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Identifica i punti deboli del tuo avversario

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Promemoria primo messaggio :

Ho trovato questo articolo che aiuta a identificare (o comprendere) i punti deboli del tuo avversario. 

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Questo articolo aiuta a "leggere" il servizio dell'avversario.

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Voi come riuscite di solito a "leggere" la partita e "studiare" l'avversario? 

Grazie

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framan ha scritto:
PORQUÉ EL MIEDO A LOS ERRORES NO FORZADOS...!!!  Brian Dabul (Ex jugador ATP # 80, jugó todos los Grand Slams en el cuadro principal. Ex No. 1 del mundo ITF Juniors. Entrenador de tenis de alto rendimiento de PTR en Miami)  @brian.dabul - Instagram  Facebook – Brian Dabul – Youtube  Voy a empezar contando una anécdota personal y rápidamente van a entender mi modo de pensar sobre los errores NO forzados.   En mi primer año de juniors terminé #3 del mundo y alcancé la final de Roland Garros, gané la Copa Bonfiglio y varios Grados 1, como Santa Croce, donde en cuartos de final me enfrente con un jugador muy alto y muy fuerte.   Le pegaba a la pelota extremadamente fuerte, tanto como nunca otro rival que yo había enfrentado, sus técnicas eran muy buenas tanto de piernas como de raqueta; sin embargo, el 50% o 60% de sus tiros iban afuera.   El partido lo gane 6-2 6-2 y lo único que tuve que hacer fue meter 1 bola de más por punto.   Cuando salí de la cancha le dije a mi coach :

 PERCHÉ LA PAURA DEGLI ERRORI NON FORZATI ... !!!  Brian Dabul (ex giocatore ATP n. 80, ha giocato tutti i Grand Slam nel sorteggio principale. L'ex allenatore di tennis ad alte prestazioni PTR ITF Juniors n. 1 a Miami)  @ brian.dabul - Instagram  Facebook - Brian Dabul - Youtube  Inizierò raccontando un aneddoto personale e capirai rapidamente il mio modo di pensare agli errori non forzati.  Nel mio primo anno di junior ho concluso al terzo posto nel mondo e ho raggiunto la finale del Roland Garros, ho vinto la Bonfiglio Cup e diversi gradi 1, come Santa Croce, dove nei quarti di finale ho affrontato un giocatore molto alto e molto forte.  Colpì la palla molto duramente, così come nessun altro avversario che avessi mai affrontato, le sue tecniche erano molto buone sia nelle gambe che nella racchetta; tuttavia, il 50% o il 60% dei loro colpi è andato fuori.  La partita è stata vinta 6-2 6-2 e tutto quello che dovevo fare era mettere 1 palla in più per punto.  Quando ho lasciato il campo ho detto al mio allenatore :


Un punto a favore di Veterano, se ho inteso bene il suo discorso

Si Fran hai capito bene.....ma mi e' piaciuto di piu' leggere in spagnolo che in italiano.... Very Happy Very Happy Very Happy

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che poi ci sarebbe da dire un'altra cosa, forse importante. un ragazzo di 14 o 20 anni lo puoi preparare al meglio e lui stesso può contribuire alla grande, ma un uomo di 35 o 50 anni è un po' diversa la storia. meno elasticità e adattabilità
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kingkongy ha scritto:
piccolit ha scritto:
kingkongy ha scritto:
VANDERGRAF ha scritto:
appunto !  io ho frequentato per una decina di anni un circolo dove insegna un maestro, anche lui
ex b3, che pensa esattamente le stesse cose che sto dicendo io. in questa discussione ci sono 
due insegnanti di cui uno dice che la testa serve sempre e l'altro no. che cosa voglio dire ? 
che sono tutti pazzi o uno è più competente dell'altro ? assolutamente no !  sto dicendo che non 
si può soltanto analizzare le cose in base alle proprie esperienze o al proprio modo di vedere 
o insegnare, si deve accettare anche che esistono varie realtà magari non direttamente sottomano
ma comunque esistono. se tu mi dici che quando io sono svogliato faccio meglio a starmene 
casa significa che non hai mai vissuto quel tipo di situazione, altrimenti capiresti al volo di cosa 
sto parlando. non posso prevedere il futuro, la svogliatezza la posso percepire quando sto sul 
campo, non quando sto ancora a casa o in ufficio. e se anche fosse prevedibile non è che posso 
annullare una prenotazione in base a come mi sveglio la mattina. ma se persino i pro che ci 
devono guadagnare il pane hanno periodi altalenanti a causa dello stato mentale, per quale 
assurdo motivo non dovrebbe influire anche sulla resa di un amatore ? c'e' stato un periodo 
di circa due mesi in cui lo stesso djokovic era addirittura irriconoscibile a causa di problemi 
di natura personale, poi ha ripreso in mano le redini ed è tornato forte come prima. 
non so voi ma a me capita almeno due volte al mese di avere giornate in cui facendo 
determinate attività mi rendo conto che non ho lo stato d'animo ideale per farle al meglio, 
come nel mio rendimento medio. è normalissimo. altrimenti tutti i giorni tutte le persone 
del mondo avrebbero la stessa voglia di scherzare, sorridere, fare sport e via dicendo.
ma non è così. e siccome nel tennis non basta guardare la palla (che gran suggerimento)
per giocare un'ora o due ore sempre nelle nostre condizioni medie di rendimento è
altrettanto normale che la coordinazione, la reattività e la lucidità per fronteggiare le 
varie situazioni sul campo siano influenzate dalle nostre capacità mentali in quel preciso 
momento.


Boh' Sarò strano io, ma non ricordo una volta - ma dico UNA - in cui io non abbia avuto voglia di giocare o che, al contrario, provassi noia, svogliatezza o indifferenza. Eppure ci sono stati periodi in cui giocavo tanto, mi allenavo tanto e odiavo anche qualche esercizio, ma, se avessi potuto, sarei entrato in campo 5 minuti prima e uscito 5 minuti dopo.
Sarà questo il "potere della mente" nel tennis, ovvero la "MOTIVAZIONE"?
Può essere. Non ho certezze, solo convinzioni personali delle quali dubito fortemente...E le convinzioni son meglio delle qualità! Questo per dire che, anche se non dubitassi di me stesso... non sarei in ATP ugualmente!
Very Happy  Very Happy  Very Happy


Magari Vand non parla di "voglia di entrare in campo" ma di voglia di impegnarsi a dare il 200% anche quando in campo le cose non vanno bene. E' umano non averla sempre...
Io in alcuni periodi mi alleno anche 5 o 6 volte a settimana, ho sempre voglia di entrare in campo, sempre.
Una volta in campo però , non sono sempre accetto che si possa sbagliare ed entro in un loop di frustrazione e di espressioni tipiche del nordest che non mi porta da nessuna parte...
Poi esco dal campo e 5 minuti dopo tornerei a giocare...
Forse parlava di quella voglia li, la voglia di sopportare il sacrificio che serve per migliorarsi...


Beh, calma...il terrore, il panico, la frustrazione sono una cosa, la "motivazione" è, secondo me, leggermente diversa.
Io ricordo un periodo in cui all'improvviso sono andato "fuori palla" di brutto. No capivo più nulla, sono pure scoppiato a piangere (avevo 15 anni)!
Mi ricordo che non ho mai avuto tanta stima e affetto per il mio maestro Giorgio! Si è seduto di fianco a me e con le sue manacce ruvide mi ha strofinato la testa e ha detto: "Dai, ci penso io! Due scambi e ritorna tutto".
Ci ho messo un mese...UN MESE!!! per ritrovare il timing. Andavo in campo come si può andare in pellegrinaggio a Lourdes. Non lo auguro a nessuno. Ma "non ho perso la fede" (hehehheheh). Scusate, non voglio sembrare blasfemo!!!
Però voglio ragionare su quello che dicono Vander e Piccolit. Magari mi sto auto-mitizzando, come un vecchio rinco nostalgico. Che patetico che sono!
Sorry!!!!

A volte mi dimentico che non stiamo parlando di Tornei ne di agonistica ma della partitella scapoli ammogliati, o divorziati contro scapoili, o scapoli contro scapoli... Very Happy Very Happy Very Happy
Dove che piaccia o meno il risultato non conta nulla conto solo come ego personale..... il Torneo Federato e' un altra cosa li i punti contano,anche se le classifiche attuali contano ben poco, ma se in un torneo scendi senza motivazione come dicevo in un altro post forse facevi bene a stare a casa.....altro discorso se giochi la partitella con il tuo socio tanto per divertirti........be allora li vale tutto...... e non vale niente .....
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framan ha scritto:
Solo che ho perso un pezzo per strada, questo, che è la logica del tuo ragionamento, questo è quello completo
PORQUÉ EL MIEDO A LOS ERRORES NO FORZADOS...!!!

Brian Dabul (Ex jugador ATP # 80, jugó todos los Grand Slams en el cuadro principal. Ex No. 1 del mundo ITF Juniors. Entrenador de tenis de alto rendimiento de PTR en Miami)

@brian.dabul - Instagram

Facebook – Brian Dabul – Youtube

Voy a empezar contando una anécdota personal y rápidamente van a entender mi modo de pensar sobre los errores NO forzados.

En mi primer año de juniors terminé 3 del mundo y alcancé la final de Roland Garros, gané la Copa Bonfiglio y varios Grados 1, como Santa Croce, donde en cuartos de final me enfrente con un jugador muy alto y muy fuerte.

Le pegaba a la pelota extremadamente fuerte, tanto como nunca otro rival que yo había enfrentado, sus técnicas eran muy buenas tanto de piernas como de raqueta; sin embargo, el 50% o 60% de sus tiros iban afuera.

El partido lo gane 6-2 6-2 y lo único que tuve que hacer fue meter 1 bola de más por punto.

Cuando salí de la cancha le dije a mi coach: “este tipo va a ser buenísimo”; creo que tuve razón porque un año después con 18 años, este mismo jugador ya estaba [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ATP y un año después Top 10 ATP; era nada más y nada menos que Tomas Berdych.

Un par de años más tarde nos volvimos a enfrentar en segunda ronda del Australian Open pero esta vez me ganó en 3 sets.

A lo que voy con esta anécdota es que no tengan miedo de cometer errores no forzados si el golpe está táctica y técnicamente bien ejecutado, sigan haciéndolo uno tras otro, créanme que lo van a empezar a calibrar y luego esos mismos errores no forzados se transformarán en winners.

Hoy me acorde de esto, leyendo a alguien que yo respeto y admiro mucho, Franco Davin ex jugador Top 10 ATP, ex entrenador de Gaudio, Del Potro y ahora Fognini.

Otra cosa que me vino a la memoria fue una nota que dio Alex Zverev sobre el “PROBLEMA DE LOS JUNIORS” y decía que muchos trabajaban para el presente y no para el futuro.

Si si avevo gia capito prima.....ed il succo e tutto alla fine :el “PROBLEMA DE LOS JUNIORS” y decía que muchos trabajaban para el presente y no para el futuro.....

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Comunque caro Fran e' un discorso che  si fa spesso tra colleghi il problema molte volte sono i genitori dei ragazzi che vogliono vedere i risultati subito che magari per forza di cose non arrivano perche' ci va tempo, percio a volte ci si limita a dare dei consigli occasionali e a mettere una pezza qua e la per fare ottenere il risultato subito......per quello che con certi genitori (mi spiace per i ragazzi) mi rifiuto di lavorare e li passo a qualcun altro.....manca molta cultura sportiva in generale ho degli amici qua che sono stati degli atleti olimpici e dei campioni del mondo in altri sport e che insegnano ed allenano il loro sport, ma e gira e rigira quando ci troviamo e parliamo di queste tematiche sempre li andiamo a finire..... Sad Sad Sad

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di problemi motivazionali è ricca la storia del tennis professionistico, vedi agassi e borg ad 
esempio. uno è riuscito a ritornare con furore, l'altro no. potevano lasciare ? certo, lo hanno 
fatto quando hanno capito che sarebbe stato un problema costante, che non è il mio caso. 
loro ci guadagnavano fior di soldi, io invece devo pagare ogni volta per giocare. 
giornate storte ? succedono più volte nel corso di una stagione, poche volte ad alcuni tennisti,
molte ad altri, vedi periodi meno gloriosi di fognini ad esempio. 
gioco per divertirmi ? si, dopo aver visto che c'era gente che anche in semplici partitelle stava 
lì a litigare per una palla fuori o dentro ed alcuni sono venuti persino alle mani a pochi metri 
da me. grinta, motivazione ? per me quella è soltanto mancanza di serenità.
preferisco giocare il tennis come lo gioco io, con la passione smisurata che ho verso la 
bellezza di un colpo, sia mio che del mio avversario, con la voglia e la pazienza di capire 
sempre meglio le dinamiche del gioco e l'influenza che può avere una racchetta sulle mie 
sensazioni di gioco. con la bellezza di un altro giorno ancora, pervaso dalla beatitudine che mi 
regala il tennis e dall'attesa della prossima partita o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare.
ogni persona ha un percorso umano fatto di sensazioni che nessuno ha il diritto di criticare o 
far passare per cose di poco conto. e nessuno può interpretare in negativo momenti di passaggio
durante quel percorso che possono derivare anche soltanto da una fisiologia diversa dalla 
maggioranza delle persone in quel determinato contesto. detto questo, permettimi di dirti che 
sono in grado di valutare quando mi conviene rimanere a casa e quando invece no.

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forse agassi non ebbe un vero e proprio ritiro ma soltanto un crollo di prestazioni, 
non ricordo esattamente.

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VANDERGRAF ha scritto:
di problemi motivazionali è ricca la storia del tennis professionistico, vedi agassi e borg ad 
esempio. uno è riuscito a ritornare con furore, l'altro no. potevano lasciare ? certo, lo hanno 
fatto quando hanno capito che sarebbe stato un problema costante, che non è il mio caso. 
loro ci guadagnavano fior di soldi, io invece devo pagare ogni volta per giocare. 
giornate storte ? succedono più volte nel corso di una stagione, poche volte ad alcuni tennisti,
molte ad altri, vedi periodi meno gloriosi di fognini ad esempio. 
gioco per divertirmi ? si, dopo aver visto che c'era gente che anche in semplici partitelle stava 
lì a litigare per una palla fuori o dentro ed alcuni sono venuti persino alle mani a pochi metri 
da me. grinta, motivazione ? per me quella è soltanto mancanza di serenità.
preferisco giocare il tennis come lo gioco io, con la passione smisurata che ho verso la 
bellezza di un colpo, sia mio che del mio avversario, con la voglia e la pazienza di capire 
sempre meglio le dinamiche del gioco e l'influenza che può avere una racchetta sulle mie 
sensazioni di gioco. con la bellezza di un altro giorno ancora, pervaso dalla beatitudine che mi 
regala il tennis e dall'attesa della prossima partita o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare.
ogni persona ha un percorso umano fatto di sensazioni che nessuno ha il diritto di criticare o 
far passare per cose di poco conto. e nessuno può interpretare in negativo momenti di passaggio
durante quel percorso che possono derivare anche soltanto da una fisiologia diversa dalla 
maggioranza delle persone in quel determinato contesto. detto questo, permettimi di dirti che 
sono in grado di valutare quando mi conviene rimanere a casa e quando invece no.

Ohhhh vedi che ci capiamo....sono io che sbaglio......tu mi hai spiegato ben chiaro in questo post perche' giochi e come giochi.......io faccio un discorso diverso agonistico che  con quello che fai tu non ha nulla a che vedere.....percio' que tu vada in campo svogliato o meno ,che ci vada o meno e che tu faccia in campo quello che ti passa per la testa ci sta tutto bello e buono....cosa devo dirti a questo punto di consigli non te ne posso proprio dare ed e' inutile discutere  perche' parliamo di due cose totalmente differenti.....e come ripeto sbaglio mio perche' a volte vista la  mia professione penso che si parli di quello che faccio io cioe' allenare e insegnare a giocare percio' mi immedesimo nel ruolo e parlo a vanvera .....ora e' tutto chiaro.....sempre di tennis si tratta.....ma io in questo caso non sono in grado di darti nessun consiglio e mi prendero ben guardia dal farlo perche' evidentemente non ne hai bisogno.......dai tranquillo che ce di peggio non ce bisogno di scaldarsi per quattro chiacchere che lasciano il tempo che trovano......ognuno si diverte e passa il suo tempo come vuole ed e' giusto che la pensi come meglio creda... 
Ciao un abrazo

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il discorso che fai tu, vet, e lo dico serenamente, anche se spesso posso risultare antipatico, non 
riguarda una gran parte degli utenti di questo forum. prova ne è che quando hai parlato di non 
pensare e usare solo tecnica e fisico, molti ti hanno scritto in questa discussione che nella loro 
opinione la testa è invece molto importante. poi che sia un'idea sbagliata o meno, non ho i mezzi 
adeguati per decifrarlo su persone che non conosco e non ho mai visto giocare. in questo forum
gli utenti che scrivono di più sono comunque giocatori che, sì, fanno anche tornei ma attualmente 
hanno un livello di quarta categoria stabile da diverso tempo, in molti casi nemmeno quarta alta.
quindi è del tutto normale che i loro ragionamenti siano spesso divergenti dai tuoi, se tu in ogni 
argomentazione ti riferisci sempre e soltanto a giocatori che stanno facendo un percorso diverso.

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l'unica differenza è che io non riesco a stare zitto e quindi dico tutto quello che mi passa 
per la testa. un abbraccio anche te. ciao

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VANDERGRAF ha scritto:
il discorso che fai tu, vet, e lo dico serenamente, anche se spesso posso risultare antipatico, non 
riguarda una gran parte degli utenti di questo forum. prova ne è che quando hai parlato di non 
pensare e usare solo tecnica e fisico, molti ti hanno scritto in questa discussione che nella loro 
opinione la testa è invece molto importante. poi che sia un'idea sbagliata o meno, non ho i mezzi 
adeguati per decifrarlo su persone che non conosco e non ho mai visto giocare. in questo forum
gli utenti che scrivono di più sono comunque giocatori che, sì, fanno anche tornei ma attualmente 
hanno un livello di quarta categoria stabile da diverso tempo, in molti casi nemmeno quarta alta.
quindi è del tutto normale che i loro ragionamenti siano spesso divergenti dai tuoi, se tu in ogni 
argomentazione ti riferisci sempre e soltanto a giocatori che stanno facendo un percorso diverso.

La cosa che mi dispiace e che da dietro la tastiera non si possono vedere le espressioni e gli stati d'animo e leggendo a volte mi rendo conto che possiamo sembrare incazzati come delle iene ed avercela con l'uno e con l'altro.........nel mio caso non e' cosi,discuto si ma sempre con il sorriso.....dietro la tastiera.....ci sono cose molto piu' importanti per il quale purtroppo ci dobbiamo incavolare.......bueno detto questo e leggendo il tuo post ritorni al mio ragionamento io qua non ci sto a fare una beata cippa e lo avevo gia' capito e detto molto tempo fa, e per quelllo che sono sparito per tanto tempo , meglio che i miei ragionamenti li faccia con chi mi paga per avere i miei consigli....qua' non mi paga nessuno e nessuno mi ha chiesto dei consigli, poi quando parlo parlo di altre cose  Very Happy Very Happy Very Happy
Percio' meglio che  le mie idee me le tenga per me e che  faccia discutere chi si capisce  quando parla...... Very Happy Very Happy Very Happy
Dai no problem
Buon proseguimento.....

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non ho mai voluto sottintendere questo e qualsiasi genere di informazione può essere comunque utile, si tratta soltanto di capirsi subito di che genere si sta parlando per evitare malintesi. e comunque ci sono sicuramente altri utenti che ne traggono vantaggio, anche se non si può mettere in pratica è pur sempre una forma importante di nozioni che riguardano un mondo che amiamo

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dico sul serio, è tutto ok, ho dei momenti un po' così, ma poi se ho di fronte persone tranquille rivaluto tutto e capisco anche di aver esagerato. è il mio carattere. non facciamone un dramma, può capitare di non essere sulle stesse frequenze

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framan ha scritto:
Vabbe'
ESPRESSE tutte le legittime opinioni
SPERANDO che [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ci ripensi

Rispondo a [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] sulla questione tattica dello sventaglio di dritto da posizione anomala.
Caro Piccolit,
fatta la legge, trovato l'inganno, si gioca in due e mai da soli. Supponiamo io e te due quarta, al massimo terza scarsi, oltre le contromisure cambiano.
Se io mi accorgo che la tua fonte di gioco è lo sventaglio, comincio a giocarti sempre il più distante possibile dal tuo posizionamento, con prevalenza se sei bello al centro in attesa, sull'angolino del tuo dritto, quante volte riesci a giocare quel dritto ?
Poche,
e le poche volte che ci riesci che faccio ? Metto i piedi sulla linea e anticipo il rovescio in lungolinea. Se son bravo col coperto e già sei in difficoltà, se son meno bravo o la palla è particolarmente difficile, con lo slice lungolinea. Fatto lo slice lungolinea, già so' che tu andrai a colpire con dritto in corsa e dovrai pure abbassarti molto per farlo, e dovrai spingere tu, perché sullo slice è difficile appoggiarsi, ovvero dovrai pure fare un movimento ampio.
9 su 10 tirerai incrociato, perché quel colpo li è estremamente difficile in lungolinea e io son proprio li ad aspettarti sorridente.
Ah ma mi dirai che i tuoi amici non sono capaci a farlo, si, ma neanche tu sei capace a chiudere, e quando tu avrai imparato a chiudere è probabile che anche i tuoi amici siano cambiati o abbiano imparato a controbattere cosi.
Questo significa che è una possibile, fra le altre, buona tattica, non LA tattica.


MMM ho capito cosa intendi ma stai parlando di giocare lungolinea come fosse acqua fresca...sicuramente questo non accade al mio livello...Cioè il lungolinea sarà sempre un colpo più difficile di quello che sto giocando, ma se ad ogni sventaglio tu riesci a uccellarmi in lungolinea significa che sei molto, ma molto, ma molto più bravo di me, non siamo allo stesso livello....o no?  scratch 

Per quanto riguarda il discorso delle tattiche sicuramente non ce n'è una sola, io ho iniziato ieri quindi è la prima e finora unica che mi hanno proposto  Cool

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si, effettivamente il rovescio lungolinea è uno dei colpi più difficili a livelli bassi, specialmente se è a una mano

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Non per essere in disaccordo, ma solamente per capire meglio, io sono un principiante...

Rovesci lungolinea vincenti su dritto a sventaglio ne vedo pochi anche in TV, non è difficile a livelli bassi, è difficile intrinsecamente, perchè alzando il livello si alza il livello di tutti i colpi..... mi verrebbe da dire delle 2 una: o sei wawrinka, o il mio dritto non ti crea abbastanza grattacapi (e ammettendo che il tuo rovescio sia il lato debole questo è abbastanza grave, significa che non ho molte possibilità, sei più bravo di me e fine)
E' vero tu puoi anticipare e spingere in lungolinea, oppure fare un back lungolinea, ma sono entrambe soluzioni con coefficiente di rischio e difficoltà 8000....Se ci vinci una partita sei 100 volte più bravo di me. 

Sul fatto che se capisci come voglio impostare il gioco tu sei così preciso da fare in modo che io lo sventaglio non lo giochi mai e poi mai.
Beh se sei così bravo, significa che sei davvero più bravo e la partita è tua. 
Attacchi e contromisure dipendono sempre dai valori in campo credo...ma alcuni colpi sono e rimangono più difficili di altri...

Cosa sbaglio nel ragionamento?  study

E ovviamente grazie per le dritte!!!

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secondo me non sbagli niente. la cosa più importante è che tu ambisca ad avere un repertorio di colpi che sia il più vario possibile. poi sicuramente ci saranno sventagli più facili di altri e lungolinea idem. a qualsiasi livello. ma è importante anche non partire prevenuti e provare sempre varie soluzioni, anche quando i risultati non arrivano subito
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framan ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
A livelli più alti, come ti ho scritto, non si controbatte cosi. Uno slice lungolinea non è poi cosi difficile, non bisogna poi metterlo nell'angolino, 2 metri dentro va bene, e non necessariamente dev'essere sul primo dritto che ricevi. A livello basso è altrettanto difficile un dritto lungolinea dalla posizione anomala per cui puoi permetterti l'incrociato difensivo.
Il segreto in realtà è sapere che da quello slice lungolinea se fatto decentemente riceverai indietro al 90% un dritto incrociato.
Poi, se ti concentri sul fatto di non permettermi di spostarti in quella posizione, focalizzi la cosa, è un'altra cosa non così difficile.
È che son cose che vanno provate e un minimo allenate. Se facciamo solo partitella e al massimo palleggio libero non facciamo molta strada


Chiaro grazie!

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Ragazzi sventagliando ho colpito il server ed è caduto il sito??  Very Happy Very Happy

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VANDERGRAF ha scritto:
secondo me non sbagli niente. la cosa più importante è che tu ambisca ad avere un repertorio di colpi che sia il più vario possibile. poi sicuramente ci saranno sventagli più facili di altri e lungolinea idem. a qualsiasi livello. ma è importante anche non partire prevenuti e provare sempre varie soluzioni, anche quando i risultati non arrivano subito


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framan ha scritto:
VANDERGRAF ha scritto:
dico sul serio, è tutto ok, ho dei momenti un po' così, ma poi se ho di fronte persone tranquille rivaluto tutto e capisco anche di aver esagerato. è il mio carattere. non facciamone un dramma, può capitare di non essere sulle stesse frequenze

Dire quello che si pensa é una bella cosa, a patto si sappia smussare gli spigoli, che a volte .........

non mi risulta che tu sia più bravo di me con gli spigoli. e comunque ho sempre spiegato e chiesto scusa se qualcuno si sentiva offeso
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