Condivido un articolo pubblicato su http://www.irsa-stringers.com (lo metto in tendina in modo da non rendere troppo lungo il post):
Prestretch si o no?
Perchè a volte è necessario usare il prestretch?
E’ una discussione che, fra incordatori di alto livello, esiste da sempre. Qualcuno dice si, qualcuno dice no…
Ma il prestretch ha sicuramente un senso logico: stabilizza la corda.
Cosa significa? In termini tecnici significa che vogliamo andare ad agire sul suo modulo elastico.
Come si diceva nell’articolo precedente relativo ai poliesteri, il modulo elastico di una corda si modifica con il passare delle ore di gioco. Appena montata la corda, il modulo elastico è più basso ma piu’ impattiamo la pallina piu’ questo aumenta e, a seconda della tipologia di corda, lo fa anche in modo considerevole rispetto al valore iniziale.
Ma perché agire sul modulo elastico di una corda?
Perché, con particolare riferimento ai poliesteri e co-poliesteri, molti giocatori lamentano difficoltà di controllo quando la corda è nuova. Questa causa è da ricondurre nella potenza pura spesso troppo elevata che la corda sprigiona. La corda vi presenta tutta la sua dinamicità. In pratica, è carica di energia elastica. Facendo un parallelismo, è come guidare una supercar con il controllo elettronico della potenza disattivato. Se non siete molto bravi, rischiate di andare molto spesso in sovrasterzo. Nel nostro caso invece – per riuscire a gestire la potenza e spingere in sicurezza – abbiamo bisogno che la corda si assesti, cioè che si irrigidisca e perda parte delle sue caratteristiche iniziali. Continuando nel paralellismo, dobbiamo attendere che “l’elettronica” si inserisca pian piano durante il gioco.
Invece di attendere che la corda si assesti, possiamo sottoporla a prestretch e renderla in questo modo subito pronta alle nostre esigenze, in modo tale da trovarci velocemente in una condizione di maggior confidenza e agio.
Questo è un aspetto importante in quanto, per sopperire alla mancanza di controllo iniziale, non è raro assistere a richieste di incordature con tensioni eccessive, spesso al di fuori del normale range di “funzionamento” della maggior parte delle corde in commercio, con tutti i problemi che ne possono conseguire a livello fisico e di cui abbiamo già parlato.
Quindi, in linea di massima, se chiedete al vostro incordatore l’applicazione del prestretch, è necessario ridurre la vostra tensione di riferimento di qualche kg.
Oltretutto abbiamo anche un vantaggio in termini economici; infatti, se è vero che il prestretch irrigidisce (sempre) la corda, è vero anche che rende le sue caratteristiche piu’ uniformi per piu tempo evitandovi di percepire in modo marcato il cambio corportamentale, quello che alcuni chiamano “ crollo prestazionale” e di conseguenza la necessità di sostituirle anzitempo.
Solitamente le corde più morbide risentono di più degli effetti del prestiramento che, è meglio puntualizzare, non è mai causa della morte prematura della corda, salvo il fatto che abbiate acquistato il peggio del peggio che il mercato offre. Per corde mediocri che perdono rapidamente tensione il prestrech sarebbe sempre indicato.
Quando prestirare?
Per corde destinate a giocatori dilettanti (anche buoni agonisti), che solitamente utilizzano corde in copoliestere, il prestretch sarebbe da tenere in seria considerazione nella maggior parte dei casi.
Viceversa, per giocatori pro o agonisti di alto livello che utilizzano corde molto tecniche, non è solitamente necessario applicare il prestretch, proprio perché queste corde nascono appositamente per dare il loro massimo nelle prime ore e lo fanno, plasticizzando molto in fretta. Inoltre queste categorie di giocatori, oltre ad essere in grado di gestirle cosi’ come sono, conoscendone pregi e difetti, le sostituiscono spesso per mantenere invariato il feeling.
Ho notato in effetti che montando la Signum Pro Poly Plasma ad esempio, corda che mi piace tantissimo, se applico un piccolo prestrech, dopo averla tirata alla tensione voluta e pizzicando la corda, come se arpeggiassi su una chitarra, ha un suono vivo e brillante; senza prestrech molte volte restituisce una nota mezza stonata.
Potrebbe essere la bassa tensione a cui viene tirata (vado da 20.5 a 22 e da qualche parte ho letto che andrebbe tirata minimo a 23 kg per ottenere il minimo sindacale dalla corde per le sue caratteristiche) o necessita davvero di un pre-stiraggio?
Se un "comune mortale" come me (inteso come amatore e non come professionista dell'incordatura quale non sono) volesse farsi uno schema generico di corde molto tecniche rispetto ad altre, che indice deve tenere in considerazione?
Clicca per leggere l'articolo intero :
Prestretch si o no?
Perchè a volte è necessario usare il prestretch?
E’ una discussione che, fra incordatori di alto livello, esiste da sempre. Qualcuno dice si, qualcuno dice no…
Ma il prestretch ha sicuramente un senso logico: stabilizza la corda.
Cosa significa? In termini tecnici significa che vogliamo andare ad agire sul suo modulo elastico.
Come si diceva nell’articolo precedente relativo ai poliesteri, il modulo elastico di una corda si modifica con il passare delle ore di gioco. Appena montata la corda, il modulo elastico è più basso ma piu’ impattiamo la pallina piu’ questo aumenta e, a seconda della tipologia di corda, lo fa anche in modo considerevole rispetto al valore iniziale.
Ma perché agire sul modulo elastico di una corda?
Perché, con particolare riferimento ai poliesteri e co-poliesteri, molti giocatori lamentano difficoltà di controllo quando la corda è nuova. Questa causa è da ricondurre nella potenza pura spesso troppo elevata che la corda sprigiona. La corda vi presenta tutta la sua dinamicità. In pratica, è carica di energia elastica. Facendo un parallelismo, è come guidare una supercar con il controllo elettronico della potenza disattivato. Se non siete molto bravi, rischiate di andare molto spesso in sovrasterzo. Nel nostro caso invece – per riuscire a gestire la potenza e spingere in sicurezza – abbiamo bisogno che la corda si assesti, cioè che si irrigidisca e perda parte delle sue caratteristiche iniziali. Continuando nel paralellismo, dobbiamo attendere che “l’elettronica” si inserisca pian piano durante il gioco.
Invece di attendere che la corda si assesti, possiamo sottoporla a prestretch e renderla in questo modo subito pronta alle nostre esigenze, in modo tale da trovarci velocemente in una condizione di maggior confidenza e agio.
Questo è un aspetto importante in quanto, per sopperire alla mancanza di controllo iniziale, non è raro assistere a richieste di incordature con tensioni eccessive, spesso al di fuori del normale range di “funzionamento” della maggior parte delle corde in commercio, con tutti i problemi che ne possono conseguire a livello fisico e di cui abbiamo già parlato.
Quindi, in linea di massima, se chiedete al vostro incordatore l’applicazione del prestretch, è necessario ridurre la vostra tensione di riferimento di qualche kg.
Oltretutto abbiamo anche un vantaggio in termini economici; infatti, se è vero che il prestretch irrigidisce (sempre) la corda, è vero anche che rende le sue caratteristiche piu’ uniformi per piu tempo evitandovi di percepire in modo marcato il cambio corportamentale, quello che alcuni chiamano “ crollo prestazionale” e di conseguenza la necessità di sostituirle anzitempo.
Solitamente le corde più morbide risentono di più degli effetti del prestiramento che, è meglio puntualizzare, non è mai causa della morte prematura della corda, salvo il fatto che abbiate acquistato il peggio del peggio che il mercato offre. Per corde mediocri che perdono rapidamente tensione il prestrech sarebbe sempre indicato.
Quando prestirare?
Per corde destinate a giocatori dilettanti (anche buoni agonisti), che solitamente utilizzano corde in copoliestere, il prestretch sarebbe da tenere in seria considerazione nella maggior parte dei casi.
Viceversa, per giocatori pro o agonisti di alto livello che utilizzano corde molto tecniche, non è solitamente necessario applicare il prestretch, proprio perché queste corde nascono appositamente per dare il loro massimo nelle prime ore e lo fanno, plasticizzando molto in fretta. Inoltre queste categorie di giocatori, oltre ad essere in grado di gestirle cosi’ come sono, conoscendone pregi e difetti, le sostituiscono spesso per mantenere invariato il feeling.
Quando prestirare?Per corde destinate a giocatori dilettanti (anche buoni agonisti), che solitamente utilizzano corde in copoliestere, il prestretch sarebbe da tenere in seria considerazione nella maggior parte dei casi.
Ho notato in effetti che montando la Signum Pro Poly Plasma ad esempio, corda che mi piace tantissimo, se applico un piccolo prestrech, dopo averla tirata alla tensione voluta e pizzicando la corda, come se arpeggiassi su una chitarra, ha un suono vivo e brillante; senza prestrech molte volte restituisce una nota mezza stonata.
Potrebbe essere la bassa tensione a cui viene tirata (vado da 20.5 a 22 e da qualche parte ho letto che andrebbe tirata minimo a 23 kg per ottenere il minimo sindacale dalla corde per le sue caratteristiche) o necessita davvero di un pre-stiraggio?
Viceversa, per giocatori pro o agonisti di alto livello che utilizzano corde molto tecniche, non è solitamente necessario applicare il prestretch, proprio perché queste corde nascono appositamente per dare il loro massimo nelle prime ore e lo fanno, plasticizzando molto in fretta.
Se un "comune mortale" come me (inteso come amatore e non come professionista dell'incordatura quale non sono) volesse farsi uno schema generico di corde molto tecniche rispetto ad altre, che indice deve tenere in considerazione?