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ATP US Open - Grand Slam

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Promemoria primo messaggio :

ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 2_us_o10 Flushing Meadows – NY - , USA

29/8 - 11/9 . 2011



Name: US Open
Category: Grand Slam
Surface: Hard
Prize Money: $1,700,000

Campione uscente: Rafael Nadal

ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 Nadal_10
( pics by US Open off site)


Ultima modifica di errex il Lun 8 Ago 2011 - 17:01 - modificato 1 volta.

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ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 2_us_o10 Flushing Meadows – NY - , USA


Melzer & Petzschner si aggiudicano il titolo di doppio

ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 Jurgen-Melzer-Philipp-Petzschner-US-Open-mens_2649851
pic by Sky Sports

Finale a senso unico: le teste di serie n° 9, giustizieri di Bolelli e Fognini, si impongono su Fyrstenberg e Matkowski (tds n° 6) con un periodico 6-2 in soli 48 minuti. La coppia austro-tedesca bissa quindi il successo di Wimbledon 2010, al termine di un torneo ricco di colpi di scena (i Bryan fuori al primo turno, Mirnyi e Nestor al secondo, Llodra e Zimonjic al terzo) che ha visto approdare agli ottavi di finale ben 5 tennisti italiani (Bolelli, Fognini, Bracciali, Starace e Seppi).

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DrDivago ha scritto:
La coppia austro-tedesca bissa quindi il successo di Wimbledon 2010, al termine di un torneo ricco di colpi di scena (i Bryan fuori al primo turno, Mirnyi e Nestor al secondo, Llodra e Zimonjic al terzo) che ha visto approdare agli ottavi di finale ben 5 tennisti italiani (Bolelli, Fognini, Bracciali, Starace e Seppi).

5 tennisti italiani negli ottavi di uno slam in doppio?!?!? Shocked Shocked Shocked
ma siete sicuri??? fantascienza! chi è l'organizzatore dell'us open? asimov?!?!?! study

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si Andy...
purtroppo i nostri ragazzi hanno perso l' occasione della vita!!
(e cosi' pure le ragazze, sia in singolare che in doppio)

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[1] Novak Djokovic d [2] Rafael Nadal 62 64 67(3) 61


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ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 B_09122011_trophy_2011_US_Open_785
(pics by US O official site)

E sono sei! Novak Djokovic vince il suo primo Us Open sconfiggendo in finale Rafael Nadal per 6-2 6-4 6-7(3) 6-1 in 4 ore e 10 minuti di gioco. E' la sesta finale consecutiva in cui il serbo ha la meglio sullo spagnolo.

Il punteggio descrive perfettamente una supremazia assoluta in campo, che ormai va avanti da tutto l'anno e di cui al momento è difficile anche solo immaginare la fine. Il terzo set vinto per miracolo, se vogliamo, dilata ancor di più la distanza tra i due fenomeni. Nadal infatti, pur giocando al massimo del suo potenziale, contro un Djokovic infastidito dal problema alla schiena e leggermente stanco, è riuscito a vincere solo al tie break dopo aver sfiorato il baratro sul 6-5 in favore del serbo. Attualmente si ha difficoltà a pensare a Nadal vincitore in futuro contro il serbo, per il semplice fatto che Nole non soffre minimamente quelle che sono le armi migliori dello spagnolo, che difficilmente potrà snaturare il suo gioco e mantenere lo stesso rendimento.

Nella partita di oggi la differenza l'ha fatta innanzitutto la grande risposta del serbo, che ha impedito a Nadal di giocare tranquillo al servizio, dato che la palla ritornava ad una velocità tale da costringere praticamente sempre l'iberico a cominciare lo scambio in difesa, lontano dalla linea di fondo. Nadal ha provato a variare il gioco sia con il back che con le traiettorie alte e all'inizio ha anche raccolto qualcosa con questi colpi, ma una volta che il serbo ha preso le misure, anche questo tipo di soluzioni hanno finito per rivelarsi vane.

L'errore madornale, ma forse inevitabile di Nadal è stato, oggi come nelle altre sfide, quello di incaponirsi a giocare il diritto uncinato sul rovescio di Nole, colpo con il quale il serbo ribalta sempre lo scambio, anche quando Rafa colpisce gli ultimi centimetri di campo. Evidentemente lo spagnolo non riesce proprio a tirar fuori una tattica diversa da quella che tanti successi gli ha regalato in carriera. E' indubbio che nel terzo set, la vittoria del parziale sia arrivata con un maggiore utilizzo del lungolinea, rispetto alle precedenti due partite.

L'altro aspetto fondamentale nelle vittorie di Djokovic è la condizione atletica, l'elasticità, la tenuta fisica eccezionale per lunghi periodi, la capacità di resistere anche ai fastidi fisici. Se c'è un punto, esemplare in questo senso e che più di un altro ha avvicinato il serbo alla vittoria, è quello che gli ha dato il controbreak nel secondo set, quel recupero trascendentale che, alla fine, ha pagato con l'errore incredibile di Nadal sullo smash. Chiudere così il game più lungo del match, quello che poteva portarlo 3-0 nel secondo set, ha assestato a Nadal il colpo, che se non lo ha messo al tappeto, lo ha almeno fatto barcollare.

Nadal ci ha provato in tutti i modi, ha sputato sangue, mettendo in campo tutto quello che aveva. Purtroppo di fronte a lui c'era un muro impossibile da scalare, che sta vincendo tutto, perchè è il più forte di tutti ed al momento è assolutamente inattaccabile.

Di fronte ad un pubblico che nel corso del match non perderà occasione per dimostrare la sua maleducazione, l'avvio di gara è subito a pieno regime per i due tennisti, che inscenano lunghi braccio di ferro da fondo. Nadal inizialmente è quello che prova a mescolare maggiormente le carte sia con il back, che con alcune traiettorie alte. Djokovic sbaglia qualcosa e perde il servizio. Il controbreak è immediato, Rafa senza prime scivola 0-40, annulla le prime due palle break, ma capitola alla terza. Nadal ha subito due occasioni di riportarsi avanti, ma prima un servizio vincente poi un errore di rovescio le vanificano. Da quel momento Nadal esce dal campo, almeno dal punto di vista del punteggio. I game infatti continuano ad essere molto lottati e intensi, anche se disturbati da un forte vento, tutti però, sono ad appannaggio del serbo, che dallo 0-2, incamera il primo set con sei giochi di fila e con un Nadal abbastanza scoraggiato nelle ultime battute del parziale.

Il secondo set ha un avvio molto simile al primo, nello sviluppo del risultato. Nadal infatti scende in campo con molta rabbia dentro di sè, trasferendola in campo. Djokovic cala leggermente e parte ancora con l'handicap di un break in apertura. Il terzo game è quello decisivo, dura più di 16 minuti e vede i due fenomeni tirar fuori il meglio dal loro repertorio. Djokovic piazza cinque risposte fulminanti, ma non bastano per recuperare il break ad un Nadal determinatissimo, che annulla 5 palle break, ma spreca anche tre occasioni per il 3-0. L'epilogo del gioco è di quelli inattesi: doppio e poi smash in rete di Nadal (dopo una difesa sovraumana di Djokovic. Controbreak. Il recupero, come nel primo set, dà il via ad un lungo parziale pro-Serbia, che stavolta però si ferma a quattro game, ma con la palla del 5-2 pesante uscita di pochi centimetri. Nadal riesce a recuperare il break, aiutato dall'eccessivo leziosismo di Djokovic. Tornato in parità però, lo spagnolo veniva tradito dal diritto ancora break, ma questa volte Nole non fa regali. Due set a zero.

Il terzo parziale è quello più emozionante, stavolta è Djokovic a brekkare per primo, ma Nadal gioca meglio, spinge di più ed inizia a colpire molto più spesso con il diritto lungolinea che non con l'incrociato. Inoltre il serbo inizia ad accusare la stanchezza ed anche un problemino alla schiena Rafa recupera per due volte un break di svantaggio, ma al servizio non è efficace e così perde ancora il servizio sul 5-5. Djokovic arriva a due punti dal match sul 30-30, ma commette due errori e si va al tie break. Nadal domina fino al 5-1, poi sul 5-3 è fortunato a rimanere fermo su un contropiede di Nole e a ribatare lo scambio. Basta il primo set point per allungare la finale al quarto set, che inizia con Djokovic sull'asciugamano, alle prese con il trainer.

Al ritorno in campo il problema alla schiena sembra condizionare Djokovic solo nel movimento del servizio, ma non nei colpi di rimbalzo. Nadal sbaglia una risposta comoda sul 40 pari e nel game successivo, combattutissimo, incassa il break alla quarta occasione buona, quando Djokovic mette sulla riga un diritto fulminante. Djokovic controlla agevolmente il vantaggio, badando a non allungare gli scambi. Due grandi punti gli aprono la strada per il doppio break, che lo porta sul 5-1. E' l'ultimo atto, Djokovic è sempre più il re del tennis mondiale!

Il serbo vendica la sconfitta subita l'anno scorso nella grande mela e vince il suo quarto slam in carriera, diventando nel 2011, il sesto giocatore dell'era Open a vincere 3 major nella stessa annata. Nole è anche il sesto giocatore, tra uomini e donne, a vincere un torneo dello slam dopo aver annullato almeno un match point nel corso del torneo. La sua stagione, con 64 vittorie e sole due sconfitte, indipendentemente da come si concluderà è sicuramente una delle migliori di ogni tempo e assicurerà al serbo un posto tra gli immortali della racchetta.

da TWI (n.d.r.)

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L'altro aspetto fondamentale nelle vittorie di Djokovic è la condizione atletica, l'elasticità, la tenuta fisica eccezionale per lunghi periodi, la capacità di resistere anche ai fastidi fisici.

da TWI (n.d.r.)

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Faccio solo notare che se qualche mese fa non si fosse "messo in mezzo" un certo Federer, ora staremmo parlando di un Grande Slam...



PS: in uscita i risultati del Fantatennis... stay connected!

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La scorrettezza di Petzschner




La coppia austrotedesca composta da Philipp Petzschner e Jurgen Melzer ha vinto il titolo allo Us Open, battendo in finale con un doppio 6-2 il duo polacco Fyrstenberg-Matkowski.
Il match, tuttavia, verrà ricordato per la grave scorrettezza di Petzschner.
Sul 2-2 del secondo set, Matkowski ha giocato una volèe incrociata che ha chiaramente colpito la gamba del tedesco. Sul rimpallo, ne è venuto fuori un winner sulla riga. Il giudice di sedia non si è accorto dell'episodio e ha assegnato il punto a Melzer-Petzschner. Il tedesco, interpellato direttamente dagli avversari, ha negato di aver colpito la palla con la gamba. Da lì in poi, i polacchi non hanno più fatto un game e a fine partita Matkowski si è rifiutato di stringere la mano al tedesco.

Non è la prima volta che accade qualcosa del genere. Nella semifinale olimpica del 2008 a Pechino, Fernando Goznalez combinò qualcosa del genere contro James Blake. Anche in campo femminile, Maria Josè Martinez Sanchez "parò" un passante di Serena Williams con il corpo e si prese il punto.

Domanda: tra avversari che non si stringono la mano in finale e giocatrici che se la prendono con l'arbitro e non le stringono la mano (vedi Serena Williams in finale), siamo sicuri che il tennis sia ancora lo sport dei gesti bianchi?
da UBITennis (n.d.r.)




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queste cose fanno proprio male al tennis, mi metto nei panni degli avversari e mi sentirei offeso, preso in giro e derubato...
per fortuna c'è la televisione... ora spero sinceramente che il caro Petzschner venga fischiato ovunque fino a quando non chieda scusa pubblicamente! Evil or Very Mad

per quanto riguarda i gesti bianchi, basta vedere i tornei di quarta per capire che le cose sono cambiate, anche se poi troviamo anche tanti episodi di fair play che magari dimentichiamo! Shocked

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ho letto e riletto questo articolo apparso su UBITennis, e lo riporto integralmente in quanto , a mio avviso, molto realista. Da circoletto rosso la chiusura.

meditiamo...

Il destino di dittaNole


Il Foot Fault si concentra su Novak Djokovic e respinge la tesi dell'invicibilità del serbo. Se vai sotto 5-3 40-15 al quinto e se salvato da un dritto a occhi chiusi e un dritto sul nastro, beh, vuol dire che non sei invincibile. Sei un predestinato. Del serbo colpisce lo strapotere fisico, quello che gli ha consentito di schiacciare alla distanza un campione di fisicità come Rafael Nadal. Chiosa finale su Federer.

Il titolo del solito mirabile articolo del megadirettore galattico, al secolo Ubaldo Scanagatta, recitava: “Djokovic non lo batte proprio nessuno”. Non originalissimo, non tanto per il titolo in sé quanto per il semplicissimo fatto che la quasi totalità dei giornali, siti, televisioni ecc ecc hanno puntato per celebrare il trionfo del nuovo grande dittaNole del tennis proprio sulla sua imbattibilità. E ci starebbe pure, aggiungerei: 64 vittorie e 2 sconfitte (di cui una per ritiro) è un rullino di marcia assolutamente spaventoso, tanto da far dire a uno come Rino Tommasi che forse si è davvero trattata dalla migliore stagione di tutti i tempi. Se con quest’ultima affermazione posso essere d’accordo, non lo sono sull’imbattibilità.

Se un giocatore arriva a un punto dalla sconfitta, non è imbattibile. Se un giocatore tira un dritto tanto per tirarlo (chi dice che era voluto, cercato e cose simili, mente sapendo di mentire), visibilmente e moralmente finito, contrariato, il classico colpo liberazione con la testa già negli spogliatoi e gli entra (parole sue) il colpo della vita, un missile all’incrocio delle righe in risposta a una prima esterna mica male….beh, se succede tutto questo non sei imbattibile (o almeno, non solo), sei predestinato. Se nel secondo match point su un dritto e un attacco poderoso la palla del tuo avversario sbatte contro il nastro (il nastro…) e finisce in corridoio…non sei imbattibile (non solo). Sei predestinato.

Senza voler entrare in dibattiti teologici o sull’allineamento delle stelle o sugli oroscopi di Paolo Fox e compagnia bella, il 2011 di Djokovic era scritto. Le sue vittorie, il suo dominio totale, la sua incredibile maturazione, vanno al di là degli oggettivi progressi di un giocatore fino all’anno scorso “solo” grandioso e ora fenomenale. Il quinto set della finale contro Federer, e per la precisione il 5-3 40-15, è stato per quanto mi riguarda uno degli esempi di destino più incredibili che abbia mai visto in vita mia.

Poi certo, dietro a tutto questo c’è stata anche l’oggettiva meraviglia di un talento incredibile che non si è arreso da due set a zero sotto, che non si è mai dato per vinto, che ha distrutto fisicamente, mentalmente e sul piano del gioco uno come Rafael Nadal in finale. Se fino allo scorso anno mi avessero detto una cosa del genere, avrei veramente fatto fatica a crederci. E credo un po’ tutti.

A proposito della finale, mi sono chiesto: è questo il tennis degli X-Men? Possibile. Fatto di accelerazioni, bim bum bam, colpi mortali, scambi assassini, fisico da morire, alla velocità della luce?. E così simile, aggiungerei. Nadal e Djokovic, braccio a parte (uno destro, l’altro sinistro), sembrano di giocare contro un muro. L’uno contro l’altro. La differenza, a mio modo di vedere, l’ha fatta lo strapotere del serbo sulle due diagonali. Che poi è la cosa che distingue RoboNole dagli altri in questo momento. Impressionante, semplicemente. Come impressionate è il suo non stancarsi mai. Nonostante la battaglia contro Federer, a schiantare è stato Nadal nel quarto set, non Nole. Un po’ come successe a Melbourne 2009, quando tutti credevano nel declino nel quinto dello spagnolo, e invece a sparire dal campo fu Federer.

Vedere Nadal sudato da matti e cotto e Djokovic (quasi) fresco come una rosa, mi ha davvero stupito. A parte i miglioramenti (indiscutibili) tecnici, il passo in avanti più pazzesco del Djoker 2011 è proprio questo. Se riesco a mantenere la stessa forza, intensità e compagnia bella per 3 ore e passa contro l’ora (per dire) del mio avversario, tutto andrà per il meglio. I colpi saranno sempre pietre, quelli dell’altro si ammosceranno. Se non sei stanco, non sbagli, perché sei lucido. E se sei lucido, hai 10 soluzioni quando gli altri ne hanno 3. Se dopo 40 scambi piazzi un vincente di rovescio lungo linea, vuol dire che puoi giocare per 8 ore senza stancarti. E dunque, non avere problemi a vincere. Dunque, d'accordo i miglioramenti tecnici, m quelli vengono naturali se hai la forza di rimanere sempre e constantemente lucido per "mancanza di stanchezza". Non sbaglio dunque sono.

Detto ciò, Federer. A 30 anni ancora capacissimo di combattere con i giovincelli e dargliele di santa ragione. O almeno, arrivare a un punto dal dargliele di santa ragione. Anche agli imbattibili. Chapeau.



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quote="errex"ho letto e riletto questo articolo apparso su UBITennis, e lo riporto integralmente in quanto , a mio avviso, molto realista. Da circoletto rosso la chiusura.
meditiamo...
Il destino di dittaNole
Vedere Nadal sudato da matti e cotto e Djokovic (quasi) fresco come una rosa, mi ha davvero stupito. A parte i miglioramenti (indiscutibili) tecnici, il passo in avanti più pazzesco del Djoker 2011 è proprio questo. Se riesco a mantenere la stessa forza, intensità e compagnia bella per 3 ore e passa contro l’ora (per dire) del mio avversario, tutto andrà per il meglio. I colpi saranno sempre pietre, quelli dell’altro si ammosceranno. Se non sei stanco, non sbagli, perché sei lucido. E se sei lucido, hai 10 soluzioni quando gli altri ne hanno 3. Se dopo 40 scambi piazzi un vincente di rovescio lungo linea, vuol dire che puoi giocare per 8 ore senza stancarti. E dunque, non avere problemi a vincere. Dunque, d'accordo i miglioramenti tecnici, ma quelli vengono naturali se hai la forza di rimanere sempre e constantemente lucido per "mancanza di stanchezza".


Senza voler riaprire polemiche io mediterei più su questa parte, anche chi scrive dice senza dire ma è chiaro, per me, cosa intende.

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errex ha scritto:
Detto ciò, Federer. A 30 anni ancora capacissimo di combattere con i giovincelli e dargliele di santa ragione. O almeno, arrivare a un punto dal dargliele di santa ragione. Anche agli imbattibili. Chapeau.


Forse l'avevo già detto da qualche altra parte, però RF ha il "merito" di aver impedito il realizzarsi di un Grande Slam. Non mi sembra che un giocatore che ha compiuto una simile impresa possa essere etichettato come "finito"...
PS: Post n° 1500, sono un Veterano del Forum! ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 664672

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DrDivago ha scritto:
PS: Post n° 1500, sono un Veterano del Forum! ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 664672

Chapeau ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 622327

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archery57 ha scritto:
errex ha scritto:
ho letto e riletto questo articolo apparso su UBITennis, e lo riporto integralmente in quanto , a mio avviso, molto realista. Da circoletto rosso la chiusura.

meditiamo...

Il destino di dittaNole


Vedere Nadal sudato da matti e cotto e Djokovic (quasi) fresco come una rosa, mi ha davvero stupito. A parte i miglioramenti (indiscutibili) tecnici, il passo in avanti più pazzesco del Djoker 2011 è proprio questo. Se riesco a mantenere la stessa forza, intensità e compagnia bella per 3 ore e passa contro l’ora (per dire) del mio avversario, tutto andrà per il meglio. I colpi saranno sempre pietre, quelli dell’altro si ammosceranno. Se non sei stanco, non sbagli, perché sei lucido. E se sei lucido, hai 10 soluzioni quando gli altri ne hanno 3. Se dopo 40 scambi piazzi un vincente di rovescio lungo linea, vuol dire che puoi giocare per 8 ore senza stancarti. E dunque, non avere problemi a vincere. Dunque, d'accordo i miglioramenti tecnici, ma quelli vengono naturali se hai la forza di rimanere sempre e constantemente lucido per "mancanza di stanchezza".


Senza voler riaprire polemiche io mediterei più su questa parte, anche chi scrive dice senza dire ma è chiaro, per me, cosa intende.

Condivido ma solo fino ad un certo punto. Per me il rovescio di Djokovic è il rovescio di Djokovic... soprattutto quello lungolinea. Nadal potrebbe anche essere più riposato di Djokovic ma dubito che potrebbe avere la stessa efficacia con il rovescio. E secondo me non è un caso che la nemesi del dritto in top spin mancino più forte del mondo sia proprio il rovescio bimane (ma con braccio destro dominante) più incredibile del mondo.
Poi che la preparazione atletica di Djokovic (con tutti i dubbi ad essa connessi) sia una componente fodamentale del suo successo non ci sono dubbi!!! Come anche la tenuta psicologica... visto l'esito della semi con Federer!

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errex ha scritto:
A proposito della finale, mi sono chiesto: è questo il tennis degli X-Men? Possibile. Fatto di accelerazioni, bim bum bam, colpi mortali, scambi assassini, fisico da morire, alla velocità della luce?. E così simile, aggiungerei. Nadal e Djokovic, braccio a parte (uno destro, l’altro sinistro), sembrano di giocare contro un muro. L’uno contro l’altro.


non riapriamo polemmiche varie sull'uovo di nole, io metterei l'attenzione invece su questa frase!
un incontro tra il mancino hulk e il bimane la cosa me lo immaginerei come le sfide tra rafa e nole... poi mi ricordo le 3 finali consecutive a wimbledon tra edberg e becker e mi chiedo:
cosa è successo al tennis? dove è finito il talento puro? e il colpo di genio? e la variazione tattica durante la partita? affraid affraid affraid affraid affraid affraid affraid affraid
si, lo so, sono un po' nostalgico! Sad

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nanobabbo8672 ha scritto:
errex ha scritto:
A proposito della finale, mi sono chiesto: è questo il tennis degli X-Men? Possibile. Fatto di accelerazioni, bim bum bam, colpi mortali, scambi assassini, fisico da morire, alla velocità della luce?. E così simile, aggiungerei. Nadal e Djokovic, braccio a parte (uno destro, l’altro sinistro), sembrano di giocare contro un muro. L’uno contro l’altro.


non riapriamo polemmiche varie sull'uovo di nole, io metterei l'attenzione invece su questa frase!
un incontro tra il mancino hulk e il bimane la cosa me lo immaginerei come le sfide tra rafa e nole... poi mi ricordo le 3 finali consecutive a wimbledon tra edberg e becker e mi chiedo:
cosa è successo al tennis? dove è finito il talento puro? e il colpo di genio? e la variazione tattica durante la partita? affraid affraid affraid affraid affraid affraid affraid affraid
si, lo so, sono un po' nostalgico! ATP US Open - Grand Slam   - Pagina 6 939115




Son d'accordo con te dalla prima all'ultima parola!

Nel mio piccolo complice il mio stop quasi ventennale mi son ritrovato da "quel" tennis a "questo" tennis.

In meno di 3 mesi dalla ripresa dell'attività i miei colpi vanno il triplo di quanto andassero quand'ero al massimo della forma a vent'anni e passi pure che non son mai stato un granchè (e me ne vanto!) ma il progresso iperbolico dei materiali ha reso il tutto decisamente surreale, almeno a mio parere.

Mi chiedo se con questi materiali avremmo mai avuto quel Becker e soprattutto quell'Edberg, e come giocherebbero oggi se avessero 20 anni o poco più con queste racchette in mano!
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