Identifica i punti deboli del tuo avversario

Promemoria primo messaggio :

Ho trovato questo articolo che aiuta a identificare (o comprendere) i punti deboli del tuo avversario. 

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Questo articolo aiuta a "leggere" il servizio dell'avversario.

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Voi come riuscite di solito a "leggere" la partita e "studiare" l'avversario? 

Grazie

taglia1964 ha scritto:

è un video di aprile!   

sono comunque 88kg

Ti odio! Ero dimagrito 13 Kg (anche per via della schiena....) e ne ho ripresi 8!
Però so cucinare un sacco di cose nuove... tié!

ma il titolo di questa discussione non è vuoi migliorare, è identifica i punti deboli del tuo avversario. voi avete la pretesa assurda di risolvere una cosa proponendone un'altra che non c'entra assolutamente niente

*** ADMIN CUT ***

VANDERGRAF ha scritto:

ma il titolo di questa discussione non è vuoi migliorare, è identifica i punti deboli del tuo avversario. voi avete la pretesa assurda di risolvere una cosa proponendone un'altra che non c'entra assolutamente niente

Qui si parla di punti di vista e non di interpretazioni di manuali o "Io sono l'essere che sa tutto per cui il tuo ragionamento è sbagliato".
Per cui invito a non alimentare altri fuochi con battute fuori luogo e, se interessati, partecipare attivamente al forum senza innescare micce (perchè è questo che interpreto da questo intervento e da altri passati).
Grazie mille!

Scusa [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ho cancellato per errore dei messaggi. Volevo quotarli.
Ad ogni modo: è un'interpretazione di ciò che hai scritto anche prima. Forse mi sbaglio.
Teniamoci nel tema

Tutto chiaro

taglia1964 ha scritto:

Vander,
mi sento chiamato in causa da te e chiarisco: io esprimo il mio pensiero sul topic. Non mi permetto minimamente di giudicare l'opinione altrui. Non so come giochi, e, amenoché tu non voglia giocare un'oretta con me, neppure lo saprò mai. Io ho parlato di esperienza mia. Quando oggettivizzo lo faccio perché anche nell'opinabile ci sono aspetti oggettivi:

1) nel tennis non c'è il tempo di pensare durante il gioco. Amenochè non si parli di tennis a 2 Km/h, ma non mi riguarda.
2) nel tennis, se incontri uno che sbaglia 3 rovesci alti di fila, e quindi è il suo punto debole,... non mi riguarda, non mi è mai capitato di incontrare punti deboli così evidenti.
3) il mio rovescio ad inizio match può sembrare un punto debole ai miei avversari perché finché non sono caldo sono poco mobile e ne sbaglio qualcuno di troppo...ma se uno pensa che sia il mio punto debole e mi gioca solo sul rovescio può solo farsi male.

Come giochi e come interpreti  i tuoi match tu, sono fatti tuoi che puoi condividere o meno, ma non prendere che siano l'essenza della verità. 

Sono poi a lanciare un sasso nello stagno: mandiamo ognuno uno short movie del nostro tennis, in modo che possiamo capire anche l'origine delle affermazioni. 

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io sono quello di spalle

buon tennis

Se mai tu vedessi un video di come gioco poi dovrei ucciderti....

no, uccidermi no… ho ancora tanto da dare a questo mondo!

bravo taglia si vede che sai giocare ma sei un pigrone, pieghi pochissimo le gambe

andyvakgj ha scritto:

bravo taglia si vede che sai giocare ma sei un pigrone, pieghi pochissimo le gambe

Godo come un opossum !!!! “Pigrone”!!!!!
Mi faccio una maglietta !!!
Pigrone Tennis Academy

io le piegherei anche di più… ma ci deve essere un difetto nel telecomando, io premo freccia giù… e non succede nulla

taglia1964 ha scritto:

io le piegherei anche di più… ma ci deve essere un difetto nel telecomando, io premo freccia giù… e non succede nulla

...saranno le pile...

Ci provo a chiarire in maniera amichevole, quello che io considero l'aspetto mentale, che ti può portare a giocare non esprimendo il tuo vero livello, con un esempio semplicissimo e chiaro come il sole per tutti.......e ci tengo a precisare che vale per qualsiasi categoria....
Finale di un torneo, mettiamo quella di uno slam: si affrontano le 2 migliori teste di serie. Inizia il match e notiamo subito che uno dei 2 gioca male in maniera quasi impacciata; a quel punto il telecronista dice " probabilmente è ancora contratto...sente la partita".....Bene, cosa voglio dire: che nonostante questo giocatore, che si è allenato 200 miliardi di ore, in tutte le condizioni possibili, è ai primi posti della classifica mondiale, si ritrova a giocare male ed a sbagliare molto....Adesso non venitemi a dire, che è per mancanza di tecnica e solidità...anche perchè, dopo un quarto d'ora, egli si tranquillizza e comincia a giocare il suo vero tennis....... e sto parlando di cose successe veramente....è semplicemente successo, che il giocatore, inizialmente, non è riuscito a controllare, la parte emotiva del suo cervello. PIU' CHIARO DI COSI', non so come spiegarlo....

Certo chi non prova un certo fastidio da telecamera???
hehehheehhe
Ok, ok, IN PROPORZIONE! Partitina o partitone, la questione è la gestione emotiva. Parli con uno che aveva la gastrite nervosa anche prima degli allenamenti di settembre... Qui mamma natura distribuisce nervi d'acciaio e black out senza guardare in faccia nessuno.
Ci sono fior di studi di psicologia dello sport. Anzi, uno dei migliori specialisti è Carlo Spillare, ex nazionale di basket, ma c'è anche una dottoressa carina di cui non ricordo il nome, che lavora tanto con i tennisti.
In pratica dici: alla sera (in allenamento) leoni e al mattino (in partita) c...ni. Qui la tecnica c'entra e non c'entra. C'entra se perdi il timing, se hai cambiato qualcosa nello swing, se stai lavorando su un colpo...ti senti insicuro e....crolla tutto. Se invece è la solita routine e vai in black-out... la tecnica non ha colpe, serve un esorcista!

Provo anche a rispondere a KK, a ciò che ha detto qualche post addietro. King dice, che se io so servire sul lato debole del mio avversario, è un mio punto di forza, sto sfruttando una botta di culo che il mio avversario e più scarso di rovescio, per cui sono un opportunista e non un tattico.....Ok , mettiamola allora così. Io serve & volley... inizio la partita e servo sul rovescio 2 volte: la prima mi torna indietro una sassata nei piedi, la seconda un lungolinea che mi lascia a un metro dalla palla....uhm    Servo allora sul diritto e la prima mi torna indietro una palla centrale comoda, che chiudo facilmente...la seconda una palla un pelo più difficile, ma chiudibile, che sbaglio io. Faccio un rapido calcolo statistico, e decido di servire più spesso sul diritto, che parrebbe il colpo un pò meno efficace del mio avversario.....è opportunismo, o scelta tattica   Durante la partita, mi accorgo che l'avversario, fatica a tirar su di rovescio, i miei back molto radenti e comincia a rispondere bene anche di diritto...smetto il serve&volley e propongo sempre più spesso, palle radenti e dentro il campo, per togliere la possibilità di spingere al mio avversario...mi sono quindi adattato a seconda delle informazioni che ricevevo dal mio avversario...sempre opportunismo o pura strategia   Sottolineo, come ho già detto 20 pagine fa, che mi permetto di fare queste scelte, perchè ho le capacità tecniche e perchè l'avversario, mi concede di poterle fare....COSA TALMENTE OVVIA, CHE NON MI CAPACITO CHE SE NE PARLI ANCORA ALLA TRENTESIMA PAGINA. Finchè la cosa funziona, continuo a farla, se no mi considererei un pirla, se facessi l'errore di pensare solo a fare il mio gioco, serve&volley appunto, e sperare che l'avversario sbagli più di me....si possono vincere partite, anche se non si è tecnicamente il più forte in campo, ma portando il match su binari e ritmi più adatti a se stessi che all'avversario......Brad Gilbert, con il suo libro "Vincere giocando male" spiega al meglio questa cosa....

In genere, Luchino, si cerca di individuare degli "ancoraggi", ovvero dei meccanismi (frasi, colori, gesti, pensieri, canzoni etc etc) che riportino la routine in un'area di tranquillità interiore. Ovvero si gioca e si riazzera. Si vince e si parte da zero. Si perde il punto e si riparte da zero uguale. Gli psicologi odiano la testa di due tipologie di sportivi più di tutti gli altri: i golfisti e i tennisti.
Se si inizia l'agonismo, pertanto anche in Quarta, qualche oretta con uno psicologo...secondo me...male non fanno. Anche perché è come avere la pozione magica di Asterix: "Cavoli, adesso ho pure lo stage con la strizzacervelli!!! Non mi ferma più nessuno!!!".

kingkongy ha scritto:

Certo chi non prova un certo fastidio da telecamera???
hehehheehhe
Ok, ok, IN PROPORZIONE! Partitina o partitone, la questione è la gestione emotiva. Parli con uno che aveva la gastrite nervosa anche prima degli allenamenti di settembre... Qui mamma natura distribuisce nervi d'acciaio e black out senza guardare in faccia nessuno.
Ci sono fior di studi di psicologia dello sport. Anzi, uno dei migliori specialisti è Carlo Spillare, ex nazionale di basket, ma c'è anche una dottoressa carina di cui non ricordo il nome, che lavora tanto con i tennisti.
In pratica dici: alla sera (in allenamento) leoni e al mattino (in partita) c...ni. Qui la tecnica c'entra e non c'entra. C'entra se perdi il timing, se hai cambiato qualcosa nello swing, se stai lavorando su un colpo...ti senti insicuro e....crolla tutto. Se invece è la solita routine e vai in black-out... la tecnica non ha colpe, serve un esorcista!

Ma vedi allora che lo pensi anche tu....  te posseno....non diciamo cose poi tanto diverse...sono i punti di vista che non coincidono..

kingkongy ha scritto:

In genere, Luchino, si cerca di individuare degli "ancoraggi", ovvero dei meccanismi (frasi, colori, gesti, pensieri, canzoni etc etc) che riportino la routine in un'area di tranquillità interiore. Ovvero si gioca e si riazzera. Si vince e si parte da zero. Si perde il punto e si riparte da zero uguale. Gli psicologi odiano la testa di due tipologie di sportivi più di tutti gli altri: i golfisti e i tennisti.
Se si inizia l'agonismo, pertanto anche in Quarta, qualche oretta con uno psicologo...secondo me...male non fanno. Anche perché è come avere la pozione magica di Asterix: "Cavoli, adesso ho pure lo stage con la strizzacervelli!!! Non mi ferma più nessuno!!!".

E anche qua, mi confermi che la nostra testaccia maledetta, ci può giocare brutti scherzi... 

Luchino 67 ha scritto:

kingkongy ha scritto:

Certo chi non prova un certo fastidio da telecamera???
hehehheehhe
Ok, ok, IN PROPORZIONE! Partitina o partitone, la questione è la gestione emotiva. Parli con uno che aveva la gastrite nervosa anche prima degli allenamenti di settembre... Qui mamma natura distribuisce nervi d'acciaio e black out senza guardare in faccia nessuno.
Ci sono fior di studi di psicologia dello sport. Anzi, uno dei migliori specialisti è Carlo Spillare, ex nazionale di basket, ma c'è anche una dottoressa carina di cui non ricordo il nome, che lavora tanto con i tennisti.
In pratica dici: alla sera (in allenamento) leoni e al mattino (in partita) c...ni. Qui la tecnica c'entra e non c'entra. C'entra se perdi il timing, se hai cambiato qualcosa nello swing, se stai lavorando su un colpo...ti senti insicuro e....crolla tutto. Se invece è la solita routine e vai in black-out... la tecnica non ha colpe, serve un esorcista!

Ma vedi allora che lo pensi anche tu....  te posseno....non diciamo cose poi tanto diverse...sono i punti di vista che non coincidono..

Scusa Luchino ...ma io ero il più emotivo e timido giocatore del mondo. Certo che penso tutto quello che pensi tu e tutte le tue stesse paure, ansie e drammi.
Ma proprio perché era tutto un "problema"...ho dovuto fare i conti con me stesso, altrimenti sarei dovuto passare al rubamazzetto o alla dama.
Per me vale la regola: se il colpo c'è (il tuo) e casualmente è quello che serve...usalo! La percentuale di rischio/successo deve stare sopra il 70%: 70 ok, 30 ko.

Faccio un riassunto: 
sono d'accordissimo, che se vuoi migliorarti, ti deve allenare molto e migliorare la tua tecnica....
sempre d'accordissimo, che finchè la mia superiorità tecnica mi sta facendo vincere la partita, non devo pensare alla tattica ed a altre menate...
non concordo, che il fattore mentale non incida sulla prestazione
non concordo, che in quarta categoria puoi lasciare il cervello a casa e non devi pensare alla tattica perchè sei scarso ( parlate per voi   )

kingkongy ha scritto:

Luchino 67 ha scritto:

kingkongy ha scritto:

Certo chi non prova un certo fastidio da telecamera???
hehehheehhe
Ok, ok, IN PROPORZIONE! Partitina o partitone, la questione è la gestione emotiva. Parli con uno che aveva la gastrite nervosa anche prima degli allenamenti di settembre... Qui mamma natura distribuisce nervi d'acciaio e black out senza guardare in faccia nessuno.
Ci sono fior di studi di psicologia dello sport. Anzi, uno dei migliori specialisti è Carlo Spillare, ex nazionale di basket, ma c'è anche una dottoressa carina di cui non ricordo il nome, che lavora tanto con i tennisti.
In pratica dici: alla sera (in allenamento) leoni e al mattino (in partita) c...ni. Qui la tecnica c'entra e non c'entra. C'entra se perdi il timing, se hai cambiato qualcosa nello swing, se stai lavorando su un colpo...ti senti insicuro e....crolla tutto. Se invece è la solita routine e vai in black-out... la tecnica non ha colpe, serve un esorcista!

Ma vedi allora che lo pensi anche tu....  te posseno....non diciamo cose poi tanto diverse...sono i punti di vista che non coincidono..

Scusa Luchino ...ma io ero il più emotivo e timido giocatore del mondo. Certo che penso tutto quello che pensi tu e tutte le tue stesse paure, ansie e drammi.
Ma proprio perché era tutto un "problema"...ho dovuto fare i conti con me stesso, altrimenti sarei dovuto passare al rubamazzetto o alla dama.
Per me vale la regola: se il colpo c'è (il tuo) e casualmente è quello che serve...usalo! La percentuale di rischio/successo deve stare sopra il 70%: 70 ok, 30 ko.

Eh...lo so, anzi, lo ben so....come diceva il dottor Helmut Alzaimer....

La testa emotivamente è una cosa e riguarda anche la pancia. Il pensare alla strategia lucidamente è un’altra

Poco fa ho vinto 6-2 un set con un mio amico 3.4 e il secondo pensavo a altro e sul 3-1 per lui è finita l’ora. Se non rientravo in me finiva come il primo ma a punteggi invertiti. Ero semplicemente da un’altra parte come del resto lui può esserlo stato nel primo. In questo senso l’emozione/concentrazione/motivazione hanno un peso notevole. Ma usare la testa per fare chissà quali strategie che non siano coerenti con il nostro modo di giocare e che possono portarci a strafare è pericoloso e deleterio e insensato perché oltre a farci sbagliare di più ci fa anche perdere la fiducia e la spirale distruttiva si innesca. Come ben sappiamo per vincere un set/match si deve sempre faticare per perderlo bastano 10 minuti di svarione

andyvakgj ha scritto:

La testa emotivamente è una cosa e riguarda anche la pancia. Il pensare alla strategia lucidamente è un’altra

Poco fa ho vinto 6-2 un set con un mio amico 3.4 e il secondo pensavo a altro e sul 3-1 per lui è finita l’ora. Se non rientravo in me finiva come il primo ma a punteggi invertiti. Ero semplicemente da un’altra parte come del resto lui può esserlo stato nel primo. In questo senso l’emozione/concentrazione/motivazione hanno un peso notevole. Ma usare la testa per fare chissà quali strategie che non siano coerenti con il nostro modo di giocare e che possono portarci a strafare è pericoloso e deleterio e insensato perché oltre a farci sbagliare di più ci fa anche perdere la fiducia e la spirale distruttiva si innesca. Come ben sappiamo per vincere un set/match si deve sempre faticare per perderlo bastano 10 minuti di svarione

L'ho già detto io 3 post indietro e 20 pagine fa. Anche se hai individuato la zona in cui giocare per fare male, devi poi essere capace di giocarci, in quella zona....abbastanza ovvio direi....

Luchino 67 ha scritto:

kingkongy ha scritto:

Luchino 67 ha scritto:

kingkongy ha scritto:

Certo chi non prova un certo fastidio da telecamera???
hehehheehhe
Ok, ok, IN PROPORZIONE! Partitina o partitone, la questione è la gestione emotiva. Parli con uno che aveva la gastrite nervosa anche prima degli allenamenti di settembre... Qui mamma natura distribuisce nervi d'acciaio e black out senza guardare in faccia nessuno.
Ci sono fior di studi di psicologia dello sport. Anzi, uno dei migliori specialisti è Carlo Spillare, ex nazionale di basket, ma c'è anche una dottoressa carina di cui non ricordo il nome, che lavora tanto con i tennisti.
In pratica dici: alla sera (in allenamento) leoni e al mattino (in partita) c...ni. Qui la tecnica c'entra e non c'entra. C'entra se perdi il timing, se hai cambiato qualcosa nello swing, se stai lavorando su un colpo...ti senti insicuro e....crolla tutto. Se invece è la solita routine e vai in black-out... la tecnica non ha colpe, serve un esorcista!

Ma vedi allora che lo pensi anche tu....  te posseno....non diciamo cose poi tanto diverse...sono i punti di vista che non coincidono..

Scusa Luchino ...ma io ero il più emotivo e timido giocatore del mondo. Certo che penso tutto quello che pensi tu e tutte le tue stesse paure, ansie e drammi.
Ma proprio perché era tutto un "problema"...ho dovuto fare i conti con me stesso, altrimenti sarei dovuto passare al rubamazzetto o alla dama.
Per me vale la regola: se il colpo c'è (il tuo) e casualmente è quello che serve...usalo! La percentuale di rischio/successo deve stare sopra il 70%: 70 ok, 30 ko.

Eh...lo so, anzi, lo ben so....come diceva il dottor Helmut Alzaimer....

  questa è bella

Luchino 67 ha scritto:

andyvakgj ha scritto:

La testa emotivamente è una cosa e riguarda anche la pancia. Il pensare alla strategia lucidamente è un’altra

Poco fa ho vinto 6-2 un set con un mio amico 3.4 e il secondo pensavo a altro e sul 3-1 per lui è finita l’ora. Se non rientravo in me finiva come il primo ma a punteggi invertiti. Ero semplicemente da un’altra parte come del resto lui può esserlo stato nel primo. In questo senso l’emozione/concentrazione/motivazione hanno un peso notevole. Ma usare la testa per fare chissà quali strategie che non siano coerenti con il nostro modo di giocare e che possono portarci a strafare è pericoloso e deleterio e insensato perché oltre a farci sbagliare di più ci fa anche perdere la fiducia e la spirale distruttiva si innesca. Come ben sappiamo per vincere un set/match si deve sempre faticare per perderlo bastano 10 minuti di svarione

L'ho già detto io 3 post indietro e 20 pagine fa. Anche se hai individuato la zona in cui giocare per fare male, devi poi essere capace di giocarci, in quella zona....abbastanza ovvio direi....

...e quindi...?