Il rovescio della medaglia - Federer, il "traditore" della patria?
mar, 21 set 17:03:00 2010
Coppa Davis: la Svizzera è retrocessa in serie B perdendo 5-0 contro il Kazakistan. Federer non c'era e questa volta le critiche nei confronti dell'ex numero 1 del mondo non sono mancate...
Davis o non Davis, questo è il problema. E non è da sottovalutare, perchè in molti criticano la competizione per nazioni definendola ormai antiquata e poco appetibile, ma altrettante voci si innalzano per condannare chi non vi partecipa. E' successo in Inghilterra con Andy Murray, in Italia, prima con Simone Bolelli poi con Andreas Seppi, sta capitando in Svizzera con Roger Federer. Il numero 1 elvetico, ex numero 1 del mondo, non è mai stato un "tipo da insalatiera". Nel 2003 aveva aiutato la sua Svizzera a raggiungere la semifinale, ma negli ultimi anni non aveva mai giocato i primi turni, senza, però, far mai mancare la propria presenza in occasione dei play-off, mai saltati dal 2005 a oggi. Lo sa bene l'Italia che l'anno scorso ha affrontato proprio Federer a Genova. Il numero 3 del mondo, alla guida della sua Svizzera, aveva regalato ai rossocrociati il pass per il World Group 2010, relegando, invece, gli azzurri alla Serie B.
Ma se, fino a questo momento, le decisioni dell'elvetico non sono mai state messe in discussione, ora qualcosa è cambiato. Fed-Express non si è presentato allo spareggio-salvezza contro il Kazakistan lo scorso weekend, avvertendo della sua assenza appena un paio di giorni prima, e la Svizzera è stata letteralmente asfaltata da Golubev e compagni che si sono imposti per 5-0, condannando la nazionale elvetica alla serie B. Una decisione dovuta alla necessità di riprendersi dalle fatiche della trasferta americana, ma che ha attirato forti critiche. "La nostra squadra ha dovuto aspettare fino a mercoledì per sapere se Sua Maestà si sarebbe degnato di abbassarsi a giocare per la sua nazionale - tuona la Tribune de Genève -. Pensate che Chiudinelli possa preparare serenamente uno spareggio così delicato, senza sapere fino all’ultimo se sarà titolare o riserva? Nel 2011 penserà Wawrinka a farci sognare, mentre Federer potrà tranquillamente tornare a occuparsi delle gemelle e alla coltura dei fiori. In Davis ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo: ha chiesto e ottenuto la testa di due capitani, Hlasek e Rosset, per rimpiazzarli con i suoi amici".
Sulla stessa lunghezza d'onda proprio Marc Rosset, oro alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, ex numero 9 del mondo, che non riesce a comprendere il comportamento, poco chiaro, dell'ex numero 1 del mondo: "Il suo atteggiamento dà adito a pettegolezzi di ogni tipo, c’è chi dice che sia stata Mirka a convincerlo a non andare in Kazakhstan. Perché non spiega una volta per tutte ciò che intende fare? Per la nostra Federazione, la Davis ha sempre costituito uno dei principali introiti da investire per la crescita dei giovani. Anche Federer, da ragazzo, se ne è giovato. Quando si riceve, bisogna anche contraccambiare, no?".
E se i tifosi prima lo difendevano a spada tratta, ora qualcuno lo accusa di "egoismo" e di "pensare solamente agli spot pubblicitari senza avere rispetto per la bandiera". Qualcuno disposto a spezzare una lancia in suo favore, in realtà c'è, come l'ex numero 26 del ranking Claudio Mezzadri, che ora collabora come commentatore presso la tv svizzera: "Non me la sento di criticarlo, la settimana scorsa, probabilmente, sarà stata l’unica, da qui alla fine dell’anno, che ha potuto trascorrere insieme alla moglie e alle gemelline".
Che la Federazione elvetica pensi di squalificarlo, come successo in Italia con Bolelli? Simone è stato, poi, perdonato e si è convertito nuovamente alla causa della nazionale, Federer farebbe lo stesso o, dopo le critiche ricevute, potrebbe decidere di non dare più la propria disponibilità alla madre patria? In fondo, colui che è considerato il "tennista più forte di tutti i tempi", vincitore di 16 slam, può ben permettersi di rifiutarsi di giocare qualche partita in Coppa Davis. O forse, proprio lui, che ormai ha ottenuto tutto dal tennis e non ha nulla da dimostrare, potrebbe aiutare la sua nazione a conquistare quell'insalatiera che manca ancora nel suo ricco palmares? E' vero che la Svizzera non può basarsi su un singolo giocatore per risolvere i suoi problemi, ma è altrettanto vero che la nazionale elvetica non è l'unica. La Svezia è salita in serie A ai danni dell'Italia grazie a Robin Soderling, principalmente, con tutto il rispetto per Simon Aspelin e Robert Lindstedt che pure hanno battuto in doppio i nostri Starace e Bolelli. Così come la Gran Bretagna punta tutto su Murray e la federazione non prende bene le assenze dello scozzese.
Il presidente del comitato svizzero di Coppa Davis, Erik Keller, ha fatto sapere che al momento la porta della nazionale è ancora aperta per Federer; bisognerà vedere se Roger avrà intenzione di varcarla il prossimo anno.
Lorenza Teti / Eurosport
mar, 21 set 17:03:00 2010
Coppa Davis: la Svizzera è retrocessa in serie B perdendo 5-0 contro il Kazakistan. Federer non c'era e questa volta le critiche nei confronti dell'ex numero 1 del mondo non sono mancate...
Davis o non Davis, questo è il problema. E non è da sottovalutare, perchè in molti criticano la competizione per nazioni definendola ormai antiquata e poco appetibile, ma altrettante voci si innalzano per condannare chi non vi partecipa. E' successo in Inghilterra con Andy Murray, in Italia, prima con Simone Bolelli poi con Andreas Seppi, sta capitando in Svizzera con Roger Federer. Il numero 1 elvetico, ex numero 1 del mondo, non è mai stato un "tipo da insalatiera". Nel 2003 aveva aiutato la sua Svizzera a raggiungere la semifinale, ma negli ultimi anni non aveva mai giocato i primi turni, senza, però, far mai mancare la propria presenza in occasione dei play-off, mai saltati dal 2005 a oggi. Lo sa bene l'Italia che l'anno scorso ha affrontato proprio Federer a Genova. Il numero 3 del mondo, alla guida della sua Svizzera, aveva regalato ai rossocrociati il pass per il World Group 2010, relegando, invece, gli azzurri alla Serie B.
Ma se, fino a questo momento, le decisioni dell'elvetico non sono mai state messe in discussione, ora qualcosa è cambiato. Fed-Express non si è presentato allo spareggio-salvezza contro il Kazakistan lo scorso weekend, avvertendo della sua assenza appena un paio di giorni prima, e la Svizzera è stata letteralmente asfaltata da Golubev e compagni che si sono imposti per 5-0, condannando la nazionale elvetica alla serie B. Una decisione dovuta alla necessità di riprendersi dalle fatiche della trasferta americana, ma che ha attirato forti critiche. "La nostra squadra ha dovuto aspettare fino a mercoledì per sapere se Sua Maestà si sarebbe degnato di abbassarsi a giocare per la sua nazionale - tuona la Tribune de Genève -. Pensate che Chiudinelli possa preparare serenamente uno spareggio così delicato, senza sapere fino all’ultimo se sarà titolare o riserva? Nel 2011 penserà Wawrinka a farci sognare, mentre Federer potrà tranquillamente tornare a occuparsi delle gemelle e alla coltura dei fiori. In Davis ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo: ha chiesto e ottenuto la testa di due capitani, Hlasek e Rosset, per rimpiazzarli con i suoi amici".
Sulla stessa lunghezza d'onda proprio Marc Rosset, oro alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, ex numero 9 del mondo, che non riesce a comprendere il comportamento, poco chiaro, dell'ex numero 1 del mondo: "Il suo atteggiamento dà adito a pettegolezzi di ogni tipo, c’è chi dice che sia stata Mirka a convincerlo a non andare in Kazakhstan. Perché non spiega una volta per tutte ciò che intende fare? Per la nostra Federazione, la Davis ha sempre costituito uno dei principali introiti da investire per la crescita dei giovani. Anche Federer, da ragazzo, se ne è giovato. Quando si riceve, bisogna anche contraccambiare, no?".
E se i tifosi prima lo difendevano a spada tratta, ora qualcuno lo accusa di "egoismo" e di "pensare solamente agli spot pubblicitari senza avere rispetto per la bandiera". Qualcuno disposto a spezzare una lancia in suo favore, in realtà c'è, come l'ex numero 26 del ranking Claudio Mezzadri, che ora collabora come commentatore presso la tv svizzera: "Non me la sento di criticarlo, la settimana scorsa, probabilmente, sarà stata l’unica, da qui alla fine dell’anno, che ha potuto trascorrere insieme alla moglie e alle gemelline".
Che la Federazione elvetica pensi di squalificarlo, come successo in Italia con Bolelli? Simone è stato, poi, perdonato e si è convertito nuovamente alla causa della nazionale, Federer farebbe lo stesso o, dopo le critiche ricevute, potrebbe decidere di non dare più la propria disponibilità alla madre patria? In fondo, colui che è considerato il "tennista più forte di tutti i tempi", vincitore di 16 slam, può ben permettersi di rifiutarsi di giocare qualche partita in Coppa Davis. O forse, proprio lui, che ormai ha ottenuto tutto dal tennis e non ha nulla da dimostrare, potrebbe aiutare la sua nazione a conquistare quell'insalatiera che manca ancora nel suo ricco palmares? E' vero che la Svizzera non può basarsi su un singolo giocatore per risolvere i suoi problemi, ma è altrettanto vero che la nazionale elvetica non è l'unica. La Svezia è salita in serie A ai danni dell'Italia grazie a Robin Soderling, principalmente, con tutto il rispetto per Simon Aspelin e Robert Lindstedt che pure hanno battuto in doppio i nostri Starace e Bolelli. Così come la Gran Bretagna punta tutto su Murray e la federazione non prende bene le assenze dello scozzese.
Il presidente del comitato svizzero di Coppa Davis, Erik Keller, ha fatto sapere che al momento la porta della nazionale è ancora aperta per Federer; bisognerà vedere se Roger avrà intenzione di varcarla il prossimo anno.
Lorenza Teti / Eurosport