Ciao a tutti, vi scrivo per raccontare un psicodramma accaduto in un secondo turno giocato domenica scorsa, che non ho ancora elaborato del tutto e ha a che fare con la mia - scarsa - tenuta psicologica.
Primo set vinco 6-2 giocando bene e in controllo; il secondo set l'avversario gioca meglio e andiamo avanti game su game finché faccio break e mi porto 5-4 al servizio. E qui iniziano i problemi, il corto circuito mentale. Non chiedetemi come... subisco il contro break, il set si trascina al tie break e perdo 6-7 (5-7).
Dunque si va al terzo set, che come sapete nei tornei di quarta consiste in un tie break. Qui arriva il vero psicodramma. Sono avanti 9-8 e sto servendo per chiudere la partita, ma sostanzalmente succede questo:
9-9
10-9
10-10
11-10
11-11
12-11
12-12
E alla fine perdo 12-14. Non per meriti dell'avversario, ma perché il mio braccio è andato in vacanza. Ora, so che è una domanda da milioni di dollari, ma sono certo che qui c'è qualche tennista molto più esperto di me perciò mi appello a voi per capire come gestire questi momenti e dialogare con quella vocina nella testa che ti dice continuamente: "stai tranquillo, questa partita non la vinci".
Consigli?
Primo set vinco 6-2 giocando bene e in controllo; il secondo set l'avversario gioca meglio e andiamo avanti game su game finché faccio break e mi porto 5-4 al servizio. E qui iniziano i problemi, il corto circuito mentale. Non chiedetemi come... subisco il contro break, il set si trascina al tie break e perdo 6-7 (5-7).
Dunque si va al terzo set, che come sapete nei tornei di quarta consiste in un tie break. Qui arriva il vero psicodramma. Sono avanti 9-8 e sto servendo per chiudere la partita, ma sostanzalmente succede questo:
9-9
10-9
10-10
11-10
11-11
12-11
12-12
E alla fine perdo 12-14. Non per meriti dell'avversario, ma perché il mio braccio è andato in vacanza. Ora, so che è una domanda da milioni di dollari, ma sono certo che qui c'è qualche tennista molto più esperto di me perciò mi appello a voi per capire come gestire questi momenti e dialogare con quella vocina nella testa che ti dice continuamente: "stai tranquillo, questa partita non la vinci".
Consigli?