Il tennis è interpretato da ognuno in modo diverso e anche il gioco di volo o a rete può essere affrontato con differenze tra un giocatore ed un altro. Personalmente, sono un po' condizionato dal mio percorso molto datato ed avendo cominciato a giocare con telai con una certa grammatura, ho sempre visto con una certa titubanza l'ascesa delle racchette leggere. Peraltro, va detto che se da fondo campo un telaio più leggero abbinato con swing veloci può risultare efficace, nei pressi della rete queste caratteristiche sono meno sfruttabili. Un buona volè nei pressi della rete non richiede ampiezza nella preparazione (non mi riferisco allo schiaffo al volo che è altro colpo), anzi. Ricordo che mi dicevano di non andare oltre la linea delle spalle con il piatto corde e mi sembra sia ancora oggi un suggerimento condivisibile, mentre dopo l'aver colpito la palla è importante chiudere bene il movimento verso il punto in cui si vuole indirizzare la palla, ma sempre di un movimento tendenzialmente sotto controllo si tratta. Una racchetta leggera, pertanto, in questa particolare fase non si aprezzerà più di tanto. Una racchetta con un buona massa, invece, potrà servire per almeno 3 aspetti diversi che potrebbero anche concatenarsi tra loro e cioè:
1 - compensare adeguatamente palle ribattute con particolare violenza ed ancora particolarmente cariche di energia cinetica incamerata considerato il ridotto spazio tra il giocatore a rete e l'avversario che eseguirà il tentativo di passante (diciamo 1/2 campo?);
2 - aiutare a fornire forza e profondità alla palla da ribattere (capita spesso di tendere a strozzare la palla senza dargli quella profondità assassina che spesso risulta vincente) tenuto conto che non si potrà sfruttare l'ampiezza del movimento che, come già detto, sarà ridotto, anche considerato il minor tempo di preparazione a disposizione quando di colpisce a rete;
3 - fornire stabilità torsionale in quelle volè d'istinto che spesso si giocano con modesta efficacia tecnica, per non dire si steccano; se avrai un telaio leggero facile che la palla ti muoia sul piatto corde, se avrai un telaio con un po' più di massa, chissà, magari ti salverai e la palla, come per miracolo, paserà di quel piccolo millimetro sufficiente a superare il net.
Il bilanciamento, però, non dovrà essere troppo avanzato perchè l'abbinamento con un buona massa farebbe trasferire troppa energia alla palla che, invece, deve essere indirizzata dove si vuole e come si vuole (mi correggo, dovrebbe essere ...
) per mezzo del movimento eseguito, in particolare quello di chiusura.
Insomma, un telaio solido, ma controlloso, se voglio spingere, devo spingere io, se non voglio spingere il telaio non deve farlo al posto mio.
Quale il peso giusto, quindi?
Qui, purtroppo, mi fermo, non vorrei aprire l'ennesimo tira e molla con i fautori del light think ...
Va detto, per onestà intellettuale, che ci sono esempi di PRO che giocano delle ottime vole con telai leggeri o, almeno, così pubblicizzati, poi cosa usino effetivamente chi lo sa? Nadal, per esempio, è un temibile voleatore, lo stesso fognini ha nelle volè di contropiede, in particolare, delle armi micidiali ed entrambi usano una Babolat, telaio notoriamente abbastanza leggero, anche se il loro tennis è, principalmente, giocato con fendenti da fondo campo con colpi e movimenti che trovano nella velocità di esecuzione un ideale filerouge.
L'elasticità; bene, una buona volè ha bisogno di sensibilità, la palla la devi sentire, lavorare, magari con dello slice ad uscire, non può scappare via appena toccato il piatto corde ... e un telaio flessibile offre tendenzialmente un maggiore dwell time, cioè il tempo di stazionamento della palla sul piatto corde. Queste, almeno, le mie convinzioni, ciau.