RaTPlayer ha scritto: Tutto IMHO
Il primo vero grande limite è porsi dei limiti.
Il secondo grande limite è non saper analizzare gli eventi.(da quì la domanda: sapete valutare il vero valore di un avversario?)
Si è perso perchè....???? Saper dare delle risposte adeguate a questa domanda è la base sulla quale costruire il lavoro da fare.
Se non si sa su cosa lavorare, si rischia di perdere il proprio tempo e porre troppa enfasi sulle cose sbagliate.
Spesso il secondo limite è frutto del primo.
Terzo: tutto è relativo. Il merito dell'avversario è in stretta relazione ai propri limiti (attuali, tecnica, tattica, preparazione fisica).
L'affermazione: è stato bravo lui perchè ha tirato un vincente lungo linea su cui non potevo arrivare ha dei punti oscuri perchè subito dopo dovreste farmi la domanda:
come faccio a non fargli fare dritti lungo linea?
Come faccio ad arrivare su quella palla apparentemente difficile da raggiungere?
Un giocatore migliore non avrebbe dato l'opportunità di tirare quel lungolinea, oppure l'avrebbe messo in condizioni di sbagliarlo più del 50% delle volte.
In buona sostanza, se tu affronti un 4.1 che te lo fa a strisce, non puoi dire è impossibile da battere. Sei tu che quel giorno non hai saputo batterlo. Ma non essendo l'avversario Djokovic , ci sarà sicuramente il modo di metterlo in difficoltà. Forse farsi la domanda cosa sarebbe servito per metterlo in difficoltà? é una buona base su cui lavorare (sbagliato è darsi risposte tipo, battuta a 220, anche sulla seconda, dritti alla Del Potro, recuperi alla Nadal, rovescio in back di Federer ecc ecc) Darsi degli obiettivi raggiungibili è il modo giusto di procedere.
Credo che solo chi ha cercato di fare sul serio in qualsiasi sport abbia praticato,facendo un determinato percorso di formazione,possa dire di conoscere veramente i propri limiti.E' molto diffcile parlare di limiti o di limitazioni che noi stessi a volte ci facciamo,ma ripeto solo chi ha avuto la fortuna di provarci seriamente e fatto un certo percorso puo dire di aver raggiunto il suo limite.Che poi sia fiscio o tecnico poco importa,pero' solo dopo aver passato anni di allenamento, e di competizioni dando il massimo di se stessi e dedicando le ore necessarie si puo dire di aver ragiunto il proprio limite.perche arrivati ad un certo livello per quanto ci si sforzi e per quanto ci si impegni anche lavorando piu' ore del necessario,non si migliora piu'........e tanti diranno ma chi lo dice che non si puo' piu migliorare,bene non te lo dice nessuno,lo capisci da solo,ma solo a condizione di aver fatto tutto il possibile per dare il massimo.....
Ora in quarta ed in terza se si parla di adulti molte volte i limiti sono mancanza di tempo per allenarsi,mancanza di una formazione tecnica adeguata,poco tempo per preparasi fisicamente,e chi piu' ne ha piu ne metta,e visto che nessun giocatore di queste categorie si puo permettere di vivere giocando a tennis purtroppo deve anche saper accettare i propri limiti.Pero' atenzione questi limiti non devono essere delle scusanti,in campo si va tutti con i propri limiti,e problemi ma non per questo un cosidetto limite deve essere una scusante in caso di sconfitta.Chiaro che ognuno ha la propria vita al di fuori del tennis ed i suoi impegni quotidiani,pero' una cosa che credo sia molto importante e' saper accettare i propri limiti,e sopratutto non mentire a se stessi.
Ora tornando alla domanda del topic quando riconoscere il vero valore dell avversario,bene la risposta e' molto facile.
Quando, anche se di limiti ne hai 300 mila vai in campo e dai li massimo che puoi,senza regalare punti all avversario prendi una bella legnata.Se ti battono anche colpendo con il manico della racchetta e con una tecnica austroungarica gli avvesari sono piu bravi di te..........cioe' in quel momento valgono di piu'