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Gioco a rete...questo sconosciuto

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Promemoria primo messaggio :

un saluto a tutti, da circa 8 mesi ho ripreso a giocare sfruttando una piattaforma online (oratennis) e pian piano ho notato che nessun avversario viene mai a rete. tutti picchiatori o palleggiatori da fondo campo...
cosi ho deciso di andare controcorrente e nelle ultime partite ho deciso di fiondarmi costantemente a rete, cercando prima un colpo verso l'esterno quasi sempre sul rovescio dell'avversario
sono fermo da 20 anni quindi devo togliere ancora tanta ruggine e spesso l'irruenza mi fa cercare colpi forti a rete al posto del semplice appoggio

premesso questo volevo sapere se anche voi giocando con amici o tornei vari avete notate questo quasi totale abbandono del gioco a rete...

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bellissimo thread, complimenti, non riuscivo a trovare nulla di utile tranne i video delle classiche volè, avete riassunto in un post buona parte delle cose da sapere per giocare a rete, ne approfitto per chiedere se sapete quale è il segreto per fare la volè in modo che la palla scende tagliata veloce e rimbalza bassa
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framan ha scritto:
rey20 ha scritto:
bellissimo thread, complimenti, non riuscivo a trovare nulla di utile tranne i video delle classiche volè, avete riassunto in un post buona parte delle cose da sapere per giocare a rete, ne approfitto per chiedere se sapete quale è il segreto per fare la volè in modo che la palla scende tagliata veloce e rimbalza bassa


polso fermissimo, taglio basso, braccio veloce o palla veloce che arriva, colpire ben avanti al corpo, peso del corpo che vá sul piede opposto e di conseguenza sulla palla
il tutto condito soprattutto da tanto tanto timing

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sembra lui

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" ... quale è il segreto per fare la volè in modo che la palla scende tagliata veloce e rimbalza bassa ..."

In questo filmato si vede molto bene come l'americano Brian Gottfried, grande voleatore,  imprima alla palla sempre un leggero, quasi impercettibile, taglio dall'alto in basso andando con il piatto corde sotto alla palla nel movimento di chiusura, movimento con una preparazione molto breve, minimale rispetto alla fase di chiusura più ampia per poter ben indirizzare la palla. Il piatto corde della racchetta, come spiega anche al suo interlocutore quando è posizionato vicino alla rete, nell'andare indietro non dovrebbe superare la linea delle spalle. 

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Questo impercettibile back che può tradursi in alcune circostanze anche in una sorta di slice, per esempio quando si debba gestire una palla giocataci in pancia, accentuando l'angolazione della volè, abbinata al trasferimento del peso in avanti, attraverso un ideale posizionamento dei piedi e caricamento su quello più vicino alla rete all'impatto con la palla - è preferibile una posizione closed - produce un rotazione all'indietro della palla che la tiene bassa e la fa schizzare all'impatto con il terreno.
Se contestualmente non si trasferirà bene il peso in avanti, la palla rimarrà meno carica e pesante schizzando meno, in particolare sulla terra, mantenendo tendenzialmente un rimbalzo comunque basso.
Per un'ideale impatto ci si dovrebbe sforzare ad andare sempre verso la palla, Laver diceva colpendola muovendosi su una diagonale e non come faccio spesso io che mi trovo a rincorrere la palla sull'orizzontale, quando la pigli  Neutral?
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rey20 ha scritto:
bellissimo thread, complimenti, non riuscivo a trovare nulla di utile tranne i video delle classiche volè, avete riassunto in un post buona parte delle cose da sapere per giocare a rete, ne approfitto per chiedere se sapete quale è il segreto per fare la volè in modo che la palla scende tagliata veloce e rimbalza bassa

Segreto, segreto...heheheheh di segreti non ce ne sono proprio, figuriamoci nell'epoca del Tubo e del Web.
Diciamo che ci sono "accorgimenti" abbastanza consolidati.
1) Colpire sempre col peso in avanti
2) Meglio se in avanzamento
3) Si "avanza" ANCHE in senso lato, ovvero terminando con il peso sul piede opposto al lato. Per esempio: volée di dritto, piede sinistro avanti; volée di rovescio, piede destro avanti. (da qui l'avanzamento in "diagonale" di Laver)
4) Ai bambini si insegna a "sciabattare", ovvero a battere il piede a terra facendo rumore...così si memorizza l'automatismo del peso e del movimento in avanti.
5) Gomito basso
6) Gomito possibilmente vicino al fianco
7) Split step obbligatorio
Cool Stance con peso sulle punte, ginocchia leggermente flesse e i piedi leggermente più divaricati rispetto la linea delle spalle. Posizione "comoda".
9) Testa alta, racchetta tra le due spalle con la testa alta, gomiti sui fianchi, sedere un po' in fuori visto che le ginocchia son piegate.
10) Immaginarsi l'impatto con la palla lungo il piano inclinato di una piramite rovesciata. La base in alto e la "punta" in basso. La piramide, però, ha la base, in alto, che si appoggia sulla nostra racchetta a braccio disteso verticale. Il vertice della piramide si appoggia sul terreno a una racchetta di distanza dai nostri piedi (70 cm, per intenderci).
Ok, si colpisce la palla sugli spigoli di sinistra e destra di questa piramide. Pertanto, la palla alta è distante dal corpo, ma laterale; la palla bassa, invece, è vicina al corpo ma in avanti. Più la palla è bassa - supponiamo - all'altezza delle ginocchia e più si deve essere vicini col corpo e più andrà avanti la mano al momento dell'impatto. Con le palle all'altezza della spalla, il colpo sarà più distante dal corpo ma sempre davanti a noi, visto che il piano è inclinato! Lo Smash, infatti, che è il colpo più alto, lo giochi con la palla "a piombo" con il naso.
11) Il movimento dello swing è lungo questo piano inclinato, dall'alto al basso e da dietro (poco) in avanti. Ovviamente in accelerazione, senza strappi!
12) L'impugnatura è preferibilmente continantal per entrambi i lati (monomano sul rovescio)
Questo proprio il manualetto per una volée appena decente. Perché poi si aggiunge la questione grip fermo o grip morbido, vari angoli all'altezza del polso e, sul rovescio la posizione del gomito (tipico, il "gomito che entra").

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il piatto corde sta inclinato tipo 30-45 gradi? perchè ho notato che più il piatto è dritto più è facile prendere la palla, mentre con la racchetta  più in orizzontale già è un bel pò più difficile
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framan ha scritto:
rey20 ha scritto:
il piatto corde sta inclinato tipo 30-45 gradi? perchè ho notato che più il piatto è dritto più è facile prendere la palla, mentre con la racchetta  più in orizzontale già è un bel pò più difficile


non vorrei dirti una cretinata, a 40 anni di distanza di quando lo studiai ho un vaghissimo ricordo potrebbe essere fra i 33 e i 36 gradi l'angolo d'incidenza ideale, moltissimo forse, potrebbe essere anche l'angolo d'incidenza della pala mescolando il calcestruzzo e non me ne stupirei

ormai si usa la betoniera... Wink

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 ... il piatto corde sta inclinato tipo 30-45 gradi? ...


l'inclinazione del piatto corde non può che dipendere dal tipo di palla che arriva e dal tipo di volè che si deve, si intende eseguire.
il piatto corde dritto, come lo chiami tu, se è da intendere tendenzialmente con il piano del piatto corde adagiato su una linea ideale verticale, cioè ortogonale al piano del terreno di gioco, non lo sarà mai, una qualche inclinazione con la parte del piatto corde inferiore un po' avanzata rispetto a quella superiore è inevitabile tenerla, ritengo.
nel filmato di Gottfried che ho postato sopra,  si vede una racchetta abbastanza, diciamo, "diritta", ma pur sempre inclinata con la parte inferiore del piatto corde avanzata e sono quasi tutte volè sopra il net; al punto 3.30 circa, esegue un paio di volè un po' più basse, nella prima si vede chiaramente una ancora maggiore inclinazione del piatto corde, proprio per agevolare il superamento del net (maggiore indirizzo della palla verso l'alto), nella seconda, guarda caso, non accentua adeguatamente tale inclinazione e la palla va in rete.
Comunque, non si deve considerare la posizione del piatto corde come statica in quanto è, invece, dinamica.
Si parte nella preparazione, arretrando il piatto corde non oltre le spalle, con un piatto corde diciamo tendenzialmente più "diritto" per piegarlo (ruotarlo) dal momento del contatto con la palla e fino alla chiusura del movimento  a scendere sotto la stessa in modo da trasferire la necessaria rotazione utile sia ad un maggior controllo, sia ad ottenere un rimbalzo complicato per l'avversario, analogamente a come si fa quando si impatta la palla con il back o il chop da fondo campo, benchè si impieghi una preparazione ed apertura molto diversa.
Per esempio, personalmente, quando mi trovo a gestire un passante in back, abbandono (se mi ricordo e riesco ad essere sufficientemente freddo  scratch ) completamente questa modalità di esecuzione con taglio della palla, maggiormente meccanizzata, per passare ad una volè piatta, ed anche un po' più energica, in modo da evitare che la palla, assunto una rotazione oraria, impattando su un piatto corde con un movimento completamente contrario (dall'alto al basso) e tenuto troppo verticale ("diritto" appunto) mi faccia letteralmente morire la palla e vederla spegnersi a terra o in rete.
Quindi, il piatto corde a chiudere va sempre tendenzialmente sotto la palla, a meno di dover colpire volè molto alte o per altre particolari esigenze. 

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Eh....direi di no 33 gradi... qui si entra nei meandri del gioco a rete vero.
Colpo sopra il nastro o sotto il nastro? Velocità di palla avversaria? Effetto? Perché varia l'inclinazione e varia la velocità del nostro colpo...e, per i profumati, anche il grip potrebbe "sfaldarsi", "cedere" per assorbire l'energia avversaria.
Ragazzi, non è proprio facile facile. Bisognerebbe vedere insieme tante "cosine caruccie e simpatiche".
Facciamo un bel 60-70 gradi rispetto la verticale perché la faccia è aperta. A volte sembra più aperto l'impatto perché lo swing continua in avanti con la faccia che si apre sempre più. Poi questo è un colpo dritto...ma nelle volée si può dare angolo anche con l'inclinazione della faccia della racchetta all'impatto. Non è cosa banale.

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Per carità, ci arrivi anche a 30 gradi, ma dipende proprio da cosa vuoi fare!
Tra l'altro, con il piatto così aperto hai anche problemi di direzionalità, a meno che non sia proprio voluto per qualcosa di molto "spettacolare".
In linea di massima, devi pensare a un back, che può essere un drop, un chip a scorrere, un chop o, anche, un piattone.
Il fatto è che lo giochi frontale: per dare spinta non serve sovra-aprire, bensì spingere col corpo (le gambe contrapposte in chiusura) e il peso in avanti. Tutti i grandi toccatori di volo, hanno questo gran caricamento della parte bassa, sempre flessione del busto, delle ginocchia e delle caviglie (!!!). Se uno sa fare una volée lo vedi dalle caviglie (come dicevano una volta i maestri al mercato del bestiame...) hehheheh

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guardate che bel video nei primi 40 secondi mostra quello che avete scritto

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"guardate che bel video nei primi 40 secondi mostra quello che avete scritto"


Orca, son stato sgamato ... ebbene si, è proprio il video dal quale ho preso spunto per scrivere il mio intervento  Very Happy Very Happy Very Happy

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" ... Facciamo un bel 60-70 gradi rispetto la verticale perché la faccia è aperta..."
se proprio vogliamo dare i numeri, direi che questi suggeriti da KingKongy si avvicinano maggiormente ad una posizione della racchetta iideale, ma riferendosi alla fase di preparazione e fino all'impatto - perchè no anche 70-80° ?- insomma più "diritta" che orizzontale, ma, come precisato poi nel medesimo intervento da King, 


"... lo swing continua in avanti con la faccia che si apre sempre più." 
fino a poter diventare quasi orizzontale se si vogliono tentare quelle volè estreme incrociate e molto corte, proprio a voler far come veleggiare la palla sopra il net fino a superarlo di quel niente da rimanere in campo, ma in questi casi il timing e la sensibilità da mettere in gioco non sono proprio da 4°! 

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rey20 ha scritto:
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guardate che bel video nei primi 40 secondi mostra quello che avete scritto


io col rovescio vado sempre cosi a rete, e se posso cerco di tagliarla in modo che la pallina dopo il rimbalzo tenda ad uscire dal campo...se fatto bene è rognoso come colpo da ricevere perchè la pallina oltre ad uscire tende anche a "morire" a terra

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domanda tecnica: per un gioco più da rete che da fondo è meglio una racchetta pesante o leggera ? o sono solo pippe mentali e alla fine uno gioca come si trova meglio ?
io ad esempio da quando ho ripreso (neanche un anno) uso una head radical S (280 grammi). mi trovo bene, fisicamente non sono forte e non ho il braccio alla nadal  Laughing
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racchetta pesante, racchetta leggera, questo è il problema; sarà meglio roteare attorno alla palla con la leggiadria e scaltrezza di una farfalla, o poter contare su qualche grammo aggiuntivo per rendere la nostra palla più pesante?
dario, allora ti vuoi far male, prima un post controcorrente che, stranamente, non ha acceso alcun animosità tra le due più acerrime e storiche fazioni che non sono i Montechi ed i Capuleti, ma i pallettari e gli attaccanti dalla volè facile  Laughing, adesso vuoi introddurre altro tema spinoso ... allora vuoi proprio scatenare la guerra.
Su questo tema troverai sempre qualcuno che la penserà in maniera diversa da un altro, è aspetto troppo personale, difficile darti una risposta univoca e monolitica, troppe le sfumature, troppe le componenti da considerare.
prima dovresti rispondere alla domanda a quale gioco vorresti ispirarti e cosa meglio sfruttare delle tue attitudini e, poi, cercare di capire quale attrezzo potrebbe andare meglio, voler giocare a rete non basta per etichettare un gioco, anche Nadal gioca divinamente le volè, ma il suo gioco è, principalmente, un altro ... tu come giochi, come vorresti giocare, come vuoi colpire la palla, ecc. ecc.?

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Diciamo che dipende dal livello di gioco. Serve stabilità e, allo stesso tempo una certa agilità. Una racchetta leggera ma polarizzata, magari con SW elevato...è quello che NON serve.

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Salve a tutti, 
rivivificare questo topic è stato uno dei motivi (oltre ad un cambio di racchetta per cui ho scritto in opportuna sede) per cui mi sono iscritto a questo fantastico sito. Avendo io 27 anni (28 a breve) e giocando quasi esclusivamente serve and volley sono decisamente contro corrente. Auspico da anni, ormai senza più speranza, un ritorno al gioco di volo, o almeno ad un tennis in cui ai ragazzi venga insegnato ad appoggiare una volè sotto il livello della rete (che da lì ormai per vedere un under 40 capace di rialzarla bisogna andare su "Chi l'ha visto?"). Per quanto riguarda la racchetta leggera o pesante, assicuro che quando si iniziano ad incontrare 3.3 FIT e a seguire, se la racchetta non ha una certa stabilità naturale è difficile tenerla sempre a bada al di la del braccio che la manovra, perciò penso sarebbero da considerare racchette dai 315gr e con una buona flessibilità. Che ne pensate?!

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Il tennis è interpretato da ognuno in modo diverso e anche il gioco di volo o a rete può essere affrontato con differenze tra un giocatore ed un altro. Personalmente, sono un po' condizionato dal mio percorso molto datato ed avendo cominciato a giocare con telai con una certa grammatura, ho sempre visto con una certa titubanza l'ascesa delle racchette leggere. Peraltro, va detto che se da fondo campo un telaio più leggero abbinato con swing veloci può risultare efficace, nei pressi della rete queste caratteristiche sono meno sfruttabili. Un buona volè nei pressi della rete non richiede ampiezza nella preparazione (non mi riferisco allo schiaffo al volo che è altro colpo), anzi. Ricordo che mi dicevano di non andare oltre la linea delle spalle con il piatto corde e mi sembra sia ancora oggi un suggerimento condivisibile, mentre dopo l'aver colpito la palla è importante chiudere bene il movimento verso il punto in cui si vuole indirizzare la palla, ma sempre di un movimento tendenzialmente sotto controllo si tratta. Una racchetta leggera, pertanto, in questa particolare fase non si aprezzerà più di tanto. Una racchetta con un buona massa, invece, potrà servire per almeno 3 aspetti diversi che potrebbero anche concatenarsi tra loro e cioè:
1 - compensare adeguatamente palle ribattute con particolare violenza ed ancora particolarmente cariche di energia cinetica incamerata considerato il ridotto spazio tra il giocatore a rete e l'avversario che eseguirà il tentativo di passante (diciamo 1/2 campo?);
2 - aiutare a fornire forza e profondità alla palla da ribattere (capita spesso di tendere a strozzare la palla senza dargli quella profondità assassina che spesso risulta vincente) tenuto conto che non si potrà sfruttare l'ampiezza del movimento che, come già detto, sarà ridotto, anche considerato il minor tempo di preparazione a disposizione quando di colpisce a rete;
3 - fornire stabilità torsionale in quelle volè d'istinto che spesso si giocano con modesta efficacia tecnica, per non dire si steccano; se avrai un telaio leggero facile che la palla ti muoia sul piatto corde, se avrai un telaio con un po' più di massa, chissà, magari ti salverai e la palla, come per miracolo, paserà di quel piccolo millimetro sufficiente a superare il net.
Il bilanciamento, però, non dovrà essere troppo avanzato perchè l'abbinamento con un buona massa farebbe trasferire troppa energia alla palla che, invece, deve essere indirizzata dove si vuole e come si vuole (mi correggo, dovrebbe essere ... Very Happy) per mezzo del movimento eseguito, in particolare quello di chiusura.
Insomma, un telaio solido, ma controlloso, se voglio spingere, devo spingere io, se non voglio spingere il telaio non deve farlo al posto mio.
Quale il peso giusto, quindi?
Qui, purtroppo, mi fermo, non vorrei aprire l'ennesimo tira e molla con i fautori del light think ...
Va detto, per onestà intellettuale, che ci sono esempi di PRO che giocano delle ottime vole con telai leggeri o, almeno, così pubblicizzati, poi cosa usino effetivamente chi lo sa? Nadal, per esempio, è un temibile voleatore, lo stesso fognini ha nelle volè di contropiede, in particolare, delle armi micidiali ed entrambi usano una Babolat, telaio notoriamente abbastanza leggero, anche se il loro tennis è, principalmente, giocato con fendenti da fondo campo con colpi e movimenti che trovano nella velocità di esecuzione un ideale filerouge.
L'elasticità; bene, una buona volè ha bisogno di sensibilità, la palla la devi sentire, lavorare, magari con dello slice ad uscire, non può scappare via appena toccato il piatto corde ... e un telaio flessibile offre tendenzialmente un maggiore dwell time, cioè il tempo di stazionamento della palla sul piatto corde. Queste, almeno, le mie convinzioni, ciau.

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Sono costretto a confermare quello che Dagoberto afferma sulla soggettività in quanto a pesantezza delle racchette. Due anni fa non sarei stato d'accordo, in quanto convinto che da un certo livello in poi si potesse gestire il gioco di volo solo con attrezzi di un determinato peso. Mi fece cambiare idea una straordinaria esperienza dell'anno scorso in un torneo Open (4a, 3a e 2a categoria) in cui arrivai con un po' di fortuna alla finale del tabellone di terza abbastanza fiducioso, non si sa poi perché, di poterla spuntare anche lì; invece di trovarmi d'avanti un 3.1, logica continuazione del 3.2 precedentemente incontrato, ebbi a che fare con uno straordinario 40enne dall'intimidatoria classifica di N.C. . FU UNA MATTANZA, approcciò la partita con un'aggressività ed una propensione alla rete pari alle mie, ma dovetti riconoscere dopo un sonoro 6-4 6-2 che gestiva la rete meglio di quanto non riuscissi a fare io. Lo scandalo fu capire, a fine partita, che GIOCAVA CON UNA BABOLAT DA PRESSAPPOCO 290 GR!!!!!! ED ASSICURO CHE NON DAVA SEGNI DI INSTABILITA'.

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Felicitano, inutile sottolineare che al di là del telaio usato, la differenza la fa il manico, come si dice. Nel senso, puoi usare qualsiasi racchetta, ma le volé le devi fare tu e, quindi, chi le esegue meglio, nella tecnica esecutiva, ma anche e soprattutto nella preparazione dell'attaco a rete, avrá la meglio. Ecco, se nell'esecuzione della volé certe caratteristiche possono meglio aiutarti, nell'approccio potrebbero risultare più efficaci altre e, magari, diametralmente opposte.
Per scempio, il S&V é diverso da un attacco con approccio a rete durante lo scambio. Nel primo caso, sia nel servizio che nella successiva volé, un telaio con un po' di massa riesce ad essere particolarmente efficace, ma nell'esecuzione degli scambi e anche nell'approccio a rete una telaio più leggero, magari abbinato a colpi con molto spin, può risultare piú agevole. Dipende molto dallo swing usato nei fondamentali. Io gioco molto old style, usando spesso colpi in back o slice sia di diritto che di rovescio, anche e soprattutto quando approccio la rete, e in questi casi un telaio con buona massa e bilanciamento al manico mi offre maggiore capacitá di controllo sul colpo, dandomi l'impressione di gestire al meglio profonditá e direzionalitá del colpo. Dipende anche da come vuoi colpire la palla, se cerchi l'attraversamento della palla, con movimenti ampi e completi, la massa torna utile e l'assenza di bilanciamento eccessivo sulla testa della racchetta evita, a mio giudizio, i fuori campo nel tentativo, necessario, di tenere profondo l'approccio. Un telaio leggero, solitamente, é abbinato a maggiore rigiditá e, quindi, la palla avrá minore dwel time schizzando dal piatto corde con maggiore reattivitá offrendo, a mio modo di vedere, minore sensibilitá. Però, va detto che le corde e la loro tensione, oltre che il pattern usato, possono condizionare in maniera sensibile e diametralmente opposto la risposta sul campo. Insomma, é una scelta molto personale è difficile da omologare. Ken Rosewaal per anni si lamentò di non avere nelle volé dei colpi sufficientemente efficaci e giocava S&V come molti all'epoca. Anche a ciò assegna la responsabilitá di non aver mai vinto Wimbledon, ma vinse sia gli Australian open che gli US open che si giocavano entrambi sull'erba. Poi, finalmente diede quella giusta profonditá alle volé che lo resero ancora più grande di quanto giá non fosse. Se guardi qualche filmato di quei tempi fatichi a notare la differenza tra il primo periodo, fino al 1965(?) è quello successivo. Si tratta di pochi centimetri in più o in meno per rendere una volé da aggredibile dal tuo avversario a letale. Dunque, la profonditá é un muso ed il telaio che ti aiuta in ciò é quello più efficace. Decidi tu qual é.

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Ma certo che la soggettività è ovunque, io infatti mi sono permesso di riportare la mia piccola esperienza proprio per sottolineare questo. Infatti, per dar senso ad una conversazione come questa, a mio avviso, sarebbe necessario spostarsi su problemi di altra natura: sembra esserci, da parecchi anni ormai, una carestia irrimediabile di giocatori di tocco (ad ogni livello), ed il motivo secondo me è da ricercare nelle scuole tennis e nel modo in cui si insegna; non è che non è più nato nessuno "tocco-dotato" da vent'anni, è che non è più stato insegnato a nessuno a toccare la palla da vent'anni, il che è diverso. Per la stragrande maggioranza dei Maestri di tennis ormai vale la regola: "vince chi sbaglia di meno" anziché "vince chi chiude più punti". E' una questione di eccessi, si alternano periodi storici in cui si cerca di far prevalere un principio sull'altro invece che provare a trovare una via di mezzo, che probabilmente sarebbe più indicata. La citazione mi sembra fosse "In medio stat virtus" (avendo fatto lo Scientifico non mi ritengo affidabile e mi rimetto a chi ricorda il Latino meglio di me in quanto ero poco meno che pessimo!!!! Sad Sad)
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