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Passaggio da rovescio a una mano a rovescio bimane: riflessioni.

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Ciao a tutti,
scrivo questo post perché ultimamente sono afflitto da un grande dubbio relativo al rovescio.

Ho 37 anni e gioc0 da appena 5 anni, anche se con molta regolarità e lezioni costanti.
Utilizzo rovescio ad una mano che esteticamente e "ludicamente" preferisco ma, per contro, non posso che constatare empiricamente i numerosi vantaggi del rovescio bimane, quali ad esempio:

- maggiore "copertura" sulle palle alte e possibilità di potere "entrare" prima e meglio in campo negli scambi
- appoggio in open stance senza necessità di affiancarsi alla rete
- migliore controllo su palle alte (oggi come oggi diffusissime per via di superfici/palle sempre più veloci/dure) con possibilità di utilizzo migliore della chiusura del polso sinistro (per i destrimani).


D'altronde questi vantaggi sono conclamati e tecnicamente illustrati/argomentati anche dai massimi esperti di settore, basta fare qualche ricerca su internet sui siti specializzati.

Il punto è che, ultimamente, inizio a chiedermi se possa avere senso cambiare il mio rovescio a 1 mano per passare a quello bimane in un'ottica di longevità e competitività nel futuro (anche se ho 37 anni suonati vorrei continuare ad "investire", sempre amatorialmente ovvio, in questo sport…).

Vedo sempre più spesso miei avversari - di pari livello intendo - salvare e gestire palle sul rovescio molto meglio di come certamente non potrebbero fare con una sola mano. Questo mi da un po' di frustrazione  Neutral


Ritenete sia una scelta troppo complicata oppure che valga la pena provarci?

Spero che questo thread possa essere un'occasione di confronto sul tema.

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È molto difficile passare dal rovescio ad una mano a quello a due. È molto più facile vedere il contrario. Anch’io da ragazzo ho avuto qualche dubbio perché il rovescio era il mio punto debole. Ora ti posso dire che sono molto contento del mio rovescio ad una mano, ed è diventato un colpo più sicuro e regolare del dritto. Anche il rovescio ad una mano ha i suoi vantaggi. Con il rovescio ad una mano puoi imprimere più potenza e più rotazioni, lo puoi variare con più facilità e ti perdona qualche momento in cui non hai la perfetta distanza dalla palla. In generale posso dirti che per decidere non devi valutare i pro e i contro dei due colpi ma la tua capacità di usare la mano sinistra. Gli allenatori quando devono decidere se il ragazzino che è impostato con il rovescio bimane può giovarsi dello staccare una mano guardano a come usa la mano sinistra.

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In una bella video intervista su Ubitennis qualche mese fa si parlava delle differenze tra i due rovesci. La cosa che vale la pena aggiungere a quanto già scritto è che per giocare ad una mano la palla in arrivo bisogna leggerla prima per non trovarsi spiazzati, senza possibilità di recupero con la mano sinistra.

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Ciao Luca, bell'argomento.
Io ho provato i tuoi stessi dubbi e una certa invidia per i bimani a lungo. Sono impostato a una mano da quando ho 7 anni e oggi è uno dei miei colpi più sicuri, ma tra i 18 e 20 anni ho giocato bimane proprio per le questioni che citi sopra.
Ti dico che molto sinceramente la scelta è stata condizionata anche dai miei giocatori preferiti dell'epoca (Rios e Moya su tutti). Oggi sono felicemente "monomane", confortato da un grandissimo ritorno dei rovesci a una mano anche tra i primissimi e penso che con l'allenaento e il giusto timing si possa fare tutto anche a una mano, aggiungendo però un sacco di vantaggi! Ne ha citati molti Andrea0, giustissimi, aggiungo che in gnerale il rovescio a una mano ti può accompagnare meglio verso l'età dei veterani, i benefici sono innumerevoli!
L'argomento poi mi tocca  da vicino perché il nostro maestro ha da poco chiesto a due miei amici di provare a fare tutto il mese solo a una mano (loro sono bimani), torneo del circolo incluso! Pensa che ne potranno trarre molti vantaggi e io sono d'accordo.
Con l'allenamento corretto, non sento che al mio rovescio a una mano manchi qualcosa rispetto a uno bimane.
Ovviamente tutto ciò è solo il mio parere =)

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A 37 anni non ha senso. Il rovescio a due mani è più faticoso e richiede maggiori spostamenti. Il mio consiglio e quello di imparare meglio quello a una mano.

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@jonnyyo,
giustamente hai enumerato alcuni vantaggi del rovescio bimane rispetto a quello ad una mano. Probabilmente esistono anche dei vantaggi di quello ad una mano rispetto a quello bimane. Se così non fosse si giocherebbe tutti il rovescio a due mani.

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Ragus ha scritto:
In una bella video intervista su Ubitennis qualche mese fa si parlava delle differenze tra i due rovesci. La cosa che vale la pena aggiungere a quanto già scritto è che per giocare ad una mano la palla in arrivo bisogna leggerla prima per non trovarsi spiazzati, senza possibilità di recupero con la mano sinistra.

Non mi stupisce che Ubitennis  parli di questo argomento, come di altri argomenti interessantissimi e per nulla clickbait tipo "KuANto GuadagnIa MusEtty con la vittohria del Terzoh Turnoh?!!?!?!"

Insieme a quella su corde e racchette, credo che la diatriba tra rovescio a una o due mani sia una delle più grandi inutili elucubrazioni mentali del giocatore di tennis amatoriale.

Si tratta di moda, casualità, intuizioni di un maestro che vi ha seguito. Non c'è una tecnica che ha in assoluto vantaggi o svantaggi rispetto all'altra, ed    esistono numerosissimi esempi di questo, a tutti i livelli. 

Per cui consiglio di non pensarci più, migliorare la propria tecnica mattoncino dopo mattoncino e con pazienza  i risultati si hanno, se il problema è quello di  non avere un rovescio sufficientemente sicuro.

Io ho sempre giocato a due mani... da piccolo ero una mosca bianca, almeno nel mio circolo e tra i ragazzini che incontravo nei tornei, o comunque notavo sempre un 50/50 e non una prevalenza del bimane. Va detto che ero stato avviato al tennis da un maestro straniero e poi inserito in un gruppo dove i maestri erano ex giocatori professionisti negli anni '70, quindi vecchissima scuola... nel nostro circolo anche le bambine piccole giocavano tutte il rovescio a una mano, come la nostra maestra. Parliamo di fine anni '90, inizi 2000.

Nello stesso circolo, più avanti negli anni (diciamo attorno al 2008) quasi tutti i bambini nuovi giocavano a due mani, mentre oggi invece siamo tornati indietro e di nuovo su un 50/50 (o almeno così m'è sembrato di vedere ulltimamente). Questo vuol dire che è semplicemente cambiata la moda.

Avendo io un rovescio molto migliore del diritto e molto naturale (penso che sia perché, da bambino, ho giocato per tanti anni con altri bambini avversari che mi giocavano colpi incrociati in top solo sul rovescio, essendo io mancino) mi è capitato tantissime volte di incontrare nel mio percorso giocatori e giocatrici "a una mano" che, vedendo me, volevano provare a passare al rovescio a due mani, che gli sembrava più semplice.  Niente di più sbagliato, credo.

Non c'è garazia che, se un giocatore con il rovescio a una mano di cui non è contento, passa al rovescio a due mani e fa quei tot mesi di lezioni, alla fine avrà un rovescio migliore. Avrà speso mesi in lezioni, avrà un rovescio diverso, ma forse avrebbe potuto impiegare le stesse energie nel migliorare il rovescio che aveva prima con la stessa dedizione. Sotto consiglio di un bravo maestro e in una fase di gioco ancora embrionale, io forse cambierei. Su suggerimento del mio intuito personale e seguendo la "scimmia" del momento, assolutamente no.

Per riassumere, personalmente farei due cose: non cambierei rovescio e smetterei di porre l'eterna diatriba "2 mani vs. 1 mano", che lascerei ai blog già citati o ai commentatori Supertennis che non stanno zitti manco durante il punto.

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Deus ex machina 😁

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Bueno tra i due tipi di colpo non e' che  uno sia meglio dell' altro, ognuno ha i suoi pro ed i suoi contro,che  non dipendono solo dalle capacita' tecniche di un giocatore rispetto ad un altro ma anche  dalla fisico e dalla fisicita' del giocatore.
Ora a 37 anni non mi metterei dubbi in testa su eventuali cambi, almeno che il colpo in questione funzioni veramente male.
Purtroppo con il passare degli anni il bimane richiede ,molto piu' sforzo fisico che il rovescio monomane,ma ce sempre l'alternativa del rovescio in slice che e' obbligatorio per tutti i bimani.
Anche  perche' con il cambio non si sa mai dove si va a finire,perche' magari si spendono soldi e tempo per un cambio che magari non si arrivera' mai ad assimilare.
Li dipende dal soggetto, ce chi lo digerisce abbastanza in fretta (minimo due annetti ) ce chi invece lo sofrira' sempre.
Non e' solo una questione di tecnica, ma di movimento, distanze e punto di impatto sulla palla.
Percio' facendo un cambio del genere andiamo incontro a una serie di problematiche abbastanza complesse  che come ripeto  nel migliore dei casi hanno bisogno di molto tempo e molta pazienza per rendere questo cambio prolifico.
Insomma io a questo punto almeno che  il colpo in questione sia veramente traballante,non farei cambi,ma cercherei di migliorare quello che  ce.
Per il tennista bimane,sempre parlando di un ' eta' vicino ai 40,invece e' obbligatorio saper giocare un rovescio in slice come si deve,che  ti permetta di poter staccare la mano quando necessario.
Che purtroppo visto il passare degli anni diventera' una scelta obbligatoria, piu' fisica che  tecnica per tutti quelli che  vorranno essere competitivi dai 40 in su.

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taglia1964 ha scritto:
@jonnyyo,
giustamente hai enumerato alcuni vantaggi del rovescio bimane rispetto a quello ad una mano. Probabilmente esistono anche dei vantaggi di quello ad una mano rispetto a quello bimane. Se così non fosse si giocherebbe tutti il rovescio a due mani.


@[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] secondo me ti riferisci al post di qualcun altro, perché io ho scritto esattamente l'opposto  Passaggio da rovescio a una mano a rovescio bimane: riflessioni. 1f602  Passaggio da rovescio a una mano a rovescio bimane: riflessioni. 1f601  Passaggio da rovescio a una mano a rovescio bimane: riflessioni. 1f604

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sisisisi, era ovviamente rivolto a LucaSanny Passaggio da rovescio a una mano a rovescio bimane: riflessioni. 1f602

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andyvakgj ha scritto:
A 37 anni non ha senso. Il rovescio a due mani è più faticoso e richiede maggiori spostamenti. Il mio consiglio e quello di imparare meglio quello a una mano.


Non ne farei una questione di età. Personalmente ho fatto la scelta di passare al rovescio bimane a 47 anni (dopo due stop uno da 21 a 38 l’altro da 42 a 47 appunto) ed è stata un’ottima scelta visti i risultati. Concordo sul fatto che serva essere in ottima forma fisica e tutto il resto ma, come dice Agassi, parliamo dello “Scudo” sapendo che la “Spada” la estraiamo quando colpiamo alla destra del nostro corpo. Fuor di metafora ad un rovescio bimane chiedo 1 regolarità 2 profondità 3 passanti ergo per quel che mi riguarda è un’ottima soluzione/compromesso su un colpo col quale non si devono certo fare i buchi per terra (anzi). Certo, una delle sue chiavi più importanti è nella sensibilizzazione/attivazione/spinta del braccio sinistro perché senza di quelle non si va da nessuna parte. Ma se oggigiorno tutti i Maestri delle SAT impostano tutti i ragazzi in questo modo un perché esiste ed è lampante: è un rovescio molto più facile rispetto a quello ad una sola mano, dove a mio parere serve invece più “braccio” comunemente inteso. Ciao!

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Una cosa è certa (per quel che mi riguarda) nonostante i dubbi attuali, il senso di libertà e potenza e slancio/swing che conferisce il rovescio ad una mano è impareggiabile... In altri termini, se mettiamo da parte per un attimo gli aspetti funzionali e di efficienza, biomeccanica, ecc.,  il rovescio ad una mano mi soddisfa/gratifica/diverte molto più di quello bimane.

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Andras ha scritto:



Non ne farei una questione di età. Personalmente ho fatto la scelta di passare al rovescio bimane a 47 anni (dopo due stop uno da 21 a 38 l’altro da 42 a 47 appunto) ed è stata un’ottima scelta visti i risultati. Concordo sul fatto che serva essere in ottima forma fisica e tutto il resto ma, come dice Agassi, parliamo dello “Scudo” sapendo che la “Spada” la estraiamo quando colpiamo alla destra del nostro corpo. Fuor di metafora ad un rovescio bimane chiedo 1 regolarità 2 profondità 3 passanti ergo per quel che mi riguarda è un’ottima soluzione/compromesso su un colpo col quale non si devono certo fare i buchi per terra (anzi). Certo, una delle sue chiavi più importanti è nella sensibilizzazione/attivazione/spinta del braccio sinistro perché senza di quelle non si va da nessuna parte. Ma se oggigiorno tutti i Maestri delle SAT impostano tutti i ragazzi in questo modo un perché esiste ed è lampante: è un rovescio molto più facile rispetto a quello ad una sola mano, dove a mio parere serve invece più “braccio” comunemente inteso. Ciao!


Riesumo questo vecchio post [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ti dispiacerebbe raccontare la tua esperienza? quante lezioni col maestro hai dedicato ad imparare il rovescio a due mani; dopo quanto tempo hai cominciato a sentirlo tuo e a non avere l'automatismo per colpire ad una mano; facevi tornei in quel periodo? a che livello eri? grazie!

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Solo Tennis ha scritto:
Andras ha scritto:



Non ne farei una questione di età. Personalmente ho fatto la scelta di passare al rovescio bimane a 47 anni (dopo due stop uno da 21 a 38 l’altro da 42 a 47 appunto) ed è stata un’ottima scelta visti i risultati. Concordo sul fatto che serva essere in ottima forma fisica e tutto il resto ma, come dice Agassi, parliamo dello “Scudo” sapendo che la “Spada” la estraiamo quando colpiamo alla destra del nostro corpo. Fuor di metafora ad un rovescio bimane chiedo 1 regolarità 2 profondità 3 passanti ergo per quel che mi riguarda è un’ottima soluzione/compromesso su un colpo col quale non si devono certo fare i buchi per terra (anzi). Certo, una delle sue chiavi più importanti è nella sensibilizzazione/attivazione/spinta del braccio sinistro perché senza di quelle non si va da nessuna parte. Ma se oggigiorno tutti i Maestri delle SAT impostano tutti i ragazzi in questo modo un perché esiste ed è lampante: è un rovescio molto più facile rispetto a quello ad una sola mano, dove a mio parere serve invece più “braccio” comunemente inteso. Ciao!


Riesumo questo vecchio post [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ti dispiacerebbe raccontare la tua esperienza? quante lezioni col maestro hai dedicato ad imparare il rovescio a due mani; dopo quanto tempo hai cominciato a sentirlo tuo e a non avere l'automatismo per colpire ad una mano; facevi tornei in quel periodo? a che livello eri? grazie!


Grazie a te per avermelo chiesto, racconto con piacere.
Per quanto concerne la domanda numero uno mi spiace ma non posso essere d'aiuto, ho fatto tutto da autodidatta. Quanto a sentirlo "mio" c'è voluto un bel po' per un motivo molto semplice ossia che avevo un rovescio in backspin particolarmente solido quindi la seconda mano la attaccavo solo in risposta o sul passante ossia quando potevo usare l'energia cinetica del colpo dell'avversario appoggiandomici. Ai tempi non facevo ancora tornei, dopo un anno e mezzo che avevo ripreso vinsi un paio di TPRA limit 50 l'anno dopo passai 4.4 solo facendo la D4 quello dopo 4.3 con qualche torneo (quindi niente di particolarmente significativo). Quando ho cominciato a dover affrontare dei 4.1/3.5 con buona regolarità ho capito che le cose così come stavano non consentivano granché come crescita quindi ho iniziato a lavorarci sopra di fatto imponendomi di giocarlo il più spesso possibile staccando la mano per il backspin solo quando fisicamente impossibilitato a giocarlo a due mani (rovesciando quindi la ratio 80/20 back/bimane a 20/80). Il vero game changer, come sempre per me, l'ho trovato in campo ragionando sulla regola aurea per ogni colpo del Tennis ossia "tempo e distanza dalla palla" che per quanto mi riguarda è quando la palla ha appena raggiunto la linea della spalla destra. Momento in cui inizio a spingere con il braccio sinistro chiudendo il movimento con una estensione completa dello stesso (tipo Connors, con tutti i distinguo del caso ovviamente) senza il richiamo del braccio sinistro oltre la spalla destra. Il risultato è una palla sì piatta ma profonda e consistente. Ovviamente l'attivazione cosciente del braccio sinistro è altrettanto fondamentale visto che ogni Maestro Federale dice ad ogni ragazzino che si cimenta per la prima volta con questo colpo di pensarlo come un dritto mancino. Ora è a tutti gli effetti il mio colpo più naturale, lo gioco bene pure in controbalzo per seguirlo a rete (Jimbo docet....), sarà per via che sono un occhio destro dominante. Lo gioco spesso anche da destra verso sinistra in modo assolutamente anomalo tanto mi viene facile farlo. Spero di esser stato anche di minimo aiuto! Buon Tennis

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Andras ha scritto:



Grazie a te per avermelo chiesto, racconto con piacere.
Per quanto concerne la domanda numero uno mi spiace ma non posso essere d'aiuto, ho fatto tutto da autodidatta. Quanto a sentirlo "mio" c'è voluto un bel po' per un motivo molto semplice ossia che avevo un rovescio in backspin particolarmente solido quindi la seconda mano la attaccavo solo in risposta o sul passante ossia quando potevo usare l'energia cinetica del colpo dell'avversario appoggiandomici. Ai tempi non facevo ancora tornei, dopo un anno e mezzo che avevo ripreso vinsi un paio di TPRA limit 50 l'anno dopo passai 4.4 solo facendo la D4 quello dopo 4.3 con qualche torneo (quindi niente di particolarmente significativo). Quando ho cominciato a dover affrontare dei 4.1/3.5 con buona regolarità ho capito che le cose così come stavano non consentivano granché come crescita quindi ho iniziato a lavorarci sopra di fatto imponendomi di giocarlo il più spesso possibile staccando la mano per il backspin solo quando fisicamente impossibilitato a giocarlo a due mani (rovesciando quindi la ratio 80/20 back/bimane a 20/80). Il vero game changer, come sempre per me, l'ho trovato in campo ragionando sulla regola aurea per ogni colpo del Tennis ossia "tempo e distanza dalla palla" che per quanto mi riguarda è quando la palla ha appena raggiunto la linea della spalla destra. Momento in cui inizio a spingere con il braccio sinistro chiudendo il movimento con una estensione completa dello stesso (tipo Connors, con tutti i distinguo del caso ovviamente) senza il richiamo del braccio sinistro oltre la spalla destra. Il risultato è una palla sì piatta ma profonda e consistente. Ovviamente l'attivazione cosciente del braccio sinistro è altrettanto fondamentale visto che ogni Maestro Federale dice ad ogni ragazzino che si cimenta per la prima volta con questo colpo di pensarlo come un dritto mancino. Ora è a tutti gli effetti il mio colpo più naturale, lo gioco bene pure in controbalzo per seguirlo a rete (Jimbo docet....), sarà per via che sono un occhio destro dominante. Lo gioco spesso anche da destra verso sinistra in modo assolutamente anomalo tanto mi viene facile farlo. Spero di esser stato anche di minimo aiuto! Buon Tennis


Grazie mille! il rovescio a due mani è un mio vecchio pallino. A dire la verità ho un rovescio ad una mano niente male, ma contrariamente alla maggior parte degli appassionati a me piace molto di più il rovescio a due mani. Nel 2013 circa, feci un mesetto,  due volte a settimana con lil maestro con cui mi allenavo per impararlo. Andava abbastanza bene, ma poi in partita non trovavo gli automatismi e siccome facevo tornei, tornai ad una mano. Quest'estate tornando a giocare dopo diverso tempo ci ho riprovato col maestro, per un mesetto 1 volta a settimana. Lo stesso percorso, i progressi erano veloci, ma poi andando a fare qualche partita (non di torneo) non riuscivo ad essere abbastanza rapido di testa per giocarlo a 2 mani. Rimarrà probabilmente il mio grande rimpianto, a 53 anni sono fuori tempo massimo, o no?

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Solo Tennis ha scritto:
Andras ha scritto:



Grazie a te per avermelo chiesto, racconto con piacere.
Per quanto concerne la domanda numero uno mi spiace ma non posso essere d'aiuto, ho fatto tutto da autodidatta. Quanto a sentirlo "mio" c'è voluto un bel po' per un motivo molto semplice ossia che avevo un rovescio in backspin particolarmente solido quindi la seconda mano la attaccavo solo in risposta o sul passante ossia quando potevo usare l'energia cinetica del colpo dell'avversario appoggiandomici. Ai tempi non facevo ancora tornei, dopo un anno e mezzo che avevo ripreso vinsi un paio di TPRA limit 50 l'anno dopo passai 4.4 solo facendo la D4 quello dopo 4.3 con qualche torneo (quindi niente di particolarmente significativo). Quando ho cominciato a dover affrontare dei 4.1/3.5 con buona regolarità ho capito che le cose così come stavano non consentivano granché come crescita quindi ho iniziato a lavorarci sopra di fatto imponendomi di giocarlo il più spesso possibile staccando la mano per il backspin solo quando fisicamente impossibilitato a giocarlo a due mani (rovesciando quindi la ratio 80/20 back/bimane a 20/80). Il vero game changer, come sempre per me, l'ho trovato in campo ragionando sulla regola aurea per ogni colpo del Tennis ossia "tempo e distanza dalla palla" che per quanto mi riguarda è quando la palla ha appena raggiunto la linea della spalla destra. Momento in cui inizio a spingere con il braccio sinistro chiudendo il movimento con una estensione completa dello stesso (tipo Connors, con tutti i distinguo del caso ovviamente) senza il richiamo del braccio sinistro oltre la spalla destra. Il risultato è una palla sì piatta ma profonda e consistente. Ovviamente l'attivazione cosciente del braccio sinistro è altrettanto fondamentale visto che ogni Maestro Federale dice ad ogni ragazzino che si cimenta per la prima volta con questo colpo di pensarlo come un dritto mancino. Ora è a tutti gli effetti il mio colpo più naturale, lo gioco bene pure in controbalzo per seguirlo a rete (Jimbo docet....), sarà per via che sono un occhio destro dominante. Lo gioco spesso anche da destra verso sinistra in modo assolutamente anomalo tanto mi viene facile farlo. Spero di esser stato anche di minimo aiuto! Buon Tennis


Grazie mille! il rovescio a due mani è un mio vecchio pallino. A dire la verità ho un rovescio ad una mano niente male, ma contrariamente alla maggior parte degli appassionati a me piace molto di più il rovescio a due mani. Nel 2013 circa, feci un mesetto,  due volte a settimana con lil maestro con cui mi allenavo per impararlo. Andava abbastanza bene, ma poi in partita non trovavo gli automatismi e siccome facevo tornei, tornai ad una mano. Quest'estate tornando a giocare dopo diverso tempo ci ho riprovato col maestro, per un mesetto 1 volta a settimana. Lo stesso percorso, i progressi erano veloci, ma poi andando a fare qualche partita (non di torneo) non riuscivo ad essere abbastanza rapido di testa per giocarlo a 2 mani. Rimarrà probabilmente il mio grande rimpianto, a 53 anni sono fuori tempo massimo, o no?


Solo se ti convinci che sei fuori tempo massimo 😉
Quello che ci mettiamo nella zucca da soli fa tutta la differenza di questo mondo. Quindi....infiliamoci cose a nostro vantaggio!

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] come hai ragione!

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Mia personalissima opinione 
All'interno del circolo che frequento ovviamente i giovani e giovanissimi ,fisicamente a posto, giocano tutti a due mani
I non più giovani-issimi (...anzianotti) tutti ad una mano.
Ovvio diremo
Ma, dal momento che la velocità della palla non è mostruosa , salvo qualche seconda categoria, una cosa che ho notato e che i vincenti di rovescio, incrociato o lungolinea  da piazzati, vicino alla linea di fondo, non in avanzamento, li vedo tirare SOLO da quelli che hanno rovescio ad una mano.
Da giocatore di rovescio ad una mano ho provato anch'io con due, e anche con discreti risultati nell'immediato, ma ho preferito migliorare ovvero rendere più rapida la fase di apertura, mantenendo  alto il gomito  con posizione verticale della racchetta al fine di avere maggior spazio per eseguire lo swing e migliorare la velocità di impatto con copertura di spin. Quando riesci a farlo escono dei colpi che mi regalano molta soddisfazione e sicurezza.
Ovviamente sono di parte in quanto estimatore di L.Musetti.

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eagle3p ha scritto:
Mia personalissima opinione 
All'interno del circolo che frequento ovviamente i giovani e giovanissimi ,fisicamente a posto, giocano tutti a due mani
I non più giovani-issimi (...anzianotti) tutti ad una mano.
Ovvio diremo
Ma, dal momento che la velocità della palla non è mostruosa , salvo qualche seconda categoria, una cosa che ho notato e che i vincenti di rovescio, incrociato o lungolinea  da piazzati, vicino alla linea di fondo, non in avanzamento, li vedo tirare SOLO da quelli che hanno rovescio ad una mano.
Da giocatore di rovescio ad una mano ho provato anch'io con due, e anche con discreti risultati nell'immediato, ma ho preferito migliorare ovvero rendere più rapida la fase di apertura, mantenendo  alto il gomito  con posizione verticale della racchetta al fine di avere maggior spazio per eseguire lo swing e migliorare la velocità di impatto con copertura di spin. Quando riesci a farlo escono dei colpi che mi regalano molta soddisfazione e sicurezza.
Ovviamente sono di parte in quanto estimatore di L.Musetti.


È molto interessante quanto dici. Personalmente non son mai riuscito a tirare un vincente di rovescio lungolinea ad una mano in vita mia mentre a due è un colpo col quale sorprendo spesso l'avversario riuscendo a piazzare dei vincenti in risposta al servizio. A sensazione il due mani mi è sempre sembrato un colpo più facile da eseguire e più difficile da sbagliare, specie in lunghezza dove bisogna proprio cannarlo alla grande per andar lunghi

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Io sono passato al bimane proprio a 37 anni. La fase di adattamento è fatcosa, ma soprattutto nella risposta al servizio i miglioramenti sono stati significativi. Secondo me è più facile gestire la presa col bimane, mentre nel mono spesso si va di continental con ovvie limitazioni nel tennnis moderno. Il mio coach me lo suggeri per un passaggio piú naturale da dritto a rovescio ed aveva ragione

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certamente, il rovescio e due mani e molto piu utile nelle risposte bloccate e in anticipo con aperture meno ampie (djoker dixit)
io credo non ci sia scampo, e piu efficace di quello a una mano, anche se su alcuni recuperi in allungo, mi allucino come i profi riescano a tirare un bimane quasi fuori dal canpo...ma quello e un mondo che non mi (ci?)  appartiene

anche il sottoscritto, pazzamente innamorato del rovescio a una mano (c'e un tread dedicato in cui il (super) doc ha postato una marea di cose belle.....) in singolo mi sono convertito al bimane, ma sopratutto in doppio 
saluti e buon tennis

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secondo me, c'è una considerazione da fare, di natura essenzialmente tecnica.
Mia figlia di 12 anni gioca il rovescio a 2 mani; ha iniziato a giocare a 7 anni, quindi sta facendo un suo percorso da tempo (percorso molto svogliato, perchè non le piace e gioca solo per fare un pò di sport, ma tant'è).
Tutti i ragazzini che ho visto in questi anni giocare con mia figlia giocano il rovescio a due mani, nessuno escluso.
Il maestro spesso gli fa tirare un diritto mancino, per enfatizzare il ruolo del braccio sx.
In realtà rovescio a una mano sono abbastanza diversi, non soltanto perchè si usano uno o due mani.
Ma si usano anche le spalle in modo diverso.
Nel rovescio a una mano si resta sempre di fianco e infatti si porta la mano sx all'indietro per rimanere di fianco e non aprire le spalle. Wawrinka in realtà apre le spalle, ma secondo il mio maestro è un retaggio del fatto che da ragazzo era stato impostato bimane (tecnicamente non sarebbe correttissimo, anche se da un pò ci sono maestri che parlano di rovescio a una mano moderno in cui si aprono le spalle sulla falsariga di Stan). Nel rovescio a due mani invece si girano le spalle, proprio come nel diritto; è quindi un diritto mancino, con la mano dx che collabora con la sx (non il contrario).
Ora, al di là dell'età, delle abitudini e delle altre considerazioni GIUSTISSIME che sono state fatte, prima di passare dal monomane al bimane, io rifletterei su questo punto: quando giocate a una mano, avete tendenza ad aprire le spalle,  non perchè perdete stabilità (andate in trottola come si dice), ma perchè cercate potenza girando le spalle? Se sì, può avere senso cambiare, se no, lasciate perdere.

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malconcio ha scritto:
Ma si usano anche le spalle in modo diverso.
Nel rovescio a una mano si resta sempre di fianco e infatti si porta la mano sx all'indietro per rimanere di fianco e non aprire le spalle. Wawrinka in realtà apre le spalle, ma secondo il mio maestro è un retaggio del fatto che da ragazzo era stato impostato bimane (tecnicamente non sarebbe correttissimo, anche se da un pò ci sono maestri che parlano di rovescio a una mano moderno in cui si aprono le spalle sulla falsariga di Stan). Nel rovescio a due mani invece si girano le spalle, proprio come nel diritto; è quindi un diritto mancino, con la mano dx che collabora con la sx (non il contrario).
Ora, al di là dell'età, delle abitudini e delle altre considerazioni GIUSTISSIME che sono state fatte, prima di passare dal monomane al bimane, io rifletterei su questo punto: quando giocate a una mano, avete tendenza ad aprire le spalle,  non perchè perdete stabilità (andate in trottola come si dice), ma perchè cercate potenza girando le spalle? Se sì, può avere senso cambiare, se no, lasciate perdere.


Argomentazione fondamentale a mio parere.
La potenza del rovescio a due mani arriva dalla rotazione delle anche ("clearing the hips") che porta ad essere frontali con le spalle alla fine dello swing (ossia con le spalle parallele alla rete, come sul dritto (da qui la similitudine con un dritto mancino)). Dinamica assolutamente diversa da quella del rovescio ad una mano, la cui stance è una strong neutral quasi closed (quasi) e, salvo fenomeni alla Stanimal, non mostra atleti completamente frontali rispetto alla rete sul finale
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