stefanello ha scritto:Nole alla fine ha vinto per ko tecnico, ha giocato una partita perfetta e durissima, resa così netta nel punteggio dalla sua prestazione pazzesca e dalla sua grandezza assoluta; il sesto game del secondo set è stato uno dei più belli che io ricordi. Carlitos è giunto all’ultimo terzo di stagione con le pile un po’ scariche (anche mentalmente), ma rimane un fuoriclasse difficile da demolire in quella maniera.
Oggi non ho visto Sinner perché sono andato a pesca, ma leggo ingiro cose che, per me, sono abbastanza assurde e poco accettabili; se Jannik è quello che è, con una mentalità vincente e una immagine pulita come pochi, è perché non pensa da italianuzzo furbetto che vive di espedienti; lo scrivo adesso a scanso di equivoci; è successo a Becker due volte di perdere il Master contro giocatori (Edberg e Sampras) che aveva battuto e che (se non ricordo male) poteva far eliminare facendo il furbo. Ma rimane Boris Becker, come i furbetti rimangono pavidi accattoni che come tali saranno ricordati (e che rappresentano il vero male di questo nostro paese).
Mi tolgo il cappello al cospetto di Jan il Rosso, che è pronto per dieci anni di grande carriera e a dividersi i trionfi e la gloria con Achille; che vinca o che perda domani.
stefanello ha scritto:
... leggo in giro cose che, per me, sono abbastanza assurde e poco accettabili; se Jannik è quello che è, con una mentalità vincente e una immagine pulita come pochi, è perché non pensa da italianuzzo furbetto che vive di espedienti ...
francesco_jsb ha scritto:stefanello ha scritto:
... leggo in giro cose che, per me, sono abbastanza assurde e poco accettabili; se Jannik è quello che è, con una mentalità vincente e una immagine pulita come pochi, è perché non pensa da italianuzzo furbetto che vive di espedienti ...
I soliti stanno cercando di sminuire anche questo, è vero che ci sono punti e soldi, magari hanno un poco influito, come ha forse influito il volersi vendicare di uno dei pochi che gli ha fatto girare le palle (mi sembra che la stretta di mano a Rune alla fine della partita di Montecarlo sia stata la più fredda che abbia mai fatto) oltre all'istinto del vincente, quello che cerca sempre e comunque di vincere, ma anch'io credo che in definitiva la ragione principale sia stata la sua correttezza, il senso del dovere e la sua sportività.
Marvel64 ha scritto:Dispiace dirlo, ma l'educazione di Jannik non è proprio italiana, ma quella che gli hanno dato i suoi genitori, altoatesini di lingua tedesca.
Poi che sia diventato un patrimonio nazionale e quindi in qualche modo ci rappresenti è verissimo (e ne sono ben lieto), però mi sembra giusto dare a Cesare quel che è di Cesare...
francesco_jsb ha scritto:Marvel64 ha scritto:Dispiace dirlo, ma l'educazione di Jannik non è proprio italiana, ma quella che gli hanno dato i suoi genitori, altoatesini di lingua tedesca.
Poi che sia diventato un patrimonio nazionale e quindi in qualche modo ci rappresenti è verissimo (e ne sono ben lieto), però mi sembra giusto dare a Cesare quel che è di Cesare...
Si e no, scusa se puntualizzo ma in questi casi scivolare nei luoghi comuni è molto facile ed io sono sempre nel cercare di non generalizzare ma guardare i singoli casi e le singole persone (e te lo dice un terrone con però madre trentina e che in Alto Adige era quasi di casa)
Marvel64 ha scritto:francesco_jsb ha scritto:Marvel64 ha scritto:Dispiace dirlo, ma l'educazione di Jannik non è proprio italiana, ma quella che gli hanno dato i suoi genitori, altoatesini di lingua tedesca.
Poi che sia diventato un patrimonio nazionale e quindi in qualche modo ci rappresenti è verissimo (e ne sono ben lieto), però mi sembra giusto dare a Cesare quel che è di Cesare...
Si e no, scusa se puntualizzo ma in questi casi scivolare nei luoghi comuni è molto facile ed io sono sempre nel cercare di non generalizzare ma guardare i singoli casi e le singole persone (e te lo dice un terrone con però madre trentina e che in Alto Adige era quasi di casa)
Non era una critica, ma una semplice constatazione.
Il comportamento di Jannik è assolutamente esemplare (e sono d'accordo), ma non è certamente esemplificativo del comportamento degli italiani.
In primis, per il motivo che dicevi (le generalizzazioni sono sempre semplificazioni eccessive, per usare un eufemismo, quindi se un italiano si comporta male o bene rappresenta sé stesso e non milioni di connazionali); in secundis, sempre per la motivazione che citavi: visto che bisogna guardare i singoli casi e le singole persone, continuo a pensare che i valori di base dell'educazione di Jannik siano stati più influenzati dai genitori altoatesini di madrelingua tedesca, che lo hanno tenuto con loro fino ai suoi 13 anni, che agli insegnamenti avuti a Bordighera da Piatti ed il suo staff, che certamente oltre all' italiano, gli hanno insegnato anche l'italianitá.
p.s. siete mai stati a Sesto? Paese delizioso ma che non proporrei come un modello di italianità, anche a voler essere faziosi...
francesco_jsb ha scritto:Marvel64 ha scritto:francesco_jsb ha scritto:Marvel64 ha scritto:Dispiace dirlo, ma l'educazione di Jannik non è proprio italiana, ma quella che gli hanno dato i suoi genitori, altoatesini di lingua tedesca.
Poi che sia diventato un patrimonio nazionale e quindi in qualche modo ci rappresenti è verissimo (e ne sono ben lieto), però mi sembra giusto dare a Cesare quel che è di Cesare...
Si e no, scusa se puntualizzo ma in questi casi scivolare nei luoghi comuni è molto facile ed io sono sempre nel cercare di non generalizzare ma guardare i singoli casi e le singole persone (e te lo dice un terrone con però madre trentina e che in Alto Adige era quasi di casa)
Non era una critica, ma una semplice constatazione.
Il comportamento di Jannik è assolutamente esemplare (e sono d'accordo), ma non è certamente esemplificativo del comportamento degli italiani.
In primis, per il motivo che dicevi (le generalizzazioni sono sempre semplificazioni eccessive, per usare un eufemismo, quindi se un italiano si comporta male o bene rappresenta sé stesso e non milioni di connazionali); in secundis, sempre per la motivazione che citavi: visto che bisogna guardare i singoli casi e le singole persone, continuo a pensare che i valori di base dell'educazione di Jannik siano stati più influenzati dai genitori altoatesini di madrelingua tedesca, che lo hanno tenuto con loro fino ai suoi 13 anni, che agli insegnamenti avuti a Bordighera da Piatti ed il suo staff, che certamente oltre all' italiano, gli hanno insegnato anche l'italianitá.
p.s. siete mai stati a Sesto? Paese delizioso ma che non proporrei come un modello di italianità, anche a voler essere faziosi...
Sicuro, che "i valori di base dell'educazione di Jannik siano stati più influenzati dai genitori" ... e basta però, senza la "appendice etnica" della tua frase.
Su quello non sono d'accordo, anche perchè non so quanto tu sia rimasto da quelle parti, io per un po', una volta riuscivo a capire e parlare un po' il Vinschgerisch della Val Venosta, leggermente differente dal Pusterisch che parla Jannik, ma ti assicuro che lì, come in tutte le parti del mondo, ci sono le brave persone, gli idioti, gli str..zi e tutte le varietà in cui l'essere umano si è da sempre evoluto, e ripeto questo secondo me vale dappertutto, magari le percentuali sono maggiori per la prima categoria che ho nominato in certi paesini molto tranquilli, ma si constatano variazioni in percentuale anche tra due palazzi confinanti in qualsiasi città del mondo.
Poi alla fine l'essenziale è che Jannik sia un "nostro patrimonio" e che sia fatto così con tutte le sue tante qualità sia da atleta che da persona, poi il perchè, dove e quanto ci siano fortunatamente ancora persone come lui lo potremo lasciare a sociologi e psicologi.