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Gioco a rete...questo sconosciuto

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Promemoria primo messaggio :

un saluto a tutti, da circa 8 mesi ho ripreso a giocare sfruttando una piattaforma online (oratennis) e pian piano ho notato che nessun avversario viene mai a rete. tutti picchiatori o palleggiatori da fondo campo...
cosi ho deciso di andare controcorrente e nelle ultime partite ho deciso di fiondarmi costantemente a rete, cercando prima un colpo verso l'esterno quasi sempre sul rovescio dell'avversario
sono fermo da 20 anni quindi devo togliere ancora tanta ruggine e spesso l'irruenza mi fa cercare colpi forti a rete al posto del semplice appoggio

premesso questo volevo sapere se anche voi giocando con amici o tornei vari avete notate questo quasi totale abbandono del gioco a rete...

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Sul web gira questa breve raccolta di drill proposti per assimilare un po' di sensibilità nel gioco di volo. Alcuni li conoscevo già, come l'elastico legato al braccio  per esercitarsi sia ad una efficace posizione della testa della racchetta mentre si colpisce (molto utile ... e semplice da eseguire), piuttosto che impiegato per rinforzare la muscolatura nell'esecuzione vera e propria di uno swing della volè sobrio e opportunamente ridotto, come suggerito dall'ortodossia più classica, altri mai visti, ma sembrerebbe tutti ben strutturati. Alcuni si possono anche organizzare autonomamente, il che li rende ancora più pratici.
Ho pensato potesse essere utile sottoporli all'attenzione di chi non li avesse ancora incrociati (tra l'altro, il sito web di riferimento è ricco di molti altri drill ad uso free).
Non sapevo dove postarlo e l'ho messo qui.
Spero di fare cosa gradita; ad maiora.

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I drill sono davvero tanti, un paio cretini ma, la maggior parte, carini e "fattibili", nel senso che spesso, la fantasia dei coach da Web supera abbondantemente quella di un disegnatore di manga giapponesi.
Pertanto: grazie Dago.
I migliori sono quelli relativi alle gambe (con le orme colorate a terra), quello dell'elastico e quelli sul piano lungo il quale far scorrere la racchetta. Mi piacciono più degli altri perché associano lo swing a delle sensazioni fisiche (che si devono memorizzare).
Da qualche parte, sul Tubo, ci dovrebbe essere un video che spiega molto bene "dove", rispetto al corpo, va colpita la palla.
L'immagine proposta è quella di un grande triangolo isoscele con la punta all'ingiù. La base è rappresentata dal punto più alto raggiungibile a sinistra e a destra (con il braccio disteso). Il vertice è a terra.
Il triangolo, però, è inclinato! La base è idealmente sopra il petto (quindi un 10 cm avanti rispetto le spalle); il vertice a un metro (una racchetta di 70 cm più un mezzo passo).
Nel video si spiega semplicemente la "regoletta" del:
- più la palla è alta e più la colpisci in verticale
- più la palla è bassa e più la colpisci davanti a te
e
- più la palla è laterale (lontano dal corpo) e più la colpisci in linea col petto
- più la palla è centrale (palla addosso) e più la colpisci davanti al corpo

Il tutto sembra complicato ma, in realtà è estremamente intuitivo e logico, visto che la meccanica della spalla e del braccio sono quelle che sono...

Per intenderci, uno smash (alto, centrale) si gioca infatti con il braccio disteso e la palla in verticale una spanna davanti al naso.
Una palla nei piedi si gioca con la racchetta il più possibile distesa in avanti.
Una palla all'altezza del petto (di dritto o di rovescio) si gioca lateralmente a un metro dal corpo e mezzo metro avanti (sto andando a spanne ma sul campo è tutto più chiaro e facile).

Quello che tutti dicono è che la spinta è data - in gran parte - dal corpo e che, in fin dei conti la racchetta si muove dall'alto in basso (salvo eccezioni).
Anche perché, se la palla è laterale e/o alta, c'è poco spazio per spingere e accelerare la racchetta. Ecco perché i grandi della volée hanno un gran tocco, sanno usare il polso e mascherano il colpo. E tante altre belle cosette...ehehhehehe

Per insegnare correttamente i colpi a volo, ai bambini (ma anche agli adulti...) si dice di "ciabattare". Ovvero di fare rumore con la pianta del piede, proprio per memorizzare suono-movimento.
Ovviamente, la "ciabatta" che picchia terra è in "contrapposizione" e in avanti, esattamente a spingere la palla: volée di dritto = piede sinistro in avanti; volée di rovescio = piede destro avanti.

Tra gli esercizi classici il saltello a superare a piè pari una striscia di plastica messa a terra: questo per insegnare lo spostamento in avanti, verso la palla e il famigerato (dimenticato) split step.

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kingkongy ha scritto:
... da qualche parte, sul Tubo, ci dovrebbe essere un video che spiega molto bene "dove", rispetto al corpo, va colpita la palla ...

La metodologia del triangolo é molto esaustiva, rappresentando con una facile ed intuitiva geometria tutte le cose da fare. Il punto é che per assimilare il tutto bisogna provare, provare, provare, povarre, prov ... io, sinceamente tutto questo tempo faccio fatica a trovarlo. Peró, nel video postato c'é un utile esercizio che vede un ragazzino provare delle volé tenendo la racchetta oltre il net della rete. L'esercizio consiste nel rammentare di non arretrare oltre il net la testa della racchetta e colpire ben oltre la rete, quindi ben davanti il corpo. Il problema é lo stesso del triangolo, provare, provare, provare, prov ..., ma l'esercizio fa ben capire 2 semplici cose fondamentali che a basso livello spesso risolvono l'esecuzione: swing poco arretrato e ben accompagnato verso la direzione della palla e impattare piú  davanti che si riesce ... tutto il resto, come diceva una canzine, é noiaaaaa ...  Very Happy

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Dagoberto ha scritto:
kingkongy ha scritto:
... da qualche parte, sul Tubo, ci dovrebbe essere un video che spiega molto bene "dove", rispetto al corpo, va colpita la palla ...

La metodologia del triangolo é molto esaustiva, rappresentando con una facile ed intuitiva geometria tutte le cose da fare. Il punto é che per assimilare il tutto bisogna provare, provare, provare, povarre, prov ... io, sinceamente tutto questo tempo faccio fatica a trovarlo. Peró, nel video postato c'é un utile esercizio che vede un ragazzino provare delle volé tenendo la racchetta oltre il net della rete. L'esercizio consiste nel rammentare di non arretrare oltre il net la testa della racchetta e colpire ben oltre la rete, quindi ben davanti il corpo. Il problema é lo stesso del triangolo, provare, provare, provare, prov ..., ma l'esercizio fa ben capire 2 semplici cose fondamentali che a basso livello spesso risolvono l'esecuzione: swing poco arretrato e ben accompagnato verso la direzione della palla e impattare piú  davanti che si riesce ... tutto il resto, come diceva una canzine, é noiaaaaa ...  Very Happy

Se volessimo tentare di aggiungere un tocco di classe, benche molto piú utile che bello, in chiusura di movimento, quindi appena dopo aver impattato la pallina (e qui entra in gioco un buon dwell time del piatto corde), il piatto corde che ha colpito la pallina  dovrebbe leggermente ruotare orientandosi verso il cielo. Insomma, il movimento tende a far scivolare il piatto  corde sotto la palla, un po' come nel back, tendendo la palla verso l'alto anche quando si sia indirizzato naturalmente lo swing verso il basso, come é giusto che sia. Questo aiuta, oltre a tenere basso il rimbalzo, a ridurre l'errore di esecuzione con palla in rete pper eccessiva inclinazione. Forse un po' complicato da spiegare senza un video ... peró ê molto utile e salva molti net.

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Dago, perdonami, ma dipende da quello che vuoi fare! La volée, “classicamente”, al 99,99% è un colpo in back. Non c’è proprio bisogno di “scavare la palla”. Anzi, spezzare il polso o “entrare di gomito” sono considerati “problemi o errori”, tanto è vero che il video dei drill che hai proposto, spiega degli esercizi mirati proprio a questo.
Cambiare il piano dello swing all’impatto significa aumentare i fattori di rischio. Quindi di errore, soprattutto nella precisione. Su una palla forte, questo movimento è davvero poco consigliabile.
Cui prodest???  
Non solo, ma farlo bene, sia su palla avversaria forte sia leggera, non è da tutti.
Per intenderci stiamo parlando di una stop-volley. Perché droppare una palla interlocutoria è ormai un suicidio.
Hai fatto tanta fatica per raggiungere la rete...Kakkio giochi una palla morbida per far recuperare l’avversario?
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kingkongy ha scritto:
Dago, perdonami, ma dipende da quello che vuoi fare! La volée, “classicamente”, al 99,99% è un colpo in back. Non c’è proprio bisogno di “scavare la palla”. Anzi, spezzare il polso o “entrare di gomito” sono considerati “problemi o errori”, tanto è vero che il video dei drill che hai proposto, spiega degli esercizi mirati proprio a questo.Un
Cambiare il piano dello swing all’impatto significa aumentare i fattori di rischio. Quindi di errore, soprattutto nella precisione. Su una palla forte, questo movimento è davvero poco consigliabile.
Cui prodest???  
Non solo, ma farlo bene, sia su palla avversaria forte sia leggera, non è da tutti.
Per intenderci stiamo parlando di una stop-volley. Perché droppare una palla interlocutoria è ormai un suicidio.
Hai fatto tanta fatica per raggiungere la rete...Kakkio giochi una palla morbida per far recuperare l’avversario?

J
Sicuuramente si tratta di uno step superiore, ci vuole una maggiore sensibilitá, vero. Non si tratta di spezzare il polso, so bene che uno dei capisaldi di una buona volè é un polso ben fermo. Anche se in gioco, poi, succede di tutto e una buona sensibilitá di polso, spesso, aiuta a compensare altre deficienze esecutive, non sempre si riesce ad eseguire tutto come si dovrebbe, ma eviterei di entrare in questo ginepraio, in passato, forse, ci siamo già presi a capelli su un tema analogo  cheers . Rimaniamo sull'ortodossia  che vuole 
un bel polso saldo. Quello che la scuola australiana in particolare suggeriva [c'é sul web un bel tutorial di Tony Roche e ken Rosewall in spagnolo che ne parla molto bene con dei bei slow motion, ma anche un video con Brian Gotfried ed un'altra di Pat Cash, basta cercare un po'] é una chiusura del colpo aprendo un po' verso l'alto il piatto corde. Si tratta di un movimento quasi impercettibile e da eseguire con timing giusto per evitare di trasferire alla palla eccessiva energia a salire rendendo la volé fiacca o, addirittura a  palombella per eccessivo anticipo. In realtá é proprio ciò che avviene con il back, ma lasciando questa apertura del piatto corde all'estremo finale, una coda. Questo movimento tiene un po' su la palla, come se giocassimo la volé in sicurezza per stare sopra il net, tenuto conto che, spesso si gioca la palla con traiettorie che lo lambiscono. Se prendiamo, ad esempio, una volé bassa, quindi sotto il net, questo movimento oltre a tenere la palla bassa dopo il rimbalzo, aiuterá ulteriormente a garantire una traiettoria a salire. Giá detto, bisogna vederlo, se no non si capisce molto. Troverò i tutorial ...

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Iframan ha scritto:
Dagoberto ha scritto:
Se volessimo tentare di aggiungere un tocco di classe, benche molto piú utile che bello, in chiusura di movimento, quindi appena dopo aver impattato la pallina (e qui entra in gioco un buon dwell time del piatto corde), il piatto corde che ha colpito la pallina  dovrebbe leggermente ruotare orientandosi verso il cielo. Insomma, il movimento tende a far scivolare il piatto  corde sotto la palla, un po' come nel back, tendendo la palla verso l'alto anche quando si sia indirizzato naturalmente lo swing verso il basso, come é giusto che sia. Questo aiuta, oltre a tenere basso il rimbalzo, a ridurre l'errore di esecuzione con palla in rete pper eccessiva inclinazione. Forse un po' complicato da spiegare senza un video ... peró ê molto utile e salva molti net.

é l'obbligatoria supinazione che serve a completare la volé ...

Aggiungerei per eseguire una volé da manuale ... Laughing Però, possiamo eseguire una volé, diciamo, accettabile anche senza questo aspetto, dai. Pensiamo alla classica paratona in allungo, col piffero che riusciamo a dare il taglio sotto finale, ma se parliamo di una corretta ed efficace volé ben portata, allora questo movimento renderá la volé diabolica ....
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framan ha scritto:
... 
Se non ci entri bene bene però rischi di affossarla in rete anche da due metri
...

Sono d'accordo  Gioco a rete...questo sconosciuto - Pagina 5 622327

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Ho l'impressione che si vada dritti-dritti verso un gorgo di eccezioni, equivoci, distinguo.
Anche perché la supinazione e la pronazione sono un pelino avanti come concetto. Direi che un canonico "L-shape" sarebbe già grasso che cola. L-shape, sempre canonicamente, sarebbe la posizione della racchetta (a 90 gradi) rispetto l'avambraccio e, con la quale, andremo a colpire di dritto e di rovescio.
Da qui, "meccanicamente", quando il movimento in back della racchetta parte con la testa della racchetta all'altezza della testa del giocatore, si può usare per controllare il colpo la rotazione dell'avambraccio (pronazione/supinazione). Che è più evidente nel dritto e meno nel rovescio.
Siamo però già un gradino sopra la volée "base".

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Ho letto il 3D... e ho notato la virata dal titolo interessante alla dissertazione su come si giochi la volée. 
Si parte dicendo "a livello di quarta" ed ora sembra di leggere commenti fatti da dei seconda alta che giocano challenge e tentano l'approccio agli ATP. 

..."la paratona in allungo"... ma quale quarta dovrà mai fare una paratona in allungo? paratona su un cross che arriva a 60 km/h? 
Sui colpi di approccio leggo di gente che consiglia di aprirsi il campo (non si fa!)  e nessuno che si concentra sul colpo più importante (a parte KK in un passaggio) che è la prima volée che si gioca molto spesso a metà campo con palla bassa e in cui le gambe van piegate davvero. 

ma oltre a scrivere da fenomeni c'è qualcuno che gioca anche a tennis?
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Caspita, parlare di concettualità nel tennis mi impressiona. Quindi non la si gioca. Quindi fuori uno, framan non è un giocatore di tennis o, meglio, non è uno che va a rete.

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Beh, Taglia, cominciamo col dire che....hai ragione! heheheheh
Si è passati dall'uso, all'abuso e, come si dice in ATP "L'abuso dell'uso del buso porta al disuso dell'uso del buso"....

Ragioniamo allora per scenari per capire che tipo di colpo "ha significato", oggigiorno, a un livello base (Quarta).
Personalmente ritengo che, al di là del doppio, dove la volée ha sempre una ragion d'essere, i colpi al volo hanno una propria dignità tattica anche in Quarta. Anche se con ruoli non sempre da protagonista.

Sul piano logico, un giocatore che esprime un discreto gioco a volo (discreto, non ottimo o fenomenale...) è uno che si diverte ad allenare i colpi per i fatti propri e ha già il senso della posizione in campo. Il che è da Quarta "con gloria", magari un ex tennista anni '80-'90.
Il problema del gioco a volo è che, più sali con la qualità del gioco avversario e più sarà avvantaggiata la difesa rispetto all'attacco. Ovvero la qualità dell'attacco è "più che proporzionale", non segue una funzione lineare (per dirla da profumati) rispetto alla classifica individuale dell'avversario in difesa. Per fare un esempio, per prendere a schiaffi un 4.1 devi almeno giocare da 3.4. E forse non basta.
Ovviamente sto generalizzando.

Diciamo che il massimo "rendimento" del gioco a volo lo hai quando l'attaccante è un talento vero...ad attaccare, non esattamente a chiudere. Ovvero vale di più la "propensione" allo scendere a rete che la volée in se.

Ecco allora che si pone il problema dello "scendere a rete". Quando? Quando l'avversario accorcia lo scambio o noi riusciamo a creare una buona geometria.
Ma, attenzione a cosa succede dopo!
Generata la difficoltà avversaria si scende, magari con il giusto timing. E qui siamo all'università, non più alle primarie. Un Quarta ha la qualità sufficiente? Diamola per buona a percentuali basse.
Ok, scende a rete alla grande ma l'avversario risponde decentemente. Beh, qui non siamo all'Università ma già a un master di secondo livello da appendere al muro: la demi volée nella terra di nessuno. La "roba" più tecnica che esista.
Ok, un Quarta non sa gestire una situazione così manco se si è sniffato la riga di fondo di anfetamine.
Allora supponiamo che arrivi un passo più avanti per giocare una volée sotto il nastro. Siamo alla seconda sniffata di roba buona.
Infine supponiamo che l'avversario tiri una palla giocabile. La risposta logica non è una palla interlocutoria ma chiudere, chiudere e chiudere. La "prima volée" è un incidente di percorso, un colpo di sfortuna, oppure un colpo intelligente perché l'avversario - SICURAMENTE - risponderà in grande difficoltà. E cosa farà al 90%? Un campanile. Ergo: l'attaccante deve saper giocare lo smash con percentuali prossime al 99%...altrimenti è tutto tempo perso.

La chiave del discorso è quindi la volée non di chiusura? Beh, allora ri-ragioniamo su questo.

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Taglia, qual è il problema Very Happy ?
Io ho pensato di contribuire alla vivacità del forum postando un link che porta a dei drill sulle volè, mi spiace non ti sia piaciuto, spero possa piacere a qualcun altro, diversamente avrò occupato un po’ di spazio inutilmente, spero i gestori di PT non me ne vogliano.
Non capisco, però, la polemica successiva che mi sembra un tantino strumentale, anche se mi sfugge lo scopo.
Veniamo al dunque.
4°, 2° categoria, sono modalità convenzionali di classificazione del livello agonistico raggiunto da chi partecipa alle competizioni FIT, nulla a che vedere con la capacità tecnica di gioco acquisita, anche se, tendenzialmente, maggiore è il livello di categoria raggiunto, maggiore dovrebbe essere l'abilità tecnica di gioco, benchè l’introduzione delle più recenti attrezzature abbiano, un po’, deformato questa ideale associazione, almeno per i livelli più bassi.
Io, infatti, preferisco parlare di amatori, o giocatori da diporto, non che non lo siano chi faccia abitualmente tornei FIT, ma associare il concetto di 4° a giocatori che non partecipano attivamente alle competizioni federali non ha senso.
La "paratona", credo sia proprio un concetto che appartenga più al giocatore da diporto.
Cioè colui che più facilmente avrà carenze atletiche, oltre che tecniche e di fronte ad un lungo linea a 60 km/h [con le attuali racchette anche giocatori tecnicamente modesti possono produrre, magari per puro fato, colpi ben più violenti, il punto è fare rimanere la palla nelle righe, semmai …], essendosi presentato, presumibilmente, a rete anche in maniera scomposta,  non avrà altra chance che allungare il braccio e la racchetta verso la palla nel disperato tentativo di incrociare la palla, magari riuscendoci, considerato che oramai spesso sono muniti di vere e proprie reti da pesca, anziché racchette da tennis Laughing .
Aprirsi il campo non si fa … e chi o dice, Taglia 64; con KK ci siamo già confrontati molte volte sul concetto di diagonale da fondo campo e sua utilità per i 4° cat., ma qui si tratta di preparare un approccio a rete, che fai lo esegui mantenendo la diagonale tirando proprio sul giocatore ben piazzato nell’angolo …?
Io sono un NC, ma mi porto comunque dietro l'amore per un gioco divenuto un tantino desueto, forse, dove l'approccio a rete ed il gioco di volo rappresenta un po' la sua peculiarità distintiva. L'ho imparato molti anni fa e ho cercato di mantenerlo vivo, con le stesse difficoltà di chi cerca di coltivare un ottimo gioco da fondo campo e con i risultati di chi, purtroppo ha il tempo che ha per dedicarsi al tennis praticato.
Gioco, quindi cercando di chiudere il punto anche grazie a un efficace gioco di volo, cerco di adottare tattiche adeguate per finalizzare con un colpo al volo [e far giocare il passante all'avversario in movimento rimane ancora una delle soluzioni con meno rischi, a mio avviso] e, per me, la prima volè di preparazione rimane ancora la base di partenza per giungere a rete; lo dico proprio perchè sono solo un NC, ma ci si può cimentare, si può fare, perchè dovrebbe essere cosa solo per 2° ... è un pregiudizio Wink

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kingkongy ha scritto:
...
Generata la difficoltà avversaria si scende, magari con il giusto timing. E qui siamo all'università, non più alle primarie. Un Quarta ha la qualità sufficiente? Diamola per buona a percentuali basse.
Ok, scende a rete alla grande ma l'avversario risponde decentemente. Beh, qui non siamo all'Università ma già a un master di secondo livello da appendere al muro: la demi volée nella terra di nessuno. La "roba" più tecnica che esista.
Ok, un Quarta non sa gestire una situazione così manco se si è sniffato la riga di fondo di anfetamine.
Allora supponiamo che arrivi un passo più avanti per giocare una volée sotto il nastro. Siamo alla seconda sniffata di roba buona.
...

KK, se il 4° mai ci si cimenterà, mai acquisirà un minimo di dimestichezza ...
Anche certe abilità di tenuta dello scambio da fondo campo non sono così banali da acquisire, suvvia ...
Ci siamo confrontati più volte sul tema, si rischia di ripeterci, abbiamo convinzioni diverse, io, probabilmente, mi trovo pure in minoranza considerato l'attuale tennis ad alti livelli giocato, ma è proprio per il 4°, ritengo che il gioco di volo possa acquisire maggiore dignità.
Velocità di palla media più bassa, tecnica esecutiva del ribattitore attaccato non sempre idonea al passante da killer seriale e  spesso in affanno se messo sotto pressione. Certo, se uno pensa di scendere a rete all'arma bianca al primo dritto tirato un po' più profondo o dopo la bomba di servizio miracolosamente rimasta dentro, allora sarà, probabilmente ed inevitabilmente spesso mortificato, ma con un po' di applicazione ed esercizio [a questo servivano i drill suggeriti], s  i   p u o    f  a a r e    Very Happy

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Io personalmente conosco i vantaggi che un buon gioco di volo può portare e conosco soprattutto le difficoltà (praticandolo quando possibile) nell'arrivare a rete con il tempo giusto, offrendo angoli obbligati al mio avversario con l'approccio. Aspettare una palletta a metà campo per scendere a rete non vuole certo dire essere dei giocatori che vanno a rete ma semmai giocatori che quando si ritrovano in prossimità della rete… cercano di rimanerci.
Un conto è la strategia e la sua attuazione, un conto è la casualità. 
Ho 55 anni, per cui il S&V lo posso giocare solamente alla play station, nel senso che le pulsazioni, dopo due discese sono già a 120 e nel servire 2 kick consecutivi, mi gioco la metà delle cartilagini rimaste nelle ginocchia sempre che non mi dislochi qualche vertebra… e comunque, grazie alla mia velocità, se gioco con un buon 4° la prima volée/demi-volée la devo giocare in terra di nessuno. Per cui evito, e lo scambio inizia, metto pressione su una diagonale con palla complessa e veloce e al terzo scambio (pulsazioni a 120) lungolinea (meglio corto che non abbastanza lungo) e scendo. Solo così riesco ad arrivare a giocare già la prima volée vicino alla rete senza offrire angoli che mi trasformino da attaccante in attaccato. Per contro se vengo attaccato con un incrociato, o è una chiusura, o il punto lo vinco io perché passo sempre ed ecco perché quando attacco non lo faccio incrociando. Ovviamente parlo di me.

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Ok Taglia, il tuo è buon senso.
E il tuo amore per il gioco a volo è - come per me o per Dagoberto - "anagrafico".

Il fatto è che io e Dago ci scontriamo (spesso) sul "che bello fare" e il "bello ma perdi".
Il mio sospetto è che chi parli di volée lo faccia perché una certa abilità di base l'ha acquisita in altri tempi.

Se la domanda è: "Ha significato saper giocare a volo in Quarta", la mia opinione personale è: "Sì, ma dipende".

Sì = se hai un certo talento
Sì = se hai la possibilità di tenere allenato il colpo
Sì = se sai stare in campo (posizione e timing)
Sì = se sai creare le condizioni per un gioco a volo a basso rischio
Sì = se la tachicardia non ti uccide prima dell'avversario
Sì = se dall'altra parte del campo non c'è un pistolino boom-boom il cui unico sogno è piazzarti una palla sulle gengive mentre boccheggi

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Vuoi un esempio ricorrente?

Avversario in difficoltà che corre lateralmente per ribattere come può... l'attaccante a rete dove si piazza? Te lo dico io: al 90% a un metro dalla rete...
Basta questo per capire che non ha possibilità alcuna di considerare il gioco a volo un suo alleato.

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kingkongy ha scritto:
Ok Taglia, il tuo è buon senso.
E il tuo amore per il gioco a volo è - come per me o per Dagoberto - "anagrafico".

Il fatto è che io e Dago ci scontriamo (spesso) sul "che bello fare" e il "bello ma perdi".
Il mio sospetto è che chi parli di volée lo faccia perché una certa abilità di base l'ha acquisita in altri tempi.

Se la domanda è: "Ha significato saper giocare a volo in Quarta", la mia opinione personale è: "Sì, ma dipende".

Sì = se hai un certo talento
Sì = se hai la possibilità di tenere allenato il colpo
Sì = se sai stare in campo (posizione e timing)
Sì = se sai creare le condizioni per un gioco a volo a basso rischio
Sì = se la tachicardia non ti uccide prima dell'avversario
Sì = se dall'altra parte del campo non c'è un pistolino boom-boom il cui unico sogno è piazzarti una palla sulle gengive mentre boccheggi

Dunque, ho cancellato gli aspetti che non ritengo degni di nota, il primo non è indispensabile, non dobbiamo diventare Tony Roche o Stefan Edberg ... per confrontarci in 4°, contro un 4° vero [ Very Happy ], l'ultimo, se il mio avversario ha queste sembianze, anch'io farei di necessità virtù e cercherei di concentrarmi solo sul mio miglior uso dello step per tenere da fondo un buon palleggio, sperando che i polpacci non facciano flop  Rolling Eyes  ...
Gli altri punti possono essere oggetto di esercizio e training specifico, le volè non le si trova in drogheria a peso.
In rosso ho lasciato il punto più delicato; qui si deve lavorare di cesello, eliminando le troppe lasagne, il cicchetto prima di andare a dormire e la bionda indissolubilmente incollata alle dita ...  Very Happy

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Comunque, visto che siamo entrati un po' nel merito, ripeto cose già dette nel topic. Se ci si volesse cimentare in un primo approcco al gioco di volo, pur non avendo ancora maturato un adeguata e completa grammatica di base, in particolare per quanto concerne la fase di preparazione ed approccio alla rete, la cosa più fattibile per un 4° poco avvezzo sarà cercare di eseguire delle volè in controtempo. Così facendo, si salta tutta una serie di aspetti necessari nella gestione di una volè, diciamo, più portata ... Nella volè in controtempo si potrà fruire di un nostro colpo da fondo campo che avrà messo sicuramente in difficoltà il nostro avversario il quale, non vedendoci a rete, tendenzialmente potrebbe scegliere di ribattere una palla alta sopra il net [non necessariamente un lob, ma un colpo in contenimento ed in sicurezza]. A quel punto, noi, avendo iniziato l'avanzamento verso la rete solo al momento del colpire la palla del nostro avversario, o solo appena prima [questa è abilità che si acquisirà, via, via, nel tempo], con lo sguardo del nostro avversario sulla palla, non solo non dovremmo fare lo split step di preparazione [non ci sarebbe neanche il tempo per farlo, considerato che si fa quando l'avversario colpisce la palla], ma potremmo contare su di una palla da attaccare al volo bella alta o comunque non tesa a superarci, ma solo colpita a  rientrare nel nostro campo.
Non sto affermando l'estrema banalità esecutiva di questo gesto che richiede l'acquisizione di un certo timing ed agilità nel movimento verticale, ma almeno non dovrò preoccuparmi di tutta la fase preparatoria, spesso determinante per un'esecuzione efficace della volè.
e, adesso, che scoppi la baraonda  Very Happy

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Dagoberto, salti da PT a TT, distribuendo minchiate gratuite senza soluzione di continuità… tu scendi a rete quando il tuo avversario colpisce una palla che lo ha messo in difficoltà? E chi sei? Albus Silente? Ti ci materializzi a rete? non è forse il caso di parlare prima del colpo d'approccio, che, posso immaginare, sarà un mezzo lob sul rovescio dell'avversario, molto carico di spin ma piuttosto lento e profondo?
Perché temo che se decidessi di nascondere la tua discesa a rete fino al momento in cui il tuo avversario sta guardando solo la palla dopo un tuo colpo di pressione, arriveresti a rete con palla avversaria già sul telone di fondo (dopo rimbalzo in campo) ad aspettarti.

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taglia1964 ha scritto:
Dagoberto, salti da PT a TT, distribuendo minchiate gratuite senza soluzione di continuità… tu scendi a rete quando il tuo avversario colpisce una palla che lo ha messo in difficoltà? E chi sei? Albus Silente? Ti ci materializzi a rete? non è forse il caso di parlare prima del colpo d'approccio, che, posso immaginare, sarà un mezzo lob sul rovescio dell'avversario, molto carico di spin ma piuttosto lento e profondo?
Perché temo che se decidessi di nascondere la tua discesa a rete fino al momento in cui il tuo avversario sta guardando solo la palla dopo un tuo colpo di pressione, arriveresti a rete con palla avversaria già sul telone di fondo (dopo rimbalzo in campo) ad aspettarti.

Per colpo di approccio, nella terminologia abituale, si intende quello che si esegue proprio spostandosi, contemporaneamente, in prossimità della rete per cercare di chiudere il punto al volo; si tratta di una componente fondamentale nel gioco di attacco alla rete, spesso quello che determina il successo o meno dell'attacco stesso, proprio perchè il tuo avversario sa che stai raggiungendo la rete.
Nell'attacco in controtempo, l'uso del termine approccio è, quanto meno, poco opportuno, nel senso che si eseguirà la discesa verso rete dopo aver eseguito, apparentemente, un normale colpo da fondo ... è evidente che il tutto sarà oggetto di un piano prestabilito, nel senso che l'attacco in controtempo non è, certo, improvvisato, ma non lo si dovrà dare a vedere al nostro avversario, sarà, insomma, un attacco a sorpresa o così dovrebbe essere ... scratch  ... ma  che, davvero sto descrivendoti cose che ti risultano nuove, o mi stai prendendo in giro? Very Happy
Io non sono Albus Silente di certo, ma tu, forse, sei molto meno di quello che dici di essere, tennisticamente parlando, se non ti è chiara la differenza tra un approccio a rete ed un attacco in controtempo ...  Very Happy
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