Vorrei rispondere a tutti quelli che liquidano in modo superficiale questo argomento dicendo che dipende solo dal livello tecnico e poco altro. Non è così semplicistica la cosa e questo è una considerazione che ho sentito anche da persone che hanno fatto agonismo per tanti anni (la mia ragazza ha giocato con gente che poi è arrivata n°40 in classifica wta, quindi non amatori…).
I pallettari ci sono in varie categorie, fino ad arrivare alla 2° alta (dalla bassa spariscono perché il tasso tecnico inizia ad essere troppo elevato). Ovviamente in base al livello tecnico si parlerà di gran palletaro, classic pallettaro e semi pallettaro.
Ovviamente in 4 ci sono i gran pallettari. Persone che fisicamente e mentalmente sono piuttosto robuste. Giocano solo sugli errori degli altri e non sono capaci a spingere perché tecnicamente non sanno colpire bene. Il loro colpo è allenarsi a tenere la palla in campo alzandola alta e lenta e facendola rimbalzare vicino alla linea di fondo. Se si palleggia con loro non si riesce, nel senso che non riescono a tenere una diagonale per più di 2-3 scambi. Bene, se giocare a tennis vuol dire solo buttarla di la sono buoni giocatori, ma dato che il tennis penso sia molto di più, sono pessimi giocatori. Nel calcio per es. uno che non riesce mai a saltare l’avversario, che stoppa il pallone malissimo e non è in grado di fare un cross ed un passaggio sui piedi del compagno è un giocatore che non sa giocare a calcio. Tuttavia lo stesso se ha gambe ed è un mastino, anche se ha i piedi di legno, può risultare utile nell’economia di una partita se gli si fa fare il marcatore ad uomo od il mastino falloso in mezzo al campo che corre 90minuti.
L’esempio classico è che, quando non ci sono grandi differenze tecniche e si gioca con uno più bravo di solito si gioca meglio, mentre quando si gioca con uno che gioca male (tipo il pallettaro) si gioca malissimo perché si entra nel suo mondo. Ho provato ad analizzare la cosa anche sotto altri aspetti: io non rischio, se non rischio non sbaglio e se non sbaglio ho cmq una probabilità di portare a casa il punto: discorso opportunistico e logico anche se lo trovo perfido. IL modo di colpire poi, non essendo teso, abbassa la percentuale di errore anche nell’eventuale stecca. Se io stecco tirando teso vado a rete, se stecco alzando palle alte e lente probabilmente si accorcia il colpo al punto che molte volte nasce una palla corta. L’ho analizzata in percentuale questa cosa, non sto scherzando… ovviamente aiutati da telai adeguati alla cosa.
In quarta categoria non si hanno i fondamentali tali da poter spingere con facilità ogni palla e quindi subentra l’errore che è dato dalla frustrazione di aver tirato due quasi vincenti recuperati per bontà divina. Ovviamente il pallettaro per questo ama la terra rossa che lo aiuta.
In terza invece ci sono i pallettari fastidiosi e difficili, cioè ex pallettari che con il tempo sono migliorati tecnicamente e si sono nel frattempo specializzati in qualche colpo, tipo palle corte, tagli oppure servizio veloce. Brutti da vedere, aumentano molto di più le rotazioni e la fisicità e puntano tutto sul destabilizzare mentalmente l’altro, dato che rispondere a palle che rimbalzano sempre alte (di solito sul rovescio) non è facile. Se ne fregano se rallentano il gioco all’inverosimile e se non sanno cosa sia uno sventaglio od altro, l’importante è non sbagliare e non buttarla mai in rete, al max fuori di poco, dato che l'imperativo è vincere a tutti i costi. A volte riescono ad entrare per cercare il vincente e fanno di tutto per far pesare la cosa per far innervosire l’altro e farlo spingere ancora di più, così si stanca e lo si mette nelle condizioni di rischiare ancora di più.
Ed infine ci sono i semi pallettari. Ex pallettari che riescono ad arrivare avanti di categoria (fino parzialmente alla 2°). Si camuffano da pallettari perché sanno che è redditizio ed all’occasione giusta si trasformano i tennisti e ti tirano il vincente. Sono dei muri di gomma con gambe forti e baricentro basso. Quest’anno dal vivo ho visto un open femminile con un ragazza che ad un certo punto è stata fischiata dal pubblico. Alzava tutto di 5-6 metri per poi all’occasione provare il vincente e gridare se riusciva a farlo. Gioco vergognoso ed incredibile da vedere al suo livello ma efficace. Infatti ha passato i primi due turni ed al terzo l’avversaria ha dovuto sudare e rischiare all’inverosimile per batterla iniziando a fare smash dal fondo.
Io se ne trovassi una così la picchierei al cambio campo
Concludo dicendo che non è solo una questione di vincere o perdere (almeno per me). Ieri ho giocato contro un non pallettaro ed ho perso 6-2. Ero molto contento perché avevo cmq giocato bene dato che lui gioca bene. Poi ho giocato contro il mio amico pallettaro: ho vinto 6-2, ma mi sono cmq innervosito e divertito meno, cioè non vedevo l’ora di finire…