porto ha scritto: scusate ,ma non sono d'accordo ad essere calati non sono i prezzi,ma il costo di produzione a discapito della qualità.
scusa maxx, ma una racchetta di nole, la nuova speed costa su tw, la bellezza di 193 euro che in lire sono circa 370.000,la prestige costa, sempre su tw 169 euro,la babo aero pd costa 174 euro.
considerato che tw ha probabilmente i prezzi migliori perchè prendono grossi quantitativi di merce,è probabile che in un piccolo negozio di sport le vai a pagare quasi a prezzo di listino,circa 200 euro.
poi potreste anche dirmi che non sei obbligato a prendere l'ultimo modello però la realtà è che anche i produttori si sono adeguati all'euro,ovvero 100.000 lire =100 euro
secondo me il problema è che noi ci siamo fatti fregare dai cinesi non mettendo tasse alle cose prodotte dalla RPC consentendoli di distruggere il mercato(tutto) con il loro prodotti mediocri,ma a costo bassissimo costringendo le nostre industrie manifatturiere o a fallire o a decntrare la produzione nei paesi a basso costo inseguendo i cinesi nel loro campo,costo-qualità=0;quando sarebbe semplicemente bastato mettere i dazi doganali,come del resto esiste nella RPC per i nostri prodotti vedi FERRARI..............ma questo è un discorso che va oltre quindi mi fermo qui e scusate l' OT,era solo uno sfogo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ciao a tutti
Probabilmente, anzi sicuramente stieamo andando fuori tema e me ne scuso, ma sono completamente d'accordo con marvenu circa i prezzi e le opportunità maggiori offerte dal mercato a chi sa trovarle.
I prodotti cinesi non sono mediocri, sono in linea con quello che il committente chiede relativamente a quanto vuole spendere...
Se ci mettessimo a fare la guerra commerciale ai cinesi perderemmo certamente, d'altronde se ogniuno producesse solo per il proprio mercato interno, ostacolando i prodotti altrui, noi avremmo un mercato di 60 milioni di consumatori, loro oltre due miliardi!, senza contare che la nostra manifattura è principalmente di trasformazione, essendo sprovvisti in generale di materie prime che acquistiamo all'estero.
Andrebbe solo accellerato il processo subito da tutte le economie di aumento dei diritti dei lavoratori che porterà inevitabilmente ad un aumento del costo di produzione, ma arriveranno i sindacati ed i sindacalisti anche a pechino....
Certo sarebbe opportuno pretendere che i prodotti importati fossero soggetti a quei costi indiretti (sicurezza sul lavoro, certificazioni di processo e di prodotto, rispetto del codice etico sui lavoratori in termini di età, orario ecc) obbligatori in Europa ed USA e che ne innalzano il prezzo (ma non necessariamente o automaticamente la Qualità).
Credo che come consumatori siamo stati beneficiati più che penalizzati dall'"invasione Cinese", senza contare che, fatte le opportune distinzioni, nel dopoguerra durante il boom degli anni '50 e '60 noi siamo stati un po' la Cina di quel periodo, con manodopera a basso costo e diritti dei lavoratori ancora in itinere.
Il problema vero è che oramai non ci sono più tante differenze tra un prodotto made in italy ed uno made in china o perlomeno non tali e tante da giustificarne la differenza di prezzo, pertanto si dovrebbe protendere per il primo a discapito del secondo solo per puro spirito patriottico (rispettabilissimo ma non razionale) e quasi mai per reale convenienza.
Scusate nuovamente la digressione che prometto essere l'ultima