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Rispondo con un nuovo topic ad alba visto che l'argomento è differente dall'originale
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L'attenzione deve sempre esserci, ma dev'esserne gestito il livello, questo è molto importante.
Parto dall'esempio da una mia partita di qualche giorno fa contro un amico con cui spesso incrociamo la racchetta e sempre con sfide epiche all'ultimo sangue.
Terzo set 3-3, lui serve e vinco il suo servizio, servo io 4-3 e penso, se mi porto 5-3 ora non mi prende più e alzo al massimo il mio livello di attenzione, decido di servire per fare ace concentrandomi al massimo e tirando fortissimo agli angoli pensando proprio "ora ti faccio vedere io cos'è servire", la cosa mi riesce 30-0, ma al terzo servizio succede l'ovvio, mi esce la prima e sulla seconda mi tiene a lungo sullo scambio finchè mollo per stanchezza, vincerà quel game ritornando così in parità di breack e sullo slancio vincerà 7-5 il terzo set e così la partita.
Mi sono semplicemente comportato come un pollo alle prime armi ed è per quello, per quei due servizi al massimo dei massimi che ho perso un incontro che avrei portato a casa quasi sicuramente.
Vediamo partendo da questo esempio di capirne il motivo.
Ogni giocatore ha un serbatoio di benzina da consumare, quello è e quello resta, non ci sono alternative ed il combustibile deve servire per arrivare a destinazione, la fine della partita.
Ora, chiamiamo l'accelleratore della nostra auto "livello di attenzione", più accelleriamo e più consumiamo benzina e meno ne avremo a disposizione per arrivare alla fine, ovvero a parità di chilometri percorsi se accelleriamo consumiamo molto di più col risultato che poi dovremmo per arrivare alla fine andare molto piano, altrimenti non arriviamo a destinazione.
Tempo addietro questo lo chiamiavo livello di concentrazione, un amico mi fece notare che chiamare concentrazione è un'aspetto molto, troppo mentale ed in effetti ha ragione. I parametri sono due, uno fisico e uno mentale intimamente legati e la dizione livello di attenzione è molto più esplicativo.
All'aumentare dell'impegno mentale corrisponde un'aumento dell'impegno fisico per cui se sono più attento corrisponde anche una maggiore attività fisica per consentire di raggiungere l'obbiettivo "giocare meglio quel punto".
Premesso questo, altra cosa che sappiamo è che i punti a tennis visto il particolar modo di contarli non sono assolutamente tutti uguali, 0-15 non ha l'importanza di 30-40, 0-1 al primo set non ha l'importanza di 4-5 al terzo. Se questi sono casi limite abbastanza evidenti ci sono tutti i casi intermedi meno evidenti, ma che fanno comunque la differenza di importanza fra punto e punto.
Altro fattore importante, non è possibile mantenere il proprio livello di concentrazione e di conseguenza quello di attenzione (impegno psicofisico) al massimo se non per un periodo limitato, che non è MAI l'intero arco di una partita.
Se riferito al fattore fisico questo ci è chiaro, sappiano tutti che non possiamo correre come matti per 90 minuti, non tutti hanno chiaro che lo stessa identica cosa avviene per la concentrazione, dopo un po' viene a mancare (questa ad esempio è spesso la ragione vera della comparsa del famoso braccino).
Mettiamo assieme i pezzi allora e arriviamo a una conclusione,
IL LIVELLO DI ATTENZIONE è "quanta ce ne mettiamo", quanta ce ne mettiamo dobbiamo sceglierlo ad ogni punto, ad ogni game, sapendo che non possiamo mettercene sempre il massimo, che abbiamo dei limiti fisiologici invalicabili, che dobbiamo comunque arrivare alla fine, e che il tipo di gioco stesso che adottiamo richiede impegno psicofisico differente. Saper gestire al meglio queste variabili è fondamentale per vincere.
Andiamo oltre
e cominciamo a parlare di tipologia di gioco in relazione a quanto detto.
Djokovic è un giocatore di pressione, deve spingere in palleggio qualsiasi cosa per sfiancarti e tenere un ritmo alto, per farlo deve tenere sempre un livello di attenzione elevato e deve mantenerlo a lungo perchè il palleggio pesante è dove vuol portare la partita. Questo tipo di giocatore è sempre ai suoi limiti fisiologici e si allena per poter mantenere alti i suoi limiti.
Federer è un giocatore da uno-due, improvvisi cambi di velocità, improvvise variazioni di ritmo ed effetto, colpi talentuosi, il palleggio è ridotto al minimo. Questo tipo di giocatore ha variazioni di livello di attenzione altissime anche all'interno dello steso punto, è continuamente ad accelleratore che và e viene. Tutto bene, finchè tiene il numero degli scambi a punto basso, tutto male quando è costretto da avversari che giocano di pressione o ritmo come Djoko o Nadal perchè la benzina in questo modo finisce in fretta.
Nei suoi incontri Federer infatti è calcolato corra il 60% in media di un normale giocatore i una normale partita.
Questo Federer lo sà ed infatti è un maestro nell'arte di concentrarsi e deconcentrarsi, nel scegliere i punti importanti dove alzare o abbassare la sua concentrazione, perchè al bisogno la vuole tutta. Parliamo ovviamente del Federer dei tempi d'oro, oggi s'è un po' arrugginito.
Ma se voi andate a guardarvi qualche incontro del Federer ingiocabile di qualche anno fa, ai cambi di campo vedrete che nemmeno sembra sia in campo, è da un'altra parte, totalmente estraniato, questo perchè stà riposando la concentrazione, e questo sistema gli consente di allungare i suoi tempi di mantenimento "del livello di attenzione".
Un Nadal ad esempio, adotta un sistema leggermente differente da Federer proprio perchè le tipologie di gioco dei due sono differenti, Federer cambia i livelli molto a seconda del punto, Nadal che è giocatore di ritmo spesso e volentieri invece abbassa il livello per un'intero game dopo averne vinto uno molto importante giocandolo tutto a livello di attenzione molto alto, a volte lo si vede proprio consegnare il game che non gli interessa per poter riposare la concentrazione, ed averla poi tutta a pieno regime nel game successivo che gli interessa.
Al momento mi fermo qui altrimenti ti faccio solo confusione, sperando di essere stato chiaro, magari aggiungerò e puntualizzerò qualcosa in seguito.
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alba77 ha scritto:
Non riesco a seguirti, puoi spiegare meglio il concetto cortesemente?
A quei livelli credo che l'attenzione non manchi mai o quasi, anche se delle volte vediamo calare Federer di concentrazione, lo stesso succede anche a Nole, ma uno sembra fresco dopo 4 set e l'altro boccheggia dopo alcuni game...
Non parlo di freschezza nei colpi ma di apparenza quando guardi la persona mentre non si gioca.
L'attenzione deve sempre esserci, ma dev'esserne gestito il livello, questo è molto importante.
Parto dall'esempio da una mia partita di qualche giorno fa contro un amico con cui spesso incrociamo la racchetta e sempre con sfide epiche all'ultimo sangue.
Terzo set 3-3, lui serve e vinco il suo servizio, servo io 4-3 e penso, se mi porto 5-3 ora non mi prende più e alzo al massimo il mio livello di attenzione, decido di servire per fare ace concentrandomi al massimo e tirando fortissimo agli angoli pensando proprio "ora ti faccio vedere io cos'è servire", la cosa mi riesce 30-0, ma al terzo servizio succede l'ovvio, mi esce la prima e sulla seconda mi tiene a lungo sullo scambio finchè mollo per stanchezza, vincerà quel game ritornando così in parità di breack e sullo slancio vincerà 7-5 il terzo set e così la partita.
Mi sono semplicemente comportato come un pollo alle prime armi ed è per quello, per quei due servizi al massimo dei massimi che ho perso un incontro che avrei portato a casa quasi sicuramente.
Vediamo partendo da questo esempio di capirne il motivo.
Ogni giocatore ha un serbatoio di benzina da consumare, quello è e quello resta, non ci sono alternative ed il combustibile deve servire per arrivare a destinazione, la fine della partita.
Ora, chiamiamo l'accelleratore della nostra auto "livello di attenzione", più accelleriamo e più consumiamo benzina e meno ne avremo a disposizione per arrivare alla fine, ovvero a parità di chilometri percorsi se accelleriamo consumiamo molto di più col risultato che poi dovremmo per arrivare alla fine andare molto piano, altrimenti non arriviamo a destinazione.
Tempo addietro questo lo chiamiavo livello di concentrazione, un amico mi fece notare che chiamare concentrazione è un'aspetto molto, troppo mentale ed in effetti ha ragione. I parametri sono due, uno fisico e uno mentale intimamente legati e la dizione livello di attenzione è molto più esplicativo.
All'aumentare dell'impegno mentale corrisponde un'aumento dell'impegno fisico per cui se sono più attento corrisponde anche una maggiore attività fisica per consentire di raggiungere l'obbiettivo "giocare meglio quel punto".
Premesso questo, altra cosa che sappiamo è che i punti a tennis visto il particolar modo di contarli non sono assolutamente tutti uguali, 0-15 non ha l'importanza di 30-40, 0-1 al primo set non ha l'importanza di 4-5 al terzo. Se questi sono casi limite abbastanza evidenti ci sono tutti i casi intermedi meno evidenti, ma che fanno comunque la differenza di importanza fra punto e punto.
Altro fattore importante, non è possibile mantenere il proprio livello di concentrazione e di conseguenza quello di attenzione (impegno psicofisico) al massimo se non per un periodo limitato, che non è MAI l'intero arco di una partita.
Se riferito al fattore fisico questo ci è chiaro, sappiano tutti che non possiamo correre come matti per 90 minuti, non tutti hanno chiaro che lo stessa identica cosa avviene per la concentrazione, dopo un po' viene a mancare (questa ad esempio è spesso la ragione vera della comparsa del famoso braccino).
Mettiamo assieme i pezzi allora e arriviamo a una conclusione,
IL LIVELLO DI ATTENZIONE è "quanta ce ne mettiamo", quanta ce ne mettiamo dobbiamo sceglierlo ad ogni punto, ad ogni game, sapendo che non possiamo mettercene sempre il massimo, che abbiamo dei limiti fisiologici invalicabili, che dobbiamo comunque arrivare alla fine, e che il tipo di gioco stesso che adottiamo richiede impegno psicofisico differente. Saper gestire al meglio queste variabili è fondamentale per vincere.
Andiamo oltre
e cominciamo a parlare di tipologia di gioco in relazione a quanto detto.
Djokovic è un giocatore di pressione, deve spingere in palleggio qualsiasi cosa per sfiancarti e tenere un ritmo alto, per farlo deve tenere sempre un livello di attenzione elevato e deve mantenerlo a lungo perchè il palleggio pesante è dove vuol portare la partita. Questo tipo di giocatore è sempre ai suoi limiti fisiologici e si allena per poter mantenere alti i suoi limiti.
Federer è un giocatore da uno-due, improvvisi cambi di velocità, improvvise variazioni di ritmo ed effetto, colpi talentuosi, il palleggio è ridotto al minimo. Questo tipo di giocatore ha variazioni di livello di attenzione altissime anche all'interno dello steso punto, è continuamente ad accelleratore che và e viene. Tutto bene, finchè tiene il numero degli scambi a punto basso, tutto male quando è costretto da avversari che giocano di pressione o ritmo come Djoko o Nadal perchè la benzina in questo modo finisce in fretta.
Nei suoi incontri Federer infatti è calcolato corra il 60% in media di un normale giocatore i una normale partita.
Questo Federer lo sà ed infatti è un maestro nell'arte di concentrarsi e deconcentrarsi, nel scegliere i punti importanti dove alzare o abbassare la sua concentrazione, perchè al bisogno la vuole tutta. Parliamo ovviamente del Federer dei tempi d'oro, oggi s'è un po' arrugginito.
Ma se voi andate a guardarvi qualche incontro del Federer ingiocabile di qualche anno fa, ai cambi di campo vedrete che nemmeno sembra sia in campo, è da un'altra parte, totalmente estraniato, questo perchè stà riposando la concentrazione, e questo sistema gli consente di allungare i suoi tempi di mantenimento "del livello di attenzione".
Un Nadal ad esempio, adotta un sistema leggermente differente da Federer proprio perchè le tipologie di gioco dei due sono differenti, Federer cambia i livelli molto a seconda del punto, Nadal che è giocatore di ritmo spesso e volentieri invece abbassa il livello per un'intero game dopo averne vinto uno molto importante giocandolo tutto a livello di attenzione molto alto, a volte lo si vede proprio consegnare il game che non gli interessa per poter riposare la concentrazione, ed averla poi tutta a pieno regime nel game successivo che gli interessa.
Al momento mi fermo qui altrimenti ti faccio solo confusione, sperando di essere stato chiaro, magari aggiungerò e puntualizzerò qualcosa in seguito.