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Tutti i segreti della vecchia, grande Max 200G

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Ultima modifica di Alessandro il Lun 1 Gen 2024 - 10:30 - modificato 1 volta. (Motivazione : Formattazione del titolo)

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drichichi ha scritto:
mike61 ha scritto:
Buongiorno ragazzi, mi arrendo, vada per il budello... 😊
Tra Babolat, Luxilon e Wilson qual'è il più adatto alla Max 200G, e soprattutto a che tensione?

wilson

Ciao doc,
premesso che sto decidendo se mettere il budello subito o attendere marzo perché ora inizia il campionato invernale e non avrò molto modo di provare la Max 200, posso comunque chiederti come mai consigli il Wilson rispetto agli altri? 
Te lo chiedo perché curiosando su Racketpedia, il Babolat VS pare avere quasi tutti i parametri migliori rispetto al Wilson:

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O, molto probabilmente, ci sono altre caratteristiche che determinano il comportamento di una corda e non sono rappresentate dai meri valori numerici?

Grazie!

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] … in effetti mi sorprende un po’ il benchmark Wilson vs VS… anche se è cal 130 e non il 125 non-coated che dovrebbe essere quello dell’ibrido-Federer. 
Il VS , comunque, è una corda fantastica. 

Il BDE di Mac (per la 200G) era comunque non-coated ed era 130/16 e si sfilacciava meno del Babolat. E costava meno. 
I più costosi e delicati (cal 17) erano il Miller (Black) e il Fischer. Questo era Made in Austria, era in bustine metallizzate e costava davvero troppo.

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mike61 ha scritto:
drichichi ha scritto:
mike61 ha scritto:
Buongiorno ragazzi, mi arrendo, vada per il budello... 😊
Tra Babolat, Luxilon e Wilson qual'è il più adatto alla Max 200G, e soprattutto a che tensione?

wilson

Ciao doc,
premesso che sto decidendo se mettere il budello subito o attendere marzo perché ora inizia il campionato invernale e non avrò molto modo di provare la Max 200, posso comunque chiederti come mai consigli il Wilson rispetto agli altri? 
Te lo chiedo perché curiosando su Racketpedia, il Babolat VS pare avere quasi tutti i parametri migliori rispetto al Wilson:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 

O, molto probabilmente, ci sono altre caratteristiche che determinano il comportamento di una corda e non sono rappresentate dai meri valori numerici?

Grazie!

perchè alle mie tensioni più basse non è ingiocabile rispetto al più potente vs touch

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drichichi ha scritto:
perchè alle mie tensioni più basse non è ingiocabile rispetto al più potente vs touch

E le tue tensioni basse a quanti kg corrispondono?

Quindi ad una tensione diciamo "media" il Babolat risulta superiore? Tipo 22/21 o 21/20?

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per kk:
ritorno un attimo al discorso sul singut e la max 200 g.
Tante cose che sappiamo oggi (inerzia, punto di flessione, bilanciamento) ai tempi non si conoscevano proprio. Non le conoscevano nemmeno le riviste specializzate. MAi letta ai tempi una prova su una rivista che citasse queste cose.
Figuriamoci quindi se gli agonisti dell'epoca si facevano tante storie;  se ricevevano in regalo una matassa di corde, qualunque essa fosse, ne erano ben lieti e la montavano, senza troppe storie. Se dovevano spendere loro, essendo ragazzi provenienti da famiglie normali, montavano le corde più economiche che trovavano.Con quello che costava il budello, montavano tre singut...
Cosa che fanno gli agonisti ancora oggi: il 26 ho palleggiato con un agonista sedicenne di belle speranze, attualmente 3.1 e che mira il prossimo anno alla seconda categoria. Diciamo che era Natale e ha voluto fare un regalo a un vecchietto come me. Gioca in open delle belle botte in top. Indovina che racchetta usa: gioca con la head gravity seconda serie; ne ha due, più una terza addirittura prima serie, che gli è stata regalata da un socio, con sua grande felicità. Racchetta che secondo molte recensioni sarebbe incompatibile con il suo gioco...Altro che menate sui punti di flessione delle racchette e come questi si sposino con le corde. Mi viene in mente la storia del calabrone che è inadatto al volo, ma non lo sa e vola lo stesso...

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malconcio ha scritto:
per kk:
ritorno un attimo al discorso sul singut e la max 200 g.
Tante cose che sappiamo oggi (inerzia, punto di flessione, bilanciamento) ai tempi non si conoscevano proprio. Non le conoscevano nemmeno le riviste specializzate. MAi letta ai tempi una prova su una rivista che citasse queste cose.
Figuriamoci quindi se gli agonisti dell'epoca si facevano tante storie;  se ricevevano in regalo una matassa di corde, qualunque essa fosse, ne erano ben lieti e la montavano, senza troppe storie. Se dovevano spendere loro, essendo ragazzi provenienti da famiglie normali, montavano le corde più economiche che trovavano.Con quello che costava il budello, montavano tre singut...
Cosa che fanno gli agonisti ancora oggi: il 26 ho palleggiato con un agonista sedicenne di belle speranze, attualmente 3.1 e che mira il prossimo anno alla seconda categoria. Diciamo che era Natale e ha voluto fare un regalo a un vecchietto come me. Gioca in open delle belle botte in top. Indovina che racchetta usa: gioca con la head gravity seconda serie; ne ha due, più una terza addirittura prima serie, che gli è stata regalata da un socio, con sua grande felicità. Racchetta che secondo molte recensioni sarebbe incompatibile con il suo gioco...Altro che menate sui punti di flessione delle racchette e come questi si sposino con le corde. Mi viene in mente la storia del calabrone che è inadatto al volo, ma non lo sa e vola lo stesso...

E’ verissimo quello che dici … ma non posso credere che all’epoca fossimo tutti rinco e ora tutti raffinati e sensibili giocatori. Anzi, con gli swing degli Anni ‘80 certe cose si sentivano parecchio. E la 200G non aveva nulla di “ortodosso”. Pertanto… lo stiffness anomalo non lo misuravamo (non esisteva ancora la Flex Infinity)… ma, porca miseria, anche uno scimpanzé sentiva che non era normale…
Lo sweet spot non lo chiamavamo così: dicevamo: “Questa le mette dentro quasi come una Padella (Prince)”.
Lo capiva anche uno con un anno di tennis che “fletteva basso, ma tanto!” e che l’ovale era “rigido da paura”. 
Ovvero, adesso misuriamo scientificamente quello che una volta si sentiva empiricamente.
L’elenco delle differenze che ho elencato è dare numeri alle sensazioni. 
Altra osservazione. La Dunlop col Kakkio che le regalava le racchette! Erano tra i telai più costosi e di sponsorizzazioni ne avrò viste quante le dita della mano (da parte del rivenditore). Ovvero, era il telaio agonistico meno usato. Se dalle tue parte ne hai viste tante… avevate un sacco di soldi! Perché una coppia le pagavi 350 mila lire scontate… e con quella cifra venivano 3 Wilson o 3 unamarcaacaso e passa. Ovvero le corde erano un problema… ma prima dovevi comprare i telai… 
Considerati gli swing di allora, qualche decina di ore le facevi con il 130/16… anche perché non era una racchetta da bombardieri (tranne il servizio).
Ovvero, in torneo, le 200G erano una rarità. E se le vedevo dall’altra parte della rete, un po’ mi preoccupavo perché, o era un fighetto (e durava poco) o era un manico (e avrei dovuto sputare sangue). In Hy-O-Sheep non ne ho mai vista una. Il che non vuol dire molto, per carità. Probabilmente dalle tue parte sapevano giocare a tennis meglio. Per me, in sintetico, rende poco e male: tanto valeva comprare una racchetta con cui fare punti, anziché il pavone. 
Tutto qui, ma detto senza spocchia e davvero in umiltà .

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malconcio ha scritto:
per kk:
ritorno un attimo al discorso sul singut e la max 200 g.
Tante cose che sappiamo oggi (inerzia, punto di flessione, bilanciamento) ai tempi non si conoscevano proprio. Non le conoscevano nemmeno le riviste specializzate. MAi letta ai tempi una prova su una rivista che citasse queste cose.
Figuriamoci quindi se gli agonisti dell'epoca si facevano tante storie;  se ricevevano in regalo una matassa di corde, qualunque essa fosse, ne erano ben lieti e la montavano, senza troppe storie. Se dovevano spendere loro, essendo ragazzi provenienti da famiglie normali, montavano le corde più economiche che trovavano.Con quello che costava il budello, montavano tre singut...
Cosa che fanno gli agonisti ancora oggi: il 26 ho palleggiato con un agonista sedicenne di belle speranze, attualmente 3.1 e che mira il prossimo anno alla seconda categoria. Diciamo che era Natale e ha voluto fare un regalo a un vecchietto come me. Gioca in open delle belle botte in top. Indovina che racchetta usa: gioca con la head gravity seconda serie; ne ha due, più una terza addirittura prima serie, che gli è stata regalata da un socio, con sua grande felicità. Racchetta che secondo molte recensioni sarebbe incompatibile con il suo gioco...Altro che menate sui punti di flessione delle racchette e come questi si sposino con le corde. Mi viene in mente la storia del calabrone che è inadatto al volo, ma non lo sa e vola lo stesso...

tour 100P 18x20 ne vogliamo parlare? il topspin esce eccome (con pattern fitto)

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per kk

ma assolutamente nessuna spocchia da parte mia e nemmeno gli agonisti delle mie parti giocavano meglio di voi (io poi nemmeno ero agonista...).
Il problema è che magari per il telaio si investiva più di quanto si investiva per le corde; il telaio veniva visto come qualcosa che ti durava qualche stagione e quindi giusto investirci; invece le corde erano considerate come qualcosa che ti durava pochissimo e quindi non valeva la pena spenderci su tanto; sapessi poi quanti giocavano con la dunlop, le corde in nylon e (adesso ti scandalizzerai) i duralift per far durare sempre di più le corde (e c'era gente che comprava i duralift normali, nemmeno i micro che costavano di più...).

Inoltre dalle mie parti (Napoli) non è che le Dunlop costassero di più delle head: i prezzi erano quelli, diecimila lire in più o in meno; nemmeno la dunlop era vista come un telaio per fighetti; semplicemente è stata la prima racchetta in graphite veramente diffusa; gli agonisti prendevano quella al 30% (la head prestige era ancora da venire, si vedeva raramente qualche graphite pro, la sua genitrice; la pro staff la vedevo solo sulle riviste), il 70 % la fila mirage in metallo e la fila midaccord (un semiracchettone in legno e grafite). Le scarpe erano le diadora borg elite. Vestiario fila o ellesse.

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anche da parte dei maestri c'era un approccio diverso; giocavi bene? Mai sentito un maestro dire che eri bravo, al limite che giocavi benino perchè se no ti montavi la testa. Avevi perso e davi la colpa alla racchetta o alle corde? Il maestro ti diceva di non trovare scuse e che se le corde erano troppo tese la colpa era tua che le avevi fatte tendere troppo. Cose così insomma. Molta sostanza e poca forma. Del resto sai come si dice in tutti i campi dalle mie parti: dobbiamo fare quello che è più essenziale; cioè tra le cose essenziali devi scegliere quelle che le sono di più. Figurati se con una mentalità del genere si pensava al budello perchè si sposava di più con la dunlop. Ma non è che si diceva il budello gioca meglio, ma non me lo posso permettere; semplicemente non ci si pensava proprio al budello e si giocava con quello che si aveva a disposizione.

Aggiungici poi la tipica diffidenza napoletana per cui si pensa sempre che l'altro voglia fregarci: il negoziante mi chiede tre volte tanto per il budello, ma  vale veramente di più? Visto che citi tuo nonno che ti faceva da sponsor, cito anche il mio che mi faceva anche lui da sponsor, non solo per il tennis ma per tutto: la mattina mi diceva "Cì, "tecchete" 30.000 lire (Francesco, ti do trentamila lire); la sera "che ti si accattato? Le corde pa a racchett? Ma chelle che costavan a metà non ievan buon? Tenn fatt fess! (che cosa ti sei comprato? Le corde per la racchetta? Ma quelle che costavano la metà non erano uguali? Ti hanno imbrogliato).

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malconcio ha scritto:
anche da parte dei maestri c'era un approccio diverso; giocavi bene? Mai sentito un maestro dire che eri bravo, al limite che giocavi benino perchè se no ti montavi la testa. Avevi perso e davi la colpa alla racchetta o alle corde? Il maestro ti diceva di non trovare scuse e che se le corde erano troppo tese la colpa era tua che le avevi fatte tendere troppo. Cose così insomma. Molta sostanza e poca forma. Del resto sai come si dice in tutti i campi dalle mie parti: dobbiamo fare quello che è più essenziale; cioè tra le cose essenziali devi scegliere quelle che le sono di più. Figurati se con una mentalità del genere si pensava al budello perchè si sposava di più con la dunlop. Ma non è che si diceva il budello gioca meglio, ma non me lo posso permettere; semplicemente non ci si pensava proprio al budello e si giocava con quello che si aveva a disposizione.

Aggiungici poi la tipica diffidenza napoletana per cui si pensa sempre che l'altro voglia fregarci: il negoziante mi chiede tre volte tanto per il budello, ma  vale veramente di più? Visto che citi tuo nonno che ti faceva da sponsor, cito anche il mio che mi faceva anche lui da sponsor, non solo per il tennis ma per tutto: la mattina mi diceva "Cì, "tecchete" 30.000 lire (Francesco, ti do trentamila lire); la sera "che ti si accattato? Le corde pa a racchett? Ma chelle che costavan a metà non ievan buon? Tenn fatt fess! (che cosa ti sei comprato? Le corde per la racchetta? Ma quelle che costavano la metà non erano uguali? Ti hanno imbrogliato).

Forti i nonni!!!
Hihihihihi

Per ritornare ai telai… io giocavo con le Jack Kramer poi il mid rinforzato in graffite. Le Alto me le regalavano, la Head Arthur Ashe a metà prezzo. Rossignol boh? Yamaha metà prezzo ma all’inizio non le capiva nessuno, eppure erano molto buone. 
Ma le 200G erano costose per me, battute solo dalle Prince (3 a qualcosina meno di un milione): irraggiungibili. 
Il mio maestro era titolare di un negozio affermato e incordava lui per tutti noi pistolini di buone speranze … le corde - fortunatamente - le pagavamo a prezzo di costo. Ma il costo grosso erano le lezioni extra.

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Ma da lì a poco io appesi la racchetta al chiodo. 
Troppo poco bravo per continuare. 
Anni dopo volevo riprendere… presi 4 PT57… ma è un’altra storia di delusioni…e malanni fisici. 
Amen!!!

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LA mia storia è simile: negli anni delle elementari e delle medie io me la cavicchiavo con i miei coetanei; alle scuole superiori però gli impegni scolastici mi assorbivano gran parte del pomeriggio (avevo sceltoi il classico, come da tradizone di famiglia...); quel poco di tempo libero che avevo lo usavo per andare in giro con il motorino o per fermarmi alle panchine insieme ai miei compagni di scuola o per "andare dietro" inutilmente alle ragazze.

Insomma il tennis diventò un passatempo saltuario, poi riscoperto in età adulta, una volta laureato, affermato professionalmente, divorziato e risposato, papà di una meravigliosa adolescente cui cerco invano di trasmettere la passione per lo sport, perchè lei preferisce la danza e il cellulare.

Mio nonno direbbe: ma perchè a nennella sta semp con chill cos in man? Ma tu o sai con chi parla? M'arraccumann! Ma perchè tua figlia sta sempre al cellulare? Ma con chi parla? Fai attenzione.

Smile

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malconcio ha scritto:
LA mia storia è simile: negli anni delle elementari e delle medie io me la cavicchiavo con i miei coetanei; alle scuole superiori però gli impegni scolastici mi assorbivano gran parte del pomeriggio (avevo sceltoi il classico, come da tradizone di famiglia...); quel poco di tempo libero che avevo lo usavo per andare in giro con il motorino o per fermarmi alle panchine insieme ai miei compagni di scuola o per "andare dietro" inutilmente alle ragazze.

Insomma il tennis diventò un passatempo saltuario, poi riscoperto in età adulta, una volta laureato, affermato professionalmente, divorziato e risposato, papà di una meravigliosa adolescente cui cerco invano di trasmettere la passione per lo sport, perchè lei preferisce la danza e il cellulare.

Mio nonno direbbe: ma perchè a nennella sta semp con chill cos in man? Ma tu o sai con chi parla? M'arraccumann! Ma perchè tua figlia sta sempre al cellulare? Ma con chi parla? Fai attenzione.

Smile

Cuore!

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malconcio ha scritto:
anche da parte dei maestri c'era un approccio diverso; giocavi bene? Mai sentito un maestro dire che eri bravo, al limite che giocavi benino perchè se no ti montavi la testa. Avevi perso e davi la colpa alla racchetta o alle corde? Il maestro ti diceva di non trovare scuse e che se le corde erano troppo tese la colpa era tua che le avevi fatte tendere troppo. Cose così insomma. Molta sostanza e poca forma. Del resto sai come si dice in tutti i campi dalle mie parti: dobbiamo fare quello che è più essenziale; cioè tra le cose essenziali devi scegliere quelle che le sono di più. Figurati se con una mentalità del genere si pensava al budello perchè si sposava di più con la dunlop. Ma non è che si diceva il budello gioca meglio, ma non me lo posso permettere; semplicemente non ci si pensava proprio al budello e si giocava con quello che si aveva a disposizione.

Aggiungici poi la tipica diffidenza napoletana per cui si pensa sempre che l'altro voglia fregarci: il negoziante mi chiede tre volte tanto per il budello, ma  vale veramente di più? Visto che citi tuo nonno che ti faceva da sponsor, cito anche il mio che mi faceva anche lui da sponsor, non solo per il tennis ma per tutto: la mattina mi diceva "Cì, "tecchete" 30.000 lire (Francesco, ti do trentamila lire); la sera "che ti si accattato? Le corde pa a racchett? Ma chelle che costavan a metà non ievan buon? Tenn fatt fess! (che cosa ti sei comprato? Le corde per la racchetta? Ma quelle che costavano la metà non erano uguali? Ti hanno imbrogliato).

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kingkongy ha scritto:
Ma da lì a poco io appesi la racchetta al chiodo. 
Troppo poco bravo per continuare. 
Anni dopo volevo riprendere… presi 4 PT57… ma è un’altra storia di delusioni…e malanni fisici. 
Amen!!!

Sad dispiace  Sad

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Purtroppo le cose adesso sono differenti.....ci si perde troppo dietro a corde e racchette dimenticando che e' il bipede che muove la racchetta che fa la differenza,se sai giocare giochi bene con tutto....poi per carità' ci sara' una racchetta  ed una corda o tensione preferiti ma  la sostanza non cambia.
Io appena i miei agonisti riescono a maneggiare un telaio da adulti,e dopo aver provato un paio di racchette e corde vieto assolutamente di cambiare il telaio per tutta la stagione.....al limite si lavora sulle corde....ma anche li non voglio sentire troppe balle......l'attenzione va messa sulla tecnica e bisogna togliere dalla testa tutti gli altri pensieri....visto che sono giovani agonisti ed i miglioramenti tecnici da fare sono ancora tanti,non voglio nessun tipo di distrazione innecessaria,tipo provare trenta telai o 50 tipi di corde e tensioni sperando di migliorare quando il miglioramento non dipende dal telaio ne dalle corde.
Si un certo tipo di telaio e corda ti possono assolutamente dare una mano,ma non sostituiscono delle carenze tecniche mai.....

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D'accordo con veterano.


Aggiungo poi che ci sono alcuni giocatori che ti raccontano meraviglie del loro gioco con una racchetta; la settimana dopo prendono una racchetta dalle caratteristiche diametralmente opposte e ti dicono che hanno giocato benissimo. Non è che magari siete bravi a giocare e la racchetta conta poco, a meno che non sia completamente sbagliata? Altrimenti non si spiegherebbe che con due racchette antitetiche comunque giocate bene, vincete con chi vincete di solito e perdete con chi perdete di solito.

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io credo conti molto l'abitudine. Il mio livello di gioco è sempre lo stesso, qualunque sia la racchetta, se ci gioco da un pò. Con le racchette nuove faccio ancora più schifo.

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malconcio ha scritto:
D'accordo con veterano.


Aggiungo poi che ci sono alcuni giocatori che ti raccontano meraviglie del loro gioco con una racchetta; la settimana dopo prendono una racchetta dalle caratteristiche diametralmente opposte e ti dicono che hanno giocato benissimo. Non è che magari siete bravi a giocare e la racchetta conta poco, a meno che non sia completamente sbagliata? Altrimenti non si spiegherebbe che con due racchette antitetiche comunque giocate bene, vincete con chi vincete di solito e perdete con chi perdete di solito.

Parlando di racchette differenti,io ho una copia di wilson 104 ultimo modello e una copia di  E Zone 100 ossia due racchette totalmente differenti.
Con quale gioco meglio ???? gioco bene con tutte e due senza problemi relativi alla differenza tra i telai....la 104 la uso di piu' per insegnare, e per giocare se ho il braccio stanco,la E Zone, se ho il braccio riposato perche' e meno manovrabile della 104.
Ci sono delle differenze tra le due...... ovviamente,la Ezone spinge da sola che e' una meraviglia,la 104 spinge meno ma mi piace a livello di impatto  e per la facilita' che  ha.
Ma non ho problemi a giocare con una a rispetto di un altra....
Anzi visto che cerco un attrezzo facile penso di cambiare La Ezone con la PD......a livello di resa molto meglio la Ezone ma a livello di manovrabilità' la PD e' molto piu' facile....
La racchetta mi deve aiutare non complicare.....

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La racchetta mi deve aiutare non complicare.....


esattamente il motivo per cui la 200g l'ho data via  Smile

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drichichi ha scritto:
o il babolat VS Touch


A proposito di questo budello, Decathlon lo vende ad un buon prezzo.

Sulla Dunlop Max 200G in full, a che tensione andrebbe montato?

Grazie.

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Da semplicissimo appassionato farei max 22/21 per l'1,30 max 21/20 per l'1,25 con ovvia prestiratura. Ma più di tutto chiarirei l'inghippo della isospeed professional prima di far incordare un budello su un 18/20 da 95" o qualcosa di meno. Shocked

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wetton76 ha scritto:
drichichi ha scritto:
o il babolat VS Touch


A proposito di questo budello, Decathlon lo vende ad un buon prezzo.

Sulla Dunlop Max 200G in full, a che tensione andrebbe montato?

Grazie.

a 19 kg alla McEnroe  Twisted Evil

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andrea scimiterna ha scritto:
Da semplicissimo appassionato farei max 22/21 per l'1,30 max 21/20 per l'1,25 con ovvia prestiratura. Ma più di tutto chiarirei l'inghippo della isospeed professional prima di far incordare un budello su un 18/20 da 95" o qualcosa di meno. Shocked

Ciao Andrea, da vecchio amatore della Max200G (ne ho avute almeno una ventina e  ne possiedo tuttora 4 o 5) devo precisare che, nelle varie serie, il piatto non è mai andato oltre gli 85" né nella 200g, né sulle successive sorelle (con cui giocai qualche anno) Max 300I (stesso mold) e Max 400I (mold un pò differente).
Magari si fossero spinti al 95"... ma forse, con la tecnologia dell'epoca e la peculiare modalità costruttiva, forse non era possibile. 
Più tardi arrivarono, come dimensioni maggiorate a 95" la Max500i e la Max 800i (quest'ultima prodotta -in una seconda serie- addirittura con piatto 98") ma lo stampo era completamente diverso e la magia purtroppo finita.
Solo i miei due cents di vecchio amatore

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Per completare la risposta (per i vecchietti come me interessati ai possibili sviluppi di quella tecnologia) segnalo che una ventina di ani dopo arrivarono, per il solo mercato orientale (forse perché li non si applicavano le leggi che avevano messo al bando la lavorazione con il piombo, adottate nel frattempo dalla normativa comunitaria?) la NeoMAXX 2000 e 3000,  che affermavano di replicare la modalità costruttiva della 200G, e sempre con un telaio boxed, ma piatto maggiorato.
Purtroppo non ne ho mai posseduta una, quindi non ho potuto verificare se fossero effettivamente realizzate con la tecnologia IMF che rendeva le Max 200G (ma anche la 400i, a mio parere) così uniche e piacevoli all'impatto.
Forse qualcuno di quelli che ne sanno può completare la storia, per quello che vale ...

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Veterano ha scritto:
malconcio ha scritto:
D'accordo con veterano.


Aggiungo poi che ci sono alcuni giocatori che ti raccontano meraviglie del loro gioco con una racchetta; la settimana dopo prendono una racchetta dalle caratteristiche diametralmente opposte e ti dicono che hanno giocato benissimo. Non è che magari siete bravi a giocare e la racchetta conta poco, a meno che non sia completamente sbagliata? Altrimenti non si spiegherebbe che con due racchette antitetiche comunque giocate bene, vincete con chi vincete di solito e perdete con chi perdete di solito.

Parlando di racchette differenti,io ho una copia di wilson 104 ultimo modello e una copia di  E Zone 100 ossia due racchette totalmente differenti.
Con quale gioco meglio ???? gioco bene con tutte e due senza problemi relativi alla differenza tra i telai....la 104 la uso di piu' per insegnare, e per giocare se ho il braccio stanco,la E Zone, se ho il braccio riposato perche' e meno manovrabile della 104.
Ci sono delle differenze tra le due...... ovviamente,la Ezone spinge da sola che e' una meraviglia,la 104 spinge meno ma mi piace a livello di impatto  e per la facilita' che  ha.
Ma non ho problemi a giocare con una a rispetto di un altra....
Anzi visto che cerco un attrezzo facile penso di cambiare La Ezone con la PD......a livello di resa molto meglio la Ezone ma a livello di manovrabilità' la PD e' molto piu' facile....
La racchetta mi deve aiutare non complicare.....

verissimo
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