Sindrome del braccino

Salve a tutti.
Analizzando il mio gioco ho notato di avere un difetto a mio giudizio molto grave. In parole povere, non riesco a giocare con tranquillità i punti decisivi e di conseguenza a concretizzarli. Mi spiego meglio : ad esempio in vantaggio sul 40-0 o 40-15 , invece di continuare a giocare come prima, all'improvviso inizio a fare errori stupidi , mi ritrovo ai vantaggi e a perdere il game o a  vincerlo( spesso per demeriti altrui) faticando in maniera abnorme.

Salve a tutti.
Analizzando il mio gioco ho notato di avere un difetto a mio giudizio molto grave. In parole povere, non riesco a giocare con tranquillità i punti decisivi e di conseguenza a concretizzarli. Mi spiego meglio : ad esempio in vantaggio sul 40-0 o 40-15 , invece di continuare a giocare come prima, all'improvviso inizio a fare errori stupidi , mi ritrovo ai vantaggi e a perdere il game o a  vincerlo( spesso per demeriti altrui) faticando in maniera abnorme.

Un altro esempio significativo: ieri sono entrato in campo concentrato, mi sono portato in vantaggio 4-0 , palla del 5-0 40-15, inizio già a pensare di aver vinto il set, mi deconcentro, non penso più a dove mettere la palla, mi ritrovo sul 6-6. 
Tie break: in vantaggio 6-2 e servizio , inizio a preoccuparmi, decido solo di buttare la palla al di là della rete. Il braccio trema, le gambe si muovono a caso, accorcio progressivamente la profondità dei miei colpi. 
Morale: perdo 13-11 al tie break e nel secondo set esco completamente dalla partita.
Qualcuno ha consigli per "curare" questa maledettissima " sindrome del braccino"?

E' cosí importante per te vincere? Disegna semplicemente un'idea di tennis nella tua mente e concretizzala, vincere o perdere sará solo la conseguenza, il match non sará piú il fine ma solo uno strumento, peraltro indispensabile per misurare i tuoi progressi contro il tuo vero nemico, ovvero te stesso e i tuoi limiti. Per tanto che tu possa vincere, uno piú forte di te lo troverai sempre e allora perché preoccuparsi per la tua partita 'qui' e 'ora'?
Cosí dice il saggio. Augh.

capita quando si allenta la tensione per eccesso di permissivismo verso sè stessi. praticamente non sei agonisticamente cattivo a tal punto da importi una sorta di autodisciplina tattica e tecnica, che poi col tempo dovrebbe diventare sempre meno forzata. se ti accorgi di fare pensieri particolari in quelle situazioni, devi eliminarli e possibilmente ribaltarli o semplicemente far finta che il punteggio non esista e ogni punto sia una nuova e decisiva scommessa

Thread doppio, ho unito le discussioni!

... ma è chiaro che l'avversario quando è sotto di punteggio ci prova in un ottica che spesso è . "o la va o la spacca" quindi si rilassa, tu ti contrai perchè perdi qualche punticino, lui prende sicurezza tu insicurezza ed il pasticcio si concretizza... poi c'è la questione che alcuni si "scaldano" giocando... ma io guarderei due aspetti: 1. fisico 2. mentale. Su quello fisico prova a verificare molto bene come sei messo: dopo 5-6 giochi magari un po' tirati se non sei allenato il servizio inizia ad essere una croce ed iniziano gli errori grossolani. In realtà, potresti essere abbastanza allenato, ma il tuo avversario potrebbe esserlo molto di più  . Sul mentale cerca gli appigli: dopo un errore sistema le corde e mentre le sistemi "rivediti" mentalmente i colpi corretti o ripetiti di muoverti e spingere con il gomito etc... oppure trova qualche altra formula... dovrebbe bastare... e continua a giocare.... ciao!

Grazie a tutti per i consigli. Credo che proverò a giocare senza focalizzarmi eccessivamente sul punteggio.
In fondo l'importante è divertirsi.

Il braccino è tipico di quando ci focalizziamo sul risultato della nostra azione e non sull'azione stessa.

Pensieri come "devo giocargli spesso sul rovescio" oppure "gioca profondo!" a volte hanno il risultato di far perdere il focus sul colpo in se pensando solo a metterla alla benemeglio dove noi ci siamo prefissati.

Se questo atteggiamento perdura e cè anche il punto in palio alla lunga abbiamo perso totalmente il feeling con la palla, con gli appoggi, col timing... con il tennis e diventiamo vittime del braccino e della paura di sbagliare perchè non siamo più padroni del gesto tecnico.

Quando ti ricapita ti consiglio di riportare tutta la tua attenzione sul colpo:

- guarda sempre la palla da quando lascia la racchetta dell'avversario, a quando rimbalza sul tuo campo a qualdo arriva sulle tue corde

- mentre la palla viaggia verso di te e continui a guardarla prenditi tutto il tempo per preparare per bene il colpo con gli appoggi ed fare l'apertura

- quando la palla rimbalza per terra e si appresta ad essere colpita, non perderla d'occhio fino a che non ha lasciato completamente il tuo piatto corde e cerca di sentirla per bene fra le corde

Inoltre prima di ogni punto (importante e non), concediti un pò di tempo, riporta il tuo focus sulla palla e inizia da capo

A me capita spesso. Ho trovato rimedio dicendomi: guarda la palla. Perché a volte ci diimentichiamo di seguire le regole basilari. Se guardi la palla lei ti dirà come colpirla. A me funziona
Buon tennis

Gioca scolto, nei momenti decisivi devi fare solo quello che sai fare al meglio, giocare la tua miglior palla, non penasre dove sarebbe megio mandarla ma dove ti viene megio e più naturale mandarla. Tanto di solito quando la partita è tirata c'è un avversario del tuo livello dall'altra parte. E poi come già ti hanno detto non pensare al punteggio, non è mai finita fino a che veramente non è finita .

Ieri sera in un circolo dove non sono mai riuscito ad esprimermi, concentrandomi esclusivamente sulla pallina sono riuscito a disputare un grande partita anche se persa 2-1. Però, per la prima volta il braccino e' scomparso.

Penso sia un problema che colpisce a tutti i livelli anche a me succede di perdere game da 40-0 o 40-15 ma forse bisognerebbe subito resettare e pensare al game successivo e purtroppo almeno per me non è semplice ....bisogna poi vedere se questi game persi sono demerito nostro o merito dell'avversario...ho perso una partita di torneo con 4.1 e vincevo al terzo 53 e 40-30 secondo me dopo le occasioni fallite bisogna resettare subito

Purtroppo faccio anche io parte di questo club da braccino e la cosa più strana (in realtà ripensandoci tanto strana non è) è che il braccino mi viene solo quando gioco con i cosiddetti pallettari. E so benissimo perché accade: la loro strategia è di farmi giocare come a me non piace (palle senza peso, alte, tagliate, "strane") mentre io commetto l'errore di credere di DOVERLI battere solo perché sono tecnicamente un po meno grezzo. Quindi mi carico di ulteriore inutil tensione, in una situazione già complicata di per se. Naturale che alla terza chiusura "facile" sparacchiata fuori di un metro, le mie presunte certezze di maggiore abilità si sciolgano come neve al sole ed ecco il braccino.

Tutto questo solo per dire che concordo con ha tonti hanno risposto e cioè che bisogna togliersi di dosso tutte le tensioni inutili come il punteggio, il livello dell'avversario, la presunzione...

Anche a me capita di maledirmi per aver buttato dei giochi, dei set e dei match quando ero in vantaggio palese. Mi dico di essere stato stupido o poco concentrato, ma, diciamoci la verità, io sono solo una pippa di quarta (cit.)! Pensando le cose più a freddo ho capito che molte volte, però, ci concentriamo più sulle cose negative che su quelle positive: per esempio, quante volte ho rimontato da 15-40 o 0-40?

Buonasera a tutti è un po che non scrivo sul forum. Per quanto riguarda il braccino alla fine ho risolto grazie anche ai vostri consigli. Durante lo scambio cerco di estranearmi completamente dal punteggio concentrandomi solo sulla palla. Il risultato è stato meno tensione mentale, meno errori ma soprattutto più divertimento:)

il braccino... maledetto... a volte mi è capitato di giocare così bene da perdere la partita... ho diciamo risolto concentrandomi sulla palla e sulla respirazione. Ho trovato molte risposte a riguardo sul libro "lo zen e l'arte di giocare a tennis" Agam Bergamini, varie tecniche per restare entrati sul qui e ora

Io invece tutti i libri che stavo leggendo li ho chiusi prima di finire
ho pero avuto la fortuna di fare qualche ora di lezione con un maestro che non ha fatto altro che farmi concentrare sulla regolarità e sulla fluidità... in poche ore di allenamento mi ha cambiato dandomi una sicurezza che mai avre creduto possibile.

In partita prima ero teso e nei momenti cruciali facevo errori, dopo quelle lezioni non ho più perso da gente meno brava di me e in torneo il mio livello sale notevolmente sopratutto nei momenti chiave.

Ma chi era sto maestro? MANDRAKE??

Adolfo ha scritto:

Ma chi era sto maestro? MANDRAKE?? 

Si è presentato con una pallina e mi ha detto di non aver voglia di andare a raccoglierla spesso.... palleggi sino allo sfinimento!
Una volta trovato il ritmo di palleggio in sicurezza di li si è partiti.
In quel periodo giocavo sbagliando 1/10 del solito... chiedete a FedMex  

Si ho capito il tipo di allenamento, e come primo stadio ci può stare. Ma ti assicuro che poi la cosa più difficile (ed importante) da fare è riuscire a trovare un punto di equilibrio tra il non sbagliare mai e il far male all'avversario.
Se dall'altra parte hai un avversario che prima o poi sbaglia allora basta metterla SEMPRE di la, e ti assicuro che sotto questo aspetto ho da invidiare a pochi , ma quando il livello dell'avversario si alza (diciamo da un buon 4.2 in su) tutto questo non è più sufficiente, devi aprire una nuova "pratica" nella tua testa: riuscire a regalare poco e allo stesso tempo prenderti dei rischi per fare il punto... e questa secondo me è la caratteristica che distingue un Giocatore di Tennis da un racchettaro della domenica. Io sto ancora nella seconda categoria

"Problema" interessante, secondo me la cosa migliore da fare nei punti importanti è cercare il più possibile di stare nel "terreno a noi più congeniale" senza esasperare il proprio modo di giocare,ad esempio se ami giocare scambi lunghi con traiettorie lunghe e profonde,continua a farlo(avversario permettendo) senza essere ne troppo conservativo, ma neanche azzardare più del dovuto.

Il braccino di per se non esiste,esiste una consapevolezza inconscia che lavora contro di noi,la differenza la fa la tecnica,piu' si ha sicurezza tecnica e meno si hanno problemi di braccino......il braccino viene quando non si ha sicurezza tecnica e chiaramente con la pressione di dover vincere il punto tutte queste incertezze saltano fuori a livello inconscio facendo si che al posto di lasciare andare il braccio lo si trattiene facendo molti piu' errori del dovuto.
Puo esserci anche una problematica dovuta a fattori extra tennis,che va affrontata fuori dal campo con uno psicologo,ma per il 90 per cento dei casi il problema e' tecnico non pscicologico.

Concordo con il Maestro Veterano... Il braccino non esiste... Se il tuo gioco non mette in difficoltà il tuo avversario e non hai sicurezza tecnica e soluzioni alternative, sbagli pure le cose semplici.... Anche la famosa "paura di vincere" non esiste... Se stai vincendo, psicologicamente ti puoi rilassare rischiando, se non torni in "carreggiata" di perdere...