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Promemoria primo messaggio :

Dopo una sconfitta di misura, riuscite sempre ad aver chiaro quanto e' stato merito suo e quanto invece demerito vostro? e in caso.. su cosa vi basate?

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io invece faccio questo discorso.
Perchè un "artigiano" del tennis, che riesce solo grazie alla sua tenacia e alle sue capacità atletiche a emergere in quarta categoria, non dedica un pò di tempo a migliorare la sua tecnica?

E' un modo di accontentarsi (non mi interessa andare a giocare in terza), è un modo per non mettersi in discussione (ho già un tennis che funziona in quarta e se cambiando anzichè giocare in terza peggioro?), è un modo per non confrontarsi (in quarta sono qualcuno, in terza nessuno?)?

Ovviamente anche io non personalizzo; mi sembra solo una sorta di spreco del talento.

Mi spiego con un esempio: 20 anni fa sono stato assunto insieme ad altri 5 persone; dei 5 l'unico che ha fatto carriera sono io; eppure gli altri erano bravi quanto e più di me. Non hanno però avuto voglia di mettersi a studiare e affrontare concorsi interni, accontentandosi del posto fisso.
A me sembra abbiano buttato via il loro talento.

Tornando al tennis, ma se io (che ho scarso talento atletico) comunque mi impegno tanto per migliorare, perchè gli altri (più dotati) non si impegnano per migliorare ma si accontentano di quello che ottengono senza tanto sforzo?

Ultima modifica di g867500 il Dom 17 Feb 2013 - 18:44 - modificato 1 volta.

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g867500 ha scritto:


Se vogliamo è sempre il solito discorso; a chi è stato agonista per davvero (lui è stato B2) non piace per niente la creazione della quarta categoria vista come solo un modo per incassare soldi.


io la vedo come una cosa buona invece, alla fine partecipare ai tornei e provare a migliorare la propria classifica e divertente, se ci fosse stata solo la 3 cat tutto questo sarebbe stato fruibile solo da chi ha iniziato a 10 anni e pochi altri

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g867500 ha scritto:

.

Ma questo rientra in un discorso ancora più generale di critica della FIT: ad es. lui critica fortemente i meccanismi di accesso alla scuola maestri.
A suo parere dovrebbero entrare solo coloro che hanno avuto un passato importante, mentre oggi chiunque o quasi può accedervi, col risultato che la famosa targa azzurra significa a suo parere poco o niente.


Su questo concordo in pieno.

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g867500 ha scritto:



Mi spiego con un esempio: 20 anni fa sono stato assunto insieme ad altri 5 persone; dei 5 l'unico che ha fatto carriera sono io; eppure gli altri erano bravi quanto e più di me. Non hanno però avuto voglia di mettersi a studiare e affrontare concorsi interni, accontentandosi del posto fisso.
A me sembra abbiano buttato via il loro talento.

Tornando al tennis, ma se io (che ho scarso talento atletico) comunque mi impegno tanto per migliorare, perchè gli altri (più dotati) non si impegnano per migliorare ma si accontentano di quello che ottengono senza tanto sforzo?


Sono tutte considerazioni personali.

E chi dice che non possa stare meglio uno che, avendo fatto meno carriera, deve fare meno sforzi, meno presenza, meno orario di te?

E' tutta una questione di priorità.

Magari loro preferivano essere de-responsabilizzati, uscire prima di te dal lavoro (che hai una mansione più alta) e andare a divertirsi a giocare a tennis.

Anche se guadagnano qualcosa di meno.

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Sonny Liston ha scritto:

Sono tutte considerazioni personali.

E chi dice che non possa stare meglio uno che, avendo fatto meno carriera, deve fare meno sforzi, meno presenza, meno orario di te?

E' tutta una questione di priorità.

Magari loro preferivano essere de-responsabilizzati, uscire prima di te dal lavoro (che hai una mansione più alta) e andare a divertirsi a giocare a tennis.

Anche se guadagnano qualcosa di meno.


mai stato piu' d'accordo valore dell'avversario - Pagina 3 622327

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E' vero ottieni un 15 sia con un orribile lob difensivo e sia con una stop volley di rovescio
Entrambi i colpi hanno lo stesso risultato sportivo/agonistico , su questo siamo tutti d'accordo
pero' solo un matricolato bugiardo dira' che per lui i punti danno la stessa soddisfazione personale Very Happy
a livello nostro di quarta bassa , dopo che abbiam Very Happy o realuzzato che non andremo mai non dico a Wimbledon ma neanche in terza , almeno ci consoliano con la soddisfazione
naturalmente nessun riferimento a qualcuno in particolare

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ace59 ha scritto:


a livello nostro di quarta bassa , dopo che abbiam Very Happy o realuzzato che non andremo mai non dico a Wimbledon ma neanche in terza , almeno ci consoliano con la soddisfazione
naturalmente nessun riferimento a qualcuno in particolare


Ace: a parità di risultato, è vero.

Ma tu, per esempio, preferiresti vincere (con uno che tennisticamente ti sta sul caxxo) giocando di rimessa... o perdere (facendoti fare i VILI complimenti dell'avversario) giocando "spumeggiante"?

Se sei in TORNEO... ribadisco: in TORNEO! il tuo obiettivo è vincere la partita, non fare colpi spettacolari o migliorare la tua tecnica.

IMHO, of course! Cool

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Ahia....campo minato per me! valore dell'avversario - Pagina 3 939115 valore dell'avversario - Pagina 3 861689

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Sonny Liston ha scritto:
ace59 ha scritto:


a livello nostro di quarta bassa , dopo che abbiam Very Happy o realuzzato che non andremo mai non dico a Wimbledon ma neanche in terza , almeno ci consoliano con la soddisfazione
naturalmente nessun riferimento a qualcuno in particolare


Ace: a parità di risultato, è vero.

Ma tu, per esempio, preferiresti vincere (con uno che tennisticamente ti sta sul caxxo) giocando di rimessa... o perdere (facendoti fare i VILI complimenti dell'avversario) giocando "spumeggiante"?

Se sei in TORNEO... ribadisco: in TORNEO! il tuo obiettivo è vincere la partita, non fare colpi spettacolari o migliorare la tua tecnica.

Quando ce vo' vo' , hai ragione
Very Happy Very Happy

IMHO, of course! Cool

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Ho liberato un vespaio: ahahahahahahahah!!!!Sono in accordo sul fatto che il tennis non è solo tecnica e sono in accordo sul fatto che nei tornei conta solo "vincere"!Mi piace anche la critica fatta con la creazione della 4a per come è non in assoluto: un calcolo dei ounteggi in modo diverso forse la renderebbe più piacevole!!

Il discorso si complica quando si parla di impegno per arrivare in 3a: io non ci arriverò maiiiiiiiiiii!

Perchè non è una questione di applicazione ma di limiti fisici e mentali che ti portano a pensare: "sono un buon 4a e tale resterò"!

Nella vita bisogna comprendere i propri limiti, cercare di superarli, ma se non si riesce per un motivo o per un altro......arrendersi alle dure norme della natura!!

Ecco perchè vorrei una 4a più competitiva e con un tasso tecnico più elevato: sono nel limbo del gioco e non gioco.......!!!

Vorrei attrezzi meno permissivi, regole diverse e maggiormente selettive per confrontarmi con "gocatori" che "vogliono giocare" e non con machiavellisti che "giocano"!!!!valore dell'avversario - Pagina 3 97171valore dell'avversario - Pagina 3 97171

Amo l tennis, sogno il tennis ma quando questo diventa uno sport diverso.........mi fa arrabbiare!!!

Cque si.........normalmente do valore all'avversario anche se è brutto dovergli dire qualche volta, sottolineo qualche volta: "bravo hai delle gambe da maratoneta"!!Preferirei dirgli:"bravo giochi bene"!!!!!!!valore dell'avversario - Pagina 3 97171

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Sonny Liston ha scritto:
g867500 ha scritto:



Mi spiego con un esempio: 20 anni fa sono stato assunto insieme ad altri 5 persone; dei 5 l'unico che ha fatto carriera sono io; eppure gli altri erano bravi quanto e più di me. Non hanno però avuto voglia di mettersi a studiare e affrontare concorsi interni, accontentandosi del posto fisso.
A me sembra abbiano buttato via il loro talento.

Tornando al tennis, ma se io (che ho scarso talento atletico) comunque mi impegno tanto per migliorare, perchè gli altri (più dotati) non si impegnano per migliorare ma si accontentano di quello che ottengono senza tanto sforzo?


Sono tutte considerazioni personali.

E chi dice che non possa stare meglio uno che, avendo fatto meno carriera, deve fare meno sforzi, meno presenza, meno orario di te?

E' tutta una questione di priorità.

Magari loro preferivano essere de-responsabilizzati, uscire prima di te dal lavoro (che hai una mansione più alta) e andare a divertirsi a giocare a tennis.

Anche se guadagnano qualcosa di meno.


Questo nel mondo del lavoro e della vita in genere.
Ma nel mondo del tennis? Quali sono le motivazioni che portano a non approfondire il discorso tecnico per andare in terza?
Penna ha dato una sua risposta (sono consapevole dei miei limiti).
Mi piacerebbe conoscere il parere anche di altri.

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Penna ha scritto:


Ecco perchè vorrei una 4a più competitiva e con un tasso tecnico più elevato: sono nel limbo del gioco e non gioco.......!!!

Vorrei attrezzi meno permissivi, regole diverse e maggiormente selettive per confrontarmi con "gocatori" che "vogliono giocare" e non con machiavellisti che "giocano"!!!!


Posto che la bellezza del gesto tecnico seduce anche me e che quindi non mi dispiacerebbe si avverasse quello che prospetti, francamente non vedo come tu possa ritenerla una possibilità, se hai 44 anni e perciò hai visto che cosa combinavano i pallettari di quando eri (eravamo) adolescenti.
Uno con una tecnica approssimativa, se usiamo i superpoteri e trasformiamo tutte le Babolat in Jack Kramer, lo stracci il primo mese.
Poi si adatta e i rapporti di forza di riequilibrano: quindi tornerai a batterlo con fatica (se oggi li batti) oppure a perderci (se fai come me) Wink

Ad ogni modo, se vuoi far partire una petizione per tornare al legno, il mio voto ce l'hai... Smile

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Eh si G ..........con un 3a basso, bassissimo (non di statura) reggo un set: in quel set me la gioco..............poi..............il baratro...........!!!!!ahahahahahahah!!!hai voglia ad allenarti...............ma se non hai fisico e mente per reggere un incontro.........a velocità siderale.........stai fresco........!!!!!Il mio limite tennistico è 4,1 e sarà 4,1 sudando e mooooltooooooooo.......ma tanto.........valore dell'avversario - Pagina 3 939115!!!!!

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al legno no...........ma a cannoni depotenziati si: piatti corde più piccoli ed uguali per tutti ad esempio!!!!!misure delle racchette uguali per tutti!!!!!

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Penna ha scritto:
al legno no...........ma a cannoni depotenziati si: piatti corde più piccoli ed uguali per tutti ad esempio!!!!!misure delle racchette uguali per tutti!!!!!


Socialismo tennistico Very Happy

Non avrei obiezioni, ma non scordiamoci che per molti avere un attrezzo più permissivo significa trovare più divertente la pratica dello sport.
Non esistono solo i pallettari che entrano in campo per rovinare la giornata a chi gioca "bene". C'è anche gente che, con gli attrezzi di oggi, gioca un tennis più soddisfacente di quanto non avrebbe potuto fare vent'anni fa e, semplicemente, lo trova più gratificante. un po' come poter fare una nera usando gli sci carving. E una persona più gratificata tenderà a praticarlo più spesso, con ovvi benefici per tutti (c'è poco da fare: se uno sport ha più praticanti, gode di molti più vantaggi di uno sport di nicchia).

Se si potesse applicare la restrizione alle gare di torneo, sarebbe interessante: ma è ovviamente irrealizzabile.

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Eh si come hai capito che adoro il "socialismo tennistico"??ahahahahahaha!!!!!Cque dai sarebbe bello!!!!!Sia ben chiaro che non ho nulla di personale con i pallettarissimi: devono campare pure loro!!!Ma mi rode a vedere degli scempi tecnici e stilistici!!!!L'ultimo che ho visto? Ieri sera: ha preso 6 0 6 1 ma vedere la padella (non so quanto era grossa) usata a mo di moschiera è stata una scena................!!!!!valore dell'avversario - Pagina 3 939115

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Penna ha scritto:
Eh si come hai capito che adoro il "socialismo tennistico"??ahahahahahaha!!!!!Cque dai sarebbe bello!!!!!Sia ben chiaro che non ho nulla di personale con i pallettarissimi: devono campare pure loro!!!Ma mi rode a vedere degli scempi tecnici e stilistici!!!!

Maddai! Si diverte a giocare a questo sport anche con poche risorse: dovresti essere felice per lui! Smile
E tu li batti anche: io che ci perdo che dovrei dire? Very Happy
Penna ha scritto:

L'ultimo che ho visto? Ieri sera: ha preso 6 0 6 1 ma vedere la padella (non so quanto era grossa) usata a mo di moschiera è stata una scena................!!!!!


Potresti iniziare ad ammirarne la creatività, invece. Very Happy

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ahahahahahahahah!!!!!!Va beh: dopo questo mi arrendoooooooooooo!!!!!!!!!ahahahahahahahahahah!!!!!!!!Hai ragione: in fondo fanno le mie fortune!!!!Che mi lamento a fare!!!!!? Così? non scriverò mai più contro i "Creativi" del tennis!!!!Giuro!!!!!!Ah e la prossima volta che apriamo un post sulla corretta posizione del polso nel dritto o altro risponderò: tiralo come ti pare, l'importante è che sia efficace!!!!!!!ahahahahahahahahah!!!!!!!!valore dell'avversario - Pagina 3 97171

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Tutto IMHO

Il primo vero grande limite è porsi dei limiti.

Il secondo grande limite è non saper analizzare gli eventi.(da quì la domanda: sapete valutare il vero valore di un avversario?)
Si è perso perchè....???? Saper dare delle risposte adeguate a questa domanda è la base sulla quale costruire il lavoro da fare.
Se non si sa su cosa lavorare, si rischia di perdere il proprio tempo e porre troppa enfasi sulle cose sbagliate.

Spesso il secondo limite è frutto del primo.

Terzo: tutto è relativo. Il merito dell'avversario è in stretta relazione ai propri limiti (attuali, tecnica, tattica, preparazione fisica).

L'affermazione: è stato bravo lui perchè ha tirato un vincente lungo linea su cui non potevo arrivare ha dei punti oscuri perchè subito dopo dovreste farmi la domanda:
come faccio a non fargli fare dritti lungo linea?
Come faccio ad arrivare su quella palla apparentemente difficile da raggiungere?
Un giocatore migliore non avrebbe dato l'opportunità di tirare quel lungolinea, oppure l'avrebbe messo in condizioni di sbagliarlo più del 50% delle volte.

In buona sostanza, se tu affronti un 4.1 che te lo fa a strisce, non puoi dire è impossibile da battere. Sei tu che quel giorno non hai saputo batterlo. Ma non essendo l'avversario Djokovic , ci sarà sicuramente il modo di metterlo in difficoltà. Forse farsi la domanda cosa sarebbe servito per metterlo in difficoltà? é una buona base su cui lavorare (sbagliato è darsi risposte tipo, battuta a 220, anche sulla seconda, dritti alla Del Potro, recuperi alla Nadal, rovescio in back di Federer ecc ecc) Darsi degli obiettivi raggiungibili è il modo giusto di procedere.

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g867500 ha scritto:
Sonny Liston ha scritto:
g867500 ha scritto:



Mi spiego con un esempio: 20 anni fa sono stato assunto insieme ad altri 5 persone; dei 5 l'unico che ha fatto carriera sono io; eppure gli altri erano bravi quanto e più di me. Non hanno però avuto voglia di mettersi a studiare e affrontare concorsi interni, accontentandosi del posto fisso.
A me sembra abbiano buttato via il loro talento.

Tornando al tennis, ma se io (che ho scarso talento atletico) comunque mi impegno tanto per migliorare, perchè gli altri (più dotati) non si impegnano per migliorare ma si accontentano di quello che ottengono senza tanto sforzo?


Sono tutte considerazioni personali.

E chi dice che non possa stare meglio uno che, avendo fatto meno carriera, deve fare meno sforzi, meno presenza, meno orario di te?

E' tutta una questione di priorità.

Magari loro preferivano essere de-responsabilizzati, uscire prima di te dal lavoro (che hai una mansione più alta) e andare a divertirsi a giocare a tennis.

Anche se guadagnano qualcosa di meno.


Questo nel mondo del lavoro e della vita in genere.
Ma nel mondo del tennis? Quali sono le motivazioni che portano a non approfondire il discorso tecnico per andare in terza?
Penna ha dato una sua risposta (sono consapevole dei miei limiti).
Mi piacerebbe conoscere il parere anche di altri.


Io penso che non si tratta di non voler migliorare di proposito per non accedere in terza. Credo sia un questione di priorità. In terza categoria si affronta un tennis diverso, sia a livello di gioco ovviamente, che a livello di giocatori che lo frequentano.
In terza ci trova nel 70% dei casi ad affrontare giovani under16,18 che vivono di pane e tennis. Questa può sì essere vista come una sfida, ma al tempo stesso io devo poter quantomeno competere ad armi pari con loro.
Se, purtroppo, una persona non può permettersi il tempo di fare molti tornei o giocare più ore alla settimana, oppure non può affrontare il dispendio economico di aumentare le ore di allenamento con il maestro non si parlerà di sfide, ma di massacri. Il tutto secondo il mio modesto parere, ovviamente Razz

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Penna ha scritto:
ahahahahahahahah!!!!!!Va beh: dopo questo mi arrendoooooooooooo!!!!!!!!!ahahahahahahahahahah!!!!!!!!Hai ragione: in fondo fanno le mie fortune!!!!Che mi lamento a fare!!!!!? Così? non scriverò mai più contro i "Creativi" del tennis!!!!Giuro!!!!!!Ah e la prossima volta che apriamo un post sulla corretta posizione del polso nel dritto o altro risponderò: tiralo come ti pare, l'importante è che sia efficace!!!!!!!ahahahahahahahahah!!!!!!!!


Eh no: così ci perdiamo tutto il gusto della disquisizione! Non me lo perdonerei mai! Smile

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RaTPlayer ha scritto:
Tutto IMHO

Il primo vero grande limite è porsi dei limiti.

Il secondo grande limite è non saper analizzare gli eventi.(da quì la domanda: sapete valutare il vero valore di un avversario?)
Si è perso perchè....???? Saper dare delle risposte adeguate a questa domanda è la base sulla quale costruire il lavoro da fare.
Se non si sa su cosa lavorare, si rischia di perdere il proprio tempo e porre troppa enfasi sulle cose sbagliate.

Spesso il secondo limite è frutto del primo.

Terzo: tutto è relativo. Il merito dell'avversario è in stretta relazione ai propri limiti (attuali, tecnica, tattica, preparazione fisica).

L'affermazione: è stato bravo lui perchè ha tirato un vincente lungo linea su cui non potevo arrivare ha dei punti oscuri perchè subito dopo dovreste farmi la domanda:
come faccio a non fargli fare dritti lungo linea?
Come faccio ad arrivare su quella palla apparentemente difficile da raggiungere?
Un giocatore migliore non avrebbe dato l'opportunità di tirare quel lungolinea, oppure l'avrebbe messo in condizioni di sbagliarlo più del 50% delle volte.

In buona sostanza, se tu affronti un 4.1 che te lo fa a strisce, non puoi dire è impossibile da battere. Sei tu che quel giorno non hai saputo batterlo. Ma non essendo l'avversario Djokovic , ci sarà sicuramente il modo di metterlo in difficoltà. Forse farsi la domanda cosa sarebbe servito per metterlo in difficoltà? é una buona base su cui lavorare (sbagliato è darsi risposte tipo, battuta a 220, anche sulla seconda, dritti alla Del Potro, recuperi alla Nadal, rovescio in back di Federer ecc ecc) Darsi degli obiettivi raggiungibili è il modo giusto di procedere.


Credo che solo chi ha cercato di fare sul serio in qualsiasi sport abbia praticato,facendo un determinato percorso di formazione,possa dire di conoscere veramente i propri limiti.E' molto diffcile parlare di limiti o di limitazioni che noi stessi a volte ci facciamo,ma ripeto solo chi ha avuto la fortuna di provarci seriamente e fatto un certo percorso puo dire di aver raggiunto il suo limite.Che poi sia fiscio o tecnico poco importa,pero' solo dopo aver passato anni di allenamento, e di competizioni dando il massimo di se stessi e dedicando le ore necessarie si puo dire di aver ragiunto il proprio limite.perche arrivati ad un certo livello per quanto ci si sforzi e per quanto ci si impegni anche lavorando piu' ore del necessario,non si migliora piu'........e tanti diranno ma chi lo dice che non si puo' piu migliorare,bene non te lo dice nessuno,lo capisci da solo,ma solo a condizione di aver fatto tutto il possibile per dare il massimo.....
Ora in quarta ed in terza se si parla di adulti molte volte i limiti sono mancanza di tempo per allenarsi,mancanza di una formazione tecnica adeguata,poco tempo per preparasi fisicamente,e chi piu' ne ha piu ne metta,e visto che nessun giocatore di queste categorie si puo permettere di vivere giocando a tennis purtroppo deve anche saper accettare i propri limiti.Pero' atenzione questi limiti non devono essere delle scusanti,in campo si va tutti con i propri limiti,e problemi ma non per questo un cosidetto limite deve essere una scusante in caso di sconfitta.Chiaro che ognuno ha la propria vita al di fuori del tennis ed i suoi impegni quotidiani,pero' una cosa che credo sia molto importante e' saper accettare i propri limiti,e sopratutto non mentire a se stessi.
Ora tornando alla domanda del topic quando riconoscere il vero valore dell avversario,bene la risposta e' molto facile.
Quando, anche se di limiti ne hai 300 mila vai in campo e dai li massimo che puoi,senza regalare punti all avversario prendi una bella legnata.Se ti battono anche colpendo con il manico della racchetta e con una tecnica austroungarica gli avvesari sono piu bravi di te..........cioe' in quel momento valgono di piu'

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Veterano ha scritto:


Se ti battono anche colpendo con il manico della racchetta e con una tecnica austroungarica gli avvesari sono piu bravi di te..........


Signori miei, esteti del tennis di Quarta Categoria, dovete sapere che Veterano è un professionista dell'insegnamento, e lavora in un'Accademia di tennis in Spagna.

Ergo, i suoi commenti (al contrario dei nostri) sono suffragati da un titolo ed una specifica professionalità.

Fatta questa "sviolinata" al Vet, vi consiglio (vivamente) di stampare quello che ha scritto, appenderlo sopra il letto, e leggerlo, RELIGIOSAMENTE, dopo aver recitato le preghiere della sera.

In tanti, tantissimi anni, di gioco fatto a bassi livelli... ne ho sentite troppe di minkiate (passatemi il termine) e giustificazioni risibili sul fatto dei "pallettari", del "bel gioco" del "preferisco perdere giocando in serve & volley" , dei "tennisti con brutta tecnica", "non capisco perchè non vogliano evolversi", "impugna la racchetta come una zappa"...

Resta un fatto inequivocabile:

Se perdete con questi, nella scala tennistica... SIETE AL DI SOTTO DI LORO.

Punto e basta.

Quindi, anzichè screditare il gioco di chi vi batte, cercate di migliore il vostro... e cominciare a vincere queste partite.

Nel frattempo, umiltà e rispetto nei confronti di chi, in campo, vi asfalta con "straccetti bagnati".

Per le PIPPE SCATENATE, gli "straccetti bagnati" bastano, e avanzano.

Pensateci.

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g867500 ha scritto:
Sonny Liston ha scritto:
g867500 ha scritto:



Mi spiego con un esempio: 20 anni fa sono stato assunto insieme ad altri 5 persone; dei 5 l'unico che ha fatto carriera sono io; eppure gli altri erano bravi quanto e più di me. Non hanno però avuto voglia di mettersi a studiare e affrontare concorsi interni, accontentandosi del posto fisso.
A me sembra abbiano buttato via il loro talento.

Tornando al tennis, ma se io (che ho scarso talento atletico) comunque mi impegno tanto per migliorare, perchè gli altri (più dotati) non si impegnano per migliorare ma si accontentano di quello che ottengono senza tanto sforzo?


Sono tutte considerazioni personali.

E chi dice che non possa stare meglio uno che, avendo fatto meno carriera, deve fare meno sforzi, meno presenza, meno orario di te?

E' tutta una questione di priorità.

Magari loro preferivano essere de-responsabilizzati, uscire prima di te dal lavoro (che hai una mansione più alta) e andare a divertirsi a giocare a tennis.

Anche se guadagnano qualcosa di meno.


Questo nel mondo del lavoro e della vita in genere.
Ma nel mondo del tennis? Quali sono le motivazioni che portano a non approfondire il discorso tecnico per andare in terza?
Penna ha dato una sua risposta (sono consapevole dei miei limiti).
Mi piacerebbe conoscere il parere anche di altri.



Le motivazioni per non approfondire la parte tecnica e andare in terza?
probabilmente è l'ufficio e la carriera, il denaro o la fi.a!

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Sonny Liston ha scritto:
Veterano ha scritto:


Se ti battono anche colpendo con il manico della racchetta e con una tecnica austroungarica gli avvesari sono piu bravi di te..........


Signori miei, esteti del tennis di Quarta Categoria, dovete sapere che Veterano è un professionista dell'insegnamento, e lavora in un'Accademia di tennis in Spagna.

Ergo, i suoi commenti (al contrario dei nostri) sono suffragati da un titolo ed una specifica professionalità.

Fatta questa "sviolinata" al Vet, vi consiglio (vivamente) di stampare quello che ha scritto, appenderlo sopra il letto, e leggerlo, RELIGIOSAMENTE, dopo aver recitato le preghiere della sera.

In tanti, tantissimi anni, di gioco fatto a bassi livelli... ne ho sentite troppe di minkiate (passatemi il termine) e giustificazioni risibili sul fatto dei "pallettari", del "bel gioco" del "preferisco perdere giocando in serve & volley" , dei "tennisti con brutta tecnica", "non capisco perchè non vogliano evolversi", "impugna la racchetta come una zappa"...

Resta un fatto inequivocabile:

Se perdete con questi, nella scala tennistica... SIETE AL DI SOTTO DI LORO.

Punto e basta.

Quindi, anzichè screditare il gioco di chi vi batte, cercate di migliore il vostro... e cominciare a vincere queste partite.

Nel frattempo, umiltà e rispetto nei confronti di chi, in campo, vi asfalta con "straccetti bagnati".

Per le PIPPE SCATENATE, gli "straccetti bagnati" bastano, e avanzano.

Pensateci.


Sottoscrivo.
Devo firmare da qualche parte?!?!
Smile

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Personalmente mi pesano molto gli errori non forzati
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