Dagoberto ha scritto: spalama ha scritto: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]: secondo me no, basta guardare cosa sta capitando a Quinzi ed alla stessa Giorgi.
Questi due atleti, purtroppo, stanno patendo forti problemi emozionali che è molto difficile affrontare e su questo i macrosistemi possono fare molto poco. Quinzi temo abbia difficoltà a gestire la percezione delle forti aspettative che un po' tutti hanno su di lui dopo la vittoria a Wimbledon, successe anche ad un certo Nargiso che dopo la sua vittoria sui campi in erba a 17 anni divenne un buon giocatore, ma nulla di più. Carenza di sufficiente narcisismo che lo aiuterebbe a non sentirsi inadeguato nel recitare la parte dell'ombelico del mondo?
La Giorgi, forse anche per le drammatiche disavventure famigliari, ha maturato un'eccessiva rigidità caratteriale che l'ostacola nell'adattarsi con sufficiente velocità alle situazioni di gioco, ma mi sembra ci stia lavorando. Inoltre, dopo le tante opportunità buttate al vento, soffre, un po' di troppa insicurezza che emerge ogni volta che i fantasmi delle brutte sconfitte subite in passato, quando tutto sembrava portarla a brillanti vittorie, riemergono.
Entrambi giocatori complessi, difficile possano diventare campioni, ma spero di sbagliarmi.
Concordo con te sul discorso organizzativo e strutturale, è vero che i fenomeni magari non li costruisci in laboratorio, ma è anche vero che nessuno dei giocatori francesi tra i top 100 può considerarsi un "fenomeno".
Sono tutti ottimi giocatori, qualcuno con più pedigree degli altri, ma niente più.
Ci hanno lavorato bene sopra, li hanno sostenuti, ed eccoli li che a livello di Atp 250 e 500 ancora dicono la loro ed alla grande, e li troviamo molto avanti anche nei Master 1000.
Mi sembra che dicendo ciò conforti proprio la mia tesi Per non parlare degli spagnoli.
Guarda caso il miglior spagnolo degli ultimi 15 anni è cresciuto in una bolla di vetro rappresentata, sostanzialmente, dalla famiglia Nadal e poco ha avuto a che fare il sistema formativo nazionaleVogliamo parlare di Del Potro, ti sembra che il suo tennis sia rapresentativo del modello argentino?
Che dire, infine, del sistema formativo USA, anche lui poco performante con i College e le Università che finanziano i migliori atleti fino al termine del piano di studi? Eppure di campioni non se ne vede da un bel po'. Tra l'altro l'accademia più famosa degli ultimi anni, Bollettieri Accademy, si è sostanzialmente governata in completa autonomia, svincolata da ogni sistema formativo federale che, peraltro, non sono così certo esista.Avessimo almeno copiato uno dei due modelli in Italia.
Macchè troppo facile.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]: hai ragione, prima del talento ci vogliono volontà, applicazione, tempo, sacrificio, allenamento, tanta testa oltre che tecnica e fisico.
Molta gente pensa invece che ci voglia la bacchetta magica per riuscire ed ottenere risultati in questo sport.
Ciao Dago,
visto che ci sono state altre discussioni volevo premettere che intervengo solamente per dare il mio parere e non per contrariarti ogni volta,percio' partendo da questo presupposto spero che tu non te la prenda a male se ho un parare differente dal tuo.
Allora veniamo a GIorgi e Quinzi.
Quinzi lo ho seguito abbastanza quando era juniores e a mio parere non aveva le potenzialita' per aspirare a diventare un giocatore d' elite,sia fisiche che tecniche anche se e' un buon giocatore ,ma parlando di aspirare a diventare un Top Player a mio modesto parere non ne vedevo il potenziale anni addietro e continuo a non vederlo adesso,e non credo proprio che sia un problema a livello emozionale.
Giorgi:
E qui la questione si fa un po piu' complicata',ultimamente non ho seguito molto i suoi risultati,ma tutte le volte che ho visto una sua partita mi ha dato da pensare.
Onestamente anche li no credo che ci sia niente di mentale,lei entra in campo e tira tutto,se e' in giornata sono problemi per tutte ma se non lo e' i problemi sono suoi.
Percio' le cose sono due o sa solo giocare cosi' perche' ognuno ha una sua forma di giocare e tutti ha nno limiti e difetti,oppure le hanno insegnato a giocare cosi' e hanno esasperato troppo il concetto di anticipo costringendola ad un solo tipo di gioco con poche possibilita' di variazioni.
IL problema si potrebbe risolvere o idendificare se ci fosse un cambio di allenatore, ma da quello che mi risulta' e 'sempre il padre che la segue,percio' tutto il discorso diventa di difficile lettura,al meno per quello che mi riguarda.
Nadal.....la famiglia Nadal ha avuto molto a che fare con il sistema formativo nazionale...Rafa e stato seguito da fior fior di allenatori della federazione spagnola,anzi delle federazione Catalana, per poi affidarsi alle cure di Carlos Costa e di altri allenatori privati....
Gli americani......e bel problema.... gli americani preferiscono fare altri sport piu' reditizi, percio' i pochi talenti che potrebbero essere degli ottimi giocatori,preferiscono dedicarsi al Basket o al Baseball dove gli stipendi sono di diversi zero e dove ce molta piu' possibilita' di fare soldi facilmente rispetto al tennis.
Se parliamo della formazione in Usa ultimamente ci sono dei buoni giocatori,ma sedevo fare una critica alla scula americana,ultimamente promotrice del gioco a due colpi,Servizio e Dritto rispetto al passato a lasciato andare il lato del rovescio,tecnicamente molti americani sono forti al servizio e al dritto,ma tecnicamente quasi tutti hanno problemi dal lato del rovescio........Anche Roddick era un giocatore impostato cosi,ma tecnicamente il suo rovescio era funzionale e anche se non si poteva paragonare al dritto era un colpo che teneva.....ecco ora il rovescio di quasi tutti gli americani non tiene piu' e ha dei problemi tecnici di base.......
Un saluto e buon tennis