Promemoria primo messaggio :
Oggi in chat ho avuto un'interessante discussione con Wik riguardo l'incordatura progressiva. Questa tecnica si basa sul principio che le corde centrali, essendo più lunghe delle altre, vanno tirate ad una tensione superiore a quelle più corte, con un tiraggio decrescente man mano che ci si sposta verso i lati del telaio. Questo porterebbe ad una sorta di ampliamento dello sweetspot (magari Wik vi spiegherà meglio) e il piatto corde risulterebbe più "morbido" anche nei colpi decentrati. Ho sempre pensato che non ha molta logica tirare una corda lunga 32 cm (esempio basato sulla Radical Pro Youtek che avevo in casa) alla stessa tensione dell'ultima laterale che è lunga circa 20 cm. Non avevo però mai avuto l'occasione di approfondire il discorso nè tanto meno sapevo che esistesse già una tecnica a proposito.
Nel pomeriggio mi sono un po' documentato, scoprendo anche che in America la chiamano "proportional stringing".
La questione è la seguente: di quanti chili bisogna calare man mano che si incorda? La logica, o meglio la matematica, direbbe che i chili devono calare proporzionalmente alla lunghezza. Questo significherebbe che l'ultima verticale (seguendo le misure della Youtek) dovrebbe essere tesa il 38% in meno rispetto ala prima centrale. Praticamente, se parto con una tensione di 26 kg., finisco con 16, cioè ben 10 kg. in meno!! A tal proposito ho trovato un prospetto che avvalorerebbe quest'ipotesi. Si basa sul piatto della Pro Staff 6.1 Classic, partendo da una tensione di 60 libbre, pari a 27 kg.:
Ora mi chiedo: è possibile che un telaio incordato con questa tecnica non vibri come un fuscello al vento? E siamo sicuri che il rendimento di una corda cali proporzionalmente alla lunghezza della corda stessa? Chi mi dice che una corda di 32 cm. tirata a 26 kg. si comporti come una lunga 20 cm. tirata a 16 Kg.? Sui siti americani c'è chi parla di scendere di un kg. per corda, chi di scendere di un kg. ogni due.
Chi sa parli o taccia per sempre .
Oggi in chat ho avuto un'interessante discussione con Wik riguardo l'incordatura progressiva. Questa tecnica si basa sul principio che le corde centrali, essendo più lunghe delle altre, vanno tirate ad una tensione superiore a quelle più corte, con un tiraggio decrescente man mano che ci si sposta verso i lati del telaio. Questo porterebbe ad una sorta di ampliamento dello sweetspot (magari Wik vi spiegherà meglio) e il piatto corde risulterebbe più "morbido" anche nei colpi decentrati. Ho sempre pensato che non ha molta logica tirare una corda lunga 32 cm (esempio basato sulla Radical Pro Youtek che avevo in casa) alla stessa tensione dell'ultima laterale che è lunga circa 20 cm. Non avevo però mai avuto l'occasione di approfondire il discorso nè tanto meno sapevo che esistesse già una tecnica a proposito.
Nel pomeriggio mi sono un po' documentato, scoprendo anche che in America la chiamano "proportional stringing".
La questione è la seguente: di quanti chili bisogna calare man mano che si incorda? La logica, o meglio la matematica, direbbe che i chili devono calare proporzionalmente alla lunghezza. Questo significherebbe che l'ultima verticale (seguendo le misure della Youtek) dovrebbe essere tesa il 38% in meno rispetto ala prima centrale. Praticamente, se parto con una tensione di 26 kg., finisco con 16, cioè ben 10 kg. in meno!! A tal proposito ho trovato un prospetto che avvalorerebbe quest'ipotesi. Si basa sul piatto della Pro Staff 6.1 Classic, partendo da una tensione di 60 libbre, pari a 27 kg.:
Ora mi chiedo: è possibile che un telaio incordato con questa tecnica non vibri come un fuscello al vento? E siamo sicuri che il rendimento di una corda cali proporzionalmente alla lunghezza della corda stessa? Chi mi dice che una corda di 32 cm. tirata a 26 kg. si comporti come una lunga 20 cm. tirata a 16 Kg.? Sui siti americani c'è chi parla di scendere di un kg. per corda, chi di scendere di un kg. ogni due.
Chi sa parli o taccia per sempre .