Samu23 ha scritto: Riprendendo il discorso "Quinzi accusa Djokovic di far uso di sotanze dopanti" il serbo ha sempre messo su piazza l' uso del CVAC e di consguenza (per alcune cose) non si è mai nascosto. Non capisco come mai non ha accusato Nadal. Lo spagnolo a livello morfologico e fisico è più facile da accusare sull' uso di sostanze proibite ma a quanto pare Nadal è l' idolo di Quinzi e di conseguenza accusare il proprio idolo sarebbe ridicolo allora è meglio puntare il dito su colui che riesce a fargli più male.
Quinzi gran telento fisico prima che tennistico ma dotato di poco cervello oltre che di un' ignoranza spaventosa. Contento che il talento sia italiano ma triste perchè dimostra di non voler portare il cervello al pari delle qualità fisiche e sportive...
Forse perche' ad accusare Federer e Nadal ci ha pensato il padre di Djokovic, e Nole ha preso le distanze dalle sue dichiarazioni assai poco carine. Poi non e' vero che Quinzi non abbia tirato in ballo Nadal. Nell'intervista rilasciata a Sport Mediaset,ha citato Nadal Federer e Djokovic, senza in realta' portare accuse ben precise. Le testuali parole furono, durante quell'intervista:"quando vedo i recuperi incredibili di Djokovic, Federer e Nadal, qualche dubbio mi viene". e ti cito il virgolettato riguardante proprio Federer e Nadal, dopo che aveva parlato del fatto che Djokovic agli Australian Open aveva giocato 2 giorni consecutivi per 5 ore senza colpo ferire:
"Federer e Nadal non li prendono mai così come con il numero 30 o 40 del mondo. Io penso che non tutti sono trattati allo stesso modo nel circuito sul doping. Tutti devono essere uguali. Se Nadal o Federer devono essere presi, allora vanno presi perché non è che senza di loro finisce il tennis"
Piu' chiaro ed esplicito di cosi'.. Non entro nel merito delle tue affermazioni sul cervello di Quinzi,ne' sulla sua presunta ignoranza,non conoscendolo rischierei di dire delle fesserie. Certamente mi pare un ragazzo di personalita', che deve crescere molto nei rapporti con i mezzi d'informazione. Ha tempo per poterlo fare.