Nole alla fine ha vinto per ko tecnico, ha giocato una partita perfetta e durissima, resa così netta nel punteggio dalla sua prestazione pazzesca e dalla sua grandezza assoluta; il sesto game del secondo set è stato uno dei più belli che io ricordi. Carlitos è giunto all’ultimo terzo di stagione con le pile un po’ scariche (anche mentalmente), ma rimane un fuoriclasse difficile da demolire in quella maniera.
Oggi non ho visto Sinner perché sono andato a pesca, ma leggo ingiro cose che, per me, sono abbastanza assurde e poco accettabili; se Jannik è quello che è, con una mentalità vincente e una immagine pulita come pochi, è perché non pensa da italianuzzo furbetto che vive di espedienti; lo scrivo adesso a scanso di equivoci; è successo a Becker due volte di perdere il Master contro giocatori (Edberg e Sampras) che aveva battuto e che (se non ricordo male) poteva far eliminare facendo il furbo. Ma rimane Boris Becker, come i furbetti rimangono pavidi accattoni che come tali saranno ricordati (e che rappresentano il vero male di questo nostro paese).
Mi tolgo il cappello al cospetto di Jan il Rosso, che è pronto per dieci anni di grande carriera e a dividersi i trionfi e la gloria con Achille; che vinca o che perda domani.