Posso capire il bisogno mentale di incitarsi in qualche momento topico, posso capire l'esaltazione per un bel punto fatto in un momento importante della partita, ma ormai, guardando giocare i pro (e spesso anche a livello amatoriale) le urla di auto-incitamento ed il pugnetto esibito e rivolto contro l'avversario sono diventati sistematici ad ogni punto, anche quelli banali, un doppio fallo o un gratuito.
Penso alla partita di ieri al RG di Zverev contro Verdasco nella quale il tedesco, sotto di un break e di un set al quarto, continuava ad esibire quel pugno in faccia all'avversario, nonostante una prestazione opaca per la quale non c'era niente di cui esaltarsi.
Ma penso anche ad una ragazzina di vent'anni vista ad un corso al mio circolo, che durante i palleggi con suoi coetanei esibiva pugni e urlava a squargiagola il fatidico "c'mon!" ad ogni errore del compagno di palleggio, sotto lo sguardo di approvazione del maestro.
Sarà che ho iniziato a seguire il tennis in un'altra epoca, quando a parte pochi casi (Connors su tutti) alla fine del punto si tornava in silenzio al proprio posto per giocare il punto successivo, ma questi proprio non li sopporto; trovo il pugno rivolto all'avversario una esibizione di arroganza ed aggressività che credevo estranei al tennis che ho imparato ad amare.
Penso alla partita di ieri al RG di Zverev contro Verdasco nella quale il tedesco, sotto di un break e di un set al quarto, continuava ad esibire quel pugno in faccia all'avversario, nonostante una prestazione opaca per la quale non c'era niente di cui esaltarsi.
Ma penso anche ad una ragazzina di vent'anni vista ad un corso al mio circolo, che durante i palleggi con suoi coetanei esibiva pugni e urlava a squargiagola il fatidico "c'mon!" ad ogni errore del compagno di palleggio, sotto lo sguardo di approvazione del maestro.
Sarà che ho iniziato a seguire il tennis in un'altra epoca, quando a parte pochi casi (Connors su tutti) alla fine del punto si tornava in silenzio al proprio posto per giocare il punto successivo, ma questi proprio non li sopporto; trovo il pugno rivolto all'avversario una esibizione di arroganza ed aggressività che credevo estranei al tennis che ho imparato ad amare.