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un antidoto contro i pallettari

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descriptionun antidoto contro i pallettari - Pagina 11 Emptyun antidoto contro i pallettari

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Promemoria primo messaggio :

che rimettono la palla in campo e sperano nelle'errore,
mamma mia quanto li odio un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171

ieri,
gioco per la prima volta con un 4.3 del circolo, palleggiamo,
e mi dico, beh dai....al massimo fa un game a set.

iniziamo,
6.1 per lui un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 Icon_eek

pausa di riflessione,
dentro di me penso....che ci stai a fare in campo cosi?

quale è il tuo colpo migliore?
il rovescio

ebbene,
ad ogni suo servizio...mi sono messo nella posizione di poter colpire solo di rovescio,
tanto la velocità del servizio opposto non supera i 60km,
del tipo: una rimessa in gioco.

risultato
6.0
6.1

consiglio:
non rimanete passivi,
aggrediteli e non sanno più che pesci pigliare,loro fanno punti solo sull'errore dell'avversario, al contrario...

nada

spero vi sia utile

ps ah la sua scusante,
e sai....ho calato il ritmo, ero stanco ahahahahahahahahah

descriptionun antidoto contro i pallettari - Pagina 11 EmptyRe: un antidoto contro i pallettari

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giulioz3 ha scritto:
in tal caso ti taccerei di pallettaro doc :-) per carità è uno stile di gioco che frutti punti e vittorie, molte, ma che non diverte nè l'avversario (e di questo chissene..) ma nemmeno chi lo utilizza ( e su questo ci rifletterei) e che dimostra una codardia, passami il termine, nell'affrontare la partita, ovvero sia l'atteggiamento di chi non si espone, di chi non intende primeggiare per meriti propri, di chi preferisce "appoggiarsi" sull'errore altrui senza dimostrare la minima iniziativa in campo. Questo a mio modo di vedere è l'aspetto più deprecabile del pallettaro, il fatto di vincere sugli errori altrui e non di vincere e basta un match. Una partita di tennis infatti la si può perdere per bravura dell'avversario o la si può perdere per colpa propria (troppi errori). Potrai replicare che chi sbaglia meno è cmq più bravo...e vabbè...in effetti parlare di pallettari e non è come un cane che si morde la coda, non se ne esce, o si amano o si odiano :-)



magari fossi un pallettaro doc, per farlo serve esser dotati di pazienza e quando Dio la distribuiva io ero in fondo alla fila quindi ne era rimasta davvero poca........


wbtit ha scritto:

Portate pazienza, non voglio essere nè scortese, nè offensivo ma solo un po' ironico ma... : che fretta avete? Dovete dovete andare?
Siete nel campo, la pallina sta volando in aria (e la vedete bene perché avete occhio SOLO per lei), a breve rimbalzerà e verrà verso di voi, siete in stance, i muscoli si caricano come una molla e... plac!, la pallina riparte in una nuvola d'oro fatta di pulviscolo di panno che si sperde nell'aria e viaggia profonda verso l'angolo più lontano... e il tempo rallenta e non esiste niente altro.
Volete uscire da tutto questo ben di Dio?, volete tornare in coda al semaforo?, davanti alla TV, ad un piatto di polpette della suocera? Smile



se giochi rischiando i colpi più di chi te li ribatte al sesto dritto pesante che tiri nei pressi della riga di fondo e ancora non fai il punto o sei Gandhi o ti fumano i gioielli di famiglia, garantito........


alain proust ha scritto:
fiumi di parole, cantavano quei maestri della musica leggera i jalisse (chi si ricorda questa meteora?).
sono quelli che son stati scritti qui pallettari, sulla chi lo sia e chi no, se è giusto o no esserlo, se hanno tecnica o no ecc.
ci sono dei 3d infiniti qui e in altri forum.
non si arriverà mai ad una soluzione condivisa.

tuttavia, immagina la partita di torneo, palleggi, non dico di fare campanili, ma palleggiare in sicurezza, leggero top, diagonale, e via così. il tuo avversario tiene la diagonale, non ti dà palle attaccabili, tu giustamente non attacchi e non ti sposti dalla diagonale. puntualmente, dopo cinque scambi, lui stecca, manda fuori, manda a rete, gli vien fretta e attacca a testa bassa mandano fuori. ecco, se vedi che è così, che fai, cambi tattica, ti metti a fare serve and volley, attacchi sulla seconda palla che ti arriva? pur sapendo che al quinto colpo l'altro va in fuori giri?

ecco, saresti un pallettaro? no, secondo me. saresti uno che sa giocare a tennis, sa tenere la diagonale, sa quando è il momento e quando no di attaccare ecc. E' il tuo avversario che non sa giocare, perchè non sa tenere lo scambio e, se lo tiene, non sa aspettare.

e anche quelli che ti fanno i campanili per tenerla dentro e disturbarti, forse che fanno qualcosa di male? se non riesci a contrastarli, sei tu (tu è generico, non parlo a nessuno nello specifico) che hai carenze tecniche, non loro. che poi magari li si chiama pallettari, ma alla fine portano a casa la partita perchè non sbagliano e sfruttano il fatto che sono più solidi di te, e allora è colpa loro se tu dopo qualche scambio sbagli e gli regali i punti?!

il pallettaro (e qui cito i maestri, parlo purtroppo solo per teoria che non so applicare) si batte con la maggiore tecnica e maggiore solidità. se sono solido, lo premo in diagonale in sicurezza, lui potrà ribattere, ma o è molto bravo a tenere senza accorciare (ma allora non è un pallettaro, ma un bravo giocatore), oppure prima o poi accorcerà e io potrò attaccare e chiudere. oppure cercherà di uscire dalla diagonale con un lungolinea che, se non sarà profondissimo, mi darà angolo per chiudere sul suo rovescio. in teoria tutto facile...



quoto nuovamente un tuo post. Sono un sostenitore della tesi che chi vince è sempre il più forte, perlomeno in quella occasione. Non sta nè in cielo nè in terra a mio parere perdere ed uscire dal campo commentando con gli amici "però gioco meglio io" o, pure peggio, "però son più forte io"


silvio72 ha scritto:
ciao a tutti,,, non vuole assolutamente essere una provocazione la mia,,non ne sono il tipo e tantomeno lo farei un un bell'ambiente come questo ma:

non e' che la cosa del "perdere contro un pallettaro" e' solo un alibi di chi e' talmente debole atleticamente che non sopporta + di 3 scambi???

perche' capisco forzare x disperazione dopo 15 scambi,,ma dopo 3 mi sembra eccessivo.

il tennis agisnistico sara' pure per gente che corre piuttosto che gente in sovrappeso no?

ho visto un game tra nole e nadal in finale (non certo 2 pallettari) che e' durato + di un quarto d'ora con diversi scambi.

e poi secondo me il + forte vince sempre,,,come si fa a dire: mi ha battuto perche' e' un pallettaro nonostante sia + scarso di me!!!!

chiuedo dicendo invece che i pallettari quelli veri (solo palle alte e 0 rischi) danno fastidio,,ma poco poco di fondamentali in + di loro e poco poco di fiato non si puo' perdere secondo me.



son 194cm per 81kg, oggettivamente non ho un filo di grasso addosso. Il mio problema, ad esempio, non è atletico bensì legato alle mie leve lunghe. Spostati di qua spostati di là dovrei essere un mago ad avere il footwork di un mio pari livello alto 20 e passa cm di meno. Più a lungo mi sposto meno controllo lo scambio, da lì la necessità di guadagnare campo per controllare lo scambio e prendermi il punto (volesse Iddio che ci riesco!). Per guadagnare campo devo prendermi un rischio appena son messo bene tirando un dritto come Dio comanda. Tutto là


Frantz ha scritto:
alain proust ha scritto:
....palleggiare in sicurezza, leggero top, diagonale, e via così... ....non ti sposti dalla diagonale....dopo cinque scambi, lui stecca, manda fuori ....che fai, cambi tattica, ti metti a fare serve and volley ...ecco, saresti un pallettaro? no, secondo me. saresti uno che sa giocare a tennis, ...E' il tuo avversario che non sa giocare, perchè non sa tenere lo scambio......


Ottimo Alain! hai detto una grande verità, i pallettari non esistono esistono giocatori bravi e giocatori meno bravi In partita i giocatori bravi se la giocano sempre giocano sui punti deboli dell'avversario o sui loro punti di forza, alcuni forzano il servizio, altri forzano la risposta, altri tirano molti vincenti o vanno spesso a rete; se giocano meglio degli avversari vincono, se giocano peggio perdono, ma se la giocano sempre. Quelli meno bravi invece provano a vincere con i mezzi loro disposizione, alcuni provano a forzare il servizio, altri provano risposte vincenti, altri ancora provano vincenti da fondo campo o provano a fare il punto a rete...e regolarmente perdono!
I giocatori bravi sanno di esser bravi, tutti, e giocano al loro livello, molti giocatori meno bravi provano ad esser giocatori bravi, ma non essendolo perdono.
Una sotto categoria dei giocatori meno bravi è quella a cui appartengono quelli che non provano ad essere bravi, ma, consci della categoria cui appartengono, tirano come sono capaci, e qualche partita la vincono, ovviamente con quelli che provano ad esser bravi.
Ergo non esistono i pallettari, esistono solo quelli che tirano , più o meno bravi, e quelli che provano a tirare.
Ovviamente io appartengo alla seconda categoria, i blu.... un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 939115
provo il servizio di Roddick, provo il rovescio di Federer, provo il dritto di Nadal provo l'anticipo di Djokovic e provo l'estro di Dolgopolov......provo provo provo ....
Alla mia età sarebbe intelligente smettere di provare e iniziare a tirare....piano, corto e male, ma tirare
.



l'ultima parte del tuo post a mio parere è esemplificativa del fatto che al netto delle ispirazioni che possiamo avere sui fondamentali è invece cosa buona e giusta sdoganare un proprio stile sugli stessi al fine di avere dei precisi punti di riferimento in partita, specie nei momenti in cui le cose non girano per il verso giusto


alain proust ha scritto:
esempio pratico derivante da un partita di torneo sociale, vista ieri.
due miei amici, un 4.1 bravo, impostato, bel giocatore.
l'altro, un 4.4 fai-da-te, mai presa una lezione, fiato da vendere, dritto, rovescio e servizio inguardabili. percentuale di errori gratuiti e di doppi falli pari a zero assoluto.
ebbene, dopo un primo set senza storia (61) il secondo è stato sì vinto anch'esso dal 4.1, ma è stato inaspettatamente combattuto (64, infatti). il "pallettaro" correva come un matto, prendeva ogni cosa, rimetteva di là palle sporche, con effetti che nemmeno lui voleva imprimere, per ogni punto, il 4.1 doveva non solo ridurre a zero la percentuale di gratuiti, ma non poteva neanche permettersi di giochicchiare, doveva mettere pressione, spingere, con ciò aumentando i rischi di errore.
insomma, due giocatori agli antipodi, ma nel secondo set la partita c'è stata e non si può che togliersi il cappello di fronte al 4.4 "pallettaro" che, con la SUA tecnica personale, ha saputo massimizzare il proprio rendimento tennistico e azzerare ogni possibile errore non provocato.




c'è n'è uno così dove mi alleno io, al CUS Ferrara.

Inguardabile ma un vero e proprio incubo per chi ci gioca contro.

Palle senza peso lunghe ed angolate e fiato da vendere, colpi stilisticamente atroci.

I suoi avversari spaccano mediamente una racchetta a partita........

descriptionun antidoto contro i pallettari - Pagina 11 EmptyRe: un antidoto contro i pallettari

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non ho letto tutte le pagine del forum ma voglio dire la mia. Intanto non è vero che i pallettari non esistono ma esistono solo i giocatori bravi o meno bravi....i pallettari esistono eccome!! Il problema stà nella differente filosofia con cui giocano a tennis. E' inutile che quelli (come me) che picchiano forte da fondo prendendo dei rischi oppure quelli che vanno spesso a rete diventino delle belve quando, dal torneo sociale a quello agonistico, trovano il pallettaro di turno che sembra tutto meno un giocatore di tennis e poi ti batte 6/2 6/2. Io prima mi arrabbiavo, poi col tempo e l'esperienza (44 anni) ho capito......ho capito che il tennis è un gioco "bastardo" proprio perchè un punto fatto tirando un bellissimo vincente sulla linea è esattamente uguale ad un punto regalato dall'avversario sfinito dal 15° pallonnetto ciofeca che il pallettaro gli propone. Che ci piaccia o no, (parlo di chi come me attua un gioco propositivo che tende a costruirsi il punto tirando e prendendo rischi), dobbiamo convenire che il succo del tennis è che vince colui che per primo vince due sets composti da sei games ciascuno, non chi fa più vincenti o bei colpi ergo, ognuno di noi sceglie di conquistare i suoi punti come meglio crede. A chi gioca "brillante" a mio avviso deve rimanere la consapevolezza che probabilmente ci divertiamo di più a giocare, indipendentemente dal risultato finale, in quanto riusciamo ad avere la soddisfazione di tirare anche qualche colpo vincente che l'avversario non riesce neanche a prendere, mentre "loro", i pallettari, devono sempre sperare nel nostro errore (quindi poi, in definitiva, quando uno che spinge incontra il pallettaro sappiate che quasi sempre la partira la decidiamo noi che spingiamo, nel bene e nel male, e che spesso se uno non si fa prendere dalla rabbia di vedere l'avversario che alza il lob anche quando lo chiami a rete con una smorzata ma comincia a muoverlo ed a spingere con giudizio, tante volte il pallettaro malefico lo battiamo). Un'ultima cosa: pur non avendo la capacità tecnica di tirare forte o giocare vincenti, non bistrattiamo troppo dal punto di vista tecnico i pallettari: infatti, oltre ad avere spesso una grande condizione atletica per poter attuare tale tattica di gioco, ritengo non sia assolutamente facile (anzi, a volte mi chiedo come fanno) ad alzare lob a 10 cm dalla riga di fondo su una prima di servizio veloce e pesante, oppure dopo che con 3-4 bordate gli hai fatto fare il tergicristallo per tutto lo scambio....credo che anche per essere dei buoni pallettari e battere tanti avversari occorre avere precisione e sensibilità, per addomesticare a volte gran pallate e giocare sempre piuttosto lungo senza sbagliare ma anzi portare l'altro all'errore. Concludo dicendo che pur appartenendo "all'altra sponda", cioè alla filosofia del giocare creandomi il punto, dò atto che specie fino al livello di terza cat. dà altrettanti risultati (se non di più) la filosofia del non sbagliare rimandarla sempre di là alta e moscia e far sbagliare l'altro e purtroppo, mentre per allenarsi possiamo scegliere di giocare con l'amico che ha il tipo di gioco che ci fa divertire, quando giochiamo i tornei ognuno è libero di impostare la tattica che vuole e se trovi il pallettaro.....non sei felice, sai che dovrai affrontare una partita noiosa, ma che fai ti ritiri e vai via.....no, vanno affrontati con calma e battuti, ricordando sempre che il pallino del gioco lo avremo al 90% in mano noi, per cui senza fogarsi sulla palla pensando "ora lo sfondo" mantenere la calma, prendere la misura dei nostri colpi, e vedrete che li metterete alle corde!!

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silli67 ha scritto:
.....pur non avendo la capacità tecnica di tirare forte o giocare vincenti, non bistrattiamo troppo dal punto di vista tecnico i pallettari: infatti, oltre ad avere spesso una grande condizione atletica per poter attuare tale tattica di gioco, ritengo non sia assolutamente facile (anzi, a volte mi chiedo come fanno) ad alzare lob a 10 cm dalla riga di fondo su una prima di servizio veloce e pesante, oppure dopo che con 3-4 bordate gli hai fatto fare il tergicristallo per tutto lo scambio........

Se io vado a rete sul servizio o su un attacco profondo e loro mi fanno un pallonetto che non riesco a recuperare, piuttosto che un passante alla Nadal mi fanno lo stesso il punto?
"Loro" sanno di non saper giocare un passante alla Nadal mentre io a cinquant'anni mi credo ancora Federer, mi fiondo a rete e perdo il punto.
"Lui" lo chiamo pallettaro e io sono fico... "lui" che alla fine vince sempre come mi chiamerà?
A mio avviso "lui" sa giocare "le partite di tennis" io no...

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Frantz ha scritto:
silli67 ha scritto:
.....pur non avendo la capacità tecnica di tirare forte o giocare vincenti, non bistrattiamo troppo dal punto di vista tecnico i pallettari: infatti, oltre ad avere spesso una grande condizione atletica per poter attuare tale tattica di gioco, ritengo non sia assolutamente facile (anzi, a volte mi chiedo come fanno) ad alzare lob a 10 cm dalla riga di fondo su una prima di servizio veloce e pesante, oppure dopo che con 3-4 bordate gli hai fatto fare il tergicristallo per tutto lo scambio........

Se io vado a rete sul servizio o su un attacco profondo e loro mi fanno un pallonetto che non riesco a recuperare, piuttosto che un passante alla Nadal mi fanno lo stesso il punto?
"Loro" sanno di non saper giocare un passante alla Nadal mentre io a cinquant'anni mi credo ancora Federer, mi fiondo a rete e perdo il punto.
"Lui" lo chiamo pallettaro e io sono fico... "lui" che alla fine vince sempre come mi chiamerà?
A mio avviso "lui" sa giocare "le partite di tennis" io no...




il tuo racconto, assolutamente condivisibile, non so perchè ma mi ricorda "la dura legge del gol" degli 883

quella che per inciso diceva alla fine "ma che spettacolo quando giochiamo noi"!

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Tutto giusto, coetaneo Smile

Il problema è, a mio avviso, un altro. Tutti noi -o quasi- giochiamo a tennis per divertirci, senza troppe ambizioni perchè non abbiamo [più] l'età per averne (nda: i fanciulli che frequentano il forum sono escusi per... limiti di età non raggiunti Laughing ).

Ecco che l'idea di aver compiuto dei sacrifici per andare al campo di gioco dopo che abbiamo aspettato magari una settimana o più, rimandato impegni, annullati altri... ecco che tutto questo si scontra con il malessere che viene all'idea di affrontare una "guerra" di posizione e logoramento di magari 3 ore (femminile) o 4 (maschile) o financo più senza avere la possibilità di almeno divertirsi. Tutto questo fa passar la voglia di giocare, di competere. Anche quando si vince.

Qualche giorno fa ho perso al primo turno contro una NC ma ancora oggi sono soddisfatta, e lo sono più del torneo precedente nel quale ho sconfitto una avversaria con miglior classifica della mia. Perchè quest'ultima è stata una vera battaglia a livello tecnico ma anche tattico, con approcci d'attacco da parte di entrambe ma con soluzioni diverse a fronte dello stesso colpo. Il confronto l'ho visto bello, da dentro, e sono convinta lo sia stato anche per il pubblico. Questo è quello che cerco.. divertirmi, più che vincere. Ed avere del torneo dei bei ricordi, che in fin dei conti non sono tanto legati al risultato ma a momenti, fotogrammi, sensazioni.

Tutte cose che una partita contro un pallettaro non mi può dare.

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Neytiri ha scritto:
Tutto giusto, coetaneo Smile

Il problema è, a mio avviso, un altro. Tutti noi -o quasi- giochiamo a tennis per divertirci, senza troppe ambizioni perchè non abbiamo [più] l'età per averne (nda: i fanciulli che frequentano il forum sono escusi per... limiti di età non raggiunti Laughing ).

Ecco che l'idea di aver compiuto dei sacrifici per andare al campo di gioco dopo che abbiamo aspettato magari una settimana o più, rimandato impegni, annullati altri... ecco che tutto questo si scontra con il malessere che viene all'idea di affrontare una "guerra" di posizione e logoramento di magari 3 ore (femminile) o 4 (maschile) o financo più senza avere la possibilità di almeno divertirsi. Tutto questo fa passar la voglia di giocare, di competere. Anche quando si vince.

Qualche giorno fa ho perso al primo turno contro una NC ma ancora oggi sono soddisfatta, e lo sono più del torneo precedente nel quale ho sconfitto una avversaria con miglior classifica della mia. Perchè quest'ultima è stata una vera battaglia a livello tecnico ma anche tattico, con approcci d'attacco da parte di entrambe ma con soluzioni diverse a fronte dello stesso colpo. Il confronto l'ho visto bello, da dentro, e sono convinta lo sia stato anche per il pubblico. Questo è quello che cerco.. divertirmi, più che vincere. Ed avere del torneo dei bei ricordi, che in fin dei conti non sono tanto legati al risultato ma a momenti, fotogrammi, sensazioni.

Tutte cose che una partita contro un pallettaro non mi può dare.




Secondo me questo è il vero spirito con cui giocare a tennis!

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sicuramente condivisibile,,se al ns livello amatoriale non giochiamo x divertirci,che giochiamo a fare????,,,,,tanto vale allora stare con la propria famiglia.

resta il fatto che anche il pallettaro si diverte,e si sente soddisfatto,solo se la sua partita dura 3 ore e sbaglia poco nulla.

forse la fit oltre a fare differenze tra le varie categorie quando si stilano i tabelloni dovrebbero mettere pallettari contro pallettari,,,e viceversa ,ma mi sa che e' dura trovare qualcuno che accetta di esser chiamato pallettaro Basketball

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silvio72 ha scritto:
sicuramente condivisibile,,se al ns livello amatoriale non giochiamo x divertirci,che giochiamo a fare????,,,,,tanto vale allora stare con la propria famiglia.

resta il fatto che anche il pallettaro si diverte,e si sente soddisfatto,solo se la sua partita dura 3 ore e sbaglia poco nulla.

forse la fit oltre a fare differenze tra le varie categorie quando si stilano i tabelloni dovrebbero mettere pallettari contro pallettari,,,e viceversa ,ma mi sa che e' dura trovare qualcuno che accetta di esser chiamato pallettaro Basketball




mah

a livelli di eccellenza assoluta Mats Wilander era chiamato "pallettaro" ma nel 1988 ha portato a casa 3/4 di Slam

anche lì, non mi piaceva nemmeno un pò vederlo giocare ma tant'è, vittorie e ranking stan dalla sua parte

una cosa a mio parere è abbastanza condivisibile in modo oggettivo: a prescindere dal livello al quale ci stiamo riferendo, quindi dal club al professionismo, i cosiddetti "pallettari" in genere hanno come denominatore comune gambe e fiato da vendere (relazionato ai loro livelli naturalmente)

ecco, chi vince sudando sarà pure poco spettacolare ma a mio parere merita eccome di vincere!

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Esprimo una opinione personale (e come tale non necessariamente condivisibile da altri un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171) ma meditata.



Il pallettaro NON esiste. Esistono invece 2 categorie di giocatori (estremizzo):



- giocatori tecnicamente non avanzati: sopperiscono spesso con la tenuta fisica e non forzano un colpo ma la cacciano di là alla meno peggio e tirare un gocciolone relativamente profondo è più facile che un missile che passa a 20cm dalla rete (questi sono giocatori "scarsi" e basta ma hanno capito che il missile si schianta inesorabilmente nella rete/teloni); quando questi giocatori ne incontrano uno che invece spara missili, a parità di tecnica, vincono 9 volte su 10 e chi perde lamenta di essere più forte ma di avere perso perchè l'altro pallettava...questa affermazione è semplicemente sbagliata...se uno è più forte prima o poi riesce a far accorciare/sbagliare l'avversario e a meno di crollo fisico (la preparazione fisica però è parte integrante del fatto di essere giocatori "forti") vince



- giocatori tecnicamente avanzati: hanno un gioco solido e regolare, hanno capito che tenere le diagonali e tirare una palla profonda è il modo migliore per portare a casa la partita; questo modello di giocatore si trova in tutte le categorie e la classifica raggiunta dipende dalla velocità/pesantezza di palla; se io non riesco a metterlo in difficoltà e mi vedo costretto a tirare missili significa che lui è più forte di me quindi 9 volte su 10 perdo comunque; se invece tirando missili lo legno vuol dire che sono talmente più forte di lui che la sua palla è, per me, una piuma



Aggiungo poi una considerazione sul tema divertirsi vs vincere: chi fa tornei lo fa per vincere anche se dice il contrario (anzi, chi dice il contrario è solitamente più infoiato degli altri un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171 ) quindi se vedo che sul palleggio sono in difficoltà e il mio avversario soffre le palle molli e profonde DEVO tirare palle molli e profonde; se lui è più bravo di me mi legna comunque è solo questione di tempo.

Il divertimento va bene nelle "amichevoli" in cui il caxxeggio è dichiarato...

Buon tennis a tutti!

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ottima schematizzazione di otello69, che si dimostra sempre saggio tennista. condivido al 100%. un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 622327

ah, e compreso il commento finale su quelli che giocano per divertirsi, che preferiscono perdere "giocando bene" piuttosto che vincere facendo il pallettaro (che poi devono spiegarmi se davvero è stata una scelta vera e propria, masochistica direi, quella di giocare bene e brillante e perdere, al fine di divertisri, piuttosto che giocar "male" da pallettaro e vincere, perchè altrimenti si sarebbero annoiati...).

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No, otello mi dispiace. Quando vado al campo di gioco spero sempre di incontrare l'avversaria per chiacchierarci assieme per un po'. Se riesco lo faccio anche durante il ristoro al cambio campo e lo proseguo sotto la doccia. Entro in campo cercando di vincere ma soprattutto di divertirmi e se devo vincere annoiandomi perchè devo pallettare la mia risposta è.. ci provo ma non garantisco. Perchè vado a giocare per scaricare lo stress e divertirmi, non per annoiarmi ed arrabbiarmi per il gioco e l'infimo spettacolo prodotto.

Ma questa è la mia visione dei tornei. Agonismo sì, ma consapevole. Perchè siamo schiappe e dal giocare non guadagnamo nulla se non una personale gratificazione, che può arrivare dal risultato, dalla classifica, ma anche solamente dalla qualità del gioco espresso.

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wbtit ha scritto:

Portate pazienza, non voglio essere nè scortese, nè offensivo ma solo un po' ironico ma... : che fretta avete? Dovete dovete andare?
Siete nel campo, la pallina sta volando in aria (e la vedete bene perché avete occhio SOLO per lei), a breve rimbalzerà e verrà verso di voi, siete in stance, i muscoli si caricano come una molla e... plac!, la pallina riparte in una nuvola d'oro fatta di pulviscolo di panno che si sperde nell'aria e viaggia profonda verso l'angolo più lontano... e il tempo rallenta e non esiste niente altro.
Volete uscire da tutto questo ben di Dio?, volete tornare in coda al semaforo?, davanti alla TV, ad un piatto di polpette della suocera? Smile


Andras ha scritto:

se giochi rischiando i colpi più di chi te li ribatte al sesto dritto pesante che tiri nei pressi della riga di fondo e ancora non fai il punto o sei Gandhi o ti fumano i gioielli di famiglia, garantito........


C'è un equivoco già più volte segnalato da Veterano e altri utenti_master in altri post: l'idea di vincere/giocare a tennis rischiando è diffusa e comune ma NON è supportata da nessun giocatore a livello professionistico.
Io stesso nel momento in cui mi sono liberato da questa prospettiva "irreale" ho accettato che non serve essere nè Gandhi, nè Toshiro Mifune, nè Sior Todero Brontolon ma più mulo, paziente e resistente


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Grazie Alain...purtroppo tale saggezza deriva da una serena (non sempre un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 939115 ) analisi della realtà; sia nel bene (quando tirando pallette impestate porto a casa partite "strane" e l'avversario racchette rotte...) sia nel male (quando muoio consumato di fatica perchè il mio avversario nonostante tutti i miei sforzi non "sente" la mia palla). un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 622327

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Otello concordo con te sul fatto che non esistono pallettari, ma non sul fatto che esistono 2 categorie di tennisti, per quanto comprendo la tua estremizzazione, a mio avviso ne esistono di più...
ad esempio io non rientro nella seconda categoria, per incapacità tecnica, ma nemmeno nella prima, non tiro goccioloni, ne sopperisco col fisico (magari!!! Sad ) semplicemente gioco un tennis che non protei giocare per il mio livello tecnico fisico e forse non ho nemmeno i colpi dei "pallettari"...
qualche volta tiro bei colpi qualche volta no, ergo non posso essere pallettaro (ammesso ne esistano)....
Wilander giocava un brutto tennis, forse, ma era l'unico alla sua portata per stare li...sono convinto che il buon Mats nelle partite col n° 100 avrebbe potuto far serve 'n volley e vincere, ma non certo con Edberg e soci...
Siccome io non mi gioco nessuno Slam, gioco come mi diverto, peraltro, per onestà, devo dire che non sarei capace di giocare da pallettaro neanche per due game....
"Splendido" e "pallettaro" sono figure retoriche del tennis, non esistono...piuttosto esistono caratteri e filosofie diverse che applichiamo in ogni attività della vita... a me personalmente poi fa rosicare che uno che ha una visione della vita opposta alla mia, geometrica, sparagnina e quadrata (degnissima di rispetto almeno quanto la mia) applicandola nel tennis, mi batte.... fa vacillare li mie convinzioni e lo chiamo "pallettaro"..
in fondo esistono offese peggiori, no? Very Happy

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Neytiri ha scritto:
No, otello mi dispiace. Quando vado al campo di gioco spero sempre di incontrare l'avversaria per chiacchierarci assieme per un po'. Se riesco lo faccio anche durante il ristoro al cambio campo e lo proseguo sotto la doccia. Entro in campo cercando di vincere ma soprattutto di divertirmi e se devo vincere annoiandomi perchè devo pallettare la mia risposta è.. ci provo ma non garantisco. Perchè vado a giocare per scaricare lo stress e divertirmi, non per annoiarmi ed arrabbiarmi per il gioco e l'infimo spettacolo prodotto.

Ma questa è la mia visione dei tornei. Agonismo sì, ma consapevole. Perchè siamo schiappe e dal giocare non guadagnamo nulla se non una personale gratificazione, che può arrivare dal risultato, dalla classifica, ma anche solamente dalla qualità del gioco espresso.




Ney, condivido lo spirito. Anche io chiacchiero e scambio battute e desidero divertirmi. Amo giocare a tennis e tutto il contorno del circolo delle chiacchiere...Ma se fai i tornei lo fai per vincere e il fatto che nel tuo profilo tu abbia scritto "4.6 attuale e 4.4 2012" dimostra che predichi bene ma razzoli male un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171 (ehi, lo dico tra amici e con affetto, non offenderti). Se conti la classifica (come tutti noi, io per primo) vuol dire che partecipi ai tornei per vincere e fare punti se no non lo faresti. Questo non significa essere sempre con il sangue agli occhi quando si gioca e nemmeno astenersi dal fare amicizia con gli avversari. Se inoltre mi dici che la personale gratificazione consiste nel risultato, nella classifica e nel gioco espresso (ma mi metti prima il risultato, poi la classifica e per ultimo il gioco) confermi il mio pensiero. Si partecipa ai tornei per vincere, con fair play e simpatia, ma per vincere. Per misurarsi con altri, per verificare i miglioramenti...PER VINCERE! Da agonisti/amatori ma non cambia; se tiro a tutto braccio un colpo in corsa quando non serve, semplicemente commetto un errore (e non sai quanti ne faccio io) quindi non lo devo fare ma devo alzare un toppone e riprendere fiato e posizione; se mi pressi alla grande te ne tiro 20 di seguito di questi topponi... Un bacio sunny

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wbtit ha scritto:
wbtit ha scritto:

Portate pazienza, non voglio essere nè scortese, nè offensivo ma solo un po' ironico ma... : che fretta avete? Dovete dovete andare?
Siete nel campo, la pallina sta volando in aria (e la vedete bene perché avete occhio SOLO per lei), a breve rimbalzerà e verrà verso di voi, siete in stance, i muscoli si caricano come una molla e... plac!, la pallina riparte in una nuvola d'oro fatta di pulviscolo di panno che si sperde nell'aria e viaggia profonda verso l'angolo più lontano... e il tempo rallenta e non esiste niente altro.
Volete uscire da tutto questo ben di Dio?, volete tornare in coda al semaforo?, davanti alla TV, ad un piatto di polpette della suocera? Smile


Andras ha scritto:

se giochi rischiando i colpi più di chi te li ribatte al sesto dritto pesante che tiri nei pressi della riga di fondo e ancora non fai il punto o sei Gandhi o ti fumano i gioielli di famiglia, garantito........


C'è un equivoco già più volte segnalato da Veterano e altri utenti_master in altri post: l'idea di vincere/giocare a tennis rischiando è diffusa e comune ma NON è supportata da nessun giocatore a livello professionistico.
Io stesso nel momento in cui mi sono liberato da questa prospettiva "irreale" ho accettato che non serve essere nè Gandhi, nè Toshiro Mifune, nè Sior Todero Brontolon ma più mulo, paziente e resistente






a proposito di rischio: esisteva 20 e passa anni fa un Giocatore (il maiuscolo è voluto) che giocava serve and volley su entrambe le palle di servizio anche al Roland Garros

detto questo (giusto per aggiungere "attualmente" al tuo "non è (inseriamolo qui!) supportata da nessun giocatore a livello professionistico") nella mia scarsezza se mi metto a fare titictitoc con un pallettaro perdo comunque perchè finisce che per diminuire il ritmo rattrappisco il movimento anzichè lasciare andare il braccio

essendo triste come tennista (e non avendolo mai negato!) la mia unica chance è di giocare il mio tennis cercando profondità/angoli/chiusure vincenti anche con chi gioca come quelli oggetto di questa discussione

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Frantz ha scritto:
Otello concordo con te sul fatto che non esistono pallettari, ma non sul fatto che esistono 2 categorie di tennisti, per quanto comprendo la tua estremizzazione, a mio avviso ne esistono di più...
ad esempio io non rientro nella seconda categoria, per incapacità tecnica, ma nemmeno nella prima, non tiro goccioloni, ne sopperisco col fisico (magari!!! un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 939115 ) semplicemente gioco un tennis che non protei giocare per il mio livello tecnico fisico e forse non ho nemmeno i colpi dei "pallettari"...
qualche volta tiro bei colpi qualche volta no, ergo non posso essere pallettaro (ammesso ne esistano)....
Wilander giocava un brutto tennis, forse, ma era l'unico alla sua portata per stare li...sono convinto che il buon Mats nelle partite col n° 100 avrebbe potuto far serve 'n volley e vincere, ma non certo con Edberg e soci...
Siccome io non mi gioco nessuno Slam, gioco come mi diverto, peraltro, per onestà, devo dire che non sarei capace di giocare da pallettaro neanche per due game....
"Splendido" e "pallettaro" sono figure retoriche del tennis, non esistono...piuttosto esistono caratteri e filosofie diverse che applichiamo in ogni attività della vita... a me personalmente poi fa rosicare che uno che ha una visione della vita opposta alla mia, geometrica, sparagnina e quadrata (degnissima di rispetto almeno quanto la mia) applicandola nel tennis, mi batte.... fa vacillare li mie convinzioni e lo chiamo "pallettaro"..
in fondo esistono offese peggiori, no? un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171




si si ovviamente estremizzavo...sono d'accordo, esistono offese peggiori...



L'altra sera, alla fine di una partita durata 2 ore e rotte (finita 6-3 6-3), il mio avversario, superiore di classifica rispetto a me, si è complimentato dicendomi "regolarissimo"...ecco un sinonimo molto elegante che mi ha elargito con uno stile da me apprezzato molto (anche perchè ho vinto un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171 )



A scanso di equivoci (mica sono un pallettaro!!!) nel medesimo incontro ho fatto anche serve&volley e parecchi vincenti...un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171

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otello69 ha scritto:
Neytiri ha scritto:
No, otello mi dispiace. Quando vado al campo di gioco spero sempre di incontrare l'avversaria per chiacchierarci assieme per un po'. Se riesco lo faccio anche durante il ristoro al cambio campo e lo proseguo sotto la doccia. Entro in campo cercando di vincere ma soprattutto di divertirmi e se devo vincere annoiandomi perchè devo pallettare la mia risposta è.. ci provo ma non garantisco. Perchè vado a giocare per scaricare lo stress e divertirmi, non per annoiarmi ed arrabbiarmi per il gioco e l'infimo spettacolo prodotto.

Ma questa è la mia visione dei tornei. Agonismo sì, ma consapevole. Perchè siamo schiappe e dal giocare non guadagnamo nulla se non una personale gratificazione, che può arrivare dal risultato, dalla classifica, ma anche solamente dalla qualità del gioco espresso.




Ney, condivido lo spirito. Anche io chiacchiero e scambio battute e desidero divertirmi. Amo giocare a tennis e tutto il contorno del circolo delle chiacchiere...Ma se fai i tornei lo fai per vincere e il fatto che nel tuo profilo tu abbia scritto "4.6 attuale e 4.4 2012" dimostra che predichi bene ma razzoli male un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171 (ehi, lo dico tra amici e con affetto, non offenderti). Se conti la classifica (come tutti noi, io per primo) vuol dire che partecipi ai tornei per vincere e fare punti se no non lo faresti. Questo non significa essere sempre con il sangue agli occhi quando si gioca e nemmeno astenersi dal fare amicizia con gli avversari. Se inoltre mi dici che la personale gratificazione consiste nel risultato, nella classifica e nel gioco espresso (ma mi metti prima il risultato, poi la classifica e per ultimo il gioco) confermi il mio pensiero. Si partecipa ai tornei per vincere, con fair play e simpatia, ma per vincere. Per misurarsi con altri, per verificare i miglioramenti...PER VINCERE! Da agonisti/amatori ma non cambia; se tiro a tutto braccio un colpo in corsa quando non serve, semplicemente commetto un errore (e non sai quanti ne faccio io) quindi non lo devo fare ma devo alzare un toppone e riprendere fiato e posizione; se mi pressi alla grande te ne tiro 20 di seguito di questi topponi... Un bacio sunny

In verità mi son già fissata l'obiettivo per il prossimo anno, ossia scalare di un gradino e diventare 4.3. Ma sempre con lo stesso spirito. Ti riprendo un attimo, perchè se fai una analisi linguistica del periodo io non ho fatto una classifica che indica la scaletta di priorità da soddisfare...

un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 719540 kissesssssssssssss un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 196748

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eh, voi donne...ma la classifica si fa inconsciamente, quello che metti per primo ti interessa di più...cara la mia futura 4.3

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otello69 ha scritto:
eh, voi donne...ma la classifica si fa inconsciamente, quello che metti per primo ti interessa di più...cara la mia futura 4.3

Sei un demonio, tu!

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L'analisi linguistica non porta alla stessa conclusione, sorry Cool

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si ma io preferisco ragionare di "panza" quando ho a che fare con le persone e il mio lato femminile non sbaglia un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171 . Ehi, si fa per ridere eh...sunny . Cmq brava per impegno, risultati e divertimento!!! Il tennis è reso migliore dalle persone così

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wbtit ha scritto:
otello69 ha scritto:
eh, voi donne...ma la classifica si fa inconsciamente, quello che metti per primo ti interessa di più...cara la mia futura 4.3

Sei un demonio, tu!




Nooooooooooooooooo, solo legittima difesa un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171

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Andras ha scritto:

a proposito di rischio: esisteva 20 e passa anni fa un Giocatore (il maiuscolo è voluto) che giocava serve and volley su entrambe le palle di servizio anche al Roland Garros

detto questo (giusto per aggiungere "attualmente" al tuo "non è (inseriamolo qui!) supportata da nessun giocatore a livello professionistico") nella mia scarsezza se mi metto a fare titictitoc con un pallettaro perdo comunque perchè finisce che per diminuire il ritmo rattrappisco il movimento anzichè lasciare andare il braccio

essendo triste come tennista (e non avendolo mai negato!) la mia unica chance è di giocare il mio tennis cercando profondità/angoli/chiusure vincenti anche con chi gioca come quelli oggetto di questa discussione


Se non l'hai già fatto ti consiglio di leggere questo post:
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Se non vinci a un ritmo blando e non vinci alzando il ritmo, quando vinci?

Dal vangelo sencondo S. Veterano:
Con i vincenti non si vincono le partite,le partite si vincono costruendosi una base solida di gioco e non improvvisando cose che non sono alla nostra portata,se perdo mettendomi a palleggiare e dopo tre o quatro colpi sbaglio il problema non e' il mio avversario,il problema sono io,e fin quando non riusciro' a battere uno che tecnicamente fa schifo ma tatticamente ci e' superiore,nei tornei non andro da nessuna parte.

Spero che queste righe siano di sollievo a te quanto lo sono state a me, in amicizia.

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otello69 ha scritto:
si ma io preferisco ragionare di "panza" quando ho a che fare con le persone e il mio lato femminile non sbaglia un antidoto contro i pallettari - Pagina 11 97171 . Ehi, si fa per ridere eh...sunny . Cmq brava per impegno, risultati e divertimento!!! Il tennis è reso migliore dalle persone così

Grazie Embarassed . Un bellissimo complimento me lo ha fatto una avversaria al circolo che gioca da vent'anni anche se non ha cominciato se non dopo la maggiore età. Ha detto che il mio stile di gioco é quello che le piace.. vedere da fuori e non subire in campo e che non vede l'ora di giocare nuovamente con me. Ecco.. son queste le cose che fanno piacere. Perché altre potranno anche vincere di più, in torneo, ma sono evitate come la peste, nei circoli. Da quelle [mediamente] brave, soprattutto.. perché si annoiano, mentre invece si va in campo per divertirsi..

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wbtit ha scritto:
Andras ha scritto:

a proposito di rischio: esisteva 20 e passa anni fa un Giocatore (il maiuscolo è voluto) che giocava serve and volley su entrambe le palle di servizio anche al Roland Garros

detto questo (giusto per aggiungere "attualmente" al tuo "non è (inseriamolo qui!) supportata da nessun giocatore a livello professionistico") nella mia scarsezza se mi metto a fare titictitoc con un pallettaro perdo comunque perchè finisce che per diminuire il ritmo rattrappisco il movimento anzichè lasciare andare il braccio

essendo triste come tennista (e non avendolo mai negato!) la mia unica chance è di giocare il mio tennis cercando profondità/angoli/chiusure vincenti anche con chi gioca come quelli oggetto di questa discussione


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Se non vinci a un ritmo blando e non vinci alzando il ritmo, quando vinci?

Dal vangelo sencondo S. Veterano:
Con i vincenti non si vincono le partite,le partite si vincono costruendosi una base solida di gioco e non improvvisando cose che non sono alla nostra portata,se perdo mettendomi a palleggiare e dopo tre o quatro colpi sbaglio il problema non e' il mio avversario,il problema sono io,e fin quando non riusciro' a battere uno che tecnicamente fa schifo ma tatticamente ci e' superiore,nei tornei non andro da nessuna parte.

Spero che queste righe siano di sollievo a te quanto lo sono state a me, in amicizia.




Niente male l'estratto dal Vangelo secondo S.Veterano, trasuda buon senso quindi c'è solo da prendere buona nota.

Diciamo che in ossequio al detto latino "in medio stat virtus" c'è caso la via verso la vittoria stia a metà strada tra i palleggi interminabili da orchite cronica ed il vincente del secolo da fondo con avversario piazzato bene dall'altra parte.

Ovvero costruendosi una solidità accettabile da fondo in modo da tenere lo scambio e cercare di costruirsi prima una opportunità per guadagnare campo e poi, in caso non fosse bastato, un'opportunità per piazzare un vincente.

Ecco, penso che chi è solido da fondo e cerca le due opportunità di cui sopra possa a ragione essere esentato dalla definizione di pallettaro ma anzi ne costituisca l'antitesi
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