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Uscire da una crisi

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sirlucio
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gio2012
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PistolPete
Dieghost
Dustin Brown
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Ciao a tutti,
Sono un appassionato tennista di 28 anni. Gioco fin da bambino, poi all'età di 15 anni ho smesso per riprendere due anni fa, ben 9 anni dopo. Quando sono rientrato mi promisi di vivere il tennis con molta più spensieratezza e all'inizio lo feci pure. Col passare del tempo però vedevo che ottenevo risultati nei tornei, nel giro di 2 anni e mezzo sono passato da NC a 3.1. Come si dice in questi casi, l'appetito vien mangiando, e già che ci sono ora vorrei provare ad arrivare almeno una volta seconda categoria.

Purtroppo negli ultimi mesi ho avuto una flessione di risultati assurda. Perdo praticamente sempre e tutte queste sconfitte non mi fanno giocare serenamente, ormai non solo i match ufficiali, non riesco a giocare sereno nemmeno i punti durante l'allenamento. Oggi ad esempio ho giocato in coppa a squadre contro un 2.7, sono entrato in campo per divertirmi, senza la pretesa di vincere contro uno superiore. Ma niente, sono riuscito a giocare "contratto" anche oggi. Errori su errori, rovesci che durante l'allenamento non sbaglio tirati fuori di 2 metri, un sacco di colpi steccati. Tanto che ad un certo punto mi chiedevo, ma io mi alleno due volte a settimana per fare così schifo? Ha senso?... A complicare le cose poi c'è il mio carattere, ho sempre vissuto la sconfitta come una sorta di lutto, quindi vi lascio immaginare il mio morale attuale...

Alcuni amici mi hanno consigliato di allontanarmi per un certo periodo dal tennis. Potrebbe essere una soluzione ma il mio desiderio attuale è uscire da questa situazione, non fuggire.
Qualcunaltro mi ha consigliato uno psicologo.

Vi chiedo, qualcuno di voi si è mai trovato in una situazione del genere? Ne siete usciti? Se si, come?

Grazie in anticipo

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immagino che avrai possibilità di avere contatti con un maestro, solo lui può dirti quello che sbagli e perchè lo sbagli. tutto il resto credo non serva a nulla. una volta individuate le cause, devi agire su quelle. si tratta semplicemente di fare un autoanalisi supportata da una persona competente rapportata al tuo livello di gioco

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Credo che il tuo inconscio ti stia chiedendo a modo suo di smettere o di prenderti una pausa...ed ha ragione.
Sei arrivato al tuo attuale limite di classifica e se le sconfitte ti provocano tanto dolore, devi aspettare che passi l "infiammazione".
Se la sconfitta provoca lutto e ne accumuli troppe, il calo diventa motivazionale, la delusione supera il piacere di giocare.
In bocca al lupo campione!

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La situazione non è poi così strana come credi. La mia idea è che sei arrivato al limite delle tue ATTUALI possibilità, incontri sempre avversari un po' più forti di te per cui il tuo gioco "normale" non basta per superarli, di conseguenza cerchi di fare qualcosa di troppo e allora patatrac. La cosa ti frustra e si accentua sempre di più nelle partite successive. e anche in allenamento magari cerchi di strafare e sbagli.

Probabilmente ti conviene prendere un po' di "rincorsa", per un periodo affrontare avversari un po' meno quotati per ritrovare le tue certezze e ricominciare a far crescere il tuo gioco.

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Penso che per risolvere un problema scordarsi di averlo(e quindi smettere di giocare) non sia la soluzione giusta ed inoltre mi pare di capire che tu non abbia voglia di smettere...fatti aiutare da un maestro e se ritieni che la tua sia più difficoltà psicologia che tecnica consulta uno psicologo, pratica che tanti ritengono fuori dalle righe ma che in realtà spesso risolve situazioni che da soli non siamo in grado di analizzare e rende molte cose più semplici

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VANDERGRAF ha scritto:
immagino che avrai possibilità di avere contatti con un maestro, solo lui può dirti quello che sbagli e perchè lo sbagli. tutto il resto credo non serva a nulla. una volta individuate le cause, devi agire su quelle. si tratta semplicemente di fare un autoanalisi supportata da una persona competente rapportata al tuo livello di gioco

si, ho contatti continui col mio maestro che ha preso a cuore questa situazione perche mi vede molto sofferente. Lui mi consiglia di andare dallo psicologo, di parlarci, che in passato ha aiutato anche lui. A me piacerebbe uscirne in maniera diversa. Non so... Question Question Question

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Dieghost ha scritto:
Credo che il tuo inconscio ti stia chiedendo a modo suo di smettere o di prenderti una pausa...ed ha ragione.
Sei arrivato al tuo attuale limite di classifica e se le sconfitte ti provocano tanto dolore, devi aspettare che passi l "infiammazione".
Se la sconfitta provoca lutto e ne accumuli troppe, il calo diventa motivazionale, la delusione supera il piacere di giocare.
In bocca al lupo campione!

Può essere ma se ti devo dire la verità io domani ho allenamento e non vedo l'ora di tornare in campo per riuscire a risolvere questa situazione. Inoltre, conoscendomi, sono sicuro che se mi allontanassi per un periodo appena ritorno a giocare e le cose vanno male sarà peggio di prima.

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PistolPete ha scritto:
La situazione non è poi così strana come credi. La mia idea è che sei arrivato al limite delle tue ATTUALI possibilità, incontri sempre avversari un po' più forti di te per cui il tuo gioco "normale" non basta per superarli, di conseguenza cerchi di fare qualcosa di troppo e allora patatrac. La cosa ti frustra e si accentua sempre di più nelle partite successive. e anche in allenamento magari cerchi di strafare e sbagli.

Probabilmente ti conviene prendere un po' di "rincorsa", per un periodo affrontare avversari un po' meno quotati per ritrovare le tue certezze e ricominciare a far crescere il tuo gioco.

No, questo mi sento di escluderlo. Ultimamente ho perso contro un ragazzo al terzo set che il 14 agosto (ricordo anche la data) gli diedi 61 62...

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MEGA77 ha scritto:
Penso che per risolvere un problema scordarsi di averlo(e quindi smettere di giocare) non sia la soluzione giusta ed inoltre mi pare di capire che tu non abbia voglia di smettere...fatti aiutare da un maestro e se ritieni che la tua sia più difficoltà psicologia che tecnica consulta uno psicologo, pratica che tanti ritengono fuori dalle righe ma che in realtà spesso risolve situazioni che da soli non siamo in grado di analizzare e rende molte cose più semplici

Come ho già detto, ho voglia di giocare perche ho voglia di uscire da questa crisi. Non voglio scappare dal problema, voglio affrontarlo e batterlo.

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Eh dunque.... smettere no... ma fare almeno in percentuali diverse quello che fai si... cioè: ti alleni due volte a settimana e poi fai tornei... ma la parte atletica? quindi riassumendo la tua attività è: allenamenti in campo, tornei, atletica. rivedi le percentuali, per un mesetto prova a cambiarle... sulla parte atletica ci va un programma molto ben fatto con assessment iniziale e target... così facendo oltre a cercare un miglioramento attraverso il fisico, sposti il target. altra cosa che si può fare è dedicarsi ad un singolo colpo (es. seconda di servizio). ... 
lo psicologo... mah aspetta un attimo, sono validi aiuti ma in un secondo momento. 
una pausa..? beh si, ci sta, ma intendiamoci, è una pausa di tornei, non di allenamenti
altro ancora? uno stage di una settimana da qualche parte o due giorni con qlcn di famoso?
eppoi... un torneo molto distante da casa..?

ciao...

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Dustin Brown ha scritto:
sono riuscito a giocare "contratto" anche oggi. Errori su errori, rovesci che durante l'allenamento non sbaglio tirati fuori di 2 metri, un sacco di colpi steccati.


..forse stai semplicemente perdendo concentrazione perchè senti che sei arrivato al tuo massimo livello, e in questi casi scatta un meccanismo per cui ci si sente obbligati in modo anche inconsapevole a cercare un qualcosa in più per battere avversari più forti che ti porta però a sbagliare, invece secondo me hai bisogno di ritrovare il tuo gioco di sempre con la concentrazione di sempre e magari, perchè no, facendoti aiutare come più di qualcuno ti ha già consigliato prima di me.

Auguri per il tuo tennis !

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Dustin Brown ha scritto:
VANDERGRAF ha scritto:
immagino che avrai possibilità di avere contatti con un maestro, solo lui può dirti quello che sbagli e perchè lo sbagli. tutto il resto credo non serva a nulla. una volta individuate le cause, devi agire su quelle. si tratta semplicemente di fare un autoanalisi supportata da una persona competente rapportata al tuo livello di gioco

si, ho contatti continui col mio maestro che ha preso a cuore questa situazione perche mi vede molto sofferente. Lui mi consiglia di andare dallo psicologo, di parlarci, che in passato ha aiutato anche lui. A me piacerebbe uscirne in maniera diversa. Non so... Question Question Question

se ti ha detto così, mi auguro che sia perchè non ha trovato carenze tecniche o fisiche. tu hai parlato addirittura di lutto in caso di sconfitta, quindi vedo una certa correlazione con la soluzione proposta. se non ti piace quella soluzione non vedo cosa altro potresti fare. ossia lo vedo, ma è una cosa che non è attinente alle tue aspirazioni, perchè si tratterebbe di lasciar perdere almeno per alcuni mesi punteggi e classifiche e approcciare il tennis solo come forma di divertimento. il tennis è uno sport che richiede molta forza mentale per arrivare a raggiungere determinati obiettivi, se quella forza non ce l'hai o ti rassegni o cambi percorso o accetti la soluzione proposta dal maestro. dipende da quale sarebbe per te il male minore.

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Per me dovresti spostare il tuo attuale punto di vista: invece che puntare alla vittoria, punta a migliorarti.
Può essere limare un difetto, migliorare il fisico, rendere ancora più efficente il tuo miglior colpo... insomma creati un obiettivo ambizioso ma raggiungibile che riguardi te stesso.

La vittoria non la puoi controllare, mentre puoi benissimo impegnarti per migliorare una tua caratteristica, cosa che non potrà altro che portarti nuove vittorie e un rinnovato entusiasmo.

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Sei estremamente contraddittorio, dici che hai inziato con spensieratezza e dici di entrare in campo per divertirti, e poi, due secondi dopo, scrivi che vivi la sconfitta come un lutto, che fai schifo perché tiri due metri fuori, ecc.
Tra le due, sicuramente, si vede benissimo che quella che prevale è la sensazione di voler primeggiare e di abbatterti qualora le cose non funzionino bene.
Hai giocato poco e ti alleni poco, se davvero sei arrivato a essere 3.1 con così poco sforzo (9 anni di niente, 2 anni 2 volte a settimana) direi che puoi ritenerti più che soddisfatto, e per fare il salto di qualità l'unica cosa da fare è allenarti di più.
Per il resto non capisco come si possa arrivare a esser 3.1 non sapendo gestire una situazione nella quale tutto ciò che solitamente ti riesce (in allenamento o match) in quel momento non sta riuscendo. Nel mio piccolo ho imparato che, in questi casi, bisogna avere un piano B, se non altro come approccio mentale alla situazione... Mi spiego: se durante questa crisi in campo nella quale non ti viene un rovescio inizi a pensare "faccio schifo, non riesco a fare un colpo, mi alleno per nulla", facilmente perderai la partita. Se invece provi a pensare, ad esempio, "Oggi ho questo. Sfruttiamo al massimo quello che ho. Cerchiamo di vincere il punto. Il servizio non entra? Pensa al movimento, alla tecnica, ecc." 
Ecco, io ragiono così. Se poi perdo, pazienza, faccio i complimenti all'avversario ed è stata un'esperienza in più.
Abbiamo quasi la stessa età (io ho 2 anni in meno) e abbiamo lo stesso tipo di "storia", anche io ho giocato tanto da piccolo, poi ho smesso e quest'anno ho deciso di mettermi di nuovo a fare i tornei perché sono capitato in un nuovo circolo piccolino e ho fatto amicizia con un ragazzo con cui mi alleno, un'ora a settimana giusto per tenermi in forma. 
Ho giocato 3 match in serie D3, vincendone uno soltanto e passando 4.5. Già, perché io gioco con spensieratezza, tu non lo so Wink
P.S. non c'è niente di male a voler giocare per vincere e ad essere competitivi, sia chiaro. E' solo che, ogni tanto, anche per stare meglio, ricordati che la tua vita e la tua felicità non dipendono da una partita di tennis. Sicuramente avrai molto altro e pensa a quello. E' ovvio che se vinci sei contento, come lo sono anche io e lo siamo tutti. Ma perdere o non raggiungere un obiettivo non può rappresentare un disastro totale, proprio perché si tratta di un hobby e devi relativizzare. 
Ciao Wink

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Ringrazio tutti per aver speso qualche minuto a rispondermi. Cercherò di prendere spunto da ogni vostro consiglio per poter uscire da questa crisi. L'unica cosa che posso dire con certezza è che la voglia di uscire da  questo momento è di gran lunga superiore alla paura che possa continuare. Vi terrò aggiornati.

Ciao e Grazie ancora Uscire da una crisi 1f44b Uscire da una crisi 1f44b Uscire da una crisi 1f44b

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ma poi cosa intendi per "mi alleno due volte alla settimana" ? perchè se l'allenamento è qualitativamente e/o quantitativamente insufficiente è anche normale che tu perda spesso. perchè è normalissimo che giocando una partita la tensione fisiologica vada a compromettere una parte dei meccanismi tennistici e quello che ti riesce in condizioni di relax subisce una riduzione piuttosto marcata. hai provato a fare allenamenti più mirati con un altro maestro riproducendo le situazioni tipiche di una partita ?

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Ultimamente a me ha fatto molto migliorare il cercare di analizzare gli errori e finalmente capirli.
Tipo se tiro fuori un rovescio ora riesco a capire immediatamente che l'ho tirato fuori 2 metri perche stavo frontale, per fare un esempio, e mi aiuta nei colpi successivi a cercare meglio la palla e posizionarmi come si deve.

Certo questo aiuta da un punto di vista tecnico. Per la tattica, specie a quel livello, forse qualcuno piu esperto che guarda la partita e riesce a dare riscontri potrebbe far comodo.

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Ho letto il tuo post e, a mio avviso, la "crisi" è dovuta alla classifica ipertrofica che hai raggiunto. Anch'io ho ripreso a giocare da un paio d'anni, "allenandomi" dalla fine del 2015 agli inizi del 2017 per 1 h alla settimana, e dall'inizio dell'anno per 2 h o 2 h 1/2, e nel mio giro di amici ho un 3.3 e vari 3.4 con cui gioco e vinco sempre in maniera netta (spesso anche 60/61). Sono un fenomeno? No di certo, il risultato così netto è dovuto al fatto che i miei amici sbagliano qualche palla di troppo e non mi trovo mai sotto pressione con il punteggio. Invece con un 3.3 dei miei tempi avrei fatto partita pari. Allo stesso modo, tu sei diventato 3.1 battendo dei giocatori che concedono qualche gratuito di troppo, mentre ora stai incontrando al primo turno dei tornei individuali giocatori che si sono qualificati battendo tutti questi avversari che ti assicuravano la vittoria e i punti per scalare la classifica. Allo stesso modo, nei tornei a squadre, ora sei costretto a giocare con il n. 1 della squadra avversaria. A te la scelta: o aumenti il livello di gioco (e quindi le ore di allenamento, sottraendole al lavoro, tempo libero, viaggi, fidanzata, ecc.) oppure fai come me, che gioco 2 volte alla settimana con chiunque mi chiami per giocare ad orari compatibili.

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@Dustin Brown

Anche secondo me la tua "crisi" è un po' figlia delle classifiche FIT; senza voler nulla togliere ai tuoi meriti arrivare 3.1.in 2 anni significa o che sei un "fenomeno vero" oppure che hai incontrati anche qualche avversario che ha scalato la classifica a tutti i costi (o facendo un'infinità di tornei o andando a scegliere quelli "giusti") e che quindi ti ha regalato punti facili.

Da quel che dici probabilmente prevale la seconda ipotesi, nulla di male, semplicemente significa che devi allenarti e giocare in maniera rilassata per migliorare una cosa alla volta: datti un obiettivo solo realizzabile e dopo che lo hai raggiunto prefiggitene un altro e così via ....

E sopratutto ricordati che non devi dimostrare nulla a nessuno (tanto mal che vada il prossimo anno torni 3.2 ... con la FIT si sale e non si scende!!!)

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
Sei arrivato al tuo attuale limite di classifica

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
La mia idea è che sei arrivato al limite delle tue ATTUALI possibilità, incontri sempre avversari un po' più forti di te per cui il tuo gioco "normale" non basta per superarli

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
forse stai semplicemente perdendo concentrazione perchè senti che sei arrivato al tuo massimo livello, e in questi casi scatta un meccanismo per cui ci si sente obbligati in modo anche inconsapevole a cercare un qualcosa in più per battere avversari più fort

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
a mio avviso, la "crisi" è dovuta alla classifica ipertrofica che hai raggiunto.

Pare che siamo in molti a pensarla allo stesso modo, io una riflessione in merito la farei... Wink

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Può darsi abbiate ragione voi, ci sta benissimo che ho raggiunto il top. Il mio treno è passato e se avessi voluto salire molto di più di classifica non avrei dovuto mai smettere a 15 anni (momento clou) e per 10 anni di fila. Nonostante ciò, sono molto soddisfatto di essere arrivato 3.1, onestamente non me lo sarei mai aspettato quando ripresi a giocare due anni fa.

Per arrivarci ho battuto gente brava, quest'estate ho battuto ad esempio un ragazzo (63 63) che adesso passerà 2.7.

Sulla storia di porsi l'obbiettivo è sempre stata una mia caratteristica di vita. Io senza obbiettivi non giocherei nemmeno a tennis facendo competizioni. Quando ero 3.3 dicevo "punto ad essere 3.1". Adesso dico "vorrei diventare seconda categoria almeno una volta".

Vediamo se ci riesco, intanto usciamo da questo momento...

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Dustin, bisogna vedere se è una crisi tecnica o una crisi mentale...e quindi tecnica.
Se sei "fuori palla", stacca per una settimana, dieci giorni. Ma stacca davvero, senza manco guardare la Gazzetta dello Sport dopo pagina trenta...
Poi riprendi e ti fai un bel po' di cesti a "velocità bradipo": in genere la prima cosa è riprendere il timing e la morbidezza dello swing. Se sei ancora in difficoltà...ok, è una crisi tecnica con i controfiocchi. E qui hai bisogno di un maestro-guru, se hai capito cosa intendo. Ovvero hai bisogno di serenità e concentrazione.
Se invece ti fa tutto schifo e la racchetta non ti parla...beh, fermati ancora. prendi la sacca e vai a giocare con i ragazzini di 14 anni. Ma intendo giocare e girare all'australiana e quelle scemate lì che ridi e riesci pure a perdere.
Se non funzia, allora è la volta di pensare con grande serietà al sesso.

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@Dustin Brown ha scritto:
Sulla storia di porsi l'obbiettivo è sempre stata una mia caratteristica di vita. Io senza obbiettivi non giocherei nemmeno a tennis facendo competizioni.

Se l'obiettivo iniziale era divertirti senza pretese, non mi sembra che tu ci stia riuscendo.

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E' divertente come il problema sia squisitamente mentale ma tutti sembrano allontanare l'unica ipotesi veramente sensata e pertinente cioè di parlarne con uno psicologo. Come giocare con un avambraccio viola e grande come un canotto e sentirsi dire "ma va, lascia stare il fisioterapista per adesso" Laughing

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forse perchè è molto più facile curarsi un braccio piuttosto che accettare l'idea di curarsi il cervello ? io comunque non avevo allontanato l'ipotesi, anzi. quindi non tutti l'hanno allontanata. poi bisogna anche individuare uno psicologo adatto e che magari non gli porta via uno stipendio intero. piuttosto, non capisco come mai il maestro sia stato così evasivo, visto che anche lui sembra aver passato problemi simili e magari poteva dare qualche suggerimento utile.
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