Identifica i punti deboli del tuo avversario

Promemoria primo messaggio :

Ho trovato questo articolo che aiuta a identificare (o comprendere) i punti deboli del tuo avversario. 

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Questo articolo aiuta a "leggere" il servizio dell'avversario.

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Voi come riuscite di solito a "leggere" la partita e "studiare" l'avversario? 

Grazie

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Se ti dico che gioco con gli occhiali e ci vedo poco dall'occhio sx, ti suggerisce qualcosa.....anche se continuo a credere che la colpa è della testa bacata che ho....

Il contare serve a focalizzare l'attenzione sul qui ed ora , ed avere comunque una proiezione a breve termine. Il problema dell'ansia deriva dal concetto astratto di fare punto, evento troppo in la nel tempo per poter sperare di avere un barlume di controllo. Questo genera ansia, smarrimento. Se invece si aporocia la partita come se fosse un esercizio a chi sbaglia prima, tipo quando da bambini si fa a gara a chi resiste a non sorridere pe piu tempo... Ecco con queste premesse il cervello ha un obiettivo a breve termine, cioè buttare la palla di la cercando di creare fastidio all'avversario. Il contare aggiunge una visione a breve termine sul piano tattico, perché ogni volta che conti uno,due... Inconsciamente sai che devi arrivare a tre, poi a quattro e cosi via. In questo modo diventa automaticamente importante non sbagliare, e nello stesso tempo,se possibile,si cercherà di far commettere un errore all avversario.

Luchino 67 ha scritto:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Se ti dico che gioco con gli occhiali e ci vedo poco dall'occhio sx, ti suggerisce qualcosa.....anche se continuo a credere che la colpa è della testa bacata che ho....

Che ti serve un oculista bravo 

si, contare potrebbe essere utile, credo sia un modo per dire al cervello di non cercare chissà cosa ma soltanto prolungare lo scambio in attesa del momento migliore per chiudere o dell'errore altrui. spesso si fanno errori perché si prende un rischio eccessivo su palle che potrebbero essere invece interlocutorie

albs77 ha scritto:

Il contare serve a focalizzare l'attenzione sul qui ed ora , ed avere comunque una proiezione a breve termine. Il problema dell'ansia deriva dal concetto astratto di fare punto, evento troppo in la nel tempo per poter sperare di avere un barlume di controllo. Questo genera ansia, smarrimento. Se invece si aporocia la partita come se fosse un esercizio a chi sbaglia prima, tipo quando da bambini si fa a gara a chi resiste a non sorridere pe piu tempo... Ecco con queste premesse il cervello ha un obiettivo a breve termine, cioè buttare la palla di la cercando di creare fastidio all'avversario. Il contare aggiunge una visione a breve termine sul piano tattico, perché ogni volta che conti uno,due... Inconsciamente sai che devi arrivare a tre, poi a quattro e cosi via. In questo modo diventa automaticamente importante non sbagliare, e nello stesso tempo,se possibile,si cercherà di far commettere un errore all avversario.

Figata stasera provo....grazie

drichichi ha scritto:

Luchino 67 ha scritto:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Se ti dico che gioco con gli occhiali e ci vedo poco dall'occhio sx, ti suggerisce qualcosa.....anche se continuo a credere che la colpa è della testa bacata che ho....

Che ti serve un oculista bravo 

Te posseno......

Ho inquinato il thread scusate, forse era il caso di aprire un'altra discussione..

no piccolit, mi sembra in tema, perché l'avversario puoi essere anche tu stesso, bisogna saper leggere sia chi affrontiamo che il modo in cui lo stiamo affrontando

Esatoooo a volte i nostri peggiori avversari siamo noi stessi.

Io infatti gioco contro 2 avversari tutto il tempo...

Ma il più ostico sei tu 

L'unico avversario per quanto mi riguarda sono io,  a meno che non parliamo di avversari di categorie differenti chiaramente.
Di solito il risultato di una partita dipende ben maggiormente dal numero di errori che commettiamo, piuttosto che dal numero di vincenti dell'avversario (o nostri) , e questo dice già tutto secondo me.

framan ha scritto:

Spariti tutti alla domanda difficile

Ne citiamo una, quella di Wallace


„Nel tennis il vero avversario, la frontiera che include, è il giocatore stesso. C'è sempre e solo l'io là fuori, sul campo, da incontrare, combattere, costringere a venire a patti. Il ragazzo dall'altro lato della rete: lui non è il nemico; è più il partner nella danza. Lui è ilo l'per incontrare l'io. E tu sei la sua occasione. Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l'io in immaginazione ed esecuzione. Scompari dentro al gioco: fai breccia nei tuoi limiti; trascendi; migliora; vinci. […] Si cerca di sconfiggere e trascendere quell'io limitato i cui limiti stessi rendono il gioco possibile. È tragico e triste e caotico e delizioso.

Io, sono io il vero avversario di me stesso.

A giudicare da quello che dice, ha talmente vinto contro se stesso, che può pensare all'avversario 

se indaghi nel profondo di altri cento giocatori ci saranno come minimo altre 15 versioni diverse. ma lì si parla di professione, gloria, prestigio, soldi, serenità e forza al tempo stesso. a noi piccoli, anzi piccolit, interessa più l'attimo fuggente, ossia quello che perdiamo sistematicamente per colpire la palla nel modo più efficace possibile.

Almeno faceva 870 ace a partita...che io non faccio 

framan ha scritto:

Ivanisevic

Il mio problema è che in ogni match io gioco contro cinque avversari: il giudice di sedia, il pubblico, i raccattapalle, il campo e me stesso

piccolit ha scritto:

Almeno faceva 870 ace a partita...che io non faccio 

Beh io mi accontenterei anche di 869 ace a partita.

Ragazzi...quante belle cose avete scritto....tanti spunti interessanti.....che mi rileggo sempre quando torno dal lavoro....
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] L'esempio di Nadal è il classico "quello che non ti uccide ti fortifica"..... Per quanto riguarda il marito, era la frase in uno sktech di tre pazzoidi, in un Colorado Caffè di molti anni fa...si chiamava " il teatro d'avanguardia"....
Nell'elenco degli avversari aggiungo: il vento...il sole in faccia...il riflesso dei fari nelle partite notturne.....miiiiii...quante scuse che ho