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Pallettari.....come reagite?

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Promemoria primo messaggio :

Ormai è assodato! Per quel che mi riguarda non riesco proprio ad entrare in partita coi pallettari.
Massimo rispetto per il loro tipo di gioco, per scelta o per condizioni fisiche, ma non riesco proprio!!
Già dopo qualche game del primo set mi viene voglia di tornare a casa e vivo quei momenti come tempo sprecato. Tutte palle mosce, alte, talvolta lunghe talvolta corte, che ti vien voglia di cannonare l'avversario per poi finire di sbagliare e regalare i punti.
Quando cerco di rientrare in partita inizio a fare il loro gioco e aspetto che prima o poi sbagli lui, ma stiamo un eternità a palleggiare e mi scazzo da morire... Per cui capita spesso di perdere (per mia scelta da scazzamento acuto) e la cosa mi smonta un po'

Tra le cose che odio di più è quella di non poter sfruttare la potenza della palla dell'avversario per cui mi ritrovo a dover esagerare di braccio o di busto. Poi sono da poco passato a giocare da terra battuta dopo tantissimi anni a campo in cemento (cosa che mi sta iniziando a piacere pure....), per cui ne viene fuori un disastro...

Come vi comportate in questi casi?

_______________________________________________

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framan ha scritto:
Mi sá che state sbagliando un po' tutti, Taglia escluso. 
Próprio come principio
I pallettari ci sono tutte le categorie, professionisti inclusi, sono i difensori ad oltranza
Ognuno deve usare le proprie migliori armi offensive, che sia la rete o il fondocampo poco importa
Il problema vero é, come disinnescare il potenziale difensivo del pallettaro típico per poi poter usare l'arma offensiva a noi piú congeniale
Il che puó essere anche andare a rete, ma sia anche e non si deve, non é il principio base, anche perché un pallettaro doc, sá come fare i passanti, e se a rete non sei davvero bravo te ne rifila tanti, soprattutto se la usi come arma sistemática.


Innanzitutto il pallettaro non è il giocatore difensivo.

Il giocatore difensivo è un giocatore che quando difende lo fa con logica e con coerenza tattica, e che comunque quando si presenta l'opportunità di fare gioco o di chiudere il punto lo fa.

Il pallettaro al contrario applica una metodologia di gioco che si fonda esclusivamente sul far giocare male l'avversario


Un pallettaro non fa gioco, punta tutto sulle lacune tecniche dell'avversario.

Il pallettaro infatti non è un giocatore pericoloso. I suoi colpi quasi sempre non hanno alcuna logica tattica ne alcuna collocazione strategica: sono palle che non fanno male.

Le palle che il pallettaro propone hanno l'unico obiettivo di far giocare al proprio avversario i colpi che non sa eseguire con costanza o che richiedono una capacità tecnica maggiore di quella posseduta.

In pratica il pallettaro è un individuo che si rimette completamente alla tua mercé: se sei capace di gestire la spazzatura che ti propone lo devasti, altrimenti ti suicidi nei tuoi errori.

Ed è questa la motivazione del senso di frustrazione: quelli che sbraitano contro i pallettari in cuor loro sanno bene che hanno perso solo perchè non sono abbastanza capaci. 

Siccome è difficile essere onesti con se stessi si da la colpa all'avversario, ed ecco che il pallettaro diventa uno che "non gioca a tennis" o che "non ti fa entrare in partita".

Tutte balle: la verità è che se si prende il telone ad ogni tentativo di vincente o si spara lo smash a metà rete vuol dire che si sta tentanto di attuare un livello di gioco che non ci appartiene.
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Tutte balle: la verità è che se si prende il telone ad ogni tentativo di vincente o si spara lo smash a metà rete vuol dire che si sta tentanto di attuare un livello di gioco che non ci appartiene.

Esattamente.

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framan ha scritto:
albs77 ha scritto:


Il pallettaro al contrario applica una metodologia di gioco che si fonda esclusivamente sul far giocare male l'avversario


Un pallettaro non fa gioco, punta tutto sulle lacune tecniche dell'avversario.



hai definito il concetto di difesa nel tennis


Mi spiace ma non sono per nulla daccordo.

Le fasi possibili di uno scambio di tennis sono 3: c'è la fase neutrale, la fase difensiva e la fase offensiva.

La fase difensiva si identifica quando sei distante dalla linea di fondo e usi colpi , di solito alti e lenti, con l'obiettivo di guadagnare tempo per recuperare la corretta posizione in campo.

La difesa è una re-azione quindi, che cerca di riportare lo scambio in uno stato di neutralità e a volte di passare direttamente alla fase di attacco.

Il pallettaro invece gioca palle difensive , come i classici candelotti, anche quando lo scambio è in fase neutrale, cosa che di per se non ha alcuna logica tennistica e senza che vi sia uno schema dietro.

Se lo fa è solo perché sa che dall'altra parte c'è un giocatore che non sa chiudere e/o attaccare lo straccio bagnato che ti rifila.

Se consideri "pallettari" tutti quelli che si difendono bene mi sa che devi rivedere un attimo la tua posizione.
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Posto link di un redazionale sul tema molto carino ed interessante con, tra le righe, un ottimo passepartout suggerito e da usare alla bisogna con costoro, della serie, a buon intenditore ...  Wink

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framan ha scritto:
Albs, scusa se te lo dico, ma se esiste un difensore puro nel circuito é Simon.
Secondo la tua analisi non lo é !


Per me, non esistono i "pallettari" tra i professionisti, è una forzatura con la quale si vogliono identificare i regolaristi , magari quelli un pò monotoni.

Il pallettaro "comune" , è un fenomeno temporaneo generato ed alimentato da dilettantismo che finisce , per sua natura, dove comincia il tennis più completo.

Ad un certo livello di tennis, una qualsiasi palla interlocutoria volta a far giocare male l'avversario, è un frullone da paura che se non stai attento ti sbuccia le corde e rimbalza due metri sopra la testa: il fatto che la palla vada "piano" se rapportata alla botte che girano a certi livello non la declassa certo a straccio bagnato.

Ho visto per esempio da pochi metri il nostro Lorenzi giocare "al Pallettaro" contro Cuevas, e ti assicuro che le cosiddette "pallette" che Lorenzi ogni tanto tira fuori per spezzare il ritmo ad avversari aggressivi erano in realtà dei topponi esagerati...

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si, va bene tutto, però ...  diciamocelo ... senza false ipocrisie ... scratch ... , ma con tutta la leggerezza che si consiglia usare e massimo rispetto per costoro ed il loro tennis minimalista ... però, libertà per libertà ...  scratch ... scratch ... rabbit  ... che il pallettaro giochi come più liberamente ritenga lecito fare, giusto riconoscergli l'umiltà che con il suo fare eleva al valore sociale che merita, apprezzabile anche la capacità di accettare e non sentirsi a disagio nel proporre un gioco, oggettivamente, modesto tecnicamente e brutto esteticamente, diciamo non proprio da manuale del tennis [, ma esistono ancora in questo terzo millennio di bruttezze seriali   Very Happy Very Happy ?], anzi, complimenti loro che riescono a comportarsi così senza imbarazzi, sottolineando, inoltre, che nessuna regola scritta vieta ciò ... scratch  ... ma chi decide di assumersi più rischi cercando, pur nella consapevolezza della propria modestia di  4° categoria, di tentare, comunque, di costruire trame con un pizzico di maggior presunzione, proporre qualche colpo più azzardato, magari spinto dalla foga di quanto visto in televisione o su you tube (maledetta democrazia dell'informazione bounce )o, perchè no, spronato dal proprio maestro che vive ancora di ricordi del suo giovanile tennis champagne, convintosi che la giustezza sportiva stia nel cercare di costruirsi la propria fortuna, anzichè aspettare che ci venga regalata da terzi (non era questo l'insegnamento per i futuri manager del regno cercato dai college britannici di fine 700 che decisero di proporre le prime attività sportive - allora ancora non così definite - come completamento della programmazione didattica?), oltre all'inevitabile burla alla quale è destinato nell'incrociare costoro, essendo tacciato di ingenuo e incapace a battere proprio colui giudicato modesto tecnicamente, potrà  almeno ... scratch  ...  scratch  ... permettersi la libertà di commentare bonariamente di aver perso contro un dannato pallettaro ... scratch ... la goliardia non può funzionare solo a senso unico ...  Very Happy Very Happy Very Happy

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albs77 ti faccio i complimenti per i tuoi post e anche per lo stile!
Questa mi ha fatto morire! 
"In pratica il pallettaro è un individuo che si rimette completamente alla tua mercé: se sei capace di gestire la spazzatura che ti propone lo devasti, altrimenti ti suicidi nei tuoi errori."
Very Happy

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Prima della discussione forse bisognerebbe chiarire una volta per tutte cosa si intende per " pallettaro"!!
Per me ad esempio il pallettaro e' colui che quando gioca non tira neanche una palla, si limita a ribattere al di la' della rete ogni colpo anche alzando campanili alle stelle e sfiorando continuamente il soffitto dei palloni, non costruisce neanche un punto, non ha schemi tattici, aspetta l'errore dell'avversario senza provocarlo, la sua palla viaggia a non piu' di 10/15 km all'orae sopratutto NON FA NIENTE PER FARE UN PUNTO!!!!
Ditemi se interpreto male.
Fabio

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fabioborg ha scritto:
Prima della discussione forse bisognerebbe chiarire una volta per tutte cosa si intende per " pallettaro"!!
Per me ad esempio il pallettaro e' colui che quando gioca non tira neanche una palla, si limita a ribattere al di la' della rete ogni colpo anche alzando campanili alle stelle e sfiorando continuamente il soffitto dei palloni, non costruisce neanche un punto, non ha schemi tattici, aspetta l'errore dell'avversario senza provocarlo, la sua palla viaggia a non piu' di 10/15 km all'orae sopratutto NON FA NIENTE PER FARE UN PUNTO!!!!
Ditemi se interpreto male.
Fabio


E' difficile che ci sia una definizione condivisa.

Per questo motivo io identifico il pallettaro con questa definizione: colui che gioca colpi prettamente difensivi in situazioni non difensive senza per questo cercare di modificare l'inerzia dello scambio a suo favore.

Esempio di giocata: giocatore A alza campanile sul rovescio avversario. Giocatore B indietreggia troppo e accorcia.

Un normale giocatore su palla corta dell'avversario cerca di portare lo scambio a proprio favore, che sia aprire l'angolo, smorzare, o attaccare.

Il pallettaro cosa fa? ti rimanda un ulteriore pallonetto, di fatto permettendoti di riprendere posizione e auto annullandosi il vantaggio ottenuto.

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Copio questa frase di albs77 su cui concordo pienamente:
"Un pallettaro non fa gioco, punta tutto sulle lacune tecniche dell'avversario.

Il pallettaro infatti non è un giocatore pericoloso. I suoi colpi quasi sempre non hanno alcuna logica tattica ne alcuna collocazione strategica: sono palle che non fanno male.

Le palle che il pallettaro propone hanno l'unico obiettivo di far giocare al proprio avversario i colpi che non sa eseguire con costanza o che richiedono una capacità tecnica maggiore di quella posseduta.

In pratica il pallettaro è un individuo che si rimette completamente alla tua mercé: se sei capace di gestire la spazzatura che ti propone lo devasti, altrimenti ti suicidi nei tuoi errori.

Ed è questa la motivazione del senso di frustrazione: quelli che sbraitano contro i pallettari in cuor loro sanno bene che hanno perso solo perchè non sono abbastanza capaci. 

Siccome è difficile essere onesti con se stessi si da la colpa all'avversario, ed ecco che il pallettaro diventa uno che "non gioca a tennis" o che "non ti fa entrare in partita".

Tutte balle: la verità è che se si prende il telone ad ogni tentativo di vincente o si spara lo smash a metà rete vuol dire che si sta tentanto di attuare un livello di gioco che non ci appartiene."

Ma a proposito, possibile che nel forum non ci sia un bravo pallettaro doc che ci dica le sue impressioni e magari ci dia qualche spunto?

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io sono pallettaro, non avendo colpi particolari, a causa di carenze tecniche, gioco basandomi sulla velocità e prestanza fisica, , poi come hanno detto + su anche tra i pallettari ci sono vari livelli, ultimamente ho perso 6-2 6-2 da un pallettaro veramente forte, ora sarà stata sicuramente una giornata no anche perchè non sono in forma, però  mi ha surclassato su tutto, sui miei stessi colpi, so che quando/se lo batterò avrò fatto un salto qualitativo, in definitiva essere pallettari non è una scelta, è obbligatorio vista la poca tecnica a rete, poca tattica, poca capacità offensiva con colpi da fondo campo...

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"Il pallettaro è un giocatore depotenziato, non ama la vetrina o il palcoscenico ma qualche volta ci si trova invischiato. E si, perché il suo gioco porta la partita a protrarsi nel tempo e così finisce per incuriosire. Cioè il pallettaro inizia una partita in un deserto di pubblico poi però la gente lo guarda più per curiosità che per bravura. Sono odiati i pallettari perché occupano per molto tempo i campi e gli organizzatori del torneo si vedono slittare le partite già programmate! Il pallettaro è una persona che ama stare con se stesso o al massimo in compagnia della pallina, è un tipo parco, veste con completi mai appariscenti, non ama usare la forza ma l’astuzia e la tattica. Tutti si ritengono più bravi dei pallettari ma quando si passa alla calcolatrice e al computo delle vittorie allora qui la matematica non è più esatta. Infatti il pallettaro vince anche con quel giocatore medio, appena più forte di lui, tennisticamente parlando! E se ciò è esaltante per il pallettaro che ci vede una forma di riscatto, è molto insopportabile per lo sconfitto. Infatti lo sconfitto da un pallettaro sragiona e continua ad essere convinto di essere più forte del pallettaro.
Il pallettaro ha questa duplice maledizione: per vincere deve faticare tanto e poi se vince mai gli si riconosce di aver vinto per merito e si dirà “…Ma faceva solo pallonetti“.
Il pallettaro quando gioca fa i pallonetti, si può’ dire che un figlio sta ad una donna come un pallonetto sta ad un pallettaro! I figli dei pallettari sono i pallonetti!!! Il pallettaro si compone di un diritto e di un rovescio, in genere ad una mano (i pallettari che giocano il rovescio bimane sono malvisti quasi considerati transgenici), basta! Il servizio è in realtà una panciuta nonché pingue rimessa in gioco, non conosce il gioco a rete o al volo. Il più grande dispetto che gli puoi fare è di chiamarlo a rete con una smorzata, li è proprio fuori contesto! Per il pallettaro la palla corta è vista come una forma di maleducazione, uno sgarbo, per loro esiste solo il fondocampo. Se a loro parli di topspin, o di back ti rispondono con una domanda: “Per queste malattie le medicine le passa la Mutua?”.
Essi hanno un colpo lieve, tenue, il pallonetto da cui il termine pallettaro. Come giocatori mi ricordano quelle vecchie locomotive che sboffonchiavano ma andavano lente. Il pallettaro sembra come una macchina schilometrata che sembra nuova ma è sfiatata perché usata. Il pallettaro non si autoflagella, non esprime un linguaggio del corpo negativo anche di fronte a errori banali, non si offende ma si incita. Lui non si lamenta per il vento, per il sole, per il campo, per le palle sgonfie, lui gioca e basta! Se gli fornissero palline di carbone o di terracotta, lui giocherebbe ugualmente perché il pallettaro è tennista senza fronzoli e senza “chiacchiere e distintivo”.
Non appariscente ma concreto, tanto sembra tenue; è morbido fuori quanto duro e tetragono dentro, dentro ha un leone anche se da fuori sembra un gatto! Il pallettaro non colpisce la palla, non la schiaffeggia, non la picchia perché per lui la palla è come una donna, va toccata e cullata, solo così, secondo lui, “va dove ti porta il cuore“. Il pallettaro corrisponderebbe in letteratura ai poeti crepuscolari, erano poeti che esprimevano un senso profondo di malinconia, di delusione. Diceva Gozzano “Non amo che le rose che non colsi” per dire che ha amato le cose a cui non ha rinunciato!
Il suo mondo è quello delle “buone cose di pessimo gusto”! Anche ai pallettari piacciono i colori stinti, la pace, la serenità, non il clamore anzi se ne servono per arrivare alla concentrazione, figlia dell’attenzione! Il pallettaro tocca la pallina che passa alta rispetto alla rete, la pallina ha una spinta tenue perché il colpo del pallettaro è tenue e delicato, lui ama il tennis e vuole che la pallina faccia la sua passeggiata dall’altra parte del campo senza il pericolo di essere presa da quell’orco che è la rete! Il pallettaro ha una fobia per la rete, non vuole che la pallina anneghi li avvolta mortalmente tra le sue spire! Si può dire che il pallettaro è il “badante” della pallina, si prende cura del suo bisogno di sopravvivenza da quell’orco.
I pallettari non sono consumisti, non è importante il completino ma importante è giocare a tennis, le scarpe consunte perché buttarle se si possono risuolare? Hanno quella mentalità del risparmio anche nella vita come nel gioco del tennis; li avete visti quando commettono un errore gratuito? Fanno una faccia dolorante come quella che hai quando esci dal dentista o dall’avvocato divorzista! Nella vita risparmiano e nel tennis non arrischiano ma “tengono”, è la tattica della rete del pescatore. La tattica per catturare gli errori degli avversari così come i pescatori stendono la rete per catturare i pesci.
Nei circoli i pallettari stanno tra loro, li riconosci subito dai loro discorsi pieni di rimpianti per sconfitte di minima misura con giocatori di altro livello ma senti anche l’orgoglio per averli impegnati quanto più hanno potuto. Ma io adoro i pallettari, sono persone buone, gentili, generose e molto forti caratterialmente parlando! Sono loro che tengono in piedi i circoli tennis, loro giocano a qualsiasi ora, potendo perché mossi da vera passione, non da esibizionismo. Amo i pallettari, loro parlano con la forma verbale dell’indicativo imperfetto, un tempo verbale del rimpianto! “Stava 3-0 per me ed ho perso! Ho avuto la palla break, ce l’avevo in pugno!”.
Sono persone stupende, io penso di conoscerne qualcuno anche in rete, sono simpatici anche se sembrano riservati invece, se messi a loro agio, sono divertentissimi, “ci stai bene in compagnia anche senza mangiare”! Fidatevi di me, io al circolo sto con i pallettari, gente semplice che sta bene così, non aspettano la cristiana “reincarnazione” per essere primi! Alcuni li definiscono “muli da campo”, a costoro rispondo che i muli sono animali bellissimi, potenti, fieri, testardi, direi determinati. Un mulo rappresenta nel mondo animale quello che la jeep rappresenta nel mondo dei motori. I muli nelle guerre mondiali hanno portato vettovaglie, cibarie e armi ai nostri alpini nei rifugi dolomitici. Dunque “muli da campo” è un complimento, viva i muli, viva i pallettari!!!"
Cit Prof. Giovanni Carnaroli

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mi hai fatto morire dalle risate, muli da campo, l'orco che è la rete Very Happy Very Happy Very Happy

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] è un mio amico Professore Universitario che scrive in un blog di tennis.

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Ogni tanto leggo qualcosa del professore. Sempre simpatico e arguto nele sue osservazioni. Tempo fa  ci trovammo d'accordo su quanto Kyle Edmund ricordi Jim Courier  Smile

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Si è raggiunta la sterilità nella discussione… come quasi sempre nei forum. Percezioni diverse, diversi postulati da cui partire e diversi gusti. L'oggettivizzazione di un argomento è impossibile ed il risultato finale è che i pallettari sono degli incapaci eroici, e per di più di sinistra. Mangeranno anche i bambini? E Silvio Berlusconi che giocatore di tennis sarebbe? Serve and volley? Il pallettaro diventa un simbolo di lotta di classe?

Da ragazzetto ho odiato i pallettari (adulti over 40) che ridicolizzavano i miei sforzi mettendo a nudo la pochezza tattica di un under16 che sparava missili terra aria da qualsiasi punto del campo… perdendo sistematicamente. Oggi li ammiro, perché senza convinzione di essere "bravi" riescono a mettere in difficoltà, almeno mentale, tutti i loro avversari. Da tempo, con la maturazione, ho smesso di perder contro i pallettari e soprattutto ho smesso di odiarli, scoprendo che la maggior parte di loro ha anche una buona tecnica e che palletta per scelta tattica. La maggior parte dei tennisti a livello di 4° bassa se gioca bene non ha pazienza né strategia ed è chiaro che se si fosse in grado sempre di asfaltare il pallettaro con un gioco d'attacco "perfetto"... non ci sarebbe la 4° bassa. In 4° alta e terza bassa ci sono i sopravvissuti: ex C, over 50... e giovani bombardieri in ascesa...e qui ci sono anche e soprattutto dei gran difensori, ma onestamente pallettari non ne ho mai visti.

Buon anno a tutti…

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I pallettari sono l'incubo di molti perché per batterli bisogna avere padronanza dei colpi e pazienza ed allora non saremmo più dei quarta ma dei terza categoria.
La domanda è quale tattica (o strategia alternativa) possiamo attuare per riuscire ad avere almeno una opportunità per battere queste bestie nere del tennis?

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Orbene, solo per puro ludico intrattenimento e dare ulteriore ossigeno ad un post apparentemente in via di spegnimento come le ultime candele natalizie ...  Laughing
Giocata prima partita del 2019 con temuto ottimo regolarista stimato nel circuito che frequento, con il quale l'ultima volta ho beccato un sonoro ed eclatante 9 a 0, mica bau, bau, micio, micio  Sad.
Trattasi di 4NC, ma solo perchè non frequenta tornei FIT -  a mio avviso potrebbe tranquillamente stazionare regolarmente a metà della 4° cat ... - dotato di una più che discreta tecnica di base, in particolare dalla base line, ottime gambe [prende tutto e di più] con pallonetto micidiale, ma subito pronto a  switchare in modalità padella non appena messo in difficoltà, pur di rimetterla comunque e in qualsiasi modo senza alcun ritegno e non perdere il punto con risultati devastanti, per gli altri!
Bene, sono entrato in campo ben attrezzato e concentrato nel non regalare nulla; solitamente sono molto generoso di mio e siccome il Natale era già passato non era certo il caso di fare ancora regali a go, go  Very Happy, quindi, modalità torneo Twisted Evil .
Tattica preparata a tavolino:
- dimostrare comunque di sapere tenere sulla sua parte forte per togliergli sicurezze, quindi, mi sono imposto tendenzialmente e, in particolare, nella fase iniziale, di  non scendere mai sotto  i 5 scambi per parte, con colpi regolari, profondi, ma mai eccessivi;
- cercare, comunque, di spostarlo senza angolare troppo [tanto le prenderebbe comunque e si rischia inevitabilmente l'errore], se in difficoltà giocare al centro per ridurre ulteriormente la possibilità di errore;
- forzare la mia risposta solo sulla sua seconda di servizio, sempre per ridurre il mio livello di rischio; 
- cercare la palla corta, non necessariamente una smorzata [così da ridurre ulteriormente il rischio implicito di questo colpo] solo dopo averlo spostato nella zona di campo opposta e più lontana dalla rete e non prima di due/tre scambi per parte, così da potergli giocare un passante o fargli giocare volè in condizione di stress e, comunque, farlo giocare  fuori dalla sua comfort zone, cioè la linea di fondo;
- attaccare la rete in controtempo, partendo dalla linea di fondo, tendenzialmente, quando l'avversario deve fissare la palla per colpirla bene, curando bene che l'approccio, sia profondo, magari centrale [meglio sul rovescio che rimane, comunque, il rovescio Wink], ma profondo, in modo da poter contare su una palla sufficientemente alta sopra il net per una volè a chiudere più comoda. 
- candele accese il giorno prima, con sufficiente generosità  Very Happy Very Happy.
Penso siano state quest'ultime, ma alla fine quello che conta è il risultato; 7 a 6 per me [dopo aver condotto per 5 a 2], con crampi mascherati negli ultimi 10 minuti per non farmi travolgere nel finale ... evvvai  Pallettari.....come reagite? - Pagina 3 622327

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] appunto tattica che porta punti in saccoccia. Ma alla base sempre padronanza dei colpi, cercando di sfruttare i punti deboli dell'avversario, e pazienza cercando di rompere il ritmo anche "perdendo tempo tra un punto e l'altro.
Magari per allenarsi contro un pallettaro potrebbe essere utile giocare in 3 il "drill" 2 contro 1 e chi gioca da solo deve rigorosamente ribattere solo nel campo del singolare senza i corridoi. Si allena la regolarità.
Mi alleno spesso così.

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Magari per allenarsi contro un pallettaro potrebbe essere utile giocare in 3 il "drill" 2 contro 1 e chi gioca da solo deve rigorosamente ribattere solo nel campo del singolare senza i corridoio ...

Harry Hopman docet Pallettari.....come reagite? - Pagina 3 622327

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Dagoberto ha scritto:

Magari per allenarsi contro un pallettaro potrebbe essere utile giocare in 3 il "drill" 2 contro 1 e chi gioca da solo deve rigorosamente ribattere solo nel campo del singolare senza i corridoio ...

Harry Hopman docet Pallettari.....come reagite? - Pagina 3 622327

Yessssa

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Non c'è una tattica per sconfiggerli ma tante tattiche che devono essere compatibili ed attuabili da chi li affronta. Ti faccio il mio esempio personalissimo: io peso 92 kg, sono alto 1,80, ho 55 anni e soffro di un po' di artrite alle ginocchia = mi muovo non proprio agilmente. Tennisticamente (padronanza dei colpi, precisione, potenza) valgo probabilmente almeno un buon seconda. Ebbene io non posso giocare 12 game consecutivi facendo S&V e C&C pena il ritrovarmi collassato o disassemblato. Se incontro uno che rimanda tutto e con cui il punto va chiuso tre volte, devo cercare di faticare il meno possibile e la soluzione non è certo il S&V. Ecco che il fatto di giocare meglio tecnicamente a tennis del mio avversario, mi consente di ridurre la velocità del gioco, variare rotazioni e profondità costringendolo a dover sempre cercare la palla e a spingerla… obbligandolo così ad uscire dalla sua confort zone. Il resto è pura cronaca e conteggio dei punti. In un palleggio a 30-40 Km/h per farmi sbagliare devono tirarmi un dardo narcotizzante, per cui alla fine della partita io sono fresco e riposato e lui ansima e ha perso 2 Kg (io purtroppo peso ancora 92 Kg). Di sicuro non è il tipo di tennis che amo… ma se è vero che il più forte sono io, allora non posso perdere e devo accettare il compromesso sul gioco. Se perdo il più forte è lui, e non conta che sia un pallettaro.
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