Involuzione mentale. Come uscirne?

Sono vittima di una profonda involuzione mentale, non riesco più a giocare con allegria e spensieratezza, son troppo preso dall'agonismo ma su di me ha un effetto deleterio; mi irrigidisco completamente e faccio delle scemenze agghiaccianti. Cerco di non pensare a niente, a guardare solo la palla, a divertirmi insomma, ma appena penso quello che sto facendo, in un attimo da 40-0 mi ritrovo ai vantaggi che quasi sempre perdo.

Cerco di concentrarmi sul respiro, a canticchiare qualcosa per tenere impegnato il cervello, a pensare a campo-su quando la palla rimbalza, per farmi trovare pronto con l'apertura corretta ma dura 1-2 punti a game massimo.

Rallento il mio gioco per fare tennis-percentuale ma dopo un pò mi rompo le palle e devo, al decimo scambio, tirare una cannonata per provare un vincente che ovviamente entra una volta ogni dieci.

Soffro tremendamente, aita!

canticchiare qualcosa non penso che aiuti molto. prima come facevi ad essere spensierato ? è cambiato qualcosa nelle tue ambizioni tennistiche o nella tua vita privata ? purtroppo la spensieratezza mal si concilia con l'agonismo, difficilmente si può essere rilassati e divertirsi se poi il punteggio la fa da padrone su tutto e le sconfitte vengono mal digerite. se pensi che possa dipendere dal tuo umore in generale, ti consiglio di modificare qualcosa al di fuori del campo e poi, in teoria, dovrebbe riflettersi in positivo anche sul tuo umore in campo

Agonismo e spensieratezza non conciliano... Io "purtroppo" vivo questo sport con cattiveria agonistica e la cosa mi piace... Naturalmente si vince o si perde, ma non posso pensare a questo sport come un hobby...

Intanto grazie delle risposte e delle vostre riflessioni.

Venendo al punto, io principalmente gioco per stare bene, per correre, sudare, svagare la mente da una giornata di rotture di palle fotoniche, e ovviamente tentare di vincere (non in ordine di importanza, sia chiaro), ma sia ben chiaro, non lo considero un hobby.


Quello che invece sta succedendo è una iper-enfatizzazione dell'aspetto agonistico, che a dosi cosi massicce, mi porta a quanto indicato nel post d'apertura.

L'aspetto deleterio del lato agonistico sta prendendo il sopravvento su tutto il resto e, ovviamente, è una spirale senza fine.

Non riesco a fare le cose come so di poterle fare, anche le più semplici.

Il mio maestro mi dice che valgo tranquillamente un 4.5/4.4, ma gioco come un neofita, le prendo da avversari che non sanno tirare un rovescio coperto o in top, che attaccati sulla diagonale di rovescio ti alzano dei lob, perché oggettivamente incapaci di colpire diversamente, però concedendo una marea di gratuiti, davvero troppi, per il livello tecnico che io so di avere.


Mi manca totalmente il senso tattico della partita, dopo oltre due anni faccio sempre gli stessi errori (ad esempio abuso dei colpi lungolinea, notoriamente più complicati, invece di sfinirmi sulle diagonali) e questa mia incapacità mi si ritorce contro, aumentando la
pressione mentale su ogni singolo colpo, anche il più facile, con relativo errore.


Un' aspetto che mi fa ben sperare è che quando mi impongo, a livello mentale, di replicare uno schema provato in allenamento col maestro, i punti fioccano, incassando anche i complimenti degli avversari, ma purtroppo sono dei fuochi di paglia, durano un game, massimo due, perché percepisco un lavoro mentale faticosissimo e la mia centralina, andando in sovraccarico, si mette in modalità protezione (fight or flight)


Come caspita ne esco?

eliminando le contraddizioni. non puoi pensare ad uno svago dopo ore di stress e al tempo stesso preoccuparti fortemente di una resa di gioco finalizzata alla vittoria, cosa che richiede altro stress. probabilmente sono le modalità legate al tempo che non ti permettono di avere il giusto equilibrio. poi mi sembra di capire che per vincere devi spesso fare cose che non ti vengono istintive, quindi è un pò come se non ti piacessero, altra fonte di stress. se fossi in te lascerei perdere per un pò le partite e mi dedicherei serenamente a lezioni o meglio ancora palleggi amichevoli volti a perfezionare quello che attualmente ti sembra carente, magari simulando dei games ma senza punteggio, giusto per avere un ritmo nei servizi e nelle risposte. devi trovare un nuovo habitat che ti riporti a giocare solo per il gusto e per migliorarti senza nulla in palio. se poi noterai dei miglioramenti effettivi sia nel gioco che nel tuo umore in campo, allora potrai riprendere il discorso partite. ovviamente sempre che questo sia compatibile con le tue urgenze legate al tennis, che non conosco

Ciao, alla fine ne sei uscito ? come ne sei uscito ?