nanobabbo8672 ha scritto: qualcuno per caso si ricorda dove fece il record del mondo dei 200 pietro mennea, erano i giochi universitari del 1979 (attuale record europeo)???
domanda retorica, ovviamente: città del messico (quota 2240 slm)
questo fatto rende il record (o il recordman) in sè un dopato?
Il record è stato ottenuto in condizioni "non convenzionali" ma tutti gli atleti erano sullo stesso piano, oltre a ciò, tutti i partecipanti alle manifestazioni sportive in altitudine, si trasferirono (e lo fanno ancora oggi) nel luogo mesi prima per adattarsi alle condizioni ambientali.
Nel caso di Djokovic stiamo invece parlando dell'applicazione sistematica di sedute ipobariche volte a far produrre all'organismo un maggior quantitativo di emoglobina mentre la prova si svolge in condizioni "convenzionali" (al livello del mare o poco più).
Questo significa che l'organismo viene adattato a condizioni di gara come a Città del Messico (dove l'emoglobina in più serve a compensare la situazione ambientale) per poi "lavorare" nelle condizioni ambientali di New York dove l'emoglobina in più diventa a tutti gli effetti un vantaggio nei confronti degli avversari.
Salvo nelle modalità nulla di diverso di una pratica di autotrasfusione quindi, a mio avviso, prima ancora che doping, un comportamento antisportivo.
Sarà anche un gran tecnico del tennis e una pasta d'uomo come può testimoniare qualche amico del forum ma resta un atleta da non indicare quale esempio di sportività.
P.S. Oltre alle considerazioni sull'antisportività mi domando anche se il "genio" che ha consiglaito a Djokovic l'utilizzo di questa tecnica conosca gli effetti collaterali di una simile pratica sia nel breve che, soprattutto nel medio e lungo periodo. Ma quello che probabilmente interessa è spremerlo per bene fino a che guadagna cifre iperboliche, poi, se dovesse avere problemi cardiaci o polmonari, pazienza, sotto un altro