis che giocava con la babolat e la corda Decathlon, alzando pallonetti e ha vinto con un socio con la rf 97, la Lacoste e che cercava la rete." "Signora mia, una volta gente così nemmeno li facevamo entrare al club. Fosse per me li manderei tutti a giocare al calcio, che quello è il posto loro". 🤣🤣🤣🤣

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Alt! Io non ho citato la terza categoria per dire che io ci ho giocato, perché ahimè non ci sono mai arrivato, ma semplicemente per dire che il gioco da pallettaro è vincente fino alla quarta categoria e che per battere un pallettaro devi essere un terza. Io non sono riuscito a battere con regolarità i pallettari e quindi non sono mai passato in terza. Perciò ho il massimo rispetto per chi mi ha impedito di arrivarci e non li denigro o schifo come fa chi ha bisogno di un alibi con se stesso e gli altri. Io definisco questo modo di pensare onestà intellettuale non malafere.

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malconcio ha scritto:
Diciamo anche che questo disprezzare i pallettari è tipico di chi ci perde, mai visto un giocatore di terza parlarne male, lo fanno solo i quarta.

Esatto, tipico comportamento di chi non riesce a vincere, e tipico di quarta categoria

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Donnari Massimo ha scritto:
Forse quello che ci fa arrabbiare di più è proprio il fatto che stilisticamente è brutto da vedere, e quindi non capiamo come faccia a vincere, eppure dovrebbe avere qualcosa in più, visto che si trasforma nella bestia nera per tanti!!!!

infatti, tecnicamente e stilisticamente inguardabili, ma ci battono e per questo rosichiamo

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Luchino 67 ha scritto:
Seppur con garbo, ed anche se non fregherà molto a nessuno, ribadisco che i pallettari, quelli veri, quelli che la buttano di là senza nessun costrutto e senza nessuna tecnica, ben alta sopra la rete, non solo mi fanno ribrezzo ma proprio non li rispetto, perchè credo che, più o meno tutti quanti noi, abbiamo iniziato a giocare vedendo le gesta dei campioni in TV, per poi cercare di emularli, sempre nei limiti della nostra pochezza, anche se c'è gente che è poi diventata brava parecchio.....ebbene, questi veri pallettari, da cosa sono stati spinti per iniziare a giocare a tennis  Question Question non credo abbiano visto qualcuno in TV a fare questo tipo di gioco.....ed ecco che a questo punto, mi scatta il ribrezzo ed il poco rispetto, perchè loro sono i primi ad offendere questo sport, che io amo fin troppo e che cerco di farlo nel modo in cui si è sempre visto fare da chi lo fa di mestiere, poi chiaramente non ci riesco per limiti personali, ma m'impegno al massimo, durante una partita che sia di torneo o amichevole, per fare un tennis, che sia simile a quello che comunemente da tutti quanti, viene considerato TENNIS......
Ad alcuni di questi, riconosco solo la grande umiltà ed il grande impegno, nel provare a stare lì fino alla fine, per provare a vincere la partita, giocando in quel modo, perchè consapevoli di non saper fare altro di meglio, ma molti altri che conosco, giocano così perchè sanno di dare fastidio, ma saprebbero anche giocare a tennis in modalità normale....ecco, questi, non li rispetto e sopporto proprio  Evil or Very Mad Evil or Very Mad Evil or Very Mad e non lo scrivo da leone da tastiera, perchè ci ho discusso anche live, ed il clima era diventato parecchio teso, perchè se sai giocare a tennis ma ti metti a fare un qualcos'altro solo per vincere, un gran rispetto da parte mia, non lo otterrai mai  Exclamation Exclamation Exclamation

d'accordo in parte, il rispetto sempre e comunque per tutti

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Per me alzare pallonetti profondi vicino la linea di fondo campo con continuità non è così semplice, se è un colpo che dà fastidio all'avversario è giusto usarlo (così come la palla corta, il rovescio in back, ecc...). Se perdo con uno che gioca solo il rovescio in back mica non lo rispetto perché non lo fa in top, o se fa un sacco di palle di corte... stesso concetto per le palle alte e lente , se non so trovare una strategia per contrastare quel gioco è un mio problema.

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Giulio Marino ha scritto:
Per me alzare pallonetti profondi vicino la linea di fondo campo con continuità non è così semplice, se è un colpo che dà fastidio all'avversario è giusto usarlo (così come la palla corta, il rovescio in back, ecc...). Se perdo con uno che gioca solo il rovescio in back mica non lo rispetto perché non lo fa in top, o se fa un sacco di palle di corte... stesso concetto per le palle alte e lente , se non so trovare una strategia per contrastare quel gioco è un mio problema.

infatti

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malconcioMagari la prossima volta che un amante del bel gioco perde il primo set con un pallettaro, gli converrebbe giocare il secondo set da pallettaro. Secondo me è facile che perda anche il secondo. A questo punto per onestà dovrebbe ammettere che il pallettaro è più forte di lui. Altrimenti si cade nel radicale chic, ritenendo che cercare un tennis d'attacco, indossare un vestito di lino e leggere Proust in francese su un treno verso Foggia, ci renda migliore di chi palletta, veste in canottiera e calzoncini e legge la gazzetta. "Dio mio, che ovvove. Ieri ho visto un lanzichenecco in canotta al circolo tennis che giocava con la babolat e la corda Decathlon, alzando pallonetti e ha vinto con un socio con la rf 97, la Lacoste e che cercava la rete." "Signora mia, una volta gente così nemmeno li facevamo entrare al club. Fosse per me li manderei tutti a giocare al calcio, che quello è il posto loro". 🤣🤣🤣🤣

il pallettaro è regolare, e se è regolare vuol dire che sa tenere lo scambio fisicamente e mentalmente, ergo per costituzione è più forte: grande Makiwa docet 

"Giocando con la sua arma letale GAMMA RZR Bubba 117, l'inossidabile Maki Mandrioli vince 6-3 7-5 (stando sotto 5-2 40-0 al secondo set) la finale di 3a Cat. all' Open Tennis Reggio Emilia Canali, oltre al grandissimo successo che ha ottenuto nel tabellone finale in cui ha raggiunto gli ottavi, battendo un 2.8 e due 2.7." 
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

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Per provare a rispondere al quesito dell'autore del topic - by-passando le speculazioni filosofico-sociologiche - porto la mia esperienza di modesto mancino agonista (fino ad un paio di settimane fa): 
- contro i pallettari - gente che ti tira una palla alta e molle, cercando di tenerla lunga, ma non sempre riuscendoci, e in attesa dell'errore dell'avversario; solitamente, in torneo, con classifica da NC a 4.3/4.2 - io non ho nessun problema; cerco di girarmi sul dritto, perché di solito mi danno il tempo di farlo, e di lì prendo in mano lo scambio, senza forzare più di tanto, perché comunque il punto arriva; di rovescio, gioco compulsivamente lo slice basso o la palla corta, il che non sarà il massimo del fair play, ma tocca adeguarsi; in campo tre ore a spallettare non ci stavo nemmeno a vent'anni, non per snobismo, ma perché non è il mio gioco; 
contro un regolarista - che a differenza del pallettaro è uno che tira a media velocità, sempre profondo, sbagliando davvero poco, e se lo metti sotto pressione è in grado di tirarti un passante - beh...le cose cambiano radicalmente; cerco di avere pazienza, di non pretendere di chiudere il colpo sull'uno-due perché non è possibile, di giocare colpi al centro per poi variare, aspettando l'occasione buona di aprirmi il campo con angoli acuti; di tirare appena possibile il cross di dritto sul suo rovescio, seguito dal lungolinea, sempre di dritto. 
Lì la percentuale di successo è direttamente proporzionale alla bravura dell'avversario: se è più forte di me - cioè il suo mix di tecnica, testa e gambe è migliore del mio - ci perdo e gli stringo la mano; se sono più forte io, è difficile che perda perché "regalo", in genere sono abbastanza solido; se siamo lì-lì, ce la giochiamo e dipende dalla partita e dalla giornata.

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Però, adesso che ci penso, un piccolo sproloquio filosofico lo voglio fare anch'io...che so resistere a tutto, tranne che alle tentazioni...  Very Happy

Mi sono avvicinato al tennis col mito di John McEnroe, idolo incontrastato della mia giovinezza (con Goldrake e Platini). Ricordo la finale del Roland Garros come la delusione più cocente della mia vita di sportivo/tifoso (assieme alle finali di CL perse dalla Juve, ca va sans dire...). 
SuperMac era Mozart che si esibiva su di un campo da tennis; perché il suo tennis mi appassionava, e come me, milioni di altri ragazzini e appassionati? Perché ha elevato una umile disciplina sportiva a vera ed autentica forma d'arte; come Maradona col calcio, come Muhammad Alì con la boxe, come pochi altri sportivi... E l'arte - la musica, la poesia, la letteratura, il cinema, la pittura - è essenzialmente EMOZIONE. 
Ecco, il tennis di McEnroe era poesia e per questo emozionava; anche Federer, più completo di McEnroe, ha sublimato il tennis a forma d'arte, anche se non mi ha trasmesso le stesse emozioni pure, forse per la mia differente età. 
Non è un mero fatto di gusti personali; ad una certa altitudine, la bellezza è talmente sublimata da diventare un tutt'uno con l'efficacia, e di fatti Federer ha vinto moltissimo e McEnroe, in stato di grazia, nel 1984 ha perso tre partite - TRE - in tutta la stagione, giocando come si fa in Paradiso. Quando toccano certe vette, estetica e forza convergo e si fondono in un meraviglioso connubbio, perché, come diceva Dostojevski, la bellezza salverà il mondo; e questo genera, ripeto, emozione. 

Da agonista, ho imparato che, se chi è dall'altra parte mi batte (in genere), vuol dire che è più forte di me, e non importa come lo fa, basta che rimanga nei limiti della correttezza e dell'unica regola che conta: si fa il punto quando la palla, dalla metà campo avversaria, non ritorna nella tua, stop. Tre righe e una rete, il minimalismo. Questo perché, parafrasando Vince Lombardi, a tennis si tengono i punti, altrimenti non sarebbe competizione, ma esibizione. E gioca meglio a tennis chi ha un mix di tecnica, tattica, strategia, atletismo e forza mentale migliore di altro, non semplicemente chi gioca meglio una volée o un lungolinea di rovescio ad una mano (per citare i colpi a mio avviso più spettacolari). 

Ma, e qui torno al punto precedente, c'è un ma: noi viviamo in un universo dominato dall'entropia, e tutti i nostri sforzi sono rivolti a contrastarla per un determinato lasso di tempo, sapendo bene alla lunga avrà la meglio (su tutto); e in questo tipo di mondo, costruire è più difficile che demolire, creare è più difficile che distruggere, attaccare è più difficile che difendere. E non credo di peccare di snobismo affermando ciò. Poi, se chi difende, lo fa meglio di chi attacca, significa che è un tennista PIU' FORTE, e questo vale dagli nc al numero uno del mondo; per me, non c'è il minimo dubbio a tal riguardo.
Ma non è una mera questione di stile e di gusto personale se i giocatori di grande talento, estro e creatività hanno sempre esercitato una particolare affascinazione sul grande pubblico. 

Scusatemi per il pistolotto e le poche idee, ma ben confuse...  Laughing

PS Che poi Borg non era certo meno rock, meno glamour, meno sexy di McEnroe; il contrasto di stili tra i due era irresistibilmente affascinante; peccato che l'Orso Polare si sia ritirato così presto, in un certo senso ne ha perso qualcosa anche Mac. Ma questo è altro discorso.

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Stefanelli, tu hai ragione nel dire che gli esseri umani sono attratti dal bello e non dal brutto, ma è un concetto diverso dal dire aborro i pallettari. Possono non piacere, ma schifarli e insultarli come la vergogna del tennis, definendoli come indegni di rispetto mi pare eccessivo.

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Stefanelli, tu hai ragione nel dire che gli esseri umani sono attratti dal bello e non dal brutto, ma è un concetto diverso dal dire aborro i pallettari. Possono non piacere, ma schifarli e insultarli come la vergogna del tennis, definendoli come indegni di rispetto mi pare eccessivo.

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Per banalizzare, se devo scegliere tra due ragazze, scelgo quella più carina, ma non dico all'altra che non è degna di rispetto perché brutta. Anche perché mi becco come risposta "sarai bello tu!". Insomma prima di dire che gli altri giocano male, proviamo a batterli e se poi ci perdiamo saremo noi quelli non degni di rispetto, non loro. Invece i radical chic del tennis si autoproclamano i migliori, dando la patente di peggiorare agli altri a prescindere da ogni risultato sul campo. Ed è questo che proprio non accetto. Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo, ma la bellezza oggettiva, basata su fatti concreti, non quella autoproclamata.

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malconcio ha scritto:
Stefanelli, tu hai ragione nel dire che gli esseri umani sono attratti dal bello e non dal brutto, ma è un concetto diverso dal dire aborro i pallettari. Possono non piacere, ma schifarli e insultarli come la vergogna del tennis, definendoli come indegni di rispetto mi pare eccessivo.


Sì ma - visto che quoti me lo preciso - non ho scritto nulla di tutto ciò. Anzi: ho scritto proprio il contrario; cercando di argomentare un minimo (ci sia riuscito o meno).

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stefanello ha scritto:
Però, adesso che ci penso, un piccolo sproloquio filosofico lo voglio fare anch'io...che so resistere a tutto, tranne che alle tentazioni...  Very Happy

Mi sono avvicinato al tennis col mito di John McEnroe, idolo incontrastato della mia giovinezza (con Goldrake e Platini). Ricordo la finale del Roland Garros come la delusione più cocente della mia vita di sportivo/tifoso (assieme alle finali di CL perse dalla Juve, ca va sans dire...). 
SuperMac era Mozart che si esibiva su di un campo da tennis; perché il suo tennis mi appassionava, e come me, milioni di altri ragazzini e appassionati? Perché ha elevato una umile disciplina sportiva a vera ed autentica forma d'arte; come Maradona col calcio, come Muhammad Alì con la boxe, come pochi altri sportivi... E l'arte - la musica, la poesia, la letteratura, il cinema, la pittura - è essenzialmente EMOZIONE. 
Ecco, il tennis di McEnroe era poesia e per questo emozionava; anche Federer, più completo di McEnroe, ha sublimato il tennis a forma d'arte, anche se non mi ha trasmesso le stesse emozioni pure, forse per la mia differente età. 
Non è un mero fatto di gusti personali; ad una certa altitudine, la bellezza è talmente sublimata da diventare un tutt'uno con l'efficacia, e di fatti Federer ha vinto moltissimo e McEnroe, in stato di grazia, nel 1984 ha perso tre partite - TRE - in tutta la stagione, giocando come si fa in Paradiso. Quando toccano certe vette, estetica e forza convergo e si fondono in un meraviglioso connubbio, perché, come diceva Dostojevski, la bellezza salverà il mondo; e questo genera, ripeto, emozione. 

Da agonista, ho imparato che, se chi è dall'altra parte mi batte (in genere), vuol dire che è più forte di me, e non importa come lo fa, basta che rimanga nei limiti della correttezza e dell'unica regola che conta: si fa il punto quando la palla, dalla metà campo avversaria, non ritorna nella tua, stop. Tre righe e una rete, il minimalismo. Questo perché, parafrasando Vince Lombardi, a tennis si tengono i punti, altrimenti non sarebbe competizione, ma esibizione. E gioca meglio a tennis chi ha un mix di tecnica, tattica, strategia, atletismo e forza mentale migliore di altro, non semplicemente chi gioca meglio una volée o un lungolinea di rovescio ad una mano (per citare i colpi a mio avviso più spettacolari). 

Ma, e qui torno al punto precedente, c'è un ma: noi viviamo in un universo dominato dall'entropia, e tutti i nostri sforzi sono rivolti a contrastarla per un determinato lasso di tempo, sapendo bene alla lunga avrà la meglio (su tutto); e in questo tipo di mondo, costruire è più difficile che demolire, creare è più difficile che distruggere, attaccare è più difficile che difendere. E non credo di peccare di snobismo affermando ciò. Poi, se chi difende, lo fa meglio di chi attacca, significa che è un tennista PIU' FORTE, e questo vale dagli nc al numero uno del mondo; per me, non c'è il minimo dubbio a tal riguardo.
Ma non è una mera questione di stile e di gusto personale se i giocatori di grande talento, estro e creatività hanno sempre esercitato una particolare affascinazione sul grande pubblico. 

Scusatemi per il pistolotto e le poche idee, ma ben confuse...  Laughing

PS Che poi Borg non era certo meno rock, meno glamour, meno sexy di McEnroe; il contrasto di stili tra i due era irresistibilmente affascinante; peccato che l'Orso Polare si sia ritirato così presto, in un certo senso ne ha perso qualcosa anche Mac. Ma questo è altro discorso.


Fossero tutti così gli sproloqui...vedo che abbiamo una storia di tifosi simile (deduco dal tuo nick che sei passato dal tifare the genius a Stefanello) Io passai dalla parte di Stefan a Wimbledon 1988, in contrapposizione a Lendl e Becker che mi stavano leggermente sui santissimi, in tempo in tempo per vederlo vincere! devo dire che poi il tifo per Edberg divenne totalizzante infatti l'anno dopo nella semifinale di Wimbledon contro  john ero totalmente schierato per lo svedese. Bei tempi!

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stefanello ha scritto:
malconcio ha scritto:
Stefanelli, tu hai ragione nel dire che gli esseri umani sono attratti dal bello e non dal brutto, ma è un concetto diverso dal dire aborro i pallettari. Possono non piacere, ma schifarli e insultarli come la vergogna del tennis, definendoli come indegni di rispetto mi pare eccessivo.


Sì ma - visto che quoti me lo preciso - non ho scritto nulla di tutto ciò. Anzi: ho scritto proprio il contrario; cercando di argomentare un minimo (ci sia riuscito o meno).

Stefanello, non facevo riferimento a te, ma ai radical chic del tennis in generale. Tu hai semplicemente spiegato il perché l'umanità è attratta dal bello, non hai insultato il brutto, se di brutto si può parlare. Lo hanno fatto altri, ripetutamente e con convinzione, ed è a loro che mi riferivo.

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dai, diciamola tutta, rode a tutti essere battuti, ed i regolaristi sono tra tutti i più rognosi. ecco!

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taglia1964 ha scritto:
Bella discussione...
I regolaristi vanno resi inermi al cambio di campo: sputo, calcio o racchettata
normalmente, però, sono meno efficaci quando chiamati a chiudere il punto. Accorciare chiamandoli a rete può destabilizzarli. E' chiaro che se giocano bene anche a rete, forse non sono dei quarta.

eh....... comunque hai riaperto il vaso di pandora

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malconcio ha scritto:
Per banalizzare, se devo scegliere tra due ragazze, scelgo quella più carina, ma non dico all'altra che non è degna di rispetto perché brutta. Anche perché mi becco come risposta "sarai bello tu!". Insomma prima di dire che gli altri giocano male, proviamo a batterli e se poi ci perdiamo saremo noi quelli non degni di rispetto, non loro. Invece i radical chic del tennis si autoproclamano i migliori, dando la patente di peggiorare agli altri a prescindere da ogni risultato sul campo. Ed è questo che proprio non accetto. Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo, ma la bellezza oggettiva, basata su fatti concreti, non quella autoproclamata.

Dosto...e qualcosa ha detto una minchiata, non esiste una bellezza oggettiva.....perche ognuno di noi ha un bias culturale per intendere cio che e bello o meno

io non mi ricordo di aver proffuso nessun insulto ai pallettari, amzi ho detto che i regolaristi quasi li apprezzom gli altri pallnettari meno

se qualcuno si e sentito offeso, o lo ha inteso come tale,mi scuso pubblicamente, ma guarda, che neanche gli altri volevano offendere....fidati

io poi gioco con la canotta e in doppio alzo un sacco di pallonetti, mi saro insultato da solo??? lametto sul ridere per vedere se dopole scuse serve...(e comunque e vero, io non racconto mai balle, odio raccontare balle, mi credono sempre....)

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Ma alla fine qual 'e la tattica per battere un regolarista ???? 
Che sia di quarta di terza o di seconda ????
Perche' ho letto molte cose ma nessuno che mi spieghi come si fa..... Very Happy Very Happy Very Happy

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e lo chiedi a me? chiediti perche io gioco soloil doppio  Very Happy Very Happy

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essere piu regolarista ?? io smetto subito, e mi dedico al padel (che mi diverte pure di piu)

guarda, qualcuno mi diceva che una vittoria di stefanello vale di piu (in senso pesato) della vittoria di un regolarista. Credo che la cosa abbia un fondamento tecnico, perche giocare con efficacia 15 fondamentali e piu difficile che giocarne quattro.....
si puo essere d'accordo o meno, ma ce un ragionamento tecnico solido (e io sono d'accordo). 

credo che la risposta sia, o combatti con la stessa spada e ci provi, o devi avere un livello tecnico per variare e non sbagliare talmente buono da spaccargli la lama.....

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VET, mi sono dimenticato di dirti, che piacere riaverti tra di noi...e sono sincero,
se tu mi dici ma vai a pescare le trote, io vado a giocare a Padel....(quasi lo stesso.....ergo lo accetto)  Very Happy 

spero stai bene
ci dai la luce? come si batte un pallettaro e come si batte un pallonettaro. se non capisci la differenza, ti salvo la lettura di 20 pagine  Very Happy  il pallettaro e un regolarista con una base tecnica, il pallonettaro e piu diffficle da descrivere, ma io e Luchino (e forse non solo) li abbiamo visti (e vincere) con le nostre pupille sbigottite  Very Happy

io preferisco 100 volte giocare con un regolarista pulito e tecnico, e siccome molte volte ci perdo, non lesino gli elogi......con l'altro, pur essendo un non violento, ho rischiato dverse volte di spaccare la racchetta  Very Happy

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Veterano ha scritto:
Ma alla fine qual 'e la tattica per battere un regolarista ???? 
Che sia di quarta di terza o di seconda ????
Perche' ho letto molte cose ma nessuno che mi spieghi come si fa..... Very Happy Very Happy Very Happy

Ti posso rispondere per quelli di quarta: li attacchi appena puoi, anche colpendo al volo da tre quarti campo, tanto non sanno fare i passanti, eccetto alcuni che li ho contati sulle dita di una mano....su 30 partite ne avrò perse 3 forse.....
quindi, per rispondere a Malconcio, non sono uno che rosica perchè ci perdevo spesso  Cool Cool
E non ti dico cosa pensavano gli agonisti di terza che conosco io, sui veri pallettari....il fatto che tu non ne conosca uno di terza o di seconda che ne parli male, non significa che sia valido solo quello che dici tu............e comunque, lo ribadisco, quelli che giocano così, pur sapendo fare un tennis "normale", mi fanno schifo, ribrezzo, non li sopporto, li sbatterei fuori a calci nel cu.....perchè, PER ME, offendono il tennis....
Discorso diverso invece, per quelli che cominciano a giocare così e poi pian piano cercano di migliorarsi e di fare un tennis più divertente....per questi non ho niente da eccepire.........e nemmeno per i regolaristi puri....
Roger,  pescare a trote è molto meglio del Padel, se non altro per i posti bellissimi che trovi nelle nostre montagne, ed in alcuni di questi, credo di esserci passato solo io negli ultimi 10 anni...
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