Pubblicare dati decontestualizzati, oltre che errati, per lanciare il sasso e non verificarne l'aderenza alla realtà è perlomeno specioso, ometterne di importanti per far valere le proprie ragioni deprimente.
Per prima cosa: la rigidità statica di un multi è effettivamente, in moltissimi casi, più alta di quella di diversi tipi di mono; però c'è un piccolissimo particolare: il mono non ha quasi allungamento ed ha pochissima elasticità, quindi un minimo aumento di tensione comporta un impennamento della rigidità (dinamica, appunto). I dati di TWU non sono purtroppo sempre la bibbia come affidabilità, ragione per cui ci si affida a misurazioni proprie, di specialisti come Gabriele Medri o di associazioni di categoria affidabili come la USRSA, che danno risultati diversi e comparabili tra loro, circa il 10% superiori a quelli indicati e praticamente pari.
Fin qui siamo nel campo degli errori...vengono però (volontariamente?) omessi il fatto che all'impatto la rigidità cresce, e per il mono ("quel" mono) oltre il 20% in più, e per una durata 10% superiore.
Con un risultato medio di una potenza inferiore del 20%, di una perdita di tensione (ed indirettamente, di energia repulsiva) quasi doppia, ed in un tempo inferiore del 50%, col risultato di una maggior fatica, un maggior sforzo sui legamenti a causa del fatto di dover essere costantemente in spinta per ottenere la stessa resa e di nessuna reale diminuzione del rischio. Anzi.
Se la maggioranza delle Federazioni impone dei limiti, non è certo per dare ragione ai tecnici, ma perché il fenomeno è stato studiato lungamente anche mediante sperimentazione sul campo.
Poi se qualcuno pensa di aver comunque ragione, abbia almeno il coraggio di metterci la faccia e non un semplice avatar.
Io ed altri colleghi non cambieremo mai le nostre convinzioni, con i materiali attuali. E, sempre e comunque, chiederemo manleva di ogni e qualunque responsabilità anche solo di consigliare determinate soluzioni.
Buon tennis.