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Veterano ha scritto:
Agam Bernardini dice:


ciao ragazzi, vedo che vi siete dati da fare a discutere sui vari aspetti del tennis. Avete detto tutti delle cose molto giuste, ma vi chiedo una cosa? Riuscite ad entrare in campo e ricordarvi tutte quelle parole e quelle idee? Se io dovessi pensare anche a un centesima parte di tutto quello che è stato detto resterei paralizzato a pensare quale è quella giusta e quella sbagliata. Capisco la necessità di entrare in campo con le idee chiare e la voglia di sapere cosa fare. Quello che io propongo è di mettere tutta la vostra attenzione sulle tecniche di centratura e di attenzione, perché quando ci riuscite, contattate il vostro centro e allora saprete in ogni momento esattamente cosa fare, quale colpo eseguire, se attaccare o difendervi. Insomma cadrà ogni dubbio e saprete da "dentro" la cosa giusta da fare. Credo che ognuno di voi abbia provato almeno una volta quella sensazione, ha giocato la partita perfetta. Chiamiamo quella sensazione essere "In the zone" "stare nella zona". Se l'avete provata anche una sola volta vuol dire che l'avete dentro di voi e dovete solo ricontattarla facendo gli esercizi e le tecniche di centratura e di attenzione e darete il meglio di voi senza pensare. La mente è la prima nemica del tennista. Dobbiamo giocare con il corpo, non pensare, ma stare centrati, rilassati, attenti e presenti e giocheremo il nostro miglior tennis e ci divertiremo moltissimo e usciremo dal campo sempre soddisfatti e felici.
Un'ultima cosa, con un gruppo di amici stiamo cercando un posto dove creare "L'Accademia dello Zennis". Se sapete di qualche Circolo di tennis in vendita o in gestione, per favore fatemelo sapere, ciao a tutti e a presto, Agam Bernardini


Ciao ragazzi, scusate se ve lo dico, ma siete andati totalmente nella testa e nella mente. Nello zen la mente viene definita come un meccanismo nato per risolvere i problemi pratici, il guaio è che quando non ci sono problemi reali se ne inventa di inesistenti per mantenere il controllo su di noi.
L'altra cosa importante da ricordare è che il tennis si gioca con il corpo e non con la mente visto che come riconoscono anche gli scienziati moderni, la mente è molto più lenta del corpo nel decidere cosa fare quando arriva una pallina a tutta velocità. Il corpo risponde istintivamente e quasi sempre molto saggiamente, la mente si domanda:"Faccio così o il contrario di così?" e arriva l'errore. A mio avviso la cosa è molto semplice: se sono attento e centrato gioco bene, se non sono attento e centrato gioco male. Oppure si può discutere all'infinito di cose teoriche che secondo me non sono di nessun aiuto quando si è in campo. In attesa di sapere cosa ne pensate, buon gioco e buon divertimento, ciao Agam



Oggi ho giocato con un socio del mio club con cui non avevo mai giocato e so che gioca bene e tutti mi dicevano, stai attento è molto difficile giocarci contro. In palleggio non ho notato nessun punto debole, sbagliava poco o niente e non capivo se aveva meglio il dritto o il rovescio. Allora mi sono detto, quale migliore occasione per mettere tutta la mia attenzione sulla palla, guardarla fino a che tocca le corde e vedere cosa succede: ho giocato una partita quasi perfetta e ho vinto 6-1 3-1 senza nessuna fatica e nessuna tensione. Viva l'attenzione e lo Zen, ciao a tutti, Agam.



Comunque voglio condividere una mia esperienza. Ieri ho giocato con un mio amico veterano come me anche lui maestro di tennis. Fra noi c'è una bella rivalità e non ci piace perdere quando giochiamo insieme. Lui ha una bella battuta e un gran dritto con cui fa molti punti da fondo, per cui il mio pensiero fisso era:" Non giocargli sul dritto" e con mia grande sorpresa e frustrazione i miei colpi andavano tutti verso il suo dritto. Eravamo 2-0 per lui e palla del 3-0 quando mi sono fermato e mi sono chiesto: "cosa stai facendo? Stai giocando lui, la tua attenzione è tutta su di lui. Torna a giocare la palla e a guardarla fino a che tocca le corde!!!!" E' finita 6-3 3-1 per me.

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Questo è il lavoro principale da fare: appena vediamo che la nostra attenzione si sposta su un qualunque elemento esterno, torniamo a fare l'esercizio di attenzione che abbiamo scelto e che possiamo cambiare a piacimento a seconda della situazione che stiamo affrontando. L'attenzione va allenata continuamente, anche quando non giochiamo: mentre camminiamo mettiamo l'attenzione sul camminare ecc. ecc.

Ciao e a presto e attendo altri contributi, Agam



Non mi interessa fare polemiche che sia ben chiaro a tutti..... ne di fare guerre tra forum.....non ho bisogno di nessuna conferma sui contenuti che scrivo......sulla forma a volte si.....son quasi trenta anni che sono fuori dall' italia e parlo per la maggior parte Inglese e Spagnolo anche in casa, non ho la tv italiana e leggo poco niente in italiano, percio' a volte quando scrivo in italiano mi possono venire dei dubbi sulle parole usate, ma non sui contenuti.
Non ho mai voluto offendere nessuno e parlo sempre in generale, anche perche' se non lo facessi la patente dell' idiota me la darei da solo.
Dopo aver chiarito questo se  per qualche motivo qualcuno si puo' essere sentito chiamato in causa per qualche motivo, il problema e' solo suo, e a me non interessa proprio.
Mi sono anche scusato prima di lasciare la discussione, e se questo non basta, lascio il campo libero a qualsiasi tipo di insinuazione nei miei confronti,che scivola sui binari della mia indifferenza senza colpirmi benche' minimamente.
Se tutta la questione e' nata dal fatto che  per qualcuno io dicessi che la mente a livello di " attenzione" non conta nulla, dovrebbe andare a rileggersi per bene cosa dico,perche' non ho mai fatto un affermazione simile.
Comunque per quello che mi riguarda la questione si era gia' conclusa credo almeno 25 post fa.
Ho postato i messaggi di Bernardini l'autore di Lo Zen E l'arte di giocare a Tennis perche' trovo che sia un buon libro per chi a problemi di concentrazione, non parla molto di tecnica e tattica ma e' molto interessante per quello che riguarda l'aspetto mentale inteso come attenzione.
Saluti a tutti e veramente senza rancore per nessuno.
Buon proseguimento
Vet.

Ciao veterano, mi fa piacere che sei tornato a scrivere qui, veramente. Quello che ho evidenziato in grassetto, è esattamente, quello che mi è riuscito di fare per quasi un anno intero, ed esattamente quello che non riesco a rifare. Nel 2015, ho avuto il mio anno magico e grazie ai risultati raggiunti, passai in terza categoria. Ricordo che anche prima di entrare in campo, avevo piena consapevolezza di quello che sapevo fare, ed in partita, riuscivo a mettere in pratica il 90% di quello che mi proponevo di fare. Purtroppo, a tutt'oggi, non sono più riuscito a richiamare quella condizione mentale se non per brevi periodi, 3-4 partite al massimo, poi ritorno a giocare in maniera insicura.
Io intendevo proprio una cosa come questa, quando insistevo che la mente influisce sulla prestazione....poi, hai ragione tu, a dire che più sei allenato e meno rischi di cadere in questa condizione, ma comunque, il rischio che un qualche stato di ansia ti prenda, anche se sei un grande professionista, esiste sempre....a maggior ragione, a livelli più bassi, dove la scarsa consapevolezza tecnica, mette nella testa dei "poveri" giocatori, i dubbi delle proprie capacità.....
Questo è un campo, dove non esiste la ragione assoluta.....troppe variabili......e come dici tu, la discussione si poteva considerare finita già parecchie pagine fa...ci siamo intestarditi in parecchi, ma alcune cose utili, ne sono uscite fuori comunque....
Ciao e buon tennis e buon lavoro alla tua accademia..... Wink Wink

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TENNIS: COME IMPARARE A CONTROLLARE LA MENTE?
Sei un giocatore di tennis e hai difficoltà a controllare lo stress, gestire la motivazione e mantenere la concentrazione durante la partita? La mente può influire in maniera negativa sulle prestazioni, modificando il risultato della gara. Per contrastare questa problematica, puoi imparare a gestire la mente seguendo semplici strategie.

Le abitudini / i gesti scaramantici!



I gesti scaramantici sono quei piccoli gesti che ripeti ogni giorno, anche inconsapevolmente. Ma qual è l’importanza di queste abitudini?
Da un punto di vista puramente “mentale”, il cervello deve trovarsi in condizioni ideali per concentrarsi su determinati obbiettivi. Avere delle abitudini è importanti per sentirsi al sicuro e avere fiducia nel fatto che tutte le cose sono a loro posto e che tutto andrà per il meglio.

Come organizzare i propri gesti?
Durante la partita o durante l’allenamento, vivrai dei momenti di grande concentrazione durante i quali otterrai i risultati migliori. L’obbiettivo, perciò, è quello di ripetere gli stessi gesti di questi momenti «fortunati».
Come fanno i giocatori professionisti, puoi scegliere gesti scaramantici discreti e poco evidenti (sostituire la corda, toccare la punta della racchetta) o, al contrario, piuttosto esagerati (ripetere gli stessi gesti andando da un punto all’altro, saltare). La cosa più importante è individuare quelle azioni che aiutano a ottenere buoni risultati.
Ad esempio, durante il servizio:
-  far rimbalzare la palla tre volte
-  concentrarsi sull’effetto sperato

Le tre R: Relax, Rilassamento e Respirazione. 


Il tennis è uno sport che mantiene il corpo e la mente in continua tensione; di conseguenza, è fondamentale ottenere il massimo relax per la mente e il massimo rilassamento a livello muscolare. Entrambi, infatti, contribuiscono a migliorare le prestazioni di gioco.

Il relax mentale aumenta l’autostima e consente di colpire e di affrontare ogni azione con serenità. In questo modo eviterai di entrare nella così detta «zona rossa», oltre la quale si perde la lucidità.
Il rilassamento muscolare influisce positivamente sui movimenti del corpo. Più il servizio avviene in maniera rilassata, più la palla acquista velocità e potenza. Il rilassamento è fondamentale, al tempo stesso, per battere la palla al momento giusto. Il rilassamento non riguarda esclusivamente la parte alta del corpo ma coinvolge anche le gambe. Gambe toniche e leggere, infatti, assicurano movimenti disinvolti.


Come raggiungere relax mentale e rilassamento fisico?
Ecco tre semplici consigli:
-  prima, durante e dopo la partita, respirare profondamente con il naso ed espirare con la bocca. Per ossigenare il cervello, occorre ripetere l’esercizio tre volte l’ora e più volte durante gli sforzi fisici;
-  espirare durante il servizio. In questa fase, il corpo è in tensione e si contrae. La respirazione ne risente immediatamente e il giocatore va in apnea. Concentrarsi per espirare il più possibile aiuta a ossigenare il cervello e il corpo. Sia un respiro profondo sia un respiro leggero aiutano a rilassarsi;
-  la ripresa d’appoggio. Tra il servizio e la risposta dell’avversario, è utile effettuare una ripresa d’appoggio. Il gesto aiuta a muoversi in maniera dinamica, a mantenere il ritmo e a restare concentrati.

Tenere in mente obbiettivi e tattica!


Entrare in campo senza alcun obbiettivo o idea sulla partita non è certo il miglior modo per affrontare la gara con serenità. Avere in mente gli obbiettivi da raggiungere e la tattica da seguire è molto importante. In questo modo, potrai raggiungere facilmente i risultati e riuscirai a concentrarti sulle cose importanti.
Come individuare i propri obbiettivi e la propria tattica?
Creare una tattica personale: quali sono i tuoi punti di forza? Il dritto? Il rovescio? Cerca di impostare il gioco cercando di dominare l’avversario grazie a questi colpi. Devi seguire la tattica e averla sempre in mente. Attenzione, però: se l’avversario risponde bene ai colpi, dovrai necessariamente modificare e ripensare la strategia di gioco. In ogni caso, è importante essere sicuri della propria tattica.
-  Pensare al punto successivo: il prossimo punto è un nuovo punto. Pensare al punto perso è il miglior modo per arrendersi e perdere la concentrazione sulla partita. Non potendo cambiare il risultato passato, dovrai concentrarti subito sulla nuova azione.

Perché sei lì?


Può sembrare una domanda banale ma da ciò dipende la tua concentrazione quando entri in campo. La risposta è determinante per capire fino a che punto sei concentrato sulla partita e sull’allenamento.


Come rispondere a questa domanda?
Senza dubbio sei l’unica persona che può rispondere alla domanda, individuando la ragione profonda delle tue scelte. Passione, spinta agonistica, benessere, competitività, desiderio di sfida, voglia di divertirsi: qualunque sia la risposta, potrai trovarla solo tu.
 La risposta ti permetterà di applicare il concetto di relativismo. «Io so perché sono là». Di conseguenza, tutti gli altri pensieri restano fuori dal campo di gioco. Grazie al relativismo, riuscirai ad affrontare in maniera sicura qualsiasi situazione e andamento della partita, senza perdere mai la concentrazione.

Massima concentrazione!


Sai bene quanto la concentrazione possa essere utile sul campo da tennis. Per questo, puoi eseguire alcuni esercizi che aiutano a mantenere la concentrazione e a raggiungere uno stato mentale ideale per affrontare la partita.

Come allenare la concentrazione?
-  Durante l’allenamento, pronuncia il nome del colpo che stai eseguendo o che vai ad seguire.
Esempio: se ti stai preparando per un dritto, al momento del servizio pronuncia ad alta voce e in modo chiaro la parola «dritto».
-  Guarda la palla durante ogni colpo! Più precisamente, non guardare la palla bensì il marchio della palla (molto probabilmente Artengo!)
-  Gioca con palle di diversi colori (le palle bicolore sono disponibili da Decathlon). L’esercizio è semplice: ogni colore corrisponde a un tipo di gioco (arancione: incrociato, rosso: rovescio lungolinea) o a un colpo (arancione: dritto; rosso: rovescio)

Gestire i momenti importanti.


Ti sei preparato mentalmente alla partita, ma cosa devi fare quando arriva il momento clou della gara?

Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarti ad affrontare meglio i momenti importanti.
-  Fai il tuo gioco: tieni sempre a mente la tattica e gli obbiettivi, continuando a giocare come sempre durante tutta la partita
-  Ogni punto è diverso: resta concentrato e battiti per ogni punto. Che sia 0-0 o 0-40, si tratta sempre di un nuovo punto di partenza.
-  Sfida la sorte, il cambiamento. Non avere paura e corri i rischi necessari. Anche se a volte potrai fallire, nella maggior parte dei casi acquisterai fiducia in te e, soprattutto, potrai vincere la gara.
-  Non lasciare nulla di intentato!
Ora conosci tutti i segreti relativi alla condizione mentale e alla concentrazione durante le partite di tennis. Perciò, resta concentrato, battiti per ogni punto e, come sempre, divertiti!

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o questi...
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Molto interessante....alcune di queste cose in effetti, le applico quasi in automatico, tipo  i gesti scaramantici e gli obiettivi tattici...più sporadicamente, il concetto di relativismo...

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Nel tennis si può imparare la mentalità vincente?




A cura di Alberto Cei, psicologo dello sport
Molti nel tennis parlano di cosa sia la mentalità vincente. Alcuni la confondono con gli attributi maschili mentre altri la considerano come l’espressione di una fiducia estrema in se stessi, altri ancora pensano che sia questione di carattere e quindi la responsabilità del suo affermarsi dipenderebbe da un fattore innato e non allenabile, infine c’è anche chi ritiene che una bassa condizione sociale determini quella volontà di affermazione che mostrano i campioni, la famosa “fame di vincere”. Queste spiegazioni servono a costruire un’idea rigida e magica della mentalità vincente e pone il tennista in un condizione di subire le sue origini, che se non corrispondono a quelle sopradette non potrà mai emergere come vincente. Sulla base della mia esperienza con tanti atleti di successo, di cui 10 vincitori di medaglie alle Olimpiadi e di quanto documentato dalla psicologia dello sport in relazione ai top atleti la questione è molto diversa e più articolata. In questo breve articolo voglio fornire alcune indicazioni pratiche che ogni tennista potrebbe impegnarsi a seguire con la certezza di migliorare le sue prestazioni, che ovviamente saranno adeguate al suo livello tecnico, forma fisica e tipo di gioco.
Non avere aspettative, impegnati a fare del tuo meglio – Ogni giocatore vuole vincere la partita che andrà a giocare, ma bisogna mettere nel punto più lontano della mente questa idea e pensare solo a giocare. Nessuno può sapere cosa succederà, mentre tutti possono concentrarsi sul presente, sul servizio e sulla risposta. Nelle mani del tennista vi è la possibilità di impegnarsi al proprio massimo ma non quella di vincere un punto, quindi il focus deve essere solo sul proprio gioco … e poi alla fine dello scambio vedere se il proprio massimo è stato sufficiente o se l’avversario è stato più bravo.
Sii paziente, i momenti negativi stanno arrivando – Il tennis è un gioco in cui vince chi fa meno errori del proprio avversario, lo scopo non è non sbagliare ma sbagliare meno frequentemente dell’altro. I momenti negativi ci sono in ogni set e non si deve avere la presunzione di credere che non arriverà quel momento. Bisogna accettare questo limite e quando si presenta non bisogna arrabbiarsi o deprimersi ma mostrare pazienza e continuare a giocare in modo attento.
Non lasciare che il punteggio determini le tue emozioni – I giocatori poco esperti e molti adolescenti si entusiasmano quando giocano bene e perdono il controllo emotivo quando perdono i punti. Sono tennisti che in campo dimostrano poca stabilità nei loro comportamenti. In tal modo, è il loro stato d’animo che determina come giocano. Spesso dico a queste persone che dovrebbero  essere il primo tifoso di loro stessi, mentre invece si comportano come quei tifosi che applaudono la loro squadra quando vince e la fischiano quando perde.
Gestisci lo stress agonistico e accetta le tue paure – Molti ragazzi hanno così paura delle loro paure che preferiscono credere che: “oggi non sentivo i colpi”, “ero rigido, le gambe legnose”, “l’altro ha fatto la partita della vita”. Le ragazze invece sono spesso emotivamente più ondeggianti e si caricano o scaricano in funzione dei punti vinti o persi. Bisogna avere il coraggio di accettare le proprie paure e imparare a gestirle, questa è una delle grandi differenze fra i campioni e gli altri.
Pensare al gioco – Quale che sia il proprio livello tecnico, il tennista deve pensare a come vuole giocare. Può essere anche un semplice “corri e buttala di là” ma non può non pensare. Questo approccio è particolarmente evidente nel servizio: “in che modo metto in difficoltà la mia avversaria?” “Cosa ho fatto quando vinco i punti”. Vi sono pensieri tecnici e pensieri che aiutano a sostenere la motivazione e un approccio attivo al game.  Servono tutte e due.
 
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Vander faccio fatica a seguirti......veramente.....
Forse dovrei vederti in campo per capire veramente quello che vuoi dire.
Il discorso di darti dell'imbecille puo essere inversamente proporzionale, ossia che posso anche pensare che tu lo stia dando a me.
Avendo giocato in seconda la quarta come dicevo me la sono pappata tutta pure io......i diplomi da maestro me li sono sudati....ed il lavoro in due delle piu' importanti accademie di tennis in Europa non me lo hanno dato solo per la mia bella faccia o per le teorie che andavo dicendo.....mi hanno visto in campo e mi hanno preso...o almeno che  pensi che ti sto raccontando un sacco di balle....
Il tutto si traduce in: io faccio uno sforzo a capire cosa mi vuoi dire.....anche se credo di aver gia' tutto ben chiaro.....fai uno sforzo anche tu a capire quello che dico io.
Comunque dammi un attimo di tempo che ci ragiono sopra e provero' a darti una risposta.
Non prendertela per quello che dico non ce niente di personale, ma non mi piace lasciare le cose a meta' e voglio cercare di interpretare bene cosa stai cercando di dire, prima di darti la mia opinione.
Che poi la mia risposta ti convinca o meno non fa nulla, e' un opinione e prendila come tale,per me non cambia nulla.....
Un abbraccio e dammi tempo

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Ciao Luchino,
veramente non volevo piu' intervenire ma non mi piace lasciare le cose a meta'.
Finita la discussione abbandonero', anche perche' quello che ho da dare preferisco darlo in campo dove credo che si impari veramente.
Qua il mio parere vale poco niente......vedo troppe difficolta' nel riuscire a spiegarmi e a trasmettere quello che voglio, in campo e diverso, li si parla meno.
Va be rispondero' a Vander appena riesco per finire il discorso e poi vi risaluto.
Per il resto ti saluto e buon tennis anche a te.

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come ho già detto più volte, io capisco benissimo quello che tu hai scritto, e sono tutti concetti perfetti, li ho capiti da subito e già li conoscevo. il problema è che io ho spiegato una cosa possibile, altrimenti non succederebbe e alcuni utenti, tra cui te, hanno preso la piega a oltranza di dire che non è una cosa possibile. quindi io sarei un tennista che ha sempre giocato come un marziano. se io considero giuste e possibili due cose non ti sto dando dell'imbecille. lo vedi che non capite mai quello che scrivo ?

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Luchino 67 ha scritto:
Molto interessante....alcune di queste cose in effetti, le applico quasi in automatico, tipo  i gesti scaramantici e gli obiettivi tattici...più sporadicamente, il concetto di relativismo...

Il problema è proprio riuscire a rimettere in campo sia la tecnica che la mente, esattamente come hai detto tu, il momento magico che ti ha portato a salire in terza.
Quindi è naturale che bisogna allenare sia il lato tecnico che quello mentale.
A qualunque livello.
Quindi non dovrebbe essere impossibile o non importante pensarlo.
Semmai vanno allenati entrambi nella misura giusta per ogni categoria ed in base alle proprie peculiarità.
E qui non ci sono marziani ma appassionati di tennis.
Che ne pensi [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 67?

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drichichi ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
Molto interessante....alcune di queste cose in effetti, le applico quasi in automatico, tipo  i gesti scaramantici e gli obiettivi tattici...più sporadicamente, il concetto di relativismo...

Il problema è proprio riuscire a rimettere in campo sia la tecnica che la mente, esattamente come hai detto tu, il momento magico che ti ha portato a salire in terza.
Quindi è naturale che bisogna allenare sia il lato tecnico che quello mentale.
A qualunque livello.
Quindi non dovrebbe essere impossibile o non importante pensarlo.
Semmai vanno allenati entrambi nella misura giusta per ogni categoria ed in base alle proprie peculiarità.
E qui non ci sono marziani ma appassionati di tennis.
Che ne pensi [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 67?

Sto per dire una cosa ovvia: la crescita deve essere totale, nel senso; se cresci mentalmente, ti senti sicuro e tranquillo prima di scendere in campo, e controlli bene le tue emozioni........ conta poco, se non hai anche allenato la parte tecnica e la ripetibilità dei tuoi gesti tecnici......c'è poco da inventarsi.....stiamo solo allungando una discussione, dove ormai le cose si sono capite....sempre tenendo presente la differenza dei livelli tennistici nostri e più alti dei nostri.....

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Appunto ovviamente, tutto in rapporto al nostro livello.
L'autore di questo messaggio è stato bannato dal forum - Mostra il messaggio

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Buongiorno [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

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Buongiorno ragazzi, direi che possiamo anche smetterla con la menate "scrivo questo messaggio e poi non scrivo più sul forum", "il forum non è piú quello di una volta" , "ormai in questo forum bla bla bla bla bla bla....".
Chi si registra per scrivere 1 o 2 messaggi al massimo, chi entra ed esce dalla scena in base all'andamento della discussione, chi si crede di essere furbo facendo comunella e pubblicando certi messaggi (come se non sapessimo da quale Fonte arrivano e per quale scopo...)
Penso che abbiamo tutti l'età adulta per ragionare scrivere da persone adulte. Tutti a fare i moralisti sul fatto che nel forum si dovrebbe discutere liberamente anzichè riempirlo di roba inutile, quando invece viene inficiato da questi messaggi completamente fuori luogo e gratuiti.

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ti ho chiesto di darmi una risposta a mezzo email, a seguito di tue richieste, e non lo hai fatto. Non puoi fare due mesi e due misure venendo nel forum e scrivendo che vieni solo attaccato, perché nel momento in cui ti si viene incontro per risolvere il problema tu mi ignori e inizi a scrivere sul forum con un pizzico di vittimismo e non dando assolutamente peso alla risposta alle tue richieste di assistenza.

se pretendete un forum interessante nei suoi contenuti allora impegnatevi a non scrivere solo per dare sfogo alle vostre ire del passato e frustrazioni. Parliamo di tennis, di donne, di carretti tirati da ..... E basta con queste menate!

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Luchino 67 ha scritto:
drichichi ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
Molto interessante....alcune di queste cose in effetti, le applico quasi in automatico, tipo  i gesti scaramantici e gli obiettivi tattici...più sporadicamente, il concetto di relativismo...

Il problema è proprio riuscire a rimettere in campo sia la tecnica che la mente, esattamente come hai detto tu, il momento magico che ti ha portato a salire in terza.
Quindi è naturale che bisogna allenare sia il lato tecnico che quello mentale.
A qualunque livello.
Quindi non dovrebbe essere impossibile o non importante pensarlo.
Semmai vanno allenati entrambi nella misura giusta per ogni categoria ed in base alle proprie peculiarità.
E qui non ci sono marziani ma appassionati di tennis.
Che ne pensi [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 67?

Sto per dire una cosa ovvia: la crescita deve essere totale, nel senso; se cresci mentalmente, ti senti sicuro e tranquillo prima di scendere in campo, e controlli bene le tue emozioni........ conta poco, se non hai anche allenato la parte tecnica e la ripetibilità dei tuoi gesti tecnici......c'è poco da inventarsi.....stiamo solo allungando una discussione, dove ormai le cose si sono capite....sempre tenendo presente la differenza dei livelli tennistici nostri e più alti dei nostri.....

quindi come alleniamo il lato mentale del nostro livello?

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drichichi ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
drichichi ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
Molto interessante....alcune di queste cose in effetti, le applico quasi in automatico, tipo  i gesti scaramantici e gli obiettivi tattici...più sporadicamente, il concetto di relativismo...

Il problema è proprio riuscire a rimettere in campo sia la tecnica che la mente, esattamente come hai detto tu, il momento magico che ti ha portato a salire in terza.
Quindi è naturale che bisogna allenare sia il lato tecnico che quello mentale.
A qualunque livello.
Quindi non dovrebbe essere impossibile o non importante pensarlo.
Semmai vanno allenati entrambi nella misura giusta per ogni categoria ed in base alle proprie peculiarità.
E qui non ci sono marziani ma appassionati di tennis.
Che ne pensi [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 67?

Sto per dire una cosa ovvia: la crescita deve essere totale, nel senso; se cresci mentalmente, ti senti sicuro e tranquillo prima di scendere in campo, e controlli bene le tue emozioni........ conta poco, se non hai anche allenato la parte tecnica e la ripetibilità dei tuoi gesti tecnici......c'è poco da inventarsi.....stiamo solo allungando una discussione, dove ormai le cose si sono capite....sempre tenendo presente la differenza dei livelli tennistici nostri e più alti dei nostri.....

quindi come alleniamo il lato mentale del nostro livello?


Secondo me la risposta l'hai scritta tu stesso poco sopra : Avere in mente gli obbiettivi da raggiungere e la tattica da seguire è molto importante. In questo modo, potrai raggiungere facilmente i risultati e riuscirai a concentrarti sulle cose importanti.
 Per quanto mi riguarda questo è esattamente il contrario di "impostare il gioco sulla base dell'avversario che ho davanti". Per quanto possa sembrare assurdo, i risultati migliori in partita li ottengo quando entro in campo e faccio praticamente una e una sola cosa per tutto il match, e se vinco il punto bene, se lo perdo....pazienza mi sto allenando per vincere il prossimo. Prossimo che deve essere costruito esattamente come questo e quello prima e quello prima ancora. Nel momento in cui comincio a provare di tutto e di più e mi faccio ingolosire da quelle che sembrano "ghiottissime occasioni" per fare punto, oltre a sbagliare molto di più, la mia mente e la mia concentrazione vanno a farfalle, perdo di vista il mio gioco, e quello dell'avversario, ed è li che iniziano a succedere disastri.

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Aggiungo:
Allenamento della tecnica = ripetizioni di colpi e di situazioni di gioco, all'infinito con coach, che può esser il maestro, il compagno di sventura, un amico competente.
Esempio rovescio monomano: 1 cesto di rovesci da colpire all'altezza del ginocchio/vita, gioco i colpi sempre incrociati, top spin - 1 cesto di rovesci con palla da colpire all'altezza della spalla piatto/coperto incrociato - 1 Cesto con palla bassa da colpire in avanzamento da giocare in back profondo, basso, lungolinea.
1 Cesto situazione di gioco: 2 rovesci altezza ginocchio/vita da giocare in top inrociato, 1 rovescio altezza spalla da spingere piatto incrociato, 1 rovescio in avanzamento da giocare con back profondo lungolinea.

Allenamento del gioco= nella partita con lo sparring, che può essere il maestro, il compagno di sventura, ecc, si gioca provando il proprio gioco, con diversi tipi di punteggio (classico, con KP a 40-40, punti singoli 1,2,3 stile ping pong). Questo è il momento per provare "il colpo" che si è allenato nell'allenamento tecnico che era ad esempio il rovescio incrociato piatto all'altezza della spalla o il back profondo sulla palla corta.

E' chiaro che o li alleno o questi colpi mi usciranno 1 volta si e tre no.
la testa in questa circostanza deve solo far si che io giochi quello che so fare e che ho allenato.

Se in allenamento tutto funziona, allora potrò ad inserire nel mio gioco "da torneo" anche l'attacco di rovescio.
Chiaro che se uno i tornei non li fa, di vincere o perdere non gli importa, tutto quel che ho scritto per lui è solo spazzatura, ed è giusto che sia così.

buon tennis

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piccolit ha scritto:

Secondo me la risposta l'hai scritta tu stesso poco sopra : Avere in mente gli obbiettivi da raggiungere e la tattica da seguire è molto importante. In questo modo, potrai raggiungere facilmente i risultati e riuscirai a concentrarti sulle cose importanti.
 Per quanto mi riguarda questo è esattamente il contrario di "impostare il gioco sulla base dell'avversario che ho davanti". Per quanto possa sembrare assurdo, i risultati migliori in partita li ottengo quando entro in campo e faccio praticamente una e una sola cosa per tutto il match, e se vinco il punto bene, se lo perdo....pazienza mi sto allenando per vincere il prossimo. Prossimo che deve essere costruito esattamente come questo e quello prima e quello prima ancora. Nel momento in cui comincio a provare di tutto e di più e mi faccio ingolosire da quelle che sembrano "ghiottissime occasioni" per fare punto, oltre a sbagliare molto di più, la mia mente e la mia concentrazione vanno a farfalle, perdo di vista il mio gioco, e quello dell'avversario, ed è li che iniziano a succedere disastri.

Ma il gioco è quello. Parti dal fatto di fare bene una cosa, mai provare i colpi in partita di torneo, non è proprio il posto giusto per fare le prove. Bisogna avere idee chiare prima.... Ma se si perdono durante le idee?

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drichichi ha scritto:
piccolit ha scritto:

Secondo me la risposta l'hai scritta tu stesso poco sopra : Avere in mente gli obbiettivi da raggiungere e la tattica da seguire è molto importante. In questo modo, potrai raggiungere facilmente i risultati e riuscirai a concentrarti sulle cose importanti.
 Per quanto mi riguarda questo è esattamente il contrario di "impostare il gioco sulla base dell'avversario che ho davanti". Per quanto possa sembrare assurdo, i risultati migliori in partita li ottengo quando entro in campo e faccio praticamente una e una sola cosa per tutto il match, e se vinco il punto bene, se lo perdo....pazienza mi sto allenando per vincere il prossimo. Prossimo che deve essere costruito esattamente come questo e quello prima e quello prima ancora. Nel momento in cui comincio a provare di tutto e di più e mi faccio ingolosire da quelle che sembrano "ghiottissime occasioni" per fare punto, oltre a sbagliare molto di più, la mia mente e la mia concentrazione vanno a farfalle, perdo di vista il mio gioco, e quello dell'avversario, ed è li che iniziano a succedere disastri.

Ma il gioco è quello. Parti dal fatto di fare bene una cosa, mai provare i colpi in partita di torneo, non è proprio il posto giusto per fare le prove. Bisogna avere idee chiare prima.... Ma se si perdono durante le idee?


La testa di cui si parla tanto è questo, almeno per me è questo.
Riconoscere che sto perdendo il mio gioco, che non sto rispettando il mio piano, e riportarmi sui binari corretti prima che sia troppo tardi...

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Quindi come premi stop e resetti per tornare sui binari?

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drichichi ha scritto:
Quindi come premi stop e resetti per tornare sui binari?


Di solito ripensando al mio piano....che chiaramente deve essere scolpito nella pietra perchè se nella mia testa l'immagine del mio piano vacilla o è sfocata...è la fine...
Io penso a una descrizione super semplice del mio piano, come ad esempio "gioca sul rovescio" , e qualsiasi palla mi arrivi la gioco li.
Che mi arrivi una palla in back, in top, corta lunga qualsiasi cosa succeda il mio obiettivo è impostare il gioco sulla diagonale di rovescio, fine....questo mi aiuta anche a pensare molto di meno al gesto tecnico, penso al cosa e il "come" viene fuori quasi da solo...
Non mi viene facile e sto cercando di imparare a farlo in questo periodo, ma vedo che se lo faccio, rendo 100 volte di più rispetto a quando non lo faccio...

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piccolit ha scritto:
drichichi ha scritto:
Quindi come premi stop e resetti per tornare sui binari?


Di solito ripensando al mio piano....che chiaramente deve essere scolpito nella pietra perchè se nella mia testa l'immagine del mio piano vacilla o è sfocata...è la fine...
Io penso a una descrizione super semplice del mio piano, come ad esempio "gioca sul rovescio" , e qualsiasi palla mi arrivi la gioco li.
Che mi arrivi una palla in back, in top, corta lunga qualsiasi cosa succeda il mio obiettivo è impostare il gioco sulla diagonale di rovescio, fine....questo mi aiuta anche a pensare molto di meno al gesto tecnico, penso al cosa e il "come" viene fuori quasi da solo...
Non mi viene facile e sto cercando di imparare a farlo in questo periodo, ma vedo che se lo faccio, rendo 100 volte di più rispetto a quando non lo faccio...

Quindi più che resettare, riavvolgi. Ma il piano scolpito nella roccia. Ok.
Grazie  Identifica i punti deboli del tuo avversario 622327

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piccolit ha scritto:
drichichi ha scritto:
Quindi come premi stop e resetti per tornare sui binari?


Di solito ripensando al mio piano....che chiaramente deve essere scolpito nella pietra perchè se nella mia testa l'immagine del mio piano vacilla o è sfocata...è la fine...
Io penso a una descrizione super semplice del mio piano, come ad esempio "gioca sul rovescio" , e qualsiasi palla mi arrivi la gioco li.
Che mi arrivi una palla in back, in top, corta lunga qualsiasi cosa succeda il mio obiettivo è impostare il gioco sulla diagonale di rovescio, fine....questo mi aiuta anche a pensare molto di meno al gesto tecnico, penso al cosa e il "come" viene fuori quasi da solo...
Non mi viene facile e sto cercando di imparare a farlo in questo periodo, ma vedo che se lo faccio, rendo 100 volte di più rispetto a quando non lo faccio...

Ma se giochi con uno che ha dritto e rovescio praticamente simili...che fai ? e se giochi contro un mancino ? Avere solo il piano A, può essere rischioso.....se poi, non sappiamo fare altro, allora, vada come vada e pazienza.....io, come ho già detto, a 53 anni, non ho più interesse a giocare per cercare di migliorarmi....mi piacerebbe, ma ho, poco tempo, poco fisico, pochi soldi.... Sad Sad

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Luchino 67 ha scritto:
piccolit ha scritto:
drichichi ha scritto:
Quindi come premi stop e resetti per tornare sui binari?


Di solito ripensando al mio piano....che chiaramente deve essere scolpito nella pietra perchè se nella mia testa l'immagine del mio piano vacilla o è sfocata...è la fine...
Io penso a una descrizione super semplice del mio piano, come ad esempio "gioca sul rovescio" , e qualsiasi palla mi arrivi la gioco li.
Che mi arrivi una palla in back, in top, corta lunga qualsiasi cosa succeda il mio obiettivo è impostare il gioco sulla diagonale di rovescio, fine....questo mi aiuta anche a pensare molto di meno al gesto tecnico, penso al cosa e il "come" viene fuori quasi da solo...
Non mi viene facile e sto cercando di imparare a farlo in questo periodo, ma vedo che se lo faccio, rendo 100 volte di più rispetto a quando non lo faccio...

Ma se giochi con uno che ha dritto e rovescio praticamente simili...che fai ? e se giochi contro un mancino ? Avere solo il piano A, può essere rischioso.....se poi, non sappiamo fare altro, allora, vada come vada e pazienza.....io, come ho già detto, a 53 anni, non ho più interesse a giocare per cercare di migliorarmi....mi piacerebbe, ma ho, poco tempo, poco fisico, pochi soldi.... Sad Sad


Non ho mai giocato con un mancino e non sai quante volte mi sono chiesto come sarebbe!! Devo trovarne uno e provare. Credo sarebbero caxxi onestamente  Very Happy
Al momento non ho un piano B, e credo di poter dire che non ho nemmeno un piano A decente....intanto lavoro sul piano A e poi al B ci penseremo, altrimenti finirei per avere 2 o  3 piani, tutti  ottimi per perdere... lol!

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piccolit ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
piccolit ha scritto:
drichichi ha scritto:
Quindi come premi stop e resetti per tornare sui binari?


Di solito ripensando al mio piano....che chiaramente deve essere scolpito nella pietra perchè se nella mia testa l'immagine del mio piano vacilla o è sfocata...è la fine...
Io penso a una descrizione super semplice del mio piano, come ad esempio "gioca sul rovescio" , e qualsiasi palla mi arrivi la gioco li.
Che mi arrivi una palla in back, in top, corta lunga qualsiasi cosa succeda il mio obiettivo è impostare il gioco sulla diagonale di rovescio, fine....questo mi aiuta anche a pensare molto di meno al gesto tecnico, penso al cosa e il "come" viene fuori quasi da solo...
Non mi viene facile e sto cercando di imparare a farlo in questo periodo, ma vedo che se lo faccio, rendo 100 volte di più rispetto a quando non lo faccio...

Ma se giochi con uno che ha dritto e rovescio praticamente simili...che fai ? e se giochi contro un mancino ? Avere solo il piano A, può essere rischioso.....se poi, non sappiamo fare altro, allora, vada come vada e pazienza.....io, come ho già detto, a 53 anni, non ho più interesse a giocare per cercare di migliorarmi....mi piacerebbe, ma ho, poco tempo, poco fisico, pochi soldi.... Sad Sad


Non ho mai giocato con un mancino e non sai quante volte mi sono chiesto come sarebbe!! Devo trovarne uno e provare. Credo sarebbero caxxi onestamente  Very Happy
Al momento non ho un piano B, e credo di poter dire che non ho nemmeno un piano A decente....intanto lavoro sul piano A e poi al B ci penseremo, altrimenti finirei per avere 2 o  3 piani, tutti  ottimi per perdere... lol!

Piuttosto che 2 o 3 Piani preferisco un attico a New York Very Happy
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