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Promemoria primo messaggio :

Veterano ha scritto:
Agam Bernardini dice:


ciao ragazzi, vedo che vi siete dati da fare a discutere sui vari aspetti del tennis. Avete detto tutti delle cose molto giuste, ma vi chiedo una cosa? Riuscite ad entrare in campo e ricordarvi tutte quelle parole e quelle idee? Se io dovessi pensare anche a un centesima parte di tutto quello che è stato detto resterei paralizzato a pensare quale è quella giusta e quella sbagliata. Capisco la necessità di entrare in campo con le idee chiare e la voglia di sapere cosa fare. Quello che io propongo è di mettere tutta la vostra attenzione sulle tecniche di centratura e di attenzione, perché quando ci riuscite, contattate il vostro centro e allora saprete in ogni momento esattamente cosa fare, quale colpo eseguire, se attaccare o difendervi. Insomma cadrà ogni dubbio e saprete da "dentro" la cosa giusta da fare. Credo che ognuno di voi abbia provato almeno una volta quella sensazione, ha giocato la partita perfetta. Chiamiamo quella sensazione essere "In the zone" "stare nella zona". Se l'avete provata anche una sola volta vuol dire che l'avete dentro di voi e dovete solo ricontattarla facendo gli esercizi e le tecniche di centratura e di attenzione e darete il meglio di voi senza pensare. La mente è la prima nemica del tennista. Dobbiamo giocare con il corpo, non pensare, ma stare centrati, rilassati, attenti e presenti e giocheremo il nostro miglior tennis e ci divertiremo moltissimo e usciremo dal campo sempre soddisfatti e felici.
Un'ultima cosa, con un gruppo di amici stiamo cercando un posto dove creare "L'Accademia dello Zennis". Se sapete di qualche Circolo di tennis in vendita o in gestione, per favore fatemelo sapere, ciao a tutti e a presto, Agam Bernardini


Ciao ragazzi, scusate se ve lo dico, ma siete andati totalmente nella testa e nella mente. Nello zen la mente viene definita come un meccanismo nato per risolvere i problemi pratici, il guaio è che quando non ci sono problemi reali se ne inventa di inesistenti per mantenere il controllo su di noi.
L'altra cosa importante da ricordare è che il tennis si gioca con il corpo e non con la mente visto che come riconoscono anche gli scienziati moderni, la mente è molto più lenta del corpo nel decidere cosa fare quando arriva una pallina a tutta velocità. Il corpo risponde istintivamente e quasi sempre molto saggiamente, la mente si domanda:"Faccio così o il contrario di così?" e arriva l'errore. A mio avviso la cosa è molto semplice: se sono attento e centrato gioco bene, se non sono attento e centrato gioco male. Oppure si può discutere all'infinito di cose teoriche che secondo me non sono di nessun aiuto quando si è in campo. In attesa di sapere cosa ne pensate, buon gioco e buon divertimento, ciao Agam



Oggi ho giocato con un socio del mio club con cui non avevo mai giocato e so che gioca bene e tutti mi dicevano, stai attento è molto difficile giocarci contro. In palleggio non ho notato nessun punto debole, sbagliava poco o niente e non capivo se aveva meglio il dritto o il rovescio. Allora mi sono detto, quale migliore occasione per mettere tutta la mia attenzione sulla palla, guardarla fino a che tocca le corde e vedere cosa succede: ho giocato una partita quasi perfetta e ho vinto 6-1 3-1 senza nessuna fatica e nessuna tensione. Viva l'attenzione e lo Zen, ciao a tutti, Agam.



Comunque voglio condividere una mia esperienza. Ieri ho giocato con un mio amico veterano come me anche lui maestro di tennis. Fra noi c'è una bella rivalità e non ci piace perdere quando giochiamo insieme. Lui ha una bella battuta e un gran dritto con cui fa molti punti da fondo, per cui il mio pensiero fisso era:" Non giocargli sul dritto" e con mia grande sorpresa e frustrazione i miei colpi andavano tutti verso il suo dritto. Eravamo 2-0 per lui e palla del 3-0 quando mi sono fermato e mi sono chiesto: "cosa stai facendo? Stai giocando lui, la tua attenzione è tutta su di lui. Torna a giocare la palla e a guardarla fino a che tocca le corde!!!!" E' finita 6-3 3-1 per me.

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Questo è il lavoro principale da fare: appena vediamo che la nostra attenzione si sposta su un qualunque elemento esterno, torniamo a fare l'esercizio di attenzione che abbiamo scelto e che possiamo cambiare a piacimento a seconda della situazione che stiamo affrontando. L'attenzione va allenata continuamente, anche quando non giochiamo: mentre camminiamo mettiamo l'attenzione sul camminare ecc. ecc.

Ciao e a presto e attendo altri contributi, Agam



Non mi interessa fare polemiche che sia ben chiaro a tutti..... ne di fare guerre tra forum.....non ho bisogno di nessuna conferma sui contenuti che scrivo......sulla forma a volte si.....son quasi trenta anni che sono fuori dall' italia e parlo per la maggior parte Inglese e Spagnolo anche in casa, non ho la tv italiana e leggo poco niente in italiano, percio' a volte quando scrivo in italiano mi possono venire dei dubbi sulle parole usate, ma non sui contenuti.
Non ho mai voluto offendere nessuno e parlo sempre in generale, anche perche' se non lo facessi la patente dell' idiota me la darei da solo.
Dopo aver chiarito questo se  per qualche motivo qualcuno si puo' essere sentito chiamato in causa per qualche motivo, il problema e' solo suo, e a me non interessa proprio.
Mi sono anche scusato prima di lasciare la discussione, e se questo non basta, lascio il campo libero a qualsiasi tipo di insinuazione nei miei confronti,che scivola sui binari della mia indifferenza senza colpirmi benche' minimamente.
Se tutta la questione e' nata dal fatto che  per qualcuno io dicessi che la mente a livello di " attenzione" non conta nulla, dovrebbe andare a rileggersi per bene cosa dico,perche' non ho mai fatto un affermazione simile.
Comunque per quello che mi riguarda la questione si era gia' conclusa credo almeno 25 post fa.
Ho postato i messaggi di Bernardini l'autore di Lo Zen E l'arte di giocare a Tennis perche' trovo che sia un buon libro per chi a problemi di concentrazione, non parla molto di tecnica e tattica ma e' molto interessante per quello che riguarda l'aspetto mentale inteso come attenzione.
Saluti a tutti e veramente senza rancore per nessuno.
Buon proseguimento
Vet.

Ciao veterano, mi fa piacere che sei tornato a scrivere qui, veramente. Quello che ho evidenziato in grassetto, è esattamente, quello che mi è riuscito di fare per quasi un anno intero, ed esattamente quello che non riesco a rifare. Nel 2015, ho avuto il mio anno magico e grazie ai risultati raggiunti, passai in terza categoria. Ricordo che anche prima di entrare in campo, avevo piena consapevolezza di quello che sapevo fare, ed in partita, riuscivo a mettere in pratica il 90% di quello che mi proponevo di fare. Purtroppo, a tutt'oggi, non sono più riuscito a richiamare quella condizione mentale se non per brevi periodi, 3-4 partite al massimo, poi ritorno a giocare in maniera insicura.
Io intendevo proprio una cosa come questa, quando insistevo che la mente influisce sulla prestazione....poi, hai ragione tu, a dire che più sei allenato e meno rischi di cadere in questa condizione, ma comunque, il rischio che un qualche stato di ansia ti prenda, anche se sei un grande professionista, esiste sempre....a maggior ragione, a livelli più bassi, dove la scarsa consapevolezza tecnica, mette nella testa dei "poveri" giocatori, i dubbi delle proprie capacità.....
Questo è un campo, dove non esiste la ragione assoluta.....troppe variabili......e come dici tu, la discussione si poteva considerare finita già parecchie pagine fa...ci siamo intestarditi in parecchi, ma alcune cose utili, ne sono uscite fuori comunque....
Ciao e buon tennis e buon lavoro alla tua accademia..... Wink Wink

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Col choppone di dritto puoi aspirare ad una profondità di palla interessante ma non certo ad una accelerazione importante. Ti faccio un esempio che forse può calzare: 

Quando alleno mio figlio e mi gioca una scamorza a metà campo lo attacco con un back, profondo perché voglio che giochi il passante, voglio che tiri dove deve tirare senza pensare a dove è meglio tirare = lo faccio giocare.

Se gioco in un torneo, e ricevo la stessa palla, faccio esplodere la pallina con una sassata, la sbrano, le salto sopra…la palla non deve tornare. Un back lo giocherei solamente per far giocare l'avversario se fosse palesemente più debole.
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taglia1964 ha scritto:
Col choppone di dritto puoi aspirare ad una profondità di palla interessante ma non certo ad una accelerazione importante. Ti faccio un esempio che forse può calzare: 

Quando alleno mio figlio e mi gioca una scamorza a metà campo lo attacco con un back, profondo perché voglio che giochi il passante, voglio che tiri dove deve tirare senza pensare a dove è meglio tirare = lo faccio giocare.

Se gioco in un torneo, e ricevo la stessa palla, faccio esplodere la pallina con una sassata, la sbrano, le salto sopra…la palla non deve tornare. Un back lo giocherei solamente per far giocare l'avversario se fosse palesemente più debole.

Giusta e condivisibile considerazione, però ciò attiene a cosa sarebbe meglio fare per ottenere il massimo in termini di aggressività e, quindi, di efficacia rispetto all'ottenere il punto ... se si ragiona in termini di tennis percentuale, forse, bisognerebbe anche considerare, il rischio minore ... in tal senso il colpo in top spin presenta su una palla a rimbalzo verticale e scarca di energia orizzontale per un giocatore non particolarmente evoluto (un PRO spaccherebbe la pallina ...) lo stesso livello di difficoltà di un colpo in underspin? Questo è il quesito. Quindi, non tanto cosa sarebbe più efficace fare, ma cosa comporta anche un bilanciamento costi benefici ideale nella situazione; ecco, mi chiedo perchè sono convinto che un approccio ad una simile palla con un underspin sia più agevole, è solo una mia convinzione priva di fondamento tecnico?

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Dagoberto ha scritto:
taglia1964 ha scritto:
Col choppone di dritto puoi aspirare ad una profondità di palla interessante ma non certo ad una accelerazione importante. Ti faccio un esempio che forse può calzare: 

Quando alleno mio figlio e mi gioca una scamorza a metà campo lo attacco con un back, profondo perché voglio che giochi il passante, voglio che tiri dove deve tirare senza pensare a dove è meglio tirare = lo faccio giocare.

Se gioco in un torneo, e ricevo la stessa palla, faccio esplodere la pallina con una sassata, la sbrano, le salto sopra…la palla non deve tornare. Un back lo giocherei solamente per far giocare l'avversario se fosse palesemente più debole.

Giusta e condivisibile considerazione, però ciò attiene a cosa sarebbe meglio fare per ottenere il massimo in termini di aggressività e, quindi, di efficacia rispetto all'ottenere il punto ... se si ragiona in termini di tennis percentuale, forse, bisognerebbe anche considerare, il rischio minore ... in tal senso il colpo in top spin presenta su una palla a rimbalzo verticale e scarca di energia orizzontale per un giocatore non particolarmente evoluto (un PRO spaccherebbe la pallina ...) lo stesso livello di difficoltà di un colpo in underspin? Questo è il quesito. Quindi, non tanto cosa sarebbe più efficace fare, ma cosa comporta anche un bilanciamento costi benefici ideale nella situazione; ecco, mi chiedo perchè sono convinto che un approccio ad una simile palla con un underspin sia più agevole, è solo una mia convinzione priva di fondamento tecnico?


Il topspin glie lo dai sia da fondo che da metà campo, però in maniera diversa. 
Il finale del movimento è più basso da metà campo, rispetto a quando dai topspin da fondo...Da metà campo cerchi di dare una traiettoria più rettilinea alla palla e in questo senso si giochi più piatto, almeno credo!
Vediamo se Taglia conferma o se ho detto menghiate..

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Sicuramente il back è più agevole e più risparmioso in termini di fatica fisica. 

Sulla capacità di controllo del back rispetto al top, dove con controllo intendiamo il "tenere la palla in campo in profondità", sicuramente meglio il top o il piattone (a metà campo e impatto altezza spalla). 

Chiaro che il top o il piattone van giocati andando sopra la palla e quindi la fatica anche nel posizionamento è davvero tanta di più.

Sull'efficacia della palla che credo che non ci sia partita: vince top 10-6

Sulla direzionalità con il top è più facile mascherare la profondità e l'angolo che si vuole dare alla palla e soprattutto hai a disposizione l'angolo stratto e i due profondi mentre con il back devi per forza andare vicino alla baseline.

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Io quando la palla è senza peso e profonda, la chiamo fuori! Così il punto è sicuro e si evita di far fatica.

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Ok, tutto perfetto, ma non è stato considerato in quale frangente ci arriva sta benedetta 
palla senza peso. ossia in particolare in che posizione del campo e dello scambio si trova 
il nostro avversario nel momento in cui ci propina questa palla.
perchè se lo fa da una situazione di sua difficoltà è un discorso, se lo fa in uno stato 
di tutto da vedere è tutto un altro discorso. nel primo caso, faccio un esempio, lui potrebbe
stare in una posizione rispetto al nostro sguardo centro destra leggermente avanzata; in 
quel caso un dritto in chop sulla sinistra è più che sufficiente per metterlo fuori causa.
nel secondo caso è da valutare soprattutto in relazione alla capacità di lavorare bene con 
polso e avambraccio su palle a metà campo, perchè ad esempio un mio amico ha il 
vizio di voler spaccare tutte queste tipo di palle, ma ne sbaglia nettamente 8 su 10.
lavorare su polso e avambraccio intendo dire per i colpi in avanzamento in topspin.
molti, ma parlo sempre di quarta amatoriale chiaramente, hanno poca sensibilità 
nel modulare polso e avambraccio, addirittura in certi casi fanno errori vistosi di misura
perchè coinvolgono in modo anomalo la spalla nei dritti aggressivi.

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taglia1964 ha scritto:
Sicuramente il back è più agevole e più risparmioso in termini di fatica fisica. 

Sulla capacità di controllo del back rispetto al top, dove con controllo intendiamo il "tenere la palla in campo in profondità", sicuramente meglio il top o il piattone (a metà campo e impatto altezza spalla). 

Chiaro che il top o il piattone van giocati andando sopra la palla e quindi la fatica anche nel posizionamento è davvero tanta di più.

Sull'efficacia della palla che credo che non ci sia partita: vince top 10-6

Sulla direzionalità con il top è più facile mascherare la profondità e l'angolo che si vuole dare alla palla e soprattutto hai a disposizione l'angolo stratto e i due profondi mentre con il back devi per forza andare vicino alla baseline.

tutto giusto anche qui ... ma manca nell'analisi la sensibilità ... una palla morta nel rimbalzo deve essere aggredita con molta circospezione ... ironia della sorte, il maggior tempo a disposizione per organizzare l'impatto offre maggiore margine di errore ... facciamo un sciocco esercizio di analisi empirica ... se il mio livello di errore sul timing di un colpo è equiparabile ad un ipotetico 40%, su un lasso di tempo di 100 il 40% equivale, appunto, a 40, su un lasso di tempo di 200 (maggior tempo di sosta della palla dopo il rimbalzo ...) sarà il doppio, l'80 ... il topspin, notoriamente, è un colpo caraterizzato da esplosività e velocità di esecuzione dello swing, certamente nella parte post caricamento ... una volta partita la molla, difficile conciliare una buona dose di sensibilità, tantomeno pensare di modificare, aggiustare il timing dello swing ... con un colpo in underspin, invece, si riesce a conciliare una maggiore sensibilità di palla, potendo, anche correggere lievemente il timing d'impatto, se fosse necessario, in quanto andando a chiudere sotto la palla con il piatto corde, si potrà ottenere una maggiore capacità di indirizzo, guida della palla. Almeno, questa è la sensazione che ho quando mi capitno queste palle, ma magari è solo una mia falsa impressione. Colpire il top ha sempre il suo perchè in termini di agressività, ci mancherebbe.

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Dago, ma qual è la domanda? O non c'è nessuna domanda?

Questa benedetta palla "morta" la vuoi spingere o la vuoi solo piazzare? Se la vuoi solo piazzare, con poca fatica giocala in back. 
La vuoi spingere e vuoi mettere in difficoltà il tuo avversario? giocala, a seconda di dove sei e dell'altezza della palla, in top o piatta.

Il calcolo matematico dell'errore sul timing mi sembra un po' una forzatura. Intanto un errore di timing non è percentuale sul tempo ma semmai è assoluto sul tempo: in base al tuo tempo di reazione ecc, ecc, potrai avere un errore di timing di 0,2 secondi. Allora la domanda è quanti centimetri percorre una palla in 0,2 secondi? e quindi tutto ciò che ne consegue. Più la palla è lenta meno è influente l'errore di timing. L'errore principale dei tennisti approssimativi è quello di muoversi con una velocità proporzionale a quella della palla, mentre invece il gioco di gambe deve essere sempre a manetta, anche sulle palle lente.

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dago, il discorso che fai tu è su palle senza peso a metà campo nei casi in cui riesci ad 
arrivare bene sulla palla. ma le palle senza peso possono arrivarti anche più in profondità.
in quel caso che fai ? non puoi basarti solo su back e chop perchè ti servirebbe una base 
tecnica molto solida per generare colpi di una certa consistenza da fondo. il rimbalzo 
verticale affrontato con un colpo piatto lo vedo alquanto problematico, almeno per come 
ho visto io sul campo, in quanto dovresti trovare sempre un'altezza di impatto perfetta
per avere linearità efficace da fondo. viceversa il topspin da fondo ti può garantire una 
maggiore generazione di energia da imprimere alla palla abbinata ad una minore ricerca
meticolosa sull'altezza di impatto. come succede in molti casi, non esite un unico tipo di 
soluzione, bisogna valutare situazione, possibilità, attitudini....

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Perdonami Dago, ma non è che questa tua preoccupazione per la "generazione di errore" e di tua affezione a chip e colpi piatti sia in relazione diretta e forte con quella che è la tua "comfort zone"?
Specifico. Essendo tu di impostazione classica e di età leggermente over 30...la palla la impatti in un'altezza compresa tra il ginocchio e la milza? Se sì, la questione è un po' diversa, perché la tua percentuale di errore bassa e sensazione di sicurezza sul/con/per il colpo deriva dal fatto che "a quell'altezza ti vien bene".
Considera poi che la palla da spingere ...va spinta con tante gambe, non solo in compressione ma in tutto quello che il foot work, leggi alla voce affiancamento e piazzamento (poi compressione e spinta). Sotto-sotto, il cervello si sintonizza in automatico sulla minore fatica possibile e, anche colpire con la palla in fase ascendente, è una "faticaccia".
Anche quando parli di timing (e tempo)...il sospetto è che ci sia un gran "aggiustamento" DURANTE lo swing che, al contrario, un colpo più aggressivo, come tu stesso noti, non te lo puoi troppo permettere.

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Allora, se è una palla smorta appena dopo la metà campo e bassa, mi viene naturale senza neanche pensarci, il back od il ciop di diritto per proiettarmi a rete, che è la mia zona ideale......se invece è una scamorza a parabola alta e lenta, sia a metà campo che a fondo, l'attacco con il top spin di diritto, in partitella, mentre in torneo faccio il back di rovescio o una contro parabola con il diritto, perchè sono un maledetto cagasotto.... Embarassed Embarassed Embarassed

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Dunque, ringrazio per i tanti contributi, mi spiace che Framan non abbia voluto contribuire anche lui ... magari si puó spostare l'argomento in topic specifico. Il tema mi é venuta lla curiositá di proporlo quando ho letto la frase che mi ha fornito lo spunto e dopo che, proprio ieri, ho notato in una mia partitella con un mio socio pari livello, dotato di un buon rovescio in topspin, come andasse in difficoltá su queste palle che cercavo di giocargli in risposta ad un suo servizio abbastanza importante quando entrava la prima su campo in erba sintetica. Lui cercava di aggredire queste palle molli, senza peso, alcuni mi venivano profonde e un po' piú tese, altre si inpennavo maggiormente rimanendo nella terra di nessuno, altre ancora, magari sporcate dalla cornice del telaio, si fermavano in prossimitá del net ... belle apetitose ... che mi hanno regalato anche un po' di punti, ma quasi mai hanno permesso al mio avversario di mettermi in difficoltá con il 3° colpo, uno dei piú delicati per chi batte, ma anche per chi risponde ... da li, quasi sempre,  si decide l'inerzia dello scambio; ecco, io non avrei aggredito quelle palle con tanta veemenza che un topspin richiede e avrei optato sulla profonditá ... ma a rispindere c'era lui ...

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ok, ma quella è un'altra storia ancora, una prima palla importante come hai detto tu è 
esattamente l'estremo opposto di una palla senza peso. è una scelta direi quasi obbligata
rispondere in quel modo, perchè specialmente sul veloce, i tempi sono ridottissimi. 
tranne i casi di una palla che ti arriva proprio a portata di racchetta, non hai tempo per 
aprire e caricare il colpo in topspin, quindi usi colpi in opposizione ad apertura più breve.
inoltre, l'efficacia di questi colpi è influenzata nettamente dall'abilità di chi serve nel 
suo posizionamento subito dopo il servizio. se per caso tenta di venire subito a rete
gli risulterà ancora più difficile trovare i tempi giusti, se esce lentamente dal servizio 
idem.

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Ok....visto che lo ha fatto Taglia, lo faccio anche io e posto un video di 5 minuti dove si vedono molte  palle smorte senza tanto peso, come quelle in questione, che ho approcciato in vari modi diversi, visto che io ho un gioco vario, variegato, variabile, avariato, chiamatelo come volete.. Very Happy Very Happy
Buona visione

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c'è qualcosa nel tuo gioco non vicino alla rete che mi ha fatto subito venire in mente Agassi, non so esattamente perché, forse è solo una somiglianza fisica o di atteggiamento. bello, piacevole da vedere

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VANDERGRAF ha scritto:
c'è qualcosa nel tuo gioco non vicino alla rete che mi ha fatto subito venire in mente Agassi, non so esattamente perché, forse è solo una somiglianza fisica o di atteggiamento. bello, piacevole da vedere

Sarà sicuramente, per via della pelata...ehm.. capigliatura  Smile Smile e forse anche per via che gioco molto vicino alla linea di fondo, colpendo spesso quasi in controbalzo...una cosa che ho sviluppato quasi automaticamente, per prendere sul tempo l'avversario e scendere a rete.....
bello, piacevole da vedere, non intendi me...immagino  Cool Cool Very Happy

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si, probabilmente è quel modo di giocare d'anticipo. beh... certo con un bel parrucchino biondo mesciato sarebbe stato più rock

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 67 io gioco in controbalzo, comunque molto reattivo in campo.

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drichichi ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 67 io gioco in controbalzo, comunque molto reattivo in campo.

Cavoli.....se giochi in controbalzo e pure arrotato, sei piuttosto ostico, come avversario.... Shocked Shocked

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Luchino 67 ha scritto:
Allora, se è una palla smorta appena dopo la metà campo e bassa, mi viene naturale senza neanche pensarci, il back od il ciop di diritto per proiettarmi a rete, che è la mia zona ideale......se invece è una scamorza a parabola alta e lenta, sia a metà campo che a fondo, l'attacco con il top spin di diritto, in partitella, mentre in torneo faccio il back di rovescio o una contro parabola con il diritto, perchè sono un maledetto cagasotto.... Embarassed Embarassed Embarassed

Very Happy

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Luchino 67 ha scritto:
drichichi ha scritto:
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Cavoli.....se giochi in controbalzo e pure arrotato, sei piuttosto ostico, come avversario.... Shocked Shocked

Poi se mi fai arrabbiare divento ancora più ostico, più che perdere il controllo mi si attiva la modalità Monster  Twisted Evil Very Happy

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VANDERGRAF ha scritto:
ok, ma quella è un'altra storia ancora, una prima palla importante come hai detto tu è 
esattamente l'estremo opposto di una palla senza peso. è una scelta direi quasi obbligata
rispondere in quel modo, perchè specialmente sul veloce, i tempi sono ridottissimi. 
tranne i casi di una palla che ti arriva proprio a portata di racchetta, non hai tempo per 
aprire e caricare il colpo in topspin, quindi usi colpi in opposizione ad apertura più breve.
inoltre, l'efficacia di questi colpi è influenzata nettamente dall'abilità di chi serve nel 
suo posizionamento subito dopo il servizio. se per caso tenta di venire subito a rete
gli risulterà ancora più difficile trovare i tempi giusti, se esce lentamente dal servizio 
idem.

Credo ci sia un fraintendimento. Le palle molli da giocare non erano le mie, ma quelle che facevo giocare al mio avversario, lui ho preso a riferimento per proporre il tema, lui aggrediva queste palle senza peso con l'intento di chiudere il punto usando un diritto o un rovescio carico di topspin ... gli é capitato di mandarle anche in rete e raramente riusciva a mettermi sotto pressione, spesso andava fuori giri, anticipava il timing o tardava colpendo quando la palla era ormai scesa troppo. Colpire queste palle non é mai facile, non puoi semplicemente incontrarle, deve focalizzare bene il tempo di impatto ... a mio avviso l'energia necessaria per impattare in topspin non agevola l'esecuzione, lo swing di in un top e molto veloce ... se non hai una buona dimestichezza e sensibilitá il top ti puó facilmente scappare, in senso lato, credo, per questo chiedevo se fosse solo una mia impressione che un approccio in underspin agevolasse l'impatto permettendo comunque sufficiente controllo per cercate di puntare ad una buona profonditá, piottosto che optate per una smorzata se vicini al net ... ma, forse, il mio socio con il top non é cosí bravo ... io dopo un po' di evidenti difficoltá avrei cambiato tattica ...

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drichichi ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
drichichi ha scritto:
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Cavoli.....se giochi in controbalzo e pure arrotato, sei piuttosto ostico, come avversario.... Shocked Shocked

Poi se mi fai arrabbiare divento ancora più ostico, più che perdere il controllo mi si attiva la modalità Monster  Twisted Evil Very Happy

sia mai che ti faccio arrabbiare...piuttosto, sbaglio tutte le volee......ops...mi si è allungato il naso Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 7 810504 Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 7 810504

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allora dago, credo che bisogna distinguere meglio questo genere di palle, perchè tra morto 
orizzontale e verticale non è che si capisce un granchè. sintetizzando, se ho ben capito, tu 
dici che una palla giocata in top ti dà meno tempo di preparazione rispetto ad una giocata 
in back o chop, ossia quando si  riceve la palla da un colpo giocato in top si ha in un certo senso 
maggiore facilità rispetto a quando si riceve una palla giocata dall'avversario in back o chop, 
perchè quel lasso di tempo in più ti mette un pò fuori timing e ti porta a pensare troppo.
ma anche qui è molto relativo il discorso. le palle che rimbalzano basso non è detto che 
rimangano più tempo in una zona di comfort per essere colpite, anzi, spesso sono proprio 
i rimbalzi bassi che ti danno meno tempo per organizzarti, perchè la palla te la devi andare 
a cercare lavorando con le gambe e con l'avambraccio e il polso. se perdi l'attimo giusto la 
palla supera la linea del tuo corpo e diventa ingiocabile. 
ma questo può succedere sia sui colpi in back e chop che sui colpi in top a traiettoria tesa 
fil di rete o angolazione stretta. quindi la gestione particolare a cui fai riferimento, secondo
me, non è collegata proporzionalmente al tipo di rotazione, ma piuttosto al momento 
situazionale. tu hai fatto addirittura riferimento a una risposta al servizio. in quel caso 
mi è sembrato di capire che tu parli di ricerca della profondità grazie a questa sensibilità
nel guidare la palla; come può darti più tempo una palla profonda ? te lo darebbe se non 
fosse profonda. altro caso diverso è lo stesso tipo di palla durante gli scambi, perchè chi 
la deve fronteggiare si trova in una situazione di reattività diversa, non ha appena fatto 
un servizio, quindi avrà sicuramente dei posizionamenti diversi. sul veloce, in particolare,
se tu giochi un back o un chop, ovviamente che non sia una sorta di smorzata, la palla
schizza e devi avere dei riflessi notevoli per trovare il timing giusto e colpirla in modo 
efficace. viceversa, un top con rimbalzo alto, chiaramente non stiamo parlando di topponi 
carichi e complessi tipo nadal, ti permette di visualizzare meglio l'arrivo della palla e 
prepararti in tempo, eventualmente anche indietreggiando

descriptionIdentifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 7 EmptyRe: Identifica i punti deboli del tuo avversario

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Luchino 67 ha scritto:
drichichi ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
drichichi ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 67 io gioco in controbalzo, comunque molto reattivo in campo.

Cavoli.....se giochi in controbalzo e pure arrotato, sei piuttosto ostico, come avversario.... Shocked Shocked

Poi se mi fai arrabbiare divento ancora più ostico, più che perdere il controllo mi si attiva la modalità Monster  Twisted Evil Very Happy

sia mai che ti faccio arrabbiare...piuttosto, sbaglio tutte le volee......ops...mi si è allungato il naso Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 7 810504 Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 7 810504

Però una partita la dobbiamo fare  Twisted Evil
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