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Corso Istruttore I Livello

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Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti mi piacerebbe avere qualche informazione in piu sul corso da Istruttore di primo livello.
Qualcono del forum lo ha fatto di recente?
Mi incuriosiva sapere come fosse organizzato il corso, se fosse suddiviso in moduli e se alla fine ci sono degli esami e nel caso ci siano su cosa vertano.
Grazie mille

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spalama ha scritto:
Al costo di circa 400 euro, se non sbaglio, in due giorni, un qualsiasi pippone di quarta categoria può diventare Istruttore di I Livello di Tennis, Giudice Arbitro, Istruttore di Paddle......di Beach Tennis, di Squash...racchettoni....ping pong....Badminton.....

Ma per carità.

E poi sta gente va in campo nelle S.A.T. dei più piccolini.

Rabbrividisco.

Persone che non sanno mettere due parole di fila, che non hanno alcuna idea di cosa voglia dire didattica, di cosa serva per insegnare, che mancano di comunicazione, di tecnica, e di cervello tennistico (per non parlare di altro), solo perchè hanno messo tre palle di là in un torneo e sono arrivati alla classifica 4.3, possono andare in campo ad insegnare.

Ripeto, ma stiamo scherzando???

E poi dove devono fare pratica? Nei campi estivi e campi scuola FIT, oltre che nel proprio circolo, cioè con i bambini.

E che l'Italia è il Paese dell'improvvisazione, del pressapochismo, dopo la diaspora di maestri che c'è stata negli anni precedenti dalla FIT, avevano bisogno di rimpinguare le casse ed hanno allargato la base degli istruttori.

Una volta dovevi fare l'ISEF per avere quella qualifica, la famosa targa.

Adesso hanno targato gente di tutti i tipi e di tutti i livelli.

C'è gente che conosco personalmente, targata FIT, alla quale faccio fare 1 game in due set, e li mettono in campo con i bambini.

Ma come si fa.

Concordo in toto con quello che scrive Veterano qui sopra.

I maestri bravi devono insegnare ai più piccoli, ai principianti.

E solo loro possono stabilire il programma didattico e mettere bocca in campo nella correzione dei difetti.

Gli istruttori targati FIT col nuvo metodo, per me possono solo fare i palleggiatori nei corsi adulti, dove serve qualcuno che sappia mettere almeno due palline al di la della rete per farli palleggiare degnamente.

Sul discorso agonistico-pro, meglio stendere un velo pietoso, in Italia abbiamo sempre i soliti tre noti, Piatti, Sartori, e Cinà, che si possono vantare di qualcosa nel mondo ATP-WTA.

E nessuno dei tre è un ex giocatore ATP di livello come il Carlos Costa citato da Veterano.

Invece di reclutare gli ex giocatori, la FIT recluta i quarta categoria.

E non ne tiriamo fuori uno che sia uno buono da parecchio tempo oramai.


Straquoto al 101%!

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] potrebbe avere più esperienza l'istruttore senza titolo che però ha lavorato per oltre vent'anni con tecnico Nazionale piuttosto che il il nuovo istruttore con titolo ma senza apprendistato o tirocinio?

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Drichichi se non erro sei dottore vero?

Ci sono molti "non dottori" che hanno esercitato per anni, curato pazienti, prescritto farmaci, determinato terapie etc....

Io sono Ingegnere.

Ci sono molti geometri, periti, etc...etc...che fanno progetti, firmano carte, costruiscono case, etc...etc....

Questa è l'Italia, la patria della creatività, dell'improvvisazione.

E nel tennis non è tanto differente.

Tutti gli istruttori di primo livello che sono intervenuti purtroppo confermano ciò che ho detto sopra, cioè che li mettono a lavorare nelle SAT.

Sarete anche più appassionati, più impeganti, e forse anche più comunicativi dei maestri nazionali titolari del corso, ma se dovessi pagare un corso di tennis a mio figlio, vorrei che fosse seguito da un professionista del tennis, non da un dopolavorista che non ha teminato nemmeno lui il suo percorso di evoluzione tecnica e che insegna per arrotondare.

Con i bambini non si scherza e non si gioca, il bambino pretende delle risposte chiare, nette e precise, e dvono essere quelle giuste.

Lo sport è prima di tutto rispetto ed educazione, poi è attività fisica, dopo è tecnica ed infine quando hai sviluppato tutto questo diventa gioco.

Quanto siete pronti ad insegnare tutto questo?

Per lo stesso principio per cui io che non ho fatto l'ISEF ad esempio non posso fare il maestro di ginnastica in una scuola elementare.

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Vi posso assicurare che in un circolo dove sono stato, ho pagato un "maestro" di tennis per alcune lezioni, che a mio avviso non era granché, ovviamente non avevo mai chiesto se fosse istruttore, tecnico nazionale, maestro ecc, salvo scoprire poi, dall'amico dell'amico ecc ecc, che era diplomato ISEF...

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] giusto anche questo sicuramente! Ma ci sarebbe un modo per ovviare a tutto questo! Controlli ed aggiornamenti obbligatori. Tu Ingegnere, io Medico, entrambi obbligati dai nostri ordini professionali ad Educazione Continua, giusto? Se la FIT controllasse i circoli in TUTTE le sue figure! 
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] dice una cosa sacrosanta e mi ha fatto tornare indietro agli anni 80 quando il mio Maestro ad uno ad uno ci faceva mimare a rallentatore i vari colpi correggendoci le posture sbagliate: "Innanzitutto la Fit per presentare la domanda attribuisce diversi punteggi alla classifica avuta, al titolo di studio, ecc.  e qui si aprono scenari davvero vari perchè a fronte di qualche diploma e qualche rara laurea, la maggior parte possiedono la terza media. Ma non è tanto questo il punto quanto il fatto che nelle SAT non mi pare di aver visto spiegare con dovizia di particolari, come si esegue un diritto, un rovescio, un servizio, ecc.
I più si limitano a gestire le scuola affidando appunto a palleggiatori i ragazzini. E su questo condivido quanto scritto da lion94; di rotazione ben pochi sanno spiegare cosa intendono. Il mio maestro toscano, grande appassionato, spiegava bene come si doveva partire impugnando con le giuste impugnature, spiegando cosa succedeva colpendo in un modo o nell'altro.
Non mi pare proprio che questo avvenga."
Perchè la FIT non OBBLIGA sul serio i circoli ad avere istruttori/preparatori/maestri/tecnici titolati? Perchè non OBBLIGA i circoli ad avere anche INCORDATORI CERTIFICATI IRSA/ERSA o comunque riconosciuti? Perchè?

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per riconoscere una professionalità dovrebbero a mio parere essere applicati criteri un po' più severi di quelli attuali, un po' come per le classifiche si è passati da un estremo all'altro. una volta per fare il maestro dovevi essere almeno c1 e stare un anno a Roma a spese tue, adesso come già detto è tutto troppo facile. oltretutto potendo fare, tranne rari casi, dentro a un circolo quello che vuoi ci sono un sacco di persone che pur potendo (ad esempio dei seconda categoria) si fermano alla qualifica di istruttore di primo grado. I quarta invece cercano di arrivare perlomeno ad avere il secondo grado in modo da giustificare con un titolo la classifica che non hanno mai avuto..
io dovendo sceglierei opterei sempre per un maestro formato col vecchio metodo, poi sicuramente tra questi ce ne sono parecchi che non hanno voglia e non sono motivati (vcome accade in tutte le professioni) ma perlomeno le basi tecniche per poter fare un lavoro serio le avrebbero

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] secondo me ai miei tempi un C1 sarebbe un terza categoria di oggi... tranquillamente...

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] secondo me ai miei tempi un C1 sarebbe un terza categoria di oggi... tranquillamente...


di più secondo me, ma questo è un discorso fatto più volte e resta comunque difficile se non impossibile comparare situazioni avvenute in tempi diversi

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] infatti...

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] potrebbe avere più esperienza l'istruttore senza titolo che però ha lavorato per oltre vent'anni con tecnico Nazionale piuttosto che il il nuovo istruttore con titolo ma senza apprendistato o tirocinio?

Il poter lavorare fianco a fianco con un esperto del settore non ha prezzo......si impara tantissimo meglio e piu' in fretta.Personalmente ho avuto la fortuna di lavorare 10 anni con due ex pro numeri uno al mondo e con allenatori che hanno tirato su fior fior di giocatori.Onestamente non credo che da solo avrei potuto imparare quello che ho impararto da loro.
Ci sono cose che si sanno solo avendo avuto un esperienza ad alto livello nel campo da gioco e quando si incomincia a lavorare con giocatori che incominciano a fare sul serio sono proprio i dettagli che fanno la differenza,e senza un occhio esperto i dettagli non si vedono.
IL diffcile per un maestro o allenatore che vuole cimentarsi con l'agonismo ad alto livello e anche avere un esperienza di gioco tale da poter vedere dettagli che con meno esperienza non si riescono a vedere,e questione di occhio ce chi ne ha di piu' o di meno,ma avere occhio a questi livelli  vuol dire anche avere esperienza diretta sul campo da gioco come giocatore,e' molto difficile spiegare o lavorare su degli aspetti che non si sono mai affrontati prima sulla propria pelle,ci si puo riuscire ma non e' per niente facile.
Il titolo non ti garantisce nulla,nel senso che i corsi ti danno un idea di come dovresti insegnare poi pero' quando vai solo in campo senza le giuste direttive da chi ne sa di piu,' tutta la teoria fatta al corso lascia il tempo che trova,cosa fai prima,cosa correggi prima,quando ti devi fermare,quando devi dedicarti ad un solo allievo,facendo in modo che la lezione sia funzionale per tutti,tutte cose che si imparano anche da soli ovvio ma ci va tempo e chiaramente senza le giuste direttive all inizio si possono fare dei bei casini e per dere molto tempo prima che una lezione funzioni come dovrebbe funzionare.
Per questo credo che piu' che il corso sia il passo successivo che sia molto importante,ossia essere seguito da qualcuno che abbia esperienza.
Trovo assurdo che un diplomato isef o un laureato in scienze motorie non abbia bisogno di una classifica per fare il corso,non ha senso,e un po come se un dottore che ha una base in medicina generica si mette a fare il dentista,si teoricamente puo farlo perche' ha le nozioni base,ma praticamente io le mani in bocca da uno del genere non me le lascerei mica mettere.
Mi scuso con i medici ed i dentisti che frequentano il forum per questo paragone un po azzardato ma credo che renda l'idea,anche se per fortuna nel caso del insegnamento del tennis possiamo insegnare anche senza aver mai praticamente giocato ma avendo una laurea in scienze motorie o un diploma isef  e non facciamo scappare nessuno gridando dal dolore dopo aver trapanato un dente al posto di un altro Very Happy Very Happy ,ma tennisticamente parlando possiamo fare anche noi dei bei danni.
Di esercizi e drill ce ne sono a migliaia ma quelli che servono effetivamente sono veramente pochi,detto in poche parole molti drills servono a non far annoiare il tennista di Club che facendo cose differenti ogni volta pensa di apprendere di piu',ma la verita' e che in certe situazioni sta facendo cose che a livello di miglioramento di gioco servono a poco.
Un po di tempo fa e' uscita una diciamo moda,cioe' che l'importante in una lezione e che gli allievi non devono mai stare fermi e devono essere sempre attivi,cosa che mi trova perfettamente daccordo,ma a volte girando per i club vedo lezioni o allenamenti di gruppo con molta gente che si muove ma che sta facendo esercizi che tecnicamente non le servono a gran che.........a volte serve di piu' una lezione dove non ci si muove molto ma si lavora su dei particolari dove il movimento a livello corsa non 'e fondamentale,che correre per un ora per il campo a colpire palle senza avere uno scopo ben preciso in quello che si sta facendo,si bisogna sudare,ma con un senso logico.
Bueno mi sono dilungato un po troppo......

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condivido la visione di Vet, anche se porterei il discorso a livelli più bassi perchè per insegnare con profitto come fa lui bisogna anche avere tra le mani del buon materiale umano.
Invece a mio parere chiunque prendendo lezione da un buon maestro puo' arrivare a diventare almeno terza categoria e questo è quello che io mi aspetterei da un buon maestro , prendere un ragazzino o anche un adulto appassionato e seguendo un determinato percorso portarlo perlomeno a quel livello.
I tuoi allievi parlano per te, puoi mettere tutta la passione che vuoi ma se dopo anni di insegnamento non si è riusciti a tirare fuori tra decine/centinaia di allievi un po' di terza/seconda direi che come maestro non si è granchè

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] grazie ad entrambi...

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miguel ha scritto:
condivido la visione di Vet, anche se porterei il discorso a livelli più bassi perchè per insegnare con profitto come fa lui bisogna anche avere tra le mani del buon materiale umano.
Invece a mio parere chiunque prendendo lezione da un buon maestro puo' arrivare a diventare almeno terza categoria e questo è quello che io mi aspetterei da un buon maestro , prendere un ragazzino o anche un adulto appassionato e seguendo un determinato percorso portarlo perlomeno a quel livello.
I tuoi allievi parlano per te, puoi mettere tutta la passione che vuoi ma se dopo anni di insegnamento non si è riusciti a tirare fuori tra decine/centinaia di allievi un po' di terza/seconda direi che come maestro non si è granchè

oddio, per diventare terza e soprattutto seconda bisogna anche avere un po' di talento e il talento non te lo insegna certo il maestro.
diciamo che una persona con buone doti atletiche e una base tecnica discreta, potrebbe diventare 3.5 con tanta passione, tanto sudore, tanto allenamento e molti tornei.

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giococlassico75 ha scritto:
miguel ha scritto:
condivido la visione di Vet, anche se porterei il discorso a livelli più bassi perchè per insegnare con profitto come fa lui bisogna anche avere tra le mani del buon materiale umano.
Invece a mio parere chiunque prendendo lezione da un buon maestro puo' arrivare a diventare almeno terza categoria e questo è quello che io mi aspetterei da un buon maestro , prendere un ragazzino o anche un adulto appassionato e seguendo un determinato percorso portarlo perlomeno a quel livello.
I tuoi allievi parlano per te, puoi mettere tutta la passione che vuoi ma se dopo anni di insegnamento non si è riusciti a tirare fuori tra decine/centinaia di allievi un po' di terza/seconda direi che come maestro non si è granchè

oddio, per diventare terza e soprattutto seconda bisogna anche avere un po' di talento e il talento non te lo insegna certo il maestro.
diciamo che una persona con buone doti atletiche e una base tecnica discreta, potrebbe diventare 3.5 con tanta passione, tanto sudore, tanto allenamento e molti tornei.


mi spiace ma ti sbagli, se sei una persona normodotata e vai da un buon maestro non puoi non diventare terza categoria. Il tennis a questi livelli è semplice e non bisogna essere baciati da chiissà quale talento per raggiungerli. Certo bisogna avere uno che ti insegni le cose per bene e questo si chiama maestro, tutto il resto è molto meccanico ed una volta imparato non lo scordi più. Uno impostato bene lo riconosci dopo 3 scambi anche se sono 10 anni che non tocca racchetta...

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Per mia esperienza personale un diplomato Isef o laureato in scienze motorie anche con classifica bassa 4.2,3.5 E' sicuramente più indicato ad insegnare alla sat rispetto ad un tecnico nazionale che non ha nozioni di pedagogia,fisiologia,psicologia,biomeccanica,ecc ... a livello universitario. Le cose cambiano se l'insegnamento é rivolto a ragazzi agonisti di terza alta o seconda categoria. In questo caso un passato agonistico di rilievo é importante averlo.

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Abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora!

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miguel ha scritto:
giococlassico75 ha scritto:
miguel ha scritto:
condivido la visione di Vet, anche se porterei il discorso a livelli più bassi perchè per insegnare con profitto come fa lui bisogna anche avere tra le mani del buon materiale umano.
Invece a mio parere chiunque prendendo lezione da un buon maestro puo' arrivare a diventare almeno terza categoria e questo è quello che io mi aspetterei da un buon maestro , prendere un ragazzino o anche un adulto appassionato e seguendo un determinato percorso portarlo perlomeno a quel livello.
I tuoi allievi parlano per te, puoi mettere tutta la passione che vuoi ma se dopo anni di insegnamento non si è riusciti a tirare fuori tra decine/centinaia di allievi un po' di terza/seconda direi che come maestro non si è granchè

oddio, per diventare terza e soprattutto seconda bisogna anche avere un po' di talento e il talento non te lo insegna certo il maestro.
diciamo che una persona con buone doti atletiche e una base tecnica discreta, potrebbe diventare 3.5 con tanta passione, tanto sudore, tanto allenamento e molti tornei.


mi spiace ma ti sbagli, se sei una persona normodotata e vai da un buon maestro non puoi non diventare terza categoria. Il tennis a questi livelli è semplice e non bisogna essere baciati da chiissà quale talento per raggiungerli. Certo bisogna avere uno che ti insegni le cose per bene e questo si chiama maestro, tutto il resto è molto meccanico ed una volta imparato non lo scordi più. Uno impostato bene lo riconosci dopo 3 scambi anche se sono 10 anni che non tocca racchetta...

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Vero... io ho smesso e ripreso dopo oltre 10 anni, beh il giorno che ho ripreso mi tremavano le gambe e mi vergognavo, paura di sembrare scarso... poi dopo qualche minuto si avvicina uno del circolo e mi dice "cavolo che rovescio! Sei impostato bene!" io sono rimasto  Shocked esattamente così... Chi proviene da una scuola, non c'è niente da fare, ha un'impostazione diversa...

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Tema molto complicato sul quale ogni parere espresso produrrà una qualche reazione.
La formazione è processo importante e delicato in ogni settore o disciplina e nessun sistema adottato potrà mai garantire assoluta efficienza ed efficacia e, tantomeno, escludere deficienze, figuriamoci un pezzo di carta.
Evidentemente, un maestro di tennis  di lungo corso che ha avuto anche la fortuna di coltivare importanti esperienze con agonisti di livello non potrà che perorare la causa che ciò sia presupposto imprescindibile nel know how di chi si proponga nella didattica della disciplina. Appare altrettanto evidente che ciò potrà essere solo dopo aver iniziato un percorso di professionalizzazione da parte di colui che vuole fare il maestro di tennis che, all'inizio, oltre al corsettino e qualche attestato formale non potrà, invece, proporre altro ai propri allievi virtuali, ma da qualche parte bisogna pur iniziare. D'altro canto, avere anche una forte esperienza agonistica e di competizioni non garantisce certo il possesso iniziale di capacità nell'organizzare una lezione, tantomeno un piano didattico articolato, come non garantisce capacità di comunicazione e/o psicologiche. Fare l'insegnante di tennis e mestiere che comporta il possesso di una serie di conoscenze, abilità, esperienze, anche trasversali, che, inevitabilmente, si consolidano piano piano, in itinere, aumentandone nel tempo, se si lavora bene e con passione alla continua ricerca del proprio miglioramento,  la consistenza. Insomma, all'inizio si sarà, comunque, acerbi e poco articolati, molto accademici, anche se ex giocatori, nel tempo si potranno offrire competenze e sensibilità sempre maggiori e la distanza tra i diversi professionisti nel settore aumenterà in proporzione alle singole capacità sapute mettere in campo per crescere come maestri. In Francia esiste un sistema che prevede per chiunque voglia fare il maestro, l'insegnante di una qualche disciplina (forse anche per giocare a biglie), una certificazione rilasciata da una qualche Istituzione in qualche modo e da qualcuno certificata a dichiararti idoneo a ciò. Bisogna dire che in questo modo si garantisce, in qualche misura, quello che io definisco una sorta di minimo sindacale, ma la qualità e la quantità dei tanti giocatori di tennis di rilievo presenti nel circuito PRO dipende più dal sistema delle accademie giovanili e dall'attenzione che il sistema paese, lo stato, le istituzioni, hanno saputo riservare allo sport giovanile, non tanto alla qualità degli insegnanti non sempre eccellenti neanche nell'oltralpe. Ciò a testimoniare, ulteriormente, come sistemi perfeti non esistano, tutto dipende molto dalle capacità e aspirazioni/motivazioni personali. Questi aspetti, più di ogni altra cosa, contribuiscono a distinguere un buon maestro da un'impiegato della formazione, anche se in calzoncini Laughing .

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Diciamo che aprire il corso di Istruttore ai quarta da parte della fit è in parte illusorio di fatto ai corsi sono tutti seconda o terza perche' essendo i posti limitati i quarta non rientrano nella graduatoria.Molti quarta fanno il corso ptr o uisp  e poi la fit lo equipara.

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Diciamo che prima dell'avvento di Lombardi a capo del Settore Tecnico della Federazione, la Scuola Nazionale Maestri diretta da Tonino Rasicci al Tre Fontane di Roma, durava un anno ed accoglieva solamente giocatori di una certa classifica (quasi tutti B), e molti di loro erano anche diplomati ISEF.
Una specie di college del tennis gestito dal Sergente Hartman di Ufficiale e Gentiluomo.
Io ne ho conosciuti tanti di questi maestri usciti da quella scuola e devo dire che erano molto preparati, soprattutto per l'insegnamento ai bambini.
La critiche che fece Lombardi a questa scuola che fu da lui smantellata fu che:
-era in perdita per la FIT (non produceva ricavi) No No
-si insegnava ad insegnare un tennis retrodatato, dei "gesti bianchi"

Prma osservazione: una scuola di quel tipo non deve produrre profitto, perchè il profitto te lo da nel lungo termine grazie all'attività che poi svolgeranno quei maestri nei circoli.
In quella scuola si sta investendo sul futuro, ed il ritorno dell'investimento lo hai a lungo termine.
Le sacche di profitto la FIT avrebbe dovuto trovarle altrove, non spennando da subito alcuni suoi futuri collaboratori.
Anzi quella scuola era il fiore all'occhiello della Federazione.

Seconda osservazione: ad un bambino cosa vuoi insegnare? Il dritto in top alla Nadal? Ma perchè quelli di Federer nno sono gesti biachi su cui si è lavorato sopra modernizzandoli? Ma perchè il mio maestro che ha fatto la scuola di Rasicci non mi ha prima insegnato il dritto piatto, nel 1976, per poi modificarmelo negli anni 80 facendomi giocare in top? 
Come scrive Veterano, tanto poi nessuna scuola può insegnarti i dettagli che servono ad un giocatore di un certo livello.
Ma almeno le basi giuste si, poi ci si lavora nel tempo, ma modificare qualcosa partendo da una base corretta, come un gesto bianco, con le giuste impugnature e la giusta dinamica, credo sia enormemente più facile che partire da un dritto in top tutto storto, con impugantura personalizzata, in open stance insegnato ad un bambino di 10 anni.

Tra l'altro vorrei aggiungere una mia personalissima considerazione, non perchè sono un nostalgico di un certo tennis, ma Roberta Vinci non raggiunge tutti i suoi risultati con un tennis fatto di gesti "quasi" bianchi?
Ci si deve vergognare di giocare in quel modo?
Tim Henman, uno che di "gesti bianchi" ne masticava parecchio, non ha raggiunto dei risultati che i nostri tennisti "moderni" italiani non hanno mai raggiunto?
Per non scomodare Sampras e Federer, ma Del Potro ad esempio, non gioca un tennis iperclassico anche se attualizzato?

L'universtià non ha il compito di insegnarti a lavorare, ha il compito di fornirti le basi giuste per affrontare qualsiasi tipo di lavoro nell'ambito dei tuoi studi.
La specializzazione te la fai lavorando.

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Veterano ha scritto:
miguel ha scritto:
giococlassico75 ha scritto:
miguel ha scritto:
condivido la visione di Vet, anche se porterei il discorso a livelli più bassi perchè per insegnare con profitto come fa lui bisogna anche avere tra le mani del buon materiale umano.
Invece a mio parere chiunque prendendo lezione da un buon maestro puo' arrivare a diventare almeno terza categoria e questo è quello che io mi aspetterei da un buon maestro , prendere un ragazzino o anche un adulto appassionato e seguendo un determinato percorso portarlo perlomeno a quel livello.
I tuoi allievi parlano per te, puoi mettere tutta la passione che vuoi ma se dopo anni di insegnamento non si è riusciti a tirare fuori tra decine/centinaia di allievi un po' di terza/seconda direi che come maestro non si è granchè

oddio, per diventare terza e soprattutto seconda bisogna anche avere un po' di talento e il talento non te lo insegna certo il maestro.
diciamo che una persona con buone doti atletiche e una base tecnica discreta, potrebbe diventare 3.5 con tanta passione, tanto sudore, tanto allenamento e molti tornei.


mi spiace ma ti sbagli, se sei una persona normodotata e vai da un buon maestro non puoi non diventare terza categoria. Il tennis a questi livelli è semplice e non bisogna essere baciati da chiissà quale talento per raggiungerli. Certo bisogna avere uno che ti insegni le cose per bene e questo si chiama maestro, tutto il resto è molto meccanico ed una volta imparato non lo scordi più. Uno impostato bene lo riconosci dopo 3 scambi anche se sono 10 anni che non tocca racchetta...

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se non hai anche talento, visione di gioco, senso della posizione ecc...essere normodotati non serve a molto, o meglio, serve ma a diventare il classico pallettaro di 4a/3a...il classico 4.1/3.5 che trovo in giro...che rema come un dannato, che ributta di là tutto...e ti costringe a sbagliare, facendo (lui) un vincente ogni 7 gg...

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miguel ha scritto:
mi spiace ma ti sbagli, se sei una persona normodotata e vai da un buon maestro non puoi non diventare terza categoria. Il tennis a questi livelli è semplice e non bisogna essere baciati da chiissà quale talento per raggiungerli. Certo bisogna avere uno che ti insegni le cose per bene e questo si chiama maestro, tutto il resto è molto meccanico ed una volta imparato non lo scordi più. Uno impostato bene lo riconosci dopo 3 scambi anche se sono 10 anni che non tocca racchetta...


il tennis sarà forse semplice in 4a, ma a livelli di 3a (reali) no...
lì devi avere qualcosa in più di un buon maestro e qualche lezione alle spalle...

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Il talento è una scusa dietro la quale si trincerano tutti, Maestri e Federazione compresa.

Siamo sicuri che se Roger Federer si fosse chiamato Ruggero Federaro ed invece di nascere a Basilea, fosse nato a Basiliano (Udine), sarebbe diventato quello che è stato?

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spalama ha scritto:
Il talento è una scusa dietro la quale si trincerano tutti, Maestri e Federazione compresa.

Siamo sicuri che se Roger Federer si fosse chiamato Ruggero Federaro ed invece di nascere a Basilea, fosse nato a Basiliano (Udine), sarebbe diventato quello che è stato? Secondo me si

La Francia con un ottimo ed articolato sistema formativo giovanile ha prodotto tantissimi ottimi giocatori di tennis, attualmente ne ha ben 6 classificati nei primi 50, ma solo 1, Tsonga, nei primi 10, all'8o posto, e non so ancora per quanto tempo considerato che dietro ha giocatori come David Goffin, Grigor Dimitrov, Nick Kyrgios, Alexander Zverev in piena ascesa.
Voglio dire, un buon sistema formativo può far emergere ottimi giocatori, ma i campioni sono altra cosa e non sono confezionabili in laboratorio.
Certo è che se hai un possibile campione e durante la sua crescita  giovanile lo demotivi al tal punto da fargli cambiare strada ...., ma questo è altro discorso.

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giococlassico75 ha scritto:
miguel ha scritto:
mi spiace ma ti sbagli, se sei una persona normodotata e vai da un buon maestro non puoi non diventare terza categoria. Il tennis a questi livelli è semplice e non bisogna essere baciati da chiissà quale talento per raggiungerli. Certo bisogna avere uno che ti insegni le cose per bene e questo si chiama maestro, tutto il resto è molto meccanico ed una volta imparato non lo scordi più. Uno impostato bene lo riconosci dopo 3 scambi anche se sono 10 anni che non tocca racchetta...


il tennis sarà forse semplice in 4a, ma a livelli di 3a (reali) no...
lì devi avere qualcosa in più di un buon maestro e qualche lezione alle spalle...


è il tuo punto di vista e lo rispetto ma non è cosi, io da totale autodidatta sono arrivato C1 e ti assicuro che non ho nessun talento particolare
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