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Perchè non gioco come saprei????

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Peppe83
18 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti...
non sono un campione, ma perchè nei palleggi prepartita mando la palla dove voglio sia col dritto che con il rovescio, mentre durante la partita non riesco a mandarla quasi mai dove dico, anzi, sembra che punto sempre l'avversario, e poi stecco non dico sempre ma una volta a game che comunque è tanto... poi nonostante sono molto veloce non arrivo sempre s palle che i miei avversari molto più lenti di me riescono a colpire con calma. Premetto che i passaggi prepartita che facciamo di solito non sono lenti ma cerchiamo di metterci in difficolta, e quelle sono le parti più divertenti e anche belle da vedere.
scusate la confusione

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Peppe83 ha scritto:
Ciao a tutti...
non sono un campione, ma perchè nei palleggi prepartita mando la palla dove voglio sia col dritto che con il rovescio, mentre durante la partita non riesco a mandarla quasi mai dove dico, anzi, sembra che punto sempre l'avversario, e poi stecco non dico sempre ma una volta a game che comunque è tanto... poi nonostante sono molto veloce non arrivo sempre s palle che i miei avversari molto più lenti di me riescono a colpire con calma. Premetto che i passaggi prepartita che facciamo di solito non sono lenti ma cerchiamo di metterci in difficolta, e quelle sono le parti più divertenti e anche belle da vedere.
scusate la confusione


Come ti hanno già risposto, questi sono problemi che abbiamo in molti....ma due consigli, due, mi sento di darteli, anche se non sono un "maestro" :
1) Per evitare le steccate, prova a guardare SEMPRE la palla, fino a che non la colpisci (sembra facile, ma dovrai concentrarti molto) e vedrai, come d'incanto migliorare i tuoi colpi in maniera incredibile
2) Per arrivare in tempo sulla palla, esercitati con lo split-step (sarebbe il saltellino da fare, quando il tuo avversario colpisce la palla) e sarai molto più reattivo e veloce

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Sento di aggiungermi al coro...comunque...da aikidoka (e qualche altra arte marziale), alle volte e' la voglia di vincere che fa perdere. Sia detto per inteso, nel 90% dei casi si perde perche' si gioca con gente piu' brava, magari non piu' brava in assoluto, ma certamente piu' brava a gestire una partita.

Giocare tranquilli e' un arte che se imparata dara' soddisfazioni enormi, forse la piu' grande e' la capacita' di perdere senza lamentarsi del male al ginocchio, del sole in faccia, delle palle "che quella marca non mi e' mai piaciuta" e via cosi'.

Ci sono diversi metodi, ma piu' o meno tutti cercano di fermare la mente dal calcolare e elaborare ogni cosa 1000 volte; dal guardare la palla intensamente, all'uso di scappatoie (tipo bounce-hit; quando la palla tocca terra dici bounce, e poi quando la tua racchetta colpisce la palla dici hit. In tal modo sei costretto a guardare la palla fino a che non la colpisci); se poi hai un piano di gioco ben venga - ma la cosa fondamentale e' non lasciare che la mente comandi oltre il limite necessario.

Quando si gioca con il maestro, non si pensa a vincere o perdere, ma a colpire la palla bene ed e' questo atto sul quale ti concentri.

Smile

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Guild ha scritto:
Mi sembra che siano arrivati tantissimi buoni consigli ma forse non è stata stressata sufficientemente la componente psicologica che varia tra le partite tra amici e le partite in cui se perdi sei fuori...
Voglio dire: secondo me l'abitudine a giocare al meglio il proprio tennis si costruisce prima affinando la tecnica (maestro), poi mettendola in pratica in partita (amici) ed infine e soprattutto facendo esperienza nei torneini per nc (nemici).
Lo stress di giocare contro un avversario che non conosci affatto, di cui non sai i punti deboli, che è nelle tue stesse condizioni e che probabilmente non farà altro che buttare palle mosce e sporche, è infinitamente superiore a quello della partitella amichevole con un collega del circolo.

Quindi, se posso, niente paura delle brutte figure iniziali. Iscriviti a tutti i tornei "da scarsi" che trovi e prendi le legnate che devi prendere. In poco tempo avrai sperimentato tanti tipi di giocatori che ti permetteranno di essere più calmo e disinvolto in futuro.


Lo sai che ho appurato invece che con sconosciute in torneo mi comporto molto meglio...che non fra amici....riesco ad avere una concentrazione e freddezza maggiore...perché invece la partita al circolo vado sempre a considerarla fra un allenamento e un gioco/scherno...poi va beh uno si distrae pure più facilmente Razz

Devo farmi crescere un po' di più cattiveria! Twisted Evil

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Guild ha scritto:
Mi sembra che siano arrivati tantissimi buoni consigli ma forse non è stata stressata sufficientemente la componente psicologica che varia tra le partite tra amici e le partite in cui se perdi sei fuori...
Voglio dire: secondo me l'abitudine a giocare al meglio il proprio tennis si costruisce prima affinando la tecnica (maestro), poi mettendola in pratica in partita (amici) ed infine e soprattutto facendo esperienza nei torneini per nc (nemici).
Lo stress di giocare contro un avversario che non conosci affatto, di cui non sai i punti deboli, che è nelle tue stesse condizioni e che probabilmente non farà altro che buttare palle mosce e sporche, è infinitamente superiore a quello della partitella amichevole con un collega del circolo.

Quindi, se posso, niente paura delle brutte figure iniziali. Iscriviti a tutti i tornei "da scarsi" che trovi e prendi le legnate che devi prendere. In poco tempo avrai sperimentato tanti tipi di giocatori che ti permetteranno di essere più calmo e disinvolto in futuro.



Stavo per scriverlo io! Troppo giusto. Ok la tecnica ma per dare il massimo è necessario allenare la parte psicologica/agonistica di noi. Solo così riusciamo a performare al max della ns possibilità...Quindi fare tornei, tornei, tornei.....fino a quando la performance in palleggio è uguale a quella in partita (stika...). Poi è ovviamente giusto allenare e migliorare la tecnica ma se valiamo 10 di tecnica e 5 in partita......... Sad

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La tecnica serve per affrontare meglio una partita...quindi non parlerei di componenenti...non so se si capisce cosa intendo Neutral

Fare tornei è utile...ma se a me mette in difficoltà un tipo di gioco/palla non è continuando a fare tornei che capisco dove sta il mio errore/difficoltà...è ovvio che poi la teoria la devo mettere in pratica....ma se la teoria non la imparo...la pratica non nasce da se' Razz

Mettendola ancora più pratica...la tecnica è la fondamenta di un edificio...se non faccio una solida fondamenta...l'edificio durerà? ..quanto durerà?

Quindi senza tecnica mi potrò pure divertire...ma oltre a quel livello...non salgo e non salirò...

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troppo spesso si sente dire che bisogna giocare con i più forti per migliorare e questo è vero. ma bisogna anche abituarsi a vincere e allora giocare anche con gente che .. e vincere ( e vinceremo...scherzo) , poi con gente con i quali provare i colpi senza avere paura di perdere ( non è facile) e soprattutto fare tanti tanti tornei, lì si cresce..bparere personale ...

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Alessandra76 ha scritto:
La tecnica serve per affrontare meglio una partita...quindi non parlerei di componenenti...non so se si capisce cosa intendo Neutral

Fare tornei è utile...ma se a me mette in difficoltà un tipo di gioco/palla non è continuando a fare tornei che capisco dove sta il mio errore/difficoltà...è ovvio che poi la teoria la devo mettere in pratica....ma se la teoria non la imparo...la pratica non nasce da se' Razz

Mettendola ancora più pratica...la tecnica è la fondamenta di un edificio...se non faccio una solida fondamenta...l'edificio durerà? ..quanto durerà?

Quindi senza tecnica mi potrò pure divertire...ma oltre a quel livello...non salgo e non salirò...


Provo a spiegarmi meglio...è ovvio che la tecnica che ho rappresenta il cap delle mie prestazioni (inutile specificarlo addirittura...) ma se non ho adeguata esperienza di tornei non riesco a utilizzarla tutta! Il giocatore di tennis ha (personale parere) 2 obiettivi:
1. migliorare la tecnica
2. essere in grado di usarla al 100%
Io sto parlando del secondo punto...anche perchè (forse) è più facile da ottenere rispetto a incrementi significativi nella tecnica...

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Ma sì...alla fine credo che diciamo la stessa cosa...è il medico che impara il mestiere sui libri....ma poi è l'esperienza che definisce l'essere dottore Smile

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Mi trovo nella fase in cui sto giocando con tanti compagni diversi pari livello o più forti. Vinco, perdo..
Allo stesso tempo (tempo permettendo vero Alessandra e Gianluini?! Magari giocassi 3 ore al dì!!) una volta la settimana gioco con un'insegnante per correggere la tecnica.
Ora che sto aumentando la qualità tecnica grazie ad una cura maggiore dei colpi noto una maggiore serenità nel gioco in partita.
Associo tecnica e psiche assieme, ognuno lo fa a modo proprio mi è piaciuto chi diceva di pensare "hit" quando colpisce o chi fa lo split step, anche a me lo split aiuta molto la reattività e la concentrazione, ma la cosa che PIU' DI TUTTI MI HA AIUTATO è stata la frase dell'insegnante che ha detto:

"..devi palleggiare con me come se fossi in partita e giocare in partita come se avessi me al di là della rete.."

Sarà la cosa più ovvia del mondo ma da quando mi ha rivelato questo segreto di Pulcinella ho migliorato l'aspetto psicologico del gioco. Sento molta più serenità nel curare ogni singolo COLPO. Arriva la palla (che sia un taglio, un top una pallata o cosa) ma la concentrazione nell'affrontarla è aumentata e anche la cura nel pensare: ok adesso si la metto lunga sul suo rovescio, ma soprattutto: adesso la metto con un bello stile al di là della rete, il mio swing ora si ALLUNGA ANCHE DOPO L'IMPATTO e accompagno la palla con il braccio.
In partita prima curo il colpo (tecnica) poi dove lo metto (tattica). Tutto si complica ma la gratificazione di averla messa di là come si deve aumenta la gratificazione del gioco. E anche se perdi la partita la gratificazione è maggiore se la perdi commettendo meno falli che giocando di tattica e regalando punti.
X ora funziona..

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Alessandra76 ha scritto:
Ma sì...alla fine credo che diciamo la stessa cosa...è il medico che impara il mestiere sui libri....ma poi è l'esperienza che definisce l'essere dottore Smile


Perchè non gioco come saprei???? - Pagina 2 622327

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Ovviamente non tutti saranno d'accordo, specialmente gli agonisti, ma io sono giunto alla conclusione che per me (che non gioco a livello agonistico) l'importante non è vincere a tutti i costi ma uscire dal campo sentendo di avere dato tutto.

Ultimamente da questo punto di vista va molto meglio. Purtroppo mi succede qualche volta di vincere anche con i cosiddetti "pallettari" e sentire che mi manca qualcosa; certe volte è più soddisfacente perdere lottando con uno molto più forte di te.

Comunque la prossima volta provo con il consiglio di Ivan
"..devi palleggiare con me come se fossi in partita e giocare in partita come se avessi me al di là della rete.."

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...io preferisco uscire dal campo sentendo di essermi divertita Razz

Alla fine è pur sempre un gioco! Smile

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la cosa che mi manda in crisi dovendo giocare una partita è la convinzione di non essere adeguatamente preparato a disputarla. gioco 1-2 ore alla settimana e quindi mi sento insicuro nel colpire la palla, cerco di accorciare lo scambio, guardo l'avversario per intuire le sue intenzioni, tolgo gli occhi dalla palla e comincio a saggiare la resistenza dei teloni! premesso che le ore con il maestro sono il top , per chi ha una tecnica "decente" la macchina lanciapalle può essere una validissima alternativa. per 2 mesi ho saltato le partitelle con gli amici ed al rientro avevo un gioco molto più solido(nei miei limiti) ma soprattutto guardavo esclusivamente la palla essendomi abituato a non avere "nessuno" dall'altra parte della rete.
P.S. la macchina è stata giubilata velocemente dal maestro del circolo che aveva notato un calo nelle ore di lezione Sad

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Voloidion ha scritto:
la cosa che mi manda in crisi dovendo giocare una partita è la convinzione di non essere adeguatamente preparato a disputarla. gioco 1-2 ore alla settimana e quindi mi sento insicuro nel colpire la palla, cerco di accorciare lo scambio, guardo l'avversario per intuire le sue intenzioni, tolgo gli occhi dalla palla e comincio a saggiare la resistenza dei teloni! premesso che le ore con il maestro sono il top , per chi ha una tecnica "decente" la macchina lanciapalle può essere una validissima alternativa. per 2 mesi ho saltato le partitelle con gli amici ed al rientro avevo un gioco molto più solido(nei miei limiti) ma soprattutto guardavo esclusivamente la palla essendomi abituato a non avere "nessuno" dall'altra parte della rete.
P.S. la macchina è stata giubilata velocemente dal maestro del circolo che aveva notato un calo nelle ore di lezione Sad


Ho affrontato recentemente il problema del calo di rendimento dal palleggio alla partita, ed ho risolto più o meno al tuo stesso modo: pur non avendo la lanciapalle, mi sono imposto di osservare solamente la pallina senza interessarmi dell'avversario.
Mi son ritrovato a colpire meglio, muovermi meglio e più reattivamente in campo, scegliere il colpo più adatto ad ogni situazione, questo perchè la mente è passata dal "preoccuparsi" di ciò che avviene nell'altra metà di campo, al sintonizzarsi esclusivamente sul mio tennis.
La cosa che mi ha fatto più piacere è stata notare che gli errori sono diminuiti drasticamente, perchè prima per "paura" di rimanere nello scambio cercavo troppo spesso il colpo definitivo anche quando non ero in una situazione favorevole, mentre adesso attendo il momento propizio costruendo il punto colpo dopo colpo.

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Evviva la pazienza!

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Lupo65 ha scritto:
Evviva la pazienza!


Se non ne avessi già avrei appeso la racchetta al chiodo da tempo .....

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Lupo65 ha scritto:
Evviva la pazienza!

E' proprio "santa", soprattutto nel tennis Smile

Un altro esercizio a mio parere molto utile è giocare a punti con un amico, dando valore +1 ai vincenti e +2 (per l'avversario, quindi in pratica -2 per chi li commette) agli errori gratuiti.
In questo modo si può allenare la capacità di scegliere il momento adatto per attaccare, poichè il rischio insito nel cercare il vincente a tutti i costi (+2 punti all'avversario se nella ricerca del vincente si sbaglia) fa preferire la continuazione dello scambio, in attesa del momento propizio e percentualmente meno falloso.

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Felipo ha scritto:
Un altro esercizio a mio parere molto utile è giocare a punti con un amico, dando valore +1 ai vincenti e +2 (per l'avversario, quindi in pratica -2 per chi li commette) agli errori gratuiti.


Questo mi piace, lo provero', denkiu lol!

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e pensare che in non osservo mai la palla ma solo ed esclusivamente l'avversario. devo provare a concentrarmi di più sulla palla...

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Peppe83 ha scritto:
e pensare che in non osservo mai la palla ma solo ed esclusivamente l'avversario. devo provare a concentrarmi di più sulla palla...


Il punto è: devi colpire la palla, non l'avversario Very Happy altrimenti saresti un pugile!
L'avversario lo puoi guardare per un istante prima che colpisca, per intuire cosa stia per fare, ma l'attenzione deve essere nel 98% dei casi sempre e solo per la palla.
Col tempo poi si impara a trarre le informazioni necessarie riguardanti gli spostamenti e le intenzioni avversarie attraverso la visione periferica.

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Felipo ha scritto:

Un altro esercizio a mio parere molto utile è giocare a punti con un amico, dando valore +1 ai vincenti e +2 (per l'avversario, quindi in pratica -2 per chi li commette) agli errori gratuiti.
In questo modo si può allenare la capacità di scegliere il momento adatto per attaccare, poichè il rischio insito nel cercare il vincente a tutti i costi (+2 punti all'avversario se nella ricerca del vincente si sbaglia) fa preferire la continuazione dello scambio, in attesa del momento propizio e percentualmente meno falloso.


Confermo l'assoluta utilità di questo esercizio, che mi fece fare un maestro tanti anni fa. Purtroppo non mi è stato mai riproposto in anni più recenti, ma ora che me lo hai ricordato magari vedrò di applicare questo giochino anche nelle partite amichevoli.

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lamonf82 ha scritto:
Felipo ha scritto:

Un altro esercizio a mio parere molto utile è giocare a punti con un amico, dando valore +1 ai vincenti e +2 (per l'avversario, quindi in pratica -2 per chi li commette) agli errori gratuiti.
In questo modo si può allenare la capacità di scegliere il momento adatto per attaccare, poichè il rischio insito nel cercare il vincente a tutti i costi (+2 punti all'avversario se nella ricerca del vincente si sbaglia) fa preferire la continuazione dello scambio, in attesa del momento propizio e percentualmente meno falloso.


Confermo l'assoluta utilità di questo esercizio, che mi fece fare un maestro tanti anni fa. Purtroppo non mi è stato mai riproposto in anni più recenti, ma ora che me lo hai ricordato magari vedrò di applicare questo giochino anche nelle partite amichevoli.


Per renderlo ancora più vario si può modificare in vari modi:
- l'errore non forzato vale +3 invece che +2 (ancora maggiore attenzione nel non commettere sciocchezze)
- è fallo far rimbalzare la palla nell'area di servizio (serve per abituarsi a giocare sempre lungo)
- etc etc

Io di solito gioco al meglio dei 3 set, ogni set a 21 punti, senza servizio, ma si può variare.

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Variante: per ogni sbaglio ti bevi una vodka a collo...

drunken

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Perchè nono provi anche con questo?
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Sono 10 regole pratiche di allenamento mentale (mental training) per migliorare la concentrazione e la giusta attenzione ed hanno lo scopo di rendere queste abilità delle ”abitudini”, elaborate da un famoso "sport performance psychologist" americano.

Sicuramente non fanno male....

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Ho provato a guardare quasi ininterrottamente la palla sopratutto sul punto dell'impatto con la racchetta... ho pensato più al movimento tecnico del diritto e del rovescio "a essere sincero cercavo di imtare federer mentre colpivo la palla" che non all'assoluto bisogno di fare un colpo vincente o la paura di perdere il punto.... devo dire che mi sono 1-Divertito 2-Stavo vincendo 'partita interrotta per pioggia' 3-Non ero stanco 4-Strano ma una sola steccata in un set......... spero di essere sulla strada giusta.
A proposito in passato questo avversario ha sempre vinto contro di me.
Comunque grazie a tutti per i consigli.

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Felipo ha scritto:

Un altro esercizio a mio parere molto utile è giocare a punti con un amico, dando valore +1 ai vincenti e +2 (per l'avversario, quindi in pratica -2 per chi li commette) agli errori gratuiti.

Felipo ha scritto:

Per renderlo ancora più vario si può modificare in vari modi:
- l'errore non forzato vale +3 invece che +2 (ancora maggiore attenzione nel non commettere sciocchezze)
- è fallo far rimbalzare la palla nell'area di servizio (serve per abituarsi a giocare sempre lungo)
- etc etc

Io di solito gioco al meglio dei 3 set, ogni set a 21 punti, senza servizio, ma si può variare.


Quindi come sarebbe esattamnete il conteggio per chi esegue il gioco con queste "regole"
+1 vincente
-1 errore forzatro
-2 o -3 errore NON forzato
e nel caso si giochi corto si interrompe il punto e si riceve -1??? magari se il NON forzato pesa -3 qui si potrebbe inserire -2?

Intendi set da 21 (intendo inizi scambio) punti giocati e poi vedi i punti a seconda del loro peso o 21 punti già col peso prestabilito?

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Invece io lamento di un altro problema - la scarsa concentrazione durante il gioco se conduco con vantaggio netto - spesso sono sul 5-0 o 5-1 e subisco breack o addirittura la rimonta e magari vinco 6-4 - la causa è proprio questo calo di attenzione che non so spiegarmi Shocked

Non mi faccio MAI prendere da pensieri negativi - pur essendo molto emotiva mentre gioco nel ben o nel male non esprimo le mie emozioni e penso sempre al punto da giocare. Mi basta pensare stando a 0:40 o viceversa che posso e sono in grado di vincere il game e spesso me lo gioco ai vantaggi, anche multipli a volte vincendolo a volte perdendolo.

Però appena cala l'attenzione comincio a perdere. E la causa non sono le distrazioni esterne.
Come poso risolvere il problema?

PS: ho letto Le 10 regole pratiche per migliorare la concentrazione. Forse devo fissare qlc quando non si scambia? Tipo le corde come consigliano? Ma a me il calo accade nello scambio....
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