l'aspetto mentale in 4^ categoria

L'aspetto mentale conta eccome nel tennis. Anzi potrei aggiungere che nessuna partita di tennis, seppur influenzata da alcune decisioni arbitrali sfavorevoli ad un giocatore sia passata alla storia per come è stata arbitrata. 
Alla fine è il giocatore che deve essere forte "mentalmente" per ovviare alla situazione sfavorevole che si è creata.
L'esercizio menzionato da Vet (non so se in questo link o in altri) di far parlare gli allievi durante uno scambio di allenamento, è sintomatico di come si possa fare due cose contemporaneamente, cioè giocare e parlare.

[quote="Veterano"]Infatti e' sempre la stessa storia.Purtroppo si tende a mettere tutto quello che riguarda la testa nel calderone della mentalita'.Ora se ci basiamo che tutto parte dalla testa,la testa sara' sempre la cosa piu' importante.Ma andiamo a vedere dove......purtroppo vedo da molti anni gente che fisicamente fa fatica a stare in campo e tecnicamente fa errori gratuiti a go go prendere legnate e dire,oggi non avevo proprio la testa.Sono solo scuse,se sto bene fisicamente e ho una tecnica solida,per vincere in quarta a cosa mi serve la testa.....io faccio sempre lo stesso esempio con i miei allievi,si fa un esercizio che chiamiamo di distrazione.allora si fa pallegiare i ragazzi e mentre pallegiano si parla con loro e le si fa delle domande,bene quando sono maturi tecnicamente possono chiaccherare tranquillamente e palleggiare ad una velocita' medio alta senza quasi fare errori anche per 20 minuti.....ora visto che la testa e' impegnata a ragionare per rispondere alle domande percio distratta da quello che si sta facendo,mi dite come cavolo puo contare....conta una volta che si e' raggiunto un certo livello tecnico e una preparazione fisica accettabili,dove lo scopo e solo quello di dover pensare a giocare.La dove ce un base fisica e tecnica decente,la testa puo diventare davvero importante,ma prima scusate ma mi rifiuto di parlare di fattore mentale.IL giocare un colpo sul punto evidentemente piu debole dell avversario tatticamente non significa nulla e anzi abitua a fare un gioco che per chi avra' la fortuna di andare avanti e giocare ad un livello piu' alto servira' poco niente,perche' piu' si va avanti e meno punti deboli ci saranno,si e sempre utile vederfe iol punto deboloe dell avvesario,ma prima devo avere un mio tipo di gioco e dei miei colpi solidi,se no di base no riusciro mai a sviluppare un mio tipo di gioco e di conseguenza a giocare un tennis decente.Non faccio di tutta un erba un fascio,per carita',pero' purtroppo per la maggior parte del tenis di quarta e anche qualcosina in piu e' cosi che piaccia o no.Il discorso che ci vigliono gambe e' verissimo a tutti i livelli,se stai bene fisicamente anche mentalmente sei piu' rilassato e la testa va sempre dietro al fisico.Piu sei stanco e piu tendi a fare cacchiate per accorciare il punto o fare cose che non sono alla tua portata,e non ditemi che non e' vero.
Percio' incominciamo a meterci in forma fisicamente ed arrivarci sempre con le gambe che  e' gia' un ottimo principio,poi vediamo tutto il resto.Una volta che ci sono delle basi solide,poi parliamo di testa,se la testa deve ancora pensare al gesto tecnico o a muovere i piedi o a guardare la palla,dopo i primi sbagli per forza andrete in depressione,ma mica per colpa della testa,la colpa e' che probailmente non avete ancora un livello di maturita' tecnica tale da usare la testa solo per giocare.
Purtroppo nel tennis ce un percorso che bisogna affrontare e dura degli anni,calcolando che da noi si lavora per cercare di tirare su qualche buon giocatore,in media a parte qualche caso sporadico,un giocatore si forma in 5-6 anni giocando mediamente 4-5 ore a setimana i primi due anni fino ad arrivare a 3-4 ore al giorno agli utltimi,due.Percio' fate un piccolo calcolo di quante ore si sudore sul campo hanno buttato via questi ragazzi.Forse.......a volte si dimenticano questi piccoli particolari.........piccoli ma importanti[/quote]

@ kinkongy: Pardon ... col computer ci piglio poco ma ho trovato l'esercizio di cui parlava Vet tempo fa e mi pare che dica come entrambe le cose, per giocatori maturi tecnicamente, si possono fare. Poi possiamo parlare anche di gnocca ma ... diventa alquanto difficile allorché si giri lo sguardo ad ammirarla

Ripensando a quanto scritto sopra in realtà penso che ci sia un modo molto semplice che permette di mantenere per un certo periodo di tempo la testa in partita con una gnocca a fianco.
Ebbene, se avete un amica gnocca, ma di quella da far paura, dovete semplicemente invitarla a venirvi a vedere in un torneo (se non avete un amica gnocca, vabbè ...pagatene una che vi venga a vedere). La fate sedere a bordo campo e voi giocate. A questo punto, la sola presenza della gnocca a bordocampo, che conoscete, "deve" per forza farvi concentrare sui punti che state giocando (almeno per pavoneggiarvi e per poter dire mentalmente: "vedete come sono bravo??", " e che gnocca mi viene a vedere??". A questo punto la concentrazione sarà al massimo e così pure l'aspetto mentale!!
Ah...dimenticavo...non è solo per i 4à cat. penso che valga per tutti

A rafforzare la tesi sopra sostenuta sulla presenza di gnocca a bordo campo, non so quanti di voi abbiano visto ieri sera la semifinale tra Lorenzi e Giannessi ad Umago, ma la presenza di gnocca, sulle tribune, era davvero tanta.
Lo stesso Giannessi, che poi ha perso al 3° set, ad un certo punto si è lamentato con qualche spettatrice perché parlava al telefono, si truccava, lo specchio rifletteva la luce sul campo, ecc.

Ieri sera vedendo un incontro di un 3° turno di un torneo di 4à cat. tra due 4.3 entrambi over, uno over 55 e l'altro over 35, ho constatato come l'aspetto mentale conti almeno il 70% nelle gare.
Entrambi han giocato bene; uno il più giovane aveva un tennis più "estetico" anche da vedere mentre l'altro era un po' più "macchinoso" nell' esecuzione dei colpi. Ebbene non ci credereste ma alla fine ha vinto l'over 55.
Ci ha messo più "cattiveria", più "tigna" nel portare a casa i punti mentre l'altro, forse perché sapeva di giocare bene i colpi, chissà perché, o voleva piazzare la palla vicino alla riga, e la sbagliava, o andava a rete per chiudere, e invece finiva con lo sbagliare lo smash.
La partita è stata combattuta, gli scambi prolungati ma alla fine chi sbagliava era il più giovane!!