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Roland Garros - Grand Slam ATP

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Promemoria primo messaggio :

Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 Rg10 Paris - France

(17) 22/5 - 5/6


Category: Grand Slam
Prize Money: da determinare
Surface: Red Clay


Campione uscente: Rafael Nadal


Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 Nadal_14


Ultima modifica di errex2008 il Lun 6 Giu 2011 - 8:19 - modificato 3 volte.

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GRANDISSIMO FABIO!!!

Grande davvero, peccato ho visto solo un pezzo di partita, in streaming, durante il quale un telecronista (spagnolo) dice che Fabio NON SA LOTTARE. Oggi ne è stata la dimostrazione. Si, ma del contrario.

Ottimo risultato, ora sotto con Nole CHE TI TEME, lo sai.

Ah ricorda, sono solo 3 partite...

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Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 Rg10 Paris - France


F Fognini (ITA) d A Montanes 4-6 6-4 3-6 6-3 11-9

Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 B_2905_Fognini07
img by rg official site

da TWI (n.d.r.)

1 SET

Le battute iniziali del match sono afferrate dal ligure, che gioca bene ma al solito non concretizza. “Diavolo Fogna, sei il solito” si sarà alzato sicuramente su qualche divano o nell’estremità di una sedia. Fognini arriva sul 2-2 a due palle break, le prime del match. Come spesso accade a lui e Federer, le palle break non sono la migliore occasione per metterlo alla prova. Nemmeno in un ottavo vuoi smentirci, cane! Errori macroscopici annullano i due regali dello spagnolo, avanti 3-2. La stessa situazione si ripresenta successivamente, sul 3-3 ma pare che la partita non abbia capito che al ligure questa situazione non interessa. Le regole non scritte dello sport sono però ferree ed è giusto allora che, sul 5-4 Montanes, Fognini perda il servizio all’unica opportunità concessa al rematore di Sant Carles de la Rapita, che archivia il primo parziale per 6-4: un paio di discese a rete sconsiderate ci son volute, nient’altro. Inusitata la bilancia in cui è contrapposta la facilità con cui Fognini tiene il servizio e la sua facilità di scambio all’insofferenza che è palesata nelle sue risposte al servizio deficitario di Montanes.

Probabilmente era un piano non scritto di sublimazione del tennis. Non se la prenda il primo set: a fine match potrà dire d’esser stato parte integrante di una stesura pregevole.


2 SET

Si apre il secondo set e Fognini sembra voler giocare: subito un break lo porta avanti 2-0 e, dato che gli onori, come le disgrazie, arrivano giustamente in coppia, un altro break obnubila le scelleratezze del primo parziale e, aggiuntosi al precedente, fa si che il ligure si porti avanti 4-0. Manca pepe però al parziale e lo chef sanremese decide giustamente di darlo, cedendo uno dei due break di vantaggio e sentendo il fiato sul collo dello spagnolo sul 4-3 e servizio: sul 4-1 infatti Fognini, prima sotto 0-30, concede due palle break sul 15-40 (prime dal set point). La prima va via con un ace, la seconda con una pregevole demi-voleè dopo aver preso in mano lo scambio con un discreto dritto stretto incrociato. C’è una terza palla break dopo un grandissimo attacco del ligure che però si smorza in rete ma anch’essa viene sciupata con una stecca alla Babe Ruth di rovescio dello spagnolo. Montanes è però coriaceo e se ne procura una quarta con un ottimo rovescio lungolinea. Concretizzata, e recuperato uno dei due break, Montanes comincia a martellare da fondo, abbandonando la casacca da instancabile muratore e prende in mano le redini del gioco.

Complice anche una riga scheggiata da Fognini, 5-3 e possibilità di servire per il secondo parziale. Un Fabio frettoloso come un bambino all’idea della sorpresa sotto l’albero, arriva al cambio campo per servire per il parziale. Il piglio sembra quello giusto: voleè d’incontro di rovescio, al cui confronto Edberg sarebbe impallidito, ace semisporco e rovescio sparacchiato via dallo spagnolo sono ingredienti di un mix perfetto che consegnano tre set point in mano al ligure, che converte subito il primo e porta la situazione in parità. Dopo un’ora e mezza inizia un match 2/3 che consegnerà nelle mani del vincitore il primo quarto di finale in uno slam.


3 SET

Montanes, diceva un mio collega, che è uno che ti rimane avvinghiato alle caviglie ed è pronto ad approfittare di ogni passo falso dell’omaccione all’altro lato della rete; non fa niente di esaltante, tantomeno di orribile: Montanes evidentemente recepisce e si porta a due palle break sul 15-40 del 2-1 in suo favore senza aver messo in atto nulla di trascendentale. Alla seconda occasione il break arriva e lo spagnolo sale 3-1. Senza sussulti si arriva al 5-2: Fognini serve per mantenersi in vita nel set ma permette che Montanes arrivi a palla set, non convertita. Fabio tiene il servizio al termine di un game interminabile in cui annulla altri due set point. E’ giocato però malissimo il game decisivo, che palesa ancora di più i problemi in risposta di Fabio, che sparacchia fuori due risposte a cui aggiunge due diritti fuori giri e il set va nella saccoccia dello spagnolo.

4 SET

Il quarto comincia come peggio non poteva: l’allievo di Oscar Serrano subisce un ulteriore break sul 2-1. I game iniziali del parziale trovano personaggi in errori deficitari di Fognini a cui funge da contraltare una bella valigia di fortuna dell’iberico. Non per niente appare in tv che a volte sia le righe che il nastro siano colorate di giallorosso.Nel quarto errori di fabio fanno da contraltare ad un culo spropositato dello spagnolo.

Sembra di ritornare indietro di un anno: nel 2010, sempre a Parigi (anche se sul Philippe Chatrier) l’italiano è impegnato con il colored Gael Monfils e si trova sotto per due set e un break nel quarto. Guarda caso la stessa situazione odierna. Si potrà esaltare a fine match la creatività di Fabio per una degna sceneggiatura nell’epilogo ma sicuramente lo stesso non può dirsi per l’esito del match, completamente scopiazzato da quello dello scorso anno. Vergogna Fabio, potevi spremerti! Ma tant’è sei perdonato per il finale cardiopalma.

Anche il quarto set non è da meno: Montanes pare non voler arrivare ai quarti e un doppio fallo e un paio di errori rimettono in partita il ligure sul 3-3. Sul 4-3 in suo favore la dea bendata, giustamente da cieca come viene propinato dal nome, sbaglia evidentemente strada e aiuta un dritto di Fognini che si ferma sul nastro e disinnesca il movimento di Montanes per arrivare sulla palla: il risultato è una palla appoggiata sulla babolat di Fabio che con un pallonetto scavalca l’iberico e si porta a palla break, gentilmente regalata da un altro doppio fallo dello spagnolo, che da vero campione sbaglia quando il punteggio ne fa richiesta.
Con affanno Fognini arriva a due set point e ne concretizza il primo. Sbaragliati i bookmakers, costretti a ridare indietro i soldi agli scommettitori. Disorientati gli spettatori, per un’ora che giustamente richiedeva fame. Disorientato Montanes, che già era in doccia.


5 SET

La partita sembra in mano a Fognini. E’ il ligure che sceglie gli incroci da prendere e Montanes, come mezzo millennio fa aveva insegnato a fare il sempre poco compianto Sancho Panza, lo segue a ruota. Si porta avanti nel punteggio, poi subisce la rimonta, ma ti vuoi star fermo diavolo di un ligure!

Sul 1-2 Montanes un brivido lungo come una palla break scorre sulla schiena di Fabio, che la annulla ricevendo grazia dal servizio. Un secondo errore di rovescio consegna un’altra palla break. Questa volta la prima non entra,dannazione ma Montanes sta remando come i fratelli Abbagnale. “Dai Fabio,annullata!” Altra prima e palla per portarsi in parità: svettiamo oltre il monte. No niente, il respiro si affanna e arriva una terza palla break. Il dritto si affossa e lo spagnolo va avanti 3-1.

Sussulti assenti da quel momento: i servizi vengono tenuti agevolmente da entrambi per arrivare sul 5-3, il fatidico e stra-abusato momento della verità, la prova del nove, l’ultima chance..di nomi ne ha avuti a profusione. Sul 5-3 Montanes, l’allievo di Narcis Pelach arriva a servire per il primo quarto di finale della sua carriera. Nel game precedente una voleè smorzata, un paio di drop e accelerazioni niente male avevano contribuito ad accrescere la fidicia dell’iberico, ormai ad un passo dal suo K2.

Si sente un aereo quando Montanes alza la prima palla per servirla: sarà per portar Fognini nell’Olimpo? Dai Fogna, più Fabio e meno Psyco! Fognini si porta 15-40 con uno splendido rovescio Swiffer style che pulisce adeguatamente le righe e due dritti morti in rete dello spagnolo. Svegliati Fabio! A destra serve sempre lì! Fognini sbaglia due risposte uguali nella la stessa zona del campo e il punteggio riporta in parità. Caterva di emozioni: PsycoFogna riesce a passare di rovescio dopo un attacco scadente di Albert il muratore. Dai Fabio! Dai! Ancora niente, palla break annullata con un servizio! Ne arriva una quarta.

“E scrivila sta partita”, le pagine ancora son bianche. Fognini sembra essere assuefatto dalle parole che si levano da tutta la penisola per sostenerlo e converte l’ennesima palla break e acchiappa per il laccio Montanes: la scarpa scappa via e Fognini ormai l’ha ripreso.

E siamo 5-4, siamo ancora in vita!
Zeus lo chiama, può essere uno dei suoi innumerevoli figli! E' uscito bello e vigoroso, vuoi che Teti non abbia mai pensato a lui come al Pelide Achille

Fognini rispondi, Zeus ti chiama, non sempre la solita strafottenza ,dai! Due righe di fila danno a Fabio la possibilità di rimettere in piedi un match perso e la responsabilità di far questo se la prende un rovescio che vede la luna e scende giù di Montanes. E’ parità! Senza sussulti si arriva al 6-6 e il match non finisce. Non siamo a Flushing Meadows: qui sul 6-6 non c’è tie break e il match finisce appena il depone la bandiera.

Sul 7-6 in favore di Montanes il Lenglen si ferma. Un crampo colpisce la gamba sinistra del Fogna nel momento appena successivo alla sua prima di servizio. Giustamente il suo metabolismo era stato programmato per reggere fino al 7-6 di un eventuale quinto: in caso di punteggi ulteriori plausibile che il corpo non risponda. Bisogna formattare l’hardware e cambiare impostazioni. Caspita Fogna, sei sotto 15-30, svegliati! La gamba sinistra reclama aiuto. Entra il fisio, il problema è serio. Brancolando nel buio Fognini riesce a rialzarsi, digrignando i denti verso un attonito Montanes, che da quel momento perde la bussola. Entrambi riescono a far tesoro del servizio ma il match sembra andato: nel game successivo Fognini va sotto 0-30 e poi 30-40 per il match point nelle altrui mani. La scenografia si apre e gli effetti speciali aumentano: la partita diventa un siparietto del comico. Fognini è fermo, serve male e non riesce a muoversi. Per gli amanti dell’amarcord sembra l’ultima finale a Parigi prima dell’era Nadal: Coria-Gaudio se le diedero di santa ragione e fu Coria a chiamare il fisio per via di problemi: da quel momento giocò da fermo. Una partita bizzarra . Fognini decide di aggiungere nel copione i falli di piede: gliene vengono chiamati tre consecutivi, anzi 4. Si arriva al limite del comico! Con un doppio fallo addirittura! Nonostante questo Montanes è rincitrullito! 8-8! La partita assume i contorni di una sceneggiatura tragi-comica. Fognini è fermo in campo: ciò che fa è frutto del braccio. Dall’altro lato c’è un giocatore che probabilmente passerà alla storia come l’uomo con racchetta più incompetente dei court: nonostante Fognini fosse fermo, Albert continua ostinatamente a mandare la palla dall’altro lato, senza che provi a farlo muovere. Alcuni drop ben riusciti fanno pensare ad una catarsi dell’iberico, ma è un fuoco di paglia. Imperterrito, Montanes continua sulla sua strada.

“Salvate il soldato Fogna” è il grido che sembra levarsi. Fognini esce dal cambio campo del 9-8 claudicante e completamente incerottato. Va sotto 0-30 e sul 15-40 è costretto ad annullare due match point. Partita al limite del ridicolo. Li annulla entrambi di cui uno con un dritto assurdo incrociato. Le barzellette (al confronto i famigerati carabinieri non possono tenere il passo) continuano! Alla fine del match si conteranno ben 11 falli di piede chiamati al sanremese. Caspita Fabio, ma indietreggia! Uno stoico Fognini non trova però il tempo neanche per far salire i nervi, che ormai dormono quieti dietro i capelli. A guardare il match, sembra di assistere ad un’esibizione circense. “Panem et circenses” gridava Nerone un po’ d’annetti fa. E’ da ridere! Non ci si crede! Palla game! Si 9-9!

Sul 9-9 la sublimazione del ridicolo, la vera sua apoteosi. Montanes gioca in modo scellerato e riesce a perdere il servizio con un morente ormai Fognini! Si Fabio,dai! Un break porta il ligure a servire per il match, dai! Com’è giusto che sia, Fabio fa tesoro delle esperienze passate e arriva a tre match point consecutivi; indovinate il secondo come va via? Esatto, fallo di piede.

Il terzo è quello giusto!!! Dai Fabio!! E’ FINITA!

Dal Suzanne Lenglen si levano grida tracotanti di gioia. Ai fischi che avevano accompagnato alcune fasi salienti del quinto, si sostituiscono espressioni di giubilo, per una pagina di storia difficilmente imitabile.

Fabio Fognini arriva ai quarti di finale di uno Slam. Non ha neanche il tempo di sdraiarsi, né di esultare. Non ci si crede!

Il tennis dello stivale ottiene finalmente un risultato di notevole prestigio dopo troppi anni bui. Ora ad attenderlo ci sarà presumibilmente Novak Djokovic, in una partita chiusa anche per la stanchezza accumulata in 4 ore e mezza di partita.

Evidentemente però Fabio aveva programmato tutto. La storia, se deve esser scritta, deve esserlo con cognizione di causa: uno deve entrarci e poterci rimanere, non essere un militante sconosciuto. E allora lui ha messo in scena questa impalcatura come degna introduzione al suo match della vita, quello in un quarto di finale di uno Slam, con un Philippe Chatrier stracolmo e con l’Invictus Djokovic.


GRANDE FABIO

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F Day...una giornata indimenticabile per i colori italiani!!

Grazie Ragazze/i...

cheers




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Djokovic e Federer avanti senza problemi,
Ferrer-Monfils sospesa nel quarto set


Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 B_0529_Federer02
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OTTAVI DI FINALE - PARTE BASSA

[2] N Djokovic (SRB) d [13] R Gasquet (FRA) 64 64 62
[3] R Federer (SUI) d [14] S Wawrinka (SUI) 63 62 75
[7] D Ferrer (ESP) vs [9] Gael Monfils (FRA) 46 62 57 20 SOSPESA
F Fognini (ITA) d A Montanes (ESP) 46 64 36 63 11-9

da TWI (n.d.r.)

Passateci pure il pallottoliere, tanto ormai, più che giornalisti, siamo ragionieri e l'unica cosa che ci limitiamo a fare è contare. Contare, una dietro l'altra, le vittorie consecutive di quel fenomeno rispondente al nome di Novak Djokovic, che un passo alla volta, sta battendo ogni record.
Con il successo odierno sono 43, le vittorie consecutive del serbo, che stacca John Mcenroe e si piazza al terzo posto nella classifica delle migliori striscie vincenti di sempre, ad una lunghezza da Ivan Lendl e tre da Guillermo Vilas, momentaneo leader di questa graduatoria. Curiosamente, Nole potrebbe raggiungere l'ex campione argentino, proprio vincendo questo torneo. Qualora invece il serbo dovesse perdere in finale contro Rafa Nadal, si consolerebbe con la conquista del numero uno del ranking Atp.
Nemmeno uno dei migliori Richard Gasquet degli ultimi anni, ha potuto nulla contro un Djokovic, che vince game, set e partite di massimo livello, con la stessa facilità con cui un operaio timbra ogni mattina il proprio cartellino. Il 6-4 6-4 6-2 con cui il belgradese si è imposto sull'ex enfant prodige francese non dice tutto sulla supremazia del numero 2 del mondo, che mai ha dato l'impressione di poter inciampare seriamente sull'ostacolo Gasquet.
Le uniche minime difficoltà vere create dall'allievo di Riccardo Piatti, sono identificabili nelle tre palle del controbreak conquistate dal francese a metà del primo set, ma una volta svanite le occasioni, sono scomparse anche le nubi sul cielo di Djokovic, che oggi, più che in altre occasioni poteva sembrare più nuvoloso del solito. Oltre ad avere di fronte un grande talento in buona forma, che giocava davanti al suo pubblico, gli interrogativi intorno al serbo erano legati al fatto, che non aveva avuto la giornata di riposo, a causa della scelleratezza degli organizzatori di Bois de Boulogne.
Djokovic invece, pur badando bene a centellinare le energie, ha vinto e convinto, senza eccedere nel massacrare l'avversario, cosa per altro non facile vista la qualità di Gasquet, ma puntando ad ottenere il massimo con il minimo sforzo. In questo senso, è esemplare il fatto che il serbo si sia "accontentato" di un break per set, prima di accelerare nel parziale finale in quel quinto game che nemmeno Blade Runner. Il francese ha giocato bene, a tratti benissimo, ha illuminato di rovescio, come al solito, ha servito in maniera eccellente, tuttavia è stato travolto da un giocatore che, al momento, sembra di un altro pianeta, oltre che di un'altra categoria rispetto a tutti gli altri. La risposta pressante e stressante(per gli avversari), la condizione fisica mostruosa, la mobilità spaventosa, la grandissima regolarità (solo 14 errori non forzati, con i rischi che prende, incredibile!) e l'eccezionale peso di palla pongono Djokovic su un livello al momento irraggiungibile per qualsiasi essere umano, che provi a prendere una racchetta in mano.

Prosegue la marcia di Roger Federer che archivia il derby svizzero contro Stanislas Wawrinka in 3 comodi set: 6-3 6-2 7-5 in 1 ora e 46 minuti di gioco. Una prestazione che sarebbe stata perfetta se Roger non si fosse preso una pausa di riflessione all’inizio del terzo set, in cui ha dovuto recuperare un break di svantaggio, indietro 1-4. Tolto questo piccolo black-out, Federer ha confermato l’ottimo livello di gioco espresso nell’arco della prima settimana del Roland Garros, che gli consente di guardare con fiducia alla seconda parte dello Slam, di gran lunga più impegnativa. Guardando più in là vi è la possibilità di una semifinale stellare contro Invicuts Djokovic che, considerato il buon momento di forma di Roger e lo stato di grazia di Nole, di sicuro regalerà spettacolo.
I precedenti tra i due tennisti svizzeri mostravano un chiaro 8-1 in favore di Federer; se aggiungiamo che l’unica vittoria di Wawrinka (Montecarlo 2009) è avvenuta quando Roger era con la testa al suo matrimonio, capiamo quanto il gioco di Stan non può destare troppe preoccupazioni all’elvetico più quotato. Tuttavia, per gli esteti è un match da non perdere: poter ammirare due tennisti che scambiano sulla diagonale di rovescio con tale eleganza non capita tutti i giorni.
Purtroppo la partita vola via abbastanza rapida: Roger impiega un game di risposta per trovare le contromisure al servizio di Wawrinka, dunque piazza a 0 il break nel quarto gioco. Mentre Federer si diverte nel variare colpi coperti a insidiosi tagli, serve and volley a attacchi in controtempo, il povero Stan stenta a trovare falle nel gioco del suo connazionale. L’unica occasione del primo set (se così può essere definita) viene concessa sul 4-2. Con due stecche, una di diritto e una di rovescio, Roger va sotto 15-30 ma, come spesso accade, trova l’aiuto della sua splendida prima di servizio, con la quale sale sul 5-2. Infine il 6-3 finale sancisce il suo dominio nel parziale dopo soli 25 minuti.
Il secondo set segue il canovaccio del primo: dopo aver tenuto la battuta ai vantaggi nel gioco d’apertura, sull’1-1 Stan è costretto nuovamente a remare sotto le sortite offensive di un brillantissimo Federer. La corsa però non è la miglior arma di Wawrinka che così smarrisce nuovamente il servizio. Indietro 1-3 il numero 2 svizzero si innervosisce, che sfoga la propria frustrazione cercando di sfondare al primo colpo dopo il servizio, incappando così in errori grossolani con entrambi i fondamentali: Roger ringrazia e vola sul 5-1 chiudendo in scioltezza sul 6-2 (in 57 minuti, Federer sembra giocare sull’erba…).
A questo punto, da vero gentleman, Roger decide di regalare qualche emozione in più al pubblico dello Chatrier: inaspettatamente Wawrinka si ritrova in vantaggio sul 3-0, grazie a una miriade di errori non forzati di Federer, fino ad allora impeccabile. Stan sembra ritrovare spinta e le sue sbracciate di rovescio si fanno più consistenti, ora è lui a raccogliere il punto a rete. Il fuoco di paglia però dura solo sino al 4-2: nel settimo gioco “Fed-ex” decide di tornare a colpire come solo lui sa fare. Prima piazza una risposta vincente di rovescio, togliendosi il servizio dalla pancia, poi pizzica la riga per due volte con il dritto: contro break con tanto di pugnetto. Fianco a fianco i due giungono sul 5-5 ma come prevedibile è Wawrinka a compiere il passo falso: ai vantaggi annulla una palla break, ma non può nulla sulla seconda su cui Roger conquista il campo. Così sul 6-5 Federer chiude senza troppi patemi il conto guadagnandosi l’accesso ai quarti di finale, in cui affronterà il vincente tra Ferrer e Monfils.

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Fognini ha già stravinto il suo Roland Garros... chissà che questo risultato lo aiuti a diventare più continuo e meno "pazzo" in campo...

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Ancora una volta devo tornare sui miei passi e dire bravo a Fonigni che tira fuori i denti e vince...
Speriamo recuperi, per trovare contro un big la grinta (alla Lorenzi) che gli possa fardire: ragazzi me la gioco fino alla fine! cheers

Bravo Fonigni!

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perle del ns gianni clerici..
Gianni Clerici, la repubblica del 29.05.2011


Domanda. «Signor Djokovic, lei pensa di non vincere il Roland Garros?». Risposta. «I tornei non sono vinti sino al tardo pomeriggio di domenica». Domanda. «Signor Djokovic. Chi pensa che il torneo lo possa vincere, se non lo vince lei?». Risposta. «Ci sono ancora in gara ottimi tennisti». Simile esempio di conferenza stampa è apocrifo. Infatti, nelle conferenze stampa, non si può permettersi di rivolgere ai tennisti simili domande, e tutto si risolve in uno scoraggiante politichese che molti giornali hanno l'incoscienza di pubblicare, e alcuni lettori suicidi di leggere. Simile cappello al mio pezzetto è, finché Djokovic non vince, riferito all'incontro di oggi, due soli set per assistere ai quali, sul Centralino Suzanne Lenglen, ho visto rivendere numerati a 400 euro l'uno, e mi sono recato al mio seggiolino con un'anticipo di mezz'ora, tale era la folla dei colleghi desiderosi di assidersi. L'incontro, infatti, era per una volta al meglio di tre set. Non che fossero cambiate d'un tratto le regole. ma venerdì sera un ordine dell’ordine delle TV, le padrone del giocattolo, aveva imposto di iniziare quel match anche se, alle sette e trentasette, veniva notte. Stupidamente fiducioso nel buon senso umano, mi ero già rifugiato nella mia camera d'albergo e, al televisore (come non faccio mai), avrei assistito a due set appassionanti, il primo vinto ovviamente da Nole, grazie ad uno scatto iniziale di 4 a 1. Ma, nel secondo, ecco che Del Potro, in infermeria da più di un anno, mi era parso lo stesso capace di asfaltare tutti allo US Open del 2009, e di far dire al mio amico Colombini da Bergamo: «Scrivi pure che c'è un nuovo Petra (vincitore di Wimbledon '46, franco piemontese altissimo). In quel secondo set, alfine commentato da uno che se ne intende, Patrice Dominguez, (vincitore di Panatta in Davis, ex d.t. francese), avevo non solo ammirato le percentuali della prima imprendibile dell'argentino (74 %) ma la sua capacità di tenere la botta sugli scambi di rovescio in cross di Nole, sino al punto di sferrare un diritto quasi piatto, e quasi devastante come il servizio. Sinché, a un set pari (dopo due ore e 13 minuti), Djokovic aveva affermato, con pieno diritto, di non vederci: non so se di suo, causa le lenti a contatto, o per le deflagrazioni di Potro. Oggi, dopo qualche minuto, è parso che la principale responsabile fosse la luce. Le percentuali di battuta dell'argentino scendevano intanto al 53 %, ed egli non riusciva più ad uscire dagli schemi di Nole (cross rovescio, lungo linea rovescio, diritto nel campo aperto). Il fine di partita tanto atteso si tramutava in una sorta di allenamento agonistico perii probabilissimo vincitore del torneo. Un match al meglio di tre set, ho scritto. Terminato in un'ora e venti, dodici games a cinque. Nient'altro da segnalare (per me) se non una storta alla caviglia di Murray, che ha spinto alla disperazione i numerosissimi colleghi britannici, e rischia di privare, dopo la radiografia, il torneo del terzo favorito. Naturalmente, per il secondo posto

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la sua interpretazione sul match del sempre grande Clerici


Gianni Clerici, la repubblica del 30.05.2011

C'era, al Giorno, un grande reporter, titolare della prima column (rubrica) mai apparsa in Italia, Giancarlo Fusco. Una volta seguivamo, assieme a Mario Fossati, la Milano-Sanremo e all'arrivo si batté una mano sulla fronte ed esclamò: «La gatta!». Prima che se ne andasse verso la stazione, mi spiegò che aveva dimenticato di nutrire la gatta, a Milano, e che era meglio che del «colore» mi occupassi io. Non lo licenziarono, e non solo per bontà d'animo. Così, oggi, tornato in sala stampa dopo la partita del futuro campione italiano Gianluigi Quinzi, un quindicenne sconfitto dopo tre match point da un energumeno di tre anni più anziano, mi son venuto a trovare in una situazione ancor più disagevole di Fusco. Un italiano era incredibilmente approdato ai quarti, dopo ben sedici anni, e io non l'avevo visto. Per mia fortuna, e per la completezza dell'informazione, incontravo al bar il mio collega Philippe Bouin, il miglior cronista dell'Équipe, ora dedito alla vendita di vini pregiati. Aveva assistito alla partita tra un gregario ormai rassegnato, lo spagnolo Montanes (38) e la speranza italiana Fognini (49). «Fognini -è Bouin che parla - aveva rimontato da 1-4 al quinto e il suo avversario si trovava a tre punti dal match, sul 6-7. Serve: fra primo e secondo servizio si piega su se stesso per un dolore alla coscia sinistra. Commossa, l'arbitra Luisa Engzell (la stessa offesa da Serena a Flushing) scende a controllare. Sono crampi. Fognini viene assistito e riesce (eroicamente) a vincere il game. Lo spagnolo sale 8-7, Fognini viene penalizzato nel fallo di piede, ma salva il match point. Un giudice davvero severo sanziona ancora Fognini per aver sfiorato la riga col piede, ma il giovanotto salva anche il secondo match point. E un terzo ne annulla, mentre lo spagnolo sembra d'un tratto vittima di una sindrome da match point, e per questo li affronta preoccupatissimo. Infatti , per un probabile intervento di divinità inclini al paradosso, i match point di Fognini diventeranno presto cinque, e i falli di piede l'incredibile ammontare di nove, quasi fossimo ad Wimbledon. Ma incurante del dolore, Fognini getterà la stampella oltre la rete e colpendo con una fluidità sorprendente per una vittima di crampi afferrerà l'incredibile vittoria contro un tipo che aveva mostrato, in fondo, di non meritarla». Fin qui, sicuramente mal-tradotta, la testimonianza dell'ottimo Philippe Bouin. Riprendo la mia modesta attività per sottolineare un ingresso ai quarti meno sorprendente, ancorché privo di malori e di falli di piedi. Quello di Francesca Schiavone sempre più virile nonostante la «rouche» della sottanella. La sua avversaria, Jelena Jankovic, era certo impressionante per l'abito di vivissimo fucsia, oltre che per la regolarità: la stessa che le aveva consentito nel passato di appropriarsi di un titolo sempre sfuggito aFrancesca, quello degli internazionali romani. Dopo un inizio più autorevole della Schiavone (5-1) qualche errore di troppo (eccessi nelle smorzate) equilibrava il match. Ma l'aria di Parigi non finisce di ispirare la Leonessa. Ed eccola chiudere l'ultimo game con ripetute discese a rete, un genere ormai quasi sconosciuto tra le esponenti dell'ex sesso debole. Eccola, alla fine, abbandonata a baciare le terra, così come accadde nella gloriosa finale del 2010. Pare giusto ricordare, oltre a ciò, la sconfitta della sua prevista avversaria nei quarti, la russa Zvonareva, sostituita dalla meno esperta Pavlyiuchenkova. Giornata, in fondo, memorabile. Era dal 1949 che due italiani, l'uno nato a Fiume, l'altra a Dresda, Kucel e la Ulstein-Bossi, non raggiungevano i quarti. L'Italia s'è desta.

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Si ritira Fognini

Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 Roland-Garros-img3675
twi

da TWI (n.d.r.)

La favola di Fabio Fognini a Parigi si interrompe sul più bello. Il problema alla gamba, palesato ieri sul finire dell'epico match contro Albert Montanes, iniziato con i crampi, si è rivelato grave come Fabio aveva fatto intuire nel colloquio col fisioterapista chiamato in campo.

La distrazione al retto femorale destro ha così la meglio, e impedisce al ligure di scendere in campo nei quarti di finale di domani, contro Novak Djokovic, che a sua volta avanza direttamente in semifinale, dove aspetta uno tra Roger Federer, David Ferrer e Gael Monfils.

L'annuncio, dopo tutte le voci girate tra ieri sera e stamattina, è dello stesso Fognini, in una conferenza stampa delle 11:35, nella sala stampa dell'impianto parigino. Queste le sue parole "Ho un problema alla gamba destra. Abbiamo deciso, insieme al dottor Parra, di non giocare, non sono felice per questo. E' stato il miglior risultato della mia carriera, ma è più saggio fermarsi: se giocassi domani diventerebbe pericoloso per la mia stagione. C'ho pensato molto, giocare contro Djokovic che viene da 41 vittorie di fila domani sarebbe stato comunque difficile ma sarebbe comunque stata la mia partita della carriera. Mi costa moltissimo, ma è la soluzione migliore. Ora tornerò in Italia, starò vicino a mio padre (operato di recente, ndr) e poi penserò a recuperare. Spero che Wimbledon non sia compromesso".


Peccato, anche se con Djokovic non aveva molte chanches, ora speriamo che recuperi per Wimbledon.
E soprattutto che dia continuità a questo risultato.

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Peccato...Fabio


Dopo averlo visto in quelle condizioni, ieri,


Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 Fognin14

le speranze di rivederlo in campo contro Nole erano ridotte al minimo e, qualora avesse giocato, sarebbe stato un gioco al massacro: ha preso la decisione giusta.


Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 Fabiof10
(pics by RG off site)


...l' appuntamento e' solo rimandato Wink

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posso essere cinico e crudele? senza nulla togliere a Fognini, che merita sicuramente la palma di sorpresa di questo torneo, contro questo Djokovic sarebbe stato un gioco al massacro comunque...

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esatto Doc

nel bene e nel male... certamente si

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ma viene conteggiata la vittoria per Nole oppure no?

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bvzpao ha scritto:
ma viene conteggiata la vittoria per Nole oppure no?


bella domanda... dato che la partita proprio non viene disputata, a logica direi di no... Rolling Eyes

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in linea generale al "vincitore" per walkover non dovrebbero essere assegnati punti

ma la risposta ufficiale e' alle pagg 78-79 del regolamento ATP
che sembrano essere inaccessibili (per lo meno a me) Wink

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navigando un po' ho trovato la risposta.
Il verdetto è:
la vittoria NON sarà conteggiata, quindi ,per ora, rimangono a 43.

Ecco la dimostrazione:

guardando le statistiche di Nw-t (Del Potro per gli amici) quì http://www.atpworldtour.com/Tennis/Players/Top-Players/Juan-Martin-Del-Potro.aspx?t=pa e contando le vittorie (contando anche quella su Robredo per W/O) sono 28, guardando quì invece http://www.atpworldtour.com/Tennis/Players/Top-Players/Juan-Martin-Del-Potro.aspx dove c'è scritto vittorie/sconfitte stagionali (W-L 2011) si nota che sono 27, quindi se non ho sbagliato nulla l'ATP non conta queste vittorie, poi però forse i giornali le mettono comunque.

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c.v.d. Wink

"in linea generale al "vincitore" per walkover non dovrebbero essere assegnati punti"

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qwerty, scusa la mia ignoranza, ma adesso sono curioso di sapere da dove deriva il nick "nw-t"... Very Happy

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I punti ATP vengono comunque assegnati al giocatore che giunge alle SF del Torneo . Il fatto che venga attribuita una vittoria in più od in meno a Djokovic è solo statistica. Di fatto è comunque una partita mai giocata, senza storia quindi .

Razz

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Deriva dal nickname del capo del "Del Potro fans club" di Montecatini Terme, se non erro Very Happy

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qwerty ha scritto:
Deriva dal nickname del capo del "Del Potro fans club" di Montecatini Terme, se non erro Very Happy
Non sono di Montecatini io....abito a 25 km. da lì... Twisted Evil

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nw-t ha scritto:
qwerty ha scritto:
Deriva dal nickname del capo del "Del Potro fans club" di Montecatini Terme, se non erro Very Happy
Non sono di Montecatini io....abito a 25 km. da lì... Twisted Evil

pardon...
eppure mi sembrava di averlo letto da qualche parte che eri di lì...mi sbaglierò... Smile

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risultati di oggi

FALLA A. (COL) CHELA J.I. (ARG) 6-4 2-6 6-1 6-7 2-6
NADAL R. (ESP) LJUBICIC I. (CRO) 7-5 6-3 6-3
FERRER D. (ESP) MONFILS G. (FRA) 4-6 6-2 5-7 6-1 6-8
SIMON G. (FRA) SODERLING R. (SWE) 2-6 3-6 6-7
MURRAY A. (GBR) TROICKI V. (SRB) 4-6 4-6 6-3 6-2 SOSP

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Nadal accede ai quarti, Murray-Troicki sospesa sul 2-2

Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 B_0530_Nadal06
img by rg official site

da TWI (n.d.r.)

I brividi all'esordio con Isner e quelli provati nel secondo turno contro Pablo Andujar, reo di non aver sfruttato ben 8 set point nel terzo parziale (di cui 3 consecutivi sul 5-1 40-0!), stanno assumendo sempre più le sembianze di un lontano ricordo per i tifosi di Rafael Nadal, protagonista della seconda vittoria senza troppe sofferenze del suo torneo grazie al 7-5 6-3 6-3 rifilato in 2 ore e 26 minuti a Ivan Ljubicic, avversario certamente molto più ostico di Antonio Veic, numero 227 del mondo la cui presenza al terzo turno di uno Slam rimane ancora difficile da spiegare, ma che per classifica ed esperienza avrebbe potuto e dovuto provare a creare qualche grattacapo in più a un maiorchino non al top.
I 48 errori gratuiti che figurano sul tabellino del croato erano l'ideale per permettere a Nadal di ritrovare pian piano le sensazioni giuste e i propri colpi in una partita in cui il suo rendimento è andato progressivamente migliorando.
Il manacorino è partito con un primo set preoccupante, in cui anche il più facile dei passanti moriva in rete o atterrava in corridoio. Con l'allievo di Piatti parte attiva nel tenere basso il livello di una partita parecchio brutta, Rafa scappava immediatamente 3-1 e poteva beneficiare addirittura di due palle del doppio break, ma dal 15-40 del quinto game subiva un parziale di 13 punti a 3 che portavano Ljubo a condurre 4-3.
Una versione molto più somigliante al vero Nadal atterrava sul Chatrier proprio sul finire della frazione iniziale e consentiva al numero uno del mondo, posizione che tra qualche giorno potrebbe non appartenergli più, di aggiudicarsi 7 punti consecutivi che dal 5-5 15-15 lo portavano fino alla conquista di un parziale terminato con entrambi i protagonisti in rosso fuoco nel saldo tra vincenti ed errori.
La tonalità si affievoliva almeno dal lato di Nadal durante gli ultimi due set, nei quali, per la prima volta nel corso di questi 7 giorni, si sono intravisti sprazzi del vero Rafa, capace di costruirsi in questa fetta di match ben 13 palle break. L'iberico, staccando l'avversario dal 3-3, faceva sua una seconda partita con soli due punti ceduti sui cinque propri turni di battuta e nel terzo set volava 3-1. Controbrekkato nel quinto gioco rimetteva immediatamente le cose a posto con una grande reazione nel game successivo, probabilmente il migliore del suo match: break a zero con punto esclamativo finale grazie a un passante di diritto dei suoi.
Ai quarti di finale il maiorchino attende Robin Soderling, e sarà un'altra storia.

Andy Murray è encomiabile e recupera due set di svantaggio a Viktor Troicki, prima che il match venga interrotto per oscurità sul 4-6 4-6 6-3 6-2.
Murray si presenta in campo forte dei 3 precedenti a suo netto favore, ma in dubbio fino all'ultimo per lo sfortunato infortunio alla caviglia rimediato nel turno precedente contro Berrer, Troicki affronta Murray con la giusta dose di sadismo e con la possibilità di portarsi a ridosso della top ten nelle classifiche mondiali.
Un Murray falloso e preoccupato ad inizio match si ritrova sotto 0-5 senza colpo ferire, commettendo una valanga di unforced (ben 14) e mostrando un visus ben lontano da quello da combattente visto a Roma e Montecarlo. Un combattente sfortunato, che stringe i denti, zoppica, urla e bestemmia ma tira fuori l'orgoglio in pieno Scottish style. Da lì Andy incomincia a giocare e inanella 4 games di fila, ha addirittura l'opportunità di impattare il 5 pari per ben 2 volte ma Troicki annulla bene le sue opportunità e chiude per 6-4 il primo parziale. I francesi incitano un britannico, sarà che Muzza è scozzese ma sembra una barzelletta: la verità è che fa male vedere un talento simile azzoppato. I grandi intenditori transalpini vorrebbero il meglio per il loro torneo principe. La vera barzelletta è forse Eurosport, che sul 4-3 del secondo set preferisce mandare in onda Sharapova-Radwanska e l'ancor più noiosa Superbike.
A proposito, al 4-3 in favore dello scozzese si arriva dopo 7 games altalenanti, in cui la voglia di Andy è stata stoppata a più riprese da un ottimo Troicki, votato sempre all'attacco, e da una serie di gratuiti del nervosissimo Murray, che si è più volte autoinsultato per le occasioni sprecate. La musica non cambia nel quinto game, quando Andy ha due volte l'opportunità di ribrekkare il serbo ma sciupa e quindi cede malamente il servizio successivo. Il buon Andy lotta, vuole vincere, sa che avrebbe avuto grandi possibilità di vittoria finale senza quella maledetta distorsione, ma cede ai vantaggi il decimo game del secondo set, che Troicki si aggiudica bissando il 6-4 iniziale.

Remuntada

La fine sembra scritta a inizio terzo set, quando Troicki trova l'ennesimo break e va a servire sul 2-1, ma Murray si trasforma nuovamente in Highlander e torna subito in partita. Andy è encomiabile, ogni game è una lotta e la svolta giunge all'ennesimo game concluso ai vantaggi: l'ottavo, che porta Murray a servire per il set sul 5-3. Andy non tradisce e chiude il secondo set mandando in estasi il suo angolo.
La foga di Murray non si placa neanche nel quarto parziale, che vede ancora lo scozzese protagonista trovare il break nel quinto e nel settimo game, prima della ritrovata parità sul 4-6 4-6 6-3 6-2 dopo 175 minuti di gioco. Domani il responso finale, ma con un Andy ritrovato saranno guai per Troicki.


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Doppio

a completare la giornata di ieri,

Cabal/ Schwank (Col/Arg) d. Starace/Bracciali (Ita) 64 - 46 - 62


Roland Garros - Grand Slam ATP - Pagina 3 Bracci10

meritano comunque un plauso per essersi issati fin qui in uno Slam

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Prima giornata di accesso alle SF


da EuroSport (n.d.r.)


Roger Federer supera in tre set (6-4 6-3 7-6) Gael Monfils e si guadagna un posto in semifinale: ora per lo svizzero c'è Djokovic, che nel 2011 lo ha sempre battuto. Grande impresa di Murray contro Troicki: sotto due set e 5-2 nel terzo, il britannico ha comunque la forza di rimontare...


Murray d. Troicki 4-6, 4-6, 6-3, 6-2, 7-5

Il quadro dei quarti di finale si completa con la vittoria al quinto set di Andy Murray, testa di serie numero 4 del torneo, contro il serbo Viktor Troicki nel proseguimento del match interrotto per oscurità ieri. Chiude sul 7-5 lo scozzese dopo una grande rimonta che lo ha portato dal 5-2 per Troicki al successo.L’ultimo parziale vive di grande equilibrio fino al sesto gioco, con i due giocatori che riescono a mantenere il proprio turno di battuta, anche se Troicki deve salvare una palla break già nel game d’apertura.
La prima svolta si verifica nel sesto gioco: dopo un incidente curioso che vede un raccattapalle entrare in campo e vanificare lo smash vincente di Troicki (che arriva quasi al contatto fisico col ragazzo), il serbo ottiene il break sul servizio di Murray e, dopo aver tenuto la battuta, vola sul 5-2. Ed ecco che Murray tira fuori l’orgoglio del campione e si conquista il contro break che prolunga l’incontro. La rimonta si completa nel decimo gioco sulla battuta di Murray e al game successivo ecco le altre due palle break dello scozzese, che non sbaglia e vola sul 6-5 e l’opportunità per chiudere sul proprio servizio. Al dodicesimo gioco Murray vola sul 40-0 ma riesce a farsi riprendere, prima di chiudere sul quarto match point con un rovescio incrociato da brividi. E ora Murray se la vedrà con l'argentino Chela


Federer d. Monfils 6-4 6-3 7-6

E ora sotto con Novak Djokovic, il tennista dei record per quel che riguarda questo 2011. Roger Federer supera il proprio quarto di finale battendo in tre set uno degli idoli di casa, Gael Monfils. E’ la terza volta negli ultimi quattro anni che l’ex numero uno manda a casa dallo Slam parigino Monfils, che potrà comunque consolarsi con il suo best rank di sempre: da lunedì prossimo infatti il francese sarà numero otto del mondo. A partire meglio è Monfils, che brekka nel terzo gioco e che si conferma subito dopo salendo 3-1: Federer ci mette un po’ a ingranare, ma nel sesto game piazza il contro-break con una volée assurda e riprende l’inerzia della partita. Che chiude poi nel decimo gioco, quando sfrutta l’inesperienza di Monfils per fare suo il primo set in appena 42 minuti.
Nel secondo set, Monfils sembra da un’altra parte: cede il servizio già nel secondo gioco, poi sembra tornare strappando il turno di battuta allo svizzero nel quinto gioco. Ma è un fuoco di paglia, perchè l’ennesimo doppio fallo della sua partita fa salire Federer 4-2, con lo svizzero che chiuderà poi 6-3. Come nel corso del secondo set, anche nel terzo è l’elvetico a scappare via 2-0 grazie al break in apertura, ma Monfils – che nel frattempo risolve anche un problema alle vesciche delle mani – torna a mettere in campo la prima di servizio e a creare qualche problema al campione di Basile: break nel quarto gioco ed ecco ristabilita la parità (2-2). Si va avanti fino al 6-6 con i turni di battuta che vengono rispettati; poi nel tie-break la classe di Federer viene fuori in tutto il suo splendore. Monfils si scioglie, va sotto 6-1, salva due palle del match ma poi deve cedere il tie-break 7-3. Federer va in semifinale dove troverà Novak Djokovic: staremo a vedere se riuscirà a mantenere immacolato il suo perocrso (non ha ancora perso un set): i precedenti sorridono 13-9 all’elevetico, ma nel 2011 (Australian Open, Dubai e Indian Wells) ha sempre vinto il serbo. E quasi non c’è stata partita...
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