pancafit ha scritto: kk ma tu come consiglieresti di sentire con la mano l inclinazione del piatto corde.potresti fare una cronaca in successione dal momento che la racchetta parte da dietro per andare a colpire a quando risalgo per impattare e per finire impatto e subito dopo
Panca...è dura, dura davvero! Prima di tutto, io non ho "la ricetta"...posso solo offrirti il mio punto di vista, il mio kit di sensazioni. Ueh, è roba personale, ricordi del passato, trattamela bene! hehehehhehe
In secondo luogo, è durissima, perché mentre scrivo... devo "fare", capire, tradurre. Insomma, mi chiedi di catechizzare cose davvero semi-involontarie. Istintive.
La domanda è quindi "come" condurre la testa della racchetta nel dritto. Andem bene...
Senti, io vedo di stare sul generico, perché io gioco indifferentemente closed, neutral, semi-open e open...pertanto, stiam parlando di cose - a volte - diverse e, altre, identiche.
La questione stance, seppure possa sembrare strano, fa davvero la differenza, perché la racchetta parte e gira in maniera differente. A livello di sensazioni potre dire "sta dietro", "la senti con la testa alta" etc etc... ma è un "mondo" tutto mio.
Partiamo dall'inizio, il Big Bang: lo split step, l'origine dell'Universo, ops!, dello swing.
Quando esci "rimbalzando" vedi già la traiettoria. In quel momento il cervello ti dice: "Ah, ok, palla corta, attacco!" E ti prepari a un neutral. Ma la palla è un po' carica e il cervello (che va per i cavoli suoi!!!) dice al corpo: "MMMM, semiopen con un bello sventaglio!".
Dal momento che rimbalzi in split con la racchetta tenuta dalla sinistra...giri il grip. Che sia eastern, western o qualsiasi impugnatura intermedia...boh?! E' questione di sensibilità, però PUO' essere per te il "segnale" per avviare una serie di procedure automatiche.
L'uscita dallo split comporta l'apertura. Se la palla è da raggiungere in avanti e/o diagonalmente, non è improbabile pensare che ti sposti con la racchetta tenuta in mano con tutte e due le mani (salvo corse disperate). Questo ti porta ad essere sulla palla più compresso, più basso e più in torsione.
Distacco della mano/dito sinistro dal cuore. La racchetta è spostata dal tronco indietro. Testa alta, verticale per fare meno fatica e tenere il grip lento. Se la racchetta cadesse dalla verticale, le dita sarebbero costrette a stringere la presa. E' come un equilibrista con una pila di piatti: se ti sposti indietro, la pila si inclina...ma deve sempre essere con il baricentro centrale.
Prova a tenere la racchetta in verticale con il tacco appoggiato sul palmo aperto: ecco, così.
A questo punto: dipende dal tuo tempo e timing. Io farei dei baby step di aggiustamento.
Mentre son a piattaforma più o meno in posizione (più o meno). Cade il braccio. Ma cade davvero! Essendo più pesante è in vantaggio rispetto alla racchetta...la mano arriva giù...e la testa sta arrivando. Se la mano "cade" dietro (in linea con la spalla destra), il palmo della mano guarda terra: immaginati di accarezzare un cagnolino sulla testa.
Bastardino o rottweiler...questo azzanna...quindi meglio sbrigarsi...
Passivamente, totalmente passivamente, la mano è giù e chi comanda è il bacino, spinto dalle gambe.
Se sei closed, la spinta si trasforma anche in traslazione di peso dietro-avanti! In pratica, senti il petto che va verso la palla.
Adesso è il momento del tronco svitarsi: si aprono le spalle che trascinano il braccio.
La costante è che in questo momento senti proprio la testa della racchetta che da "senza peso" (perché cade) comincia a farsi sentire. Dove? Io la sento sul lato del radio-scafoide, dove si piega il polso "all'indietro". Sento i muscoli che tirano e l'indice mi aiuta a capire dove sia perché è appoggiato a cavallo dello spigolo dell'impugnatura.
Quando sono aperto alla palla, alla giusta distanza in base a stance/grip e quello che hai in testa di tirare...sento il palmo (il dito medio) che spingono. In contatto (con la palla) è la palla che entra in mano.
Non so quanto io stringa. Non lo so proprio. Se è fuori centro sento lo scatto del grip sull'indice e il pollice. In quel momento è un lampo di delusione. Se la palla è entrata nelle corde, la senti uscire come se si portasse via la racchetta.
Distinguo.
Closed stance: o voluto o per necessità. Racchetta molto dietro, sensazione di testa che gira dietro il sedere. Stessa sensazione di un open stance per tirare un "banana shot". Serve spazio per creare energia: questo "giro più lungo" mi conforta.
Neutral: io, essendo vecchia scuola "continental-syle", spingo molto in avanti, sulla gamba sinistra. La sensazione è di uno swing molto "tondo". Sento meno la flessione del polso perché proprio non ci penso: è il mio swing primordiale...hehehehhehe.
Semi-open e Open: nessuna grande differenza di sensazioni. Quando si cerca la potenza, la sensazione è di cercare la massima "trattenuta" indietro (il "drag"). Secondo me è un errore. Infatti lo faccio e sbaglio. Soprattutto perché ci vuole un timing perfetto.
che altro dire... spero solo di esser stato di aiuto. Ma la vera domanda è: ma serve?