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Schema corde fitto e profilo spesso

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4 partecipanti

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Buona sera, apro un argomento probabilmente già sviscerato in passato ma di cui non trovo traccia. Mi chiedevo come non ci fosse in catalogo da nessun produttore un telaio con schema corde fitto tipo 18/20 e uno spessore NON inferiore ai 26 mm? Tipo una SV 100 con schema 18/20 od una speed pro con spessore 26...

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la sv 100 è inferiore a 26. probabilmente perchè un profilo così spesso è correlato a racchette che agevolano molto la spinta e hanno ritenuto poco opportuno smorzare quella caratteristica con uno schema corde fitto che fa diminuire l'uscita di palla.

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Smettila di fumarti il poliestere che ti fa male... Very Happy

L'ultima che hanno fatto, secoli fa, era la MW200 OS di Dunlop.
Un ferro da stiro con le corde, morbido come il ponte di una portaerei e sensibile come una mazza da baseball.

Chissà perché non ne fanno più? Cool

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kent08 ha scritto:
Buona sera, apro un argomento probabilmente già sviscerato in passato ma di cui non trovo traccia. Mi chiedevo come non ci fosse in catalogo da nessun produttore un telaio con schema corde fitto tipo 18/20 e uno spessore NON inferiore ai 26 mm? Tipo una SV 100 con schema 18/20 od una speed pro con spessore 26...

l'evoluzione dei telai negli ultimi 15 anni è stata fortemente condizionata dall'introduzione delle Hammer Wilson, seguita subito dopo dai primi telai ultraleggeri e profilati della Babolat (fine anni '90) con i quali si prometteva incredibile facilità di gioco.
da allora è stato tutto un rincorrersi nel proporre telai sempre più rigidi e leggeri, con le due caratteristiche inversamente proporzionali nella rincorsa, la maggiore rigidità coincideva con sempre minore pesantezza con un modesto apparente ripensamento negli ultimissimi anni sull'effettiva utilità di una estrema leggerezza del telaio.
per compensare un telaio particolarmente leggero e trovare comunque potenza da trasmettere alla palla, si è, via, via, virato verso bilanciamenti in testa e schema corde sempre più elastici (meno numero di corde), nel tentativo, appunto, di recuperare potenza in assenza di peso, ergo massa di impatto con la palla.
una racchetta con un piatto corde meno fitto e poca massa per trasmettere potenza alla palla deve poter contare su un'alta rigidità, da qui ecco l'impiego di spessori sempre maggiori abbinati a sezioni sottili.
nella meccanica dei corpi si insegna che la resistenza alla flessione di una trave è diretta conseguenza al rapporto tra l'altezza e la larghezza della sua sezione e, più sarà stretta la sua larghezza sull'asse longitudinale rispetto alla sua  altezza e maggiore sarà la sua capacità di resistenza a flessione, ergo rigida. La sezione alare di un piatto corde attuale comporta una più alta rigidita a flessione rispetto alle sezioni tendenzialmente quadre che caraterizzavano la maggior parte dei telai fino all'inizio/metà degli anni '90.
In sintesi, si è abbandonata la fiducia verso i telai più flessibili e portatori di un maggiore effetto fionda che era aspetto considerato più complesso da gestire per un neofita, un amatore, in quanto comportava l'acquisizione di sensibilità che richiedevano più tempo e dedizione nella pratica, concentrandosi sulla rigidità del piatto corde come aspetto di miglior resa e semplicità gestionale dell'impatto con la palla.
Ecco perchè è difficile trovare telai attuali con spessori molto contenuti nella sezione del piatto corde, perche le racchette elastiche non sono più un riferimento principale per l'industria delle racchette.
Basti pensare alle racchette in legno da 65 inch, piatto corde piccolo, ma schema quasi per tutti i modelli 18x20, quindi telaio elastico e piatto corde che compensava con una sua maggiore rigidita nell'impattare la palla; non si spiegherebbe, diversamente da quanto illustrato sopra, perchè con gli attuali piatti corde da 100 e più inch si dovrebbero usare meno corde Wink.

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Alzare semplicemente il profilo del telaio è il sistema più facile per aumentare la rigidità di un telaio, non l'unico.

Non a caso, due dei telai più rigidi mai costruiti -Prince More Performance Game MP e Yamaha Secret 04- sono boxed a profilo costante sui 24-25 mm... Per inciso, l'equazione telaio morbido>telaio elastico è una caXXata stellare, anche perché non considera le rigidità sui vari assi e l'interattività con le corde. E nei telai più moderni, non tiene in considerazione neppure polarizzazione più o meno marcata dei telai ed eventuali materiali con funzione di stabilizzazione od ammortizzo.

Machestàmoaddì? Suspect

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Sarei comunque molto curioso di provare una speed pro con profilo 26 mm..... Hihihihi

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...non sarebbe una Speed Pro Wink

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Eiffel59 ha scritto:
Alzare semplicemente il profilo del telaio è il sistema più facile per aumentare la rigidità di un telaio, non l'unico.

Non a caso, due dei telai più rigidi mai costruiti -Prince More Performance Game MP e Yamaha Secret 04- sono boxed a profilo costante sui 24-25 mm... Per inciso, l'equazione telaio morbido>telaio elastico è una caXXata stellare, anche perché non considera le rigidità sui vari assi e l'interattività con le corde. E nei telai più moderni, non tiene in considerazione neppure polarizzazione più o meno marcata dei telai ed eventuali materiali con funzione di stabilizzazione od ammortizzo.

Machestàmoaddì? Suspect

Ovviamente io non ho una visione completa dei tanti telai presenti sul mercato.
Non escludo che possano esserci delle eccezioni ai criteri di massima da me illustrati, ma come si dice, sono proprio le eccezioni che confermano la regola.
Commercialmente parlando, se un sistema è semplice ha presumibilmente costi di produzioni più bassi, ergo perchè complicarsi le cose con sistemi più complessi e, quindi, più costosi? Ritengo lecito, quindi, ritenere che questi casi di telai con rigidità alte pur con sezioni contenute (anche se 25 mm non è proprio pochissimo!) siano modesti numericamente.
La polarizzazione, come l'aggiunta di materiali accessori sono modalità che si frappongono successivamente per variare condizioni ed assetti strutturali iniziali, ergo correggere situazioni non considerate ottimali; di base, quindi, c'è un assetto che non rispondeva più alle aspettative del cliente virtuale. Viceversa non avrebbe avuto senso l'intervento.
Voglio dire, sono correttivi in corso d'opera per mitigare condizioni di confort di alcuni telai che con il tempo stanno, via, via, perdendo di appel nel praticante medio, almeno questo è il mio convincimento.
Che senso ha fare un telaio rigido e leggero con naturale elevato livello di trasmissione delle vibrazioni ed inserirci un ammortizzatore in gomma o materiale assimilabile per cercare di stemperarne gli effetti? Mi sembra come fare una bicicletta senza freni per poi dare una bacchetta di legno al ciclista da mettere nei raggi per fermarne la corsa.
Non converrebbe fare un telaio che non trasferisca le vibrazioni? C'è qualche cosa che non quadra, a me sembra evidente?

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come che senso ha ?  è un telaio che genera potenza senza l'ingombro della massa eccessiva e al tempo stesso non vibra troppo grazie ai sistemi antishock. mi sembra molto logico. se fosse stato gentile e morbido non avrebbe vibrato pericolosamente ma avrebbe necessitato di più massa per generare la stessa potenza. più che il profilo è cambiata la dimensione dell'ovale e i materiali delle corde. con un piatto corde grande non serve più l'effetto fionda dei telai anni 70/80.

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VANDERGRAF ha scritto:
come che senso ha ?  è un telaio che genera potenza senza l'ingombro della massa eccessiva e al tempo stesso non vibra troppo grazie ai sistemi antishock. mi sembra molto logico. se fosse stato gentile e morbido non avrebbe vibrato pericolosamente ma avrebbe necessitato di più massa per generare la stessa potenza. più che il profilo è cambiata la dimensione dell'ovale e i materiali delle corde. con un piatto corde grande non serve più l'effetto fionda dei telai anni 70/80.

Abbiamo punti di vista diversi, evidentemente.
massa eccessiva; la massa non deve rappresentare e non è un disvalore se parliamo di una racchetta da tennis, semmai è il valore aggiunto che ci permette di trasferire alla palla un'adeguata forza ed incisività  a parità di nostra forza muscolare, è la caratteristica che ci può aiutare quando non riusciamo ad effettuare un movimento sufficientemente completo trasferendo alla palla comunque un po' di quella forza che non siamo riusciti a trasferire come avremmo dovuto/voluto in determinate circostanze, è l'aspetto che rende la palla più pesante amplificando l'effetto della forza di gravità che accorcia un po' anche la parabola assunta dalla palla che rimane più spesso dentro le linee di fondo, ci tutela maggiormente contro gli shok da impatto con la palla, insomma è un possibile salvagente, un nostro alleato e non un nemico. parlando di massa il termine eccessivo è privo di significato, la massa deve essere quella necessaria ed utile per asservire il compito per cui una racchetta da tennis è pensata, colpire un altro oggetto per rimandarlo dall'altra parte del campo al fine di mettere in difficoltà l'avversario. se una racchetta rappresenta un macigno ingombrante non ha massa eccessiva, ma è una racchetta male progettata. come tutte le cose realizzate dall'uomo, bisogna optare per quelle riuscite bene. l'industria delle racchette, una volta virato verso materiali più leggeri, non poteva che farci credere, convincerci via, via, del contrario, ma la continua ricerca di correttivi progettuali per compensare le diverse anomalie che tale idea di fondo iniziale porta con se, evidenzia  tutti i suoi limiti. chissà perchè la maggior parte dei i pro o usano racchette fuori produzione, o usano racchette commercializzate completamente ricustomizzate? 
con un piatto corde grande non serve più l'effetto fionda;  l'effetto fionda fine a se stesso è solo un aspetto che racchette meno rigide possono offrire e non tutti lo aprezzano nel loro tennis. tra l'altro è caratteristica ottenibile anche usando shemi corde e tensioni opportune su un telaio rigido. quello che rende più interessante un telaio meno rigido è la maggiore capacità gestionale che offre rispetto ad una cugina più rigida. proprio quell'aspetto che in particolar modo dovrebbe iinteressare un giocatore amatoriale che ha meno tecnica e meno preparazione atletica rispetto ad un pro. un telaio più flessibile aumenta il dweel time della palla. ciò significa che si ha maggiore tempo (certo, si tratta di centesimi di secondo) di gestione, indirizzo della palla. è come se la palla stazionasse sul piatto corde più tempo per permetterci di indirizzare la palla dove desiderato. su un telaio rigido, invece, la maggiore reattività intrinseca fa schizzare via la palla, quasi che la palla scappasse via dal piatto corde e in queste circostanze si percepisce una sensazione di maggiore instabilità nella gestione del colpo. se a ciò si associa un peso modesto del telaio, la palla paticolarmente leggera che si ottiene non aiuta certo a tenerla in campo - in altre parole, vola - con le inevitabili pallate sulle reti che cintano i campi con cui un po' tutti ci siamo abituati a fare i conti non appena si perde un po' di concentrazione nell'esecuzione del colpo.
diciamo che sono proprio due modi diversi di concepire la tecnica di impatto con la palla, ma non so quanti amatori siano effettivamente consapevoli di questi aspetti.

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] la tua visione dell'attrezzo è un filo troppo basata sull' "ho letto" e molto meno sull' "ho testato personalmente", è troppo generalizzata ed inficiata dalla tua personale avversione verso le nuove tecnologie che ritieni non molto distanti da una sorta di "Satana tecnologico".
Anche a me piace il tennis più classico ed il feeling dei telai in legno, ma non per quello avverso le novità, anzi cerco di studiarle in maniera approfondita.
La tua analisi è del tutto acritica, basata perlopiù su convinzioni personali e su una conoscenza tecnica superficiale. Corde a parte (hai detto nulla, visto che è il comparto in cui negli ultimi 25 anni è stato concentrato il maggior sviluppo al punto da influenzare quello dei telai) lo studio su questi ultimi non è affatto fermo al "faccio il telaio più alto e sottile così ottengo potenza più facilmente" ma invece include, ed in maniera sempre più importante, l'interattività tra diversi materiali e diverse tecnologie e metodologie costruttive; se tutto fosse come dici, non sarebbe possibile spiegare ad esempio come è possibile ottenere pari potenza tra la vecchia e la nuova Extreme di Head con un telaio più sottile ed  oltre il 10% meno rigido del precedente. E' solo un esempio, ma se ce ne fosse bisogno posso citartene altri in maniera "numericamente non modesta" Suspect
Non "eccezioni" ma diversi concetti costruttivi. Che ci sono sempre stati, peraltro: ho volutamente citato due degli esempi più conosciuti e di successo, ma ancora oggi, lavorando su face stiffness e disposizione/tipologia delle fibre, si ottengono rigidità e potenze importanti anche in telai dal profilo sottile ed ovali non necessariamente piccoli (Burn 99S ad esempio...). La ricerca non ha né uno standard prefissato, né è legata alla mera economicità di fabbricazione. E non è legata a "cali di appeal" come li definisci, visto che non si tratta semplicemente di "correttivi in corso d'opera" ma quasi sempre di riprogettazioni ex novo. E' la situazione opposta che semmai è l'eccezione che conferma la regola...

In quanto all'ultimo paragrafo del tuo post precedente, mi sa che è quello a non avere senso..si fa, e si può fare, praticamente di tutto... Rolling Eyes

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Eiffel59 ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] la tua visione dell'attrezzo è un filo troppo basata sull' "ho letto" e molto meno sull' "ho testato personalmente",
Da quando documentarsi è considerato un menus nella cultura generale di un individuo? Certo che ho letto, perchè non avrei dovuto farlo? Poi, detto così, il tuo appare molto come un pregiudizio, permettimi. Delle convinzioni che ho maturato, non sono assolutamente in grado di distinguere cosa abbia letto, cosa mi abbiano detto gli addetti ai lavori, cos'altro o testato personalmente, il know how di ognuno di noi è fatto di tanti aspetti, esperienza, letture, confronti, e una volta miscelato il tutto e consolidato in nostra cultura generale non è assolutamente importante distinguere le rispettive fonti, oltre che praticamente impossibile, il punto è se il nostro sapere sia utile o meno, punto. Detto ciò, se per esprimere un parere su un forum di tennis su un tema così centrale come le caratteristiche di una racchetta non bastino 40 anni di pratica, forse sarebbe meglio non trattare tali argomenti, perchè dubito che siano in molti amatori ad aver testato più di un paio di dozzine di modelli di racchette nella loro vita tennistica, sicuramente un quadro statistico poco significativo per esprimere pareri assoluti benchè si tratti, comunque, di un numero più che significativo; molti amatori ne avranno testate meno di dieci, qualcuno ha la stessa racchetta da sempre Laughing .

 è troppo generalizzata ed inficiata dalla tua personale avversione verso le nuove tecnologie che ritieni non molto distanti da una sorta di "Satana tecnologico".
nessuna avversione pregiudiziale. ho giocato a tennis con racchette in graphite fino a 4/5 anni fa e ancora adesso ci gioco. ho fatto la trafila di molti che dal legno sono passati ai nuovi ed, allora, avveniristici telai, con grande emozione, sorpresa e soddisfazione. più volte ho raccontato di essermi riavvicinato al legno per caso, scoprendo di riuscire a fare colpi che con la graphite non ricordavo di riuscire a fare, pur tentandoli in quanto radicati nel mio tennis molto datato. inizialmente credevo fosse solo un fatto di feeling  nostalgico, poi, documentandomi un po' Very Happy  e testando su di me le convinzioni che, piano, piano, stavo maturando, mi sono reso conto, diciamo mi sono convinto, che il legno offriva aspetti che nella graffite o, meglio, in molti telai attuali in graphite, faticavo a trovare. certo, non posso dire di aver provato qualche centinaio di telai in graphite, ma, in fondo, perchè avrei dovuto farlo se con i test fatti ho trovato quello che mi sembra farmi giocare meglio?

Anche a me piace il tennis più classico ed il feeling dei telai in legno, ma non per quello avverso le novità, anzi cerco di studiarle in maniera approfondita.
La tua analisi è del tutto acritica, basata perlopiù su convinzioni personali e su una conoscenza tecnica superficiale.
convinzioni personali assolutamente si. una conoscenza tecnica superficiale? diciamo quella di un appassionato che gioca a tennis da quarant'anni, a detta di molti, con una buona tecnica, che ha il piacere e l'abitudine di approfondire i temi, documentandosi e provando, compatibilmente con la borsa ed il tempo che un amatore può mettere in campo.

Corde a parte ...
Se poter testare un numero significativo di telai è impresa impegnativa, sia economicamente che per l'impatto inevitabile che ha sul proprio gioco ad ogni cambio di telaio, il tema delle corde è inavvicinabile, è semplicemtne una giungla, impossibile per un amatore poter dire di avere una visione complessiva consapevole. ciò non toglie che si possano avere dei convincimenti, credo, del tutto opinabili e, probabilmente, parziali, ci mancherebbe. ognuno li esprime con la semplicità che caraterizza uno scambio di vedute tipiche di un forum, mai pensato di scrivee dei redazionali di orientamento per il tennista amatore.

Insomma, per sintetizzare, esprimono i miei convincimenti, pregni dell'idea che avendoli maturali, coltivati con passione possano risultare un contributo di riflessione per gli altri. ognuno, poi, è libero di leggerli, piuttosto che no, farsi un'idea, condividerli o ritenerli privi di fondamento. ed orientarsi in senso opposto, questo penso sia lo spirito di un forum.
Tutto quà.

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Permettimi di contraddirti: una cosa è l'esprimere idee e convincimenti personali -corretti o meno- un'altra presentarle come hai fatto tu, usando termini come "correttivi in corso d'opera" e "scelte senza senso" con valore assoluto, quasi fossero verità inoppugnabili.
Cosa che non è. Per tua stessa ammissione non hai una visione completa dei tanti telai presenti sul mercato (ed a quanto pare, neppure dei precedenti) ma nondimeno ti focalizzi su un unico aspetto per te ma non necessariamente per altri negativo ignorando la complessità del mercato e delle sue offerte.
Ti concentri su quello che non ti piace e sorvoli bellamente gli appunti che ti vengono fatti in contrasto a quanto affermi, ignori con la scusa della difficoltà di testare tutto un discorso essenziale come quello delle corde (visto che è dalla loro interattività col telaio che derivano le sensazioni di gioco) e neghi la possibilità che esista un gran numero di tennisti -certamente superiori a quelli che pensi- che abbiano provato ben più delle "due dozzine di telai" nella loro vita tennistica.

Un periodo del tuo ultimo post mi ha poi particolarmente colpito:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
certo, non posso dire di aver provato qualche centinaio di telai in graphite, ma, in fondo, perchè avrei dovuto farlo se con i test fatti ho trovato quello che mi sembra farmi giocare meglio?

Forse perché non li hai provati in condizioni ottimali? Non posso averne la certezza, e credo neppure tu.
Nondimeno "perché avrei dovuto farlo" lo trovo particolarmente significativo. Non tanto per le implicazioni personali -ognuno è libero di far le scelte che vuole- quanto per il negare la possibilità che tali test siano stati in qualche modo inficiati da scelte sbagliate.

Documentarsi non è un minus, capire sul campo se il valore documentale è un plus all'esperienza diretta o può essere in qualche modo contraddetto è però una necessità...

Se vuoi, Milano non è troppo distante da Casale, ed io sono sempre disponibile per discutere di tecnica...

Vabbè, magari non al sabato Suspect troppo da fare...

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Eiffel59 ha scritto:
Permettimi di contraddirti: una cosa è l'esprimere idee e convincimenti personali -corretti o meno- un'altra presentarle come hai fatto tu, usando termini come "correttivi in corso d'opera" e "scelte senza senso" con valore assoluto, quasi fossero verità inoppugnabili.
Cosa che non è. Per tua stessa ammissione non hai una visione completa dei tanti telai presenti sul mercato (ed a quanto pare, neppure dei precedenti) ma nondimeno ti focalizzi su un unico aspetto per te ma non necessariamente per altri negativo ignorando la complessità del mercato e delle sue offerte.
Ti concentri su quello che non ti piace e sorvoli bellamente gli appunti che ti vengono fatti in contrasto a quanto affermi, ignori con la scusa della difficoltà di testare tutto un discorso essenziale come quello delle corde (visto che è dalla loro interattività col telaio che derivano le sensazioni di gioco) e neghi la possibilità che esista un gran numero di tennisti -certamente superiori a quelli che pensi- che abbiano provato ben più delle "due dozzine di telai" nella loro vita tennistica.

Un periodo del tuo ultimo post mi ha poi particolarmente colpito:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
certo, non posso dire di aver provato qualche centinaio di telai in graphite, ma, in fondo, perchè avrei dovuto farlo se con i test fatti ho trovato quello che mi sembra farmi giocare meglio?

Forse perché non li hai provati in condizioni ottimali? Non posso averne la certezza, e credo neppure tu.
Nondimeno "perché avrei dovuto farlo" lo trovo particolarmente significativo. Non tanto per le implicazioni personali -ognuno è libero di far le scelte che vuole- quanto per il negare la possibilità che tali test siano stati in qualche modo inficiati da scelte sbagliate.

Documentarsi non è un minus, capire sul campo se il valore documentale è un plus all'esperienza diretta o può essere in qualche modo contraddetto è però una necessità...

Se vuoi, Milano non è troppo distante da Casale, ed io sono sempre disponibile per discutere di tecnica...

Vabbè, magari non al sabato Suspect troppo da fare...


Vabbè, adesso metti sotto accusa il mio stile letterale ... Very Happy , scusa, ma mi sembra ridicolo.
Io non ho un modo diverso di esprimermi, affermo le mie convinzioni come ne sono capace, cosa dovrei fare per far si che non appaiano come "valore assoluto" o "verità inoppugnabili", aggiungere ogni volta l'acronimo IMO o precisare "secondo me"?
Ovvio che ognuno di noi esprime il proprio convincimento, sta agli altri prendere spunto da quello che ritengono utile o non considerare tutto ciò che non li convince.
Mi fa specie che in un mondo dove il successo commerciale è sempre più caraterizzato da abilità meramente mediatiche, si accusi me in un forum di appassionati di manipolare la realtà ... mi sembra si stia esagerando.
Ognuno di noi è portatore della propria verità, è necessario sottolinearlo Suspect .
Io ho coltivato delle esperienze, utili, interessanti, insignificanti, poco testanti? Non lo so, lo decida il lettore, sicuramente io non ho interessi personali nel fare certe affermazioni, tantomeno ho coltivato odi o malcontento verso chichessia.
Mi sono accorto, anche con una certa sorpresa, di certe sensazioni, ho scoperto come in giro per questo pianeta ci sia chi condivideva le medesime convinzioni (negli USA, per esempio, c'è molto fermento intorno al legno ed al vintage in generale, nostalgia, probabilmente, ma ...), anche passioni, perchè no, ho ritenuto, quindi, di condividerle convintomi che, evidentemente, non sono il solo a provarle. Non ho fatto centinaia di test ... vero, ma perchè avrei dovuto farlo. Io sono appassionato del giocare a tennis, non mi interessa il testing fine a se stesso per poter affermare di conoscere molte racchette, ciò non toglie che acquisire una certa sensibilità sugli effeti che certe caratteristiche dei telai e degli assetti corde producono aiuta a giocare meglio, ecco perchè un po' di sensibilità credo di averla acquisita anch'io. Certo mi piace anche provare una nuova racchetta, ma se per ricominciare a giocare il mio tennis, sul campo, in una partita, anche se amatoriale, ogni volta ci devo mettere 6 mesi, evidentemente cercherò di cambiare il meno possibile il mio assetto di gioco ed ogni esperimento dovrà avere uno scopo. Avendo trovato, come si suol dire, il bandolo della matassa con delle bellissime wood PRO KENNEX mid size mi sono fermato, semplice. Ci sono dei tennisti che hanno usato una racchetta quasi per tutta la loro carriera professionistica, e ci sono altri che ogni due per tre la cambiano. Io non sono uno di questi cheers .

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Ci sarebbe da contraddire quasi ogni affermazione rigo per rigo, ma non mi pare né il tempo né il luogo Wink

Se vuoi l'invito fatto sopra vale sempre, se non vuoi me ne farò una ragione Cool

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Che noia però!! Voleva essere un thred scanzonato e curioso, magari con qualche chicca da cercare nei mercatini... Non accanitevi troppo, c'è caldo.. Vi lovvo

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Nei mercatini non ne ho trovate, ma magari qualche Dunlop come quella citata sopra in qualche vecchio negozio la trovi... Wink

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Eiffel59 ha scritto:
Ci sarebbe da contraddire quasi ogni affermazione rigo per rigo, ma non mi pare né il tempo né il luogo Wink

Se vuoi l'invito fatto sopra vale sempre, se non vuoi me ne farò una ragione Cool


Per l'invito, ti ringrazio, perchè no, mai dire mai, magari di avviso prima Wink .

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massa eccessiva non esiste come concetto ? quindi se giochiamo con una racchetta da 500 grammi possiamo avere solo vantaggi rispetto ad una da 300 o 340. ma stiamo scherzando ?!  ogni caratteristica va commisurata alle attitudini tecnico-fisiche di chi gioca, a prescindere dall'epoca in cui gioca. ci sono dei limiti, superati i quali, per i motivi più disparati possibili, ma anche per una serie di cose facilmente raggruppabili e ovvie, la resa di un telaio presenta problematiche complesse, soprattutto se si parla di giocatori di quarta categoria. ma poi, scusa una cosa, perchè ogni volta scrivi una pappardella infinita ? è la qualità che conta, non la quantità. puoi esprimere qualcosa con mille parole, non sarà mai più attendibile di un'altra espressa con dieci parole. senza contare che persino uno come me, molto appassionato di queste cose, dopo aver letto tre righe delle tue, gli viene il latte alle ginocchia. se scrivi di meno ottieni il risultato che ti si legge molto più volentieri e ogni dialogo diventa più utile per tutti e stimolante

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ma hai mai provato a far giocare un qualsiasi tuo avversario livello quarta categoria con una racchetta da 340 grammi in su ? se non l'hai fatto provaci, così ti rendi conto di cosa stiamo parlando. un giocatore del genere (non sto parlando di te perchè è evidente che tu sei un'eccezione in questo senso), tra piazzamenti "improvvisati", spostamenti al limite dell'equilibrio, incapacità di gestire i tagli di campo in diagonale e carenze coordinative di vario genere sulle aperture e gli attraversamenti di palla, si ritrova a dover gestire un fardello che ha come unico effetto un rendimento medio nettamente penalizzato dal peso alto. viceversa (e l'ho visto più volte con i miei occhi), lo stesso giocatore, con un telaio più leggero abbinato ad inerzia contenuta, riesce ad ottenere una rapidità e una fluidità nettamente maggiore, soprattutto sulle superfici veloci. e vale per tutti i colpi, servizio compreso. telai concepiti in modo perfetto ? certo, come la dunlop di mc enroe o la pro staff di sampras, che poi tanto perfetta non doveva essere se la appesantiva fortemente ai lati dell'ovale. peccato che si tratta di un pianeta lontanissimo rispetto ad un quarta e persino un terza categoria degli ultimi 15 anni. perfetti per quell'epoca, non in senso assoluto, se prendiamo in esame gli ultimi 30/40 anni. qualsiasi cosa va aggiornata in relazione a cio' che sopravviene, altrimenti diventa un amarcord privo di logica

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se fosse come dici tu, nadal sarebbe uno stupido a giocare con una racchetta che non arriva a 320 grammi. eppure mi sembra che il fisico non gli manca

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VANDERGRAF ha scritto:
massa eccessiva non esiste come concetto ? quindi se giochiamo con una racchetta da 500 grammi possiamo avere solo vantaggi rispetto ad una da 300 o 340. ma stiamo scherzando ?!  

forse non mi sono spiegato bene, intendevo dire che nel caso in cui esistesse una racchetta con tale peso si potrebbe etichettare più che di una racchetta con massa eccessiva, di una racchetta progettata male, al di sopra di certi pesi nessuna racchetta avrebbe senso di esistere. nel range dei telai, così detti, pesanti, le differenze che abbiano un senso pratico tra un modello e l'altro, in più o in meno, possono essere di qualche decina di grammi, negli altri casi si tratta più semplicemente di cattive racchette e c'è ne sono tante, ovviamente. non si può prescindere dal'utilità che una racchetta deve garantire, come peraltro dici anche tu, un peso eccessivo ne inibirebbe l'efficacia. gli esempi estremamente teorici che fai confondono solo le idee.

... scusa una cosa, perchè ogni volta scrivi una pappardella infinita ? è la qualità che conta, non la quantità. puoi esprimere qualcosa con mille parole, non sarà mai più attendibile di un'altra espressa con dieci parole. senza contare che persino uno come me, molto appassionato di queste cose, dopo aver letto tre righe delle tue, gli viene il latte alle ginocchia. se scrivi di meno ottieni il risultato che ti si legge molto più volentieri e ogni dialogo diventa più utile per tutti e stimolante

forse perchè in questo modo cerco di manipolare il lettore convincendolo delle mie tesi, forse perchè sono, di natura, parco con gli schei, ma generoso con le parole, oppure perchè cerco di mascherare la pochezza di contenuti con tanti orpelli inutili, o, più semplicemente,  perchè non ho il dono della sintesi e non ho voglia di mettermi a fare un lavoro di riediting estetica. scrivere nel forum, per me , è un gioco, nulla di più  Very Happy

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VANDERGRAF ha scritto:
se fosse come dici tu, nadal sarebbe uno stupido a giocare con una racchetta che non arriva a 320 grammi. eppure mi sembra che il fisico non gli manca

Non ho informazioni dirette su Nadal, ma la maggior parte dei giocatori pro che usano racchette nate leggere le hanno ricustomizzate e con il modello comercializzato hanno in comune solo il paint job. Proprio questo aspetto sottolinea l'ambiguità della promessa iniziale di maggiore facilità di gioco con la quale sono state introdotti i telai leggeri. L'iniziale sensazione di maggiore facilità nel colpire la palla che trasmette un telaio leggero, convive con altre situazioni meno virtuose che con l'uso prolungato, via, via, emergono in tutta la loro peculiarità determinando un bilancio complessivo, tra vantaggi e svantaggi, da valutare con estrema attenzione, aspetto che spinge, appunto, molti pro, evidentemente più esigenti di un amatore, ad apportare correttivi. Può darsi che Nadal che fa della velocità di braccio una caratteristica importante del suo tennis, in particolare nel diritto, trovi in un tealio leggero un vantaggio, non lo so. Anche Fognini, sembra, utilizzi un telaio Babolat non particolarmente pesante, ma anche lui gioca un tennis fatto di grandi acellerazioni nel colpire la palla, tant'è spesso è criticato per giocare molto di braccio non curando bene la posizione e l'appoggio sui piedi. Si tratta di giocatori un po' atipici nel circuito, comunque atleti che possono compensare con una preparazione atletica che un amatore difficilmente può avere; entrambi, comunque, hanno avuto problemi ai polsi ... guarda caso.

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VANDERGRAF ha scritto:
massa eccessiva non esiste come concetto ? quindi se giochiamo con una racchetta da 500 grammi possiamo avere solo vantaggi rispetto ad una da 300 o 340. ma stiamo scherzando ?!  ogni caratteristica va commisurata alle attitudini tecnico-fisiche di chi gioca, a prescindere dall'epoca in cui gioca. ci sono dei limiti, superati i quali, per i motivi più disparati possibili, ma anche per una serie di cose facilmente raggruppabili e ovvie, la resa di un telaio presenta problematiche complesse, soprattutto se si parla di giocatori di quarta categoria. ma poi, scusa una cosa, perchè ogni volta scrivi una pappardella infinita ? è la qualità che conta, non la quantità. puoi esprimere qualcosa con mille parole, non sarà mai più attendibile di un'altra espressa con dieci parole. senza contare che persino uno come me, molto appassionato di queste cose, dopo aver letto tre righe delle tue, gli viene il latte alle ginocchia. se scrivi di meno ottieni il risultato che ti si legge molto più volentieri e ogni dialogo diventa più utile per tutti e stimolante


Grande Vander ah ah ah !  cheers cheers cheers

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VANDERGRAF ha scritto:
ma hai mai provato a far giocare un qualsiasi tuo avversario livello quarta categoria con una racchetta da 340 grammi in su ? se non l'hai fatto provaci, così ti rendi conto di cosa stiamo parlando. un giocatore del genere (non sto parlando di te perchè è evidente che tu sei un'eccezione in questo senso), tra piazzamenti "improvvisati", spostamenti al limite dell'equilibrio, incapacità di gestire i tagli di campo in diagonale e carenze coordinative di vario genere sulle aperture e gli attraversamenti di palla, si ritrova a dover gestire un fardello che ha come unico effetto un rendimento medio nettamente penalizzato dal peso alto. viceversa (e l'ho visto più volte con i miei occhi), lo stesso giocatore, con un telaio più leggero abbinato ad inerzia contenuta, riesce ad ottenere una rapidità e una fluidità nettamente maggiore, soprattutto sulle superfici veloci. e vale per tutti i colpi, servizio compreso. telai concepiti in modo perfetto ? certo, come la dunlop di mc enroe o la pro staff di sampras, che poi tanto perfetta non doveva essere se la appesantiva fortemente ai lati dell'ovale. peccato che si tratta di un pianeta lontanissimo rispetto ad un quarta e persino un terza categoria degli ultimi 15 anni. perfetti per quell'epoca, non in senso assoluto, se prendiamo in esame gli ultimi 30/40 anni. qualsiasi cosa va aggiornata in relazione a cio' che sopravviene, altrimenti diventa un amarcord privo di logica


Ineccepibile !
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