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"Il tennis non deve essere molto faticoso"

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Promemoria primo messaggio :

Ecco non è l'affermazione di uno che non ci ha mai giocato ma una affermazione riferita a mio padre da parte di una maestra di suo conoscenza.

A quel punto tornato a casa mio padre mi si rivolge e mi fa..."io ho giocato a tennis poco è vero, qualche annetto da autodidatta solo con gli amici; ma mi pareva si facesse una fatica cane..." ; a quel punto aspettando una mia risposta gli ho detto che anche secondo me è uno tra gli sport dove si spende di più psico/fisicamente....


Prima di addormentarmi, mentre nella testa divagano i pensieri, mi tornano a mente quelle parole...ci penso..ci ripenso...e ho provato a spiegarmi quello che intendeva quella tizia.

Secondo me parlava di "decontrazione" ovvero di giocare a tennis in modo rilassato e più fluido in modo da giocare un tennis a basso impatto energetico.

Ora un conto è dire una cosa così un conto è dire che "dopo aver giocato a tennis si dovrebbe quasi uscire dal campo senza aver durato fatica"..secondo me tra le due affermazioni ce ne passano di mondi...

...

ammetto che la tizia mi ha incuriosito e se potrò farci una lezione o due vorrei proprio vedere come intende insegnare una cosa del genere...visto che comunque le gambe lavorano e come nel tennis e questo porta fatica...

che ne pensate? Neutral

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Basti vedere quei palleggiatori o anche maestri che stanno in campo per 8/10 ore al giorno tutti i giorni... poi nell'ultima ora della settimana arrivo io bello fresco fresco e dopo 10 minuti sono sudato da far schifo, col fiatone e chiedo pietà Very Happy

...e dopo un'ora, lui bello rilassato ed io con muscoli contratti e affaticati.

Ultima modifica di jasper il Mar 18 Giu 2013 - 14:24 - modificato 1 volta.

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Poi ragazzi mi permetto un mia semplice Considerazione:  non è importantissimo se la suddetta maestra ha detto bene o male, quanto  il fatto che ha perfettamente ragione e quindi: come posso raggiungere questo " stato dell'arte tennistica ? "
LaughingLaughingLaughingLaughing

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Buona giornata e buon tennis a tutti....
Tennis "SCIOLTO" che non c'entra niente con sciogliere in partita naturalmente.....Very Happy:D:D:D:D

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poi nell'ultima ora della settimana arrivo io bello fresco fresco e dopo 10 minuti sono sudato da far schifo, col fiatone e chiedo pietà "Il tennis non deve essere molto faticoso" - Pagina 2 97171

...e dopo un'ora, lui bello rilassato ed io con muscoli contratti e affaticati.


ahahha quanto è vero!

beh ragione o no questa maestra son proprio curioso di incontrarla

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Fortunatamente tra un allievo/a e un maestro/a passa la stessa differenza che passa tra un amante della lettura ed uno scrittore di professione. Ciò che per il primo è passione grezza da poter smussare e abbellire, per il secondo è semplice sfruttamento di doti naturali, automatismi grammaticali. Fermo restante che ci sono eterni allievi e allievi che natura ha premiato più di altri e che dall'altra ci sono maestri nati per insegnare e altri che non riescono a far comprendere ciò che a loro sembra chiaro in testa, io tendo a credere che se i maestri esprimono un concetto, questo, vale la pena di essere messo in pratica a ipotetico beneficio della nostra immensa voglia di imparare...
Detto ciò, ieri sera sono morto di fatica sul campo dal primo all ultimo minuto, dalle ore 18:15 alla 20:15 con ancora 35° sul campo...non si puooooooo...ti prego Apollo impegnati di meno Very Happy  Very Happy

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theshield ha scritto:
Oltretutto colpire la palla cercando di mettere forza nel braccio non solo stanca di più ma soprattutto non aiuta a dare velocità alla pallina.

Non serve forza ma maggiore velocità di movimento!

Era chiarissimo l'altra giorno vedendo giocare Monfils...alternava colpi interlocutori a siluri improvvisi senza minimamente cambiare espressione del volto... sempre rilassato...

non vedrete mai un professionista tirare un vincente con la faccia tutta ringrinzita per lo sforzo...(a meno che non si chiami Nadal)
Come potrebbero durare 4 ore e oltre altrimenti??

Per quanto mi riguarda sto ottenendo ottimi risultati da quando mi sono deciso a capire questa cosa.
L'importante è tenere saldamente i piedi a terra... poi il colpo va eseguito in relax, lasciando andare letteralmente il braccio.

ho decuplicato il numero di vincenti in partita e mi stanco di meno.

Very Happy


Oddio quotissimo tutto!!! Sulla parte in grassetto poi... praticamente il maestro mi rimprovera di non essere fermo coi piedi un colpo sì e uno no... sono la sua croce... Very Happy Very Happy Very Happy

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La maestra con questo concetto puo' esprimere diverse cose.Nel senso che ovviamente ad alto livello il tennis e' uno sport faticoso,ma lo si puo rendere meno faticoso imparando una giusta tecnica e rilassamento che ti permettano di non renderlo "troppo"faticoso.
Non possiamo fare un ragionamento sul panzone che e' dotato di un buon tempismo e anche stando praticamente fermo ti fa il mazzo.
Si il panzone sicuramente per giocare da fermo e per farti il mazzo a te che scalpiti come un ossesso ha sicuramente una buona tecnica e questo va a suo vantaggio,pero' non dobbiamo solo fermarci li.
Cerchiamo di vedere le cose un po piu' avanti,nel senso che i piedi li devo muovere sempre e devo essere attivo nel campo.
Ora il difficile del tennis e¡ prorpio il riuscire a giocare rilassati,sia come decontrazione muscolare che come attegiamento in campo.
Per farlo bisogna allenarsi tanto quanto ci si allena sul colpo specifico,nel senso che posso saper giocare rilassato muscolarmente ma non mentalmente.
Bisogna essere attivi ma non stressati ed esagerare con i movimenti.Un fattore importante e non esagere troppo con i movimenti,non devo saltellare come un apzzo quando aspetto la palla,ma essere rilassato ed attivo,come non posso stare concentrato al 100 % sulla palla per tutto il tempo della partita,insomma devo sapere quando alzare il livello di attenzione e quando invece posso abbassarlo.Il maestro che interviene dicendo che per gicare a tennis non bisogna per foirza stancarsi troppo e chiaro che vedendo giocare l'alunno in questione nota un esasperazione dei movimenti e una sovvracarica di eccitazione non necessari.Insomma perche devo sbracciare come un pazzo se posso ottenere lo stesso risultato faticando molto meno.
Stesso discorso vale per il movimento in campo e per la gestione mentale.Chiaramente la testa segue il fisico nel senso che piu siete stanch fisicamente e meno riuscirete a ragionare e meno sarete lucidi in campo,per questo e' importante saper gestire al meglio questo importante fattore,bisogna saper gestire il propio corpo e la prorpia mente cercando di mettere attenzione quando la devo mettere e di rilassarmi quando devo...........facile ehhhhh.........un consiglio piu tranquilli si sta' meglio si gioca.......ohh non o detto che dovete dormiere ehhhh tranquilli ma attivi eh eh eh eh

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Caro Veterano, innanzitutto grazie, i tuoi consigli sono sempre illuminanti.
Questo problema del "tranquilli ma attivi" è un qualcosa che tutti i maestri che ho avuto nella mia vita mi hanno ripetuto fino alla noia... IL PROBLEMA E' CHE NON L'HO MAI CAPITA! O meglio.. Non sono mai riuscito a metterla in pratica... Mi capita praticamente sempre, se gioco contro amici "in scioltezza" o contro avversari più semplici, di rilassarmi molto.. Con il risultato che gioco alla grande oppure mi addormento quasi in campo...
Contro avversari più tosti, o che non conosco abbastanza (e quindi mi creano un certo timore - sono una persona fondamentalmente insicura -) mi capita di entrare in campo iper-eccitato, scalpitare come uno scorpione ottenendo, ovviamente, risultati pessimi... Per poi demoralizzarmi poco dopo e sprofondare nuovamente nella sonnolenza....
Hai qualche consiglio? Razz

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Io sto cercando di imparare la decontrazione , maneggiando la racchetta con quattro dita ( con tre non mi fido ) sul dritto.
In effetti quello che da' la potenza al colpo , e' l'inerzia del movimento della spalla ! Oltre a rotazione del busto e spinta di gambe.

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....e beh... torniamo sempre al concetto di tennis:  " sport di situazione  che richiede fluidità e concentrazione " 

Buona giornata a tutti

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Marcotop65 ha scritto:
In effetti quello che da' la potenza al colpo , e' l'inerzia del movimento della spalla ! Oltre a rotazione del busto e spinta di gambe.

non ho ben capito cosa intendi con inerzia del movimento della spalla... forse intendevi la velocità di rotazione del braccio, che ha come fulcro la spalla? scratch

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ronwelty ha scritto:
Caro Veterano, innanzitutto grazie, i tuoi consigli sono sempre illuminanti.
Questo problema del "tranquilli ma attivi" è un qualcosa che tutti i maestri che ho avuto nella mia vita mi hanno ripetuto fino alla noia... IL PROBLEMA E' CHE NON L'HO MAI CAPITA! O meglio.. Non sono mai riuscito a metterla in pratica... Mi capita praticamente sempre, se gioco contro amici "in scioltezza" o contro avversari più semplici, di rilassarmi molto.. Con il risultato che gioco alla grande oppure mi addormento quasi in campo...
Contro avversari più tosti, o che non conosco abbastanza (e quindi mi creano un certo timore - sono una persona fondamentalmente insicura -) mi capita di entrare in campo iper-eccitato, scalpitare come uno scorpione ottenendo, ovviamente, risultati pessimi... Per poi demoralizzarmi poco dopo e sprofondare nuovamente nella sonnolenza....
Hai qualche consiglio? Razz


Si ,ci sono tecniche che aiutano a gestire la tensione in campo,e che ti servono a farti attivare quando devi.
Ci sono delle routine che si fanno in campo,per prima cosa i piedi si devono muovere sempre ma devi trovare un ritmo che non ti mandi in affanno,si saltella allegramente sulle punte senza forzare piu di tanto ma quel tanto che basta per rimanere attivi,chiaramente piu il ritmo e' alto e piu l'intensita del movimento di piedi aumentera',il complicato e non farsi travolgere dal ritmo di gioco.
Una cosa che mi aiutava molto a rilassarmi era concentrarmi sul mio respiro,si prende fiato poco prima di colpire e si tira fuori quando si colpisce,un po come fanno i pugili.
Altra cosa il livello di attenzione nel guardare la palla,deve essere piu basso in fase di attesa e al massimo quando vado a colpire,non e' che quando aspetti dormi perche' la palla la devi guardare per prendere il tempo con il tuo avversario,ma l'attenzione sara' piu bassa e tu dovrai essere piu rilassato.
Per quello che il tennis va imparato giocando piano,si simpara a giocare a bassa velocita' perche' devo a vere il tempo di applicare tutte queste belle cosette,non solo tecniche ma anche mentali,se mi costringo da subito ad esagerare non riusciro mai ad avere un buona gestione del gioco.Prova a farti un po di palleggi sulla diagonale di dritto e poi di rovescio con qualche amico ad una velocita da te facilmente gestibile,e cerca di mettere in pratica tutto il discorso.Non avere fretta,fermati per colpire e gurada bene la palla quando la colpisci,non avere fetta di tornare in posizione ma finisci bene il colpo,ovviamente cercando di controllare il tuo respiro senza forzare la respirazione.IL solo concnetrarti a vedere la palla dietro le corde e' a non muovere la testa in fase di impatto e' un elemento tecnico molto avvanzato e se fatto con constanza ti fa afre un salto incredibile tecnicamente parlando.non e' facile farlo sempre ma e' possibile,ora assimilato questo semplice concetto a bassa velocita,si lavora sul movimento e sull aumento dell intensita'............facile ehhhhhhhh a tra l'altro ce il libro di Bernardini che illustra molto bene molte tecniche che si usano per stare concentrati e rialssarsi in partita,senza saperlo ci sono delle tecniche che lui cita che iousavo gia' ai miei tempi senza saperlo........

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Grazie, mi è tutto un po' più chiaro ora.. Ho letto con piacere il libro di Bernardini, ho avuto anche la fortuna di conoscerlo di persona.. Ovviamente il mio problema è anche tecnico.. Ma personalmente lo vivo maggiormente come un problema psico-fisico.. E' l'attitudine con cui entro in campo.. Non ho mezze misure.. Gioco troppo rilassato o troppo contratto.. E questo nasce dall'ansia (abbastanza naturale credo) della partita e del risultato.. Probabilmente anche dal giudizio che gli altri avranno di me...
Esempio: quando vado agli allenamenti ho sempre un sorriso a 42 denti, gioco concentratissimo, "sento" i colpi ed il mio corpo, gioco bene con gli appoggi, sono lucido mentalmente e riesco a pensare a cosa fare.. mi sembra che la pallina vada al rallentatore..
Quando ho una partita sembro in lutto, mi si appanna il cervello e faccio cose senza senso.. La prima cosa che noto è che inizio a saltellare come uno scemo su ogni dritto, errore che in situazioni di palleggio e scioltezza non commetto mai...

A volte penso che tengo un po' troppo alla partita ed al risultato.. Se me ne fregassi di più potrei avere il cuore più leggero e giocare più disinvolto.. Tu che ne pensi?

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Qual è questo libro? mi interessa! comunque è chiaro che la tecnica di gioco e tutti gli accorgimenti per essere decontratti e rilassati aiutano, ma il tennis rimane uno sport molto dispendioso secondo me, la fatica si fa eccome se si fa!

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ronwelty ha scritto:
Grazie, mi è tutto un po' più chiaro ora.. Ho letto con piacere il libro di Bernardini, ho avuto anche la fortuna di conoscerlo di persona.. Ovviamente il mio problema è anche tecnico.. Ma personalmente lo vivo maggiormente come un problema psico-fisico.. E' l'attitudine con cui entro in campo.. Non ho mezze misure.. Gioco troppo rilassato o troppo contratto.. E questo nasce dall'ansia (abbastanza naturale credo) della partita e del risultato.. Probabilmente anche dal giudizio che gli altri avranno di me...
Esempio: quando vado agli allenamenti ho sempre un sorriso a 42 denti, gioco concentratissimo, "sento" i colpi ed il mio corpo, gioco bene con gli appoggi, sono lucido mentalmente e riesco a pensare a cosa fare.. mi sembra che la pallina vada al rallentatore..
Quando ho una partita sembro in lutto, mi si appanna il cervello e faccio cose senza senso.. La prima cosa che noto è che inizio a saltellare come uno scemo su ogni dritto, errore che in situazioni di palleggio e scioltezza non commetto mai...

A volte penso che tengo un po' troppo alla partita ed al risultato.. Se me ne fregassi di più potrei avere il cuore più leggero e giocare più disinvolto.. Tu che ne pensi?

Anche io ho questo problema, in torneo spesso per la tensione non mi diverto! 

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La maestra con questo concetto puo' esprimere diverse cose.Nel senso che ovviamente ad alto livello il tennis e' uno sport faticoso,ma lo si puo rendere meno faticoso imparando una giusta tecnica e rilassamento che ti permettano di non renderlo "troppo"faticoso.
Non possiamo fare un ragionamento sul panzone che e' dotato di un buon tempismo e anche stando praticamente fermo ti fa il mazzo.
Si il panzone sicuramente per giocare da fermo e per farti il mazzo a te che scalpiti come un ossesso ha sicuramente una buona tecnica e questo va a suo vantaggio,pero' non dobbiamo solo fermarci li.
Cerchiamo di vedere le cose un po piu' avanti,nel senso che i piedi li devo muovere sempre e devo essere attivo nel campo.
Ora il difficile del tennis e¡ prorpio il riuscire a giocare rilassati,sia come decontrazione muscolare che come attegiamento in campo.
Per farlo bisogna allenarsi tanto quanto ci si allena sul colpo specifico,nel senso che posso saper giocare rilassato muscolarmente ma non mentalmente.
Bisogna essere attivi ma non stressati ed esagerare con i movimenti.Un fattore importante e non esagere troppo con i movimenti,non devo saltellare come un apzzo quando aspetto la palla,ma essere rilassato ed attivo,come non posso stare concentrato al 100 % sulla palla per tutto il tempo della partita,insomma devo sapere quando alzare il livello di attenzione e quando invece posso abbassarlo.Il maestro che interviene dicendo che per gicare a tennis non bisogna per foirza stancarsi troppo e chiaro che vedendo giocare l'alunno in questione nota un esasperazione dei movimenti e una sovvracarica di eccitazione non necessari.Insomma perche devo sbracciare come un pazzo se posso ottenere lo stesso risultato faticando molto meno.
Stesso discorso vale per il movimento in campo e per la gestione mentale.Chiaramente la testa segue il fisico nel senso che piu siete stanch fisicamente e meno riuscirete a ragionare e meno sarete lucidi in campo,per questo e' importante saper gestire al meglio questo importante fattore,bisogna saper gestire il propio corpo e la prorpia mente cercando di mettere attenzione quando la devo mettere e di rilassarmi quando devo...........facile ehhhhh.........un consiglio piu tranquilli si sta' meglio si gioca.......ohh non o detto che dovete dormiere ehhhh tranquilli ma attivi eh eh eh eh


Ti ringrazio per la competenza, quoto soprattuto il fatto che non possa essere preso ad esempio il panzone che ti batte da fermo (e lo farà certamente) perchè il tennis è un gioco di gambe.

Ringrazio anche tutti mi sembra che sia un argomento che ha suscitato interesse, il prossimo lunedì proverò in allenamento un po' di dencontrazione...piccioni state attenti!e poi cercherò di contattare quella maestra e vi faccio sapere se da qualche informazione in più..

detto questo due che mi sembrano decontratti al massimo quando giocano sono murray (impressionante) e simon...

(al momento ho un po' paura mi voli via la racca di mano ahah )

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nanobabbo8672 ha scritto:
Marcotop65 ha scritto:
In effetti quello che da' la potenza al colpo , e' l'inerzia del movimento della spalla ! Oltre a rotazione del busto e spinta di gambe.

non ho ben capito cosa intendi con inerzia del movimento della spalla... forse intendevi la velocità di rotazione del braccio, che ha come fulcro la spalla? scratch





Si' , e' così "Il tennis non deve essere molto faticoso" - Pagina 2 622327

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ronwelty ha scritto:
Grazie, mi è tutto un po' più chiaro ora.. Ho letto con piacere il libro di Bernardini, ho avuto anche la fortuna di conoscerlo di persona.. Ovviamente il mio problema è anche tecnico.. Ma personalmente lo vivo maggiormente come un problema psico-fisico.. E' l'attitudine con cui entro in campo.. Non ho mezze misure.. Gioco troppo rilassato o troppo contratto.. E questo nasce dall'ansia (abbastanza naturale credo) della partita e del risultato.. Probabilmente anche dal giudizio che gli altri avranno di me...
Esempio: quando vado agli allenamenti ho sempre un sorriso a 42 denti, gioco concentratissimo, "sento" i colpi ed il mio corpo, gioco bene con gli appoggi, sono lucido mentalmente e riesco a pensare a cosa fare.. mi sembra che la pallina vada al rallentatore..
Quando ho una partita sembro in lutto, mi si appanna il cervello e faccio cose senza senso.. La prima cosa che noto è che inizio a saltellare come uno scemo su ogni dritto, errore che in situazioni di palleggio e scioltezza non commetto mai...

A volte penso che tengo un po' troppo alla partita ed al risultato.. Se me ne fregassi di più potrei avere il cuore più leggero e giocare più disinvolto.. Tu che ne pensi?

Gioca per te stesso non per gli altri e cerca di giocare facile senza esasperarti troppo.
Ammesso e concesso che perdere non piace a nessuno a me non piace proprio non giocare,uscire dal campo sconfitti ci puo stare ma la partita deve essere giocata,la sfida e' contro te stesso non contro gli altri.chiaramente in allenamento i punti contano zero e quando si va in partita specialmente in torneo tutto quello che in allenamento sembra facile diventa difficile.Ora non aspettarti mai di rendere come in allenamento perche' e' quasi impossibile,pero' visto che il tuo problema da come dici non e' tanto tecnico ma mentale se in allenamento vai al 100 % in partita devi cercare di andare al 70% con un bassisimo margine di errori,no si tratta di trattenere il braccino ma si tratta semplicemente di non strafare e giocare piu facile.IL gioco del tennis puo essere molto facile se lo prendi dal giusto punto di vista,ma puo essere altrettanto difficile se non riesci ad entrare in certi meccanismi.
Ora io dico sempre che la testa in quarta conta poco e continuo a sostenere la mia tesi,pero' ci sono casi dove per diversi motivi anche avendo le possibilita' tecniche e fisiche non si riesce a rendere come si dovrebbe, e qua bisogna lavorarci sopra.
Ora non conoscendo che tipo di giocatore sei ma cerfcando di interpretare quello che dici,mi sembra di capire che tu segui la corrente,nel senso che se vinci abbastanza comdo ti addormenti,e esci fuori dalla partita,se invece il tuo avversario incomincia blando tiu le vai dietro e ti addormenti.Nel primo caso quando si vince facile oppure quando si vince con un avversario abbastabza ostico si tende ad avere come un senso di appagamento e di sucire dalla partita per poi no riuscire ad entrarci piu'...........cura:pensi troppo..........la partita finisce solo quando si e' giocata l'ulitma palla,percio caro amico mio finito un set ne ricomincia un altro,se vinco facile per esmpio 6.2 il mo obbietivo del secondo set sara' quello di vinecere 6-1 senza strafare ehhhhh ma tatno per mettere un po di pepe alla sfida senza perdere di vista l'obbiettivo,cioe' non i distraggo ma cerco di fare ancora meglio.
Se il tuo avversario invece ti fa addormentare vuol dire che tu non riesci ancora dare un certo ritmo di gioco,oppure sei talemtne abituato ad adattarti che segui la corrente..........se il problema non e' tecnico,la questione si risolve facilmente,il tuo obbiettivo e quello di far disperare il tuo avversario e di schiaccairlo,tennisticamente parlando,devi imporre il tuo ritmo,cosa me ne frega se laltro tira campanili o palombelle,occhio pero a non trasformarti nel cacciatore di piccioni volendo chiudere a tutti i costi anche quando non devi.Tranquillo ma deciso..........ora detto questo e non avendoti mai visto ne in allenamento ne in partita prendi tutto con le molle,vedendoti magari avrei altre cose da dire........comunque per ritornare al discorso che faccio sempre con marti trova il tuo gioco.......puo sembrare una banlita' ma non lo e',una vlta capito chi sei tu in campo e basandoti sui tuoi punti di forza tutti i dubbi spariscono,occhio pero i dubbi spariscono ma ci vogliono certezze.................una si chiama buona condizione fisica,l'altra si chiama tecnica.............ciao e buon tennis

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Mi sei piaciuto parecchio Vet. Te lo dico molto ventieri.
Quando con Marti e te parlavo dell' "Effetto Specchio" per i tiri forti e/o angolati mi son dimenticato che vale anche per il gioco alla camomilla.... E qui, tu, sei stato molto efficace, perché la "personalità" in campo, secondo me, e' un obiettivo importante da raggiungere. Hai fatto bene a sottolinearlo. Che poi si chiami "gioca il tuo gioco"...è lo stesso concetto.

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Secondo voi quali sono i pro che giocano più decontratti?

Comunque sto pensando a due problemi...1 come stare rilassato muscolarmente anche in partita e 2 penso che si debba essere decontratti ok di braccio ma le gambe spingono?cioè è una tensione a metà praticamente? non deve essere facile

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Secondo me non ha senso giocare col braccio decontratto e con le gambe contratte....

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Un grande rimedio ,secondo me, è quello di abbassare la "valenza".
Maggiore è la valenza di un obiettivo e maggiore sarà sia lo stress che l'ansia.

Quando mi accorgo che mi innervosisco troppo ,magari per un colpo "facile" sbagliato o tirato con sufficienza oppure per l'ennesimo doppio fallo al momento peggiore, l'unica cosa che mi fa rientrare nei ranghi è quella di ripetermi che tanto non sono niente di che e di fare quello che so fare.

Il dirsi "non sei niente di che" abbatte come un ascia affilata le aspettative che si tendono a crearsi attorno alla prestazione e ti fa ritornare un pò coi piedi per terra: aiuta molto a concedersi errori, a smettere di smadonnare, che ti innervosisce ancora di più.
Aiuta soprattutto a recuperare la concentrazione, perchè "se non sei niente di che", automaticamente ti impegni di più, visto che sei consapevole della difficoltà che ti aspetta.

Ma è la seconda frase che ti mette veramente in bolla: dirsi "fai solo quello che sai fare" ti aiuta proprio a entrare nell'ordine di idee che ha spiegato prima Veterano.

Si comincia a giocare più semplice, senza strafare, meno pretenzioso.

Il difficile è ricordarsi di farlo, questo piccolo esercizio mentale study

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ragazzi però io non sto parlando del lato mentale...ma del lato fisico/muscolare...non è sul rilassamento mentale che sto chiedendo (quello è ovvio che sia un bene:) )ma proprio sul lato più muscolare del termine...

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Grazie Vet, erano le parole di cui avevo bisogno... Cerco di farti capire un po' meglio la situazione: ieri gioco con un personaggio del mio circolo ben impostato tecnicamente e fisicamente ma con un ritmo decisamente inferiore al mio. In palleggio/allenamento ed anche in partite "amichevoli" di solito mi fa solo qualche game.. Tant'è che ieri il mister prima della partita non mi ha nemmeno rassicurato.. Mi ha detto "sbriga questa formalità"..
Parto dalla fine: ho perso 6/3 6/2. Sono uscito dal campo che non ero nemmeno stanco. Avevo soltanto le gambe di marmo per quanto ero contratto e teso.. Appena ho sciolto un po' le gambe nel post-partita ero fresco come una rosa, avrei potuto giocare un'altra partita intera (pensa che dalla rabbia tornato a casa ho fatto 4km di corsa per sbollentare)...
Il problema, ieri, non era di certo tecnico.. Non riesco ad entrare nel "clima partita", non riesco ad essere agguerrito quel tanto che basta per sciogliermi e tirare senza pensare, dopo ogni punto inizio a pensare al punto successivo, al game successivo, al set successivo.. Non penso MAI al colpo che devo giocare.. Non penso MAI a come mettere in difficoltà l'avversario.. Ho paura di "urlare", di giocare "incazzato", di fare versi (non so perchè, forse per non sembrare ridicolo...).. Questa cosa mi snerva veramente.. Anche perché le poche volte che mi capita di rilassarmi, ho già mandato in palla il mio avversario, e quindi mi ritrovo tra le mani una partita molto più difficile di quella che avrei sulla carta...
Mi si appanna proprio il cervello, sarà l'ansia, la paura o quello che vuoi tu... Ma perchè mai in allenamento faccio i buchi per terra ed in partita sembro un bradipo? Capisco perfettamente il discorso legato a quanto si rende in allenamento ed in partita, ma questa differenza non è giustificabile!
Quello che mi serve è un esercizio per entrare nel giusto clima prima degli incontri, sempre che ne esistano... Wink

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non vale per tutti, se io mi convincessi di "non essere niente di che" mi demoralizzerei per bene... non mi sembra un gran consiglio, tra l'altro è "negativo", e ti rimane nella testa qualcosa di non costruttivo invece di qualcosa di positivo...
a volte basta abbassare le aspettative (come consigliano gli psicologi sportivi) per ricominciare a cercare di andare in palla, per poi rialzarle un po' alla volta...
io invece di "fai solo quello che sai fare" mi dico di fare cose semplici, ma il concetto rimane lo stesso del tuo...
il tutto IMHO cheers

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si ma ragazzi ripeto non si parla del lato mentale nel "topic"..ma di lato fisico
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