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ATP Roland Garros - 2° Grand Slam (33)

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Promemoria primo messaggio :

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Rg_20110 Paris - France

27 maggio - 9 giugno


Name: Roland Garros
Category: Grand Slam
Surface: Clay


Vincitore 2011: Rafael Nadal


ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Rafa_110

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Rafa_212
(images by RG off site)


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ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Rg_fem12 Parigi - Francia


Day 7

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Cattur66
(image by Q.net)


Circoletto rosso per Bracciali - Starace

Daniele Bracciali e Potito Starace accedono ai quarti battendo a sorpresa Fyrstenberg/ Matkovski 76(74) - 63
Prossimi avversari Dodig/Melo.

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Rg_210

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pero'....Seppi avanti 2 set a 1 contro Djokovic.. Non so se terra', ma intanto....incrociamo le dita! Forza Andreas !!!!!!!!

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Oggi sembra che in campo ci sia un Djoko con poca voglia di giocare...speriamo ne approfitti, stà facendo un partitone...

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Che salto di qualità che ha fatto Seppi! Djokovic oggi l'ha anche "aiutato", ma questo nulla toglie al fatto che ora, dopo un bel po' di annetti, abbiamo un connazionale da Top 20.

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Seppi ..., Djokovic a...
...........................................

Alla prossima!



"testo del messaggio editato da Errex"

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@ Ico.riva

benvenuto in PT

hai un PM (messaggio privato)

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ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Rg_fem12 Parigi - Francia


Day 8

[1] N Djokovic (SER) d. [22] A Seppi (ITA) 46 67(5) 63 75 63
[3] R Federer (SUI) d. [LL] D Goffin (BEL) 57 75 62 64

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Seppi-12

Dopo il raggiungimento degli ottavi di finale, davvero non si poteva chiedere di più ad Andreas Seppi, ma l'italiano ha voluto regalare ancora un match dalle grandi emozioni. A conti fatti, è mancata solo la vittoria contro il numero 1 del mondo Novak Djokovic, contro il quale Andreas ha comunque disputato una prova eccezionale. Il serbo vince per 4-6, 6-7(5), 6-3, 7-5, 6-3 un match di quattro ore e mezzo in cui è stato spesso in difficoltà e non solo per propri demeriti.
L'inizio sembra in realtà far presagire una partita tutta in discesa per Djokovic, che approfittando anche di un Seppi entrato troppo contratto, scappa subito via 3-0, grazie ad una palla più pesante rispetto a quella dell'avversario e ad una maggiore autorità nella gestione degli scambi. Djokovic sembra non sbagliare nulla, tanto che niente lascerebbe presagire quello che invece ha inizio dal game successivo, quando Seppi lascia andare di più il braccio e il serbo restituisce il break con 3 gratuiti di diritto (3-2*). La pressione sul servizio di Seppi rimane comunque altissima, tanto che sul 4-3* Djokovic ha una nuova palla break, prontamente però annullata da Seppi con uno scambio giocato senza fretta e in modo intelligente.
Da questo momento di fatto si spegne il numero 1 del mondo, che colleziona una quantità infinità di errori (17 gratuiti nel solo primo set) e regala break e parziale ad un Seppi che non trema e che, sul 5*-4, quando forse il serbo gioca il suo miglior game, tra recuperi impossibili e vincenti spettacolari, ha la giusta pazienza e la giusta forza mentale per resistere e chiudere poi al momento giusto. Al secondo set la reazione di Djokovic non arriva e il serbo inizia a giocare in maniera quasi imbarazzante. Commette un errore dietro l'altro e il primo game riesce a conservarlo solo grazie a 3 servizi vincenti che lo tengono a galla. Seppi dimostra invece una solidità da fondocampo impressionante e non appena decide di aggredire il campo, mette a segno un vincente più bello dell'altro (6 in totale nella fase che lo porta dal 2-3 al 5-3).
Sul 5-4, il bolzanino si prepara di nuovo a servire per il set, con un Djokovic che più volte si trova a scuotere la testa come a non sapere più cosa fare. Qui però accade ciò che nel primo parziale era mancato: il braccino. Nel momento di chiudere, Seppi sbaglia tutto: basti pensare che nei 3 game che hanno portato al 6-6, l'italiano ha compiuto 9 gratuiti (ne aveva fatti solo 6 in tutto il set), con una prima di servizio crollata in un batter d'occhio dall'80% di prime al 65%. Il fatto che comunque l'altoatesino arrivi al tie-break la dice lunga su quanto sia comunque inguardabile Djokovic, i cui errori gratuiti sono ormai saliti a quota 35. Il tie-break viene giocato sul filo della tensione. Entrambi i giocatori mantengono il proprio servizio, con Seppi che però appare in affanno e che mette a segno solo una prima (finora rivelatasi fondamentale nei momenti complicati). Fortunatamente rimane in scia, grazie ancora ad un falloso Djokovic, e alla fine sul 6-5 non trema e piazza un rovescio lungolinea vincente che gli regala il secondo set.
Il terzo set è quello del calo di Seppi, probabilmente provato dalle oltre 7 ore di gioco complessive delle due precedenti maratone. In realtà, l'italiano recupera per due volte il break subito (grazie però più che altro a due game al servizio inguardabili del serbo), ma poi cede di schianto, con il servizio che crolla sotto il 45%, gli errori che aumentano esponenzialmente (17 gratuiti), appena un 33% di realizzazione sulla prima e un 40% sulla seconda. Seppi subisce così un parziale pesantissimo di 6 game a 0, che portano il serbo dal 3-3 del terzo set al 6-3, 3-0 del quarto. Tuttavia, l'italiano ci regala un'ultima inversione di tendenza, recuperando un break e riportandosi in parità. Lo spettacolo latita in questa fase, in cui tutto è deciso soprattutto dalla grande quantità di errore dei due giocatori (21 ciascuno solo in questo set). La differenza la fa il servizio, perché mentre il serbo tiene i propri game con "relativa" facilità grazie ad una prima su cui ha il 93% di punti realizzati, Seppi ha un servizio sempre più falloso (45% di prime) e sempre meno efficace. Alla fine sul 6-5* è proprio lui a cedere per primo il break e il set che riapre i giochi.
Il quinto e decisivo set si gioca sulla scia del precedente, solo che Seppi appare ancora più stanco e affannato di prima. Un game con due gravissimi gratuiti e un doppio fallo consegnano il break decisivo al serbo. Per quanto l'italiano dia fondo a tutte le sue energie, non riesce a concretizzare il break point del settimo gioco, anche perché ormai gli errori diventano davvero troppi e hanno persino superato nel totale (81 a 76) quelli del già pessimo Djokovic di oggi. Così alla prima occasione, il serbo chiude i conti, ma ad Andreas vanno comunque gli applausi del numero 1 del mondo, del pubblico presente e ovviamente anche i nostri.
Andreas Seppi a fine match ai microfoni di Eurosport dichiara:
" Peccato per come è andata a finire perchè battere il numero 1 al mondo sarebbe stata una grande impresa. Potevo giocare meglio sia l'inizio del terzo che del quarto. Giocare sul Philippe Chatrier è stata una grande emozione, Novak è molto più abituato di me a questi palcoscenici. A fine match lui mi ha applaudito ed è stato un bellissimo gesto da parte sua, forse lo ha fatto perchè ha capito di aver richiato qualcosa." Sui prossimi impegni: "
Ora si va sull'erba e cercherò di difendere il titolo conquistato ad Eastbourne. Sento che posso giocarmela con i più forti."
Successivamente in conferenza stampa:
"E' stata una bella emozione, l'applauso di Nole a fine match non mi ha lasciato indifferente, credo abbia capito di avere rischiato qualcosina...Credo abbia fatto la differenza la sua abitudine a giocare partite come questa. Resta comunque uno dei match più belli che abbia mai giocato, come contro Nadal e Ferrero in Davis qualche anno fa, o contro Wawrinka a Roma poche settimane fa".

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Federe28

Nonostante si trovi ad affrontare sempre avversari modesti, Roger Federer continua a non convincere in questo Roland Garros. Questa volta era il turno della sorpresa del torneo, quel David Goffin, numero 109 del mondo, entrato in tabellone come Lucky Loser e issatosi fino agli ottavi di finale del torneo. Ci si attendeva una prestazione concreta e poco impegnativa per Roger, che invece ha un'altra volta ceduto un set prima di riuscire in qualche modo a raddrizzare il match e a vincerlo per 5-7, 7-5, 6-2, 6-4.

In realtà è proprio Goffin a iniziare l'incontro in modo molto aggressivo, procurandosi nel corso del primo set ben 5 occasioni per il break. Al giovane belga funziona tutto: ottiene molto dal servizio (85% di realizzazione sulla prima), mette a segno 16 vincenti e, cosa ancor più importante, limita al minimo gli errori gratuiti (solo 6). Proprio quest'ultimo è infatti l'aspetto che in questa fase grava maggiormente su Federer, autore di 17 errori (31 tra primo e secondo set) che di fatto portano Goffin sempre vicino al break. Alla fine, sul 6-5* è proprio il belga a non fallire la sesta occasione complessiva e a chiudere il parziale a suo favore.

Lo svizzero riesce ad uscirne migliorando l'efficacia del servizio (quasi 90% di realizzazione tra secondo e quarto set) e iniziando a macinare più gioco, con 47 vincenti che fanno la differenza rispetto ai 25 del belga (che nel frattempo si fa anche più falloso). Federer dal terzo set prende in mano il controllo del match come avrebbe dovuto fare fin dall'inizio, con soprattutto un terzo set finalmente convincente, in cui cede appena un punto sul proprio servizio. Qualche errore di troppo e qualche soluzione sorprendente di Goffin rischiano di compromettere il quarto set messo in cantiere ottenendo il break in apertura, ma alla fine Federer chiude alla prima occasione disponibile.

Ora però l'elvetico deve far salire il proprio livello di gioco, poiché ai quarti arriverà uno tra Juan Martin del Potro e Tomas Berdych e nulla gli sarà sicuramente più concesso.
Immagini e articoli da TWI (N.d.r.)


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Nole, la tua calma è impressionante

Novak Djokovic è riuscito a rimontare da due set di svantaggio contro Andreas Seppi; anche dopo aver perso il secondo, Nole sembrava davvero calmo e rilassato, il che mi ha impressionato molto. In questi giorni, Djoko sembra in pieno possesso delle sue facoltà fisiche e mentali: il suo linguaggio del corpo dice "Ok, se mi serviranno cinque set per superare questo avversario, allora impiegherò cinque set per farlo". Penso che dopo questa vittoria contro Seppi, si sia reso conto ancora di più che sarà sempre lui ad avere il coltello dalla parte del manico.

Mats Wilander - Eurosport




Ora, detta fra noi, non so che partita abbia visto lui, ma Djokovic ieri mi è sembrato tutto fuorchè calmo. Ok, stavolta non avrà frantumato la propria racchetta, ma il n° 1 ieri s'è preso un bello spavento e per quasi tutta la partita è stato molto rigido nei movimenti.

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Infatti, era tutto fuorchè calmo. E quest'anno non mi è mai sembrato calmo.
Forse sente la pressione di dover almeno eguagliare buona parte dei risultati dell'anno scorso per confermarsi n. 1

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... ennesima "svista" del buon Mats... : anche questa volta lo perdoniamo...basta che non perseveri Wink

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Se gioca come ieri con Nadal ci perde 3 set a 0. Non fa più un vincente cosa che gli permetteva l'anno scorso di tenere testa a Nadal, cosi se giocano a chi sbaglia di meno vince nadal 10 a 0. Comunque è da sottolineare la prestazione di Seppi che anche se Nole non era al massimo è rimasto sempre in partita senza mai mollare fino alla fine. Sull'erba ci darà grandi soddisfazioni Andreas, secondo me è un'impresa fare risultati che lui ha fatto quest'anno sulla terra visto il suo gioco prevalentemente piatto. Sull'erba invece la sua palla piatta darà molto fastidio a molti big e arriveranno grandi prestazioni. Forza AndreaSeppi!

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ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Rg_fem12 Parigi - Francia


Day 9


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Doppio Azzurro in semifinale


D. Bracciali/P. Starace (Ita) d. I. Dodig/ M. Melo (Cro/Bra) 62 – 64

Daniele Bracciali e Potito Starace sono in semifinale.
I due azzurri hanno battuto nei quarti il croato Ivan Dodig e il brasiliano Marcelo Melo, che a sorpresa avevano eliminato l’austriaco Jurgen Melzer e il tedesco Philipp Petzschner (coppia numero 8 del seeding).

Bracciali/Starace hanno così eguagliato il risultato di Fabio Fognini e Simone Bolelli che lo scorso settembre si erano fermati proprio in semifinale agli US Open. L’ultima semifinale azzurra al Roland Garros era datata invece 1967, quando Nicola Pietrangeli e Martin Mulligan furono poi sconfitti per 63 36 62 61 da Emerson/Fletcher.

Immagine e articolo da Federtennis (n.d.r.)


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Day 9

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Roland-Garros-img8787

Jo-Wilfried Tsonga d. Stanislas Wawrinka 64 76(6) 36 36 64

Sul 4-2 per Jo-Wilfried Tsonga riprende il bel match interrotto ieri sera contro Stanislas Wawrinka. Due set pari per un incontro tiratissimo, ricco di emozioni, sospeso all'ultimo secondo prima dell'arrivo dell'oscurità. Alla ripresa, lo svizzero va in break riportando il match in equilibrio. Si arriva al 5-4 Tsonga, con Wawrinka che regala un match point a Tsonga fallendo di poco un cross col suo bel rovescio. Lo svizzero annulla giocando molto profondo. Sul 40-40 Tsonga è falloso e sbaglia una volée a rete ma Stan manda lungo a fondo: ancora parità. Il francese trova un angolo assurdo e con un passante si procura il secondo match point. Wawrinka, con la seconda, non è efficace e Tsonga chiude ed accede per la prima volta ai quarti di finale del Roland Garros. Grande la gioia del francese, che in un certo senso si "vendica" dell'incontro dello scorso anno perso contro lo svizzero qui a Parigi. Nessuna inimicizia, tuttavia: i due si rispettano, si abbracciano a rete ma Wawrinka esce tra le lacrime. Ai quarti, Jo incontrerà Novak Djokovic.

Juan Martin Del Potro d. Tomas Berdych 76(6) 16 63 75

Anche Del Potro e Berdych proseguono la partita fermata per oscurità nella serata di ieri. La situazione all'interruzione era di un sostanziale equilibrio: fatta eccezione per il primo set, vinto al tie-break da Del Potro, gli altri set sono stati vinti alternativamente dai due in modo piuttosto netto, a colpi di mazzate, approfittando dei reciproci cali di concentrazione ed efficacia. I giocatori, difatti, si equivalgono anche nelle statistiche con una fallosità di Berdych leggermente maggiore (49 gratuiti contro i 32 dell'avversario). Alla ripresa, il ceco sembra aver lasciato la testa nello spogliatoio e Del Potro si porta agevolmente sul 4-1. Rendendo più fluida la sua azione, Berdych va in break per poi portarsi sul 4-4. L'argentino tiene il successivo servizio a zero ma diventa estremamente falloso sul servizio che l'avversario deve tenere per non consegnargli il match. 5-5. Ancora un altro cambiamento di fronte, stavolta è Berdych a non capirci nulla e deve ancora servire per rimanere in gioco. Regala tre match point a un Del Potro che lo aspetta a ridosso del giudice di linea in ribattuta. 7-5 e Delpo, nonostante i problemi al ginocchio degli ultimi giorni, accede ai quarti dove lo aspetta Roger Federer.

David Ferrer d. Marcel Granollers 63 62 60

Derby spagnolo sullo Chatrier tra David Ferrer e Marcel Granollers. Ferru gestisce solidamente il primo set con poche sbavature (statistiche rispettabili: 80% di prime, 71% delle quali trasformate in punto). Ancora più a senso unico il secondo set, 6-2 per Ferrer che però peggiora il servizio (52% le prime). Terzo set senza storia (6-0) in cui Granollers si arrende completamente al suo connazionale che si conferma fortissimo sulla terra. Ora Ferrer attende il vincitore tra Gasquet-Murray.


Nicolas Almagro d. Janko Tipsarevic 64 64 64

Sul Lenglen Janko Tipsarevic va subito avanti 3-0 su Nicolas Almagro, per farsi recuperare e poi perdere il set 4-6. Fotocopie esatte sono gli altri due set vinti dallo spagnolo con lo stesso risultato. Ora affronterà ai quarti uno tra Monaco e Nadal.

Rafael Nadal d. Juan Monaco 6-2 6-0 6-0

Ennesima, ulteriore prova di forza di Rafael Nadal sulla sua amata terra rossa parigina. Il numero 2 del mondo ha demolito un inerme Juan Monaco, lasciandogli appena la miseria di 2 giochi. Il punteggio odierno conferma le impressioni della vigilia e della prima settimana di questo Roland Garros. Lo spagnolo, al contrario dei suoi diretti avversari, è davvero in condizione, e nemmeno un terraiolo DOC come l'argentino ha scalfito neppure minimamente le resistenze del campione iberico.
Per chiunque è difficile commentare un 6-2 6-0 6-0 maturato in 1 ora e 40 minuti di gioco. I 12 errori di Nadal in 3 set dicono già molto. Rafa ha inoltre messo a segno 25 vincenti, trasformando 8 delle 10 palle break messe a disposizione da un Monaco senza armi.
Giocare contro il pluricampione dello Slam francese cercando di utilizzare le sue stesse strategie è sinonimo di sconfitta. Il problema è che anche quando giocatori come il sudamericano tentano un piano "B" cercando ad esempio discese a rete, si trovano difronte a passanti inimmaginabili ai quali sono impreparati. Obiettivamente battere il Nadal ammirato oggi sarà impresa durissima per tutti.
Il prossimo a provare questa "Mission impossible" ha il nome di Nicolas Almagro, già sconfitto 7 volte in 7 precedenti dal maiorchino. Sarà il terzo confronto tra i due in quel di Parigi, e nel 2010 Almagro diede filo da torcere all'illustre connazionale costringendolo ad un sudatissimo 7-6 7-6 6-4.

Andy Murray d. Richard Gasquet 1-6 6-4 6-1 6-1

Lo scozzese si vendica della sconfitta subita al Master 1000 di Roma poche settimane fa e batte il tennista di Beziers in rimonta, nonostante un primo set da incubo ed i soliti problemi (veri?) alla schiena. Il match, durato 2 ore e 25 minuti, ha visto un Gasquet giocare in maniera spettacolare nel primo set, per poi spegnersi strada facendo.
Murray si è svegliato nel secondo parziale togliendo il servizio al suo avversario al sesto gioco. Nonostante l'immediato controbreak conquistato da Gasquet, il set si è concluso a favore del britannico che sul 4 pari ha annullato brillantemente 2 pericolosissime palle break e nel game successivo ha approfittato di vari svarioni del francese, sintetizzati nel doppio fallo che ha consegnato il set ad Andy.
Da qui in avanti il padrone di casa è scomparso dalla partita. Poca corsa, dritto spuntato ed una decina di smash sbagliati hanno costretto Gasquet ad una mesta resa, nonostante il costante incitamento del pubblico, a volte scorretto, del Philippe Chatrier. Il 6-1 6-1 degli ultimi due set è poco onorevole per Richard, che per un set e mezzo ha avuto la partita in pugno.
Murray, d'intelligenza, porta dunque a casa un match arduo. Ai quarti sarà sfida ancor piu' intensa contro lo spagnolo David Ferrer.
Immagini e articoli da TWI (N.d.r.)


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(image by TB blog)

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i commenti di Yahoo/Eurosport sugli ultimi due match del giorno

RAFAEL NADAL B. JUAN MONACO 6-2 6-0 6-0

Un'altra gita sul Suzanne Lengler per Rafa Nadal, sei volte vincitore e detentore Roland Garros, contro Juan Monaco, numero 13 del ranking ATP.

Dopo la finale di Coppa Davis dello scorso dicembre (6-1, 6-1, 6-2), un'altra partita a senso unico per il maiorchino che vince 17 giochi consecutivi (dal 2-1 primo set) togliendo a Richard Gasquet il record di 16 game seguenti contro Tommy Haas (dal secondo set, 6-3 6-0 6-0) al terzo turno di sabato.

Nadal aspetta ai quarti il connazionale Nicolas Almagro; per Monaco, reduce da cinque set contro Milos Raoic, ancora un patibolo contro il suo grande amico dai tempi del circuito Juniores.


ANDY MURRAY B. RICHARD GASQUET 1-6, 6-4, 6-1, 6-2

Una questione di testa. Come sempre il tennis si dimostra disciplina assai poco affine ai deboli di concentrazione o autocontrollo e la partita tra Richard Gasquet e Andy Murray ne è l'ennesima prova. Non ci credete? Vedere per credere il primo set dove il talento francese prende a pallate un Murray che, probabilmente colpito dalla bordata di fischi del centrale (i francesi hanno ritenuto una sceneggiata quella fatta dallo scozzese contro Nieminen) o probabilmente impegnato nella sua mente in qualcos'altro di evidentemente più piacevole, ha lasciato il primo set a Gasquet comunque in versione super. Lo scozzese, evidentemente amante delle partenze ad handicap, si sveglia soltanto nel secondo set - unico dove entrambi hanno giocato a tennis - e ne viene fuori una gran partita: Murray breakka Gasquet nel sesto gioco, Gasquet rende il favore nel settimo e il set prosegue in equilibrio fino all'altro momento chiave. Sul 4-4 Murray salva due palle break al francese che va così al servizio per rimanere nel match: l'allievo di Piatti però, dopo essere salito 40-0, si blocca non chiudendo un semplice smash (per la seconda volta nel set... qui sotto troverete la prima) e, sulla palla break, chiudendo con un doppio fallo.
Il terzo set è poi un incubo, Murray tiene il servizio "a zero" mentre Gasquet, di nuovo, concede il break con un doppio fallo. In cinque minuti il francese passa dalla prospettiva del condurre due set a zero a quello di essere un set pari e sotto di un break... e la testa va in tilt. Murray infila 7 giochi consecutivi e, quando Gasquet esce dal tunnel, la partita è finita. Lo scozzese affronterà ora David Ferrer per un quarto di finale che, sulla carta, è probabilmente il più interessante.
(n.d.r.)



Ps ma che punto ha fatto Murray contro le 2 volée di gasquet? Grande Andy


Post modificato da Errex in accordo con l' Utente.

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Day 10

ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Federe29

R. Federer d. J.M. Del Potro 3-6, 6-7(4), 6-2, 6-0, 6-3

Federer resuscita al terzo set
Del Potro ko al quinto

Lo svizzero gioca forse il suo match più brutto fino al terzo set. Poi rinasce e annichilisce completamente l´argentino.

L'incubo finisce al quinto set per Roger Federer. L'elvetico, che fino a questo momento non ha per nulla soddisfatto le aspettative, è stato sul punto di capitolare contro Juan Martin Del Potro, reo di non aver approfittato di una lunga fase di gioco orribile del suo avversario. Finisce e Federer vola in semifinale, ottenendo la dodicesima vittoria contro l'argentino (la quinta nel 2012 dopo Australian Open, Dubai, Rotterdam e Indian Wells).
A inizio match, Del Potro non deve fare in realtà assolutamente nulla per tentare di portarsi in vantaggio, perché ci pensa Federer sull'1-1 a consegnargli il break con 3 gratuiti consecutivi (ne colleziona 6 in appena 3 game). L'elvetico è più brutto che mai in questa fase del match, ma Del Potro non è da meno, tanto da concedere anche una palla break ad un inguardabile Federer. A fine set, l'argentino avrà messo a segno più gratuiti del suo avversario (14 contro 13) e saranno proprio tre errori di diritto a concedere all'ex-numero 1 del mondo un break e l'illusione di poter recuperare. Roger continua però a non trovare il campio e in generale non riesce ad essere aggressivo: l'impressione è che non sia la testa a mancare, ma proprio il fisico, date che l'elvetico arriva sempre in affanno sulle bordate dell'avversario. Il primo set è in realtà dunque una gara a chi sbaglia di più: a salvare Del Potro è solo il servizio, arma fondamentale per l'argentino, su cui ha un 70% di realizzazione e che lo fa apparire più solido dell'avversario (che invece ha un debole 46%).
Nel secondo set, i due iniziano a innalzare il livello di gioco, sebbene la qualità del match non vada oltre l'appena mediocre. Federer diventa più competitivo perché crescono i suoi vincenti (da 7 a 15), ma lo svizzero appare ancora in affanno sui colpi avversari, tanto che non appena ottiene il break sul 3-2 (con tanto di urlo quasi liberatorio), deve subire immediatamente dopo il ritorno di Del Potro, che si porta sul 4-3 e 0-30 su servizio di Federer mettendo giù un parziale di 10 punti a 1, guadagnati più per demeriti di un avversario che gioca uno scambio più brutto dell'altro in quella che è forse la fase peggiore del suo match (ed è tutto dire). Del Potro è molto più concreto sulla sua prima di servizio (sulla quale ha il 90% di realizzazione), ma se da una parte limita i vincenti, dall'altra commette anche meno errori, influenzato forse anche dall'alta fallosità dell'avversario. Il tie-break se lo aggiudica meritatamente proprio il numero 9 del mondo, con punti combattutissimi (sono gli scambi più lunghi dell'intero match), ma con un Federer di nuovo a giocare essenzialmente solo in difesa e un argentino invece molto aggressivo e che in questa fase riesce a dare una velocità e una potenza ai suoi colpi imprendibile per il suo avversario.
Dal terzo set in poi è come se improvvisamente assistessimo ad un altro match: Federer si sveglia dal torpore e gioca probabilmente i 3 migliori set dall'inizio del torneo. Certo, della rimonta è complice un Del Potro che smette praticamente di giocare e che crolla soprattutto psicologicamente, ma è anche vero che fino a quel momento non è che l'argentino avesse così tanto entusiasmato. I numeri parlano negli ultimi 3 set di 45 vincenti complessivi per lo svizzero contro i 13 di Juan Martin e di 15 gratuiti contro 21 dell'argentino. C'è tutto un altro tipo di concentrazione da parte di Federer, un'altra velocità di palla, un'altra precisione di colpi. Finalmente riconoscibile, Roger ricomincia a infilare colpi spettacolari che infervorano il pubblico e alla fine chiude con impensabile (fino a quel momento) facilità un match che sembrava irrimediabilmente compromesso.



ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 Roland12

Novak Djokovic b. Jo Wilfried Tsonga 6-1 5-7 5-7 7-6(6) 6-1

Djokovic si salva ancora
Tsonga getta l´occasione della vita

Non riesce Jo-Wilfried Tsonga a vendicare la sconfitta di due settimane fa a Roma. Il francese cede nuovamente a Novak Djokovic, ma lo fa lottando fino al quinto set. Il serbo vince infatti un'altra maratona (dopo quella contro il nostro Andreas Seppi) e accede così per la quarta volta in carriera alla semifinale del Roland Garros, portandosi inoltre in vantaggio nel computo degli scontri diretti con Tsonga per 6 vittorie a 5.
Il primo set è letteralmente buttato via da Tsonga, che sembra come quasi appagato dall'impresa contro Wawrinka che lo ha visto qualificarsi per la prima volta ai quarti di finale. Il francese non mette una palla in campo (12 i gratuiti su 7 game), mentre Djokovic appare invece solidissimo e non concede nulla. L'impensabile arriva al secondo set, dopo che il serbo ha ottenuto il break in apertura (2-0 con parziale di 8 punti a 0) e sembra in totale controllo della situazione. Inaspettatamente, Tsonga trova infatti il controbreak su un game giocato male da Djokovic (con 2 gravi gratuiti) e lì forse al francese scatta il campanello che una nuova impresa è possibile. Basti pensare che nel giro di 4 game, Tsonga mette a segno 10 vincenti (in tutto un set e mezzo ne aveva fatti solo 5), strappando nuovamente il servizio al numero 1 del mondo proprio sul 6-5*, quando Djokovic salva due set point, ma poi si deve arrendere al terzo.
Nel terzo set, il serbo tenta subito di aggredire il campo per porre fine al momento di fiducia dell'avversario. Non va però oltre un break point che Tsonga è bravo ad annullare. Il francese regge invece bene la pressione, procurandosi persino un'occasione di break al game successivo. Grazie a turni di servizio sempre combattuti, l'incontro cambia faccia più volte in questo set: Tsonga conquista un break, poi arriva l'immediato controbreak del serbo e la sensazione che il numero 1 del mondo stia per imprimere un'accelerazione decisa al suo match. Sul 5-5 pari è infatti Djokovic a procurarsi tre occasioni per un break che sarebbe stato probabilmente decisivo, peccato però che le fallisca tutte. Ci riesce invece al game successivo Tsonga, che di nuovo chiude per 7-5 dando finalmente al suo gioco continuità e soprattutto efficacia (13 i vincenti in questo set contro i 7 di Djokovic).
Tsonga viaggia ora sulle ali dell'entusiasmo, con Djokovic che invece arranca e tenta disperatamente una reazione di potenza. Effettivamente il quarto set è quello in cui il serbo ottiene più vincenti (17) e in cui ha per 3 volte l'occasione di strappare il servizio all'avversario. Tsonga però dimostra una solidità mentale che davvero potrebbe competere con quella del numero 1 del mondo, se non fosse che sul più bello il francese rovina tutto. Prima sul 5-4* e poi sul 6-5*, il beniamino di casa ha in totale 4 match point, che però non riesce a convertire. Anche nel successivo tie-break, in vantaggio 4-2, Tsonga sciupa tutto, annulla due set point, ma al momento di fare la voce grossa, si scioglie nuovamente, concedendo a Djokovic di riaprire il match.
Match che di fatto si conclude qui. Al ritorno sul campo, chi ha più energe sia fisiche che mentali è proprio Djokovic, con una Tsonga frustrato e orami stanco, che in infila un errore dietro l'altro (demoralizzato anche dai recuperi impossibili che il serbo continua a fare). Nole scappa subito via sul 3-0 e poi 5-1, chiudendo alla prima opportunità e accedendo alla semifinale dove sfiderà Roger Federer.

Immagini e articolo da TWI (n.d.r.)

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Day 11

QFs Day (2)


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R. Nadal (Esp) d. N. Almagro (Esp) 76(74) – 62 - 63

Sotto il cielo cupo di Parigi è il solito Rafael Nadal. Non basta un Nicolas Almagro costantemente in spinta per infrangere il muro maiorchino, non basta neanche per strappare un set. Per la terza volta in carriera Nico deve arrestare la sua corsa ai quarti del Roland Garros, sconfitto come nel 2008 e nel 2010 dal nr.1 spagnolo e sei volte campione dello slam francese. In striscia positiva dopo il successo al torneo di Nizza (il secondo stagionale, dopo San Paolo), il tennista di Murcia, come Rafa, giunge all'appuntamento senza aver ceduto un parziale, giocando un tennis brillante e allo stesso tempo solido. Con Nadal, però, tutto cambia, a partire dal fattore psicologico: Nico ha perso i 7 precedenti con il mancino di Manacor, 5 sulla terra con la conquista di un solo set (Madrid 2010). Poca roba, dunque. La favola di Verdasco capace di sfatare la maledizione di Nadal, non si concretizza purtroppo per Almagro sul Philippe Chatrier.
Di certo, per Nadal non è stata un allenamento agonistico come nei tre turni precedenti. Lo spagnolo meno quotato entra in campo centrato, tenendo testa per tutto il primo set al nr.2 del mondo, assistito dal suo ottimo braccio capace di generare una velocità di palla impressionante. La prima frazione infatti fila via liscia, con entrambi gli spagnoli che tengono agevolmente la propria battuta. L'unico sussulto si ha sul 5-5, momento in cui è Almagro a dover annullare una palla break e assicurarsi quantomeno il tiebreak. A testimonianza del grande equilibrio è il fatto che Rafa giunga al gioco decisivo con un solo punto in più. Tuttavia, una sciocchezza di Nico (un drop eseguito senza cognizione di causa, cadendo all'indietro), spiana la strada a Nadal che vola sul 5-1, che consentie una mini-rimonta sino al 5-4, ma chiude con i due servizi a disposizione. Non basta il saldo positivo di Almagro, con 18 vincenti e 17 errori non forzati, non serve neanche il 72% di prime palle in campo. Il maiorchino non regala nulla: solo 5 errori in più di un'ora di gioco, solo fatica sprecata per la testa di serie nr.12.
Nel secondo parziale, prevedibile quindi il calo fisico e mentale del nr.3 iberico, che cede per la prima volta nel match la battuta permettendo a Rafa l'allungo sul 4-1. Con un guizzo d'orgoglio (e un qualche attimo di distrazione di Nadal), Almagro riesce a procurarsi una palla del rientro nel settimo gioco, ma il dritto mancino non abbandona mai nei momenti che contano quindi, con la collaborazione del servizio, Rafa vola sul 5-2. Inevitabile il successivo crollo di Nico, scoraggiato nel trovare le righe ma vedere la palla quasi sempre tornare nel suo campo: il 6-2 è spiegabile anche alla luce delle poche prime dello spagnolo meno quotato, passato ad un misero 50%.
Nel terzo set, nonostante le aspettative, Nico prova a lottare ancora: si procura altre tre palle break ma in nessuna va a segno. Dunque sul 4-3 Rafa strappa la battuta e infligge il ko definitivo con un ace.
Ancora un test altamente convincente per Nadal, il quale chiude senza cedere la battuta. L'unico a riuscirci finora è stato Simone Bolelli nel primo turno. Il ruolo di favorito spetta ancora al maiorchino



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D. Ferrer (Esp) d. A. Murray (Gbr) 64 – 67(37) – 63 - 62

A soccombere (questa volta definitivamente) è Andy Murray , sfiancato alla distanza e incapace di tenere a livello mentale i lunghi scambi cui veniva costantemente sottoposto. Più lo scambio si allungava, più il game si accendeva e si trascinava ai vantaggi, più la maturità del Valenciano veniva a galla, spegnendo i vani tentativi dell'allievo di Lendl, come al solito nervoso e poco lucido nei momenti che contano. Poche le variazioni di ritmo tentate dal britannico, a volte costretto a buttarsi a rete commettendo sbagli grossolani per un talento come lui.
Diamo uno sguardo ai precedenti: Murray conduceva 5-4, ma sulla terra Ferrer era in vantaggio per 3-0, con un solo set ceduto allo scozzese. I due giungono al loro quarto di finale in condizioni totalmente differenti. Andy miracolato da Nieminen, e in parte da Gasquet, con l'incognita dei problemi alla schiena tra una smorfia di dolore e un servizio oltre i 200 km/h ha superato i suoi impegni in continuo crescendo; David vincendo e convincendo, mai così solido a Parigi, costringendo a figuracce i suoi avversari (emblematico il "sorry" scritto da Youzhny sulla terra), tutti surclassati in tre set.
Chi esce meglio dai blocchi è Ferrer, bravo a piazzare il break e a spingersi sul 4-1, lotta, annulla due palle del rientro e allunga sul 5-2. Murray però non demorde, cancella un set point nel proprio turno e ritorna sotto sul 5-4. Al servizio per ritrovare la parità però i troppi errori dello scozzese lo costringono a cedere il parziale per 6-4. Nel secondo Andy tenta di essere aggressivo e muovere il gioco per non cadere nella ragnatela dello spagnolo, ma per due volte fallisce la fuga perdendo un break di vantaggio e trascinandosi al tiebreak. Ma nel momento decisivo, il maggior talento del britannico viene a galla, i suoi colpi ritrovano profondità e gli permettono di chiudere senza troppi sussulti per 7-3. Le statistiche ci vengono in soccorso: Murray passa dai 19 errori del primo parziale ai 10 del secondo, sintomo di quanto sia importante limitare le sbavature contro la grandissima regolarità di Ferrer. In soccorso dell'iberico, però, arriva la pioggia: alla ripresa del gioco Andy ritorna falloso a differenza di David che picchia con la frequenza di un metronomo. Per il fab four è un parziale da dimenticare: due break subiti, solo il 57% di prime in campo (costante negativa anche nelle precedenti frazioni con appena il 50%), 8 vincenti a fronte però di oltre il doppio degli errori, ben 18. Con questi presupposti, Ferrer ha vita facile nel passare al comando per due set a uno con un 6-3 abbastanza comodo. Nel quarto, per l'ennesima volta, il nr.4 del mondo prova a scuotersi e va a avanti di un break ma ancora il rientro dello spagnolo è immediato, soffre ma con coraggio riesce a tenere il servizio in un gioco lottatissimo e addirittura vola sul 4-1. L'ultimo treno per Murray sfila voi con le due chance di recupero sul 4-2: sfumate, con il decimo turno alla battuta perso, lo scozzese regala il pass per la semi al suo avversario.
299 punti disputati, 160 dei quali finiti tra le grinfie di Ferrer, che conclude anche con un saldo positivo tra vincenti ed errori, 35/32, a differenza di Andy (55/59). Un traguardo meritatissimo per David, sostenuto anche dalla maggior parte del pubblico (soprattutto a seguito degli screzi negli ottavi di finale con Gasquet), il quale raggiunge Rafael Nadal in un impegno che si presenta proibitivo, almeno sulla carta. Con questo quarto di finale si chiude il cerchio: i 4 semifinalisti saranno gli stessi di tre settimane fa al Foro Italico. Almeno sulla terra battuta, il quarto fab four può considerarsi Ferrer.

immagini e articoli TWI (n.d.r.)

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Niente finale per Bracciali e Starace

Le teste di serie numero uno del tabellone maschile di doppio, Max Mirnyi e Daniel Nestor, sono approdate in finale contro i Bryan, rispettando senza troppa fatica gli onori del pronostico. Contro di loro nulla hanno potuto infatti gli italiani Potito Starace e Daniele Bracciali.

In poco più di un'ora di gioco Potito e Daniele hanno ceduto il passo, arrendendosi per 6/3 6/4. E' così sfumata per la coppia tosco-campana la chance di approdare in una finale di un Grande Slam in doppio. Dopo aver perso il primo set gli azzurri sono scivolati sotto di un break, sull'1 a 3, anche nel secondo prima di riuscire ad ingranare e a mantenere con una certa tranquillità il proprio turno di battuta. Sul 6/3 5/4 i numeri uno del seeding non hanno tuttavia esitato, vincendo senza concedere occasioni ai tennisti di casa Italia.

Gli unici a riuscirci sono stati Nicola Pietrangeli ed Orlando Sirola: è accaduto per ben tre volte, con due sconfitte, al Roland Garros 1955 e Wimbledon 1956, ed una vittoria, a Parigi nel 1959.

Inutile dire che i tifosi azzurri si consoleranno facilmente con la finale in doppio (in coppia con la Vinci, contro Kirilenko e Petrova) e in singolare raggiunta da Sara Errani.

Gianluigi Quinzi e T.Monteiro (BRA) hanno sconfitto 6/7 6/1 11/9 L.Gomez (MEX) Ts.Kwiatkowski (USA) accedendo alle semifinali del Roland Garros Junior.

Immagine e articolo da TWI(n.d.r.)


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SFs Day

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Dominio Nadal, Ferrer cede le armi


Il maiorchino fa paura: ha perso solo 35 game in sei match e vola in finale dopo aver demolito 6-2 6-2 6-1 il connazionale Ferrer. In caso di trionfo domenica, Nadal conquisterà il settimo titolo al Roland Garros staccando Bjorn Borg.

Rafael Nadal è il primo finalista del Roland Garros dopo aver sconfitto 6-2 6-2 6-1 il connazionale David Ferrer: Rafa è debordante e arriva all'epilogo dello Slam di Francia, già vinto sei volte, senza aver perso un set.
Sulla terra rossa tra Nadal e Ferrer l'esito non può essere differente, perché è la superficie preferita da entrambi, ma il gap, a differenza del cemento (dove Ferrer ha vinto i due precedenti Slam a Flushing Meadows e Australyan Open), è davvero smisurato. Ferrer ha infatti vinto on clay court il primo scontro diretto, nel 2004 a Stoccarda contro un Nadal giovanissimo, ma già faticando 7-5 al terzo, mentre a Parigi, nel 2005, Nadal ha vinto 7-5 6-2 6-0.
Oggi il parziale è ancora più scoraggiante per Ferrer che capitola dopo aver spaziato tra scambi profondi, puliti e centrali - per evitare gli angoli imposti dai diagonali di Rafa - e dritti sull'angolo del rovescio, ma le esitazioni sul colpo per Rafa terminano dopo pochi giochi. Sul 2-1 Nadal concede i primi e ultimi due break-point della partita a Ferrer, ma David le spreca a rete e quando, nel gioco successivo, regala a Rafa tre palle break, l'esito sembra già scritto: da metà primo set un parziale punti di 19/3, due break a zero e 6-2 Nadal in 39'.
La novità è piuttosto una perfetta padronanza di Nadal anche a rete con la volée e addirittura il serve&volley - perché i miglioramenti appurati del maiorchino in battuta, con l'85% di winning sulla prima di servizio, non fanno più notizia - e gli riesce perfino una smorzata da terra carica di effetto (dopo una scivolata) a coronamento del punto più bello del match. Gli altri due set non cambiano copione, anzi, a Ferrer non bastano nemmeno tutti gli azzardi per i migliori angoli, perché i passanti lungolinea in corsa e sistematicamente vincenti di Nadal sono una vera estetica del tennis. Ferrer subisce altri due break nel secondo set (6-2) e tre nel secondo (6-1) cedendo le armi in 1.46'.
Nonostante abbia già vinto sei degli ultimi sette Open di Francia, con settima finale domenica in otto anni (51 vittorie su 52 incontri), il Rafael Nadal di questo Roland Garros sembra il migliore mai ammirato su terra rossa e praticamente imbattibile.

Immagine e articolo da Eurosport(n.d.r.)


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(Image by AP)

Djokovic prima finale a Parigi

Il serbo vince la semifinale in tre set (6-4 7-5 6-3) contro un deludente Federer che spreca 4 break di vantaggio tra primo e secondo. Sarà la quarta finale Slam consecutiva - dopo Wimbledon e Us Open 2011 e Australyan Open '12 - tra Nadal e Djokovic per la prima volta nella storia del tennis

Novak Djokovic è il secondo finalista del Roland Garros dopo aver battuto in poco più di due ore Roger Federer 6-4 7-5 6-3. Sarà ancora Nadal-Djokovic per la quarta finale slam consecutiva dopo Wimbledon, Flushing Meadows e Australyan Open: è la prima volta nella storia del tennis. E Nole si è preso la rivincita su Federer, che lo aveva battuto in 4 set nella semifinale dello scorso anno. Nel 2007 e nel 2008 invece era stato Nadal (precedenti 14-12 a favore dello spagnolo, che ha battuto Djokovic nei due stagionali on clay court a Barcellona e Montecarlo) a eliminare Nole nelle semifinali dell'Open di Francia.

Piu' i demeriti di Federer - Primo set di sostanziale equilibrio con break per Federer subito recuperato da Djokovic per il 3-3: da qui un parziale di 18/5 punti a favore del serbo e gli errori non forzati di Roger nel set 17 (contro i soli 3 di Nole) come statistiche emblematiche per spiegare il 6-4. Djokovic è concentrato e ha finalmente ritrovato il dritto dopo i reiterati problemi contro Andreas Seppi e Tsonga, ma non è nel suo miglior stato di forma dopo un leggendario 2011; Federer se ne accorge ed entra bene coi piedi in campo per attaccare sempre, ma sbaglia troppo col dritto e nella seconda frazione vince solo il 40% dei punti sulla prima fino a perdere ancora l'ultimo game a servizio (5-7) di un set sprecato, perché lo svizzero dilapida tre break di vantaggio. Ultimo set con maggiore gap, perché Nole serve quasi l'80% di prime palle nonostante il forte vento e diventa letale col dritto da dentro il campo (11 winners). Dal canto suo Roger Federer, sotto di due set e reduce dalla rimonta-maratona su Del Potro, sembra rassegnato e concede l'ultimo break (il sesto dell'incontro su parziale punti 13/2) per deporre le armi in 2:04' di gioco.
Yahoo/Eurosport (n.d.r.)


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Federer dovrebbe riflettere Sad ....

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Che delusione...speravo in un gran match e invece...acqua da tutte le parti...dal fisico, al dritto, alla testa... ATP  Roland  Garros - 2° Grand Slam  (33) - Pagina 2 939115

Vabè...capita...io me un po' me lo sentivo...spero che ora si riprenda e si dia da fare...

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sinceramente credo che Federer quest anno abbia giocato troppo..
è il tennista che ha vinto di più dopo gli US Open del 2011.. ma è chiaro che il suo fisico non è più quello di un tempo.. e sopratutto la testa..

oggi deludente.. troppi errori non forzati.. da 3 palle del 5-2 e servizio.. a un parziale di 5-1... non va... oggi..

certo che da li a darlo per l'ennesima volta per finito proprio no!!!!

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L'importante è che sia in forma per la parte della stagione che inizierà tra due settimane...ora non so se gli converrebbe saltare Halle o meno...

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Era facilmente prevedibile, Federer ha giocato un roland garros di basso livello in tutte le partite. Oggi era partito piuttosto bene ma poi troppi errori..andava troppo ad intermittenza. Credo che Roger debba ritrovare in primis il servizio, poi un po' di forma

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Federer: ´ Djokovic migliore di me.
Ho perso perche´ ho giocato male non per i fastidi all´anca´


Roger Federer, molto sorridente nonostante la sconfitta, non manca di complimentarsi con Djokovic ma allo stesso tempo ammette di non aver giocato come avrebbe dovuto:
"Penso che lui abbia giocato bene in condizioni difficili. Non sono stato in grado di sostenere un gioco solido. Lui ha giocato molto meglio di me. Questo è tutto. Ho fatto molta fatica a tenere la palla in campo in alcuni scambi ma non avevo la sensazione di colpire la palla male. E' stata una settimana dura per me. Novak più volte ha forzato i miei errori e ha comandato il gioco, mi spingeva in zone del campo a lui più congeniali. Il servizio non ha funzionato al meglio ma anche perchè c'era tantissimo vento e Novak rispondeva benissimo. La finale? Sarà sicuramente una buona partita. Di gran lunga il favorito è Rafa." Lo svizzero non sembra essere preoccupato in vista dei prossimi appuntamenti: " Le Olimpiadi sono ancora lontane due mesi, mancano due settimane a Wimbledon e la semifinale in uno Slam non è un brutto risultato."

Federer dopo aver fatto la tradizionale conferenza stampa in inglese e francese, si è soffermato con una ristretta cerchia di giornalisti svizzeri a cui ha dichiarato di avere alcuni problemi fisici che però non hanno influito sulla sua prestazione odierna:
" Negli ultimi due mesi ho avuto problemi all'anca e ogni tanto continuo ad avvertire dei piccoli fastidi, ma questi non influenzano lo svolgimento dei match. Se perdo è perchè l'altro è migliore di me. Tutti hanno dei fastidi. E' stata una stagione sulla terra faticosa. Ho avuto anche una leggera forma influenzale, mal di gola e raffreddore, ma niente di preoccupante."

Novak Djokovic:
" E' sempre una sfida scendere in campo contro un giocatore del calibro di Roger e dimostrare in pieno quello che sei in grado di fare. Nadal a Parigi gioca sempre benissimo quindi mi aspettavo che fosse lui ad arrivare in finale, e sarà lui il favorito. Dovrò giocare in modo consistente e ad alto livello se voglio vincere qui contro Rafa. Non so come giocherò la prossima partita, non posso promettervi nulla. Mi rendo perfettamente conto a che intensità dovrò giocare in finale. Sarà una battaglia. Entrambi vogliamo quel titolo e vedremo alla fine chi avrà la meglio. Rafa ha vinto gli ultimi due scontri a Montecarlo e Roma, non mi aspetto assolutamente di vincere ogni singolo incontro contro di lui. Domenica sarà diverso perchè giocheremo al meglio dei cinque set. Entrerò in campo credendo di poter vincere e sapendo di avere la possibilità di fare la storia. Questo mi motiva e mi ispira."
Immagine e intervista da TWI (n.d.r.)


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Djokovic e Nadal: la storia nel mirino

Il serbo insegue il personale Grande Slam, lo spagnolo il record assoluto della settima vittoria

Ci siamo. Va in scena la finale del singolare maschile, che chiuderà l’edizione 2012 dei French Open. Di fronte i primi due tennisti del mondo: Novak Djokovic e Rafael Nadal. Tutto sommato, è la finale migliore possibile anche se i protagonisti ci sono arrivati seguendo percorsi quasi diametralmente opposti.

Nadal, campione in carica, ha lasciato per strada appena 35 giochi e una sola volta ha permesso al suo avversario di conquistare sei giochi in un set: è successo nei quarti contro il connazionale Nicolas Almagro, certamente l’avversario che è riuscito ad impegnarlo maggiormente. Djokovic invece ha palesato una condizione non ottimale e, dopo aver passeggiato nella prima settimana, si è trovato in grossa difficoltà sia negli ottavi contro Seppi (a cui ha rimontato due set) che nei quarti contro Tsonga, che ha avuto quattro match-point prima di cedere di schianto nel quinto e decisivo parziale. In semifinale invece, il numero 1 ATP ha controllato senza troppa fatica uno spento Federer, che aveva illuso i suoi tifosi recuperando da 0-2 con Del Potro.

Entrambi i finalisti giocano per la storia, personale e assoluta. Qualora dovesse vincere, Nole centrerebbe il Grande Slam di carriera e terrebbe viva la speranza di poter mettere a segno quello vero, avendo vinto in gennaio gli Australian Open. Rafa invece, in caso di successo, staccherebbe Borg in quanto a titoli complessivi a Parigi e diventerebbe il migliore in assoluto con 7 trofei.

Se si potesse riavvolgere la pellicola di 365 giorni, forse oggi si potrebbe azzardare l’ipotesi di un match equilibrato. Un anno fa Djokovic (che perse in semifinale contro Federer una splendida partita) aveva appena sconfitto lo spagnolo nelle finali di Madrid e Roma e, come poi avrebbe dimostrato il prosieguo della stagione, era riuscito a entrare nella guardia del mancino di Manacor anche sul suo terreno prediletto, ovvero la terra battuta. Ma, come ben sappiamo, Nole si fermò prima e Nadal si aggiudicò la finale contro Federer, raccogliendo una delle poche soddisfazioni del suo difficile 2011.

A distanza di un anno, tutto è cambiato. Nadal ha ripreso in mano le redini della diligenza che viaggia sulla terra e non le mollerà certo oggi. Perché Nole, pur avendo conservato intatto il carattere che gli aveva fatto fare il salto di qualità, non è più lo stesso fisicamente e il suo gioco ha bisogno di una condizione ottimale per esprimersi al meglio e sperare di intaccare le granitiche certezze dello spagnolo. Era inevitabile che il serbo calasse, così come era ampiamente prevedibile che il maiorchino ritrovasse intatte le sue coordinate sul rosso.

Le statistiche non aiutano Djokovic, che a Parigi ha perso 3 volte su 3 con l’avversario odierno. Il serbo può aggrapparsi ai numeri, in particolare al fatto che le ultime tre finali slam contro Nadal le ha vinte lui. Più in generale, i due sono pari nel computo delle finali disputate (7-7) con Nadal nettamente in vantaggio negli head-to-head sulla terra (11-2).

Francamente, penso che Djokovic non potrà andare oltre una onorevole resa contro un Nadal che sembra viaggiare a una velocità tutta sua in questo torneo. La fiducia del campione uscente è palpabile nei suoi atteggiamenti e Nole potrà sperare di insinuargli il dubbio solo ritrovando d’incanto la profondità e la regolarità agli altissimi livelli messa in mostra per quasi tutta la scorsa stagione. E forse non basterebbe nemmeno.
Tuttavia, la storia dello sport è piena di pronostici smentiti e la vittoria del serbo, quotata attorno a 3,5 contro l’1,3 di quella di Nadal, rientrerebbe di certo tra questi.
Immagine e articolo da T.it (R. Borgatti -n.d.r.)


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Mamma mia che finale brutta per ora...più vedo questa partita più non capisco come faccia a piacere il tennis di nadal..mah!mistero!
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