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Il problema non sono i pallettari...

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Promemoria primo messaggio :

Dopo la 4° sconfitta al primo turno su sei tornei giocati, tutte contro avversari di classifica pari o inferiore, ho capito che il problema non è l'avversario che io definivo "pallettaro" bensì io! Non sono loro ad essere pallettari ma sono io che non reggo con la testa più di un paio di punti ottenuti con una scambio relativamente prolungato (4/5 scambi)! E giustamente l'avversario si adegua, rimanda la palla nella mia metà campo, giocabilissima, senza particolari effetti o peso o angolazione, aspettando il punto gratis e io puntualmente sbaglio, perchè cerco il punto diretto dal momento che non riesco a rimanere con la testa nello scambio. Gioco con la speranza che sia l'avversario a regalarmi il punto (come faccio io) senza "sudarmelo"...in pratica il mio avversario ideale sarei io stesso! "Chi vive sperando, muore ca__ndo" diceva Abatantuono in un film! Ed è molto frustrante ripercorrere mentalmente la partita e capire che l'altro ha vinto senza fare (relativamente) niente...Praticamente i miei avversari giocano senza un minimo di pressione psicologica, vanno sul velluto: mi auto-sconfiggo. Ma come invertire questa tendenza? Come evitare di andare in vantaggio 3-0, 3-1, 4-2 e perdere puntualmente il set perchè inizio a pensare a 1000 cose? Perchè appena fatto il break vado al servizio pensando "ok, concentrati sul servizio e cerca di vincere il game" e puntualmente parto con due doppi falli? Bha...tecnicamente sono bravo ma basta che incontri uno con un minimo di "tenacia" nel giocare il punto, anche molto più scarso di me, che mi vince di sicuro! Saluti

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md ha scritto:
.....Io ad esempio preferisco perdere 6-0 6-0 e tirare (se cosi posso definire i miei colpi) piuttosto che rimandarla di la e basta.

.... anche io! ...ed è per questo che perdo regolarmente.... Very Happy

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Umberto ha scritto:
alain proust ha scritto:
io purtroppo sono della categoria "colpo da campione. pino"


A me sto alain proust mi fa morire...verrei fino ad Alessandria per conoscerti e farmi una partita con te...solo che appartenenedo anche io alla stessa categoria dovremmo giocare con taaaaaante palline... Very Happy

volentieri, la cosa è reciproca, ma preferirei venire io a napoli piuttosto che far venire te nell'alessandrino: ci guadagno io in bellezza dei posti, mai visti (ahimè), se non in foto, e tu non ci perdi un granchè. come avrai capito, non sono leghista e non sono campanilista. Very Happy

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rovigo ha scritto:
è vero, per vincere senza fare il pallettaro bisogna avere una buona tecnica, altrimenti si rischia di fare molti errori, domenica ho giocato con un 4.3, vero pallettaro e sceso a rete 3 volte per grazie ricevuta, ogni volta che abbassavo la palla per cercare di costruire, alla prima difficolta palla alta e lunga in centro ( neanche sul rovescio) , ogni punto 8-10-12 scambi, io gioco a tennis per divertirmi e cercare di fare qualcosa di piacevole ( non sono riuscito), il risultato e importatnte se c'è anche il bel gioco ( per me) altrimenti faccio dell'altro, comunque dopo questo mio pensiero il risultato finale è stato 6-1 6.1 per LUI Sad Sad , il peggio è che non mi sono divertito affraid No


Purtroppo è così .
In quarta categoria o hai una buona tecnica o altrimenti uno che gioca peggio di te ma bada solo a non fare errori ha molte più probabilità di te di vincere.
Ci sono bizzeffe di 4.1 che fanno ridere a vederli giocare , però vincono .

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Alla fine della fiera, penso che se noi, tennisti allergici ai "regolaristi" (non voglio più chiamarli pallettari), riuscissimo a fare una partita ordinata ed elementare come dice alain e ne vincessimo una, allora tutto cambierebbe. Magari non le vinceremmo tutte, ma sicuramente qualcuna in più e sicuramente anche quelle perse avrebbero un sapore diverso, non di disfatta ma di soddisfazione per essersela giocata, pari a quella di alain dopo aver vinto la sua partita...di questo ne sono certissimo! E per questo che poco fa mi sono iscritto subito ad un altro torneo, non per vincere, ma per mettere in pratica quello che abbiamo detto. A questo punto è più una sfida con se stessi! Voi tengo aggiornati...

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avete ragione dobbiamo cambiare il modo di pensare il gioco del tennis in 4 cat, essere molto più pratici, anche perchè come detto da Alan quando si vince hai sempre un'ottima sensazione dentro, e ti aiuta positivamente nelle partite successive ( forse miglioriamo anche nel bel gioco Very Happy ), proviamo Sleep

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Umberto ha scritto:
E per questo che poco fa mi sono iscritto subito ad un altro torneo, non per vincere, ma per mettere in pratica quello che abbiamo detto. A questo punto è più una sfida con se stessi! Voi tengo aggiornati...




bisogna vedere se dopo tante chiacchiere riuscirai a passare dalla teoria alla pratica Very Happy
in bocca al lupo!! ed ogni tanto tira un "missile" incrociato...

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L'annoso problema dei "regolaristi"!!! Smile Anch'io appartengo alla categoria dei "colpo vincente - pino" perchè nella mia testa MALATA penso che un bel punto per essere tale deve essere un vincente! quando arriverò a convincermi che le partite si vincono grazie alla differenza tra vincenti ed errori non forzati allora potrò ritenermi cresciuto!!! Per ora sono ancora in alto mare... Suspect ma iscrivendomi a qualche torneo e prendendo qualche simpatico 60 60 magari cambio, che ne dite? What a Face

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E vero che chi vince ha sempre ragione, concordo che se non si riesce a tenere un certo numero di palleggi in partita è dovuto a delle lacune tecniche, fiato ecc... ma secondo me rimane importante divertirsi e io sinceramente preferisco perdere una partita divertendomi che vincere cercando ti mandare soltanto la palla dall'altra parte.

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Meno male che trovo qualche alleato in questa mia battaglia apparentemente senza speranza!
Penso anche io che in 4a non ci si possa prendere troppo sul serio, conosco persone che hanno rinunciato alla tessera FIT per non litigare ad ogni torneo con gente che contesta ogni palla, che addirittura invade il tuo campo per venire a vedere il segno sulla terra!

Tutti mi replicano che se non vinci non ti diverti e che io dico così perchè perdo... sarà ma il la penso come maurizioqua: preferisco perdere tentando ogni volta il vincente che battere l'avversario facendo il muro...

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maurizioqua ha scritto:
E vero che chi vince ha sempre ragione, concordo che se non si riesce a tenere un certo numero di palleggi in partita è dovuto a delle lacune tecniche, fiato ecc... ma secondo me rimane importante divertirsi e io sinceramente preferisco perdere una partita divertendomi che vincere cercando ti mandare soltanto la palla dall'altra parte.

mah, l'opinione è rispettabilissima. ed era un mio motto di qualche mese fa, in cui finivo la partita sconfitto, e, forse inconsciamente, mi consolavo e guardavo il lato migliore della medaglia rimembrando quei 5 spettacolari passanti lungolinea, quei 4 ace, quei due dritti a sventaglio sulla riga in risposta e - magnifica! - quella stop volley in allungo che ha strappato l'applauso ai 5 spettatori del circolo.
ma alla fine quando mi chiedevano come è andata, dovevo rispondere "64 64 per pinco pallo" e avrei voluto aggiungere "ma avessi visto quella stop volley!" ma non lo facevo per pudore.
alla fine credo che fare qualche bel punto spettacolare , di forza o "di classe" lasci il tempo che trova, mi dà soddisfazione appena ho colpito, mi aiuta a consolarmi della scofnitta pensando che alla fine non ho giocato malissimo e che sono in grado di fare dei bei colpi. ma se non ho continuità, se lo stile è sempre quello "colpo da campione. pino." tanto per capirci, il mio tennis non andrà mai da nessuna parte, non migliorerò mai veramente se penso che giocare a tennis sia imparare prima a correre con i colpi spettacolari e poi a camminare cercando di non sbagliare.
prima imparo a camminare (zero errori, per quanto possibile), poi a correre (colpi vincenti? no, meglio colpi che mettano in difficoltà l'avversario con la massima efficacia e il minimo rischio, al massimo se la palla ritorna battezzo il punto a rete).
il che non vuol dire rinunciare al miglioramento tecnico a spadellare palle dall'altra parte del campo senza rotazione, senza direzione, in maniera passiva. significa cercare di raggiungere la propria velocità di crociera massima col minimo rischio e poi attaccare al momento propizio.
c'è poi secondo me anche la sindrome della sopravvalutazione dell'avversario. un tempo quando uno veniva a rete mi prodigavo in passanti millimetrici rischiosissimi in corsa, a volte vincenti, spesso in rete o fuori, pensando di avere di là edberg. oggi capisco che di là c'è uno che e poco più scarso o più bravo di me e quindi può anche bastare un pallonetto. da fondo se devo attaccare, non devo necessariamente sparare a tutto braccio sulla riga se non è ancora nel mio bagaglio tecnico, appoggio, piazzo in sicurezza se possibile toppando, scendo a rete. la palla potrebbe non ritornare.
va be, basta devo lavorare!
Very Happy

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aggiungo - e poi lavoro davvero eh?! - che il divertimento è soggettivo e ci mancherebbe, ognuno si diverte come vuole. ma io, e quindi parlo per me non voglio convincere nessuno, se perdo anche giocando benissimo divento "depresso", triste, deluso di me e del mio tennis e tornere indietro per evitare tutte le cazzate rischiosissime che ho fatto. e se vinco sono comunque soddisfatto, potrò aver giocato più o meno bene del solito, ma di sicuro ho giocato "bene abbastanza" per vincere, quindi in ogni caso so oggettivamente che ho fatto la cosa giusta e questo soddisfa, ti fa capire che ti alleni, giochi, ti diverti, cazzeggi, ma poi vedi il risutato oggettivo che ti premia.
se faccio un tennis spettacolo, ammesso che ne sia capace, ma perdo facendo tutto io nel bene e nel male, non mi sono divertito, se non in quei 20 punti spettacolari, sono deluso, incaxxato.
basta, bisogna lavorare!!! Very Happy

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Panacef ha scritto:
conosco persone che hanno rinunciato alla tessera FIT per non litigare ad ogni torneo con gente che contesta ogni palla, che addirittura invade il tuo campo per venire a vedere il segno sulla terra!



Se ti capita uno 'regolare', vorrei sapere che segno lascia una mozzarella lanciata dall'altra parte?!?

Sicuramente in un torneo ha ragione chi vince, ma secondo me ha ancora più ragione chi gioca per divertirsi, al di la del risultato. Se devo fare un torneo per litigare colpo su colpo, ma vaf...

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Io temo che qualcuno leghi un po' troppo la propria "reputazione" alla partita di tennis... come se si giocasse la "dignità"!

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Per Alain, allacciandomi a quel che dice Panacef, probabilmente dipende anche da che importanza dai al risultato agonistico, con questo non vuol dire che mi diverto a perdere, però per prima cosa devo divertirmi a giocare.
Mi è capitato di vincere qualche partita cercando di risparmiarmi e tenere il palleggio senza mai prendere un rischio... ma che noia e alla fine la soddisfazione era minore di quando avevo perso, a parte di poter dire "ho vinto".
Comunque anche dal punto di vista tecnico non sempre i pallettari sono realmente + forti, probabilmente sono meno incoscienti, cioè non si avventurano in colpi che non sanno fare perfettamente e chiaramente non perdono il 15.

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Ma stiamo parlando di tornei o di partitelle amichevoli?

Nel secondo caso posso capire tutti sti discorsi filosofici sulla bellezza del perdere giocando bene, più o meno condivisibili.

Nel primo mi chiedo perchè uno debba iscriversi ad un torneo, se non per vincere più partite possibili. Non è una gara di stile, è tennis! ed il tennis agonistico ha come fine la vittoria sull'avversario.
La bella figura non la fa chi tira due vincenti sulla riga, dopo averne sbagliati 300, ma chi vince le partite e passa il turno, che è solitamente chi la tiene in campo. Il resto sono solo scuse per giustificare l'essere stati sconfitti da uno che noi pensiamo essere tecnicamente meno bravo, noioso, pallettaro, etc etc e che in realtà è più forte, punto e basta.

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Felipo ha scritto:

La bella figura non la fa chi tira due vincenti sulla riga, dopo averne sbagliati 300, ma chi vince le partite e passa il turno, che è solitamente chi la tiene in campo. Il resto sono solo scuse per giustificare l'essere stati sconfitti da uno che noi pensiamo essere tecnicamente meno bravo, noioso, pallettaro, etc etc e che in realtà è più forte, punto e basta.

qui ti quoto al 100% e lo dico essendo uno che ha sempre usato questa "scusa" dentro di sè per giustificare la sconfitta o alleviarne la delusione: "sì, ha vinto lui, ma tecnicamente sono più impostato io, ho giocato un tennis più bello, ho attaccato, ho servito bene ecc. ecc." a parte quei 2 errori gratuiti a game... dimenticavo... Very Happy
la cosa almeno per me vale anche nelle partitelle. non che mi ammazzi, comuqnue sono partite spesso di cazzeggio, rilassate, ma in ogni caso mi infastidisce l'aver perso con uno alla mia portata. se uno è nettamente superiore, allora ne prendo solo atto, non c'è delusione, è un'altra categoria.
e non sono neanche d'accordo su chi dice che sia una questione di dignità tennistica personale. non è così. non è che "mi vergogno" ad aver perso in quanto mi sento "umiliato", se uno è più bravo di me la sconfitta non mi fa piacere, ma non sono deluso. l'incazzamento viene quando mi rendo conto che posso giocarmela e perdo.
d'altronde, anche in amichevole, se non interessa il risultato ma solo il bel gioco, il divertimento puro, gli scambi spettacolari, ma allora perchè tenete il punteggio? basta giocare con tutte le regole, servizio, prima, seconda, cambiare turno di servizio ogni 4 "punti non tenuti" ed ecco che il divertimento è servito. se si tiene il punteggio è per vedere che è più forte, chi vince e chi no e con che punteggio, per dare uno stimolo a giocare bene per non perdere il punto, per stimolare la concentrazione sui punti imrtanti. io non sono così sicuro che in fondo in fondo uno faccia partita con l'amico solo pensando a divertirsi e a provare i colpi senza lo scopo di fare punto e quindi vincere. anche perchè il cercare di vincere stando attenti, giocando i colpi giusti, attaccando bene ma senza il bazooka, giocando i punti e i colpi correttamente è già questo il divertimento. il cercare di vincere giocando bene (che significa anche giocare un tennis percentuale) non esclude il divertimento.

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Io parlo di partite e basta, e poi io non gioco per fare bella figura.... ma, ribadisco, per divertirmi.
Poi sul fatto che i pallettari siano sempe più forti bisognerebbe fare un distinguo, se intendi che vincono ok, (ma anche un muro piazzato dall'altra parte del campo ti rimanda sempre la pallina di la) se intendiamo dotatati tecnicamente, ritorno al discorso dell'essere +o- incoscienti.
Poi ognuno e libero di giocare e divertirsi come preferisce , ci mancherebbe

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Ma si, credo che la questione non si risolverà mai.. dipende dal tasso di competitività di ogn'uno, come al solito il buonsenso dovrebbe guidarci,
altrimenti c'è il rischio di finire in lite ogni incontro!

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l'altro giorno all'ennesima provocazione verbale (anche tra una prima e seconda di servizio) gli rispondo stizzito ( e ovviamente sbaglio cadendo nella provocazione) e il mio avversario esce dal campo indignato. è chiaro che con questa persona non giocherò più, oltretutto fuori dal campo è pure simpatico. mah

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maurizioqua ha scritto:
Io parlo di partite e basta, e poi io non gioco per fare bella figura.... ma, ribadisco, per divertirmi.
Poi sul fatto che i pallettari siano sempe più forti bisognerebbe fare un distinguo, se intendi che vincono ok, (ma anche un muro piazzato dall'altra parte del campo ti rimanda sempre la pallina di la) se intendiamo dotatati tecnicamente, ritorno al discorso dell'essere +o- incoscienti.
Poi ognuno e libero di giocare e divertirsi come preferisce , ci mancherebbe


Guarda, a tennis vince sempre il più dotato tecnicamente, a parità di tenuta fisica. Cioè, soprattutto nelle basse categorie: chi sbaglia di meno.
Se perdi con un "pallettaro" che ti mette in difficoltà con le sue palle lente, alte, corte, moscie, il problema non è SUO ma TUO che non sai affrontare palle del genere. La carenza tecnica è tua, non sua, perchè lui quelle palle le ha messe nel tuo campo.

Lo scopo del tennis è mettere la palla nel campo avversario. Chi ci riesce di più, vince ed ha la tecnica migliore.

Poi ciascuno è libero di divertirsi come meglio crede, anche perdendo da un pallettaro ma ritenendosi comunque "migliore"... non andrà avanti nei tornei ma almeno godrà di grande autostima.

ps: una persona molto agonista non litiga, vuole solamente vincere usando ogni mezzo possibile. Non mischiate i maleducati/cafoni con gli agonisti Wink

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ma certo, è comunque un divertimento, non un lavoro, quindi ognuno fa come preferisce.
però non cerco di vincere per fare bella figura ma perchè mi dà soddisfazione, mi diverte anche il costruire la vittoria se è possibile e comunque sapere che ho fatto quanto era nelle mie possibilità per vincere. poi chissenefrega del risultato di per sè, dormo anche con un 60 60 subito malamente. e nemmeno per vincere mi metto a questionare sui punti, riga, non riga, anzi, nel dubbio io do sempre il punto all'avversario , in amichevole come in torneo (magari in amichevole si rifa il punto, in torneo anche se me lo propongono cosa già successa rifiuto e assegno il punto all'avversario. ). come da regolamento, peraltro.
sulla dotazione tecnica del pallettaro, bisogna capirsi. il pallettaro è quello che te la rimanda sempre, in qualche modo, e normalmente non è dotato di tecnica sopraffina. se lo fosse, allora non è più un pallettaro ma un regolarista. è chiaro che il tipico pallettaro le prende di santa ragione da uno tecnicamente molto valido, ma qui stiamo parlando di giocatori con un itr 3.0 - 4.0. in ogni caso, se mi batte tirandomi delle mozzarelle inguardabili usando una padella, lui merita di vincere perchè sono io che sono scarso.

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Se il pallettaro mi tira delle mozzarelle e io rispondo con mozzarelle, ogni tanto riesco a vincere. Ma se il pallettaro provasse a prendersi gli stessi rischi che mi prendo io probabilmente farebbe gli stessi errori gratuiti che faccio io, quindi dimostrerebbe i mie stessi limiti tecnici.

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Felipo ha scritto:

vince ed ha la tecnica migliore.


Diciamo che spesso vince.. ma la tecnica migliore proprio non passa.. conosco gente che magari fino a ieri giocava a calcetto e ha ancora gambe da atleta e corre come un capriolo, ma per il resto impugna la racchetta come unl retino da farfalle... con questi si può anche perdere cercando il vincente ("il tennis si gioca con i piedi"), chiaramente parlo di attempati NC/4.6 in precaria forma fisica, un 4.3 non perderebbe mai!

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Alla fine io non mi arrabbio QUASI mai, perchè sono convinto che comunque vada se l'avversario vince ha giocato meglio di me, non c'è santo che tenga!!! What a Face gli unici momenti di inc...ehm, arrabbiatura vera sono quando sbaglio dei colpi facilissimi che so di poter fare bene!!! (tipo gli smash che vanno in rete...argh!) ecco, lì vado veramente giù di testa!!! Il problema non sono i pallettari... - Pagina 2 976458 Il problema è che con i pallettari è più facile che mi capitino queste occasioni, per quello che non amo particolarmente giocare contro di loro! Wink

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maurizioqua ha scritto:
Se il pallettaro mi tira delle mozzarelle e io rispondo con mozzarelle, ogni tanto riesco a vincere. Ma se il pallettaro provasse a prendersi gli stessi rischi che mi prendo io probabilmente farebbe gli stessi errori gratuiti che faccio io, quindi dimostrerebbe i mie stessi limiti tecnici.


Infatti "lui" gioca facendo quello che sa fare, "tu" cerchi di giocare al di sopra delle tue capacità e sbagli. Parte del bagaglio tecnico di un tennista è anche saper umilmente giocare colpi adatti al proprio livello.

Panacef ha scritto:
Felipo ha scritto:

vince ed ha la tecnica migliore.


Diciamo che spesso vince.. ma la tecnica migliore proprio non passa.. conosco gente che magari fino a ieri giocava a calcetto e ha ancora gambe da atleta e corre come un capriolo, ma per il resto impugna la racchetta come unl retino da farfalle... con questi si può anche perdere cercando il vincente ("il tennis si gioca con i piedi"), chiaramente parlo di attempati NC/4.6 in precaria forma fisica, un 4.3 non perderebbe mai!


Ho sottolineato, nel post precedente, di riferirmi a persone atleticamente alla pari.

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x Felipo
io cerco di giocare divertendomi innanzitutto, ma la cosa e soggettiva; il mio paragone voleva dimostrare che non è detto che il pallettaro sia "sempre" superiore tecnicamente, ma riesce a nascondere i limiti tecnici non prendendo rischi.
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