malconcio ha scritto: CAro Brian, la domanda da porsi è: perchè è stato esaltato?
Perchè c'è un assoluto bisogno di gente che faccia entusiasmare il pubblico, specie se non esperto di tennis.
Il publbico lo esalti o con un giocatore vincente, tipo Sinner, o con un giocatore spettacolare, tipo Musetti.
Ne è derivato che in Italia si esaltava chiunque vincesse due partite di seguito, salvo contestarlo alla prima sconfitta ed esaltato chiunque giocasse una stop volley o una smorzata, salvo contestarlo quando non vinceva come ci si aspettava.
Questo meccanismo ha letteralmente stritolato tante promesse e, temo, farà altre vittime; la grandezza di Sinner consiste anche nell'aver sopportato questo meccanismo, facendo spallucce quando, ad es. 2 anni fa, veniva attaccato se perdeva una partita (ed era già costantemente nei primi 20...).
Ora si parla di tanti altri giocatori italiani che stanno facendo buoni risultati; state pur tranquilli che se fra sei mesi perderanno qualche partita, su questo forum verranno fuori discussioni in cui si dirà che i risultati di questa primavera erano casuali.
Circa Tartarini, come si fa a non avere stima di un coach che ha portato un ragazzo tra i primi del mondo a 20 anni? Magari si può dire che ora Musetti ha bisogno di una guida DIVERSA, per imparare nuove cose e magari avere nuovi stimoli (non c'è niente di male), ma dire che Tartanini non è in gamba, proprio no.
Musetti non è solo bello da vedere, ha grande talento tennistico; per me da top ten; e sottolineo per me; ma credo, in quarant'anni, di aver imparato a distinguere i free styler da chi sa veramente giocare a tennis, non mi faccio abbagliare dal primo ragazzetto stiloso.
Riguardo Tartarini, il problema non è il suo valore intrinseco come coach; i risultati, come ben dici, parlano per lui. Il problema, oggi, è il suo rapporto con Musetti e come lo vede e lo considera Musetti; l'impressione, dall'esterno, è che avrebbe bisogno di un nuovo coach e di un nuovo staff per resettare la mente, mettersi in discussione e ripartire; uscendo da una comfort zone (la cui proiezione sul campo è lo stanziare a quattro metri dalla linea di fondo) che sa tanto di coperta di Linus, limitante per lui.
Ma a capirlo deve essere Musetti stesso. Se non lo capisce, continuerà ad essere una promessa che ogni tanto fa qualche grande exploit.