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Promemoria primo messaggio :

Veterano ha scritto:
Agam Bernardini dice:


ciao ragazzi, vedo che vi siete dati da fare a discutere sui vari aspetti del tennis. Avete detto tutti delle cose molto giuste, ma vi chiedo una cosa? Riuscite ad entrare in campo e ricordarvi tutte quelle parole e quelle idee? Se io dovessi pensare anche a un centesima parte di tutto quello che è stato detto resterei paralizzato a pensare quale è quella giusta e quella sbagliata. Capisco la necessità di entrare in campo con le idee chiare e la voglia di sapere cosa fare. Quello che io propongo è di mettere tutta la vostra attenzione sulle tecniche di centratura e di attenzione, perché quando ci riuscite, contattate il vostro centro e allora saprete in ogni momento esattamente cosa fare, quale colpo eseguire, se attaccare o difendervi. Insomma cadrà ogni dubbio e saprete da "dentro" la cosa giusta da fare. Credo che ognuno di voi abbia provato almeno una volta quella sensazione, ha giocato la partita perfetta. Chiamiamo quella sensazione essere "In the zone" "stare nella zona". Se l'avete provata anche una sola volta vuol dire che l'avete dentro di voi e dovete solo ricontattarla facendo gli esercizi e le tecniche di centratura e di attenzione e darete il meglio di voi senza pensare. La mente è la prima nemica del tennista. Dobbiamo giocare con il corpo, non pensare, ma stare centrati, rilassati, attenti e presenti e giocheremo il nostro miglior tennis e ci divertiremo moltissimo e usciremo dal campo sempre soddisfatti e felici.
Un'ultima cosa, con un gruppo di amici stiamo cercando un posto dove creare "L'Accademia dello Zennis". Se sapete di qualche Circolo di tennis in vendita o in gestione, per favore fatemelo sapere, ciao a tutti e a presto, Agam Bernardini


Ciao ragazzi, scusate se ve lo dico, ma siete andati totalmente nella testa e nella mente. Nello zen la mente viene definita come un meccanismo nato per risolvere i problemi pratici, il guaio è che quando non ci sono problemi reali se ne inventa di inesistenti per mantenere il controllo su di noi.
L'altra cosa importante da ricordare è che il tennis si gioca con il corpo e non con la mente visto che come riconoscono anche gli scienziati moderni, la mente è molto più lenta del corpo nel decidere cosa fare quando arriva una pallina a tutta velocità. Il corpo risponde istintivamente e quasi sempre molto saggiamente, la mente si domanda:"Faccio così o il contrario di così?" e arriva l'errore. A mio avviso la cosa è molto semplice: se sono attento e centrato gioco bene, se non sono attento e centrato gioco male. Oppure si può discutere all'infinito di cose teoriche che secondo me non sono di nessun aiuto quando si è in campo. In attesa di sapere cosa ne pensate, buon gioco e buon divertimento, ciao Agam



Oggi ho giocato con un socio del mio club con cui non avevo mai giocato e so che gioca bene e tutti mi dicevano, stai attento è molto difficile giocarci contro. In palleggio non ho notato nessun punto debole, sbagliava poco o niente e non capivo se aveva meglio il dritto o il rovescio. Allora mi sono detto, quale migliore occasione per mettere tutta la mia attenzione sulla palla, guardarla fino a che tocca le corde e vedere cosa succede: ho giocato una partita quasi perfetta e ho vinto 6-1 3-1 senza nessuna fatica e nessuna tensione. Viva l'attenzione e lo Zen, ciao a tutti, Agam.



Comunque voglio condividere una mia esperienza. Ieri ho giocato con un mio amico veterano come me anche lui maestro di tennis. Fra noi c'è una bella rivalità e non ci piace perdere quando giochiamo insieme. Lui ha una bella battuta e un gran dritto con cui fa molti punti da fondo, per cui il mio pensiero fisso era:" Non giocargli sul dritto" e con mia grande sorpresa e frustrazione i miei colpi andavano tutti verso il suo dritto. Eravamo 2-0 per lui e palla del 3-0 quando mi sono fermato e mi sono chiesto: "cosa stai facendo? Stai giocando lui, la tua attenzione è tutta su di lui. Torna a giocare la palla e a guardarla fino a che tocca le corde!!!!" E' finita 6-3 3-1 per me.

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Questo è il lavoro principale da fare: appena vediamo che la nostra attenzione si sposta su un qualunque elemento esterno, torniamo a fare l'esercizio di attenzione che abbiamo scelto e che possiamo cambiare a piacimento a seconda della situazione che stiamo affrontando. L'attenzione va allenata continuamente, anche quando non giochiamo: mentre camminiamo mettiamo l'attenzione sul camminare ecc. ecc.

Ciao e a presto e attendo altri contributi, Agam



Non mi interessa fare polemiche che sia ben chiaro a tutti..... ne di fare guerre tra forum.....non ho bisogno di nessuna conferma sui contenuti che scrivo......sulla forma a volte si.....son quasi trenta anni che sono fuori dall' italia e parlo per la maggior parte Inglese e Spagnolo anche in casa, non ho la tv italiana e leggo poco niente in italiano, percio' a volte quando scrivo in italiano mi possono venire dei dubbi sulle parole usate, ma non sui contenuti.
Non ho mai voluto offendere nessuno e parlo sempre in generale, anche perche' se non lo facessi la patente dell' idiota me la darei da solo.
Dopo aver chiarito questo se  per qualche motivo qualcuno si puo' essere sentito chiamato in causa per qualche motivo, il problema e' solo suo, e a me non interessa proprio.
Mi sono anche scusato prima di lasciare la discussione, e se questo non basta, lascio il campo libero a qualsiasi tipo di insinuazione nei miei confronti,che scivola sui binari della mia indifferenza senza colpirmi benche' minimamente.
Se tutta la questione e' nata dal fatto che  per qualcuno io dicessi che la mente a livello di " attenzione" non conta nulla, dovrebbe andare a rileggersi per bene cosa dico,perche' non ho mai fatto un affermazione simile.
Comunque per quello che mi riguarda la questione si era gia' conclusa credo almeno 25 post fa.
Ho postato i messaggi di Bernardini l'autore di Lo Zen E l'arte di giocare a Tennis perche' trovo che sia un buon libro per chi a problemi di concentrazione, non parla molto di tecnica e tattica ma e' molto interessante per quello che riguarda l'aspetto mentale inteso come attenzione.
Saluti a tutti e veramente senza rancore per nessuno.
Buon proseguimento
Vet.

Ciao veterano, mi fa piacere che sei tornato a scrivere qui, veramente. Quello che ho evidenziato in grassetto, è esattamente, quello che mi è riuscito di fare per quasi un anno intero, ed esattamente quello che non riesco a rifare. Nel 2015, ho avuto il mio anno magico e grazie ai risultati raggiunti, passai in terza categoria. Ricordo che anche prima di entrare in campo, avevo piena consapevolezza di quello che sapevo fare, ed in partita, riuscivo a mettere in pratica il 90% di quello che mi proponevo di fare. Purtroppo, a tutt'oggi, non sono più riuscito a richiamare quella condizione mentale se non per brevi periodi, 3-4 partite al massimo, poi ritorno a giocare in maniera insicura.
Io intendevo proprio una cosa come questa, quando insistevo che la mente influisce sulla prestazione....poi, hai ragione tu, a dire che più sei allenato e meno rischi di cadere in questa condizione, ma comunque, il rischio che un qualche stato di ansia ti prenda, anche se sei un grande professionista, esiste sempre....a maggior ragione, a livelli più bassi, dove la scarsa consapevolezza tecnica, mette nella testa dei "poveri" giocatori, i dubbi delle proprie capacità.....
Questo è un campo, dove non esiste la ragione assoluta.....troppe variabili......e come dici tu, la discussione si poteva considerare finita già parecchie pagine fa...ci siamo intestarditi in parecchi, ma alcune cose utili, ne sono uscite fuori comunque....
Ciao e buon tennis e buon lavoro alla tua accademia..... Wink Wink

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"Perché cantando il duol si disacerba"

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Prime sensazioni di normalità ... 

Tra ruggini pluridatate e ruggini da recente clausura, ecco la prima uscita tennistica outdoor post Covid in una bella giornata milanese di primavera inoltrata … la 1° all’aperto della stagione é per me sempre un po’ un’iniziazione … fatevi 4 risate, auspicando una veloce svolta ... ad maiora
ah, io sono quello in giallo ...

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Non male direi... Tu canticchi?

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dago, alla terza proposizione del video, diventa pubblicità occulta dei calzettoni di mattek sands

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drichichi ha scritto:
Non male direi... Tu canticchi?

No, ho grossi problemi di concentrazione ... cerco di rimanere focalizzato sul match con le mie routine evitando distrazioni, anche se non sempre basta ... e gli svarioni inevitabili, purtroppo, fanno disastri sulla psiche ... l’abitudine alla partita va allenata, se manca non è surrogabile con scorciatoie empiriche di vario genere, anche per questo aspetto la regola numero 1 è sempre la stessa: giocare, giocare e ancora giocare. In mancanza di tempo da dedicare alla pratica si può solo cercare di resettare velocemente gli errori ... piú facile a dirsi, però.

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VANDERGRAF ha scritto:
dago, alla terza proposizione del video, diventa pubblicità occulta dei calzettoni di mattek sands

Ho cercato di postarlo in altro topic più adatto, ma credo non sia andato a buon fine, il sistema mi dava dei problemi ... forse non ho tutti gli accessi ... per i calzettoni ho sempre avuto un debole, come me li usavano in molti ai tempi, uno su tutti un certo Vilas Wink ... con l’etá avanzante l’abitudine mi torna utile preferendo usare calzettoni a compressione progressiva come deterrente infortunistico. Li consiglio per evitare facili stiramenti.

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no, era andato a buon fine. tra l'altro, guardando il campo, mi ricorda un po' il tennis. si fa per scherzare, non te la prendere

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Salve,
ho visto il video di Dagoberto e onestamente da come scrive mi aspettavo molto di piu. Io che gioco solo per divertirmi e faccio fatica a seguire anche in minima parte post come questi (che sicuramente a tanti altri interesseranno, ci mancherebbe) onestamente non giocherei volentieri con uno che abbia il tuo tipo di gioco perché probabilmente non mi darebbe né ritmo né piacere sia in caso di vittoria o sconfitta .
Sottolineo che io gioco per puro divertimento e evito pure i tornei e magari il tuo gioco, relativamente al risultato, ti darà soddisfazioni. Nessuna critica solo un mio modo di intendere il tennis a livello di circoli amatoriali, del resto lo stesso atteggiamento lo tengo verso 2/3 soci  che vorrebbero giocare da anni ma grazie alla mia fantasia riesco sempre a trovare ottime scuse anche se nell'ultima che parlava della "moria delle vacche" forse mi hanno sgamato.

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Incompetennis, l’idea era di trasferire un po’ di sorriso, se non si sono riuscito me ne spiace.  Il tennis, però, è uno sport, lo scopo è vincere l’avversario non dargli piacere. Solitamente si gioca con ritmo contro chi soffre il ritmo, si spezza il ritmo contro chi ama giocare con ritmo, quando e se ci si riesce. Dalla 4 cat. a scendere si trovano spesso giocatori che si trovano a loro agio più appoggiandosi alla palla dell’avversario, giocandogli palle meno spinte dove è necessario trovare la giusta posizione, emergono, spesso, le loro debolezze. Tutto qui. Ti ringrazio per il commento molto gradito.

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Dagoberto ha scritto:
drichichi ha scritto:
Non male direi... Tu canticchi?

No, ho grossi problemi di concentrazione ... cerco di rimanere focalizzato sul match con le mie routine evitando distrazioni, anche se non sempre basta ... e gli svarioni inevitabili, purtroppo, fanno disastri sulla psiche ... l’abitudine alla partita va allenata, se manca non è surrogabile con scorciatoie empiriche di vario genere, anche per questo aspetto la regola numero 1 è sempre la stessa: giocare, giocare e ancora giocare. In mancanza di tempo da dedicare alla pratica si può solo cercare di resettare velocemente gli errori ... piú facile a dirsi, però.

Beh può essere il problema di molti, ognuno utilizza una soluzione diversa. Il motivo mi era stato insegnato per il ritmo e proprio per evitare di pensare quando entravamo in confusione per stanchezza o per altri motivi. Tutto qui.

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Caspita Dagoberto, sei socio al TCA! 
Giocano lì molti dei miei ex compagni di SAT. 

Io ho l'ufficio in città studi, per cui, se ti va, possiamo incrociare le spade una volta...

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taglia1964 ha scritto:
Caspita Dagoberto, sei socio al TCA! 
Giocano lì molti dei miei ex compagni di SAT. 

Io ho l'ufficio in città studi, per cui, se ti va, possiamo incrociare le spade una volta...

purtroppo sono in smart work fino a nuove disposizioni covid-19, non proprio vicino al TCA. Dal prossimo 20 giugno dovrebbero ripartire le competizioni FIT, il FITPRA è già partito ufficialmente ... capiterà di incrociarci in qualche torneo tra i 4° o Over, quando e se li organizzeranno ... su Milano sono un po' amorfi ... Wink

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drichichi ha scritto:
Dagoberto ha scritto:
drichichi ha scritto:
Non male direi... Tu canticchi?

No, ho grossi problemi di concentrazione ... cerco di rimanere focalizzato sul match con le mie routine evitando distrazioni, anche se non sempre basta ... e gli svarioni inevitabili, purtroppo, fanno disastri sulla psiche ... l’abitudine alla partita va allenata, se manca non è surrogabile con scorciatoie empiriche di vario genere, anche per questo aspetto la regola numero 1 è sempre la stessa: giocare, giocare e ancora giocare. In mancanza di tempo da dedicare alla pratica si può solo cercare di resettare velocemente gli errori ... piú facile a dirsi, però.

Beh può essere il problema di molti, ognuno utilizza una soluzione diversa. Il motivo mi era stato insegnato per il ritmo e proprio per evitare di pensare quando entravamo in confusione per stanchezza o per altri motivi. Tutto qui.

su questo aspetto si possono fare solo molte chiacchere, ognuno deve cercare le proprie possibili soluzioni, ma anche queste non basta leggerle, bisognerebbe dedicarci tempo, esercitarsi, allenarsi, testarle e, poi, magari, accorgersi che per noi non funzionano; insomma, il tempo è sempre tiranno e il mental coaching è disciplina molto articolata, importante almeno come la tecnica di gioco e l'allenamento fisico. 3 pilastri alla base del gioco. Tra le tante cose, ho letto anche di pensare a immagini piacevoli e rasserenanti, tipo spiagge tropicali, oppure non dirsi mai "non fare così", ma "fai così" ... tipo, adesso esegui una prima buona palla di servizio, cura bene il movimento, ecc. ... sembrerebbe che il cervello memorizzi solo le affermazioni ... non fare così, significa non fare cosi, quindi sbaglia  Rolling Eyes ... ma, non saprei dire. In fondo il problema  attiene ai momenti di pausa tra un game e l'altro, pochi secondi o qualche minuto ai cambi campo. Io ho le mie routinne che tengono impegnato per quei pochi secondi, così da non ripensare troppo alle cose negative ... focus, ma non bisogna aspettarsi miracoli. Lo gestione dello stress va allenata sottoponendoci a molte situazioni di stress risolvendole positivamente ... ci vorrebbe un'altra vita  Wink

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Dagoberto ha scritto:
Incompetennis, l’idea era di trasferire un po’ di sorriso, se non si sono riuscito me ne spiace.  Il tennis, però, è uno sport, lo scopo è vincere l’avversario non dargli piacere. Solitamente si gioca con ritmo contro chi soffre il ritmo, si spezza il ritmo contro chi ama giocare con ritmo, quando e se ci si riesce. Dalla 4 cat. a scendere si trovano spesso giocatori che si trovano a loro agio più appoggiandosi alla palla dell’avversario, giocandogli palle meno spinte dove è necessario trovare la giusta posizione, emergono, spesso, le loro debolezze. Tutto qui. Ti ringrazio per il commento molto gradito.





Scusa Dago, non ho capito se effettivamente quello è il tuo modo di giocare oppure con la tua frase "L'idea era trasferire un po' di sorriso" intendeva che stavi giocherellando, scherzando insomma cazzeggiando.
In questo caso scusami ma non avevo capito il senso del filmato. 
In un caso o nell'altro apprezzo entrambi i motivi: se scherzavi ci sei ben riuscito, se non scherzavi va benissimo lo stesso perché postarsi in una chat non è da tutti . Io ad esempio non ci riuscirei .
Tengo a sottolineare (visto che purtroppo spesso ci si fraintende) che non c'è alcuna intenzione di  polemizzare.

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molto più semplice di quello che credi Dago, canticchi ergo non pensi, e focalizzi. Vedi solo la pallina niente mental coaching siamo quarta categoria. Svuoti la mente riempiendola di altro.

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incompetennis ha scritto:
Dagoberto ha scritto:
Incompetennis, l’idea era di trasferire un po’ di sorriso, se non si sono riuscito me ne spiace.  Il tennis, però, è uno sport, lo scopo è vincere l’avversario non dargli piacere. Solitamente si gioca con ritmo contro chi soffre il ritmo, si spezza il ritmo contro chi ama giocare con ritmo, quando e se ci si riesce. Dalla 4 cat. a scendere si trovano spesso giocatori che si trovano a loro agio più appoggiandosi alla palla dell’avversario, giocandogli palle meno spinte dove è necessario trovare la giusta posizione, emergono, spesso, le loro debolezze. Tutto qui. Ti ringrazio per il commento molto gradito.





Scusa Dago, non ho capito se effettivamente quello è il tuo modo di giocare oppure con la tua frase "L'idea era trasferire un po' di sorriso" intendeva che stavi giocherellando, scherzando insomma cazzeggiando.
In questo caso scusami ma non avevo capito il senso del filmato. 
In un caso o nell'altro apprezzo entrambi i motivi: se scherzavi ci sei ben riuscito, se non scherzavi va benissimo lo stesso perché postarsi in una chat non è da tutti . Io ad esempio non ci riuscirei .
Tengo a sottolineare (visto che purtroppo spesso ci si fraintende) che non c'è alcuna intenzione di  polemizzare.

Non credo di aver capito cosa intendi ... certo che è il mio tennis, nel video ci sono io, di chi dovrebbe essere? Poi, se ti riferisci al fatto che non spingo spesso la palla, ti ho già dato una chiave di lettura. In 4a cat. se spingi la palla spesso agevoli il tuo avversario, lo metti nella sua confort zone,  ... colpire una palla che rimbalza tra la riga del servizio e la riga di fondo, magari carica di spin   è l'ideale di chi magari ha fatto anche qualche oretta con il maestro, ma niente di più, ed è abituato proprio a giocare questi rimbalzi. Molto più complicato affrontare palle sporche, con rimbalzi verticali o con palla che non si alza, o che si incurva mentre ti si avvicina. In particolare con campi in duro o veloce, l'underspin paga molto (il topspin assume la sua massima efficacia sul rosso). Bisogna saper aggredire queste palle senza andare fuori giri. Con questi giocatori la palla si deve far viaggiare solo quando si deve aggredire il campo sguarnito, indirizzando dove l'avversario non c'è, o se gli tiri addosso, tra i piedi, ma non devi andare out. Negli altri casi conviene farlo giocare male. D'altro canto, cercare sempre e comunque la profondità  spingendo a tutto braccio si alza il livello di rischio errore; si fa se necessario.  Se, poi, invece, incontri qualcuno che è più sgamato, allora le cose cambiano e giocare sempre così può essere controproducente, sei obbligato a giocare più carico e profondo; altra strategia. Dipende come gioca il tuo avversario, dalle sue caratteristiche. Tu sei Siciliano, mi sembra ... ecco, hai presente Pirandello? Uno, nessuno, centomila ... saper mutare, adattandosi alle esigenze è importante, per poter adeguare il gioco all'avversario e per poter non essere troppo prevedibile. Però questi sono aspetti ormai noti ai più ... non li devo certo ricordare io  Wink .

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kingkongy ha scritto:
drichichi ha scritto:
Chi di voi canticchia un ritornello o una filastrocca... ?


Io, spessissimo, per ritrovare la concentrazione, per superare una serie negativa, per trovare ritmo. E' una forma molto semplice di condizionamento.

Come direbbe la nonna: "canta che ti passa"....e, soprattutto: CANTA PER NON PENSARE!

Ma lo usi solo in partita o anche in allenamento per ritmare/ricordare swing apertura stance?

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ti assicuro che chi ha fatto qualche oretta col maestro i problemi li avrà comunque 
perchè il top spin non è soltanto una palla che crea ritmo e regolarizza la profondità,
ma anche un modo per variare, inside in, inside out, traiettoria alta, traiettoria tesa 
a fil di rete, incrociato lungo o stretto e via dicendo. puoi spezzare il ritmo con altre 
rotazioni ma se esiste un ritmo, altrimenti cosa vai a spezzare ? così come non 
esiste solo il back o lo slice per creare una palla senza peso ma anche per ottenere 
traiettorie con rimbalzo basso e veloce. ossia, un tipo di gioco non esclude gli altri, 
è la combinazione ponderata delle varie soluzioni che massimizza il rendimento. 
altrimenti è soltanto opportunismo, stai giocando non per esprimere il tuo miglior
tennis possibile ma soltanto per sfornare in continuazione palle che il tuo avversario
non sa nemmeno dove sono state brevettate. se bastasse qualche oretta di lezione 
per fronteggiare discretamente un gioco basato solo sul topspin i maestri andrebbero 
falliti.

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Dagoberto ha scritto:
incompetennis ha scritto:
Dagoberto ha scritto:
Incompetennis, l’idea era di trasferire un po’ di sorriso, se non si sono riuscito me ne spiace.  Il tennis, però, è uno sport, lo scopo è vincere l’avversario non dargli piacere. Solitamente si gioca con ritmo contro chi soffre il ritmo, si spezza il ritmo contro chi ama giocare con ritmo, quando e se ci si riesce. Dalla 4 cat. a scendere si trovano spesso giocatori che si trovano a loro agio più appoggiandosi alla palla dell’avversario, giocandogli palle meno spinte dove è necessario trovare la giusta posizione, emergono, spesso, le loro debolezze. Tutto qui. Ti ringrazio per il commento molto gradito.





Scusa Dago, non ho capito se effettivamente quello è il tuo modo di giocare oppure con la tua frase "L'idea era trasferire un po' di sorriso" intendeva che stavi giocherellando, scherzando insomma cazzeggiando.
In questo caso scusami ma non avevo capito il senso del filmato. 
In un caso o nell'altro apprezzo entrambi i motivi: se scherzavi ci sei ben riuscito, se non scherzavi va benissimo lo stesso perché postarsi in una chat non è da tutti . Io ad esempio non ci riuscirei .
Tengo a sottolineare (visto che purtroppo spesso ci si fraintende) che non c'è alcuna intenzione di  polemizzare.

Non credo di aver capito cosa intendi ... certo che è il mio tennis, nel video ci sono io, di chi dovrebbe essere? Poi, se ti riferisci al fatto che non spingo spesso la palla, ti ho già dato una chiave di lettura. In 4a cat. se spingi la palla spesso agevoli il tuo avversario, lo metti nella sua confort zone,  ... colpire una palla che rimbalza tra la riga del servizio e la riga di fondo, magari carica di spin   è l'ideale di chi magari ha fatto anche qualche oretta con il maestro, ma niente di più, ed è abituato proprio a giocare questi rimbalzi. Molto più complicato affrontare palle sporche, con rimbalzi verticali o con palla che non si alza, o che si incurva mentre ti si avvicina. In particolare con campi in duro o veloce, l'underspin paga molto (il topspin assume la sua massima efficacia sul rosso). Bisogna saper aggredire queste palle senza andare fuori giri. Con questi giocatori la palla si deve far viaggiare solo quando si deve aggredire il campo sguarnito, indirizzando dove l'avversario non c'è, o se gli tiri addosso, tra i piedi, ma non devi andare out. Negli altri casi conviene farlo giocare male. D'altro canto, cercare sempre e comunque la profondità  spingendo a tutto braccio si alza il livello di rischio errore; si fa se necessario.  Se, poi, invece, incontri qualcuno che è più sgamato, allora le cose cambiano e giocare sempre così può essere controproducente, sei obbligato a giocare più carico e profondo; altra strategia. Dipende come gioca il tuo avversario, dalle sue caratteristiche. Tu sei Siciliano, mi sembra ... ecco, hai presente Pirandello? Uno, nessuno, centomila ... saper mutare, adattandosi alle esigenze è importante, per poter adeguare il gioco all'avversario e per poter non essere troppo prevedibile. Però questi sono aspetti ormai noti ai più ... non li devo certo ricordare io  Wink .
lol! 



Beh il dubbio me lo hai fatto venire con quella frase "L'idea era di trasferire un po' di sorriso". Se devo essere sincero, visti i tuoi post che parlano di tennis sia sotto l'aspetto tattico/tecnico/psicologico credevo in un po' più di "spettacolarità" nel tuo gioco. Errore assolutamente mio che, forte della mia ignoranza tecnico/tattica/psicologica gioco esclusivamente senza pensare chi ci sia dall'altra parte. Quello che so fare  faccio ...Perdo, vinco, pareggio, mi sta benissimo lo stesso (o quasi  Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 9 622327). Chiaramente, come ho già detto, il fatto di avere tanto agonismo ma nessuna voglia di tornei (dove giochi anche ad orari impossibili e con gente che ti sta sulle balle che per vincere venderebbe fino ai parenti  collaterali), mi fa giocare a tennis in modo diverso da come fai tu (giustamente) e tanti altri qui dentro. Io non penso, non cambio alcunché, faccio la stessa cazzata 23 volte finché mi riesce e ricordo solo quest'ultima . A 62 anni ( ma anche a 50) ringrazio il cielo se posso sgambettare e correre dentro un campo da tennis. Il mio valore aggiunto è che son così e mi accetto così e mi diverto così. Ma accipicchiolina devo pensare quando gioco? Penso già troppo nel resto della giornata. Se sono una Panda (gialla) giocherò da Panda (gialla); ragionando, adattandomi, studiando l'avversario  non diventerò  una Ferrari (fate voi il colore).... 
Pensate che già da tempo avevo pensato di postare un video da ridere dove scimmiottavo il mitico Fantozzi anche nell'abbigliamento e leggendo la tua frase che parlava di trasferire un sorriso  ho pensato : "accipicchiolina mi ha fregato l'idea"...
Son contento di aver frainteso ed accetto assolutamente il tuo modo di vedere, approcciare e condurre una partita di tennis. Ho sempre affermato che chiunque ha il diritto di giocare come gli pare e piace e non ho mai criticato chi mi ha battuto con palle morte, alte e senza peso ... Gli ho semplicemente sputato al momento del saluto !!! lol! 
P.S. A Pirandello preferisco Verga . Il suo verismo si adatta meglio alla mia realtà tennistica !!!

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8VANDERGRAF ha scritto:
perchè il top spin ...  inside in, inside out, traiettoria alta, traiettoria tesa 
a fil di rete, incrociato lungo o stretto e via dicendo ...

E Chi sa padroneggiare tutte queste variazioni in topspin tenendo anche la palla profonda, ma in campo e fa tornei FIT, nel giro di un annetto diventa un 4a alta se non un terza, non é il caso del socio con cui stavo giocando. Il topspin con le racchette moderne lo sanno fare in molti ... pochi riescono con continuitá ad essere veramente pericolosi. Il topspin fa alzare la palla dopo il rimbalzo, ma se non dai la giusta profonditá che ottieni con un swing si carico di energia (piatto corde che deve salire sulla verticale per dare rotazione), ma anche sufficientemente in spinta su un binario più orizzontale, otterrai una parabola eccessivamente arcuata e non particolarmente carica, con probabile rimbalzo, appunto, a metá tra la linea del servizio e la base line, l’ideale per farla colpire all’avversario all’altezza ideale senza particolare pressione. Far roteare la palla al punto da mettere pressione anche con una palla non particolarmente profonda non é cosa per molti 4a cat. Secondo me, giocare in topspin senza profonditá, pertanto, può essere controproducente se sfidi un avversario che preferisce incontrare una palla un po’ carica ma non sufficientemente per spingerti fuori dal campo, come appunto prediligono molti 4a e rischiare una strategia di continua pressione con palle invece più profonde e vicino alle righe comporterebbe, comunque, un rischio inutile che puoi evitare se imposti una strategia a farlo giocare a cercare sempre la distanza è la posizione giusta per impattare bene, qualitá non comune a tutti i 4a.
Produci, con minore rischio, analoga, se non superiore, pericolositá. Spostarsi in avanti é meno naturale che lateralmente, devi farlo cercando anche un contestuale affiancamento ... Quindi, perché seguire una strategia più rischiosa se sufficiente mettere la palla dove è come sai di poter dare fastidio giocando ben dentro il campo? Una strategia la cambi se non funziona e, logica vuole, si inizi con ciò che é più consistente, nel caso alzando poi l’asticella della difficoltà. Nella fattispecie, poi, io e il mio avversario ci conosciamo bene, ognuno sa i pregi e i difetti dell’altro. La prossima volta chiedo al forum il piano di gioco, così vedo di accontentarvi Wink

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Incompetennis



... leggendo la tua frase che parlava di trasferire un sorriso  ho pensato : "accipicchiolina mi ha fregato l'idea"...


Beh, nel video ho voluto lasciare immortalato un bel candelotto del mio avversario che nel tentativo di recuperare la posizione ideale sul campo mi ha centrato in pieno ... se non fa sorridere questo ... Fantozzi mi fa una pippa ...



Son contento di aver frainteso ed accetto assolutamente il tuo modo di vedere, approcciare e condurre una partita di tennis. Ho sempre affermato che chiunque ha il diritto di giocare come gli pare e piace e non ho mai criticato chi mi ha battuto con palle morte, alte e senza peso ...  

Diciamo che ci si prova a darsi un ordine strategico che, poi, ci si riesca sempre é un’altra cosa. Le butterfly che uso per spezzare il ritmo e non dare peso alla palla che l’avversario deve incontrare sono cosa diversa dalle palombelle dei pallettari. Quest’ultime sono abitualmente delle parabole prive di rotazione e se impattate al momento giusto non sono complicate da ribattere e ti ci puoi anche appoggiare se non sono molto verticali e per essere un po’ profonde non possono essere troppo verticali. La butterfly si ispira al volo di una farfalla, appunto, e sono un’evoluzione della risposta bloccata. Solitamente giocate con underspin tende a galleggiare in aria allungando anche il tempo di ritorno, consentendo anche un eventuale riposizionamento. Inoltre, il rimbalzo é sporco, basso, può fermarsi o spostarsi lateralmente, se non sei molto veloce di braccio è solido nello swing la palla può essere rognosa da spingere, dopo un paio che si sbagliano ci si accontenta nel rimetterla ed il vantaggio dell’essere al servizio viene meno. Certo, se giochi con un buon colpitore da fondo, con ottimi colpi di base, meglio evitare e cercare una risposta più tradizionale, magari al centro per non dare angolo, ma la palla deve viaggiare di più e i rischi aumentano, ma in quei casi non puoi evitarlo. Insomma tutto è relativo. Nel video ci sono anche degli scambi più tradizionali, ma la palla cercavo di farla correre verso le zone sguarnite, quando c’erano abbastanza sicure.
Provala la butterfly, rimarrai piacevolmente sorpreso dalla sua efficacia e se, invece, ti fulminano, abbandonala, significa che per quell’avversario non funzionano.

Uu

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drichichi ha scritto:
kingkongy ha scritto:
drichichi ha scritto:
Chi di voi canticchia un ritornello o una filastrocca... ?


Io, spessissimo, per ritrovare la concentrazione, per superare una serie negativa, per trovare ritmo. E' una forma molto semplice di condizionamento.

Come direbbe la nonna: "canta che ti passa"....e, soprattutto: CANTA PER NON PENSARE!

Ma lo usi solo in partita o anche in allenamento per ritmare/ricordare swing apertura stance?


Butto sul tavolo degli elementi:
Ascoltare musica con cuffiette o auricolari, in alcuni sport, non è consentito per regolamento: è come se fosse una forma di "doping acustico".
Lo swing di tennis è molto simile a un colpo di arti marziali.
La respirazione è ritmo.
La respirazione è associata all'esecuzione del colpo e alla generazione di potenza.
Lo swing ha un tempo e un timing. Cambiare tempo allo swing è normale e non complicatissimo. Cambiare il timing allo swing è pericolosissimo. Chi lo sa fare, gioca un tennis di qualità.
Lo scambio ha un ritmo/intensità.
Ritmo di gioco, tempo di swing e timing sono tre "cose" che spesso vengono confuse: se le confondi mentre parli...amen. Se le confondi mentre giochi...beh, allora arrivano i guai.

Come vedi, sono tutti elementi legati al suono/musica/tempo.
Il solo imparare a respirare come un bersagliere che suona e corre sarebbe un miracolo.
...e chissà perché i "calciatori" giocano mediamente bene a tennis? Beh, diciamo anche che "sanno respirare".
Canticchiare è una marcetta musicale in stile militare. Poi, quando vai forte (col tennis) ti fai tutta la hit parade.
Tanto lo so che ogni tanto il maestro ti fa giocare con il metronomo a bordo campo... hehheheheh Twisted Evil

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kingkongy ha scritto:
drichichi ha scritto:
kingkongy ha scritto:
drichichi ha scritto:
Chi di voi canticchia un ritornello o una filastrocca... ?


Io, spessissimo, per ritrovare la concentrazione, per superare una serie negativa, per trovare ritmo. E' una forma molto semplice di condizionamento.

Come direbbe la nonna: "canta che ti passa"....e, soprattutto: CANTA PER NON PENSARE!

Ma lo usi solo in partita o anche in allenamento per ritmare/ricordare swing apertura stance?


Butto sul tavolo degli elementi:
Ascoltare musica con cuffiette o auricolari, in alcuni sport, non è consentito per regolamento: è come se fosse una forma di "doping acustico".
Lo swing di tennis è molto simile a un colpo di arti marziali.
La respirazione è ritmo.
La respirazione è associata all'esecuzione del colpo e alla generazione di potenza.
Lo swing ha un tempo e un timing. Cambiare tempo allo swing è normale e non complicatissimo. Cambiare il timing allo swing è pericolosissimo. Chi lo sa fare, gioca un tennis di qualità.
Lo scambio ha un ritmo/intensità.
Ritmo di gioco, tempo di swing e timing sono tre "cose" che spesso vengono confuse: se le confondi mentre parli...amen. Se le confondi mentre giochi...beh, allora arrivano i guai.

Come vedi, sono tutti elementi legati al suono/musica/tempo.
Il solo imparare a respirare come un bersagliere che suona e corre sarebbe un miracolo.
...e chissà perché i "calciatori" giocano mediamente bene a tennis? Beh, diciamo anche che "sanno respirare".
"Canticchiare" è paragonabile a una marcetta musicale in stile militare. Poi, quando vai forte (col tennis) ti fai tutta la hit parade.
Tanto lo so che ogni tanto il maestro ti fa giocare con il metronomo a bordo campo... hehheheheh Twisted Evil

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Molto carino...

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Molto carino...[/quote]

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boh...hai uno strano concetto del topspin. l'altezza del rimbalzo dipende da come colpisci, non dal topspin. e ti sto parlando di me e altre persone con cui gioco, di cui nessuno è più bravo di un 4.3 . e mi riferisco a tennisti che non hanno ambizioni di scalare le classifiche, giocano allo stesso livello da anni
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