interessante resoconto di una persona che ha assistito ieri al processo di napoli su calciopoli con la confessione del colonnello auricchio, colui che ha indagato su tutta la vicenda calciopoli.
"La prima cosa che noto, arrivando al Tribunale di Napoli con Antonello,
è che il Colonnello Auricchio non è bello come nella mirabile
docufiction di La 7. Senza nulla togliere, forse Daniele Liotti, il
simil Raul Bova che ha interpretato il suo ruolo, ha ancora qualcosa in
più.
La seconda, appena comincia il controesame dell'avv. di
Moggi, è che non è neanche sicuro com'era in quelle immagini, dove
tutta l'inchiesta sembrava priva di falle, inappuntabile,
incontestabile. Un po' arrogante, con risatine varie qua e là, lo
rimane, ma mi pare l'unico dato in comune con quel pezzo di grande tv
che tanti hanno preso per verità assoluta.
Il giudice Casoria, di
cui avevo solo letto e finalmente vedo di persona, già mentre fa
l'appello ha l'entusiasmo di chi, avendo scelto di fare il giudice
penale, deve passare tutte le settimane a sentire chiacchiere sul
campionato di calcio mentre nell'aula accanto si discute di criminalità
reale. In aula, con i loro avvocati, ci sono Bergamo, Moggi, De Santis
e Bertini: li guardo e penso a questi 4 che fregano costantemente
giganti (si fa per dire..) dell'industria e della politica, come
Berlusconi, Sensi e Moratti, ora finalmente tornati ai posti di
comando. Mi piace, questa storia.
I giornalisti: ecco Alvaro
Moretti di Tuttosport e Maurizio Galdi della Gazzetta dello Sport.
Prendono appunti, ascoltano attenti, sembrano svolgere lo stesso
mestiere, e invece hanno funzioni opposte. Il primo, tutto fuorchè
juventino, è l'unico che scrive di calciopoli cercando di fare emergere
quanto avviene in aula. Il secondo non so per chi tifi ma ha il compito
contrario: tenere i toni bassi quando attacca la difesa, alzarli quando
finalmente spunta qualche mezza dichiarazione contro gli imputati.
Comincia
il controesame dell'avv. Prioreschi, legale di Moggi. Auricchio, nelle
circa 5 ore di domande (tante) e risposte (poche), conferma un dato
fondamentale, assurdo, inimmaginabile, che si può riassumere in tre
parole, poche ma rivoluzionarie: abbiamo ragione noi.
E'
incredibile, ma ha ragione un manipolo di tifosi che da 4 anni spiega
Calciopoli ad ogni conoscente essendo guardato come un pazzo, o magari
come uno che sta cominciando a seguire cattive compagnie. Adesso,
grazie ad Auricchio, ne sono certo. Abbiamo ragione noi, mentre i
giornali, le televisioni, i pavidi addetti ai lavori (calciatori,
allenatori, dirigenti, ecc) hanno torto. Chi in buonafede, chi in
malafede.
Neanche su un forum di tifosi bianconeri, infatti, si
poteva realmente pensare che le inchieste fossero svolte in virtù degli
articoli di Gazzetta, Corsport e Repubblica (meno male che il
Colonnello non era un fan di Matteo Dotto e della sua moviola a
Controcampo, altrimenti altro che 2 scudetti e Serie B..), ma lui lo
conferma e se ne vanta ("mica potevamo leggere Tuttosport.."). E
quando sbuca qualche dato palesemente incongruente, come rapporti su
squalifiche che non sono mai esistite, ammonizioni che avrebbero dovuto
essere mirate e non lo erano, Auricchio risponde che insomma, se il
tabellino della Gazzetta riportava quei dati, lui che poteva fare, non
è mica un tecnico..
E il rigore negato alla Juve a Palermo
dall'amico De Santis lo ricorda? No, non è un tecnico e non può
giudicare, dipendere dal resoconto della Gazzetta.
No, non è un
tecnico, ma il rigore fuori area assegnato alla Juve in Roma-Juve 1-2
lo ricorda, quello riesce a giudicarlo da solo. E il pugno di Cufré
(rigore e espulsione)? E il gol annullato a Ibra nel secondo tempo? Sì,
ricorda anche quello, evidentemente la Gazzetta ne aveva parlato. Meno
male.
Avevamo ragione noi, e ce lo ha detto, vantandosene, il
responsabile dell'indagine dei Carabinieri: calciopoli è stata
un'inchiesta fondata su quanto scritto da Gazzetta e Corsport, quelli
degli "Juve non così" ogni errore a favore, con silenzi per gli errori
contro.
Le ammonizione preventive, altra favola che
andava per la maggiore: Prioreschi la smonta, facendo l'elenco delle
squadre che se ne erano avvantaggiate: prime erano Atalanta e Reggina,
due colossi del calcio. E i rossi diretti che hanno fatto saltare agli
avversari il match con la Juve? Due in tutto il campionato, ultima in
classifica. Auricchio risponde tranquillo: ma noi non abbiamo verificato queste graduatorie, a noi interessava il dato della Juve.
E avete controllato chi fossero gli squalificati? Erano Petruzzi (17
partite in un anno), Nastase (solo 7!!!), Vignaroli, Simone Inzaghi, e
altri fenomeni del genere, contro Buffon, Thuram, Cannavaro e
compagnia... Sì, ma noi non siamo tecnici, non possiamo valutare.
E' vero, me lo ero dimenticato, in quei casi non può valutare.
Avevamo
ragione, anche sulle ammonizioni preventive. Non hanno in alcun modo
aiutato la Juve, sarebbe bastato verificarlo. Ma la Gazzetta,
purtroppo, non ha pubblicato qualche tabella del genere per aiutare il
Colonnello.
"Se uno arbitra contro la Juve poi viene fermato, se invece arbitra a favore viene premiato":
eccolo, uno dei grandi classici del sentimento popolare elevato da
Auricchio e dai giudici sportivi ad accusa concreta. Si, ma avete
verificato che poi Dattilo, l'arbitro che avrebbe squalificato i
giocatori dell'Udinese per favorire la Juve, è stato fermato per 8
turni? E che Paparesta, dopo averla sfavorita, non farà neanche qualche
giorno di pausa? E che Copelli, il guardalinee "nemico" della Juve, è
poi andato tranquillamente ai Mondiali?
No, non abbiamo verificato, ma Paparesta è stato penalizzato nella classifica di Baldas. Non è uno scherzo, ha detto davvero così.
Avevamo
ragione noi, arbitrare contro la Juve non produceva danni, al contrario
di quanto sospettato da Auricchio e dai tanti Marione del nostro
calcio. Ma non si è pensato di verificarlo.
L'altro nostro tema ricorrente, è noto, riguarda le telefonate dell'Inter
ai dirigenti degli arbitri: mai esistite, come dicono fideisticamente
loro, o sparite, come sosteniamo noi seguendo anche gli sviluppi di
processi paralleli? In alcune intercettazioni Bergamo racconta alla
Fazi di telefonate con Moratti e con Facchetti per organizzare
incontri. Dove sono finite? Auricchio non se lo sa spiegare; ma come,
non dovevano essere controllate tutte le utenze di Bergamo? Il pm
Narducci dice che forse qualche utenza di Bergamo è sfuggita. Ah ecco,
che fortuna. Moratti e Facchetti sono riusciti a sentire Bergamo su
un'utenza sfuggita agli investigatori. Beati loro. E comunque, al
Colonnello, quelle telefonate non interessavano poi così tanto.
E
così via, con tanti altri argomenti da cui si evincono i limiti di
un'inchiesta svolta in fretta e in furia, per fare "in tempo",
basandosi solo su fonti fidate, con l'imputato che ha rinunciato a
difendersi sin dal principio, evidentemente avendo dato fiducia solo ai
ricontri dell'informativa preparata da Auricchio, e non alle parole dei
dirigenti che gli avevano permesso di vincere tutto per 12 anni.
Si
fa tardi, io e Antonello dobbiamo andare, abbiamo visto abbastanza.
Salutiamo Moretti, chiediamo a Galdi di intervenire in trasmissione da
noi, e torniamo a Roma, curiosi di leggere i loro articoli sui loro
quotidiani in versione online.
Moretti, sul "fazioso"
Tuttosport, titola "TELEDUBBI", e riporta fedelmente le dichiarazioni
sulle telefonate (sparite) di Bergamo con Moratti e Facchetti, dopo
aver ricordato in un altro articolo il modo di indagare (solo su alcuni
quotidiani, senza verifica) del Colonnello.
Galdi, sulla Gazzetta,
titola "La difesa prova il contropiede" e all'interno non si parla di
Inter, Bergamo e degli errori del Colonnello. Si sofferma sul dibattito
relativo all'elezione degli organi federali; il resto evidentemente non
interessa. E l'articolo, ma guarda un po', già non si trova più.
Auricchio,
che legge solo la Gazzetta, può tirare un sospiro di sollievo, ma a
noi, che leggiamo anche i giornali faziosi che riportano letteralmente
quanto accaduto, rimangono tante domande.
Tranne una, cui ha già risposto ieri il Colonnello: sì, abbiamo ragione noi."
ottimo... se si basa su ciò che scrive la gazzetta per spalare m.... sulla juve e moggi, complimenti a lui...