kingkongy ha scritto: Vander, perdonami, ma non ti capisco!
Hai scritto che Taglia non la pensa come me e la pensa come te.
Interviene Taglia e ti dice che non la pensa assolutamente come te.
E tu che fai?
Il post successivo scrivi che Taglia la pensa come te e che dite le stesse cose.
Facciamo così: tu hai ragione e tutti gli altri o hanno torto o sono concordi.
Visto che non è una gara a chi ha più proseliti e non è nemmeno una crociata tra eserciti di soldati e preti... sintetizziamo il tutto in:
- c’è chi crede nella priorità della tecnica e della preparazione atletica e chi no;
- c’è chi crede nella tattica & strategia come priorità in un match a qualsiasi livello tecnico e chi no;
- c’è chi crede negli aspetti mentali come derimenti in Quarta e chi no;
- c’è chi crede che giocare con continuità in allenamento sia indice di solidità tecnica e chi no;
- c’è chi crede nell’opinione di maestri, coach ed ex agonisti e chi no;
- c’è chi crede nel proprio giudizio di tennista e chi no;
- c’è chi crede nel proprio gioco forte e chi crede nel gioco debole altrui.
Non c’è una parte buona e una cattiva.
C’è un “credere”.
Va meglio?
Va meglio. Molto meglio.
Affermazione 1 : gioca sui tuoi punti forti
Affermazione 2: individua e gioca sui punti deboli dell'avversario.
Per molti esiste solo o bianco o nero ma tra il bianco ed il nero ci sono infinite sfumature di colori.
Una via di mezzo si può trovare o no?
Voglio migliorare per cui mi alleno, giusto.
Ma arriva un momento in cui la tecnica non basta più, giusto?
E quindi?
Perché il problema è nato perché la lettura della partita non serve in quarta categoria, ma mi servirà più avanti? Probabilmente si.
Quindi quando è il momento di apprendere ed approfondire?
Gli schemi che utilizziamo in allenamento sono simulazioni di gioco e di tattica ossia schemi.
Quegli schemi mi servono in allenamento per poi magari nel limite del mio livello applicarli, giusto?
Se servo da destra, servo slice e lo butto fuori campo ma lui è un grillo e o mi spara un lungolinea o un dritto incrociato stretto. Quindi ho appreso che non è il caso di di giocare sul suo diritto.
Lo stesso dicasi per servizio a sinistra, situazione accaduta in doppio, servizio al corpo, sempre lo stesso grillo (in senso atletico) spara un rovescio a tutto braccio. Stiamo parlando di D4.
E così via...
Altre 1000 situazioni le posso descrivere ma il senso è quello: l'interpretazione e la comprensione.
Qui nessuno intende spacciarsi per quello che non è perché a meno di un percorso agonistico vero, nessuno può definirsi tale.
Nel mio piccolo, parlo di me, tranne l'ultimo periodo, stavo cercando tramite preparazione fisica adeguata e preparazione in campo, di riprendere il mio livello precedente, solidificare la tecnica cercando di eliminare i difetti per quanto possibile alla mia età e crescere un po' di più.
Siccome il mio reale problema da quando ho ripreso (oltre ad i kg di troppo) è la concentrazione ossia mantenerla.
Quindi?
Vale sempre il discorso che la mente non c'entra?
In allenamento c'è la consapevolezza che è uno schema e se lo sbaglio lo ripeto, in partita oltre ad essere punto per l'avversario è anche pressione agonistica...
C'è una differenza di resa tra allenamento e partita? Per me si..
Quindi?
La mia domanda è attinente o no?
Grazie