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Esperienza operazione Crociato anteriore

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Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti ☺️ .Volevo illustrare una specie di “guida” per tutti coloro che hanno o avranno bisogno di leggere un’esperienza riguardante la rottura del lca (legamento crociato anteriore.) Partirò dall’inizio e cercherò di sintetizzare tutte le tappe che ho percorso fino ad adesso, a un mese dall’intervento.

-27 Novembre: cado durante una partita e sbatto violentemente il ginocchio sx. Mi applicano subito il ghiaccio e sto' a riposo cercando di non camminare molto perché il ginocchio non si piega quasi per nulla e fa abbastanza male.

-9 Dicembre: sotto consiglio di un amico dottore, eseguo una risonanza magnetica che evidenzia lo “sfilacciamento” del lca con segni di iperlassità.

-Agli inizi di gennaio mi faccio visitare gratuitamente da un nostro amico ortopedico che guardando la rm e visitandomi riscontra la rottura del legamento e che a meno che non faccia sport di contatto (tennis, calcio…) era sicuramente da operare. Trattandosi di una ragazza giovane che pratica sport mi ha vivamente consigliato la ricostruzione chirurgica, altrimenti mi sarei tenuta questo problema che col tempo sarebbe peggiorato evolvendosi in una precoce artrosi del ginocchio.

-Due settimane dopo mi faccio visitare da un ulteriore ortopedico, uno abbastanza famoso in Puglia che ha operato molti calciatori e atleti vari…Dopo 10 minuti di visita, praticandomi diverse manovre, riscontra anche lui la rottura parziale del lca, dovuto a quello sfilacciamento riscontrato dalla rm. Mi ha detto che col tempo un crociato lacerato non sarebbe mai potuto rimanere cosi o addirittura guarire, perché esso non guarisce assolutamente da solo col passare del tempo. Così dopo la visita fissiamo subito la data dell’intervento, a distanza di un mesetto.
La visita ci è costata 150 euro, mi hanno messo in lista d’attesa per l’intervento presso una clinica di Telese, in provincia di Benevento, perché altrimenti i tempi per un intervento in Puglia si sarebbe allungati troppo, nel periodo di Maggio. Il dottore mi ha detto che l’operazione sarebbe stata effettuata con il prelevamento del tendine semitendinoso e gracile poichè avrebbe lasciato una cicatrice molto meno evidente rispetto al prelevamento del tendine rotuleo, che avrebbe provocato una ferita molto lunga proprio al centro del ginocchio. Posto il neo legamento, esso sarebbe stato fissato con due viti, una nel femore e l’altra nella tibia.
NOTA:I tendini dei muscoli gracile e semitendinoso provengono dalla superficie posteriore della coscia, si portano anteriormente sulla superficie interna della tibia dove si inseriscono con il tendine di un terzo muscolo, il muscolo sartorio, formando quella che viene chiamata zampa d’oca per la particolare disposizione che questi tre tendini assumono.La funzione dei muscoli della zampa d’oca è quella di piegare il ginocchio e di ruotare la tibia.L’asportazione dei due tendini non compromette tuttavia in modo significativo tali funzioni.

Per quanto riguarda i costi, il mio intervento veniva circa 5000 euro, ovviamente tutto a carico del servizio sanitario nazionale. Esso prevedeva il ricovero il giorno prima dell’intervento, l’intervento in sè e la dimissione il mattino dopo l’intervento. Per il ricovero dovevo portare due stampelle, un tutore rigido a sei fasce, i vari documenti del medico curante e le prescrizioni del chirurgo oltre a pigiama, pantofole, spazzolino e robe varie (non tanta roba perché non serve).

28 Febbraio: arrivo alle 8 in clinica, attendo circa mezz’ora per l’accettazione e fanno accomodare me e altre 5-6 persone nel reparto di ortopedia per eseguire gli esami pre-operatori. Per primo mi è stato prelevato il sangue, mi hanno fatto alcune domande circa la mia salute, le mie abitudini alimentari e robe di questo tipo (per le donne, se prendete la pillola dovete smettere di assumerla circa un mese prima dell’intervento, in quanto una ragazza è dovuta ritornare a casa senza operarsi perché ne faceva regolare uso). Dopo qualche minuto mi hanno effettuato un elettrocardiogramma, dopodichè mi sono sistemata nella mia stanza alle ore 12 con altre due signore (una doveva operarsi alla spalla e l’altra alla schiena). Abbiamo regolarmente pranzato (alle 13) e cenato (alle 18) con piatti veramente buoni e sostanziosi…Alle 22 circa ci hanno chiamato dall’infermeria e a turno abbiamo avuto un breve colloquio con l’anestesista, il quale chiede sempre tutto il possibile e immaginabile riguardo la vostra salute, specialmente se assumete farmaci. A me come tutti gli “operandi” al ginocchio è stata prevista un’anestesia spinale selettiva (ossia vi addormentano soltanto la gamba interessata). Dopo tre minuti sono ritornata in camera a fare i fatti miei (potete usare cellulari, ipod, guardare tv…). Da mezzanotte in poi è obbligatorio il digiuno totale, quindi niente cibo e acqua.

1 Marzo: GIORNO DELL’INTERVENTO. Mi alzo, mi lavo, purtroppo non posso fare colazione e attendo con l’altra donna che ci chiamino. Mi rimetto a letto quando verso le 9 arriva un’infermiera che mi segna con un pennarello la gamba da operare e ci fa’ una puntura a scelta nella spalla o nella pancia (penso che fosse un anticoagulante, non glielo chiesi) abbastanza dolorosa. Dopo questi spiacevoli 5 minuti, ci consegnano i vestiti da indossare che consistono in una veste blu aperta sulla facciata anteriore (che rimarrà addosso durante l’operazione), una vestaglia verde per coprirsi nel tragitto verso la sala operatoria, una cuffietta per raccogliere i capelli e due calzini larghi che arrivano a metà gamba.
Verso le 12 mi chiamano e, tolti tutti i gioielli e fermagli, mi reco con i miei piedi nella sala pre-operatoria, dove mi tolgono le calze e la vestaglia e mi fanno mettere su un letto con una coperta calda sopra. Dopodichè entro nella sala operatoria e attendo in un angolo per circa 20 minuti. Dopo l’attesa, arriva un simpatico anestesista che mi mette a mio agio, mi domanda che sport faccio, come sono caduta, che voglio fare da grande e robe di questo tipo…Dopo la conoscenza, mi inserisce un catetere venoso periferico via endovena (nel braccio destro), ossia una flebo per mantenere l’idratazione, abbinato a un ago contenente un antidolorifico e rilassante, la morfina. Fatto cio’, mi fanno girare su di un lato e mi effettuano una punturina impercettibile nella schiena; subito dopo inseriscono un ago più grande per far penetrare l’ago nel midollo osseo (sinceramente non ho sentito assolutamente nulla, neanche la puntura antecedente). Mi rigirano e mi conducono nella vera e propria sala operatoria dove i simpatici chirurghi e anestesisti creano un ambiente sereno e disteso scambiandosi battute e parlando della loro giornata. Mi vengono posti sul torace delle clip per monitorare l’attività del cuore, mi alzano la gamba (che stentavo a credere fosse la mia, l’anestesia è spettacolare) e me la spennellano con un liquido giallo. Fatto questo, mi coprono la vista ponendo un telo verde davanti alla mia testa per non farmi vedere direttamente la gamba ma posso vedere perfettamente il monitor che trasmette le immagini provenienti dall’artroscopio.
Bene, dell’operazione non ho capito granchè perché i rilassanti hanno fatto passare il tempo molto in fretta. Comunque sentivo benissimo i rumori del trapano che perforava il ginocchio e vedevo nel monitor l’interno dell’articolazione : prima si vedeva un aspiratore che puliva tutte le rimanenze del legamento rotto e in seguito il nuovo legamento con dei fili viola alle estremità per essere fissato. Finito tutto, mi tolgono le clips dal torace, il telo verde dagli occhi e guardo subito la gamba, che è fasciata da metà coscia fin sotto al ginoccio, con un drenaggio (ossia un tubicino di circa un metro formato a un’estremità da due canne inserite molto in profondità nel ginocchio e all’altra estremità da una sacca di plastica pronta a raccogliere il sangue “sporco” e i liquidi rimanenti formatisi nel corso dell’intervento). L’intervento è durato circa un’ora e alle 13.20 sono di nuovo in camera, trasportata con una barella.
Arrivata nella stanza con la barella, le infermiere mi mettono a letto con flebo e drenaggio. Subito dopo arrivano i miei familiari che mi fanno compagnia fino all’ora di cena, alle 18. Vi serviranno una cena leggera, di solito un minestrone o della pastina in brodo. Finita la cena, entra in camera il chirurgo che mi ha operato, dicendomi che l'operazione è riuscita perfettamente e che il crociato che avevo in precedenza praticamente non esisteva più (perciò quando è sfilacciato è quasi inevitabile che vivendoci prima o poi peggiori). Dopo la visita, rimango nel letto cercando di ammazzare il tempo ascoltando musica e guardando la tv, impossibilitata purtroppo in ogni singolo movimento del corpo, visto che già verso le 20 l’effetto dell’anestesia andava diminuendo. Se nel giorno dell’intervento non ho sentito dolore lo dovevo soprattutto ai santi dolorifici, altrimenti mi sarei davvero messa a piangere per i dolori, perciò durante la degenza post operatoria i dolori non ci saranno per niente…Solo i fastidi dovuti al fatto di non poter muovere di un millimetro la gamba, fastidiosi soprattutto durante la notte (io mentre dormo mi giro sempre e non riesco ad addormentarmi se non di lato). Quindi durante la notte avro’ dormito si e no 2 ore ma come già detto, dolori zero.

2 Marzo: Mi sveglio verso le 6 (in ospedale si viene svegliati a quell’ora) e faccio colazione. Dopo mezz’ora vengono al mio letto due infermiere con il carrello per la medicazione. Mi tolgono la fascia e posso vedere finalmente il mio ginocchio martoriato. Non nascondo che la visione del drenaggio senza la fasciatura mi ha fatto un po’senso, dato che si vedevano due cannule inserite nel ginocchio: penso che in totale si siano raccolti circa 100 ml di liquido.C’erano due buchi e la ferita abbastanza grande e rialzata sotto al ginocchio (sede del prelevamento del semitendinoso e gracile).
Qui mi puliscono la ferita con del normale disinfettante e la parte più brutta del soggiorno arriva quando mi tolgono il drenaggio, perché nella rimozione si sente un dolore acuto dovuto al fatto che ti stanno togliendo a freddo due grossi aghi posti in profondità nei tessuti. Versate due lacrime, mi mettono delle garze sulle ferite e mi fasciano di nuovo la gamba con delle bende pulite. Fatto questo, verso le 12 arrivano i miei familiari e con il loro aiuto tento di rivestirmi e mettermi le scarpe per uscire dall’ospedale.
Nel tragitto in auto di circa tre ore non nascondo che ho provato molto dolore perché non ero più sotto effetto di antidolorifici e perciò a ogni minima buca e curva mi faceva molto male. Arrivati a casa mi metto sul divano con la gamba rialzata e metto del ghiaccio, l’unica nota positiva in quella giornata.

NELLA SETTIMANA SEGUENTE ALL’INTERVENTO non ho dormito granchè, con una media di due ore a notte, perché oltre al dolore c’era il problema dell’essere immobile e non poter trovare la posizione perfetta per dormire tranquilli. Per 7 giorni non sono andata a scuola perché non riuscivo a stare seduta o in piedi per 10 minuti di seguito, dovevo sempre alternare. Per 10 giorni ho assunto due pillole di antibiotico e per 14 giorni mi hanno fatto delle iniezioni di seleparina nella pancia (importantissima, anticoagulante), una fiala ogni sera. Un consiglio, quando fate le iniezioni di eparina o seleparina non strofinate la pelle ma premete senza muovere, perché la sostanza in questione essendo un anticoagulante fluidifica il sangue e muovendo la pelle si incappa sicuramente nell’insorgenza di ematomi antiestetici. Perciò sbagliata la prima settimana (ventre tutto viola) non ho avuto più problemi. Inutile dire che la prima settimana dopo l’operazione sembrerà impossibile, un po’ per i forti dolori, un po’ per il fatto che per vestirvi e per andare in bagno dovrete sempre chiedere aiuto a qualcuno, perciò se vivete da soli non operatevi, sinceramente…Una persona che vi aiuti è fondamentale i primi tempi.
Dal punto di vista estetico sarà sicuramente molto gonfio, circa il doppio di quello sano.

INIZIO DELLA FISIOTERAPIA: Io mi sono operata venerdì e lunedì mattina ho fatto la mia prima seduta di riabilitazione presso un centro specializzato. La cosa che vi diranno tutti è di iniziare il prima possibile la fisioterapia, che è importante tanto quanto l’operazione. I primi giorni sentirete abbastanza dolore perché dopo il “letargo” della gamba inizierete a muoverla forzatamente per recuperare il prima possibile i movimenti elementari (alzarla, stenderla e iniziare a piegarla). Per quanto mi riguarda la parentesi più brutta della fisioterapia che sto eseguendo e’ il piegamento passivo, ossia il fisioterapista che piega il tuo ginocchio mentre sei a pancia in giù sul lettino. Personalmente ogni volta che lo fanno, urlo come che mi stessero togliendo l’anima però queste azioni sono necessarie in quanto nel ginocchio operato si vanno a creare delle aderenze, ossia nuovi tessuti che nascono all’interno dell’articolazione che ne ostacolano il movimento: il fisioterapista ogni volta cercherà di rompere gradualmente queste aderenze, provocandone lo strappo (dolore lancinante). Passato il minuto infernale, vi sentirete assolutamente più liberi Wink
Io ho tolto il tutore 7 giorni dopo e le stampelle dopo 15 giorni.
ADESSO siamo al primo aprile e dopo 31 giorni:
-stendo completamente la gamba
-sto recuperando i muscoli della gamba (quest’ultima è praticamente la metà dell’altra, il tono muscolare si perde eccome dopo l’intervento)
-cammino normalmente
-salgo le scale (a ritmo rallentato)
-sto iniziando poco a poco a scendere le scale
-faccio cyclette senza problemi per 20 minuti e più
-mi alleno sul tapis roulant anche accellerando e in salita per 10 minuti.
-piego (dopo tante sofferenze subite) il ginocchio a 130 gradi.
-il dolore è sparito a meno che non faccia cose strane (non posso di certo ballare, per intenderci…)

DAL PUNTO DI VISTA ESTETICO, la ferita da essere brutta e rialzata, adesso è piatta e si sta pian piano schiarendo (inizierà ad avere un aspetto migliore quando toglierete i punti, al 15° giorno). Lo stesso vale per i due buchi dell’artroscopia e per i due buchi del drenaggio, si stanno formando le crosticine.
Io continuerò ad aggiornare la mia “esperienza", magari ogni mese, per illustrare a tutti i miglioramenti…Mi sono dilungata troppo però ho voluto scrivere per fila e per segno tutto ciò che ho passato dato che quando si deve subire un’operazione è giusto conoscere in cosa si andrà in contro Smile

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Ciao Eleonora!! scusa se ti rispondo in ritardo Sad
Mi fa moolto piacere che ti sia messa in lista, hai fatto il passo decisivo ; )
Io sto' bene, sto' andando ogni giorno in palestra per un'ora e mezza per potenziare i muscoli della gamba e fare un programma di atletica per ritornare a giocare entro la fine di agosto..Non ci credo che fra un mese potro' finalmente rigiocare, è un sogno che si realizza! Fra tutte le cose la palestra è quella meno traumatica, forse un po' noiosa ma assolutamente necessaria, infatti la gamba sta diventando muscolosa come l'altra. Tu ovviamente adesso stai ferma? dammi tue notizie, un bacio Wink 
(ti faccio vedere a distanza di 5 mesi com'è la cicatrice e la differenza con l'altra gamba)

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Ciao!! Io si, sono ferma ma sto facendo del potenziamento con i pesi per il muscolo della gamba, così da arrivare al giorno dell'operazione con una gamba pronta e decentemente muscolosa ahahahah Very Happy
Beh devo dire che la gamba operata è praticamente uguale all'altra...forse un po' più "magra" ;)e la cicatrice si vede, ma chissene frega...l'importante è che tra poco torni in campo! Io non vedo l'ora e so che sarà lunga, ma ce la faccio!!!!!!
Ciao e ti farò sapere ♥️

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Ciao Ester, volevo farti sapere che lunedì 23 sono stata operata e oggi è il mio primo giorno a casa. Devo dire che sto proprio da cani e piango ogni minimo sforzo...hai qualche consiglio da darmi?
Ti ringrazio in anticipo.
L'operazione è andata bene e hanno detto anche a me che il legamento non esisteva più.
Spero che domani vada leggermente meglio, anche se dubito.
A presto
Eleonora Smile

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Ehi Eleonora ti giuro che leggo solo ora della tua operazione! Devo essermi persa l'email di avviso di risposta scusami...Sad
Quindi adesso sono già 3 mesi e mezzo dall'operazione, come te la passi?
A ogni modo avevo voglia di dire che ho ripreso gli allenamenti a settembre (6 mesi dopo) ma dopo due mesi di palestra nella quale andavo 5 volte a settimana per die ore, in cui facevo di tutto (pesi soprattutto accompagnati da una buona dose di atletica, corsa ecc) . Affidatevi a un buon personal trainer, perché oltre a mettervi a posto tutti i muscoli della gamba operata come si deve, provvederà a farvi riprendere la forma fisica perduta necessaria per giocare a tennis. Quindi, a settembre ho ripreso la racchetta in mano e vi giuro che è' stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita: non calcavo un campo di tennis da ben 11 mesi, da quando mi sono fatta male. Solo chi gioca a tennis può capire cosa significa. All'inizio (proprio i primi giorni) avevo dolori al ginocchio, inutile negarlo, e le sessioni duravano non più di un'ora... Scordatevi all'inizio spostamenti laterali "estremi", scivolate e recupero di palle corte. Tanto tempo di attesa non può essere rovinato dalla foga del rientro. Dovete sostenere una fase di rodaggio di cui i limiti saranno stabiliti dal vostro corpo: spingete finché sentite di poterlo fare, tanto prima o poi la forma tennistica originaria arriverà, ci vuole solo un pochino di pazienza. A novembre ho disputato il mio primo Torneo ed è' andato bene dal punto di vista fisico, infatti durante il gioco non avvertivo nessun dolore. Il giorno dopo una partita avvertivo puntualmente un indolenzimento che a volte sfociava in un vero e proprio dolore, sempre al ginocchio operato. Roba di una giornata e tutto e' passato. Devo essere sincera, se prima pensavo che la paura di ricadere mi avrebbe provocato un blocco mentale che avrebbe compresso il mio gioco, adesso gioco sempre al massimo e non avverto per il nulla "il pericolo": se avete fatto un buon lavoro in mesi addietro con la riabilitazione e la palestra (FONDAMENTALI!!!) non avrete problemi di questo tipo. Adesso ho ripreso del tutto il mio gioco, non mi limito per nulla (mi sposto lateralmente come una volta, recupero palle corte, recupero lob, ecc...).
La ferita devo essere sincera, e' rimasta ed è' in bella vista, lunga e più rossa rispetto alla pelle della gamba, accompagnata con i due segni dell'artroscopio (che sono quasi scomparsi) e dalle cicatrici dei due buchi del drenaggio (quelli si vedono ancora benissimo, non ne vogliono sapere di schiarirsi!).
Spero di essere stata d'aiuto per qualcuno... Buona notte Smile

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Ehi, tranquilla non c'è problema!
Devo dire che le prime due settimane sono andate malissimo, ero molto giù di morale perchè il dolore c'era sempre e non voleva diminuire. In più non riuscivo a fare nulla, sempre inchiodata sul divano; a stare seduta a tavola non c'era verso, facevo fatica. Ero davvero sconsolata e anche con la scuola ho avuto un po' di problemi..
Ora sto alla grande devo dire. Non vedo l'ora di marzo/aprile perchè è da troppo tempo che sono ferma.
Sto andando i palestra e faccio pesi, ancora niente corsa, dovrei riprende mercoledì con corsa e forse anche i salti.
La cicatrice è molto visibile e anche abbastanza scura, ma per ora non mi interessa. 
Vedremo, ti terrò aggiornata Smile
Ciaoooo Very Happy

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Guarda ti capisco benissimo! Nel tuo racconto mi sono rivista totalmente, le prime due settimane sono state terribili anche per me: in pratica non puoi fare nulla se non con qualcuno vicino che ti aiuti...
Sono felicissima che tu sia ritornata in palestra, buon lavoro!! ;-)

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Grazie mille! Smile buon lavoro anche a te e buona continuazione. Very Happy

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GRAZIE.... mi debbono operare venerdi e all'ultimo minuto sto cominciando a provare una discreta fifa.... poter leggere le vostre esperienze migliora un po
 le cose... (mi sa però che per farmi passare la fifa dovrò aspettare sabato)

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In bocca al lupo Paolo!! Siamo con te ;-) come ti sei infortunato?

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sugli sci... fuori pista su neve scintillante per il sole dopo abbondante nevicata!
Riesco a camminare senza problemi e dolori ma mi sono convinta all'operazione perchè così non posso ne giocare a tennis ne sciare ne fare tante altre cose...

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Ciao a tutti! Ho appena affrontato un intervento per la ricostruzione del crociato anteriore aittraverso il tendine rotuleo e cercando informazioni sul decorso post operatorio sono incappata nel dettagliato racconto di Ester, alla quale faccio i complimenti per aver voluto condividere la sua esperienza in maniera tanto esaustiva, esperienza nella quale mi sono rivista in vari punti. Dal momento che sono fresca fresca di intervento mi permetto di raccontarvi anche la mia.
Putroppo non sono più una giovincella (28 anni) e, ahimè, neanche una sportiva costante (complice anche il lavoro che mi porta via un sacco di tempo). Mi piacciono molto il calcio e il tennis, ma il crociato me lo sono rotto sciando (e mi prendo le mie colpe, sicuramente la mancanza di allenamento ha contribuito un bel po', visto che era la terza sciata della mia vita). Visto tutto quello che ne è conseguito non sono sicura che tornerò a sciare, troppo rischioso per uno sport al quale non sono mai riuscita ad appassionarmi!  Wink 
Dunque, dopo una caduta abbastanza stupida su un cumuletto di neve, a testa in giù verso la valle, e la gamba sinistra ancora in area, lo sci si è piantato per terra, e il ginocchio si è girato all'interno. Ho sentito subito un preoccupante crack, ma lì per lì ho pensato che fosse normale e che sarei comunque riuscita a tornare giù sulle mie gambe (magari senza sci, speravo, nonostante fossi su una rossa). Un gentile uomo della croce rossa sciava casualmente davanti a me ed è tornato su a darmi una mano. Mi ha tolto lo sci e ha provato a farmi alzare, ma appena ho poggiato il peso su quella gamba ho sentito il ginocchio che "usciva", era una sensazione stranissima. Così sono tornata giù con la motoslitta, ho firmato i fogli dell'incidente e ho aspettato i carabinieri, che a quanto pare devono registrare questi interventi di soccorso. Fortunatamente avevo fatto l'assicurazione insieme allo skipass, quindi non ho pagato il mio recupero sulle montagne e neanche la prima visita al pronto soccorso, che ho fatto due giorni dopo.
La sera la gamba faceva male, ma pensavo comunque si trattasse di una semplice distorsione "curabile" con un po' di ghiaccio.
La domenica sono stata a casa e avvertivo sempre questa sensazione di cedimento del ginocchio. Ho deciso di aspettare il lunedì per andare al pronto soccorso, in modo da andare in pausa pranzo all'ospedale vicino al mio posto di lavoro.
Il dottore che mi visita mi fa un paio di manovre e subito mi dice che il legamento crociato anteriore è lesionato. Mi fa fare le lastre e poi un bendaggio con doccia di immobilizzazione (strati e strati di bende e cotone dall'inguine alla caviglia, la mia gamba è diventata il quadruplo dell'altra e pesava circa 20 Kg. Per fortuna era inverno.). Torno a lavorare (seppur con qualche difficoltà alla guida) e mi tengo questa benda per circa una settimana. Nel frattempo vado a fare la risonanza magnetica, richiesta dal dottore, che conferma la rottura del crociato (è praticamente scomparso). Poi decido di tornare al pronto soccorso con la scusa del bendaggio allentato, sperando me lo tolgano. Trovo un altro ortopedico, al quale consegno anche la risonanza, e si arrabbia con il suo collega che me l'ha fatta fare, dicendo che è inutile a così poco tempo dall'incidente. Fatto sta che mi visita e anche lui mi dice che è rotto, ma mi consiglia di tenere un tutore lungo post operatorio per 40 giorni e poi di tornare lì per vedere com'è la situazione.
Decido di non usare il tutore perché non avrei più potuto guidare, in compenso mi rivolgo a un terzo ortopedico, stavolta privato, su consiglio di amici e parenti. (Ero ancora ottimista e speravo che in qualche modo i primi due ortopedici potessero sbagliarsi).
Tutti mi hanno parlato benissimo di questo ortopedico, vive di crociati e opera anche calciatori di serie A, a quanto pare. Il simpatico dottore mi fa le solite manovre e purtroppo conferma la rottura del LCA, che sarà da operare nel giro di un anno, perché un'alta percentuale di coloro che si rompono il crociato anteriore finisce per rompersi anche i menischi, aggravando così la situazione. Prenoto l'intervento per 2 mesi e mezzo dopo (16 aprile).
Mi viene detto di andare una settimana prima per fare in giornata tutti gli esami preoperatori (gli stessi che ha fatto Ester, analisi del sangue, urine, elettrocardiogramma e colloquio con l'anestesista). In un paio d'ore ero già fuori dall'ospedale.
Nove giorni dopo, alle 07.30 del mattino, rigorosamente a digiuno, sono in ospedale. Il tempo di entrare e mi fanno preparare immediatamente. Mentre mia madre fa l'accettazione io sono in camera, prima in pigiama e venti minuti dopo con la vestaglia verde, pronta per andare giù. Non mi aspettavo tanta celerità! Mi portano in una stanza prima della sala operatoria, dove ci sono altre due persone. Un'infermiera (o dottoressa, non ho indagato) mi mette la flebo sul braccio, circa cinque centimetri sotto il polso (un po' fastidiosa). Poi mi mettono una sorta di tranquillante, che fa venire subito sonno. Ma non è tempo di dormire, è già tempo di entrare in sala operatoria... Quello che è successo lì dentro lo ricordo vagamente, ma cerco di fare mente locale. Mi fanno sedere sul lettino, con le gambe in giù. Arriva l'anestesista con la quale avevo parlato la settimana prima, quindi immagino sia arrivato il momento tanto temuto dell'anestesia spinale. In realtà lei se ne va e lascia il posto a un uomo. Lui senza dire molto inizia a toccarmi la schiena con due dita e, trovato il punto, senza troppi complimenti e senza anestetizzarlo, mi infila l'ago, circa a metà schiena. D'istinto mi viene da spostarmi in avanti, e lui mi dice "dove scappi, guarda che sono vecchio e non riesco a rincorrerti". Così, l'infermiera davanti a me mi tiene e lui continua il suo lavoro. Mi mette un cerotto e poi dice "ora arriva la parte più dolorosa" e mi da uno schiaffo sulla schiena Laughing. Vi dirò, pensavo peggio, non fa male, solo un po' impressione! Poi mi fanno distendere a arriva l'ortopedico che mi deve operare, insieme a una dottoressa. Lui mi solleva il piede (che ora formicola un pochino) e inizia a riempirmi tutta la gamba di betadine (liquido giallo, disinfettante). Poi mi stringono fortissimo la coscia con qualcosa. in modo da non far circolare il sangue (ho ancora il livido intorno alla coscia). Infine mi mettono un telo verde davanti alla faccia, parlano della possibilità di farmi vedere la prima parte dell'intervento ma in realtà non ho visto il monitor, non sapevo neanche dove fosse! Non so se l'anestesia avesse fatto completamente effetto, perché sento una specie di griglia che preme forte sul ginocchio, poi qualcosa che entra nella parte sinistra e si muove all'interno. Non faceva male, dava solo fastidio. Quando lo faccio notare si guardano e con un cenno di assenso mi mettono altro tranquillante, forse pensando fossi una visionaria! Da quel momento è buio, dell'operazione non ricordo più niente. Mi riportano nella sala di prima, mi mettono su un altro lettino e poi di nuovo in camera. Chiamano il mio fidanzato e mia madre, preoccupata perchè sono stata giù tre ore!
La prima fase post operatoria è stata molto tranquilla e per niente dolorosa, grazie alla flebo che conteneva un po' di antidolorifico e ai residui dell'anestesia. Ho pranzato e cenato (alle 18.20!!) con molto appetito, per quanto il menù non fosse eccezionale, per usare un eufemismo. Un'infermiera mi ha fatto la puntura di seleparina sulla pancia (che in effetti brucia un po'), la prima di 21 che dovrò farne! Dopo cena rimango sola e inizia la notte più lunga della mia vita. Non ho più la flebo, non ho più l'anestesia, e la gamba inizia a far male. Soprattutto, come giustamente diceva Ester, non poterla muovere è fastidiosissimo, per chi non è abituato a dormire a pancia in su. L'infermiera mi fa un'iniezione di antidolorifico e, visto che il dolore non passava, dopo un paio d'ore me ne mettono un po' sotto la lingua, perché in teoria fa effetto prima. Ma niente, è proprio la posizione. Ho dormito si e no un'ora, quando finalmente, verso le 5, vengono a misurare febbre (36), pressione (90-60) e a dare l'antibiotico.
La colazione arriva verso le 07.30 e la lasciano sul tavolo in fondo alla stanza, tralasciando evidentemente il fatto che né io né la signora con la protesi mia compagna di stanza potessimo alzarci per andare a prendercela. Mentre tento di far giungere a me la colazione con la sola forza del pensiero entra la dottoressa che mi ha operata, chiedendomi se me la sento di tornare a casa. Ovviamente non aspettavo altro, quindi prepara tutto per le dimissioni, compreso il foglio per la mutua. Poi mi sbenda il ginocchio e finalmente vedo l'artefice del mio dolore. Dieci graffette lungo tutto il ginocchio (per la rimozione del tendine), due di lato (per l'artroscopia) e il buco del drenaggio (solo uno). Tutti quelli che l'hanno provato mi avevano detto che togliere il drenaggio è molto fastidioso, quindi mentre la dottoressa si accinge a farlo io inizio a dire "arriva la parte peggiore". Ma non faccio in tempo ad arrivare a peggiore che l'ha già tolto, senza il minimo fastidio. Poi mi spiega come fare la medicazione, perché dovrò farla tutti i giorni fino alla rimozione dei punti (che sarebbe stata il 24 aprile, otto giorni dopo). Mi ha detto che posso iniziare subito a camminare poggiando tutto il piede e mi ha detto quali esercizi fare a casa in attesa della fisioterapia. Uno di questi prevedeva solo di sollevare la gamba da sdraiata, ma non riesco a farlo ancora adesso che sono passati 11 giorni, ed è la cosa che mi preoccupa di più. E' come se la gamba non rispondesse al mio cervello, la guardo, le dico "vai!" e niente, non va. Qualcuno sa se è normale? Tornando all'ospedale, un fisioterapista avrebbe dovuto venire a mostrami come camminare, ma si è evidentemente dimenticato di me. Mia madre chiede quindi all'infermiera se posso alzarmi, visto che mi devono dimettere e devo andare in bagno (avrei potuto finalmente evitare la padella, l'incubo di qualunque donna). "Certo, assolutamente" risponde lei. Così arriva una, e senza troppe cerimonie mi prende la gamba e me la butta giù dal letto, facendomi provare un dolore atroce con tanto di versamento di abbondanti lacrime. L'ho certamente incenerita con lo sguardo, ma le imprecazioni le ho tenute per me. I primi passi sono stati midiciali. Male male male. Sono tornata a casa sdraiata sui sedili dietro della macchina. Male male male. Il primo pranzo l'ho fatto a letto, e per le prime due/tre volte mi sono fatta aiutare per andare in bagno. Poi è andata meglio. Ora, come dicevo, sono passati 11 giorni. Pensavo che dopo 11 giorni sarebbe andata meglio, e invece no. Non ho ancora iniziato riabilitazione, perché c'erano vari ponti e feste di mezzo. La inizierò lunedì 28, a dodici giorni dall'intervento. La gamba non si solleva (inizialmente per salire e scendere dal letto dovevo tirarla su/giù con entrame le mani, ora riesco a sollevarla mettendola di lato), è viola (ma questo credo sia normale) e il ginocchio molto gonfio. Non riesco a piegarla, anche se mi sforzo di farlo più volte al giorno, ma si piega al massimo di trenta gradi. Leggendo in giro di varie esperienze post ricostruzione del legamento ho letto che tutti fanno il kinetec da subito, ma io non sapevo neanche cosa fosse, non me ne hanno mai parlato. Quando sono andata a togliere i punti (tre giorni fa, e nonostante un po' di preocupazione toglierli non ha fatto per niente male) il dottore mi ha sollevato la gamba e lasciandola sospesa ha cercato di farmela piegare, ma fa troppo troppo male. Mi ha detto che sono rigida, ma mi viene spontaneo esserlo perché il dolore è molto forte, mi dà la sensazione che si stia per rompere qualcosa. Chi ha avuto questa esperienza con il tendine rotuleo (che credo abbia tempi di recupero diversi rispetto al gracile) sa se è normale?
Ora come ora sono un po' demoralizzata, mi sembra di essere troppo indietro rispetto a quanto leggo in giro e ho paura di non recuperare. So che dovrò mettere tanto impegno e stringere i denti, ma l'importante è sapere di poter tornare a fare tutto quello che facevo prima di romperlo!
Scusate tanto se sono stata prolissa, spero di non avervi annoiati troppo!  Laughing

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Ciao, ho letto il tuo disperato messaggioe mi sento di rassicurarti!!
 Sono stata operata 40 gg fa e aessofaccio riabiitazione in un centro mi ritrovo con altre ginocchia malandate e diversi crociati!
Parechi sportivi vengono anche dopo i canonici 6 mesi , magari per esigenze di performances più agonistiche ma cmq ci vuole quasi un anno per sentire "bene" il ginocchio operato, mi par di capire (forse gioca anche l apsetto psivcologico).
 Quello che vedo è che in questo lungo percorso di riabilitazione alcuni fanno fatica all inizio, alttri dopo ma ciascuno attraversa il suo momento di crisi, non
si scappa...
quindi mettiti di buzzo buono ed esci dalla palude!!! corggio...
 fatti guidare da un buon fisioterapista

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Ciao a tutti! Mi sono imbattuto in questo forum ed in particolare in questa discussione cercando notizie sulla ricostruzione del crociato. Vi ringrazio dei dettagliati racconti che avete fatto circa la vostra esperienza personale, in quanto aiutano molto. Tra venti giorni infatti dovrò sottopormi all'intervento di ricostruzione del crociato anteriore e riparazione del menisco laterale, che ho lesionato giocando a calcio (ma gioco anche a tennis, quindi non sono totalmente fuori luogo in questo forum). Nonostante sia del ramo (non proprio ortopedico, ma chirurgo), questi racconti di esperienza diretta sono molto utili in vista dell'intervento.
Vi vorrei chiedere alcune cose: quante volte a settimana avete fatto fisioterapia? per quante ore al giorno? dopo quanto è possibile camminare, stare in piedi e condurre una vita giornalieri normale? dopo quanto si può riniziare a corricchiare?
Grazie di tutto 
Ciao

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nicco_n ha scritto:
Ciao a tutti! Mi sono imbattuto in questo forum ed in particolare in questa discussione cercando notizie sulla ricostruzione del crociato. Vi ringrazio dei dettagliati racconti che avete fatto circa la vostra esperienza personale, in quanto aiutano molto. Tra venti giorni infatti dovrò sottopormi all'intervento di ricostruzione del crociato anteriore e riparazione del menisco laterale, che ho lesionato giocando a calcio (ma gioco anche a tennis, quindi non sono totalmente fuori luogo in questo forum). Nonostante sia del ramo (non proprio ortopedico, ma chirurgo), questi racconti di esperienza diretta sono molto utili in vista dell'intervento.
Vi vorrei chiedere alcune cose: quante volte a settimana avete fatto fisioterapia? per quante ore al giorno? dopo quanto è possibile camminare, stare in piedi e condurre una vita giornalieri normale? dopo quanto si può riniziare a corricchiare?
Grazie di tutto 
Ciao

ciao prima di tutto ti faccio l'in bocca al lupo per l'intervento .....dopo 2 esperienze posso darti alcune risposte. ... io ho fatto 2 crociati a distanza di 7 anni 2003 2010, ed il post operatorio è stato un po diverso me.
meglio nel 2010 sicuramente perché ormai ero già preparato psicologicamente sul quello che mi aspettava.
la tempistica che ricordo é stata che ho incominciato a deambulare con l'ausilio delle stampelle dopo 15 gg. facevo fisio ogni giorno escluso sabato e domenica per almeno 2 ore sempre dopo i 15 gg.
A correre sono ritornato dopo 100gg. mentre a tennis sono tornato a giocare dopo 9 mesi .
spero di esserti stato utile.

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grazie mille! crepi il lupo!

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Volevo dire, a chi fosse interessato e magari un po' avanti con gli anni, che io ho fatto un legamento LARS artificiale di seconda generazione ed a distanza di due anni ho un ginocchio perfetto! Allendandosi e mantenendo il tono veramente si torna fortissimi.
Il plus è che non prelevano nulla, non toccano nulla, intervento meno invasivo e recupero leggemente più veloce, soprattutto le prime fasi. Ma non credete a quelli che dicono che bastano 3 mesi per tornare a giocare... Non è la realtà, si fanno progressi molto evidenti i primi giorni proprio perchè non c'è prelievo del gracile, ma dopo c'è da sudare e non poco...

Io mi sono operato a Parma, struttura fantastica e col mio Doc. di fiducia! Intervento tranquillo ed io sono un fifone per quel che riguarda ospedali etc... Dolore nella norma, abbastanza forte il 3 ed il 4 giorno... Poi piano piano ti alzi e cominci il recupero! Mi sono rotto a sciare ed oltre a sciare di nuovo, gioco a tennis, faccio pugilato, bicicletta e qualsiasi cosa mi venga in mente. Evito calcio e calcetto perchè a 40 anni non ho più voglia...

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Mi aggiungo io. Legamento crociato anteriore ginocchio sinistro più lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale. Operato il 23 di ottobre prima di giocare a tennis in modo serio mi ci vorrà un altro anno. Non è tanto il crociato il problema (ricostruito da donatore) ma il collaterale che è guarito da sé ma che non sarà mai come prima. Risultato: mi mancano alcuni gradi di flessione che probabilmente non recupererò mai più, piccoli e grandi dolori con cui convivo quotidianamente ed un percorso di riabilitazione che è ancora in corso. Con un infortunio come il mio dieci anni fa uno sportivo professionista forse avrebbe visto chiusa la carriera. Comunque io non mollo. Uso una ginocchiera propiocettiva che protegge un po'l'articolazione ma fa lavorare il ginocchio. Insomma non tutti gli infortuni sono uguali. Avanti sempre.

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Wimbledonmygarden ha scritto:
Mi aggiungo io. Legamento crociato anteriore ginocchio sinistro più lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale. Operato il 23 di ottobre prima di giocare a tennis in modo serio mi ci vorrà un altro anno. Non è tanto il crociato il problema (ricostruito da donatore) ma il collaterale che è guarito da sé ma che non sarà mai come prima. Risultato: mi mancano alcuni gradi di flessione che probabilmente non recupererò mai più, piccoli e grandi dolori con cui convivo quotidianamente ed un percorso di riabilitazione che è ancora in corso. Con un infortunio come il mio dieci anni fa uno sportivo professionista forse avrebbe visto chiusa la carriera. Comunque io non mollo. Uso una ginocchiera propiocettiva che protegge un po'l'articolazione ma fa lavorare il ginocchio. Insomma non tutti gli infortuni sono uguali. Avanti sempre.

mi spiace molto leggere degli infortuni altrui perchè avendone subito uno so cosa significa...posso chiederti come è successo? che movimento hai fatto?

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Wimbledonmygarden ha scritto:
Mi aggiungo io. Legamento crociato anteriore ginocchio sinistro più lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale. Operato il 23 di ottobre prima di giocare a tennis in modo serio mi ci vorrà un altro anno. Non è tanto il crociato il problema (ricostruito da donatore) ma il collaterale che è guarito da sé ma che non sarà mai come prima. Risultato: mi mancano alcuni gradi di flessione che probabilmente non recupererò mai più, piccoli e grandi dolori con cui convivo quotidianamente ed un percorso di riabilitazione che è ancora in corso. Con un infortunio come il mio dieci anni fa uno sportivo professionista forse avrebbe visto chiusa la carriera. Comunque io non mollo. Uso una ginocchiera propiocettiva che protegge un po'l'articolazione ma fa lavorare il ginocchio. Insomma non tutti gli infortuni sono uguali. Avanti sempre.

Scusa ma questi tempi di recupero ti sono stati detti dal tuo ortopedico?Mi sembrano davvero eccessivi
Il collaterale è stato bloccato da un gesso o un tutore specifico?Solitamente,tranne i rari casi dove serve un intervento chirurgico,si blocca l'articolazione per un 20-30 giorni poi si comincia una fisioterapia e nel giro di 30-60 gorni si puo tornare ad un attivita fisica regolare.
Comunque in bocca al lupo per il recupero...so cosa vuol dire!!!

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Probabilmente incide anche l'eta dell'amico che parla di un anno di recupero ma mi sembrano tempistiche veramente lunghe... Diciamo che mediamente in 6 mesi si praticano sport di contatto come il calcio. Sul campo da tennis è possibile fare anche qualche cosa meglio...

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Mi sono fatto male giocando a calcio su un campo pieno di buche. Si queste tempistiche me le ha date l'ortopedico. Ho 37 anni. Mi sono informato il 15 giugno, ho portato 40 giorni un tutore bloccato a 30° per guarire il collaterale. Ho fatto riabilitazione per mesi fino al 23 di ottobre. Sui tempi lunghi influiscono alcune cose come l'età, il fatto che la ricostruzione sia da donatore e l'entità del danno al collaterale che è davvero serio

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Ciao a tutti. Torno a scrivere dopo 45 giorni dall'intervento chirurgico.
Ho fatto l'intervento a fine Maggio. Circa 15 giorni prima ho fatto gli esami di preospedalizzazione (ecg, esami ematochimici) e la visita con l'anestesista. Il giorno prima dell'intervento mi sono depilato la gamba interessata e la sera ho fatto una fiala di eparina a basso peso molecolare. La mattina dell'intervento mi sono presentato in clinica verso le 8. Mi hanno fatto accomodare e cambiare. Verso le 11 mi hanno portato in sala operatoria. Mi hanno fatto attendere circa una trentina di minuti, perché doveva terminare l'intervento precedente. Mi hanno posizionato un accesso venoso e circa 15 minuti prima di entrare in sala mi hanno fatto la peridurale, su un fianco, in modo da andare ad "anestetizzare" soltanto l'arto da operare. Non è doloroso. Prima utilizzando un ago da insulina (calibro molto piccolo) ti iniettano l'anestetico locale, poi usano l'ago vero e proprio per la peridurale, ma essendo già stato fatto l'anestetico non si sente dolore, ma soltanto una forte pressione sulla colonna. Dopo poco si inizia a sentire una vampata di calore che sale dal basso verso l'alto nella gamba interessata e poi un leggero formicolio, finche ci si rende conto di non riuscire a muovere la gamba né di riuscire ad avere sensibilità a livello di essa. Devo dire che la mia più grande perplessità era proprio quella di dover provare la sensazione di immobilità forzata della gamba, ma è molto meno fastidioso di quello che pensavo. In effetti ti abitui subito e non da più di tanto noia. In sala ti può capitare mentre ti sistemano la gamba di vedertela per aria sopra al telo verde che ti piazzano davanti alla faccia, mentre tu pensavi di averla all'altezza del sedere e quindi ti fa uno strano effetto, ma ripeto ti abitui subito. Poi mi hanno portato in sala e sistemato. La cosa devo dire peggiore in realtà è stata il freddo della sala. Sono abituato di solito a trovarmi dalla parte del chirurgo invece che da quella del paziente e molte volte ce lo dicono prima di addormentarsi, ma non avrei mai immaginato che si potesse avere così tanto freddo. Mi sono fatto posizionare una coperta termica prima di entrare in sala e poi durante l'intervento lo scaldino sul petto, altrimenti sarebbe stato insostenibile. Dopo aver preparato il campo operatorio, hanno iniziato l'intervento. Durante la prima parte, quella del prelievo, che non avviene in scopia, e quindi non era disponibile il monitor, non mi sono accorto di nulla. Soltanto sballottare qualche volta la gamba e tirarmela caudalmente. Poi iniziata la parte d'artroscopia mi sono fatto mettere il monitor e, nonostante fossi senza occhiali, e quindi un po' ceco, mi sono goduto l'intervento. Menomale perché altrimenti non ti passa più il tempo, anche se l'intervento nel complesso non è molto lungo (circa un'ora e trenta minuti). Tra l'altro l'ortopedico comunque me l'ha commentato tutto, così potevo sapere cosa stava facendo. Finito l'intervento ti portano fuori dalla sala, nella parte risveglio. La sensazione più strana è quella che ho provato al momento dello sbarellamento, perché non avendo la sensibilità sul gluteo destro e sulla gamba destra, quando ti basculano sul lettino operatorio per passare sulla barella ti sembra veramente di cadere per terra. In realtà è solo una sensazione. In "sala risveglio" comunque sempre freddo cane, quindi con coperta termica e scaldino. Dopo una quindicina di minuti, se tutto è apposto, ti riportano su in camera. Quando arrivi in camera ti passano sul letto, ti posizionano il ghiaccio sul ginocchio e ti attaccano alla fisiologica. Io sono tornato in camera alle 15:00 circa. Il dolore, grazie anche all'elastomero, che è una pompetta che ti spara con un ritmo costante antidolorifico in circolo, e dura di solito 24h, non è stato molto elevato. Mi sono fatto un toradol solo, in aggiunta, prima di dormire, perché il dolore mi stava un pochino aumentando e non volevo avere problemi per la notte. Dopo circa due ore dal ritorno in camera, forse due e mezzo, ho iniziato a riacquistare sensibilità nella gamba e dopo tre ore circa la rimuovevo tranquillamente (muovevo il piede, in quanto la gamba deve stare ferma, così come il ginocchio, mentre la coscia non riesci ad alzarla, in quanto avendo prelevato il gracile e il semitendinoso, per qualche giorno non ce la fai comunque a sollevarla). Verso le sei ho mangiato, avendo una fame cane. Semolino e pollo dell'ospedale, che come sempre, e nonostante non fosse né la clinica né la città dove lavoro, facevano schifo. La sera non mi hanno fatto mangiare un bel paninozzo che mi avevano portato da casa, nonostante non credo ci possano essere controindicazioni a tal proposito dopo un intervento su un ginocchio. Ma le infermiere non hanno voluto a pattinate. La cosa peggiore è riuscire ad urinare nel pappagallo, per non farsi mettere il catetere vescicole. Complice la peridurale e la posizione non proprio comoda, è veramente difficile. Tuttavia dopo circa un'ora di sforzo sono riuscito nell'impresa e ho evitato il CV per la notte. Verso le 20:00 mi hanno fatto la terapia con la puntura di ebpm. Verso le 22:00 ho cercato di addormentarmi e dopo poco ci sono riuscito. Notte tranquilla, mi sono svegliato solo una volta e dopo poco mi sono riaddormentato. Il dolore è stato perfettamente controllato, così come la mattina successiva. Verso le dieci mi hanno fatto la terapia (protettore gastrico, antibiotico e antidolorifico aggiuntivo) e sono venuti a medicarmi la ferita e verso le 12:00 mi hanno portato la lettera di dimissione. Io sono andato a casa con l'elastomero e l'accesso venoso perché non volevo avere il minimo dolore e poi me lo sono tolto la sera a casa da solo.  Sono uscito sulle mie gambe con le stampelle dopo che una fisioterapista mi ha insegnato a camminarci e mi ha fatto vedere come appoggiare l'arto operato. In pratica avendo effettuato anche la meniscectomia non dovevo caricarci quasi per niente. A casa i primi due giorni sono stati tranquillissimi. Sono stato tutto il giorno sul divano con gamba stesa e rialzata su due cuscini. Mi sono operato il mercoledì e il sabato sono andato alla visita di controllo dal mio ortopedico e alla prima seduta di fisioterapia, seduta esclusivamente introduttiva, con spiegazione di alcuni esercizi per iniziare a mobilizzare il ginocchio e soprattutto per ridurre l'ematoma che è normale si formi dopo i primi giorni dietro a livello del polpaccio. La sera del terzo giorno sono anche uscito un paio d'ore con le stampelle. Non ho fatto un gran bene, perché mi è gonfiata tutta la gamba e per evitare complicanze mi sono fatto dose quasi doppia di anticoagulante. I peggiori giorni sono stati senza dubbio il quarto e il quinto, perché l'ematoma dietro il polpaccio faceva parecchio male. Non tanto quando stavo fermo con gamba stesa, ma soprattutto quando mi alzavo per andare dal divano alla sala da pranzo oppure quando salivo le scale per andare a letto. Bastava la semplice forza di gravità per avere un gran dolore, sentire un forte formicolio e una forte pressione sul polpaccio. Devo dire però che già dal sesto giorno in poi questa sensazione è sparita e dopo sono riuscito progressivamente a stare sempre più tempo senza gamba stesa. Ho iniziato fin dal lunedì della settimana successiva l'intervento con tre sedute di fisioterapia, di circa due-due ore e trenta. Esercizi di mobilizzazione passiva e attiva del ginocchio, massaggi per il polpaccio e poi esercizi di rinforzo del quadricipite. Dopo 7-10 gg riuscivo ad arrivare a 90° di ROM. Poi sempre di più. Non ricordo di preciso. Comunque mi pare a 15 gg circa 100°. A venti forse 120°. Gli esercizi sono stati sempre i soliti fino al quindicesimo giorno. Nei giorni in cui non andavo a fisico comunque a casa facevo esercizi per conto mio. Verso il 13esimo giorno ho fatto il secondo controllo dall'ortopedico e mi ha tolto i punti dell'artroscopia. Il 15esimo giorno mi sono tolto da solo poi i punti del prelievo. Per i primi 18 giorni per i piccoli spostamenti che facevo in casa e fuori per la fisio ho sempre usato due stampelle. Poi per 4-5 giorni ne ho usata solo una (quella opposta all'arto operato) e poi in casa ho smesso di usarle (23° giorno) e dal 25° circa anche fuori. A fisioterapia dopo il 15esimo giorno ho iniziato a fare esercizi diversi, anche macchinari per aumentare il tono dei muscoli della coscia e un po' di camminate. Verso il 30° giorno ho variato ulteriormente il programma. Dopo il 15° gioirono comunque ho aumentato il numero di ore di fisio, arrivando a circa 3-3 e 30 per 3 volte a settimana. E comunque gli altri giorni qualcosa facevo sempre a casa. Nel complesso sono stato a casa dal lavoro per 32 giorni, ma solamente perché sono potuto rientra solamente quando riuscivo a stare in piedi per un po' di tempo consecutivo, per il lavoro che faccio. Secondo me chi fa un lavoro di ufficio stando seduto può tranquillamente rientrare dopo 15 giorni.
Adesso sono al 45esimo giorno. Dopo che sono rientrato a lavorare, ho iniziato a fare sedute di 1h e 30 - 2h a fisio per tre volte a settimana. Faccio esercizi di mobilizzazione, di rinforzo del muscolo e di propricezione. Riesco a fare cyclette per 15 minuti consecutivamente e tapis roulant per 10, ma perché questi sono i tempi richiesti altrimenti riuscirei a fare anche di più. Riesco a salire le scale tranquillamente. A scendere ho qualche problema in più e di solito scendo ancora facendo uno scalino alla volta e sempre prima con l'arto operato. Riesco a stare a lavoro tranquillamente. Quando sono di corsia e quindi posso stare anche seduto non ho grandi problemi. Quando sono in sala riesco a stare in piedi per anche 3 ore di fila, ma comunque dopo ho dolore al ginocchio. Però comunque non si gonfia e quindi sono abbastanza contento. Ogni giorno comunque va meglio. Come ROM va abbastanza bene, anche se non è ancora recuperato completamente come nell'arto non operato. Cerco di fare ogni giorni una ventina di minuti di ghiaccio la sera e ogni giorno esercizi di mobilizzazione per migliorare il ROM. Quando cammino non zoppico anche se comunque non sono ancoro fluidissimo.
Ah dimenticavo, per quanto riguarda la terapia medica: ho fatto 5 giorni di Rocefin i.m. sul gluteo (e fa male!) e 20 giorni di ebpm (consiglio, almeno per quanto mi riguarda, di farsela fare in modo da poterla fare sul braccio; in alternativa si può farsela da soli, però allora nella pancia e a me faceva più male!).
Altra cosa è molto importante recuperare fin da subito, insomma il prima possibile, la completa estensione, perché all'inizio questa non ci sarà.
Mi sembra di aver detto più cose possibili, almeno quelle che mi sono venute in mente. Penso possa essere utile. Almeno a me avrebbe fatto comodo prima dell'intervento, così come hanno fatto comodo i post precedenti di questo topic, per i quali ringrazio gli autori.
E' ancora lunga la strada del recupero, ma sono sulla buona strada.
Auguro a tutti quelli che leggeranno il post prima dell'intervento buona fortuna. Ciao

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Ciao a tutti,
sono passati ormai 4 mesi e mezzo dall'intervento. Che dire? Beh...la prima cosa che mi viene in mente...è che la fisioterapia è veramente lunga!!! la lunghezza è veramente la cosa peggiore, più dell'intervento in sé! Tre volte a settimana da oltre 4 mesi, due ore al giorno. Conciliarla con il lavoro è la parte più difficile.
Tuttavia comunque è essenziale ed il fatto che ti fa stare meglio la rende molto più sopportabile!
Per proseguire dal commento precedente (45esimo giorno)...ho proseguito tre volte a settimana fino adesso. Ho saltato solo 15 giorni ad agosto e 10 giorni a fine settembre, perché ero in ferie, dove ho cercato comunque di fare qualcosa da solo, in palestra.
Ho eseguito vari tipi di programmi, modificandoli più o meno ogni mese. All'inizio molta molta propricezione e poi via via inserendo sempre più potenziamento muscolare, con vari macchinari. Dalla fine di luglio ho iniziato a correre sul tapis roulant e dal 20 settembre (intervento 28 maggio) anche fuori, sull'erba. Adesso riesco a correre per una 20-25ina di minuti senza problemi, sull'erba. Sull'asfalto diciamo che per ora non riesco ancora, perché dopo poco ho fastidio al ginocchio. Dall'inizio di settembre ho inserito nel programma di fisioterapia anche vari esercizi in movimento, tipo skip, salti, ecc. Per quanto riguarda la massa muscolare della coscia, non è ancora tornata alla normalità, è ancora un po' più piccola della controlaterale, però con il potenziamento e soprattutto con la ripresa della corsa sta migliorando.
Secondo il mio ortopedico, per essere sicuri al 100%, potrò riniziare a giocare a calcio dalla fine di gennaio, a tennis magari un pochino prima...glielo chiederò alla prossima visita...
Vi farò sapere con prossimi aggiornamenti.

Ciao a tutti

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Salve, ho letto con interesse e gratitudine l'esperienza di un intervento chirurgico al legamento crociato anteriore. Vorrei confrontarmi e chiedere dei consigli X un problema che si è verificato dopo alcuni mesi dall'intervento e da un ottimo recupero. Sono stato operato il 10 gennaio 2014 e dopo una ottima fase di riabilitazione e potenziamento muscolare ho ripreso l'attività sportiva (corsa, partite a calcio, nuoto e palestra) nella prima settimana di giugno. Nei mesi successivi fino a ieri godevo di una forma fisica ottimale che mi permetteva di allenarmi e divertirmi. Da ieri ho un dolore forte al ginocchio operato localizzato nella zona del crociato. Ho esagerato nei giorni scorsi con potenziamento muscolare alle gambe e andando in moto ho iniziato ad avvertire fastidi nel piegamento de ginocchio fino a provarne dolore. Che significa? È un semplice affaticamento o devo preoccuparmi che si tratti di una Nuova rottura? Aiutatemi. Sono preoccupato

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Purtroppo mi sono persa un po' di messaggi per strada, però mi fa molto piacere che questo thread sia stato utile per alcune, sfortunate aggiungo, persone.
Pasquale Somma il dolore e' ancora presente o si e' risolto tutto?

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Ciao Ester, ho letto con interesse e gratitudine l'esperienza di un intervento chirurgico al legamento crociato anteriore.  Auguri di pronta guarigione
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